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#il cuore non sente ragioni
io-pentesilea · 2 years
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(Per smettere di amarti dovrei perdere totalmente la stima che ho di te.
Ma una parte di me continua a crederti, a credere alle tue parole, ai tuoi 'racconti' sulla situazione...
La parte di me che vede ancora quell'uomo incontrato un pomeriggio d'estate in una chat di un social...
Quella parte che ancora rimane aggrappata a quel ricordo.
Dedicato a te.
Barbara)
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ricorditempestosi · 5 months
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ma il cuore non sente ragioni e un po' ci spera sempre
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gregor-samsung · 10 months
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“ Che cosa andiamo cercando negli antichi, se non l'origine dei nostri mali, oppure l'espressione delle nostre scoperte? Noi andiamo rinnovando gli antichi, ogni volta che leggiamo un antico, se lo leggiamo con vera contiguità. Così accade per sant'Agostino. Vi cerchiamo lo stesso sentimento del tempo (il presente è il passato, il futuro è pure presente, il presente non esiste). La conclusione è mia. Ci troviamo quella parola d'ordine della coscienza moderna, che è la incomprensione reciproca; e chi mai, meglio e più di sant'Agostino, la espresse con il suo «Ogni cuore è chiuso ad ogni altro cuore»? Tremendo giudizio, disperata constatazione. E la sua negazione del «progresso»: che cosa di più attuale? Salvo gli imbecilli ottimisti, chi non sente che i progressi innegabili della scienza e delle tecniche non ci hanno portato un passo più avanti moralmente? E la sua constatazione della bestialità umana che produce le guerre, per cui l'uomo ci appare il più crudele animale che sia apparso sulla faccia del globo terrestre, assai peggiore degli animali che combatton soltanto per la preda? Sant'Agostino fece una perfetta analisi della politica, qualche secolo prima di Machiavelli, come libido dominandi. Oggi si capisce bene. Non è vero che gli uomini combattano per ragioni economiche o di classe. Non è vero che la ricchezza sia la posta, tra classe e classe. La verità è che gli uomini combattono per la libido dominandi, ossia per il desiderio del potere. Inutile che i comunisti ci promettano una umanità priva di lotte e di guerre. Essi stessi dimostrano oggi, a tutto il mondo, questa loro cupiditas dominandi. Son vittime della stessa passione ed incapaci di abolire i conflitti di coloro che dominano. Nel passato come nel presente abbiamo visto tiranni che erano poveri ed astemi, e si nutrivano come asceti. Ma nessuno resisteva al desiderio di dominazione. Ed oggi il popolo cinese ed il russo stanno per esser sacrificati alla ambizione dei loro capi. E forse anche gl'italiani saranno sacrificati alla ambizione di quei capi. Non saranno sacrificati nemmeno alla ambizione di un capo italiano. Sant'Agostino capiva tutto questo. Il suo pensiero è la negazione di quelli che cercano, su questa terra, un mondo perfetto o che si può perfezionare. Al di là, al di là. Là esiste il mondo della pace e della fratellanza umana. Quaggiù (prima di Hobbes, ma dopo che lo disse Plauto), gli uomini sono lupi. In questo mondo imperfetto, colpito dalla condanna del peccato originale, gli uomini potrebbero intendersi all'incirca, in sistemi ed in leggi transitorie e relative, purché si persuadessero che nulla in questo mondo è perfetto, o perfezionabile. E l'uno equivale all'altro. “
Giuseppe Prezzolini, Cristo e/o Machiavelli. Assaggi sopra il pessimismo cristiano di sant'Agostino e il pessimismo naturalistico di Machiavelli, introduzione di Quirino Principe, Rusconi Editore, 1971¹; pp. 90-92. [Corsivi dell’autore]
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ama-la-mente · 3 months
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Si dice che il cuore non smetta un momento
Che ogni volta si schianta e riparte da cento
Colpisce di gancio con le sue ragioni
Che poi la ragione non sente
E quello che lascia è solo confusione
Come stai, cosa vuoi, che ti serve?
Io ho imparato a non vederti mai
Le bugie tue non fanno più niente
Quante volte ci ho perso l’orgoglio
Dove vai, chi ti fai, pensi sempre?
A quanto fossimo perfetti nel letto
Ma i pensieri non cambiano niente
È colpa delle canzoni
Se faccio finta di te
Ti penso in punta di piedi
Poi torna tutto com’è
Perché lo sai
Le canzoni ricordano sempre
Le storie sbagliate
È colpa delle canzoni
Se non mi scordo di te
Se non mi scordo di te
Si dice “da capo” per ricominciare
Io dico è meglio lasciarsi
Che non averti avuto mai
Come stai, cosa fai, ci si sente?
Mi prometti che non sbufferai
Ci sognamo davvero dal niente
Noi ne abbiamo bisogno ogni tanto
Dove vai, chi ti fai, pensi sempre?
A quanto fossimo perfetti nel letto
A come siamo noi perfetti nel letto
È colpa delle canzoni
Se non mi stacco da te
Anche se in punta di piedi
Rimani dentro di me
Perché lo sai
Le canzoni ricordano sempre
Le storie sbagliate
E forse sbaglio canzoni
Se tutte sanno di te
Che non lo sai
Mi manchi certi giorni
E non mi manchi mai
indietro un’altra volta,
Anche un momento
Ti giuro sei il passato
Che mi rifarei
E dicono di me
Dicono di te
Dicono ancora dentro gli occhi
Quello stesso senso
Abbiamo appuntamento nello stesso posto
Ma non so dov’è
È colpa delle canzoni
Se faccio finta di te
Ti penso in punta di piedi
Poi torna tutto com’è
Perché lo sai
Le canzoni ricordano sempre
Le storie sbagliate
Ma in fondo le storie più belle
Son sempre le storie sbagliate
E maledette canzoni
E maledetto anche me
Che vivo nelle illusioni
#in punta di piedi #enrico nigiotti
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la-ragazza-segreta · 7 months
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L'ombra dell'abbandono l a storia di una ragazza adottata
Sin dai primi mesi della sua vita, questa ragazza è stata accolta da una famiglia amorevole e generosa, pronta ad offrirle tutto l'affetto e la cura di cui aveva bisogno.
Tuttavia, nonostante l'amore che la circonda, una profonda ferita rimane nel suo cuore: il senso di abbandono.
Quando la madre biologica ha deciso di partorire in anonimato e di lasciarla all'ospedale, questa ragazza ha dovuto affrontare un vuoto incolmabile.
