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#il mio angolo di paradiso
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Il mio angolo di paradiso 🫶🏻
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silenzipienidirumore · 3 months
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sai, alla fine sta capitando anche per me. non ti penso più ogni giorno, e quando accade qualcosa di bello o brutto che sia non mi viene più da pensare “vorrei tanto raccontarglielo”. l’ultima volta che abbiamo parlato al telefono, appena tre mesi dopo che sei andata via, mi dicesti che ti trovavi esattamente nello stesso punto in cui mi trovo io adesso e mi sento un po’ triste se penso che per me ci sono voluti solamente due anni. in questo tempo ho avuto modo di riflettere, crescere e cambiare idea tantissime volte su moltissime cose and i’m so grateful che tu abbia fatto quel che hai fatto perché io non avrei mai avuto la forza o il coraggio di lasciarti. per niente al mondo mai. non meritavo il modo in cui ti sei comportata nei miei confronti, né le cattiverie gratuite che hai deciso di avanzare, ma ti devo ringraziare anche per quelle perché mi han dato la forza necessaria per andar via. spero che farmi male in quel modo ti sia servito, in qualche modo.
sono felice che tu abbia trovato l’amore, anche se è successo solo pochi mesi dopo che hai lasciato me. mi ha spezzato il cuore sapere che amavi una persona che non ero io, e allo stesso tempo ero così felice per te perché probabilmente ne avevi più bisogno di me.
so benissimo che da qui a qualche mese oppure anno ripenserai ancora a me, a quanto ti amavo e a tutto ciò che abbiamo passato assieme e so che avrai nostalgia e allora verrai qui, su questo blog per leggere pochi post e vedere come sto. ti chiedo solo una cosa: non cercarmi, non farti viva in alcun modo. se mi hai voluto almeno un po’ bene ti chiedo soltanto questo. ho faticato tremendamente tanto per star bene senza di te e non voglio rischiare di ricadere in un baratro infinito.
ti ringrazio per essermi stata vicina in quegli anni, e di avermi fatto da madre, migliore amica e confidente tutto assieme. sei stata il mio posto sicuro e tenerti tra le braccia la notte è stato il mio piccolo angolo di paradiso.
spero tu stia bene, ti voglio bene per sempre
x ref
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noisiamoinfinito003 · 5 months
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sei il mio angolo di paradiso ed inferno
sei sempre stata un tormento
e sempre lo sarai
-noisiamoinfinito003
(SE PRENDETE, taggatemi)
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scorcidipoesia · 1 year
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“Ora ascolta: ovunque io sia, riconoscerò le tue risate, vedrò il sorriso nei tuoi occhi, sentirò la tua voce. Il semplice fatto di sapere che tu sei da qualche parte su questa terra sarà, nell’inferno, il mio angolo di paradiso.”
Marc Levy
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intotheclash · 1 year
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Il mio angolo di paradiso
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ifyoureallyknowme · 8 months
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Fu in quel momento che capii quanto l'amassi.
In quel momento ne ebbi la certezza, avrei potuto dirlo per la prima volta sentendolo veramente, ma era troppo tardi.
La consapevolezza che nonostante tutto il dolore che mi aveva provocato io avrei voluto sempre e solo lei al mio fianco, perché nessun altra poteva rendere la mia vita così speciale, mi colpì come un fulmine.
Mi ritrovai a dire al vento, l'unico ad ascoltarmi in quel momento, che i litigi servivano a rafforzarli i rapporti, non a romperli, mentre le prime lacrime scendevano lungo le mie guance, le prime di tante.
Non ero pronto a quanto da quel giorno nulla sarebbe stato più come prima, a quanto altro dolore sarebbe seguito.
Un giorno, in una sola ora, tutto si era rotto e io l'avevo persa per sempre, quella che avevo davanti non era più la ragazza che avevo conosciuto ed imparato ad amare.
In quei mesi l'avevo vista togliermi qualsiasi forma forma di affetto anche nelle parole, oltre che nelle azioni: passò dal non dirmi più dichiarazioni d'amore, al non dirmi più parole dolci, al non darmi neanche più il buongiorno e la buonanotte, al rispondermi a malapena.
Per molto tempo continuai a ripetermi che l'essermi aperto quel giorno confessando le mie paure fu uno sbaglio, perché credevo che fosse stato quello a rompere la magia.
