Tumgik
#inconsciamente
mostro-rotto · 10 months
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Psicologia: Siamo attratti da persone simili a noi. L'unico motivo per cui cerchi di aiutarli è perché inconsciamente pensi di aiutare te stesso.
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dhufflebee · 1 year
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raga quanto diamine è bello il nuovo album dei pinguini tattici nucleari 💚🥹
oltre ai tre singoli già usciti, sempre pazzeschi, tutte grandi canzoni – stage diving bella bella, hikikomori mi ha fatto piangere, fede brano CLAMOROSO
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gotaholeinmysoull · 2 years
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non credo a quello che sto per dire
quasi quasi me ne vado già nel letto
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libero-de-mente · 3 months
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Donne, uomini e libri
Credo che la situazione sentimentale di molte persone sia lo specchio dell'attuale società.
Si cerca tutto e subito, leggerezza e piacere senza impegno. Avere quello che si vuole solo quando necessita.
Le App insegnano. Hai fame *click*, hai voglia di un week end fuori porta *click*, vuoi andare al cinema *click*, vuoi ascoltare una canzone *click* e in fine vuoi degli incontri con partner senza impegno? Anche qui *click* *click*.
Secondo me le persone meriterebbero più importanza. Spesso si giudica con troppa fretta, in maniera approssimativa.
Io reputo le persone come dei libri, non ci si deve fermare alla copertina e neanche della prefazione. Ci sono vari libri come i romanzi per esempio che vanno da quelli sentimentali a quelli d'avventura, da quelli noir a quelli filosofici oppure anche libertini. Credo che nelle persone, come se fossero libri, ci siano più generi che vanno scoperti leggendoli e sfogliandoli.
Le donne.
Sono da leggere, fino all'ultimo capitolo. E se dopo un primo appuntamento ci rimane qualche dubbio, cosa che a noi uomini spesso capita, restando con quell'espressione di chi ha letto Nietzsche o Kant senza averci capito nulla, basta impegnarsi e ricominciare a leggerle.
Perché in quanto libri, le donne, non saranno mai uguali alla prima lettura, ma magicamente appariranno altri capitoli come se inavvertitamente nella fretta fossero stati saltati.
In un momento che stiamo vivendo di scarso impegno intellettuale, dove a molti risulta difficile leggere post oltre le dieci righe sui social, come si può pensare di impegnarsi per leggere una vita, fatta di esperienze ed emozioni, racchiuse in una persona solo con un rapido giudizio?
Faccio un esempio, si ha la possibilità di scegliere un libro. Uno solo, non di più. Se ci si accontenta di impegnarsi poco si sceglierà un libro pieno di illustrazioni. Guardare è meno impegnativo che leggere.
Chi avrà fatto questa scelta si perderà la possibilità, invece, di scegliere un libro pieno di pensieri, parole, racconti e consigli. Quanti inconsciamente non s'immaginano minimamente a cosa hanno rinunciato. Quello che si sono persi.
Gli uomini.
Non sono da giudicare dalla copertina.
Immaginiamo una donna in una libreria, davanti a sé ha dei libri in esposizione. Vede un libro sconosciuto in libreria. Lei è attratta dalla copertina di uno di essi. Non conosce l'autore.
Così sbircia l'occhiello, ma essendo curiosa passa al frontespizio... uhm, non si è ancora decisa. Sfogliando ecco che le appare l'esergo, "caspita che citazione" sussurra mentre il libro è sempre più saldo nelle sue mani.
A seguire sfogliando trova una dedica, che la fa sciogliere un po'... ed ecco che arriva al punto chiave. Come dopo alcuni appuntamenti interlocutori con un uomo, gira la pagina e trova la prefazione. Finalmente scopre il suo contenuto, l'ambientazione, i personaggi e un sunto della trama del libro.
A questo punto ha solo due opzioni: richiudere il libro e riposizionarlo sullo scaffale, oppure ammirarlo un attimo e con un sorriso avviarsi alla cassa con esso.