Non ha mai potuto comprendere le ragioni che hanno portato la sua madre a prendere una decisione così dolorosa e difficile.
Il suo cuore è rimasto segnato da una ferita profonda, che continuerà a portare con sé per tutta la vita.
La paura di essere abbandonata si è radicata in lei fin da piccola, crescendo insieme alle sue paure e insicurezze.
Nonostante la sua famiglia adottiva faccia tutto il possibile per farla sentire amata e protetta, è difficile superare quel senso di insicurezza che l'accompagna costantemente.
Per proteggersi da ulteriori ferite, questa ragazza ha sviluppato una difesa: preferisce lasciare andare le amicizie e le relazioni, temendo che le persone possano abbandonarla o respingerla.
È un modo per evitare il dolore, ma allo stesso tempo si priva delle gioie che solo le relazioni umane possono offrire.
La madre biologica, con la sua scelta di anonimato, ha inflitto un duro colpo all'autostima di questa ragazza.
Si sente inadeguata, come se non fosse abbastanza buona per essere amata o accettata.
Questo senso di inadeguatezza si riflette nella sua percezione di sé stessa: si ritiene brutta, indesiderata, e si auto-impone una maschera di invisibilità per evitare di essere giudicata.
La paura di mostrarsi per ciò che è veramente è diventata un peso insostenibile.
Questa ragazza si nasconde dietro un muro di insicurezze, temendo di essere giudicata o respinta.
È come se portasse sempre con sé un'etichetta di "diversa", incapace di sentirsi parte integrante del mondo che la circonda.
Questa storia è un grido silenzioso, un richiamo all'emotività e alla comprensione.
È un invito a riflettere sulle conseguenze profonde che un abbandono può causare nella vita di una persona, anche quando questa è circondata da amore e sostegno.
La ragazza adottata, nonostante tutte le difficoltà che ha affrontato, ha una forza interiore straordinaria.
Ha imparato a convivere con la sua paura, a superare i momenti di tristezza e a trovare la sua strada nel mondo.
Ogni giorno, combatte le sue insicurezze e cerca di costruire un futuro migliore per sé stessa.
Questa storia ci ricorda che ognuno di noi può essere il punto di svolta nella vita di qualcun altro.
Possiamo offrire un sorriso, una mano tesa, un ascolto attento.
Possiamo essere luce nella vita di chi si sente abbandonato, donando speranza e amore incondizionato.
La ragazza adottata merita di essere vista, ascoltata e amata per ciò che è veramente.
Merita di superare le sue paure e di trovare la felicità che tanto desidera.
E noi, come lettori, possiamo contribuire a far sentire la sua voce e ad aprire i nostri cuori all'emotività di questa storia
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bluefulgensita · 1 year
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Starchild
Starchild si sveglia.
Macchinosamente, sono le gambe a guidare i suoi occhi lontano dalla cabina di ricarica. Palmo al sistema di riconoscimento e, con uno sbuffo, le porte scorrevoli aprono al corridoio centrale. Starchild s'acciglia affabilmente. «Comprendo la vostra noia, ma per favore, non sbuffate! Ci sono qui io con voi.»
Il corridoio è lungo, ma a Starchild piace camminare. Il motorino delle ruote ai suoi piedi ronza come insetti siderali. Lo fanno sentire meno solo. In fondo, se il suono si propaga ci dev'essere qualcosa a rifletterlo verso di lui - e cosa preclude a quel qualcosa di essere un qualcuno? Sono proprio insetti siderali. Cavallette, per la precisione.
Starchild saltella da un'attività ad un'altra con impegno e passione. Quanto tempo è passato? Oramai le ragioni per la sua presenza su quella nave sono sprofondate negli abissi della sua memoria, sotto pile, pile, pile di calendari lunari, mappe celesti, dati meccanici. Non fa niente però: la dedizione di Starchild non si ferma davanti ad un "perché" senza risposta.
Le cavallette interrompono il loro cricchettìo: polvere! Ammasso di cheratina umana, resti di pelle morta - essa stessa segnale di vita. La leggera corrente dovuta al passaggio di Starchild deve averla fatta fluttuare fin sopra al banco del salotto. Di chi era? Oh beh, chiaramente di tutti. Era sicuramente di Brennan, che passava tutti i pomeriggi in quel salotto con la testa chinata e la schiena ricurva sui suoi sketch. Ma era di certo anche di Marie, che abitualmente gli preparava "veri cocktail", al contrario di "questo tuo succo di mela annacquato". Lo rimproverava sempre di mettersi gli occhiali, e Brennan poverino, "mi cadono!", e lei, "non ti cadono se ti metti dritto", e lui, "ma non ci vedo!", e lei, "e allora mettiti gli occhiali!". Quanto ridevano. Come ridevano! Lei soffiando dal naso, lui lamentandosi. Era il loro personale linguaggio, ma tra loro funzionava benissimo e lo chiamavano risate.
«Da quanto tempo non ridi, Starchild?», gli chiedono le cavallette. «Da ieri, cavallette!», risponde Starchild, danzando sul piccolo palco del salotto. Quante canzoni sono state scritte in quel teatro senza sipari o retroscena! Nessuna laurea in astrofisica può togliere a un pirata l'aria libera nei suoi polmoni: quell'equipaggio era pieno di poeti, soprano, rapper, cantastorie di tutti i tipi. E da quel palchetto, lo splendido gioco di colori dei loro fronzoli danzanti, come prati olandesi in una notte estiva.
Notte... Quel pensiero e i galoppetti delle cavallette come un concerto in ritardando accompagnano Starchild alla grande finestra del salotto. Per Starchild, dire "notte" è come dire "cielo". Concetti come gli opposti perdono di significato nello spazio, dove tutto quanto tende a zero. La notte non è il contrario del giorno, la morte non è il contrario della vita, un oggetto non è il contrario di un umano. C'è intelletto in quel suo sguardo, c'è intelletto in quelle stelle. Quanti disegni su quella finestra. Quante storie! Su quell'astronave c'è tutto quel che un essere umano potrebbe desiderare in termini di intrattenimento, quantomeno in formato digitale. Un immenso oceano di libri, film, fumetti... dalla più ridicola commedia alla più dolorosa tragedia, Starchild le aveva già lette tutte, ma certo non aveva finito di apprezzarle. Come si può? Non bastano due persempre e mezzo per imparare ad apprezzare la verità del cuore di uno solo di quegli autori. Un potenziale incommensurato. Però però però... la maniera in cui quelle storie sono state raccontate rimane ferma, e lo sarà in eterno se nessun altro le toccherà. Quello non era un dovere programmato in Starchild. Ma quando Starchild osserva quelle stelle... sente dentro quel suo cuore che non c'è un calore che non c'è.
