Quando cerchi di dormire, ma appena chiudi gli occhi inizi a sentire scendere le lacrime. Amare, silenziose, infide, che hanno aspettato tutto il giorno per uscire fuori.
E nella mente appaiono ricordi, immagini, bisogni, paure, desideri.
E cerchi di dormire. E ci provi, a non pensare, ad essere forte sempre, ad andare avanti.
Sai già che è una bugia.
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“A volte bisognerebbe fermarsi a pensare, per capire se sia giusto continuare a sperare.”
-C.D.
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💭💭
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~ I remember your smile
Your eyes
Your face.
I remember the moments when you made me laugh,
And who knows now if you’d tell me
“I miss you”,
It’s been years but I still take refuge in my crying
Where the suffering
makes me remember all your beauty
The eyes are swollen and full of tears
As I relive what are now only memories,
You used to be an ice statue
Now you’re just melted water
That she’s gone
Around a deserted island.
Who knows who that island is,
May I have the honor of being me?
Every time I think of you I lose myself in oblivion
Of these moments
By now become heavy memories ~
..........original language (italian)
~ Mi ricordo il tuo sorriso
I tuoi occhi
Il tuo viso.
Mi ricordo gli istanti in cui ridere mi facesti,
E chissà adesso se mi diresti
"Mi manchi",
Sono passati anni ma io mi rifugio ancora nei miei pianti
Dove la sofferenza
mi fa ricordare tutta la tua bellezza
Gli occhi gonfi e pieni di lacrime
Mentre rivivo quelli che ormai sono solo ricordi,
Prima eri una statua di ghiaccio
Adesso sei solo acqua sciolta
Che si è dispersa
Attorno a un'isola deserta.
Chissà chi è quell'isola,
Posso avere l'onore di essere io?
Ogni volta che ti penso mi perdo nell'oblio
Di quegli istanti
Ormai diventati ricordi pesanti ~
Emmapoetess
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L'amore è anche questo.
Stare lontani
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Avevo bisogno di fare ordine nella mia vita, allora ho tirato fuori dal fondo del mio armadio ricordi che non ho mai usato, ho buttato qualche sogno, illusioni, sorrisi che non ho mai dato, decisioni sbagliate, passioni nascoste, desideri inespressi, ferite, dolori, ricordi di giorni tristi.
Ho tirato via la rabbia e rancore da dentro scatoline colorate.
Ho lasciato andare persone e oggetti che non mi appartenevano più.
Ho guardato tutto e scelto con cura e delicatezza cosa mandare via.
Da quelle mensole ho tirato giù: l’amore ferito, le parole malinconiche rimaste tra la gola e la lingua, le carezze non date, i baci mancati e fogli scritti a metà.
Ho aperto, e sono rimasta a guardare, quel cassetto in cui si salvano le cose importanti per i momenti importanti, ho raccolto la tenerezza, l’amore ritrovato, ho raddoppiato i desideri, ho messo il profumo della speranza.
Ho passato un panno sullo scaffale dei miei obbiettivi e li ho lasciati in bella in vista, per non dimenticarli. Ho adornato la cassettiera con fotografie usurate, miei disegni colorati con alcuni ricordi dell’infanzia.
Sul bastone dei vestiti, ho appeso immagini della mia gioventù e lo stesso desiderio che esprimo per il mio compleanno da quando ero adolescente: gioia e leggerezza.
Ho sistemato le esperienze piacevoli che mi hanno insegnato a crescere; su una gruccia colorata ho posizionato la capacità di amare, di aiutare, di confortare; su un’altra l’amicizia lo stringere il cuore, proteggere chi amo e su una gruccia in particolare, ho appeso la voglia di ricominciare…
- Carla Babudri
ELISA ANFUSO art - Casa Bianca
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Chiudo gli occhi e sei là, impresso.
Siamo là. Io e te sorridenti, spensierati, con la musica a tutto volume in macchina, mentre guardiamo un film a letto, mentre facciamo i kilometri per andare a prendere un caffè proprio in quel posto che mi piace tanto. Là dove non son mai riuscita a ritornare. I film che non ho mai avuto più la voglia di riguardare. Le canzoni che ho il magone a riascoltare. Là dove ero felice, a volte triste, spesso arrabbiata, ma dove mi sentivo viva. Quelle immagine rimangono impresse come inchiostro indelebile nella mia mente.