Donne e uomini.
Solo leggendo i libri, come metafora delle persone, alla fine della lettura si può essere perdutamente innamorati di quel libro. Come invece si può, alla fine della lettura, rimanerne delusi, nonostante quella prefazione che sembrava promettere bene.
Prendere a caso un libro da uno scaffale solo dalla copertina, senza valutarlo né guardarlo più di tanto, trovandosi poi tra le mani un libro che ci faccia innamorare, può accadere solo con un colpo di fortuna.
Bisogna sapersi leggere, senza fretta o pregiudizi. Solo alla fine trarre le conclusioni.
Ognuno di noi è un libro. Buona lettura a tutti.
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falcemartello · 7 months
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•••
Immagine creata da una Intelligenza Artificiale (IA).
In futuro ne vedremo molte, senza realizzare se non inconsciamente, ma troppo tardi, perché il messaggio sarà già acquisito ed elaborato senza che ce ne possiamo rendiamo conto.
E' il futuro e non potremo farci niente!
Mario Reiner
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(Guardare l'immagine da lontano o sbattendo le palpebre).
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Sono stanco di sperare e cercare inconsciamente l'approvazione degli altri. Per essere accettato. È come se urlassi facendo cenni con le braccia, ma nessuno mi nota. Pensavo di aver superato questa sensazione, questa dinamica.
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“papà non ce l’ha fatta”.
poi il buio, e pensare che era appena giorno.
il momento esatto nel quale ho realizzato, quella maledetta mattina del 23 luglio, che non avrei più avuto la possibilità di costruire quel rapporto che inconsciamente ho sempre desiderato.
non ho più la possibilità di fare ciò che non ho mai avuto coraggio di fare.
ti sei portato via tutte le mie inconsapevolezze.
sono solo quattro mesi, ci dovrò convivere per il resto della vita mia.
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lapioggiamiaamica · 3 months
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Un tuffo nel passato:
Rovistando nel disordine di un vecchio cassetto, mi trovo tra le mani un libricino coperto di chiazze di muffa che sanno di antico. Lo apro e con sorpresa mi trovo ricette scritte sicuramente con penna e pennino in bella calligrafia, le leggo a fatica ma quella scrittura cosi accurata narra l’amore per quello che vi è scritto. La mia mente va a ritroso all’età delle mie elementare: quando il banco di scuola a due posti e sul lato destro di ogni scolaro, vi era un buco per far entrare il calamaio: una boccetta di vetro che il bidello tutte le mattine riempiva di inchiostro. L’abilità stava nell’intingere il pennino quel tanto che bastava perché non cadessero macchie sul foglio, per fortuna la carta assorbente era la nostra salvezza. Lentamente senza che ce ne accorgessimo la biro soppiantò il pennino. La differenza fu grande, insieme all’entusiasmo della cosa nuova. Tuttavia quel modo di scrivere ti insegnava pazienza e concentrazione, perché dovevi ben delineare ogni lettera per essere leggibile ciò che scrivevi ed evitare la tanto temuta macchia d’inchiostro, facendo nascere inconsciamente un coinvolgimento emotivo. La prima biro? Ma la vecchia cara Bic….
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ambrenoir · 19 days
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Non soffriamo per amore, soffriamo perché non ci amiamo. Soffriamo perché cerchiamo nell’altro quelle attenzioni che aspettavamo dal padre, quella cura che richiedevamo alla madre.
Siamo diventati adulti senza essere bambini. E ora nella relazione portiamo quei bambini negati, quei bambini che non hanno potuto piangere ed essere consolati. Portiamo quei bambini che volevano arrabbiarsi ma venivano sgridati. Quei bambini che volevano correre liberi e venivano puniti. Quei bambini che volevano essere accolti ma non c’era il tempo.