Quelle stelle si muovono. Giusto un filino, ma si muovono. E continueranno a muoversi per sempre, finché la parola "sempre" e quella "mai" manterranno la loro fumosa differenza - e anche quando accadrà, lasciatele fumare, perché il fumo è come nuvole, una massa di vapore acqueo per me e storie celesti per Starchild. Ed è proprio osservando le nuvole siderali che Starchild si perde e si ritrova, tendente a zero. Con la testa appoggiata alle sue mani metalliche, nel freddo celeste indistinguibili dal tepore umano, Starchild ricorda e ricostruisce la sua vita e quella di tutti gli Starchildren dell'universo. «Quante stelle vedi da questa finestra, Starchild?» «1.874.928.» «E quanti Starchildren gli ruotano attorno?»
Starchild scuote lentamente la testa, imitando quello che noi umani chiameremmo un sospiro. Per quale motivo Marie ha portato proprio S1r3A Pluto con sé, tra tutti i robot possibili? E perché l'ha chiamato Starchild? Perché Starchild l'ha accettato? Perché si trova proprio lì, proprio in quel momento, a fare proprio quei calcoli? Perché chiama quei calcoli riflessioni? Qual è il significato della sua storia?
Sa che in fondo in fondo a quell'abisso un motivo c'è. O magari non c'è, ma sa che lo si può trovare. Per il momento, Starchild è figlio delle stelle. Sperduto da qualche parte nello spazio, dove il significato tende a zero. In qualche attimo nel tempo, che non si ferma ad un "perché" senza risposta.
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seoul-italybts · 10 years
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[✎ TESTO ♫ ITA] Skool Luv Affair - BTS⠸ ❛ Spine breaker (등골브레이커) ❜⠸ 12.02.14
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[✎ TESTO ♫ ITA] BTS
❛ Spine Breaker (등골브레이커) ❜
🏫💕 Spacca-schiena 🔔📚
__💿Skool Luv Affair , 12. 02. 2014
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Prodotta da: Pdogg, OWO Scritta da: Pdogg, OWO, RM, SUGA, j-hope, Slow Rabbit, Supreme Boi, Song Chang-sik
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Spine breaker: il titolo di questa canzone fa rif. alla cosiddetta "mania dei padding" ed è una critica al materialismo e alle divisioni sociali. Intorno al 2008-2009, le giacche (piumini) padding (in particolare quelle del brand The North Face) sono diventate estremamente popolari tra i giovani coreani, specialmente tra gli adolescenti. I padding erano articoli di vestiario piuttosto costosi, però, quindi possederne uno non era solo questione di moda e tendenza, ma anche simbolo di benessere economico e status sociale. Queste giacche imbottite si sono guadagnate il nomignolo di "spine breaker (spacca-schiena)" perché gli studenti, pur di averle, si "facevano pesare sulla schiena (duro lavoro e risparmi)” dei loro genitori. Questa padding-mania si è presto evoluta in un trend piuttosto controverso che ha portato anche all'aumento del bullismo e della violenza scolastica;
Dato il contesto, "abiti sporchi", nel ritornello, è inteso come abiti acquisiti impropriamente per ragioni (materialismo, arroganza, superficialità) e con metodi (bullismo, estorsione ecc.) sbagliati. O abiti comprati alle spese degli sforzi e sacrifici dei genitori, quando di fatto non se ne ha effettivamente bisogno, n.d.t.
Perché mi chiami?¹
Perché mi chiami?
(La la la la la la la la la) (La la la la la la la la la) (La la la la la la la la la)
Scarpe che costano centoni e giacche imbottite da migliaia di won
Con quell'orologio che di won ne vale centinaia, ancora una volta,
inutilmente, vi mettete in mostra
L'educazione va divagando e così anche gli studenti²
Nel 21° secolo il sistema scolastico è diviso in due classi
Chi ha e chi non ha
Chi porta scarpe [di marca] e chi no
Chi indossa vestiti e chi li toglie³
E chi farebbe di tutto per averne
Ma che succede? Non siete al passo con le tendenze?
Vi lagnate e cercate in tutti i modi di procurarvele,
sentirlo dire forse vi offende?
Come le vostre giacche imbottite, siete pienə zeppə di avidità
Nonostante vediate i vostri genitori spaccarsi la schiena,
siete freddə ed implacabili
Piagnucolate che tuttə i/le vostrə amici/che ce l'hanno,
cosa possono fare i vostri genitori se non comprarvela
(Ayo piccolə) smettila d'essere così immaturə
Sicuramente non congelerai a morte, anche se non indossi quel piumino
Magari, invece di imbottire quella giacca di piume d'oca
Dovreste riempire di buon senso la vostra testa, prima che sia troppo tardi
Wow, come si sta bene indossando abiti sporchi Ci si sente tutta un'altra persona, rockin, rollin, [facendo gli/le] spacconə, boriosə, [ma] siete a torto Ma che problema avete? Siete fuori di testa, tesori? Quello è ciò che vi soffocherà il cuore, abiti sporchi (La la la la la la la la la) Siete voi i/le spacca-schiene (La la la la la la la la la) Gli/le spacca-schiene dei vostri genitori (La la la la la la la la la) Prima o poi ve ne pentirete (La la la la la la la la la) Dannatə spacca-schiene
Come andiamo, ragazzo? Di questi tempi, avete già tutto ciò che desiderate⁴
Non sta a voi ficcare il naso nella vita del prossimo
Perché continuate a ripetere queste cose insensate?
Quando sto solo dicendo che intendo spendere il denaro che mi sono guadagnato
Non sarete soddisfattə finché non avrete omologato
le preferenze di 50 milioni di persone⁵
Ma per favore, fatevi la vostra vita, pensate a voi
Se fossi in voi, io me ne starei zitto
Già, il piumino è incredibilmente costoso ed estremamente brutto
(Ma io dico) Lo volevo a tutti i costi, che posso farci?
Persino gli amici meno abbienti ce l'hanno
(E poi dico) Non posso che comprarlo, se non voglio essere emarginato
La gente a quest'età è un po' tutta così
Già, boh, sì, forse sono pazzo, è poi così sbagliato?
