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#immagine del giorno.
aryiae · 1 year
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Scapperò da qualunque specchio rifletta la tua immagine nei miei occhi*
Aryiae
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ilfalcoperegrinus · 5 months
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PADRE PADRONE?
PADRE PADRONE? Un commento al vangelo della XXXIII domenica del T.O., disponibile anche come audio-commento e con testo tradotto in lingua spagnola, entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu principale
XXXIII DOMENICA DEL T.O. anno A (2023) Pr 31,10-13.19-20.30-31; 1Ts 5,1-6; Mt 25,14-30 https://predicatelosuitetti.files.wordpress.com/2023/11/xxxiii-domenica-del-t.o.-anno-a-2023.mp3  Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno,…
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Buongiorno
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falcemartello · 8 months
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Bisogna ripartire dalle basi, con certi ambientalisti. L’anidride carbonica non è un inquinante.
È un gas inodore, innocuo e invisibile. Non provoca fumo né smog.
La nuvola bianca che sale dalla torre di raffreddamento di una centrale elettrica (foto ) non è anidride carbonica, ma vapore acqueo. Non puoi vedere l'anidride carbonica!
L’idea di arrivare un giorno ad avere solo energia rinnovabile è una illusione tragica.
Purtroppo stiamo percorrendo quella strada verso l'inferno. Immaginate di essere quel giorno.
Verranno spente tutte le centrali termiche. Avremo solo pannelli solari e turbine eoliche (forse anche centrali nucleari) e batterie tampone adeguate.
Tutta l’energia prodotta è esclusivamente quella che serve per i consumi dell’umanità di allora. Che succede?
1) Crescita economica impossibile. Un incremento di bisogni (aumento della popolazione) non sarà possibile soddisfarlo.
Il sistema non può sottrarre energia all’ordinarietà per produrre nuove turbine o nuovi pannelli in assenza di fossili.
2) Allo stesso modo, il sistema non sarà in grado di provvedere all’usura e ai guasti di quelle. infrastrutture.
Del resto, l'effetto più eclatante della crescita della CO2 è l'aumento delle aspettative di vita. E' questo che fondamentalmente spaventa il WEF.
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Allora l’unica alternativa sarà ridurre i fabbisogni, o… ridurre le persone.
Non avrete niente e sarete felici(?)
Fortunato Nardelli
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Eppure tutta questa sceneggiata organizzata l'hanno basata su quanto è pericolosa la CO₂, approfittando dell'ignoranza diffusa per far passare questa bugia.
Il "bioetico" S. Matthew Liao propone che per impedire il cambiamento climatico, gli esseri umani dovrebbero essere geneticamente modificati e il loro sistema immunitario dovrebbe essere programmato per renderli allergici alla carne e diventare così ecocompatibili.
E' stato bello, addio!
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 6 months
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Un giorno arriverai e ti prenderai tutto.... Tutto quello che gli altri prima di te non avranno distrutto... Quel poco che resterà del mio essere piccola e indifesa... Prenderai la mia ingenuità e la bacerai... Raccoglierai gli ultimi frammenti di autostima e li plasmerai a tua immagine... Guarderai il mio cuore ferito e lo curerai.... Quando arriverai tutto si sistemerà mio Padrone... Mi darai quell'amore di cui ora mi è concesso solo sognare e scrivere...
~ Virginia~
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didivola · 2 months
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L'accecante luce del giorno ha fatto spalancare i miei occhi... quando ancora la tua immagine era sovrapposta alla mia...
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Ho dovuto lasciarti andare ...solo il cielo sa quanto mi è costato...
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sara-saragej · 1 year
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Buongiorno💐
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Accetta ogni nuovo giorno come un dono e , se possibile , come una festa.
Non alzarti troppo tardi la mattina.
Guardati allo specchio , sorridi alla tua immagine e di a te stesso "Buongiorno", così sarai allenato a dirlo agli altri.
Se conosci gli ingredienti del sole , puoi prepararlo tu stesso , proprio come un pranzo quotidiano.