Ma in realtà le cose da tempo non andavano: da tempo non mi sentivo più felice, capito, voluto, rassicurato e amato in quel rapporto, in quel piccolo angolo di paradiso della mia vita che stavo cercando da solo di tenere disperatamente e inutilmente in piedi al meglio delle mie capacità, mentre in realtà cadeva inesorabilmente a pezzi.
La fine era stata già decretata da qualche mese senza che io lo sapessi e, qualsiasi cosa provassi, finiva soltanto per essere un altro elemento di attrito senza che potessi sapere il perché, ormai era troppo tardi, era finita.
Piansi una quantità di lacrime che non sapevo neanche di avere, che non pensavo sarebbe stato possibile per l'emotività fredda che mi contraddistingueva.
Faticavo a dormire e non avevo fame perché lei mi mancava, mi mancava tremendamente e nel mentre cercavo di convincermi che in realtà non era finita e che c'era ancora una possibilità, che era solo un periodo, ma in realtà non era così, era veramente finita.
La persona che avevo amato era morta, sostituita da un'altra persona fredda, egoista, insensibile e distante; distante quanto non l'avessi mai sentita neanche quelle volte che la vedevo con la testa da un'altra parte piena di pensieri; ormai era ad una tale distanza che era impossibile per me raggiungerla, sentivo chiaramente anche che io per lei non ero più nulla.
Le mentii sul restare amici, sapevo chiaramente fin dall'inizio che non sarei mai stato in grado di trattarla unicamente da amica, si era fatta troppa strada nel mio cuore, aveva creato per prima un'intimità mai provata, l'avevo amata troppo per riuscire a non sentire nulla vedendola tra le braccia di qualcun altro.
Ma in quel momento non ero in grado di lasciarla andare, era troppo presto, era diventata una parte troppo integrata nella mia vita, che senza di lei mi sembrava vuota, spenta.
La vidi essere capace di ferirmi, accusarmi e trattarmi come uno qualsiasi e comportarsi come se quel tempo insieme e quell'affetto non fosse mai esistito.
La mia più grande debolezza fu quella di non essere in grado di ferire a mia volta, come autodifesa, la persona che avevo amato, ma cercavo invece un dialogo che lei già da tempo aveva decretato che tra di noi non ci sarebbe più stato.
Ora invece le importava soltanto di non sentire sensi di colpa per quello che aveva fatto, dipingendosi come vittima e affermando che tutto quello che aveva fatto era più che legittimo.
Le chiesi scusa per tante cose, lei per praticamente nulla.
La volevo vedere felice, a lei importava soltanto di essere felice.
Le augurai il meglio per il futuro, la vidi rifiutare anche questo ultimo gesto d'affetto.
Lei trovò immediatamente qualcuno che non vedeva l'ora di stringerla a sé, qualcuno che scoprii la stava aspettando già da un po' di tempo.
La vidi prendere le cose soltanto nostre della nostra relazione e farle con chiunque.
La vidi mentirmi anche su quello che succedeva nella sua vita visto che sapeva che io non facevo più parte della sua quotidianità.
Le vidi fare e dire con lui quello che mi aveva sempre raccontato che non sopportava.
Passarono mesi, ma lei non fece altro che diventare sempre più il fantasma di se stessa, chiusa in un bozzolo di egoismo e distaccamento.
Io non capivo in quale angolo della sua mente si fosse persa invece quella bellissima persona che avevo conosciuto all'inizio, che questa volta sembrava sotterrata definitivamente nel profondo della sua mente tra mille pensieri.
Mi dovetti convincere che non l'avrei mai più rivista quella persona, intrappolata per sempre oltre le barriere che aveva eretto.
Dovetti accettare che quel viso e quel corpo così familiari in realtà adesso appartenevano ad una persona totalmente diversa e che l'immagine che rimaneva nella mia testa era soltanto un'illusione che non combaciava più con la persona sconosciuta che avevo di fronte, ma che tanto assomigliava a quello che era stato il mio amore.
Arrivai ad avere paura di sentire il suono delle sue notifiche personalizzate, perché avrei di nuovo avuto a che fare con questa persona fredda e insensibile con cui ostentavo a voler avere almeno un rapporto verbale come avevo promesso e mi feriva costantemente osservare cosa era diventata e come mi trattava.
