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#ghiaccia
reallypheelingit · 3 months
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Cranberry and Ghiaccia having a little date night with ice cream! Ghiaccia has a big sweet tooth and she was very excited to learn there's a birthday cake flavor c: and Cranberry got coffee of course..it's practically required for xem to be able to keep up with xyr much spryer partner haha
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deusluxuria · 4 months
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slandered ex-olympic figure skater ghiaccia my beloved
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(image description: stupid 2 second doodle of female ghiaccio with text that says "i am very normal about making headcanons about a character who was there for like 2 episodes)
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dire-vulture · 2 years
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some yellow fellows c: @goannafr
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il-bene-genera-bene · 2 months
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e poi mi perdo nell’aria
e chissà quando mi mancherà
toccherà per terra
con sopra al viso una maschera
si che ogni volta basta il tempo a rimetterla.
❤️
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coldysartblog · 9 months
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A commission for @everysinglepheel of their beautiful dragon Ghiaccia!
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libriaco · 2 months
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E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani.
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Se è cosa difficile essere italiano, difficilissima cosa è l’esser toscano: molto più che abruzzese, lombardo, romano, piemontese, napoletano, o francese, tedesco, spagnolo, inglese. E non già perché noi toscani siamo migliori o peggiori degli altri, italiani o stranieri, ma perché, grazie a Dio, siamo diversi da ogni altra nazione: per qualcosa che è in noi, nella nostra profonda natura, qualcosa di diverso da quel che gli altri hanno detto. O forse perché, quando si tratta d’esser migliori o peggiori degli altri, ci basta di non essere come gli altri, ben sapendo quanto sia cosa facile, e senza gloria, esser migliore o peggiore di un altro. Nessuno ci vuol bene (e a dirla fra noi non ce ne importa nulla). E se è vero che nessuno ci disprezza (non essendo ancora nato, e forse non nascerà mai, l’uomo che possa disprezzare i toscani), è pur vero che tutti ci hanno in sospetto. Forse perché non si sentono compagni a noi (compagno, in lingua toscana, vuol dire eguale). O forse perché, dove e quando gli altri piangono, noi ridiamo, e dove gli altri ridono, noi stiamo a guardarli ridere, senza batter ciglio, in silenzio: finché il riso gela sulle loro labbra. Di fronte a un toscano, tutti si sentono a disagio. Un brivido scende nelle loro ossa, freddo e sottile come un ago. Tutti si guardano intorno inquieti e sospettosi. Un toscano apre la porta ed entra? Un silenzio impacciato lo accoglie, una muta inquietudine s’insinua, là dove prima regnava l’allegria e la confidenza. Basta l’apparizione di un toscano, perché una festa, un ballo, un pranzo nuziale si mutino in una triste, tacita, fredda cerimonia. Un funerale al quale prenda parte un toscano diventa un rito ironico: i fiori si mettono a puzzare, le lacrime seccano sulle gote, le gramaglie cambian colore, perfino il cordoglio dei parenti del morto sa di beffa. Basta che fra il pubblico ci sia un toscano col suo risolino in bocca, e subito l’oratore si turba, la parola gli si sgonfia sulle labbra, il gesto gli si ghiaccia a mezz’aria.
C. Malaparte, Maledetti toscani [1956], Milano, Mondadori, 2001  
Immagine: "Toscana" di Lorenzo Mattotti, utilizzato anche da The New Yorker come copertina del numero del 16 & 23 Agosto 2010.
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sottomarina · 4 months
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La tristezza che ho dentro mi segue come un'ombra, con il suo tocco ghiaccia il mio cuore.
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v4l3 · 5 months
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Primo weekend "romantico" a casa in coppia (coi cani) e invece di godercela tra bagni caldi e candele, cos'è che abbiamo fatto?
La casetta di di zenzero!
Praticamente due giorni passati bestemmiando le frolla, bestemmiando la ghiaccia, bestemmiando la pasta di zucchero. E due notti passate bestemmiando i cani sul letto ché non ho mica capito perché sono entrati in camera, ma una volta lì hanno preso possesso di lenzuola e coperte.