Mescolaci una buona dose di serenita'.
Non dimenticarti un pizzico di umorismo ,  per digerire gli insuccessi.
Prendi una dose abbondante di bonta' , aggiungi una bella dose di pazienza , pazienza con te stesso e con gli altri.
Versa su tutto un grosso sorriso ...e avrai il Sole.
-Bosmans Phil
(therapy)
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massimogilardi · 11 months
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NARCISO
Autore: Paul Dubois (1829 - 1905) Scultore francese. La sua opera è caratterizzata dall'approssimazione alla scultura di tipo classico, di perfetta fattura, avendo tra le sue massime influenze quella dei maestri del Rinascimento italiano.
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Mitologia :
Narciso era il figlio del dio del fiume Cephisso e della ninfa Liriope.
Questa è la storia di Eco e Narciso. Un giorno, Narciso stava camminando nei boschi quando Echo, un Oread (ninfa di montagna) lo vide, si innamorò profondamente e lo seguì.
Narciso sentì che lo seguivano e gridò «Chi c'è? » Eco ha ripetuto «Chi c'è? » Alla fine ha rivelato la sua identità e ha cercato di abbracciarlo. Lui se n'è andato e gli ha detto di lasciarlo solo. Era distrutta e ha trascorso il resto della sua vita in valle solitarie. Una volta, durante l'estate, aveva sete dopo la caccia, e la dea lo attirò in una piscina dove si appoggiava sull'acqua e si vedeva nel fiore della gioventù. Narciso non si rese conto che era semplicemente il suo riflesso e si innamorò profondamente di lui, come se fosse qualcun altro. Incapace di lasciare il fascino della sua immagine, alla fine si rese conto che il suo amore non poteva essere ricambiato e svanito dal fuoco della passione che bruciava dentro di sé, diventando finalmente un fiore bianco e dorato.
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chouncazzodicasino · 4 months
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Ieri pomeriggio è venuto papà in negozio, a sorpresa. Così. Non che ci sia nulla di strano, ma un po' mi fa sorridere questa cosa. Io e mio padre non abitiamo vicinissimi, lui abita in centro a Roma, io fuori in un paese. È venuto e abbiamo passato il pomeriggio insieme a chiacchierare mentre lavoravo. L'altro ieri mi ha chiamata per chiedermi un consiglio su alcune delicate dinamiche familiari, questa estate siamo stati molto l'uno di supporto all'altro per queste dinamiche micidiali (non si capisce per quale motivo si dice parenti serpenti e non parenti pezzi di merda). Insomma, nell'ultimo periodo sento che i miei consigli sono per lui importanti e di supporto, sento che ha bisogno di sentire la mia campana e questa cosa mi stupisce piacevolmente ancora un po'.
Negli ultimi anni papà si è smussato. Non voglio dire cambiato perché non sarebbe il vocabolo giusto. Si è calmato? Forse. Si è rasserenato? Eh, dai, forse sì. Sì è rassegnato? In alcuni casi sì. Ma sono tutte accezione positive del termine e io sono una vera sega a parlare quindi meglio di così non riesco a spiegarlo. Penso spesso a quando è cominciata questa sua variazione da "orso" a "orsetto" e non so bene a cosa attribuirla. Un misto di pensione/nonnitudine/vecchiaia e di certo la malattia di nonna. Veder passare una donna da totalmente indipendente, dinamica, con una vita così piena e attiva che se solo ci penso io oggi mi viene il fiatone, ad una nonnina con la testa che fugge e si stacca, che ha bisogno di un aiuto pratico per quasi tutto, nel giro di pochi mesi, è stato devastante. Lacerante. Sono convinta che questo lo abbia molto scosso. Come scuote e percuote me, anche solo a scriverlo, con le lacrime agli occhi. Perché mia nonna è il mastodontico perno di questa grande famiglia chiassosa, stronza e dispersa nel mondo, che nonostante tutto amo. Comunque...
