Tumgik
#figlio
gimsydelfuturo · 3 months
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Sono da poco tornato a casa dopo la mia prima partita di rugby (old, ma non si dice per non ferire l'orgoglio)
Durante il tragitto di ritorno in macchina sono scoppiato a piangere con singhiozzi moccico colante e labbro tremante
È bastato un pensiero al babbo ai viaggi a Roma per il 6nazioni alle partite in TV cercando di non cascare dal divano a forza di spingere per la squadra che tifavamo, al viaggio a Cardiff
Sono sicuro che saresti venuto a vedermi e avresti sicuramente esultato per la vittoria urlando e smanacciando in aria
Proprio in questi momenti mi manca essere figlio
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libero-de-mente · 7 months
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Mi chiama mia madre, non sta bene e ha paura. Mi precipito a casa sua, la trovo seduta sul divano. Ogni giorno mi sembra sempre più piccina. Passano dieci minuti, uso una mia tecnica. Poi la vedi rannicchiata su se stessa, con la testa china in avanti. Si tiene il volto tra le mani, non sta piangendo per il dolore. Sta ridendo con le lacrime. Credo che far ridere sia un toccasana, quando hai paura. E io sono campione nel raccontarle cose che la fanno ridere.
Ps Comunque a forza di ridere la bua le è passata.
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cuoredolce67 · 9 months
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stayawaymuggles · 2 days
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Ieri ho litigato con mamma perché ha visto su Facebook che la figlia di una sua amica, è diventata mamma da pochi giorni e mi dice "eh, ma tu alla tua età, non hai neanche mai vissuto un amore, guarda Giulia che si è sposata l'anno scorso e ha avuto un bambino. E tu? E tu, niente vero? Complimenti! Che figlia ho messo al mondo."
Questi sono discorsi in casa mia, da quando ho finito la scuola, più o meno.
@stayawaymuggles // stayawaymuggles (Lun 22.04.24 h09:59)
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È passata la paura, mamma?
Adesso non sento più il tuo cuore, vedo la tua anima.
Hai già dimenticato la cattiveria del dolore, mamma?
Adesso voliamo nel cielo,
saremo per sempre una vita dentro un’altra vita.
[Green Eyed Vincent]
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magismagisque · 4 months
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Sii gentile con te stesso. Sei un figlio dell'universo tanto quanto le stelle e gli alberi; hai tutto il diritto di essere qui.
-A. Plath
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mccek · 11 months
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La felicità di avere un figlio Ep:56 (3)
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a-silent-bear · 4 months
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… è che l’amore non si elemosina. L’amore di un figlio, l’amore di un marito, l’amore di un amico, nè tanto meno l’amore di un genitore, colui che ti ha dato alla vita.
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lunamarish · 11 months
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Facevo due tre passi nel corridoio e mi raggiungeva la temuta voce: "Dino". Tornavo indietro. "Ci sei a colazione?" "Sì." "E a pranzo?" "E a pranzo?" Dio mio, quanto innocente e grande e nello stesso tempo piccolo desiderio c'era nella domanda. Non chiedeva, non pretendeva, domandava soltanto un'informazione. Ma io avevo appuntamenti cretini, avevo ragazze che non mi volevano bene e in fondo se ne fregavano altamente di me, e l'idea di tornare alle otto e mezzo nella casa triste, avvelenata dalla vecchiaia e dalla malattia, già contaminata dalla morte, mi repelleva addirittura, perché non si deve avere il coraggio di confessare queste orribili cose quando sono vere? "Non so" allora rispondevo "telefonerò". E io sapevo che avrei telefonato di no. E lei subito capiva che io avrei telefonato di no e nel suo "Ciao" c'era uno sconforto grandissimo. Ma io ero il figlio, egoista come sanno esserlo soltanto i figli.
Dino Buzzati, La boutique del mistero
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Non vedo l'ora di avere un figlio con te.
Cullarlo.
Allattarlo.
Viverlo.
Vederlo crescere, e vedere che ha un po di te e un po di me.