Passai dal toglierle le notifiche personalizzate, ad avere il telefono sempre in silenzioso per evitare di sentire l'arrivo di eventuali suoi nuovi messaggi, fino a silenziare soltanto i suoi messaggi, fino ad aver paura a vedere tra le notifiche se ci fosse il suo nome.
Ad un certo punto qualcosa si ruppe dentro me; fu quando un mio amico (che conosceva anche lei) ebbe una crisi molto seria e tutti noi eravamo seriamente preoccupati per la sua incolumità che io le comunicai le mie preoccupazioni e tutto quello che fu in grado di dire fu "mamma mia che esagerato il tuo amico".
Qualcosa in me cambiò da quel messaggio, fu lì che mi resi conto definitivamente che davanti a me avevo un'altra persona, una che non avrei considerato amica neanche se l'avessi conosciuta da zero in quel momento.
Poco dopo ci fu il punto di non ritorno: io le scrissi, lei mi rispose, io non continuai a cercarla e lei non mi cercò più e finì così nel nulla, in un mare di cose non dette.
Non potei far altro che farle questo ultimo regalo, lasciarla andare per sempre come evidentemente tanto desiderava con i fatti, anche se con le parole continuava a sostenere diversamente.
Le lasciai vincere la scommessa che me ne sarei andato prima o poi, come tutti gli altri.
Il mio bagaglio era certamente più pesante a questo punto, nuove ansie e paure mi avrebbero accompagnato verso la prossima relazione: paura all'abbandono, paura di non essere accettati, paura di non essere compresi, paura di non essere voluti, paura di non essere amabili.
Le stesse paure che avevo cercato di aiutarla a superare durante la nostra relazione ora erano mie; si lasciò dietro questa traccia, un amaro lascito per ricordarmi costantemente il suo passaggio nella mia vita.
Dopo di lei non ci fu più nessuna, non trovai più quella connessione, quell'intesa che avevo trovato con lei, così perfetta inizialmente, poiché oltre ad amarla nel corso del tempo era diventata anche un'amica molto importante.
Ad oggi resta il ricordo di una persona che per un piccolo periodo è stata in grado di farmi stare veramente bene, anche se era tutto falso; una relazione che sarebbe potuta essere fantastica se soltanto lei avesse creduto veramente in noi e se quella persona di cui mi ero innamorato fosse ancora qui oggi.
Una relazione dal potenziale smisurato, ma che è stata volontariamente affondata passo dopo passo, mentre c'era invece un folle nella stiva che cercava di riparare le falle nello scafo e non far affondare la nave.
-ifyoureallyknowme scritta da me
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nullanullanulla · 9 months
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Il mio piccolo angoli di paradiso
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racconterodinoi · 1 year
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21/03/2023
“Ma qualcosa di bello io l’avevo avuto. Era stato breve, ma sufficiente a risanarmi una parte di cuore dove sapevo non sarebbe mai più entrato nessuno. Avevo trovato il mio angolo di paradiso nel mio inferno e si chiamava Amanda, aveva due occhi neri come il carbone e le labbra piene di sorrisi e, anche se tra di noi le cose crano state un disastro, sapevo che là fuori c'era una possibilità anche per me.”
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la-novellista · 1 year
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Ora ascolta: ovunque io sia, riconoscerò le tue risate, vedrò il sorriso nei tuoi occhi, sentirò la tua voce. Il semplice fatto di sapere che tu sei da qualche parte su questa terra sarà, nell'inferno, il mio angolo di Paradiso.
Mark Lévy
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vefa321 · 2 years
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Verde speranza 🍀🍀🍀🍀
Ho sempre pensato, anzi saputo di non aver il pollice verde.
Di certo non è una cosa gravissima, ma nell' insieme delle cose che non so fare, questa è una di quelle che mi rammarica tantissimo.
Curare le piante, trovargli il posto giusto, dove la luce è calorosa ma non calda, dove lo spazio è proporzionato non smisurato, dove i suoni sono delicati non invadenti.
Anche le piante hanno delle necessità, oltre all' acqua che va dosata bene, il pensiero premuroso di chi ci tiene...fa la differenza.
Ed eccoci qui, due piante che mi fanno sentire fiera, di non aver desistito, di aver confidato nella pazienza e nella fiducia
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Un angolo di paradiso non deve essere per forza bianco, un giardino d' inverno che calza la primavera, una foresta che vede solo il raggio del mio sguardo.
