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Io ancora ferma qua da ieri sera a fissare il soffitto con ansia sparsa, vento forte che non cessa la sua corsa, la voglia irrefrenabile di stare al buio e ascoltare musica senza aprire gli occhi fino alla prossima settimana. Fino a quando il tempo sarà migliore come lo sarà anche il mondo.
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è tutto ok
basta non fermarsi a pensare
✿︎ ࿐
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Chiedo la forza del tirarsi indietro
la forza d’ogni rinunciante, la forza
d’ogni digiunante e vegliante
la forza somma del non fare
del non dire del non avere del non sapere.
La forza del non, è quella che chiedo.
Non non non: che parola splendida
questo non
Mariangela Gualtieri
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È una vita fatta di semafori gialli, perché non sai se accelerare o fermarti, non sai se provarci o meno, non sai se aprirti o no, non sai se continuare a correre o rallentare, non sai se ne vale la pena o meno, non sai se ti farà bene o male, non sai un cazzo, nessuno di noi sa un cazzo, e quindi sai che ti dico? Proviamoci e vada come vada, stigrancazzi.
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"Non sapeva più in che direzione stava andando,
Non sapeva più nulla,
Non sapeva cosa stava cercando,
Non sapeva cosa voleva,
Sapeva solo
Che non doveva fermarsi,
Che non poteva fermarsi. "
Frase mia, se prendete taggate please.
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A volte mi chiedo perché continuo a stare qui...
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Ho voglia di piangere, ridere, vivere, sognare, rischiare e spingermi oltre l’immaginazione di queste pareti che rinchiudono la mia mente ed il mio cuore.
Ritornare a sera a posare la mia testa sulla tua spalla, abbracciarti e trattenere il respiro come se tentassi di fermare se solo potessi quel tempo insieme.
Ho voglia di urlare e sussurrare piano.
Di prendere decisione fermamente che ogni giorno scelgo di andare avanti e vivere; nonostante il sole si nasconde durante il giorno, per ricordarmi che esiste ancora, solo quando tramonta, di sera.
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Non sai mai se scegliere cuore o testa ma in verità vanno usati entrambi
Il cuore per insistere la testa per capire quando fermarsi.
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9/12/2022
Sono stanca da morire, ma non lo dico nessuno, avrei bisogno di fermarmi, tirare un respiro profondo e ricominciare, un po’ più leggera. Senza incolparmi di niente, senza mai più dire che non valgo. Ne ho passate tante, ma davvero tante, che forse la gente nemmeno mi crederebbe. Perché ho sopportato tanto e sono caduta molte volte. Mi hanno delusa, illusa e presa in giro. Mi sono sentita tradita dalla vita, dalle botte che mi ha dato, dai troppi “no” ricevuti, delle porte sbattute in faccia, ho sogni troppo grandi che chissà se diventeranno realtà. Sono stanca ma non mi sono mai arresa. Sono andata avanti, sono caduta e mi sono rialzata con il cuore rotto, ma ancora vivo, ancora viva. Con queste ammaccature, sono stanca ma la vita, forse, mi deve ancora il meglio, mi deve tanto…
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chi si ferma è perduto, dicono, ma quanto bisogno c'è di fermarsi e perdersi
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Devi fermarti ogni tanto.
Devi fermarti ogni tanto.
E se proprio non ce la fai
perché non è sempre facile
anzi forse non è facile mai
concedersi una pausa
allora rallenta.
Chiudi gli occhi.
Prendi fiato dal vento.
Guardati indietro
non per rimpiangere
ma solo per accorgerti
di tutta la strada che hai fatto.
Devi fermarti ogni tanto.
Dimenticarti di tutto e di tutti.
Senza paura di fare del male.
Chi ti sa leggere sa
che le pagine bianche
sono solo un passaggio.
Per gli altri devi avere pazienza.
Non tutte le persone che ci vogliono bene
sono pronte a capire
che allontanarsi
non vuol dire per forza
andarsene via.
Ma cercare uno spazio
che dove ti trovi non c’è.
Devi fermarti ogni tanto
e riprendere il sogno
da dove lo avevi lasciato.
O forse abbandonato.
Perso.
Ricomincia da lì.
Vattene in giro con l’anima spettinata.
Prenditi tutto il tempo che serve
e già che ci sei
prendi anche un po’ di felicità
e mettila davanti agli occhi.
E dopo guarda
guarda che cosa ti stavi perdendo.
Sii certo di esistere
e di saperti ascoltare
amandoti sottovoce.
Passeggiati dentro
dove gli altri non sanno arrivare.
Tieniti stretto.
Non c’è nessuno capace di insegnartelo.
Non c’è nessuno più bravo di te
a saperlo fare.
Andrew Faber
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Sto anche lasciando dietro di me la luce che ho così disperatamente bisogno.
Nella danza incessante della vita, trovo rifugio nella fuga, una fuga che non è solo fisica, ma un viaggio attraverso l'abisso della mia anima. C'è un'inesorabile necessità di allontanarmi, di sfuggire alle ombre che si allungano dentro di me. La fuga diventa un rituale, una coreografia senza fine, il mio modo di cercare riparo dai mostri che risiedono nel labirinto dei miei pensieri.
Eppure, questa corsa non è solo per proteggere me stesso. È un tentativo disperato di salvare ciò che amo dall'uragano che scuote il mio mondo interiore. È un'oscillazione tra l'auto-preservazione e la consapevolezza di poter diventare un flagello per ciò che tocco. Una lotta interiore che mi spinge ad allontanarmi, a creare distanza tra me e il mondo che cerco disperatamente di proteggere.
Nel buio di questa fuga, cerco di lasciare indietro le ombre che minacciano di divorarmi. Ma mentre corro, mi rendo conto che sto anche lasciando dietro di me la luce che ho così disperatamente bisogno. La fuga diventa così un paradosso: un tentativo di salvezza che può trasformarsi in autodistruzione.
Mi interrogo sul significato profondo di questa fuga perpetua. Forse è un viaggio nell'ignoto, una ricerca di risposte che si nascondono tra le pieghe del mio essere. In questa fuga, spero di ritrovare me stesso, di liberarmi dai legami che mi imprigionano e di trovare la pace che sfugge alle mie giornate tumultuose.
Ma in fondo, so che la vera sfida è fermarsi, voltarsi e affrontare il caos che cerco di evitare. La vera forza risiede nella capacità di guardare dentro di me, di abbracciare le tenebre e di trovare la risoluzione in quel labirinto interiore che cerco così disperatamente di evitare. La fuga può essere una pausa, ma la vera liberazione si trova solo nell'incontro con la tempesta che infuria dentro di me.
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