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libero-de-mente · 5 months
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𝗗𝗶𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼
𝟯 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟯
Caro diario
questa mattina, mentre ancora assonnato cercavo di calcolare le ore che mi rimanevano per tornare a letto questa sera, ho ricevuto una telefonata.
La voce dall'altro lato era concitata "Rino sono caduta, sono sul terrazzo. Ho freddo aiuto. Aiutami ti prego".
Mia madre. Oramai convivo con questa consapevolezza che in qualsiasi momento le possa capitare qualcosa. Del resto intimarle di stare ferma e non fare nulla risulterebbe, per lei, come una condanna a morte.
L'arrendersi all'evidenza che non può pulire, stendere, riassettare la casa in generale o preparare dei manicaretti al sottoscritto come ha sempre fatto sarebbe un colpo letale per lei.
Mentre correvo da mia madre pensavo al "cadere".
Chissà cosa si prova quando a cadere è il tuo corpo, ma non la tua mente e la tua anima. Dev'essere un contrasto forte, il non accettare che il corpo che ti ospita da quando sei nato sia compromesso. mentre la testa ancora vorrebbe fare mille cose.
Il mio corpo è già ceduto molte volte ma era dovuto a qualche patologia, quindi avevo una giustificazione che il mio cervello accettava come discolpa.
Una volta no, cedette anche il mio cervello. Ero disperato, troppe ingiustizie di chi credevo essere mio fratello. Fratello, diminutivo di frate, contrazione del latino frates. A sua volta, il lemma latino trova un riscontro diretto nel sanscrito bhratar, al cui interno troviamo la radice bhar-, legata all'idea di sostentamento e nutrizione.
Stesse radici. Stesso nutrimento. Stesso sangue.
Lei, mia madre, ha vissuto questo tradimento da mamma. Penso che sia ancora più terribile. Lo credo fermamente in quanto genitore anche io, non sopporterei di essere tradito da uno dei miei figli. Preferirei morire piuttosto che vivere tale condizione.
L'ho aiutata, nulla di grave per fortuna caro diario, e dopo averla scaldata e finito le faccende per la quale era caduta, ho fatto una cosa semplice. L'ho fatta ridere. Così da scaldarle il cuore e l'anima.
Natale è in questi gesti, non negli alberi addobbati e nei regali, almeno per me è così. Certo le decorazioni aiutano a vivere in allegria, ma è aiutando che secondo me si crea l'atmosfera che assaporavamo da piccoli.
Credo che oggi sia stato importante che lei si sia rialzata, questo dà forza e coraggio. Non importa come e quando cadi, importa sapersi rialzare, anche con un aiuto, perché così ci si rafforza nell'animo.
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unacosatuttamia · 1 year
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Generare un figlio non significa di per sé essere una madre o un padre.
Madre e padre si diventa attraverso un gesto infinitamente ripetuto di adozione simbolica della vita del figlio.
Questo significa che la cura non scaturisce dal sangue ma dal dono della cura, dalla pazienza e dal decentramento del proprio lo che fanno spazio alla vita del figlio.
Massimo Recalcati
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cuoredolce67 · 3 months
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echeiononhosenso · 1 year
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Pensi di essere libero? Di poter parlare, camminare, respirare? No. Non puoi. Sarai sempre pervaso dalla tua essenza che ti perseguiterà giorno dopo giorno fino a quando non ti vedrà esplodere e morire. Senza un motivo ben preciso, solo perché sei stato scelto alla sofferenza.
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la-ragazza-turbata · 2 years
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Ho molta rabbia dentro.
Non so se sia dolore o rabbia, o entrambe le cose.
Sta diventando sempre più difficile essere me stessa.
Ieri ho visto un video sulla depressione e ho approfondito ciò che sapevo già.
La depressione nascosta è diversa dalla depressione normale.
I sintomi sono gli stessi, ma cambia il modo in cui la si esprime.
Di solito le persone depresse fanno notare il loro malessere, anche se non vogliono.
Altre persone nascondono il dolore ridendo sempre, o quasi, fingendo di stare bene.
Poi c'è chi la sfoga con la rabbia.
Io credo di essere così, ho una rabbia immensa dentro.
