Tumgik
#i classici della magia nera
Photo
Tumblr media Tumblr media
Non si sevizia un paperino (1972) by Lucio Fulci
Book title: I classici della magia nera (1969), curated by Peter Haining
28 notes · View notes
usmaradiomagazine · 1 year
Photo
Tumblr media
𝐋𝐀 𝐌𝐔𝐒𝐈𝐂𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐀𝐓𝐈𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐈𝐌𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄 - Monografie oltre ai generi  𝗗𝗮𝗹 𝗰𝗶𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗼 𝗹'𝗮𝗯𝗶𝘀𝘀𝗼: 𝗹𝗲 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗮𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗚𝗮𝗹á𝘀
𝐀𝐒𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐈𝐋 𝐏𝐎𝐃𝐂𝐀𝐒𝐓 Nota alle cronache per essere la diva dell’avantgarde newyorkese, nell’ultima puntata de La Musica come Pratica dell’Impossibile di Michele Selva si va alla scoperta dell’arte e della personalità fuori dal comune di Diamanda Galás: artista eclettica, scioccante e dalla luminosa oscurità, per parafrase il titolo dell'episodio. Una voce la sua, unica e prodigiosa cresciuta attraverso gli studi classici che le hanno permesso di esprimere tutto il suo potenziale, dato da una prorompente e celebrata estensione vocale superiore alle tre ottave e mezzo ma anche da una specificità di stile veramente unica nel panorama mondiale contemporaneo. La sua forza vocale dai connotati oscuri e luciferini le hanno permesso di abitare in maniera drammatica letteratura, storia, l'impegno sociale in cui ha raccontato la sofferenza degli emarginati e la lotta costante per superare la malattia mentale, oltre ad un'ispirazione multi-culturale: emerge in molte delle sue opere infatti, l’ineffabile melisma per le tradizioni vocali medio orientali influenzate dalle sue origini mediterranee, oltre ad un spiccato interesse per la fisicità, lo “sporco” e il recitativo, pur mantenendo affinità all’impostazione del canto classico. Galás è riuscita a fondere subconscio, magia e storia in un flusso sonoro altamente emozionante, composizioni per voci sovraincise ed elettronica dissonante, estremamente convulse e opprimenti. Tra i suoi album memorabili, connotati da generi diversi che spaziano dal blues, fino al jazz e al gospel ma sempre improntati alla sperimentazione, ricordiamo l’assolo canoro di dodici minuti di "Wild Women With Steak-Knive” (1982) in cui blocchi di grida orrende, rapidissime e concitate, si alternano vagiti disumani; poi nello stesso anno le "Litanies Of Satan”, Galás recita i versi maledetti dell’inferno di Baudelaire più enfatica e sguaiata che mai, mentre un tamburo batte colpi funerei, l'elettronica solleva folate gelide e altre voci filtrate borbottano in sottofondo; e poi ancora, questa volta è dal vivo che Diamanda stupisce il pubblico: nel 1991 l'iconico concerto registrato presso la Cattedrale di St. John the Divine a New York, dedicato e ispirato ai malati e ai morti dell’AIDS, tra cui l’amato fratello deceduto poco tempo prima proprio per aver contratto il virus. Diamanda qui è la peste nera, la personifica in una propria, teatrale e potente liturgia per creare liberazione e sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno, quello che riguarda i malati di HIV, che ne ha portato all’ostracizzazione nell’America di quei anni. “La morte non è nel non poter comunicare ma nel non essere più compresi” diceva Pier Paolo Pasolini e Diamanda, sua grande ammiratrice, ha fatto di queste parole il suo mantra, inseguendo quella eccentricità stilistica attraverso vari linguaggi sperimentati e interpretati nella sua carriera artistica; solo una minima parte di essi sono stati ricordati in questa presentazione, per scoprirne di più non perdetevi questa biografia in musica dedicata all’artista americana.
Un programma a cura di Michele Selva Regia di Alessandro Renzi Immagine elaborata da una fotografia di Paul Harris - Tutti i diritti riservati 𝐀𝐒𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐈𝐋 𝐏𝐎𝐃𝐂𝐀𝐒𝐓 𝐒𝐂𝐎𝐏𝐑𝐈 𝐈𝐋 𝐂𝐀𝐍𝐀𝐋𝐄 - La Musica come Pratica dell'Impossibile
0 notes
aky-reilan · 6 years
Text
Final Fantasy XV
*in aggiornamento* 
Dopo lo scetticismo iniziale, ho preso la pazienza in mano e mi son messa su Final Fantasy XV. Puntiamo intanto alle premesse: ero già a conoscenza di una buona parte di problemi affrontati per la realizzazione del gioco, ma ciò non va a giustificare i miei commenti a seguire. Parliamo intanto di quello che bisognerebbe fare prima di incominciare il gioco: Kingslave (il film) e Brotherhood (mini serie anime di 5 episodi). Il film nel complesso non è male, l'ho guardato volentieri (più che altro per Regis, ma vabbeh) e cerca di darti un'idea di come sarà il gioco (anche perché sono in contemporanea con il viaggio di Noctis verso Altissia, quindi ok), mentre la serie anime mostra molto il passato dell'allegra brigata e del motivo che ha portato Noctis da piccolo a conoscere Lunafregna. Parliamo ora del gioco.
Tumblr media
Come ho vissuto la cosa: 
70 ore di gioco nel nulla tranne forse qualche ora buona per la curiosità. Spiego il perché di ciò: le missioni secondarie.
La maggior parte delle missioni secondarie affrontate sono un modo come un altro per "obbligarti" a girare tutta la mappa, una mappa che in molti punti non trovi niente, nessun’anima viva, nemmeno animali, toh magari qualcuno a cui dare dei kit d'emergenza perché hanno problemi con la macchina. Purtroppo questa cosa mi ha fatto annoiare per un bel pezzo perché l'idea di "open world" non l'ho trovata davvero interessante. Le parti dove bisogna esplorare i dungeon invece li ho apprezzati, mi piaceva anche lo stile architettonico e partiva anche l'interesse nell'esplorare ogni angolo del posto.