E all’altro chiediamo di essere quella madre e quel padre. Chiediamo a lui di asciugare le nostre lacrime o ancora meglio di fare in modo di non arrecarci mai quel dolore che ci provochi le lacrime. Chiediamo a lui di consolarci e accogliere tutte le nostre sofferenze.
Ci arrabbiamo con l’altro perché finalmente possiamo dare sfogo a quella rabbia che abbiamo trattenuto per paura e su di lui riversiamo tutto ciò che avremmo voluto dire alla madre e al padre. Senza accorgerci che non stiamo guardando lui, la sua essenza, ma lo stiamo caricando di un’immagine che non gli appartiene. Non possiamo chiedere a lui di essere quel genitore a cui avremmo voluto urlare tutte le sue mancanze. A cui avremmo voluto rimproverare l’abbandono, chiedere una carezza, sentirne la presenza.
All’altro chiediamo di lasciarci liberi e allo stesso tempo di tenerci legati a sé. Vogliamo quella libertà che abbiamo sempre sentito essere necessaria e ci è stata negata in nome dei “non si può”, “ non sta bene”.
Vogliamo che l’altro ci permetta di essere noi stessi quando non sappiamo nemmeno noi chi siamo e anzi a volte l’altro vede quegli aspetti di noi che a noi sono ancora sconosciuti.
Chiediamo libertà, la pretendiamo a gran voce e poi ne abbiamo paura. Perché la libertà ci rende insicuri. E chiediamo inconsciamente all’altro di trattenerci, di non farci scappare. Perché in quella corda che ci tiene uniti a noi sembra di vedere amore. Che amore non è.
E’ paura …e l’amore non sta dove c’è paura.
Io ti lascio libero di essere ciò che sei, di esprimere la tua essenza qualunque essa sia, di volare nei cieli della vita e di compiere il tuo percorso. Io faccio altrettanto e ti osservo con amore. Questo sarà il filo dorato che ci tiene uniti.
Questo è amore
(Amore Quantico)
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lunamagicablu · 5 months
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“Mentre lasciamo la nostra stessa luce splendere, noi inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso. Mentre ci liberiamo delle nostre paure, la nostra presenza libera automaticamente gli altri.” MARIANNE WILLIAMSON art by_priestessoflight777_ ********************** “As we let our own light shine, we unconsciously give other people permission to do the same. As we free ourselves from our fears, our presence automatically frees others.” MARIANNE WILLIAMSON art by_priestessoflight777_
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unpostoalmare · 10 days
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Spesso ci perdiamo, smettiamo di crederci, smettiamo di brillare, facciamo si di cadere nei nostri pensieri e rimanere lì fermi. Inconsciamente facciamo in modo che i nostri pensieri prendano il possesso di noi, che conducano le nostre giornate e tutto ciò magari accade per paura (paura di un giudizio su una nostra scelta, di come vediamo le cose, di come siamo e così via) o semplicemente accade per mancanza di coraggio, ma noi, in realtà, possiamo fare tanto nella nostra vita. A volte andrà bene altre volte sicuramente andrà male ma almeno possiamo dire di averci provato, che quel esperienza o quella cosa ha fatto si che noi imparassimo qualcosa. Non smettete mai di credere in voi, siete luce anche nelle giornate più buie.🦋
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arreton · 3 months
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Una dinamica tipica della zona dove sono nata è l'addestrare le femmine non solo semplicemente a sposarsi e a procreare — puoi anche andare all'università, ma alla fine devi tornare in paese, possibilmente tra le cosce di mammà, a mettere su famiglia — ma anche ad essere delle vipere. Io le chiamavo in passato le rovina famiglie. Cresciuta in un ambiente fondamentalmente violento dove subisce le angherie di qualcuno (se la madre non è asfissiante d'amore è un animale che la tratta male; ma poi in mezzo ci possiamo mettere chiunque tra padre, fratelli e/o sorelle, zii, zie, cugini e la famiglia in generale) lei, nel disperato tentativo di farsi