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#iperrealista
chez-mimich · 5 months
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Questo anatomo-modellatore è Ron Mueck, straordinario artista australiano le cui opere saranno esposte tra qualche settimana alla Triennale di Milano. Ho inseguito le sue mostre a Londra, a Parigi, ora che è mezz’ora da casa non vedo l’ora di andare a “spaesarmi” davanti alle sue figure enigmatiche e quotidiane, inquietanti e divertenti. Non è uno scultore realista e nemmeno iperrealista, nonostante le apparenze, ve ne renderete conto quando sarete davanti ad una delle sue figure: solo voi e la figura. Non perdetela per nessuno motivo al mondo. Vi ho avvisati/e!
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rabolas · 2 years
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La strada
Onism vi dice niente? Ho provato a rappresentare questa sensazione, descritta nel Dizionario dei dolori oscuri, in questo racconto breve. E come in tutti i miei racconti, ho tentato di essere iperrealista nel descrivere i luoghi... Parigi.
6 mesi avanti pandemia 😉 avevo postato un mio racconto intitolato La strada. Mi ci è voluto un po’ di tempo prima di riprenderlo in mano e smussare qualche spigolo di troppo, ed ora eccolo qui, nella mia ultima versione. Come in tutti i miei racconti ho tentato di essere iper-realista nel descrivere i luoghi… ed è la mia personale visione del termine onism, tratto dal Dizionario dei dolori…
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koufax73 · 2 months
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Ruggero Marazzi: "Edward" è il nuovo video
Il cantautore milanese Ruggero Marazzi presenta il suo ultimo singolo, Edward, estratto dall’album Mi ricordo di te pubblicato dell’etichetta Terzo millennio Records. Il brano, ispirato ad alcuni celebri dipinti del pittore iperrealista americano Edward Hopper, offre una prospettiva personale sui temi della solitudine e dell’abbandono, trasformando l’arte pittorica in un’esperienza sonora e…
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redazionecultura · 3 months
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colorfulprincewombat · 4 months
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Omar Ortiz Pittura figurativa iperrealista olio su tela
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pikasus-artenews · 4 months
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RON MUECK
Leggenda vivente del movimento Iperrealista internazionale Ron Mueck è considerato un genio per la cura maniacale e la precisione del dettaglio che ripone nei suoi lavori
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claudiotrezzani · 9 months
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Nihil sub sole novum.
Sì, niente di nuovo sotto il sole, Qohelet 1,9 - 10.
Nel senso che è un processo ormai storicizzato:
Da una parte i fotografi pittorialisti, gomma bicromata, bromolio, quelle robe lì.
Dall'altra i pittori iperrealisti, somma lor maestria nella levigata riproduzione.
In mezzo, emozioni.
Profonde emozioni, nel caso di Marzena Wieczoreek e Miloslava Glazaceva.
Nè pittorialista l'una, nè iperrealista l'altra.
Ma, dicevo, in mezzo profonde emozioni.
Perché la  fotografa Marzena non intende assomigliare a tutti i costi ad una pittrice, come la pittrice - qui, disegnatrice -  Miloslava non tende a veder assimilato il suo disegno ad una fotografia.
Ma tra loro corre terreno comune, il terreno della poesia.
Il meraviglioso tratteggio di Miloslava e la finissima immagine di Marzena sono accomunati dalla stessa qualità di rattenuto lirismo.
Sì, rattenuto lirismo.
Cantano, danzano, e lo fanno con suadente morbidezza.
Questa la cifra stilistica che avvicina il disegno e la fotografia a corredo di questo brano.
Cifra stilistica che reca uno scrigno.
Aprendolo, ci troveremo la delicatezza del sentire.
E l'alata percezione ed espressione, trascende il mezzo.
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Claudio Trezzani
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eqwhy · 9 months
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michelangelob · 11 months
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Sembra vivo! Le sculture iperrealiste a Roma
Dal 26 maggio 2023 Palazzo Bonaparte a Roma proporrà per la prima volta in Italia una mostra dedicata alla scultura iperrealista dal titolo “Sembra Vivo! Sculture iperrealiste dei più grandi artisti contemporanei”. Personalmente non amo questo tipo di scultura. Comprendo il grande lavoro che c’è dietro, la maestria e tutto il resto ma non mi piace, non mi emoziona né riesce a coinvolgermi nel…
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iltrombadore · 1 year
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Luciano Ventrone, la pittura del vero e la passione civile
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Del mio caro amico e compagno Luciano Ventrone, incontrastato re della natura morta ”più vera del vero” , è in corso a Venezia ( Palazzo Pisani Revedin, fino al 16 Luglio)  una importante retrospettiva, a due anni dalla sua scomparsa, che mette in luce la straordinaria qualità di un artista battezzato da Federico Zeri senza mezzi termini come “il Caravaggio del XX secolo”. 
