Tumgik
#impegno
ragazzoarcano · 26 days
Text
Tumblr media
146 notes · View notes
insecure-n-lost · 4 months
Text
Tumblr media
Credit @adessoscrivo (Instagram)
134 notes · View notes
lucreziabeha · 6 months
Text
La memoria è un impegno, va custodita, protetta, rivissuta attraverso i ricordi per ritrovare le emozioni di chi adesso abita solo nel passato, tocca a noi mantenerlo vivo per sempre nel nostro cuore.
Lucrezia Beha
69 notes · View notes
scogito · 1 year
Text
Dopo 3 mesi in Amazon lavoravo con due braccia alla velocità di quattro. Alla fine dei 9 mesi imballavo pacchi a occhi chiusi in pochi secondi e precisione certosina.
L'uomo è anche una macchina organica, la mente quando ripete un'azione diventa quasi robotica.
Questo video mostra capacità insolite, la maggior parte delle quali sono frutto di costanza, riconferma e schematicità.
Si possono fare cose incredibili con la concentrazione e la replicazione di un controllo.
Ciò dimostra anche un potenziale enorme, spesso sprecato per mancanza di volontà.
317 notes · View notes
lospalatoredinuvole · 4 months
Text
Desiderare non è un reato.
33 notes · View notes
cuore-sgombro · 4 months
Text
Sembra, ma a conti fatti così è, che non sia mai abbastanza per gli altri ciò che fai. Nonostante tu ci metta il tempo, la forza e l'impegno che puoi, hanno sempre un motivo per pensare che tu non vada bene perché non hai agito nell'esatto modo in cui loro volevano.
24 notes · View notes
rideretremando · 2 months
Text
Costanza Modica, 17 anni. Studentessa di Pisa. Il suo discorso al Consiglio Comunale di Pisa
***
"Buongiorno a tutti, sono Costanza Modica, ho 17 anni, il 23 Febbraio ho partecipato al corteo. Insieme ad altri studenti sono scesa in piazza.
Siamo scesi in piazza per manifestare il nostro dissenso contro quello che sta succedendo in Palestina, un genocidio, un massacro di gravità inaudita dimenticato, se non peggio, da tutta la nostra politica e ancor di più dal nostro governo.
Non ne potevamo più, non potevamo più sentirci complici e volevamo manifestare per esprimere chiaramente e con forza il nostro dissenso e lo sgomento per la situazione della popolazione palestinese.
Eravamo 100, 100 ragazzi, qualche universitario, molti liceali e alcuni studenti delle medie che manifestavano insieme a noi. Per chi non lo sapesse, un corteo di 100 persone è un corteo piccolo, quasi deludente.
Siamo partiti da Piazza Dante, dirigendoci verso Piazza dei Cavalieri, ma già in via San Frediano, una via stretta, abbiamo trovato una camionetta con la squadra antisommossa ad aspettarci, poliziotti con caschi, scudi e manganelli in riga e compatti, mentre alle spalle ci hanno raggiunto delle volanti della polizia bloccandoci davanti alla cancellata del Liceo Artistico.
Abbiamo alzato le mani in segno di pace, abbiamo fatto capire che eravamo pochi e non avevamo nessuna intenzione violenta, abbiamo chiesto come mai ci avessero bloccati, non ci rispondevano, abbiamo più volte cercato di capire ma non ci hanno mai risposto.
E poi la prima carica, la prima carica che ci ha spinti indietro di 3 metri, no, non ci hanno spinto indietro con gli scudi ma con le manganellate. Da quel momento è scoppiato il panico, io ero indietro ed ho aiutato i bimbi più piccoli ad andarsene, mentre altri più avanti erano stati colpiti duramente, alcuni seriamente feriti, altri presi e portati via.
In un crescendo incontrollato non hanno risparmiato colpi ai ragazzi che erano davanti, anche a quelli che cercavano evidentemente di arretrare con le mani alzate, hanno colpito con violenza, con apparente cattiveria, quasi con sadica soddisfazione. Hanno colpito e ferito ragazzi, per la maggior parte minorenni, disarmati e con le mani alzate.
Non hanno fatto passare l’ambulanza per una ragazza ferita alla testa, una è caduta ed è stata presa dal giacchetto mentre cercava di rialzarsi e colpita ripetutamente (come hanno mostrato molti video), il tutto senza mai nemmeno il tentativo di un dialogo, senza mai degnarci di una risposta al contrario di quel che ha dichiarato il ministro Piantedosi.