So che sono costosi, ma hanno quella certa magia
Però faccio ciò che devo, non mi faccio certo pesare sulla schiena dei miei
I veri spacconi siete voi, tuttə adultə ma state a far niente nelle vostre stanze
Wow, come si sta bene indossando abiti sporchi Ci si sente tutta un'altra persona, rockin, rollin, [facendo gli/le] spacconə, boriosə, [ma] siete a torto Ma che problema avete? Siete fuori di testa, tesori? Quello è ciò che vi soffocherà il cuore, abiti sporchi
Abiti sporchi per te, abiti sporchi per me
Chiunque ci è passato
Quando li indossi per strada ti senti realizzat0
Tuttə sembrano minuscolə rispetto a te, come Gulliver
Indossa ciò che vuoi, capisco, ma
Sei già fin troppo viziatə⁶
Te ne pentirai
Continui a fare lə spacconə in giro, ma non pensi ai tuoi genitori
D'accordo, non ti fermerò, ma vedi di deciderti
Wow, come si sta bene indossando abiti sporchi Ci si sente tutta un'altra persona, rockin, rollin, [facendo gli/le] spacconə, boriosə, [ma] siete a torto Ma che problema avete? Siete fuori di testa, tesori? Quello è ciò che vi soffocherà il cuore, abiti sporchi (La la la la la la la la la) Siete voi i/le spacca-schiene (La la la la la la la la la) Gli/le spacca-schiene dei vostri genitori (La la la la la la la la la) Prima o poi ve ne pentirete (La la la la la la la la la) Dannatə spacca-schiene
Note:
¹ Rif. al brano 왜 불러(Perché mi chiami) di Song Chang-sik, del 1975;
Se si ascolta tutto l'album in ordine, la traccia prima di 'Spine breaker', 'BTS Cypher Pt.2 – Triptych' si chiude con Suga che grida “Hey!!!” e l'inizio di questa canzone può dunque passare per una risposta: “Perché mi chiami / Cosa c'è?”,
² (a) In orig., viene usata l'espressione 산으로 가다 (andare in montagna), che è spesso usata in rif. a qualcuno che si allontana e divaga da un obiettivo/argomento ecc. Il senso di questo verso, dunque, è “L'educazione si allontana dal suo scopo” (b) in rif. agli studenti, invece, 산으로 가다 (andare in montagna) è da prendersi in senso più letterale, visto che il brand di padding The North Face produce abbigliamento sportivo e per l'aria aperta,
³ 벗는 자 (chi toglie i vestiti), qui, è in rif. ad un'altra problematica associata a questa mania dei padding, ovvero il bullismo e l'estorsione. I bulli e prepotenti prendevano di mira gli studenti più fragili che possedevano questi piumini e li costringevano a spogliarsi per rubare loro il capo d'abbigliamento,
⁴ in orig., viene usato il termine배부르다 (essere pienə), che può essere anche inteso in rif. a qno che ha già tutto ciò di cui ha bisogno/desidera ma continua a lamentarsi della sua situazione,
⁵ La popolazione sud-coreana si aggirava intorno ai 50 milioni di abitanti, quando 'Spine breaker' è stata rilasciata,
⁶ Come nel verso di RM (nota 4), j-hope usa l'espressione 배부르다 (essere pienə) per descrivere una persona che ha già tutto ma continua a lamentarsi, n.d.t.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng:  © doolsetbangtan © BTS_Trans⠸
Episodio dello show BTS GAYO in cui i ragazzi hanno ideato un MV per 'Spine Breaker' ⬇
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thesoulofkira · 5 months
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Fiducia e tradimento..un connubio davvero inscindibile?
Una persona che sceglie di mentire e ferire gli altri potrebbe farlo per diverse ragioni, stupidità, vantaggio personale, il bisogno di sentirsi superiore per inferiorità e altro ma non giustificano mai il comportamento.
Le prime emozioni che prova chi si sente tradito sono rabbia, rancore, incredulità e sofferenza. Se si tratta di persona risolta e matura poi subentra la consapevolezza che forse siano necessarie un po' di tenerezza e pietà perché chi agisce in modo così meschino potrebbe vivere con un vuoto emotivo dentro di sé e questo può portarlo a cercare modi disonesti per ottenere attenzione o per difendersi dalle proprie insicurezze. Forse non ha neppure imparato a gestire le emozioni o ad affrontare le sfide della vita in modo sano ed equilibrato.
Provare rabbia non farebbe altro che perpetuare il ciclo del dolore. Meglio la compassione e il perdono.
La fiducia è un tesoro prezioso che viene costruito con pazienza e dedizione nel tempo. Quando una persona buona e ingenua decide di affidare la propria fiducia a qualcuno, lo fa con tutto il cuore, credendo ancora nei sogni e nelle persone. È una dimostrazione di generosità e di apertura verso gli altri. Tuttavia, quando questa fiducia viene tradita, il dolore può essere intenso.
La persona che ha creduto nel sogno e nelle persone si trova di fronte a un duro colpo emotivo. La delusione e la tristezza si fanno strada nel cuore, lasciando un senso di vulnerabilità e smarrimento.
La fiducia tradita può ferire profondamente, perché non solo incide sulla relazione con la persona che ha tradito la fiducia, ma mina anche la fiducia in sé stessi. La persona tradita potrebbe chiedersi se è stata troppo ingenua o se ha fatto qualcosa di sbagliato. È importante non dimenticare che la colpa dovrebbe andare solo sulla persona che ha tradito la fiducia che le era stata concessa.
Tuttavia è importante ricordarsi anche che ciò che si è vissuto può essere un'opportunità per crescere e imparare a proteggersi meglio.
È sempre più difficile ma importante non lasciare che l'esperienza negativa renda cinici o diffidenti verso gli altri.
La speranza è quella di riuscire nonostante tutto a continuare nel credere nei sogni e nelle persone, certamente sempre più cauti nel concedere la fiducia, perché è un dono prezioso non per tutti.
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micro961 · 7 months
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Lollo - El lobo y la luna
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il nuovo ep del cantautore e chitarrista di cesenatico
Un viaggio interiore ispirato dalla natura. Esce “El lobo y la luna” il nuovo EP di inediti del cantautore e chitarrista di Cesenatico Lollo al secolo Lorenzo Benagli. Nel suo DNA ritmi latini e sonorità acustiche (chitarra e percussioni) accompagnate da un morbidissimo basso. La voce e la scrittura vuol essere strettamente connessa con la natura, rilassante e spensierata. L’interplay dei musicisti arricchisce il tutto di un contorno fatto di energia e vitalità.