amare da qualcuno (ci sarà sempre un elemento distintivo, una figura benevola che però perderà troppo presto per un qualsiasi motivo spesso tragico o se non lo perderà sarà comunque una figura ininfluente, solo un palliativo per non farla impazzire del tutto), tenderà ad incattivirsi: diventerà una guerriera isterica che si carica di tutti i problemi di questo mondo ma che nessuno del suo ambiente mai riconoscerà come tale; si aggrapperà al primo (o quello che lei sentirà ultimo) maschio che le darà una minima considerazione e da lì riverserà su di lui e sulla loro relazione tutte le paranoie e l'aggressività repressa. I membri della famiglia di lui, allora, saranno degli intrusi (e spesso e volentieri si comporteranno come tali) dai quali doversi difendere: le peggiori nemiche saranno le femmine della famiglia, una femmina deve stare sempre in competizione e sempre attenta che qualcuno le voglia rubare il maschio in suo possesso, dalle quali non solo si proteggerà ma dalle quali sarà comunque attratta perché convinta di poterle ammansire in qualche modo; nel tentativo di proteggersi schiaccerà il suo maschio mettendolo costantemente in maniera passivo-aggressiva o, per le wonder woman, in maniera aggressivamente esplicita, contro la sua stessa famiglia (anche fratelli, ché in fondo sono tutti una minaccia, lei d'altronde è la vittima trattata male da tutti). Queste femmine potranno pure allontanarsi dal loro paese di origine ma resteranno legate al loro ambiente famigliare tossico e cercheranno di replicare la sofferenza che hanno subito proiettandola nel loro partner instillandogli inconsciamente il pensiero: vedi? Anche i tuoi famigliari sono pessimi come i miei.
Tutto questo può sembrare assurdo, se non fosse che l'ho non solo visto ma vissuto e continuo a viverlo addosso a me. Vederlo confinato giù in paese ci sta; ma vederlo anche in femmine che sono andate dall'altra parte dell'Italia e comunque continuano ad essere la feccia defecata da quella immonda terra che è la Sicilia e in generale la cultura paesana siciliana mi lascia incredula, sgomenta, amareggiata e nauseata. Ovviamente va a capitare vicino a chi? A me che ho fatto tanto per non farmi schiacciare da tutto questo.
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yourdirtiestdreams · 20 days
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Gli occhi appesantiti iniziano a chiudersi. È arrivato il momento. Chiudo il libro che sto leggendo e, come ogni domenica mattina, lascio che il sonno faccia il suo corso. Decido di dargli una mano, mi giro sul fianco e con una gamba abbraccio il cuscino al centro del letto. Il vestitino messo per cercare di rimanere fresca dopo la doccia sale scoprendomi la coscia ma lo lascio stare, troppo stanca al solo pensiero di alzare un arto che sembra pesare il doppio del solito. Morfeo mi accoglie fra le sue braccia e il tanto agognato sonno, finalmente, si impadronisce di me. 
Lo avverto, inconsciamente, fissarmi dal lato destro del mio letto. Il suo sguardo va ovunque e mi fa muovere con irrequietezza mentre continuo a perdermi in un dormire senza sogni. I suoi occhi diventano talmente insistenti da essere percepibili concretamente sulla mia pelle, una mano che mi accarezza e lascia brividi al suo passaggio. Gioca con la cavigliera, traccia il mio tatuaggio e risale fino all'orlo del vestito rubato a mia madre. 
Lo scosta scoprendo l'intimo nero, il suo colore preferito. Sapevo sarebbe venuto a trovarmi. 
Il suo viaggio continua fino ad arrivare alla mia guancia, si piega di fianco al letto e si sporge su di me. "Che disperata che sei, mi aspetti sempre" mi sussurra all'orecchio prima di lasciare una scia di baci impercettibili dal mento fino alla parte di seno lasciata visibile dallo scollo del vestito. Lo sento sempre più frenetico nello spostare le spalline per proseguire con quelli che, da baci, sono diventati morsi. Man mano che scende ne aumenta la stretta, fino a lasciare il segno proprio sopra l'elastico di quel tessuto nero che lo separa dalla sua meta. 