Però che bella!
(e buona)
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pioggiadifarfalle · 1 year
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La delusione brucia nel petto e ghiaccia il cuore
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arreton · 7 months
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I videogiochi riescono ad avere la stessa importanza a livello psicologico di una seduta di – ma forse anche di tutta la – psicoterapia. Ieri sera quasi in lacrime e tremendamente furiosa perché non riuscivo a sconfiggere un boss (di merda) me ne uscivo con frasi del genere: "non è un cazzo di gioco equo questo! Ma ti pare giusto? Lui ha sei tipi di colpi diversi, due armi, una stazza più grande. Io che cos'ho? Una spada che ghiaccia e una spada tanto per giocare. Sono troppo debole, i miei colpi non lo scalfiscono di niente". Ad un certo punto mi stavo arrabbiando troppo, temevo di perdere il controllo (motivo per il quale da piccola misi da parte i videogiochi) e allora è subentrata una sorta di indifferenza di ghiaccio. Dopo l'ennesima sconfitta dove ero a tanto così da uccidere quel caprone di merda me ne esco con un filo di voce: Che è un po' la metafora della mia vita, questa. Io che mi sbatto come una dannata nelle cose, arrivo a tanto così e alla fine non riesco a raggiungere un obiettivo che fosse uno.
Ieri sera ammetto che è stata dura giocare, sono venuti fuori tutte le frustrazioni ed il nervoso un accumulati in questo periodo di ricerca vana di lavoro che non ti prenda l'intera esistenza in contrasto con un forte desiderio di fare la mantenuta e dunque morire lentamente di stenti e di sporcizia.
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deusluxuria · 5 months
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headcanon that ghiaccia (i hc ghiaccio as a woman because gender ratio idc) takes power naps (helps with the anger lol) but it has to be wherever or she can't fall asleep, so everyone just has to step over her no matter how weird of a position or place she's fallen asleep in
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emmapoetess · 1 year
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~ I wish I had a pair of wings
To reach those glacial mountains
While the cold blocks souls
And the snow ices tears
I'll rip a feather for you
So that when you look at her, you'll remember me.
Dirty and stained
Like the soul of a damned person
And then you'll let its go
And in the winter wind you'll watch its flutter
With that melancholy, sad look of yours ~
..........original language (italian)
~ Vorrei avere un paio d'ali
Per raggiungere quelle montagne glaciali
Mentre il freddo blocca le anime
E la neve ghiaccia le lacrime
Strapperò una piuma per te
Cosicché, quando la guarderai, ti ricorderai di me
Sporca e macchiata
Come l'anima di una persona dannata
E a quel punto la lascerai andare
E tra il vento d'inverno la guarderai svolazzare
Con quel tuo sguardo malinconico e triste ~
Emmapoetess
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thelastdinner · 8 months
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Non sono che un pacco.
Una spedizione al mittente.
Magari su quella gelida rotaia.
Una semplice prenotazione.
Un suggerimento.
La volontà di sbarazzarsene.
La velocità d’esecuzione.
Nebbia che ghiaccia.
E che si dirada.
È freddo ora.
Non mi resta che il ricordo, o per lo meno la sensazione di essere stato qualcosa di più.
Azeruel
2019
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mccek · 1 year
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•7 del mattino, Franco è fuori di casa, in tutti i sensi perché è da un tot.
Che Franco è fuori di casa, vive per strada, perso tra sguardi e volti inquieti dove la vita non guarda ma ammazza sogni concreti, e quale cameretta, lui ha sangue freddo e sa che quello caldo lì fuori brucia in fretta, aspetta, alla fermata senza pensare, dentro di se ha un vuoto che nessun termine potrà colmare!
