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#inaspettati
io-rimango · 4 months
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Oggi dopo una giornata passata a scuola di psicoterapia, un’ora di traffico in macchina per tornare a casa, essere andata a prendere l’essenziale per cena perché il mio frigo era vuoto (tanto per cambiare), aver cibato cane e gatto, essermi preparata il pranzo per domani, aver fatto una bella doccia calda, ho finalmente fatto ciò che avevo aspettato di fare per tutto il giorno e no, non è riposare, ma nientemeno che.. impacchettare e fare i bigliettini dei regali di Natale per i miei ignari colleghi.
Ho decisamente un problema col Natale.
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spettriedemoni · 11 months
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Margherita.
Abbiamo riportato a casa un fiore.
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deathshallbenomore · 2 years
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stai a vedere che per i più grandi traguardi raggiunti finora non devo ringraziare me stessa, la mia famiglia, i miei professori, la signora del bar dell’università, o tutte quelle persone che ostinatamente vengono incluse nei ringraziamenti alla fine della tesi. no, principalmente debbo dire grazie alla mia crisi esistenziale di metà-fine 2020, poiché è proprio grazie a lei che si sono innescati incastri incredibili che mi hanno portata sin qui. il mio consiglio a grande richiesta di nessuno è pertanto di imparare a surfare l’onda della crisi, invece che rimanere sulla spiaggia ad aspettare il mare calmo. lol
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tabathamodaedesign · 3 months
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Pantone del giorno 12/01 - Ginger Bread
Se non ne avete ancora abbastanza dello spirito natalizio e vi sentite ancora in vena di dolci succulenti, ecco il Ginger Bread di Pantone che vi renderà più dolce il ritorno alla quotidianità. Colore ufficiale del pan di zenzero, è una tonalità di marrone calda e intensa che ci ricorda anche il cioccolato al latte. Insomma, una delizia per i nostri occhi, soprattutto perché sta bene su tutto…
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ilpianistasultetto · 5 months
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Ci sono persone che se tu le conosci meglio, oltre ogni apparenza, non c'è niente da fare, nel tempo le sentirai distanti come la Terra da Plutone.
Poi, ci sono quelle che appena le conosci meglio, giorno dopo giorno, ne rimani stupito. Quelle persone che, ad un certo punto, ti appaiono come visioni, capaci di gesti inaspettati, persone con dentro tutto il bello di un'alba, di un arcobaleno che nasce tra le nuvole. Gentili, altruiste, empatiche. Esistono come dono alle nostre disillusioni, come un fiore in un prato incolto che muove meraviglia. Eppure, queste persone non sanno di essere così preziose, così luminose, così indispensabili ed è proprio questo che le rende rare, come un salto di un delfino a pochi passi dalla nostra barca. @ilpianistasultetto
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volpedellaneve · 21 days
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I gesti più belli sono quelli inaspettati,
Che ti fanno tornare il sorriso quando meno te lo aspetti.
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be-appy-71 · 27 days
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Quegli abbracci da dietro.
Che ti fanno sussultare.
Quegli abbracci da dietro inaspettati.
Con le mani che cercano altre mani.
E lui che arriva da dietro
e ti sposta i capelli, da un lato.
E senti il suo respiro caldo sul tuo collo.
Quella voce, quelle parole sussurrate all'orecchio.
E i brividi, che scendono lenti
lungo la curvatura della spina dorsale.
E lui, che ti respira tutta……♠️🔥
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Cit.
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io-rimango · 1 year
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Oggi, come primo giorno di libertà dopo un’isolamento durato dieci lunghissimi e pesantissimi giorni, ho deciso di andare nel mio negozio preferito a fare scorta delle mie amate candele profumate.
Con la proprietaria ci conosciamo da anni e oggi mentre stavo uscendo dal negozio, mi ha infilato nel sacchetto questo pensiero dicendomi solo: “sei tu.” Inutile dire che il mio cuore ha fatto una capriola dall’emozione, perché tra tutto ciò che poteva darmi mi ha dato proprio “Gioia”, un po’ come mi chiamavi sempre anche tu.
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surfer-osa · 11 days
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Prima di arrivare a teatro avevo appuntamento con Mohamed nel parcheggio che divide le nostre case. Gli ho stampato un documento per suo cognato e gli ho chiesto com'è andato questo Ramadan. È stato un espediente banale per non fargli sentire l'amaro di queste zone, un po' come i dolcetti marocchini che prepara sua moglie per accorciare le distanze con casa.
Lo spettacolo verteva sulla ricerca svolta dalla regista nei centri ricreativi per anziani di Milano. Storie di solitudini, di ballerin* improvvisat* alla soglia degli 80 anni per raccimolare una mano appoggiata sulla schiena e di piccoli inaspettati brividi sulla pelle. Cos'è la compagnia quando hai già perso tutto?
Lo spettacolo si è concluso con un ballo collettivo e struggente sulle note di Leonard Coehn.
Tornando a casa ho visto diverse famiglie musulmane accompagnare alle auto cariche di valigie i parenti venuti da fuori per fare il Ramadan assieme.
Quindi, ancora una volta: che cos'è la compagnia?
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irene22world · 7 months
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ai sorrisi inaspettati, ai piccoli gesti, alle piccole cose
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annaeisuoipensieri · 2 months
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Da leggere tutto...
"All'improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull'applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima. Ho guardato il soffitto con la sensazione di avere la febbre a 39 per un anno consecutivo. Ho perso molto, il mio lavoro, ho perso i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se la malattia mi porgesse, assieme al dolore, degli inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio.