Non potevamo fare altro che scappare, ad un certo punto le volanti che ci chiudevano da dietro si sono dileguate e così ce ne siamo andati, loro ci hanno seguito per tutta via San Frediano e poi si sono fermati.
Questo avvenimento ha avuto una visibilità mediatica enorme con riscontri sia positivi, che, purtroppo, negativi. Abbiamo letto di tutto, sia messaggi di solidarietà, sia falsità, falsità che vogliamo sfatare qui ed adesso.
Si, deputato Ziello, eravamo incappucciati, pericolosi cappucci dei nostri giacchetti e delle nostre felpe, pioveva e come tutti i comuni mortali ci siamo coperti.
No, i poliziotti non ci hanno detto neanche una parola, non ci hanno ritenuto degni di un dialogo, di un confronto, non hanno cercato una mediazione, ci abbiamo provato noi, solamente noi, ma siamo stati bloccati da un muro silenzioso di uomini in divisa antisommossa, considerati bestie da scacciare e schiacciare.
E come osate paragonare un poliziotto che è caduto facendosi male alla gamba, con 13 ragazzi disarmati al pronto soccorso, come osate parlare di feriti da ambo i lati, come osate parlare di scontro alla pari?
No, non avevamo nessuna intenzione di andare in sinagoga o al cimitero ebraico, e anzi, vogliamo ricordare che noi non siamo antisemiti, siamo ragazzi che lottano contro le azioni portate avanti dal governo Israeliano e da quello Italiano.
Vorrei ricordarlo perché questa differenza, evidente e scontata, soprattutto per politici esperti e maturi come voi, sembra stranamente sfuggire alla maggioranza che si lamenta delle strumentalizzazioni altrui.
Insomma tutte queste falsità non reggono e non possono reggere, basta ragionarci sopra, con onestà.
Molti esponenti del governo, con il ministro Salvini in prima linea, si sono espressi dicendo “non toccate le forze dell’ordine, sono un patrimonio sacro”, ribadendolo più volte.
Forse non è bastato il richiamo del Presidente Mattarella, forse non erano sufficienti le sue parole, forse bisogna ribadire l’ovvio: non toccate gli studenti, non toccate il futuro dello stato italiano, il futuro del paese che dite tanto di amare.
E ringraziate, ringraziate ogni giorno i ragazzi che sono ancora qua, che non hanno paura e che lottano per un paese migliore, ragazzi che meritano, prima di ogni altra cosa, le vostre scuse.
Vi lamentate dei giovani, dite che sono dei vandali, bloccate in tutti i modi la loro voce, anche violentemente, e continuate a lamentarvi del distacco che hanno dalla politica odierna eppure, quando vengono massacrati, li attaccate, dite che è colpa loro, anche quando è del tutto evidente che state raccontando bugie.
Bugie non solo nelle interviste rilasciate dai maggiori esponenti politici, che forse non conoscono bene Pisa, che vedono da lontano, ma anche negli interventi del consiglio comunale di lunedì. Alcuni di noi hanno partecipato ed hanno assistito ad un teatrino imbarazzante riconducibile al nulla.
Non ci sono state prese di posizione da parte della maggioranza, se non una difesa della polizia, un vago richiamo alla necessità di aspettare le indagini e mille scuse per condannare i ragazzi che manifestavano, con paralleli totalmente campati per aria.
Siete rimasti così attaccati al vostro partito, alle indicazioni ricevute dall’alto, al ruolo che vi hanno imposto, o che (peggio) vi imponete, da perdere ogni onestà intellettuale; con noi davanti è una delle cose peggiori che potevate fare.
E no, non mi soddisfanno le parole del Sindaco, no, non mi soddisfa l’ordine del giorno che è stato approvato perché è vago, inconsistente e ridicolo. E la cosa peggiore è che ci avete fatto perdere del tutto la fiducia nelle istituzioni cittadine e questa è una sconfitta bruciante.
Nessuno di noi chiede di andare indietro nel tempo, o di dimenticare quello che è successo, ve lo dovete ricordare, dovete guardare i video, ascoltare le testimonianze, guardarci in faccia e prendere dei provvedimenti immediati, dovete riconoscere il problema. Non possiamo accontentarci di una superficiale vicinanza senza un provvedimento adeguato.