Io e mio padre siamo sempre stati connessi. Culo e Camicia. Quando ci chiamavano così io immaginavo un culetto pallido con dei bottoncini attaccati alla pelle (che ero io) e una camicia azzurro chiara che si abbottonava perfettamente su quei bottoncini (che era papà). Eravamo uguali. Fumantini. Forti. Spigolosi. Tuonavamo. Ma anche molto divertenti e buffi. Poi lui se n'è andato di casa e mi ha lacerato il cuore. "La persona che odio e amo di più al mondo", solo così riuscivo a pensare a lui nella mia mente in quel periodo, in quei merdosissimi anni che la mia mente vuole ricordare solo a sprazzi. In quel periodo ho eruttato come un vulcano violento, contro il mondo, ma soprattutto contro di lui. Poi col tempo, ci siamo ritrovati, ritrovati veramente, dentro, perché fuori non ci siamo mai persi. So che il mio giudizio su di lui in quel periodo ha pesato come un macigno, ma è giusto che sia così. Oggi siamo sempre molto simili, ma siamo entrambi cambiati. Io, come lui, mi sono smussata.
Mi piace questa nuova fase della nostra vita dove oltre a figlia che può essere portata in braccio fuori dai rovi come un cerbiatto delicato, sono anche la figlia che hai bisogno di sentire per un parere, quella che parlando, in un continuo brainstorming incasinato e mal parlato, ti fa riflettere e ti apre finestrelle nella mente che tenevi chiuse senza volerlo.
Se penso a questa nuova nostra fase la prima immagine che mi viene in mente è il giorno di ferragosto di quest'anno. Dopo il classico pranzo sotto le montagne, con le tante famiglie della nostra gigante famiglia, tante risate e tanto buon cibo abbiamo portato nonna a riposare e io ho cominciato a pensare ai miei zii, a cosa si stanno perdendo vedendola poco o niente, a come sono lontani, come cerchiamo di includerli e ci scanzano, la scanzano. Ho raggiunto papà, su una panca vista ghiacciaio, e ho cominciato a parlarne con lui, piangendo. Non per me, sticazzi di me, ma per nonna. Ho rotto i miei argini. Ho pianto per tanto tempo, vomitando bile su questa situazione che ci fa stare una merda, urlando e singhiozzando, quando senti la pelle bollente dalla rabbia e gli occhi rossi, con mio padre che mi ascoltava, mi parlava, mi consolava, mi stringeva la mano, guardava le montagne e piangeva. Un triste e rassegnato consolarsi a vicenda.
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klimt7 · 4 months
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IL CASO UMANO
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Si scopre che, in realtà, Chiara Ferragni vende la sua immagine e non certo per beneficienza.
Sono le aziende che a prescindere dalla Ferragni, devolvono una piccolissima cifra a enti di beneficienza (come ospedali pediatrici o istituti di ricerca) .
Insomma due truffe, in un colpo solo, alle spalle dell'ingenuo acquirente del prodotto !!!
Complimentoni alle mercenarie che si vendono l'immagine e l'anima, pur di non lavorare, e per giunta, finiscono per chiamare questa bella attività, incentrata sull'inganno (e diciamocela tutta: griffare un prodotto, scrivendoci il proprio nome sopra, non è un servizio aggiuntivo che aumenta il valore del prodotto!) e sulla credulità popolare
fare l'influencer !
O ancora peggio, essere imprenditrice di se stessa...
E allora fra una zingara che borseggia, chi sale sul tram, e la Ferragni che differenza c'è?
Chiediamocelo!
Se poi, lo stesso giochetto viene replicato, in modo sistematico, sulle uova di Pasqua presentate in collaborazione con Dolci Preziosi, a febbraio 2021 e a febbraio 2022, significa che la zingarella Chiara c'ha davvero preso gusto.
Truffatrice seriale. Altro che scuse!
Ma quale errore!? Quale distrazione o svista!
Se ingannare la gente e la fiducia delle persone, è il nocciolo della tua attività, non vedo errori, bensì perfidia.
Ripetuta, metodica e scientifica.