Non molto tempo fa, prima che accadesse tutto questo, durante un concerto in un teatro pieno, ho notato una poltrona vuota. Come una poltrona vuota?! Mi sono sentito mancare! Eppure, quando ero agli inizi, per molto tempo ho fatto concerti davanti ad un pubblico di quindici, venti persone ed ero felicissimo! Oggi, dopo la malattia, non so cosa darei per suonare davanti a quindici persone. I numeri non contano! Sembra paradossale detto da qui. Perché ogni individuo, ognuno di noi, ognuno di voi, è unico, irripetibile e a suo modo infinito.
Un altro dono! La gratitudine nei confronti della bellezza del Creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato da quelle stanze d'ospedale. Un altro dono.
La riconoscenza per il talento dei medici, degli infermieri, di tutto il personale ospedaliero. Per la ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarvi. La riconoscenza per l'affetto, la forza, l'esempio che ricevo dagli altri pazienti, i guerrieri, così li chiamo. E lo sono anche i loro familiari, e lo sono anche i genitori dei piccoli guerrieri.
Quando tutto crolla e resta in piedi solo l'essenziale, il giudizio che riceviamo dall'esterno non conta più. Io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo. E come intuisce Kant alla fine della Critica della Ragion Pratica, il cielo stellato può continuare a volteggiare nelle sue orbite perfette, io posso essere immerso in una condizione di continuo mutamento, eppure sento che in me c'è qualcosa che permane! Ed è ragionevole pensare che permarrà in eterno. Io sono quel che sono.
Voglio andare fino in fondo con questo pensiero. Se le cose stanno davvero così, cosa mai sarà un giudizio dall'esterno? Voglio accettare il nuovo Giovanni. Come dissi in quell'ultimo concerto a Vienna, non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima. Il brano si intitola Tomorrow, perché domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello!"
Il Maestro Allevi ❤️
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vividiste · 3 months
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Grande Anima ❤
"Ho perso molto, il mio lavoro, ho perso i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se la malattia mi porgesse, assieme al dolore, degli inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio… Non molto tempo fa, prima che accadesse tutto questo, durante un concerto in un teatro pieno, ho notato una poltrona vuota. Come una poltrona vuota?! Mi sono sentito mancare! Eppure, quando ero agli inizi, per molto tempo ho fatto concerti davanti ad un pubblico di quindici, venti persone ed ero felicissimo! Oggi… dopo la malattia, non so cosa darei per suonare davanti a quindici persone. I numeri… non contano! Sembra paradossale detto da qui. Perché ogni individuo, ognuno di noi, ognuno di voi, è unico, irripetibile e a suo modo infinito.
Un altro dono! La gratitudine nei confronti della bellezza del Creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato da quelle stanze d'ospedale. 
Un altro dono. La riconoscenza per il talento dei medici, degli infermieri, di tutto il personale ospedaliero. Per la ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarvi. La riconoscenza per l'affetto, la forza, l'esempio che ricevo dagli altri pazienti, i guerrieri, così li chiamo. E lo sono anche i loro familiari, e lo sono anche i genitori dei piccoli guerrieri. Quando tutto crolla e resta in piedi solo l'essenziale, il giudizio che riceviamo dall'esterno non conta più. Io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo. E come intuisce Kant alla fine della Critica della Ragion Pratica, il cielo stellato può continuare a volteggiare nelle sue orbite perfette, io posso essere immerso in una condizione di continuo mutamento, eppure sento che in me c'è qualcosa che permane! Ed è ragionevole pensare che permarrà in eterno. Io sono quel che sono. Voglio andare fino in fondo con questo pensiero. Se le cose stanno davvero così, cosa mai sarà un giudizio dall'esterno? Voglio accettare il nuovo Giovanni. Come dissi in quell'ultimo concerto a Vienna, non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima.
E Ancora: «Ho due vertebre fratturate, e tremore e formicolio alle dita. Nome tecnico: neuropatia. Proprio io che devo suonare il pianoforte. Ma non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima».
E così fa, Giovanni Allevi. Dopo due anni, rimette le mani sul pianoforte. Ed emoziona l'Ariston. Il brano si intitola Tomorrow. Perché, dice, «domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello. più bello.
Giovanni Allevi🌻
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lanymphedaphne · 4 months
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Giorno 353 - Giorno 359
utilizzare il tram a fine turistico
tra paure e speranze
uscire prima da lavoro e tornare a casa ad un orario decente
i prodotti unici di economia carceraria
gli zampognari che suonano per strada
i colori magnifici delle albe di questi giorni
fermarsi a chiacchierare, salutare, fare gli auguri con gli altri condomini
la giornata del 23/12, la passeggiata al ballon, la colazione/pranzo in pasticceria, la temperatura tiepida, i regali (quelli belli, inaspettati, sentiti)
la vigilia di Natale, partenze dolorose e momenti assolutamente perfetti
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canesenzafissadimora · 9 months
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Quegli abbracci da dietro. Che ti fanno sussultare. Quegli abbracci da dietro inaspettati. Con le mani che cercano altre mani. E lui che arriva da dietro e ti sposta i capelli, da un lato. E senti il suo respiro caldo sul tuo collo. Quella voce, quelle parole sussurrate all’orecchio. E i brividi, che scendono lenti lungo la curvatura della spina dorsale. E lui che ti respira, tutta.
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E. Priano
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