TRACK BY TRACK
1 - LA PUERTA DEL CORAZÓN La puerta del corazón è senz’altro una canzone dal sapore estivo che alterna ritmiche reggae al rocksteady. Il testo (di Lorenzo Benagli – Lollo) è stato scritto in una domenica soleggiata presso la bancarella ambulante di un caro amico argentino impegnato a creare braccialetti e collane dal sapore etnico e sud americano. Si percepisce l’atmosfera elettrica delle giornate di festa dove le persone si muovono gioiose alla ricerca di acquisti. Così il ritornello deja abierta la puerta de tu corazón – él no escucha las voces de la razó’ è un invito a lasciare aperta la porta del cuore e a recuperare la semplicità dello stare insieme e della condivisione poiché il cuore non sente ragioni. La strofa è invece immersa in un sogno che permette all’autore di allontanarsi dalle paranoie ‘las paranoias dejalas atrás’ e concentrarsi sulle cose importanti ‘no sirve nada estar mal’ compiendo un viaggio in un mondo più sicuro camminando in un tempo lontano e fingendo che sia sempre estate ‘caminar en un tiempo lejano – imaginando que fuese siempre el verano’. La forma musicale quindi non poteva essere che non il reggae, il genere che per eccellenza ispira positività anche nei momenti difficili aiutandoci ad allontanare i pensieri corrotti di ‘Babylon’ e a recuperare le cose vere e più semplici. L’incalzare ritmico del ritornello è puntellato dalle percussioni di Paolo Marini e dal basso di Andrea Danesi (membri de La Banda) mentre ai fiati troviamo Enrico Farnedi che risalta per un eccellente swing. A completare il sound Lollo aggiunge una chitarra wah-wah in pieno stile ‘Al Anderson – The Wailers’ riproposta poi dal vivo dal secondo chitarrista Tommaso Balestri.
2 - TODAS PARA TI Una ballata dai suoni sudamericani che richiamano la bossa nova/latin jazz/bossa jazz. Il testo guarda la natura, le cose semplici, le cose essenziali.. le montagne, il mare, la spiaggia, i laghi che sono a nostra disposizione. Un invito a non chiuderci nelle cose sofisticate, complicate. Non il telefonino, la tecnologia… neanche un ristorante o un centro commerciale.. la sorpresa è prendere una donna per mano e portarla a godere della natura. La musica è una bossanova ricca di sonorità acustiche (chitarra e percussioni) accompagnate da un morbidissimo basso. La voce è connessa con la natura, rilassante e spensierata ed è quella inconfondibile di Lollo in lingua spagnola. A impreziosire il brano un assolo di flicorno che cresce sulla musica grazie all’ interplay fra i musicisti per un finale ricco di cori che si chiude splendidamente come se ci si trovasse su una spiaggia in riva al mare.
3 - È L’AMOR Una ballata che si rifà al bolero cubano dove il tema è l’amore. È la storia di un amore proibito tra due amanti che si rincorrono pur di coronare il loro sogno ma che devono lottare e fare sacrifici per non perdersi. Scegliere l’amore come unica via per incontrare il proprio destino perché ci dà coraggio sebbene allo stesso tempo ci fa paura. Musicalmente si rifà al bolero tipicamente cubano dove il ritmo diventa sempre più incalzante fino ad arrivare ad una sosta dove l’autore si guarda allo specchio e sapendo di non poter tornare più indietro, si incammina verso il proprio destino senza pentimenti. Il finale è ricco nell’arrangiamento e l’assolo dal tono flamenco di Lollo ci accompagna fino alla fine.
4 - EL LOBO Y LA LUNA Una favola dallo stile popolare che narra la storia di un lupo Una storia che rimanda alle favole di Esopo, dove alla fine c’è una piccola morale. Il protagonista è un lupo, che in una sera disperata correva a perdifiato alla ricerca dell’impossibile. È avvolto come da un’atmosfera mistica che continua a ingannarlo e non riesce a decidere se fidarsi dell’istinto o della ragione. Musicalmente è una ballata dallo stile popolare che sfocia in un finale reggae con il testo in omaggio ai versi di Bob Marley in “Natural Mystic”.
Lorenzo Benagli, in arte Lollo, nasce e cresce a Cesenatico dove scopre l’amore per la musica iniziando a prendere già dall’età di 14 anni lezioni di chitarra presso un liceo musicale. Inizia con lo studio della musica classica per poi proseguire con il fingerpicking che lo porta ad approfondire la conoscenza di tanti artisti del blues di tutti i tempi. Dagli esordi con una rock band della zona, verso i 18 anni inizia anche a comporre musica per altri cantanti (Maria Loren, JJ Vianello) arrivando poi a realizzare il suo primo album solista, cantato in italiano, dal titolo “A proposito di Rock…” (2006) prodotto da Alberto Solfrini e edito da Crotalo. Da questa collaborazione si svilupperà sempre più una propensione a curare gli arrangiamenti e a lavorare in studio di registrazione, arrivando poi a proporsi spesso come chitarrista acustico/elettrico di studio collaborando, tra gli altri, con JJ Vianello e gli Intoccabili, MANGO Beat, Capiozzo&Mecco, gli STONE FREE di Cristian Capiozzo e Joe Di Luigi. Alcuni anni dopo scopre una passione accesa verso la musica reggae e decide di focalizzarsi verso uno stile musicale più acustico passando anche per la Spagna fino ad arrivare all’America Latina. Sicuramente i suoi studi universitari (si laurea nel 2008 in Lingue e Letterature Straniere) lo portano in questa direzione diventando insegnante di lingua spagnola e amante di viaggi verso il Sud America. Son Cubano, Rumba, Flamenco diventano generi da scoprire e da vivere come anche la scrittura in spagnolo ispirata dai viaggi e dalla collaborazione con un suo grande amico argentino, Martín Guarani. Nasce così un nuovo Lollo, questa volta affiancato anche da La Banda, un gruppo di musicisti incontrati durante le jam session e le esibizioni dal vivo. Vede la luce così il suo secondo album solista dal titolo “Hasta el fin del mundo” (2022), autoprodotto insieme a Luca Nobile, edito sempre dalla Crotalo Edizioni Musicali. Dopo un’estate di promozione e tanta musica dal vivo ritorna in studio per preparare il nuovo singolo “La puerta del corazón” (in uscita venerdì 2 giugno) al quale segue il singolo “Todas para ti” in uscita il 29 settembre 2023, degne anticipazioni del nuovo EP di inediti dal titolo “El lobo y la luna” sui digital store dal 13 ottobre.