Non so cosa mi faccia stare così, o forse le ragioni sono talmente tante che non so a quale attribuire la colpa.
Molto probabilmente questi problemi visti singolarmente sarebbero facilmente risolvibili, ma tutti insieme diventano un peso difficile da portare.
Tutto è incerto nella mia vita, a partire dalla situazione con il mio bambino.
Questa comunità mi sta distruggendo giorno dopo giorno.
Tutti dicono che dovrei prendere questa esperienza positivamente, e ci provo, ma la verità è che parlare ed esprimere opinioni quando non siamo noi ad essere in mezzo alle situazioni, è molto più semplice.
Trovarsi in mezzo a tutto questo invece è molto diverso.
Vivo ogni giorno con la paura di perdere mio figlio, ed è devastante, ma non voglio arrendermi e scappare.
Questo è solo uno dei problemi.
Devo risolvere i miei problemi con l'abbandono, con le mie insicurezze, i miei sensi di colpa, le mie mancanze, le mie paure, la mia rabbia, il mio dolore e tanto altro.
Ecco perché ho deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Ho bisogno di una persona qualificata con cui parlare.
Vorrei imparare ad essere felice.
La mia vita è instabile in questo momento, e non so per quanto tempo riuscirò ad andare avanti così.
Ho paura di impazzire definitivamente.
La mia solitudine è triste, ma è più triste essere circondati da persone sbagliate.
Ho poche persone nella mia vita, e va bene così, ma non voglio affezionarmi troppo in fretta.
I miei sentimenti non mi hanno mai portata da nessuna parte.
Voglio dimenticare tutte le persone che mi hanno abbandonata, usata e ferita.
Io merito di essere felice.
Non chiedo tanto, mi basta che mio figlio resti con me, al resto potrò sopravvivere.
È per lui che sto combattendo, e continuerò a farlo.
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IL FIGLIO CHE COSTA DI PIÙ
Quando sei mamma di un figlio, ce n'è uno che costa di più.
È quello che ti risponde,
quello che ti sfida,
quello che ti "impara",
quello che ti fa leggere tutti i libri di aiuto, per cui fai sessioni di terapia, per cui ascolti podcast, video, audio,
Vai ai gruppi di sostegno.
Questo è il figlio che costa di più.
E costa di più perché è quello che ci assomiglia di più, è quello che proietta ciò che ancora non abbiamo visto in noi stessi, è quello che ci ricorda ciò che siamo, è quello che riflette che non siamo ancora la versione migliore di noi stessi.
Questo figlio ha bisogno di più amore e
più attenzione di quanto immagini, è quella che ha bisogno di più controllo anche se ti supplica con il suo atteggiamento che ha bisogno di stare da solo, è quella di cui ha bisogno una mamma presente perché ancora non riesce a controllarsi.
Quindi, anche se a volte senti di non poterlo fare, tienilo stretto, vedrai che non si muoverà.
Anche se senti di voler esplodere davanti a qualcosa che ti dica, voltati e digli:
"Ti amo come sei",
e noterai che il suo viso si rilassa.
Anche se vuoi gridargli che non è lì, che questa non è la strada, prendi e meglio prendi la sua mano e guidalo dove credi più conveniente.
Anche se vuoi perdere la pazienza, non farlo perché ogni atto di ribellione è un grido disperato di tuo figlio per voltarlo a vederlo, insegnagli che non deve farlo in questo modo, che basta che ti dica che ha bisogno,
diglielo sempre
"Eccomi",
"Sono ancora qui",
"Ti ascolto",
"dimmi di cosa hai bisogno",
"Sono sempre qui".
E anche se non sai come,
dai per scontato che tutto andrà bene, perché l'unica cosa di cui tuo figlio ha bisogno è la tua presenza, il tuo tempo e il tuo sguardo.
Quel figlio che costa di più,
è il meno forte e
quello che ha più bisogno di te,
è colui che non sa dove, è colui che ti ha scelto come mamma perché sapeva da prima di nascere che tu avresti potuto guidare i suoi passi sempre.
#reflexionesdevida
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