Insistono i drammi, persistono, nella penombra cerca parole che non esistono e in somma, cerca una somma che svolti la situazione, lontano da persone che lo vedono come un barbone, questo presente è un masso che lo schiaccia e mentre cerca un posto al riparo ha il viso che gli ghiaccia, i suoi sogni??
Una minaccia, e lui rideva della vita e la vita gli ha riso in faccia.
•Anna, mille desideri in mente, lascia il proprio paese, scappa in Italia lontana dal suo ambiente,
chiede di poter sorridere, star bene, in una realtà che ti prende in ostaggio e ti lascia in catene,
non bada al suo passato, ormai è distante, perché adesso le viene offerto un lavoro come badante,
e come inizio non è male se ci credi, ma qualcuno le strappa i sogni di dosso e adesso bada solo ai marciapiedi,
nessun anziano a cui badare, ora sono gli anziani che badano a lei per puro sfizio personale,
adesso Anna è un fiore calpestato, in mezzo alla terra bruciata, dentro un inferno in cui è stata abbandonata,
la colpa è di un destino infame che l'ha tradita, le ha dato un passaggio su una strada senza uscita,
il nesso sono i soldi e per farli, Anna è il solo mezzo per replicarli (...)
L’abc del rap italiano pt.27 (al di là dell’artista, penso che questa canzone debba essere a tutti i costi inserita all’interno di questa “serie”, testi così ad oggi non se ne trovano...ma forse nanche in passato.)
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ilsalvagocce · 1 year
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fiera
oggi c'era il sole alle 15 d'autunno, quel sole che rende giallograno il muro, accende l'asfalto, ripassa due, tre, quattro volte d'azzurro il cielo, lascia il pennello mangia una castagna e ricomincia
allora sono uscita ho preso un tulipano che pareva un bacetto e ho guidato fino alla pietra di mamma
ho cambiato i fiori, ho messo il mio fiore, ho accarezzato la foto ho accarezzato la foto ho riposizionato il fiore ho accarezzato la foto ho accarezzato la foto son andata via. due, tre volte d'azzurro il cielo
poco più in là son passata avanti l'abbazia del funerale, ho parcheggiato, sono scesa pure lì
ho attraversato la navata, piccola vuota. anche lì arrivava il sole nell'antro buio delle sedute, fin ai ciclamini ai piedi dell'altare, alla panca dove stavamo noi. mi sono seduta allo stesso posto d'allora, accanto alla colonna ghiaccia come il tremore e ho pianto
piangevo e pensavo che ho sempre tanto paura a parlare davanti a tutti, io non voglio non mi piace, sono timida, emotiva, non performativa tutti i nomi possibili, ma evito, sto nascosta, davanti al pubblico io sto nascosta. mi tireranno con i buoi per farmi parlar su di un palco, e parlerò male, incespicherò, non ricorderò il mio nome, perderò il filo, mai prenderò la parola, avanti a un gruppo di persone son quella che ascolta, rimane zitta ma ascolta, segna, appunta, c'è in tutta sé, solo che non parla.
ho pensato, penso, pensa che io, che tu quel giorno, io davanti a tutte quante le persone sono uscita da quella panca, sono uscita da mia sorella, da mio padre, ho aggirato la bara con sopra gli iris e con dentro mia madre, con sopra la foto di lei che mi sorride dal mare di scogli, son salita all'ambone ho aperto il libro mio e ho parlato.
ho letto, ho fatto uscire la voce, ho parlato. ho letto la poesia più lunga del mondo, l'ho letta fino alla fine ho superato i singulti come scalini colossi di pietra, sono arrivata fino alla fine ho detto mano destra mano sinistra ho detto mare ho detto lucciole ho detto gelsomini ho detto fuoco ho detto cani gatti ho detto divinità ho detto inesauribile e ho detto ringraziare
ho detto desidero
ho fatto rimbombare il suono nella mia cassetta toracica dentro l'aria dell'abbazia tra la gente e il buio degli sguardi che sentivo e non vedevo, sentivo tutti e non erano paura, erano, e basta. la voce stava lì correva come fiume tra le scanalature le colonne i petali l'invisibile la non luce. Forza sovrumana che mi ha trascinato, la invoco spesso da allora, io l'ho tirata fuori lei m'ha tirato fuori. tutto potere in tutta la fragilità possibile d'un momento lungo quanto una vita-figlia.