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motoautogratis · 8 months
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Secondamano Auto In Regalo Un Regalo Che Va Oltre l'Asfalto
In un mondo sempre più frenetico, trovare un'auto in regalo potrebbe sembrare un miraggio. Tuttavia, l'iniziativa "Secondamano Auto In Regalo" sta cambiando il gioco, dimostrando che l'amore per l'automobile può essere condiviso senza costi eccessivi. In questo articolo, esploreremo il fenomeno delle auto in regalo attraverso la piattaforma Secondamano e scopriremo come questa tendenza stia diffondendo la gioia di guidare senza svuotare il portafoglio.
La Rivoluzione delle Auto in Regalo
L'idea di regalare un'auto potrebbe sembrare incredibile, ma su Secondamano, è diventata una realtà tangibile. Questa piattaforma online offre un'arena per coloro che desiderano regalare le loro auto a chi ne ha bisogno. Questo gesto di generosità sta rivoluzionando il modo in cui vediamo la mobilità e il possesso di un veicolo.
La Culla della Generosità
Perché qualcuno dovrebbe regalare un'auto? Le ragioni sono varie, ma spesso derivano da un desiderio di fare qualcosa di positivo per la comunità o da una necessità di liberarsi di un veicolo inutilizzato. Molti donatori preferiscono regalare piuttosto che vendere l'auto perché vedono l'opportunità di fare una differenza nella vita di qualcun altro.
Un Regalo con Benefici
Ricevere un'auto in regalo è un'esperienza unica che può cambiare la vita. Per coloro che non possono permettersi l'acquisto di un veicolo nuovo o usato, questa opportunità offre una nuova prospettiva di mobilità. È un regalo che va oltre il semplice possesso di un bene materiale, poiché consente alle persone di accedere a nuove opportunità di lavoro, di migliorare la qualità della vita e di avere una maggiore autonomia.
Il Legame tra Donatore e Beneficiario
Uno degli aspetti più significativi delle auto in regalo è il legame che si crea tra il donatore e il beneficiario. Questo atto di generosità unisce le persone in un modo speciale, creando una connessione che va al di là della transazione materiale. È una dimostrazione di fiducia nell'umanità e un esempio di come piccoli gesti possono avere un grande impatto.
Sostenibilità nell'Automobile
La tendenza delle auto in regalo si sposa perfettamente con l'importanza crescente della sostenibilità. Invece di lasciare un'auto inutilizzata o mandarla alla demolizione, donarla consente di prolungarne la vita utile e ridurre l'impatto ambientale legato alla produzione di nuovi veicoli. È una forma di riciclo che beneficia sia l'individuo che l'ambiente.
La Condivisione della Felicità
Il regalo di un'auto è molto più di un semplice trasferimento di proprietà. È un atto di generosità che porta felicità sia al donatore che al beneficiario. Il donatore si sente appagato sapendo di aver reso possibile un cambiamento positivo nella vita di qualcun altro, mentre il beneficiario ottiene un mezzo di trasporto che può aprire nuove porte e orizzonti.
La Comunità delle Auto in Regalo
La piattaforma Secondamano è diventata il centro di questa comunità delle auto in regalo. Qui, le persone possono trovare annunci di auto disponibili gratuitamente, connettersi con i donatori e condividere le loro storie di generosità. Questa comunità sta crescendo, dimostrando che l'amore per l'automobile può anche essere un'opportunità per creare legami significativi.
Le auto in regalo su Secondamano non sono solo veicoli; sono veicoli di speranza, cambiamento e condivisione. Questa tendenza sta dimostrando che l'automobile può essere molto di più di un bene materiale; può essere un'opportunità per migliorare la vita degli altri e creare connessioni significative tra le persone. È un'iniziativa che merita di essere celebrata e incoraggiata, poiché dimostra che anche nel mondo frenetico di oggi, c'è spazio per la generosità e la condivisione. Quindi, la prossima volta che vedete un'auto in regalo su Secondamano, potrebbe essere l'inizio di un viaggio straordinario, non solo sull'asfalto, ma anche nel cuore delle persone.
Per maggiori informazioni:-
Secondamano Auto In Regalo
Macchine In Regalo
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lamilanomagazine · 1 year
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Campobasso: "La vita di chi resta", Ti racconto un libro ospita Matteo B. Bianchi
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Campobasso: "La vita di chi resta", Ti racconto un libro ospita Matteo B. Bianchi. Presentato al Premio Strega 2023 Matteo B. Bianchi è il protagonista del secondo appuntamento della rassegna a firma dell’Unione Lettori Italiani e del Comune di Campobasso. Con lui si apre il ciclo di incontri “Scritti di cuore – l’amore e le parole per raccontarlo”. Storia di una vita che se ne va e di una che resta. Un addio che per venticinque anni risuona nella testa, e che rende chi resta un sopravvissuto. Matteo B. Bianchi fa ai suoi lettori un dono di straordinaria gravità, che trasuda futuro e speranza da ogni pagina nonostante provenga dalle pieghe di un dolore indicibile. La vita di chi resta è un libro di rara bellezza e straordinario coraggio che inaugura il ciclo di incontri Scritti di cuore – l’amore e le parole per raccontarlo, nell’ambito di Ti racconto un libro 2023, il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione promosso e realizzato dal Comune di Campobasso e dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli e il patrocinio della Provincia di Campobasso, dedicato all’amore e ai sentimenti. Nei mesi che seguono la morte di S., Matteo scopre che quelli come lui, parenti o compagni di suicidi, vengono definiti sopravvissuti. Ed è così che si sente: protagonista di un evento raro, di un dolore perversamente speciale. Rabbia, rimpianto, senso di colpa, smarrimento: il suo dolore è un labirinto, una ricerca continua di risposte – perché l’ha fatto? -, di un ordine, o anche solo di un’ora di tregua. Per placarsi tenta di tutto: incontra psichiatri, pranoterapeuti, persino una sensitiva. E intanto, come fa da quando è bambino, cerca conforto nei libri e nella musica. Ma non c’è niente che parli di lui, nessuno che possa comprenderlo. Lentamente, inizia a ripercorrere la sua storia con S. – un amore nato quasi per sfida, tra due uomini diversi in tutto -, a fermare sulla pagina ricordi e sentimenti, senza pudore. Ecco perché oggi pubblica questo libro, perché allora avrebbe avuto bisogno di leggere un libro così, sulla vita di chi resta. Ma c’è anche un altro motivo: “In me convivono due anime” scrive, “la persona e lo scrittore”. La persona vuole salvarsi, lo scrittore vuole guardare dentro l’abisso. Per vent’anni lo scrittore che c’è in Matteo ha cercato la giusta distanza per raccontare quell’abisso. E quando si è trovato nel punto di equilibrio, da lì, da quella posizione miracolosa, ha scritto queste parole, che, seppur lucidissime, sgorgano con la forza e la naturalezza dell’urgenza, dimostrando ancora una volta come la scrittura possa ancora salvare. L’incontro con l’autore è in programma giovedì 27 aprile alle ore 18.30 nel Circolo Sannitico di Campobasso. Con lui dialogherà Sabrina Lembo. Il prossimo appuntamento con Ti racconto un libro è con Marco Drago, scrittore, musicista, e giornalista che venerdì 12 maggio, alle ore 18.30 nella Sala Alphaville di via Muricchio a Campobasso, presenterà Innamorato un romanzo che mette a nudo la passione e i sentimenti maschili, attraverso una confessione sincera che non cede mai all’autocommiserazione e che con lucidità e distacco non sfoca le ragioni e la potenza degli altri personaggi e del mondo attorno. Un affresco asciutto e ironico sull’essere adolescenti nella profonda provincia italiana degli anni Ottanta, accompagnato dalla musica, la moda e gli stili di vita di un decennio indimenticabile per chi l’ha vissuto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sinnersinspectrum · 1 year
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Aracnidi umani
Non puoi.