C'è bellezza in ogni forma di vita, la natura ci insegna ad essere tenaci, ad essere consapevoli, ad esserci malgrado noi.
Buon giorno colore speranza...
Che sperare è come respirare, si fa senza pensare, si fa perché si pensa.
✒️ Vivi di particolari, raccogli i dettagli.
J.D
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Il mio angolo di paradiso🫶🏻
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katharsis-998 · 2 years
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Quando ho iniziato a sognare ero a letto, stavo dormendo e la tua voce mi ha svegliata. Mi hai chiamata usando il mio soprannome e ho aperto gli occhi. Era buio, il mio letto era nella stanza della casa in cui non riesco mai ad entrare. A illuminare la scena c'era la solita lampada che uso per dormire.
M: Dove sei...?
X: "Sono qua, ai piedi del letto"
Non potevo vederti del tutto, solo un blandissimo contorno con alcuni riflessi arcobaleno. Era come se le nostre realtà fossero separate solo da un sottilissimo velo. Riuscivo solo a cogliere la luce dall'altro lato. Sembrava come se tu avessi voluto spingerti oltre quel velo, imprimendo la tua figura su di esso.
Il primo pensiero che ho fatto è stato: oddio proprio adesso? Non guardare le nefandezze che sto facendo. Tu puoi vedere tutto, ora. Probabilmente. Puoi? Se puoi, mi dispiace.
Ti ho detto "Sei qui...? Sei qui davvero? Dove sei?"
Non mi hai fatto paura. Ho gattonato fino a te e ho abbracciato quel poco che riuscivo a scorgere. Aria. La tua voce non proveniva da quella sagoma, tuttavia, ma era ovunque. Mi sentivo come in una casa di bambole, qualcuno mi stava parlando dall'alto, offrendomi un simulacro intangibile da associare alla tua presenza. Quanto limitata è la percezione umana.
M: Aspetta, ti prego. Voglio chiamare mia madre
X: No no
Non so perché hai detto no, ma ero già distante a cercarla. L'ho cercata ovunque, non c'era. La casa era vuota.
Probabilmente avevo paura di stare sola. Torno da lei e dico:
M: sei ancora qui?
Ora riuscivo a distinguere chiaramente da dove proveniva la tua voce. Era in alto, nello angolo a nordest della casa. Non ho mai voluto entrarci in quella camera. Nemmeno ora. Neanche per scherzo ci dormirei.
Per qualche motivo, quando sono tornata, sul mio letto c'erano tutte le cose che avevo fatto in quel ultimo mese di cui ero fiera e volevo mostrarti. Ne ero serena da un lato, imbarazzata dall'altro perché non erano poi così tanto speciali.
Non hai detto niente al riguardo, ma penso le hai viste.
X: Andrà tutto bene, hai capito? Non preoccuparti, sto bene, sono qua, hai capito?
Io: dov'è qua...?
Niente. Mi sono svegliata dicendolo ad alta voce. Dov'è qua?
Dov'è qua?
Niente.
Appena mi sono svegliata sono corsa da mia madre. Non c'era neanche nella realtà. Mi sono messa ad aspettarla in quella stanza. C'era la stessa luce di quando nel sogno sono tornata nella stanza senza trovare mia madre. Mi sono guardata allo specchio e avevo gli occhi lucidi, senza neanche rendermene conto ho iniziato a piangere.
Cosa faccio quando sto male? Scrivo.
Eccomi qua.
Lei è stata più presente dei miei genitori, nella mia infanzia. Non sono persona da grandi pianti lunghi settimane e credo fortemente la morte sia una fase importante della vita. Necessaria, sacra.
Mi chiedo se esiste realmente un "paradiso", consapevole che non lo vedrò mai.
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lunamagicablu · 2 years
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Se il Paradiso esiste è giusto che sia popolato di animali. Ve lo immaginate un Eden senza il canto degli uccelli, il garrire delle rondini, il belare delle caprette e l’apparire del buffo e curioso musetto di un coniglio? Di sicuro nel mio Paradiso ideale non possono non echeggiare miagolii da ogni angolo. Il festoso abbaiare di cani che giocano finalmente sereni.
(Giorgio Celli)
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If Heaven exists it is right that it is populated with animals. Can you imagine an Eden without the singing of birds, the chirping of swallows, the bleating of goats and the appearance of the funny and curious little face of a rabbit? Certainly in my ideal Paradise, meows cannot fail to echo from every corner. The festive barking of dogs that are finally playing serene.