Per quando riguarda le missioni di caccia ho visto un futuro Re senza un soldo dove gli consigliano di andarsi a guadagnare i soldi da solo, quale miglior modo se non con la caccia! E fu così che si iniziano le gite in tutti i punti ristoro puntando inoltre al non farli dormire per beccare molti più punti esperienza (prima pagando 10k e solo poi 30k). Sinceramente avrei preferito una motivazione più plausibile, contando poi che sono davvero tantissime le missioni in questione, tanto che te li porti fino al capitolo 15, nel caso in cui perdessi la pazienza prima (come nel mio caso). Armata di tanta buona volontà, decisi di arrivare almeno a Rank 5 prima di continuare la storia, una storia dove il suo livello era 29 ma il mio era ben oltre il 43 a causa, appunto, delle molteplici quest secondarie. Ricordano molto le missioni che fai nei classici MMO e, sinceramente, se avessi voluto fare un MMO, avrei giocato ad altro.
Tumblr media
Passiamo alla trama del gioco:
se di trama si può parlare (a causa delle lacune causate dalla scadenza per l'uscita del gioco e le innumerevoli cose che volevano e speravano di metterci dentro), mi è dispiaciuto constatare quanto possa durare poco se non addirittura POCHISSIMO rispetto alle ore passate nelle missioni secondarie, giurin giurello. Nonostante tutto la base era davvero buona, ma gli spezzoni forzati hanno portato una delusione su larga scala per svariati giocatori della saga (causa di molti flame che ancora oggi si possono leggere). Parliamo di un giovane che effettivamente vive in un modo abbastanza passivo tutto ciò che gli circonda, ma mostrando ugualmente rispetto verso le persone che lo circondano (l’allegra brigata, Luna e il padre) e mostra se stesso solo con i suoi tre amici (un barbaro, un mago e un bardo). Poco per volta la sua vita viene completamente stravolta (vicende del film) il barbaro decide di scuotere (percuotere) il futuro re per farlo andare avanti, fino al Capitolo 8 su 14 (vorrei sottolineare la cosa), non succede altro (oltre al raccogliere le armi ancestrali e trovare un modo per raggiungere Luna e riconquistare il proprio regno) e pensi sia giusto fare il bulletto con tutte le stazioni dell’impero facendole saltare in aria (KABOOM!).
Non sto a fare spoiler nel caso in cui ci siano ancora varie persone interessate ad intraprendere questa avventura, ma vorrei provare a commentare lo stesso come ho visto la parte finale rispetto a tutto il resto: storia tristissima, si vede un Noctis che non ha nemmeno il tempo per piangere se non per brevi attimi, ed è così fino alla fine. Nonostante tutto la sua missione è andare avanti, portare a termine la profezia. Questo dimostra come le scelte personali non potranno mai superare il volere degli Dei, di conseguenza le “scelte” che ti fa fare durante il gioco, porteranno sempre alla stessa cosa (la storia è lineare e non si basa su più finali, motivo principale).
La scena finale è forse l’unica cosa che mi ha ricordato il motivo per cui si chiama “Final Fantasy”, solo che speravo in tutto questo in ogni parte del gioco non solo alla fine, altra delusione.
Per pareri che portano a spoiler, non esitate a chiedere, sono sempre pronta a tutto.
Stile di combattimento:
Tumblr media
Già dai primi video di gioco (intendo i teaser completamente cancellati) e dalla demo (ho giocato a quella presente in Type 0) ero consapevole che avrei sicuramente affrontato qualcosa di nuovo introdotto all’interno della saga, come l’addio al sistema di combattimento a turni. Ci ho messo una pietra sopra quasi subito per quello, ma le magie NO. Boccette mai usate, solo provate per capire a cosa servissero: a niente. Un buono modo per combattere alla fine è scegliere fin da subito le abilità da attivare dallo schema abilità presente nl menù di gioco e il resto è easy. Inizialmente li mettevo su Ignis, poi l’ho sfruttato come healer e ho lasciato perdere del tutto la magia. Magia Bianca e Magia Nera che sono sempre stai molto presenti all’interno della saga, totalmente annullati, visto poi l’ambientazione del gioco che, effettivamente, non lasciava nessun margine a tutto questo (le armi elementali è il massimo che sono riusciti a mettere, sempre su Ignis poi).
Stile di combattimento che vediamo assai mutato all’interno dei DLC (episodi di Gladio, Ignis e Prompto) dove addirittura quello di Prompto diventa quasi un FPS, mentre quello di Ignis l’ho trovato molto interessante (adatto al suo personaggio, ti permette di poter decidere varie strategie a seconda dei propri gusti e della difficoltà).
DLC dei tre episodi: Gladio, Ignis e Prompto.
Tumblr media
Dei tre il più forzato ritengo sia quello di Gladio perché una cosa dove tu vai a dire “senti, mi allontano per un po’” e ti rispondono “ok, fai pure” è un NO totale. Nonostante il luogo sia molto carino ed effettivamente ci dimostra uno stile di combattimento totalmente concentrato sulla forza bruta, forzare in questo modo l’episodio è stato tristissimo, ma mai triste quanto le poche apparizioni di Cor che si faranno sentire solo in questo episodio. Speravo tantissimo di vedere molto più spesso Cor all’interno di tutta la storia di FF XV.
Interessante l’episodio di Ignis che riprende le vicissitudini dopo lo scontro con Leviatano. Sarebbe stato carino introdurlo come nel capitolo 13 dove ti facevano scegliere se giocare con Noctis oppure Gladio con Ignis (anche se poi c’era scritto che con Noctis la difficoltà rimaneva standard mentre con Gladio andavi sul facile, magari si poteva omettere ciò e concentrarlo di più sul carattere dei personaggi piuttosto che sulla presunta difficoltà del gioco stesso).
Per quanto riguarda l’episodio dedicato a Prompto, non so come esprimermi. Sistema di combattimento completamento diverso dettato dalle sue armi, e già si doveva prevedere. Nonostante tutto però è fattibile e si procede con calma, ma tenendo ugualmente qualche lacuna di storia anche dentro l’episodio stesso (che non riesco ad accettare).