L'ultimo ostacolo. 
Ma lui è di se stesso e nessun altro, non concede un secondo in più. Spostando le mutandine di lato si prende quello che vuole, come vuole, finché non ottiene ciò per cui è venuto. Come arriva va via.
Il vestito spostato, l'intimo umido e un bigliettino stropicciato mi danno il secondo buongiorno della giornata. Un po' più amaro e irraggiungibile del primo.
"Ci vediamo, alla prossima"
Forse il sonno non era poi così privo di sogni.
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abr · 1 year
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Tweet risalente a diversi anni fa. Due considerazioni: primo, quand'era regazzina qualcosa capiva, col tempo invece di maturare da brava sinistra degrada e regredisce, tipo vinelli di pronta beva. Secondo, come tutte le persone che non si piacciono, quando insulta altri usa temi inconsciamente riferiti a se stessa.
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haiku--di--aliantis · 3 months
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Anche tu che sei l'ultimo arrivato farai come loro, lo so già. Si, ti spiegherò. Intanto legami e fai conto che io sia la tua bambola di carne. Gioca con il mio corpo. Non fare complimenti. Ho il desiderio che vada così. Ormai voglio solo essere trattata come sempre mi capita. Da quando avevo vent'anni. È il mio cliché. Lo stile della mia anima. Sai: anche io, come tutti, avrei bisogno di legami solidi.
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In mancanza, ho imparato ad adorare le corde e il collare. Le catene. Il cuoio che mi segna la carne. Cose che sono un simulacro dei legami veri, quelli del cuore. M'accontento. Mi illudo di essere amata per ciò che sono. Normalmente gli uomini mi usano e s'approfittano di me, del mio corpo sempre disponibile per loro. Tutti. Basta che bussino e io apro per loro le gambe e la mia fica. E non devono neppure pagare. Sono una facile.
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Il mio amante del momento, chiunque egli sia, per un po' mi sembra quello vero: mi illude, mi fa sentire bella e vera. Mi fa promesse di fedeltà e amore grande. Poi immancabilmente, dopo massimo due mesi va via. Si stufa di me, trova delle scuse anche puerili e corre a soffrire per qualche altra stronza che se la tira. Che prima di dargliela lo smonta, lo sbrana e in sostanza lo sfrutta ben bene.
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Poi magari piangendo quello viene da me. E io lo consolo, lo faccio pure scopare perché gli sono ancora affezionata! Che scema. Dovrei imparare da quelle puttane. Io in fondo cerco poco: vorrei solo essere amata. E rispettata. Ma forse ciò che inconsciamente voglio davvero nel mio intimo più profondo è proprio essere calpestata nella mia dignità, usata per svuotarsi i coglioni e poi essere lasciata a piangere. Forse è semplicemente il mio karma. Forse segretamente la mia anima gode di questo mio percorso rituale ripetitivo.
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Probabilmente devo scontare una mia vita passata, in cui magari ero una spietata e crudele amante spezza-cuori seriale. Certo è che in questa vita mi deve andare sempre così. Ogni volta. Tu ora spogliati e prendimi pure a cinghiate. Ficcami l'uccello in bocca. Sborrami sul viso e umiliami a tuo piacere. Si: lo desidero più di ogni altra cosa, adesso. Spaccami la fregna e inculami con forza, mentre mi strizzi i capezzoli. Fammi urlare. Sono una troia pubblica. Trattami da tale e non ti preoccupare.
Aliantis
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Mon amour (Annalisa)
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smokingago · 1 year
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L'amicizia tra un uomo e una donna è sempre un poco erotica, anche se inconsciamente
Jorge Luis Borges
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