Nient'altro da aggiungere!
👎👎👎
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Dopo gli iniziali sospetti e l’inchiesta da parte dell’Autorità garante della comunicazione del mercato, l’Antitrust, partita da una dettagliatissima denuncia presentata dal Codacons - associazione a difesa dei consumatori, la multa di 1,4 mln di euro a carico di Chiara Ferragni, infine è arrivata.
Secondo l’Antitrust infatti la campagna pubblicitaria “Pandoro Pink Christmas” di Balocco, in collaborazione con Chiara Ferragni, è stata presentata come un iniziativa di beneficenza per l’ospedale Regina Margherita di Torino. Secondo i diretti interessati si tratta di un “errore di comunicazione”, in particolar modo da parte della pseudo-imprenditrice italiana, mentre secondo l’Antitrust si tratta di un' autentica truffa aggravata, attraverso una specifica campagna pubblicitaria che induceva a credere che il prezzo di vendita gonfiato contribuisse alla donazione di beneficenza all’ospedale. In realtà l’ammontare della donazione era stato già disposto e versato e non era legato in alcun modo alle vendite del prodotto Balocco.
Proprio il prezzo aumentato, gonfiato di quasi tre volte rispetto al pandoro classico Balocco, avrebbe contribuito a indurre in errore i consumatori e rafforzato la percezione che questo contribuisse alla donazione in aiuto di bambini con gravi malattie.
implicazioni del caso
Il caso del pandoro Balocco Ferragni, rivelato da Selvaggia Lucarelli, è quindi soltanto uno dei tanti esempi di come una comunicazione ambigua e confusa possa generare false aspettative nei consumatori. 
E di come una collaborazione, teoricamente, benefica, possa nascondere una squallida operazione commerciale. Con implicazioni etiche tutt’altro che secondarie. 
Sfruttare il sentimento di solidarietà verso dei bambini malati di tumore, per vendere un prodotto e aumentare la popolarità di una poveretta che si autodefinisce "influencer" non è il massimo.
È giusto usare la beneficenza verso soggetti fragili e verso i bambini (per di più ammalati) come strumento di marketing personale, per aumentare solo la propria visibilita ?
Post Scriptum
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Alle Elementari, un giorno, ci spiegarono le caratteristiche degli AVVOLTOI e di come questi uccelli, volteggiassero per ore ed ore in quota, senza alcuna fatica, sfruttando le correnti ascensionali, in attesa di individuare la carcassa di un animale malato o morto per poi precipitarsi a divorarlo.
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Chissà perchè, oggi, m'è tornata in mente questa immagine?
Chissà...
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libriaco · 2 months
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Bibliofobia
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La forma più nota e forse diffusa di bibliofobia è quella che molti professori provocano nei loro allievi mediante la frequente incapacità di comunicare la bellezza di certe opere, semplicemente insistendo sul rilievo storico e letterario delle stesse. L’esempio classico della nostra Italia pedagogica sono I promessi sposi, grande romanzo che gli studenti, alla fine dei corsi liceali, di norma detestano perché educati a detestarlo. La patologia si supera per caso: in età matura, qualcuno si trova un giorno tra le mani quel romanzo, ne apre una pagina e resta avvinto. Bastano alcuni capitoli per ottenere una guarigione certa e solida. Purtroppo, sono pochi coloro che casualmente si salvano: i più continuano a disprezzare I promessi sposi per la vita intera.
A. Castronuovo, Dizionario del bibliomane, Palermo, Sellerio, 2021
Immagine: Don Abbondio, Renzo e Lucia dalla copertina del "Corriere dei Piccoli", 8 Gen. 1967
Vedi anche la mia nota QUI.
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CAPIRAI..
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vintagebiker43 · 1 year
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Cara Agenzia Armando Testa,
sono la Venere di Botticelli, quella vera.
Quella laggiù in fondo alla sala, appesa alla parete. Come ogni giorno sono circondata da migliaia di turisti.