Royal Pack (in aggiornamento)
Scelte aziendali per quanto riguarda la vendita
Tra le scadenze e i rattoppamenti vari, in generale ci sono state molte scelte aziendali discutibili, dovuti perlopiù dai “piccoli” rimedi apportati per provare a rendere la storia “completa” (parliamo di una storia dove usciranno DLC fino al 2019, dunque nemmeno si può definire tale) e il flame di coloro che hanno subito lo smacco con la Royal Edition che, paragonandolo ai costi di ogni singolo DLC, effettivamente il prezzo d’uscita è molto più basso rispetto all’acquisto singolo di ogni parte di gioco (dagli episodi al multiplayer). Vedremo come si evolverà la cosa fino alla fine dei DLC (facendo un conto totale delle spese.
Consiglierei il gioco? Forse. Alla fine è una scelta personale scegliere quante ore desideri dedicare al gioco. Puoi dedicarne 40, oppure 200, ma la trama attuale la riesci a fare tutta ugualmente. Nella situazione attuale consiglierei l’acquisto della Royal Edition (o Windows Version nel caso in cui l’acquisto sia tramite Steam) e vedere in seguito gli altri DLC che usciranno (contando che faranno appunto uscire un secondo season pass).
Se si dovesse acquistare la storia per la trama, consiglierei di non farlo, o almeno per ora no. Meglio aspettare che esca davvero tutto e, al massimo, poco prima dell’acquisto guardare il film e la mini serie anime. Inutile dire che anche una buona ricerca per leggere la linea temporale non è male. Viene spiegato a grandi linee l’antica civiltà di Solheim e la guerra tra i vari regni. Purtroppo il resto è lasciato all’immaginazione del giocatore e ancora oggi non ci è stata data chiarezza su molti punti della trama, quindi tocca solo aspettare per capire cos’hanno intenzione di fare con questo prodotto incompleto.
Ad Aky piace il gioco? Eh, bella domanda. Problema vuole che nel bene e nel male il gioco l’ho fatto volentieri e quasi fino alla fine l’ho giocato convincendomi che non stessi giocando un Final Fantasy, guardandolo sotto un punto di vista totalmente estraneo. L’ho giocato volentieri ma probabilmente, quando finirò tutto il gioco (compreso ogni dlc), non lo riprenderò mai più in mano, forse per fare qualcosa for fun, ma di certo non per rifarlo da capo. Non posso dire che mi piaccia, ma nemmeno che faccia schifo. Rimango ancora imparziale nonostante io lo stia giocando così assiduamente come se mi piacesse (sigh). Si vedrà in futuro.
Tumblr media
1 note · View note
blog-melacque-role · 4 years
Photo
Tumblr media Tumblr media
ᴍᴇᴍᴇs ﹠ ʜᴇᴀᴅᴄᴀɴᴏɴs ›› 𝐅𝐈𝐑𝐒𝐓 𝐌𝐄𝐄𝐓    🚬 ❪ il tuo personaggio chiede al mio se ha una sigaretta. ❫ #ᴡᴀɪʀᴘɢLa struttura scolastica di cui è il nuovo docente – l’ultimo arrivato, mai che vinca un premio- è, beh. Una scuola. Invero, non saprebbe decidere gli piace o meno così come non sa decidere se la rosellina nera che ha cucito sul bavero della giacca lunga decisamente fuori stagione sia o meno eccessivo. Non sa nemmeno decidere sa ha fame, però. Una bella problematica, visto che la pausa pranzo non è poi così lunga, ma essendo anche /non corta/ pone un problema filosofico non da poco. La traslazione del tempo. Troppo o troppo poco? Sarebbe un bel guaio se iniziasse a mangiare e poi avesse così tanto tempo a disposizione da farsi venir voglia, per esempio, di un dolce. Ma se poi invece non avesse il tempo per suddetto dolce?Poco importa, non si è portato niente da casa e la caffetteria è dalla parte opposta rispetto al suo ufficio.Si sta ancora ambientando, Kyllian. Gli piacciono già gli studenti, i pochi che ha conosciuto. Gli piace il luogo, davvero meraviglioso. C’è come della magia nell’aria, è portentoso. Sorride, guardando oltre una finestra, come le mani piantate nelle tasche della giacca e la voglia ineluttabile di andare a casa a prendere quel sacchettino pieno di infuso di tea che si era preparato quella mattina, ma che poi ha inevitabilmente dimenticato. Un classico. Intramontabile.Sta vagliando la possibilità di attraversare la strada per una focaccina nel bar che vede aldilà della finestra – e sa calcolando i metri che differenziano questo percorso rispetto a quelli della caffetteria, ignorandola la variabile ‘scale’ e prendendo solo la distanza fisica, quando sente una porta aprirsi. La consulente scolastica, sì. Gliel’hanno vagamente presentata la mattina del suo arrivo, ma lui soffre di problemi di attenzione e sino ad oggi non ha considerato molto bene la possibità di scambiare con lei qualche parola. Le sorride, gioviale, quando gli passa accanto.« Buongiorno, Mr Thompson. Ha per caso una sigaretta?», chiede, dimostrandosi così tanto gentile quanto omologato ai classici cliché fra dipendenti della medesima struttura. Il fatto che non fuma e che quindi poi, in caso di riscontro positivo, dovrà declinare la sigaretta, se lo porrà fra qualche secondo.