(Giorgio Celli)
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levyl · 2 years
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Una delle cose che mi mancano di più..
..alzarmi in punta di piedi e cercare di arrivare a toccare quel paradiso che è la tua bocca.
Adoro la tua altezza,sembri irraggiungibile...non per me però.
Quel momento in cui poi i talloni toccano il suolo freddo..
Mi riportano lucida.
Mentre scivolano lente le tue mani su ogni più piccolo angolo di pelle,anche non scoperta,reclino la testa all'indietro.
È un gesto quasi automatico.
È per guardare meglio quegli occhi che mi incutono miriadi di sensazioni.
Tu sembri venirmi incontro,travolgendomi.
Eccolo...mi dico.
Ora resterò prigioniera... è il momento.
È sia!
Vengo stretta fra le morsa di un abbraccio e le labbra sono calamitate.
L'aria passa fra le bocche prima di esplodere nel conseguente vortice.
Eccolo l'incastro perfetto.
Quel posto è Mio!
È unico!
È riservato!
È intimo.
Oramai è il nostro calco.
..e muoio,si ferma il tempo.
Lì muta resto, restiamo.
Levy 🖤
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wandererontheseaoffog · 2 months
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Per favore diventa il mio angolo di paradiso.
Diventa il mio posto sicuro, per sempre
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trasimenoviaggi · 3 months
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Seoul: Un'Immersione nella Fusione di Passato e Presente
Seoul, la vivace capitale della Corea del Sud, ha accolto il mio spirito viaggiatore con un mix irresistibile di tradizione e modernità. La mia esperienza in questa metropoli pulsante è stata un'immersione completa nella storia millenaria, nei sapori incantevoli della cucina locale e nell'energia travolgente della vita urbana. Un viaggio attraverso i tesori di Seoul che ha catturato il mio cuore.
La prima tappa è stata Gyeongbokgung, un palazzo reale che risale al XIV secolo. Camminare attraverso i suoi maestosi cancelli e cortili mi ha catapultato indietro nel tempo, immergendomi nelle tradizioni della dinastia Joseon. Gli hanbok, gli abiti tradizionali indossati dai visitatori e dagli artisti di strada, hanno aggiunto un tocco di colore vibrante a questo viaggio nel passato.
Dall'antichità, il mio itinerario mi ha portato verso il Dongdaemun Design Plaza, un'opera architettonica futuristica progettata da Zaha Hadid. Le forme uniche della struttura, illuminate di notte, hanno creato uno spettacolo visivo mozzafiato, segnando la perfetta fusione tra passato e presente.
La cucina coreana ha deliziato il mio palato in ogni angolo della città. Dai chioschi di strada con il loro delizioso tteokbokki ai ristoranti di barbecue coreano, Seoul ha offerto una varietà di sapori che ha soddisfatto ogni mio desiderio culinario. Il kimchi, in particolare, con la sua combinazione di piccantezza e acidità, ha conquistato il mio palato.
La vita notturna a Hongdae ha rappresentato l'epicentro dell'energia giovanile di Seoul. Strade animate da artisti di strada, musicisti indie e bancarelle di cibo hanno creato serate indimenticabili. I piccoli club hanno dato vita a una scena musicale vivace, aggiungendo un tocco di dinamismo alla notte.
Myeongdong, il paradiso degli acquirenti, ha soddisfatto il mio desiderio di shopping con le sue boutique alla moda e i marchi di lusso. Le vie piene di vita e le prelibatezze di strada hanno reso l'esperienza ancora più indimenticabile.
Un'escursione al Namsan Seoul Tower mi ha regalato una vista spettacolare della città. La salita attraverso sentieri verdi e lussureggianti è stata una ricompensa per gli occhi, con l'osservatorio che offriva una vista panoramica a 360 gradi di Seoul, particolarmente magica al tramonto.
In conclusione, il mio viaggio a Seoul è stato un'incredibile avventura attraverso il tempo e lo spazio. La città ha saputo bilanciare con maestria storia e modernità, cultura e dinamismo. I ricordi indelebili e la voglia irresistibile di tornare mi hanno lasciato con la certezza che Seoul è molto più di una destinazione turistica: è un'esperienza senza fine pronta ad essere scoperta e riscoperta.
人工智能
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