Ah no ? Allora lo farò di certo.
Per uno che odia i ragni sai che certe volte mi sembri esattamente uno di loro ? Te ne stai lì al centro di una ragnatela talmente grande che uno ci finisce dentro prima o poi, ti sottovaluta anche finché non ti vede arrivare e non vede quanto sei grosso, affamato e cattivo Emm
Nel corso degli anni ho sviluppato un certo ( insano ? ) rapporto tra il binomio medico del "non puoi" e il mio cocciuto istinto al dimostrare [a me stesso] che potevo eccome, invece. Dovevo solo trovare il modo giusto, non il quando. Analizzando la maggior parte delle cose fatte c'è da chiedermi quante ne ho fatte unicamente per una sprezzante pretesa di avere ciò che tutti pensavano mi era precluso, e quante invece per saggiare i limiti - definiti muri invalicabili - e scavalcarli con un ostinazione che non denota certo alcun coraggio ( in alcuni casi ) ma solo stupidità e cattiveria. Ma un ragno immobile al centro della propria immensa ragnatela, che sente tirare ogni singolo filo anche al capo opposto, è forse stupido o cattivo ? Stupido se decide di ignorare ciò che avverte ? Cattivo forse se ruota invece tutti gli occhi in un unica direzione e si fionda su qualsiasi cosa stia camminando sul suo filo di seta per fare ciò che la natura gli ha insegnato a essere ? Detesto questa bestia in particolare è vero, mi fa rabbrividire il modo spietato in cui sembra fare ciò che fa rispetto a qualsiasi altro animale , pur se progettato così. Lusingato del paragone ma sono grato che le somiglianze tra me e un ragno finiscano qui; a differenza di quel predatore letale mosso da fame&sopravvivenza io come ogni altro umano sono soggetto a leggi chimiche che chiamiamo sentimenti. Posso decidere ed essere influenzato dall'emotività, sulle ragioni per cui è meglio ignorare certi stimoli e per quale motivo invece correre dritto verso la mia preda o al mio obiettivo, al minimo tocco di migliaia di fili che si snodano da me verso il mondo esterno.
Poi mi fa riflettere un dettaglio: che bestia sarebbe un ragno dotato ANCHE di sentimenti ? Un esemplare empatico nella fattispecie ? Consapevole del dolore che causa o del terrore che provano le sue vittime ancora vive. In una lenta agonia di attesa di diventare la cena, prigioniere in un bozzolo, mangiate quando respirano e il loro cuore batte impazzito sapendo che non c'è alcuna via di fuga, alcuna salvezza ? Mmmmh.
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bergamorisvegliata · 1 year
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EMISFERO DESTRO CHIAMA
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PERCHE’ INCONTRI TERAPEUTI CHE NON RISOLVONO IL TUO PROBLEMA?
Vai da uno, vai dall’altro….e poi da un altro ancora. E il problema è ancora lì. E la situazione non sembra migliorare. E intanto passano gli anni. E’ successo anche a te?
A me sì, e ti spiego cosa ho capito. Le ragioni possono essere diverse, tutte sensate e funzionali.
Ipotesi 1: non hai ancora trovato la quadra tra le tue esigenze e l’offerta del terapeuta, oppure vai a pelle, e se l’altro ti sta antipatico, non riesci a lavorarci. Comprensibile. Soluzione: continua a cercare.
Ipotesi 2: non hai voluto tu andare a fondo nella questione, cioè qualcosa ti ha bloccato/a, te la sei raccontata, hai fatto due cosucce ma in fondo in fondo sapevi benissimo che non stavi andando al cuore del problema. Soluzione: al prossimo giro devi decidere cosa vuoi fare del tuo problema, se risolvere o andare avanti a cincischiare
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Ipotesi 3: hai incrociato dei mezzi ciarlatani che ti hanno raccontato una montagna di cazz@te pseudo-psico-spiritualiste che ti hanno fatto fare un giro su te stesso più volte a vuoto. Soluzione: va migliorata la scelta, bisogna imparare a non farsi incantare, vagliando più attentamente chi si ha davanti, e valutando la sua esperienza e i risultati che ha ottenuto
Ipotesi 4: hai ottenuto qualcosa ma non hai risolto al 100%. Soluzione: sei sulla strada giusta, devi solo proseguire nel percorso.
Quest’ultimo caso è il più frequente, ed è l’assoluta normalità. Dobbiamo toglierci dalla testa, me compresa, che incontreremo Mr Mago che con la bacchetta magica risolverà le nostre beghe in due formule magiche. Lo so, lo so…si arriva esasperati e forse dopo anni di tentativi, ma appunto per questo nel frattempo abbiamo demolito, ricostruito, rimesso in ordine, ripulito, preparato e predisposto. Non siamo rimasti fermi, ci siamo mossi più e più volte, dirigendoci con gradualità verso la nostra ambita meta.