Villanelle Villanelle non fuma. No che non fuma. Come potrebbe? Le sigarette fanno ingiallire i denti; danneggiano i polmoni, la pelle, la salute in generale; impregnano i vestiti di nicotina - oltre che di un odore a dir poco sgradevole… quindi no, non fuma. È possibile che la sua opinione in merito al fumare abbia a che spartire con Elinor, più che con la psicologa di Mykonos dal nome impronunciabile. Era stata una regina, a Wonderland. Imprenscindibile, giusta, dedita alle regole e spregiatrice di ogni vizio. Quello stesso sangue scorreva ancora nelle sue vene. « Buongiorno Kyllian » gli da del tu perché si sono già presentati, e trova che, per una donna, dare del lei ad un uomo, a meno che questo non sia un suo datore di lavoro o visibilmente più anziano, equivalga a sminuirsi. L’uomo in realtà le è simpatico, per quel poco che lo ha conosciuto. Gli avrebbe dato tranquillamente del lei senza provare la solita spiacevole sensazione di sottomissione - anche questo, a pensarci: sicuramente un grazioso lascito del suo passato - ma le regole son regole. Soprattutto quelle che imponiamo a noi stessi. Dal momento che del fumo ha l’opinione tutt’altro che positiva espressa sopra, il nuovo insegnante di italiano la mette in imbarazzo. Non il tipo di imbarazzo che fa arrossire la scolaretta alle prime armi; l’imbarazzo di una donna che si ritrova a dover dare un no come risposta, seguito da una sottospecie di predica che si risparmierebbe volentieri, giacché non ha nulla contro il signor Sanders. È solo una questione di principio. « No mi spiace » e lo è, dispiaciuta « non fumo. » « E non dovrebbe neanche lei, qui a scuola. I ragazzi sono molto influenzabili. » ( https://imgur.com/7Q1hcYP ) 
La predica non arriva con eccessivo biasimo. Il lavoro spetta tutto al linguaggio del corpo; al tono si è adeguata abilmente a quello ridente del collega. L’occhio, in quella pausa, le cade sulla rosellina nera e poi sulla giacca lunga. Una scelta davvero… bizzarra, visto il clima. Storce il naso. 
2 notes · View notes
sounds-right · 5 years
Photo
Tumblr media
9/5 Stop al Bullismo a Le Cupole di San Giuliano Milanese (MI). Con Rosanna Schiralli, Ulisse Mariani, Vincenzo De Feo e i giovani influencer di House of Talent
Il 9 Maggio, al Centro Commerciale Le Cupole a San Giuliano Milanese, su iniziativa della società di gestione CBRE in collaborazione con l'agenzia Jet's, verrà organizzata una tappa di Stop al Bullismo, progetto educativo e formativo in tour nei centri commerciali, una giornata ricca di testimonianze, interventi, e foto con i fan dedicata alle scuole, alle famiglie ai giovani. L'evento prevede la straordinaria partecipazione di due noti psicologi e psicoterapeuti di fama internazionale, Rosanna Schiralli e Ulisse Mariani, dell'Ingegnere Informatico Vincenzo De Feo, esperto di bullismo, cyberbullismo, dipendenze, tutela dei dati e autore del libro, "…prima del CLICK"-autoprodotto-e dei giovani influencer di House of Talent.
Bullismo, condotte aggressive, violenza, prevaricazioni tra bambini e tra adolescenti; da qualche tempo questi fenomeni hanno preso forme e strade diverse e, utilizzando la Rete, sono diventati più eclatanti e distruttivi. Alla base di tutto questo si avverte una caduta della "relazione", della capacità di condividere, dell'empatia. Vittime e bulli si fronteggiano spesso in completa solitudine, senza che un adulto intervenga, senza che nessuno provi ad affrontare e risolvere il problema, senza che nessuno si ponga seriamente il problema. In questa solitudine possono sovente consumarsi drammi che soltanto la cronaca nera riesce poi ad accendere le luci sul fenomeno. Di solito per un solo giorno; poi tutto ripiomba nel cono d'ombra. Eppure esistono modalità di intervento efficaci, a casa e a scuola, per proteggere e monitorare, per prevenire e risolvere, per insegnare il rispetto e l'empatia. Occorre solo che gli adulti non si girino d'altra parte e che si facciano carico del problema. L'obiettivo del progetto è sensibilizzare i ragazzi e, in particolare la Generazione Z, e gli adulti verso una tematica sociale molto diffusa, cercando di veicolare un messaggio importante: BULLO NON E' BELLO.
L'evento prevede il coinvolgimento delle scuole, con interventi mirati a spiegare il fenomeno, cercare di fornire ai ragazzi degli strumenti per difendersi e denunciare i propri aggressori, siano essi «fisici» o «digitali», e soprattutto creare un senso di consapevolezza affinché, chi subisce, non si senta più solo e sbagliato, ma sostenuto dai propri compagni che spesso assistono in silenzio. Durante l'evento verranno coinvolte le scuole del territorio e gli adulti che potranno incontrare Rosanna Schiralli, Ulisse Mariani e Vincenzo De Feo.
"Andiamo a braccio con i ragazzi dai 10 ai 14 anni, è un'età particolare, non avremmo mai potuto fare una lezione formale sul bullismo come si fa a scuola"-sottolinea Rosanna Schiralli-"la partecipazione è sempre intensa colma di momenti emotivamente importanti, i ragazzi hanno voglia di raccontare le loro esperienze, è bello pensare che sentano sia il contesto giusto per fare wash out.
Si parte dalla definizione del bullismo,perché a volte non viene percepito o capito con esattezza. Con la caccia al tesoro invitiamo i piccoli ospiti a scovare l'elemento che lo connota, fondamentale per definirlo esattamente è chi osserva e non fa nulla, il testimone. Gli attori sono tre, il bullo, la vittima, i testimoni. Bisogna far capire l'empatia, essere nei panni dell'altro, il gioco è una simulazione di scene con testimoni classici e poi con quelli che intervengono, poi facciamo domande sulla scena, dando anche un piccolo gadget, emozionandoli, creando empatia. I ragazzi si sentono inclusi, i docenti restano sorpresi, fanno outing, raccontano le loro esperienze. E' tutto molto bello. Il problema è che spesso gli adulti si disinteressano e il pomeriggio diventa più difficile averli con noi, perché pensano che il bullismo non li riguardi o che il loro figlio sia sempre il migliore e senza problemi comunque.