Fino a qualche giorno fa, sono sincera, non vi conoscevo. Poi ho scoperto che avete realizzato una Campagna Pubblicitaria per promuovere il turismo in Italia usando e distorcendo la mia immagine: #opentomeraviglia.
Mi avete fatto diventare, come dite voi moderni, un’Influencer.
Mi avete fatto sorridere.
Mi avete vestito.
Mi avete messo in altri contesti stereotipati italiani, ad esempio con la Pizza in mano,
Io non ho detto nulla.
Sono abituata a queste manipolazioni.
Lo faceva già Andy Warhol nelle sue famose serigrafie nel 1984.
Anche Chiara Ferragni è venuta a farsi un selfie con me.
Viviamo nell’epoca del turismo di massa fatto di superficialità e likes.
Magari volevate solo creare un Hype, come dite voi moderni.
Però quando ieri ho letto la vostra lettera, tracotante e supponente, pubblicata sul Corriere, non ci ho visto più.
C’è una cosa che proprio non mi torna.
Voi dite, cito testualmente: “La Armando Testa ringrazia, e Venere con noi.
Erano più di 500 anni che non si parlava di lei cosi tanto”.
Ma stiamo scherzando?
Se solo foste venuti agli Uffizi, invece di andare in Slovenia, avreste visto che io NON sono per niente con voi.
Anzi io non ho bisogno di voi.
Io vado benissimo così come sono.
Nuda, con tutti i significati neoplatonici nascosti, che non credo voi capirete mai.
Io sono da sempre, da quando Sandro Botticelli mi dipinse, dandomi il volto di Simonetta Vespucci, il simbolo della bellezza femminile nell’arte.
Per me vengono da tutto il mondo.
Un milione e 800 mila visitatori passano a trovarmi ogni anno.
Grazie a me gli Uffizi sono il primo museo in Italia, più visitato del Colosseo.
E nel mondo sono al decimo posto.
Quindi, diciamolo con chiarezza, è grazie a me che siete diventati famosi in questi giorni e non vice versa!
Tra qualche mese nessuno si ricorderà di voi, se non per la figuraccia fatta.
Tra dieci anni io invece sarò ancora, ogni giorno, circondata dai miei fan, come dite voi moderni.
Un’ultima cosa.
Sapete perché sono stata dipinta?
Per promuovere l’immagine nel mondo dei miei committenti, la famiglia dei Medici. In pratica, se non ve ne foste resi conto, io ho la stessa funzione di una vostra campagna pubblicitaria. Solo che ai miei tempi gli artisti creavano capolavori, bellezza eterna e il Rinascimento. Oggi invece i vostri creativi scopiazzano sul web dei meme ridicoli.
Tutto molto imbarazzante!
O, come direste voi moderni, Cringe!!
Cordialmente
La Venere
@Simone Terreni
#opentochiediscusaabotticelli
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avereunsogno-62 · 2 months
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Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l'opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento.
Basta pensare al cambiamento di valore della parola amico tra ieri e oggi in internet per capire come i rapporti siano diventati facili e superficiali.
I nuovi rapporti vivono di monologo e non di dialogo, si creano e si cancellano con un clic del mouse, accolti come un momento di libertà rispetto a tutte le occasioni che offre la vita e il mondo.
In realtà, tanta mancanza d'impegno e la selezione delle persone come merci in un negozio è solo la ricetta per l'infelicità reciproca.
L'amore invece richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l'altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l'amore. Non troveremo l'amore in un negozio. L'amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana, ha bisogno di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno.
(Zygmunt Bauman - da "Amore liquido")
Immagine: Opera di Delona Evans
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falcemartello · 1 year
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UN CORPO PERDUTO e DIMENTICATO.
Ogni giorno viviamo la triade:
1- perdita di contatto con la produzione del cibo
2- perdita di conoscenza del proprio corpo, Io Biologico.
3- esaltazione della immagine corporea.
Il tutto davanti allo specchio magico del cellulare, che ci fa passare dalla realtà ad una vita artificiale.