Chiudo dicendo che noi non ci fermeremo, avete provato a bloccarci a spaventarci, ad umiliarci, ma non ci siete riusciti, continueremo a manifestare, a lottare contro le ingiustizie e a guardarvi in faccia, noi sì, senza paura.
Pensavate che questa oppressione ci potesse in un qualche modo fermare? Abbiamo già dimostrato venerdì sera che non sarà così, riempiendo pacificamente la piazza che ci era stata chiusa con la violenza, ma ve lo confermiamo di nuovo in questa sede.
Non ci avete fermato anzi ci avete dato un motivo in più per scendere in piazza, chiedere giustizia per i manifestanti, chiedere provvedimenti adeguati contro chi si è abbandonato alla violenza.
Capisco che alle volte uscire dai vostri ideali politici di partito sia difficile, ma se vi fermaste un solo secondo ad ascoltarci davvero, a sentire la nostra voce e le nostre ragioni, capireste che non siamo vandali, siamo ragazzi che lottano per una causa comune, siamo i figli e il futuro di ogni paese democratico che si rispetti."
13 notes · View notes
gregor-samsung · 3 months
Text
" La democrazia è esigente poiché esige non soltanto comportamenti coerenti con obiettivi definiti attraverso la libera competizione elettorale. È esigente soprattutto perché vuole che quei comportamenti abbiano un fondamento etico, di moralità pubblica, di rispetto di principi e di criteri. La democrazia non è […] un regime politico privo di un corpus di principi etici, fondato su un relativismo assoluto. Al contrario, a suo fondamento stanno alcuni valori, fra i quali preminenti la libertà e il dominio della legge. Nel perseguimento di equilibri democratici, derivanti dalle loro preferenze e dai loro voti, i cittadini decidono quanto e quale spazio dare ad altri valori quali la giustizia sociale, l'eguaglianza e la solidarietà. Le decisioni su queste assegnazioni di importanza e di preminenza sono democraticamente sempre (ri)discutibili: suscettibili di essere ritoccate, cambiate, addirittura rovesciate. In questa discussione quanto più possibile pubblica, aperta a tutti coloro che sono interessati, un ruolo particolare, che significa più importante anche perché marcato da maggiori responsabilità, spetta agli intellettuali, agli opinion-makers, a quello che potremmo definire il potere culturale. Quanta maggiore influenza hanno le loro idee e le loro prese di posizione tanta maggiore responsabilità porteranno gli intellettuali. "
Gianfranco Pasquino, La democrazia esigente, Il Mulino (collana Tendenze), 1997¹, pp. 68-69.
10 notes · View notes
i-mmaginando · 2 years
Text
Tumblr media
I pensieri che hai sono abbastanza cattivi o devo impegnarmi di più?
244 notes · View notes
ragazzoarcano · 3 months
Text
“L'amore è un impegno incondizionato verso una persona imperfetta. Amare qualcuno non è solo un sentimento forte, è una decisione, un giudizio e una promessa.”
— Paulo Coelho
33 notes · View notes
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Tantissimi auguri per l’obiettivo raggiunto fratellone 🍾🥂🎉🤗
2 notes · View notes
lucreziabeha · 5 months
Text
Tumblr media
8 notes · View notes
littlevioletmoon · 8 months
Text
Settembre ha bussato alla porta con tutto ciò che mi ero prefissata più un carico da 90, come non ci fosse distinzione alcuna tra il prendere impegni e gli impegni che prendono te.
14 notes · View notes
lospalatoredinuvole · 6 months
Text
Quando subisci delusioni da parte di tutti, impari a essere egoista e insensibile, capendo che nessuno merita il tuo impegno.
46 notes · View notes
soloneldisastro · 21 days
Text
2) ”Ci vuole molto impegno e abilità per nascondere il proprio talento e la propria abilità.”
Classroom of the Elite
4 notes · View notes
aitan · 8 months
Text
Tumblr media
"Questo concetto dell’arte per l’arte è una cosa che sarebbe crudele se non fosse tanto banale. Nessun uomo autentico crede a questa sciocchezza dell’arte pura. In un momento così drammatico per il mondo, l’artista deve piangere e ridere col suo popolo. Bisogna mettere da parte il mazzolino di gigli e buttarsi nel fango per aiutare quelli che li cercano i gigli."
Federico García Lorca
(5 giugno 1898 - 19 agosto 1936)
4 notes · View notes