Allora perché piangi, qui sulla panca d'una chiesa vuota alle 16 di pomeriggio d'autunno con il sole che ripassa l'azzurro, dice la candela unica accesa che frizza mentre singhiozzo
piango perché, ora che sono seduta qui, so che lì sentivo che mamma sarebbe stata fiera di me, ancora sentivo che poteva essere vero, che era verosimile, esistente, la fierezza, che la morte un poco era finta, perché ancora non era passato questo tempo in mezzo.
ora sta passando il tempo in mezzo, per questo piango
era come l'ultima poesia recitata in piedi sulla seggiola un giorno qualsiasi meraviglioso di festa
(sii fiera, invece, anzi sii fiè, così non è mai imperfetto, così non è mai passato)
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gcorvetti · 7 months
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Venti di guerra.
Con l'innesco di Hamas sembra che la guerra sia diventata l'unica notizia esistente al mondo, che sia in medio oriente o in Europa non importa, l'importante è scatenare paura. Ieri ha mio figlio gli è arrivato la famosa "cartolina" della leva, in realtà è un sms, a breve vestirà una divisa come tanti ragazzi della sua età un pò in tutto il mondo. A tal proposito ieri sera la mia compagna mi ha chiesto "Se ci invadono dove andiamo?", intendeva i russi, "in Italia, pensi che mia madre non ci viene a prendere lei con l'auto direttamente?". Si lo so che fare battute a una cosa così seria non è il massimo, ma non penso che ci invaderanno, almeno lo spero, per il fatto che se lo facessero si tirerebbero dietro tutti i paesi della NATO, anzi, i cari alleati non vedono l'ora che i cattivoni di turno invadano uno dei paesi membri in modo da cercare di finirli definitivamente. Oggi leggo che un paio di giorni fa c'è stato un sabotaggio alle condotte del gas tra Finlandia ed Estonia, nessuna esplosione e perdita di gas come per il nordstream, e il tubo è stato chiuso per evitare casini, sembra che lo stiano riparando o comunque controllando, l'articolo del Postimees (giornale estone) dice che l'erogazione del gas non subirà conseguenze perché c'è un altro tubo che viene dalla Lettonia, ma a me che me frega io non ce l'ho il gas a casa. Sicuramente c'è dell'apprensione e in questa situazione la propaganda occidentale crea ancora più paura e tensione. Da noi si dice "paura e soldi non ne ho mai avuti", che poi a differenza dell'Ucraina qua in Estonia non c'è un cazzo, nessun giacimento minerario, qualcuno dice che gli servirebbe come porto, ma perché se hanno San Pietroburgo, qualcuno mi disse tempo fa (quel coglione uruguaiano) "ma li il mare si ghiaccia di più", guardando la mappa è più o meno sono alla stessa altezza di Tallinn quindi non so quanto si ghiaccia di più e poi mi volete dire che la russia che ha parte del territorio nel circolo polare non ha delle navi spacca ghiaccio? Non sono filo putinano o simpatizzante russo, ma questi ragionamenti non solo aumentano la tensione e la paura ma sono assurdi e poco logici, anche se fosse, ricorderei a questi disfattisti e pessimisti che il governo ha accettato di infilarsi nella NATO così facendo si è automaticamente messo sulla punta del naso del dittatore di mosca. Io penso, questa è una mia opinione, che si poteva fare un cordone di paesi cuscinetto tra nato e russia, con la specifica scritta a caratteri cubitali, che se i russi avessero invaso uno dei cuscinetti i paesi nato fossero autorizzati a difenderli, poi naturalmente questo è il pensiero di un musicista, un pacifista. Se non scrivo più vuol dire che ci hanno bombardato.
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