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#imparare
ragazzoarcano · 5 months
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Ho imparato che chi vuole esserci, c'è.
Che chi vuole lottare, lotta
E che chi vuole restare, alla fine, resta.
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gregor-samsung · 2 months
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“ La maestra puntò la bacchetta sull’immagine di una chitarra acustica. «Chi vuole sillabare questa parola?». Alzai la mano, col sorriso della certezza stampato in faccia. «g-h-i-t-a-r-e . Ghitare». La classe scoppiò a ridere. «Marilena, in italiano questa è una chitarra. So che in africano è diverso. Cerca solo di non confondere più le due lingue, va bene?». L’ africano raggruppava, a dire della maestra Pennacchia, le migliaia di lingue e dialetti che costellavano l’Africa intera. Ghitare fu la prima di tante parole che dovetti re-imparare a scuola. Cortero fu corretto in coltello, aise in aids. Mamma mi parlava in un italiano immigrato. Un misto di parole francesi, bergamasche e rwandesi. Era un italiano approssimato il suo, appreso da cartoni animati e vicini di casa che parlavano solo dialetto. Quel pomeriggio, di rientro dal lavoro, mamma accostò una sedia alla mia per leggere con attenzione ciò che stavo scrivendo. «Vai via, smettila di farmi sbagliare». La scansai, ma lei non accennò a muoversi. «Oggi la maestra ci ha spiegato che ghitare non è una parola. Si dice chitarra, e si scrive in questo modo…». Fu così che mia madre – lei che in Rwanda era stata direttrice e insegnante di filosofia, chimica, algebra, letteratura e lingua francese, corse a prendere carta e penna. Da brava studentessa, copiò la parola che avevo appena scritto cinque volte. Fu la prima di tante lezioni d’italiano a venire. “
Marilena Umuhoza Delli, Negretta. Baci razzisti, Red Star Press (collana Tutte le strade), 2020. [ Libro elettronico ]
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lucreziabeha · 3 months
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Ogni traguardo è un trionfo, ogni sconfitta è solo un errore dal quale imparare per migliorare.
Lucrezia Beha
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silviaaquilini · 5 months
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mostro-rotto · 11 months
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Calmati. Stai ancora imparando, stai ancora cambiando, stai ancora crescendo. Respira, ragazzo. Vacci piano con te stesso. Troverai la tua strada.
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ilsoleesistepertutti · 2 months
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Non odiare ciò che hai dovuto passare.
Avevi bisogno della lezione.
Una delle cose più difficili da riconoscere, capire ed infine accettare è che da tutto ciò che ti capita, dalle cose apparentemente banali a quelle più serie, trai sempre un insegnamento.
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Qualcosa che ti migliora ed eleva la tua anima.
Non migliori te stesso malgrado i problemi: evolvi grazie al fatto di doverli affrontare.
Il risultato, poi, è ininfluente ai fini della tua crescita
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nochkoroleva · 1 year
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i-mmaginando · 2 years
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Sicura che non dovevamo alzare la capote?
Sicurissima, c'è una signora che sta sbirciando dal balcone, magari impara qualcosa prima di invocare la censura
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Che fai quando senti il bisogno di sprofondare in un abbraccio però non c’è nessuno che può dartelo?
Beh, impari ad abbracciarti da sola.
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serenamatroia · 6 months
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therefore-farewell · 1 year
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“La cosa migliore da fare quando si è tristi”, replicò Merlino, cominciando a soffiare e sbuffare, “è imparare qualcosa. È l’unica cosa che non fallisce mai. Puoi essere invecchiato, con il tuo corpo tremolante e indebolito, puoi passare notti insonni ad ascoltare la malattia che prende le tue vene, puoi perdere il tuo solo amore, puoi vedere il mondo attorno a te devastato da lunatici maligni, o sapere che il tuo onore è calpestato nelle fogne delle menti più vili. C’è solo una cosa che tu possa fare per questo: imparare. Impara perché il mondo si muove, e cosa lo muove. Questa è l’unica cosa di cui la mente non si stancherà mai, non si alienerà mai, non ne sarà mai torturata, né spaventata o intimidita, né sognerà mai di pentirsene. Imparare è l’unica cosa per te. Guarda quante cose ci sono da imparare.”
Mago Merlino, “The once and future king” di Terence Hanbury White (1906 – 1964)
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ragazzoarcano · 6 days
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“Non prendertela sempre per ogni cosa, impara a passarci sopra e pensare a te stesso, perché non tutti ti vogliono bene, non a tutti importa come realmente stai... e non tutti meritano il tuo pensiero.”
— Keanu Reeves
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gregor-samsung · 10 months
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“ Per fare dell’ironia bisogna avere una certa padronanza del linguaggio, o del gesto. Diciamo pure del linguaggio in senso lato. E quindi la cultura è essenziale. Una cultura ristretta fa sì che le regole del gioco, qualunque sia il gioco, vengano intese in un modo così rigido da cancellare ogni aspetto coraggiosamente innovativo. In ambito scolastico, per esempio, può essere significativo, mentre un professore fa lezione, che uno degli allievi si alzi per dichiarare: «Però, io la penserei diversamente». Ecco, il pensare diversamente può essere conseguito in modo ironico, e guai se la scuola non è più la zona dove l’ironia ha questo diritto di cittadinanza. E non è comunque bene che l’ironia venga riutilizzata da coloro che rimangono delusi della rigidità delle istituzioni? Allora, il legame con la cultura è essenziale: l’ironia su cosa gioca? Sul fatto che una parola, che noi solitamente impieghiamo in una certa accezione standard, venga usata in una accezione un po’ diversa. E questa è una cosa divertente, o no? «Oggi il tempo è perverso» uno dice. Oddio, che visione pessimistica! «Veramente, io mi stavo riferendo al tempo atmosferico.» La padronanza del linguaggio e dei significati è ineliminabile. È cruciale per tutte le situazioni in cui rigidità vuol dire morte dell’istituzione di cui ci stiamo occupando. La rigidità nella scuola, per esempio, è letale; la rigidità nella ricerca scientifica alla fine uccide la ricerca stessa; la rigidità in campo artistico vuol dire solo stanchezza e noia. Possibile che Antoni Gaudí o Pablo Picasso non fossero ironici? E poi ci sono i grandi umoristi. Qui sarebbe adeguato indicare qualche grande ironista che è stato al tempo stesso un maestro. Un candidato ce l’avrei: Achille Campanile. E poi si può essere ironici perfino in una situazione drammatica, in letteratura o nelle arti. Pensiamo al teatro di Shakespeare. È un sommo artista che in mezzo ai più torbidi massacri spinge Amleto a pronunciare una miriade di battute ironiche. “
Giulio Giorello, La danza della parola. L'ironia come arma civile, Mondadori (collana Orizzonti), 2019¹. [Libro elettronico]
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illsadboy · 7 months
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Nuovo tatuaggio ✍🏻
Ognuno deve imparare ad andare d'accordo con il bambino e il mostro che ha in se.
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mostro-rotto · 1 year
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Fai le scelte sbagliate per imparare a conoscerti. Fai quelle giuste per imparare ad amarti.
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clacclo · 1 year
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Solo i bambini e gli sciocchi si scusano due volte per lo stesso errore.
Chiunque altro lo faccia sta mentendo ed è in malafede.
@clacclo
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