Ma tutto parte dalla perdita di contatto con la produzione del proprio cibo, che genera la perdita di conoscenza e di consapevolezza di avere un corpo.
Tutta questa improvvisa scena occupata dal cibo “sintetico” (farine di insetti, carne coltivata, alimenti ultra processati carichi di additivi chimici ….) si basa sull’assenza della percezione di avere un corpo umano.
Al centro c’è il cibo, non il corpo.
Siamo solo all’inizio di una vulgata sul cibo artificiale che occuperà anni.
Si vive questa nuova comunicazione come se il cibo naturale non ci bastasse più.
L’attenzione e’ sul cibo “nuovo” non si parla di piacere alimentare, non ci preoccupiamo se genera salute.
Non interessa conoscere quali effetti esercita sul nostro corpo perché non lo conosciamo, non sappiamo come e’ fatto, come funziona, quale biochimica e fisiologia abbiamo dentro di noi. Mangiare e’ uno degli atti primari della vita.
Abbiamo perso il contatto con il cibo, non sappiamo più cosa mangiamo, da dove venga, cosa contiene; un cibo prodotto senza la coltivazione della terra, definito “sintetico.
Un cibo senza storia, senza terra, senza piacere.
Il cibo e’ stato marginalizzato negli orari della giornata.
Si mangia quando capita, di fretta, da soli. Il piacere alimentare ritorna protagonista nelle ricorrenze e in eventi emotivi.
IO BIOLOGICO.
Ciascuno di noi ha il suo “Io Biologico” unico e diverso da tutti gli altri essere umani, perché ciascuno ha il suo DNA. Ha un”suo” corpo.
La perdita del contatto con la produzione del cibo, genera la perdita di contatto con il proprio io biologico, per arrivare alla esaltazione della propria immagine corporea.
Abbiamo un corpo senza materia ed una immagine corporea artificiale.
La malattia del corpo ci riporta alla realtà. La conoscenza del corpo e del cibo genera la consapevolezza del vivere.
La conoscenza genera la libertà di guidare la mano che sceglie il cibo e lo porta dal piatto alla bocca bocca.
Comandare la mano alimentare vuol dire essere padroni della propria vita perché siamo capaci a gestire un bisogno primario: mangiare.
La natura ci ha donato il piacere sensoriale perché mangiare senza la ricompensa del piacere sarebbe stata una fatica inutile.
PRIMA CONOSCI IL TUO CORPO. Poi SCEGLI IL TUO CIBO PIÙ’ ADATTO.
Mangiare e’ pensare. Un abbraccio di vita.
PS: Ripartiamo dal pane fatto in casa. Domani scriverò come farlo.
Pierluigi Rossi prof.
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Ultima foto di Hachiko, il fedele cane che ha aspettato per oltre 9 anni fuori dalla stazione di Shibuya il ritorno del suo padrone, anche dopo la sua morte.
Nel marzo del 1935 fu catturata questa commovente immagine di Hachiko, il fedele Akita Inu giapponese, scattata poco prima della sua scomparsa. Questa fotografia rappresenta il risultato di una storia di devozione e fedeltà che ha commosso il mondo.
Hachiko è diventato famoso per aver pazientemente atteso il suo proprietario, il professor Hidesaburo Ueno, fuori dalla stazione ferroviaria di Shibuya a Tokyo, tutti i giorni, anche dopo la morte di Ueno nel 1925. Per quasi un decennio, Hachiko tornava nello stesso posto giorno dopo giorno, in attesa del ritorno del suo amato padrone.
La storia di Hachiko ha ispirato libri, film e monumenti in tutto il mondo, diventando un simbolo di fedeltà incrollabile e amore incondizionato. Quest'ultima fotografia cattura la serenità e la dignità di un cane che non ha mai perso la speranza, nemmeno negli ultimi momenti della sua vita.
Oggi la statua di bronzo di Hachiko davanti alla stazione di Shibuya è un punto di incontro iconico e un promemoria duraturo del potere del legame tra umani e animali.
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