La cosa fondamentale resta la comprensione, sentirsi nei loro panni, il senso vero della compassione, per abbattere il bullismo è necessaria l'empatia, che porta a modifiche a livello cerebrale, grazie all'educazione emotiva. Sappiamo che il cervello si completa a 22 anni e va insegnata la didattica delle emozioni. La magia dipende dal neuro rispetto, grazie ai neuroni a specchio scoperti dall'Università di Parma. E' la nostra cabina di regia per trasformare le emozioni". Dove si sbaglia con i ragazzi? "Chi dà tutto subito sbaglia, appena il ragazzo ha la prima frustrazione come una delusione amorosa, diventa uno tsunami, paura della vita, incapacità di gestire la frustrazione ed è l'anticamera di una possibile dipendenza. Bisogna investire sull'educazione emotiva. Nel nostro Paese vengono spesi 31 miliardi di euro l'anno per costi del Sert, delle malattie come Epatite C, le overdose , il carcere per reati legati alle tossicodipendenze, per le cause legali, la repressione, ma non è questa la strada".
"Abbiamo avuto una platea di 550 ragazzi sino alla terza media, i ragazzi si emozionano, vogliono raccontare, si sentono soli, desiderano collaborare con gli adulti" -aggiunge Ulisse Mariani-" è la più grande emergenza, bisogna dare tempo, insegnare a emozionare, gestire le emozioni, per non avere bisogno delle dipendenze. E' necessario attivare un Nuovo Umanesimo; siamo programmati per connetterci, nasciamo buoni, alla XII settimana di gestazione i gemelli già si toccano volontariamente, si accarezzano, vogliono condividere lo spazio. Il migliore metodo è giocare con i propri figli, tanti padri non lo fanno. Io sono nonno da tre anni, con un bambino bisogna interagire sempre, connettersi con loro, più lo facciamo, più il loro cervello cresce. La scuola è di tutti, ma tutti se ne fregano e invece va difesa e recuperata, se riuscissimo a fare educazione emotiva nelle scuole, si potrebbe invertire la rotta. Nella nostra corteccia preforntale ci sono i neuroni a specchio, riescono a mettersi nei panni dell'altro, vanno allenati e stimolati-e non messi a riposo-per sviluppare empatia. La famiglia è lontana dalla scuola, che non è preparata, questo metodo è efficace e utile per tutti".
"Bullismo e cyberbullismo sono problemi internazionali"-dice De Feo, che interverrà alle 11,30 del 9 Maggio a Le Cupole di San Giuliano-"fenomeni criminali al rialzo che hanno la loro accellerazioneattraverso i social, che non hanno confini geografici, quindi si possono redimere con strumenti tecnologici e giuridici internazionali. Tutto quello fatto fino ad oggi è quasi pari a zero. Sono 2 anni che lo ripeto, lo ripeto e ripeto!" "Il tema educativo è quello delle regole (capirne il senso, stabilirle, chiederne il rispetto, dare l'esempio), tutto al fine della sicurezza informatica; i filtri e i controlli parentali non sostituiscono l'attenzione per i propri figli e la necessità di stare insieme a loro quando iniziano a navigare on line, come neppure la definizione di regole e il dialogo.
Per i ragazzi la dimensione digitale è ormai naturale, ma non sempre riflettono sulle conseguenze delle loro azioni. Vietare ai ragazzi l'utilizzo degli strumenti digitali sarebbe controproducente, come anche esporli sin da piccoli alla tecnologia, perché il loro cervello è plasmabile in base all'uso che ne viene fatto. Se i genitori usano i media peggio dei loro figli potrebbero sfruttare questa situazione per interagire maggiormente con i loro figli, insegnando le basi elementari su nozioni chiave, come la gestione delle emozioni e delle relazioni. La relazione tra genitori e figli è molto cambiata, spesso anche perché i genitori sono sempre più impegnati e il telefono cellulare dei figli permette loro di svolgere le proprie attività perché possono restare collegati con i figli a distanza. I nuovi media, spesso, diventano i nuovi baby sitter e i bambini possono prendere visione di contenuti inadatti alla loro età. I genitori dovrebbero supportare in modo positivo l´utilizzo dei nuovi media, integrandoli per esempio con le attività sportive, gestendo i momenti di noia".
Dagli 8 anni in poi cosa accade? "I bambini di 8anni preferiscono i videogiochi perché sono molto coinvolgenti ed offrono stimolazione delle funzioni cognitive, come la memoria, o il ragionamento.E' importante il tempo trascorso in rete, almeno quello riferito, per esempio, ai bambini di quinta elementare, che deve essere non più di un'ora al giorno, perché significa che durante il resto della giornata hanno molto altro da fare nella vita reale. La facilità di accesso alla rete è un altro dato significativo, perché non dovrebbero avere l'accesso libero a internet, ma essere limitati ad accedere solo in caso di di wi fi con i limiti di tempo e di luogo. Bisogna mettersi al fianco dei figli per partecipare con loro all'attività che stanno svolgendo, chiedere cosa stanno facendo, a quale videogioco stanno giocando, fargli sentire il proprio interesse. Spesso il telefono viene messo nelle mani dei più piccoli solo perché non disturbino, come al ristorante e il genitore, spesso, non sa cosa stia facendo il figlio on line. Il canale di comunicazione del dialogo tornerà utile quando saranno un po' più grandi».
Dagli 11 anni il gruppo dei pari assume importanza primaria e l´interesse passa sui Social Network e sui cellulari. Gli adolescenti vogliono esserci, soprattutto le femmine, che vogliono avere le attenzioni degli altri attraverso like e commenti. Il proprio profilo online viene utilizzato per confrontarsi con gli altri, caricare foto o filmati, cercare nuovi amici, chattare e giocare, avere tantissimi "amici", ma incorrono nei rischi, come la distrazione dai compiti scolastici, o il cyberbullismo. Gli adolescenti utilizzano il telefono cellulare per comunicare, non danno importanza alle regole grammaticali, abbreviano le parole, esprimono le loro emozioni con emoticon, o faccine, vogliono appartenere a un gruppo e allontanarsi dagli adulti". Con l´adolescenza tutto si complica ancora di più… "Sì, perché si desidera l'inclusione, è basilare sentirsi accettati dagli altri, entrare in rete anche in anonimato ed ecco le trappole. L'amicizia, la mancanza di omertà, il dialogo hanno il potere di salvare una vita; la famiglia é importante, come avere punti di riferimento e guide ed esempi da seguire, punti di riferimento importanti, modelli e sostegni".