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Rifletto sul contatto
troppo spesso insignificante
Son giorni tristi altri meno
Son giorni tutti uguali
e non immagini
quanto mi facciano soffrire dentro al cuore
E così in questo mondo
non importi veramente mai
a nessuno mai così
Siamo vuoti insensibili
troppo spesso
crediamo di amare e invece
non sappiamo neanche a dimostrarlo
Rimaniamo lì
freddi e incostanti
silenziosi ed arroganti
senza un sorriso tra le labbra
Siamo così consunti
e dentro noi
parliamo come cenere
Non abbiamo mai
una dignità
Ci nascondiamo sempre
dietro ai nostri problemi
che non sono mai
gli stessi mai
Cambiano e non sono mai
così importanti mai
Anche se per noi
tutto è così importante
determinare
E viviamo così
sopravvivendo
arroccandoci
cercando di non farci vedere
e difendendoci dall’ignoto
e dalle bugie dei potenti
Viviamo così
come se nessuno mai dovesse
importarsi di noi
che siamo vuoti senza idee
che non abbiamo più politiche
che non crediamo più
in a quelli che ci affondano sempre di più
che non ci amano mai
ma ci dicono amore poi ci frustano sempre con il peggiore dei guai
Le strade sono sempre in salita
e qualche volta vanno giù capofitto
La risultante è che alla fine
ci rimettiamo sempre noi
che siamo sempre più pieni di guai
e non sappiamo più dove stare
neppure guardarci allo specchio
e non ci riconosciamo più
Davanti a quelli che sono i responsabili
vediamo i loro sorrisi come se non avessero fatto niente di male
e invece ci stanno uccidendo
una calamità
diciamo naturale degli eventi
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Oggi piove.
Nel silenzio che c'era fino a pochi minuti fa, mi rimbalzavano nella testa le immagini e i suoni del sogno che ricordo fatto stanotte. Non di sicuro il migliore dei sogni e nemmeno il peggiore, ma uno di quelli significativi, certo come dice Spock sono solo sogni e spesso ricalcano le nostre paure, ma in questo periodo senza nessuna idea palpabile in mano tutto è lecito, anche i sogni brutti.
Lo so che è un periodo e che in realtà in queste due settimane ho atteso l'arrivo di mia figlia, e fidanzato, quindi per evitare non mi sono mosso in nessun campo, sarei qui per vedere se trovo un lavoro, anche se la trovo una cosa assurda, visti alcuni annunci, mi sono fatto anche linkedin, sotto vivo consiglio di Spock anche se per ora non ho messo nulla. So solo che il sogno mi ha tagliato le gambe e in questo momento, si, proprio adesso che sto scrivendo, prenderei un aereo e tornerei volentieri a casa, poi penso che la situazione la è comunque un disastro, a livello lavorativo, e un pò mi calmo, però poi mi rendo conto che sto viaggio è più una forzatura per me stesso, una cosa che non volevo fare ma che è stata dettata dalla noia, la chiamo così, di un periodo molto lungo privo di spunti e lavoro, naturalmente. Eh si, perché nonostante abbia in mano una forte componente musicale e potrei anche camparci, almeno a vedere quello che c'è in Estonia, ma non è così, non è il mercato giusto, allora lavoro? Come scritto nei posto pre-partenza non c'è lavoro per gli stranieri in questo momento, oppure per gli over 50 (anche se ne ho solo 51), oppure non c'è lavoro per chi non parla la loro lingua bene, perché le scuse sono facili da trovare quando non si vuole vedere facce diverse da quelle inebetite e tristi degli estoni, questo lo sapete.
Ma cosa vado cercando? La realtà mi sormonta come le nuvole di questa giornata che sganciano acqua, che è solo acqua.
Ma da ieri sono entrato in modalità "arriva la mia piccina e devo pensare a farli girare un pò", i soliti posti da vedere, sperando anche in qualche bella giornata, sarà una fatica andare sull'etna, per via di problematiche legate ai mezzi, le solite cose che capitano quando da 3 si diventa almeno 6/7, questo perché anche mia sorella vuole partecipare attivamente all'escursione, francamente andrei anche solo con loro e con il rottame di mia madre, che anche se è una fetecchia dovrebbe riuscire nell'impresa di portarci su, in 3. Va bè questa è una delle tante cose, c'è poi la famosa cena con i parenti che non è stata fatta perché "Aspettiamo Sofia, poi andiamo", questo perché ho dei parenti che mi vogliono bene, stronzi, sarebbe da dirgli "Guardate, visto che abbiamo da fare se siete liberi giorno XY bene se no ciao, rincoglioniti", che non è solo una questione di età ma anche di amminchiamento a "Quel posto non si mangia bene", "C'è la confusione domenicale, venerdì, giovedì, martedì è troppo presto", ma minchia siete in pensione quasi tutti e quelli che non lo sono lavorano in ufficio e alle 18 hanno finito, ma che cazzo di merda di gente mi è toccata.
Ok, lasciando perdere i parenti del cazzo che mi ritrovo, cerco di non esserlo io almeno con mia figlia cercando per quanto posso di farle godere una settimana di vacanza decente, anche se in una settimana si vede poco, ma quello che serve vedere penso sia già in programma. Me lo sento che prenderò un aereo e tornerò in Estonia, a fare cosa non lo so, intanto sistemo le stanze, soprattutto la mia ex camera che è una discarica dove mia sorella ha gettato qualsiasi cosa non volesse tra i piedi, oltre alla polvere.
Va bè mi muovo e cercherò di stare sereno, anche se variabile come sempre.
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Ci sono immagini tristi o inutili, ma mai liete, in quanto ho voluto sottolineare che al giorno d'oggi di cose allegre ce ne sono poche ed è per questo che io prendo in considerazione chi muore al lavoro, chi vuole l'aumento. Anche il verso "chi gioca a Sanremo" è triste e negativo, perché chi gioca a Sanremo non pensa a chi "vive in baracca... "
Rino Gaetano.
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I wanna be sedated
“Voglio essere sedato”
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