Alcune volte non siamo pronti a risolvere o ad ottenere ciò che vogliamo, sai? Ma questo lo capiamo solo col senno di poi. E ti dico subito: frena immediatamente quella voce in testa che inizia a blaterare che non sei capace, non sei in grado, non hai ottenuto niente, non sei stato all’altezza e bla bla bla. Questi sono #autogiudizi, e il #giudizio è uno dei peggiori nemici del nostro benessere.
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Io mi sono confrontata per tutta la vita sia col giudizio che con l’autogiudizio, e sono 25 anni che faccio percorsi di crescita personale!! A quest’ora dovrei aver risolto tutto, no? E invece no. Anche perché la vita va avanti e mi pone di fronte nuove sfide, lei compone il puzzle un po’ alla volta, e io lo vedo man mano che aggiungo i pezzi…perciò, altro giro altra corsa. Nuova sfida, nuovo evento sincronico, nuovo incontro…ed ecco che emerge un altro pezzetto della stessa identica questione, che ancora deve essere messo a posto. Benissimo, guardiamo ciò che va guardato, e andiamo avanti.
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Io stessa nei percorsi che propongo, sia individuali che di gruppo, non ho la pretesa di essere “la risolutrice”, semmai la “svelatrice”, cioè colei che ti fa vedere un pezzo di strada o un pezzo di puzzle che non vedevi. Poi sta a te collocarlo correttamente assieme agli altri pezzi. Il mio obiettivo è aiutarti a fare un passo al di fuori di uno o più Recinti Percettivi, e l’autogiudizio è senz’altro un Recinto Percettivo Individuale piuttosto difficile da oltrepassare. Ho deciso di creare un percorso ad hoc per chi si sente bloccato nell’agire proprio a causa del giudizio che arriva da se stesso o dagli altri. Ne parlerò prossimamente nei miei post e nei miei video. Seguimi per aggiungere un pezzetto al tuo puzzle.
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mancino · 1 year
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....sei ancora quel sogno da pettinare,
...se solo avessi le ali,
...guardare ciò che conosco,
....amante del destino,
...gioco d'azzardo proibito,
... ovunque tu sarai tra cielo e mare,
...sei la parte che manca nell'anima,
... voglia di averti addosso,
...con le radici piantate nel cuore,
... laddove la rabbia nell'amarti non sente ragioni,
....afferrami in questo peccato più bello,
....dove le nostre labbra sono bagnate di tempesta e di giorni che ci muoiono di vita dentro,
....portami dove l'amore non conosce la strada,
...dove il sole ci permette di riscaldarci
...dove la speranza ci offre certezze,
....con la voglia di restare
.....dove l'amore prende forma e vive
MarcyDF _____
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sciscianonotizie · 2 years
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Presentazione del libro Capoverso di Giovanni Moscatiello edito da Graus Edizioni
Capoverso è l’ultima raccolta di poesie scritta da Giovanni Moscatiello edita da Graus Edizioni. La presentazione è prevista il giorno 5 maggio 2022 alle ore 18:00 presso The Spark Creative Hub situato in Piazza Bovio, 33 (NA).
L’evento sarà introdotto e coordinato dal critico letterario, nonché autore della prefazione, il prof. Francesco D’Episcopo, mentre dialogheranno con l’autore la dottoressa Maria Gargotta e il giornalista Piero Antonio Toma.
La raccolta
Capoverso è una raccolta di poesie scritte dal poeta e personaggio politico Giovanni Moscatiello. Frutto della sua passione per la scrittura in versi, infatti, questo volume è soltanto l’ultimo di una serie di affascinanti opere di poesia dell’autore, nel quale si intravede distintamente una maturità che l’autore ha acquisito con l’esperienza e che ha reso manifesta in circa 200 poesie.
Alcune di queste racchiudono anche momenti in cui racconta della sua quotidianità e dell’appartenenza alla sua città. Ad esempio, Baronissi e io è un viaggio nella sua interiorità, quella di un cuore che resta nella città in cui ancora oggi vive, anche se con la testa da un’altra parte, in quei momenti in cui si sente «come un musicista distratto [che ha] smarrito il [suo] spartito».
Non resta, allora, che abbandonarsi a questo zibaldone di pensieri e parole, che si congiungono intimamente per coinvolgere in quella grande sceneggiata, alla Fellini, che resta la vita e di cui si autorizza, con il grande regista, a non cercare disperatamente le ragioni ma a cogliere quelle sfumature segrete, che sfuggono a tutti, tranne che ai poeti.
Di seguito un estratto dalla poesia intitolata La parola:
“Devo interrogare il tempo
e il tempo mi darà
una risposta.
Per ingannarmi?
Forse.
E se fossi io
per una volta
a ingannare il tempo?”
   L’autore
Giovanni Moscatiello vive a Baronissi.
Ha svolto la carriera di segretario generale e direttore generale negli enti locali. È stato sindaco della sua città per quindici anni e consigliere provinciale per la Valle dell’Irno.
Ha pubblicato, giovanissimo, la raccolta Il tempo delle cicale, con prefazione di Luigi Compagnone; un volumetto dal titolo Per Valva in collaborazione con l’artista Antonio Petti, a ricordo della straordinaria esperienza umana e professionale del post-terremoto a Valva, che Jack Hirschman ha tradotto in inglese e pubblicato negli Stati Uniti e, recentemente, il volume antologico Per altri versi, edizioni Guida, premio Emily Dickinson (Napoli) e premio Domenico Aliquò (Reggio Calabria ), con la prefazione di Francesco D’Episcopo.
Durante le tre consiliature di sindaco di Baronissi ha promosso la costituzione dell’associazione “Casa della Poesia”, oggi operante a livello nazionale, l’apertura del Museo d’Arte Contemporanea, diretto dal professore Massimo Bignardi; l’organizzazione dell’Accademia comunale di teatro e ha dato vita ad una importante rassegna di musica Jazz.
source https://www.ilmonito.it/presentazione-del-libro-capoverso-di-giovanni-moscatiello-edito-da-graus-edizioni/
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io-pentesilea · 4 years
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Oh io lo che avete ragione voi.
Quando dite che dovrei andare avanti.
Che lui non mi merita, o, magari, che non merita tanto dolore.
Io lo so che avete ragione voi quando dite che non dovrei umiliarmi facendogli sapere quanto ancora fa male.
Sì, io lo so, razionalmente...
... ma vallo a spiegare al cuore.
Barbara
(Vallo a spiegare al mio cuore
che merito di meglio
che ti giuro che c'ho provato, eh
ma proprio non ne vuole sapere.
-Marzia Sicignano)
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