Foto e video, come comportarsi? "La pubblicazione in rete delle proprie foto o video è da valutare con attenzione; per i bambini di quinta elementare, una percentuale bassa utilizza gli smartphone, pubblicando foto o video di se stessi, perché a quell'età i limiti posti dai genitori vengonoancora rispettati. Il discorso è diverso per i ragazzi di prima e seconda media, perché mettere in rete foto e video è collegato all'esigenza di visibilità che i ragazzi hanno a quell'età. Il bisogno di essere accettati diventa più forte dei divieti dei genitori e a quest'età si tende a trasgredire le regole. Il buon esempio dei genitori nella vita reale e in quella virtuale, comunque, è alla base; scrivere offese, pubblicare fakenews, condividere con superficialità sono tipiche di molti genitori, come eccedere nell'uso del telefonino a tavola, o pubblicare le foto dei figli. Non solo per gli utilizzi delle foto, ma anche per una questione di rispetto. Che messaggio diamo ai nostri figli quando pubblichiamo in rete momenti privati della nostra famiglia? Bisogna limitare la pubblicazione delle foto dei nostri figli».
All'evento non mancheranno i ragazzi di House of Talent, influencer molto amati dai ragazzi, testimonial dell'iniziativa, che utilizzeranno i propri canali social per promuovere la campagna di sensibilizzazione, invitando i loro follower a partecipare all'evento, che saranno presenti per incontrare i fans ed esibirsi sul palco. Il pomeriggio èdedicato a tutti i giovani; l'evento èintrodotto da un talk sul tema del bullismo con esperienze personali raccontate dai ragazzi. Al termine degli interventi inizia uno show interattivo con i ragazzi presenti; gli influencer rispondono alle domande che i fans hanno pubblicato sulle pagine social dell'evento, ma sono a disposizione anche per le domande. Sono presenti tre ragazzi di House of Talent che dopo il talk show incontrano i fans per foto e autografi. Il Tour sarà accompagnato dall'autorevole presenza della testata giornalistica Focus Junior.
GLI ESPERTI
Rosanna Schiralli - psicologa e psicoterapeuta, Direttore Scientifico del Festival nazionale dell'Educazione, si occupa di ricerca a livello internazionale su modelli di intervento di prevenzione del disagio infantile e giovanile basati sui principi dell'educazione emotiva. Conduce Scuole per Genitori in molte realtà italiane ed è autrice di manuali e testi sull'educazione in famiglia e a scuola per le maggiori case editrici nazionali. Dirige un centro di psicoterapia a Viterbo ed è Presidente di Emotional Training Center, una Onlus che di occupa di progettazione europea per la diffusione dell'Educazione Emotiva nei Paesi della UE. Collabora con diversi periodici italiani e interviene in molte trasmissioni Rai, Mediaset e La7.
Ulisse Mariani - psicologo e psicoterapeuta, Dirigente presso l'Unità Operativa di Psicologia della Asl di Viterbo si occupa di dipendenze patologiche e di stati di disagio a carico della fascia giovanile. Conduce corsi di formazione per docenti in molte scuole italiane. Si occupa di ricerca a livello internazionale per lo studio e la diffusione di metodi di prevenzione del bullismo, delle condotte aggressive, dell'abbandono scolastico, degli stati di tossicodipendenza e dell'alcolismo giovanile. E' autore di numerosi manuali per genitori e docenti su diverse tematiche educative. Insieme a Rosanna Schiralli è ideatore della Didattica delle Emozioni, il nuovo format educativo, ormai noto in tutti i Paesi dell'Unione Europea, basato sui principi dell'Intelligenza Emotiva.
Vincenzo De Feo - laureato in Scienza dell'Informazione, ha maturato un'importante esperienza nelle politiche giovanili all'Università di Pisa; prima della Laurea ha sviluppato attività nel settore Hardware con notevole successo, negli Anni 90 ha lavorato in una società di Telematica a Milano, due anni dopo ha sviluppato il primo sw con tecnologia Push, poi ha fondato la sua prima Co, diventata la terza in Italia per numero di clienti nel settore delle banche dati. Su Panorama Economy ha redatto la rubrica "Lavori in corso", ha siglato accordi con Assolombarda, API, Associazioni SOA, Assotel, Esprinet, primo distributore di informatica in Europa. Ha brevettato un impianto multimediale e tecnologico cosiddetto Totema interatttivo, precursore dello smartphone, ancora oggi in uso nel mondo. 25 anni di esperienza informatica nel settore ad alta tecnologia, lo ha portato oggi ad essere consapevole e critico su problematiche sociali e professionali nel nostro Paese. L'esperienza da genitore, fatta nel 2013, lo ha costretto ad affrontare tutte le complesse problematiche dell'adolescenza in una città difficile come Milano per assicurare il figlio allora minorenne mettendolo al riparo da problemi spesso senza apparente via di uscita. Interviene spesso sui media come esperto, è relatore all'interno di convegni a carattere anche istituzionale ed è presente all'interno degli istituti scolastici per fare informazione e prevenzione sulle dipendenze che colpiscono i nostri giovani. Motivatore e coach, basa i suoi metodi sui principi dell'intelligenza emotiva.
Segreteria organizzativa JETS SRL Telefono: 338 7320821; 335 1724574; 051 6850005
PROGRAMMA DELL'EVENTO Ore 9.30 circa: arrivo delle scuole e presentazione degli ospiti Ore 10.00 incontro con gli esperti Ore 17.30 circa: House of Talent – talk show sul tema e interazione con i fans, racconti, domande e opinioni dei presenti
0 notes
fashioncurrentnews · 6 years
Text
La prima collezione di Alta Gioielleria di Viktor & Rolf
Gli stilisti olandesi Viktor Horsting e Rolf Snoeren hanno avuto una nuova, “vibrante” idea per la loro prima collezione di Alta Gioielleria.
Monili dalle forme particolari, dai bracciali a catena le cui maglie si adattano perfettamente a chi li indossa, agli anelli a sigillo, voluminosi e materici. Viktor & Rolf li hanno definiti gioielli vibranti, riferendosi da un lato alla morbidezza e flessuosità delle maglie in oro o in argento, dall’altro all’energia delle gemme che dà un tocco unico a chi le sfoggia.
La malachite, sfolgorante per i suoi verdi cangianti, è dedicata alle persone più creative, l’occhio di tigre, pietra dai toni caldi, giallo oro, oro-bruno, è pensata per infondere coraggio. Il cristallo di rocca coi suoi giochi di luce e trasparenze vuole regalare serenità, l’ossidiana coi suoi riflessi grigi, bruni e verdi su pietra nera, stimola le menti più intuitive. Queste pietre specifiche apposte a ogni singolo gioiello per il loro preciso significato si accompagnano di regola ai classici diamanti, smeraldi, rubini e zaffiri.
In anteprima durante la settimana della moda a Parigi abbiamo scoperto il loro corposo bracciale “Calm and Clear”, con cristalli di rocca e topazio, e inoltre “Eye of the Tiger” anello in oro giallo, con un rubino incastonato che par proprio un occhio sovrapposto alla gemma occhio di tigre, “Create from the Heart”, bracciale in malachite su cui spiccano ametiste e gemme colore, “Touching Divine Intuition”, in ossidiana punteggiata da zaffiri.
Appena lanciati nel mondo della gioielleria, gli stilisti Viktor & Rolf ( al museo Kunsthal di Rotterdam la mostra che celebra i loro 25 anni di creatività) hanno scelto di utilizzare anche pietre opache, meno note ma non per questo meno affascinanti delle gemme trasparenti o semitrasparenti. Hanno puntato sul design del gioiello, originale e rocchettaro, e sulle sensazioni che le gemme possono trasmetterci grazie anche al contatto con il corpo e con la pelle.
Il tutto a conferma della magia per cui un gioiello è molto più che un semplice ornamento; è veicolo di sensazioni, idee, modi di essere e di apparire.
Il gioiello, non più solo oggetto da indossare, è il distillato di un messaggio da comunicare, un talismano che dice al volo qualcosa su chi lo indossa.
di Gloria Guerinoni
L'articolo La prima collezione di Alta Gioielleria di Viktor & Rolf sembra essere il primo su Vogue.it.
from Vogue.it http://ift.tt/2COM5nW from Blogger http://ift.tt/2FdDG2B
0 notes
alemicheli76 · 4 years
Text
      Donde viene – dicevi – questa strana
tua tristezza, che sale come il mare
sopra la roccia nuda e nera?’ Quando
il nostro cuore ha già fatto vendemmia,
vivere è un male. Ed è un segreto, questo,
che tutti sanno, un semplice dolore
senza mistero, come la tua gioia
a tutti manifesta. Smetti dunque,
o mia bella curiosa, di cercare.
E se anche la tua voce è dolce, taci.
Taci, ignorante, anima estasiata
perennemente! Bocca dal sorriso
perennemente! Bocca dal sorriso
infantile! Più ancora della Vita,
ci tien la Morte con nodi sottili.
Lascia, lascia il mio cuore inebriarsi
d’una menzogna; come in un bel sogno
immergersi nei tuoi begli occhi, e a lungo
riposare tra l’ombra dei tuoi cigli!
Eccomi qua a celebrare l’arte racchiusa in un libro.
Non è sempre cosi scontato trovarla.
Per inserire la sublime forma di bellezza serve quel sacro fuoco rubato da Prometeo e donato a noi miseri mortali per illuminare le tenebre dell’inconsapevolezza.
L’arte è quella fiaccola accesa nella grotta di Platone, laddove scambiamo le ombre per una futile quanto banale realtà.
Stolte vanesie creature!
Mentre il mondo al di fuori scoppia di vita, noi restiamo concentrati sulla limitata nostra capacità di percepire solo una porzione di questa meraviglia chiamata vita.
Ecco che raccontarvi quindi la bellezza si rivela difficile.
Quasi impossibile.
Come raccontarvi un parole l’arte, essa vive negli occhi sgranati di meraviglia, nelle suggestioni prodotte da un cervello messo in moto e stuzzicato dalle abili mani del nostro bardo.
Ma attenzione.
Alessandra non è il solito menestrello colorato e cacofonico a cui vi siete abituati, a cui i vostri sensi si sono assuefatti.
Ella è una strana Moira, vestita di un tulle nero, partecipe della vita come della morte, conoscitrice dei cicli e adombrata da quella strana tenebra di tradizione celtiche, che è al contempo luminosa come la stella del mattino.
Anche in semper eaden troveremo uno strano crepuscolo fatto di mille dorate stelle, eppure amante del nero, che risulta però non tanto come assenza di luce, ma come colui che la luce la ingloba e la custodisce.
Il primo amore che scaturisce nel leggere il libro è l’atmosfera.
Gotica, caliginosa, cosi ricca di una strana magia.
Ma cos’è questo gotico che tanto affascina con il suo stridente suono le nostre fervide menti?
No.
Non è solo un genere è una sensazione dell’anima.
E’ il fascino del m istero, che veleggia in quei paesaggi che non rientrano nei canoni classici della bellezza.
Eppure hanno la stessa caratteristica che a essa si richiede ossia l’armonia.
E’ nei castelli diroccati, nelle rovine baciate dalla luna, in amori impossibili e sofferti, in quell’intricato legame amore e morte che si rivela l’arcano incantesimo di quel genere oggi troppo condannato a uno strano oblio.
Eppure dentro di noi il nero esiste.
Esiste l’ombra, esiste quella zona vespertina che si nutre di emozioni che non devono, per il quieto vivere arrivare alla mente conscia.
In quella regione junghiana però, in quel rio abajo rio ( il fiume sotto il fiume) come lo chiama Clarissa Pinkola Estes, vive la parte più vera di noi stessa.
Ferina, selvaggia, e fiera.
Che sa giostrarsi tra sanità e follia, che la follia stessa non rinnega ma la usa per dare alla sua danza passi strani e seducenti.
Tutto ciò che il diurno rifiuta, che il perbenismo osteggia, nella zona crepuscolare vive prospera e diventa grande.
E cosi uno dei più antichi simboli di questo mondo strano orribile e al tempo stesso attraente divine il protagonista crudele del nostro libro: il vampiro.
Atroce, brutale ma cosi doloroso tanto da essere assetato di vita.
Lui cadavere ambulante che non imputridisce nel fisico come il morto vivente, ma che è n fondo morto dentro.
Capace di abbracciare la notte e farsi di essa servo.
Cosa c’è di più attraente di anime pure?
Coloro che vivono felici al sole, coccolati, amati vezzeggiati.
E cosi una notte senza luna a proteggere le anime esso rapisce e l’umanità perduta.
La tortura in un estremo atto di rabbia.
E tenta di plasmarla fino a godere del dolore stesso.
Perché quando in te esiste solo l’immutabile stasi dell’eternità la forza del dolore provoca una fame strana, atavica senza senso.
Inizia cosi semper eaden.
Ma non finisce nella banalità del gotico.
Ecco il secondo dato.
Stupisce.
Lascia esterrefatti anche chi come me, si vanta e di fa bella delle sue conoscenze letterarie.
In anni in cui lo stupore è solo un ricordo e il ghigno di chi sa, di chi conosce si fa sempre più ampio, Alessandra si erge come una Dea del passato a rimettermi al mio posto.
E davanti a lei spalanco gli occhi e torno a essere quella bambina che in una notte d’estate, scura e tenebrosa aveva il cuore in gola leggendo un libro.
E davanti a questa Dea della letteratura, chino il mio capo e torno umile a assaggiarlo il libro, non solo a usarlo come mezzo di vanto per me e biasimo per il resto del mondo.
E in quel libro non ricevo solo una lezione.
Ma trovo amici antichi, che mi hanno fatto compagnia nelle lunghe notti d’inverno.
Non sono fate o eroine, o principi dalle lucenti armature.
Sono donne dai denti troppo lunghi sedute sula sedie sorridenti con quei canini appuntiti che mi narravano storie tenebrose, facendo di me una discepola della notte.
Tu Mircalla, Carmilla o Millarca.
Amica strana di un’infanzia ancor più strana.
E tu mio amato Charles con quella poesia Semper eaden cantilena simile a un oscura nenia antica, come una magia dei regni del buio, la corte oscura che danzava alle note dissacranti di lady of the night.
E tu, mia Radcliffe, maestra di meraviglia, insegnante di cosa davvero si cela nella bellezza, quella tinta di un nero lucente.
Ecco cosa è semper eaden, stupore per i neofiti, ricordi per noi sognatori. Sogno per tutti coloro che ogni tanto da questa realtà vogliono evadere.
Stupore ininterrotto.
Tanto che vorrete leggere e rileggere il libro e gustarvi il finale.
Che apparirà sicuramente più vicino alla realtà che conoscete, in quella partita a scacchi tra bene e male, il cui premio ultimo sarà la vostra coscienza.
E magari grazie alle parole di questa Morrigan ve la terrete stretta a voi, fino a farmi sanguinare le nocche, quella coscienza.
Review party “Semper Eaden” di Alessandra Paoloni, Delrai edizioni. A cura di Alessandra Micheli Donde viene – dicevi – questa strana tua tristezza, che sale come il mare sopra la roccia nuda e nera?’ Quando…
0 notes
thebookwormsnest · 6 years
Photo
Tumblr media
Il #consiglio #classico della #settimana: Il Maestro e Margherita di #MichailBulgakov. Riscritto più volte e pubblicato postumo, è incentrato sulle persecuzioni politiche inflitte a uno scrittore (il Maestro) da parte delle autorità sovietiche degli anni '30, sul suo amore con #Margherita, e sul suo riscatto grazie a una visita del #Diavolo; alla sua storia s'intrecciano parallele altre storie. Molti critici considerano quest'opera, spiccatamente satirica, uno dei più grandi #capolavori della #letteratura #russa del Novecento. La #trama in breve: Il diavolo, sotto le mentite spoglie di Woland, un misterioso professore straniero esperto di magia nera, arriva nella #Mosca sovietica degli anni '30 con i suoi tirapiedi. Deve, infatti, organizzare e partecipare al Ballo di Satana, un convegno che è occasione per verificare i risultati del suo operato tra gli uomini. Mentre cerca una regina del Sabba, punisce meschinerie e soprusi di funzionari del Partito comunista, giudicati immorali perfino da lui. In alcuni capitoli si torna indietro nel tempo per raccontare il “romanzo di Pilato”, in cui il procuratore della Giudea è un personaggio tormentato, consapevole di avere crocifisso il vero Dio, ma troppo vile e troppo innamorato del potere per andare contro i sacerdoti e risparmiare la vita al condannato. A queste storie s'intreccia la vicenda di un uomo, il Maestro, chiuso in manicomio: ha scritto e bruciato un romanzo (appunto quello su Pilato) che le autorità non approvano; ama, ricambiato, Margherita. Le tre linee narrative a poco a poco convergono: tra i compiti di Woland c’è anche quello di liberare il Maestro, poiché il suo romanzo è stato letto nei Cieli e giudicato corretto ma incompiuto. Pilato, infatti, vaga da anni in un limbo in attesa di essere perdonato e liberato, e soltanto il Maestro può salvarlo e donargli la pace. Come andrà a finire? Lo scoprirete solo leggendo 😉 Ne vale assolutamente la pena! • • • • • • #book #bookaholic #bookclub #bookgeek #bookish #booklove #booklover #booknerd #bookphotography #bookporn #booksofinstagram #bookstagram #bookworm #classici #classicoftheweek #consigliletterari #lettureconsigliate #bookdragon #leggere https://www.instagram.com/p/BoipAjthus1/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=yw4v8vo50vwm
0 notes