Ventrone possiede una tecnica prodigiosa. Realizza col pennello la quasi impossibile impresa di tradurre l’ immagine istantanea in una sintassi cromatica corrispondente al punto che la pittura diventa un perfetto duplicato della realtà. 
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Questa continua e sorprendente sintesi calligrafica, assai distante dal fotografismo iperrealista, è rimasta finora senza rivali ed ha reso famoso l’ artista per quella continua “scoperta ottica della realtà” (Zeri) che testimonia il valore  sempreverde della pittura figurativa. 
A questo risultato estetico Luciano Ventrone è giunto dopo un lungo sperimentare tecniche e poetiche d’avanguardia di cui è ricco il suo catalogo giovanile fin dalla metà degli anni ’60 quando chi scrive lo ricorda ancora studente di architettura che disegnava come un padreterno ed era attivo militante di sinistra nei dibattiti alla facoltà di Valle Giulia. 
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La mostra di Venezia non tocca questo aspetto perché si concentra sui risultati ultimi di trentacinque spettacolari dipinti di nature morte con fiori e frutta, un nudo di donna e una spiaggia col mare in burrasca che avvalora come non mai altro il titolo stesso della esposizione, curata da Luca Beatrice: “Ventrone. La natura è morta, la pittura è viva”. Stretto tra le urgenze della vita e le regole ferree del sistema dell’arte, Luciano Ventrone ha lasciato un’ opera da cui emerge la precisa “volontà d’arte” di aderire alla realtà delle cose viste, ma solo in rare occasioni il suo occhio ha avuto modo di rivolgersi a temi civili e di attualità come invece indicherebbe l’ inclinazione militante fin dai tempi della contestazione e delle lotte studentesche. 
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Ma dove battesse il cuore della sua cultura politica resta segnato dal ritratto che fece nella primavera del 1987 per la copertina di un numero speciale di “Rinascita” dedicato al 50esimo della morte di Antonio Gramsci. 
Glielo chiesi io e lui fu felice di collaborare. Decise di ritrarre un’ immagine fotografica di Gramsci emergente  da una catasta di libri suoi, di avversari e interlocutori: era un messaggio allusivo alla “riforma intellettuale e morale” coltivata nei Quaderni del carcere. Il quadro, così fedele alla calligrafia stilistica di Ventrone, è una preziosa testimonianza civile ed una eccellente opera d’arte che conservo ed ho il piacere di citare in questa circostanza, perché mi pare vada ad integrare validamente la figura e l’opera di uno dei più significativi artisti italiani della fine del ‘900.
Duccio Trombadori
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designme2011 · 1 year
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🌴 GRANDE SUCCESSO PER L'OPERA “CĂREO DOLORE”, RESTERÀ ESPOSTA FINO AL 1° MAGGIO L’opera iperrealista “Căreo Dolore” dei gemelli Magrì potrà essere ammirata fino al prossimo lunedì 1° maggio. Sono intanto più di 1.700 le persone che hanno visitato l’ultima sala del Museo di Arte Sacra “Cavaliere – Argentiero”, in piazza Orsini del Balzo a Mesagne, dove la statua del Cristo crocifisso ispirata alla Sacra Sindone è esposta dallo scorso 29 marzo. Il sincero apprezzamento da parte del pubblico e degli addetti ai lavori, e la disponibilità della committente privata della scultura, rendono dunque possibile un ulteriore periodo di apertura che permetterà a coloro che intendono farlo di apprezzare da vicino la suggestiva creazione. “Durante la mostra abbiamo assistito a scene davvero emozionanti, gente visibilmente commossa, altra ammutolita”, spiegano soddisfatti Gabriele e Vittorio Magrì, i due artefici di “Căreo Dolore”, che citano quelle che sono state le frasi più ricorrenti ascoltate in queste due ultime settimane da coloro che mossi da fede o semplice curiosità hanno voluto osservare la riproduzione a grandezza naturale del Cristo in croce: “Dal vivo è un’altra cosa”, “Grazie per l’esperienza e per averci fatto vivere questa emozione”, “Sembra di essere ritornati a 2000 anni fa”, “La dovrebbe vedere il Papa!”. A partire dal 14 aprile l’opera sarà esposta dal venerdì alla domenica dalle ore 17.30 alle 20.30, compresi i giorni festivi. L’esposizione è patrocinata dal Comune di Mesagne, ingresso gratuito. Info a: 339-4910872 - [email protected] • • • #visitmesagne #visitmesagnecuordisalento #visiting #mesagne #cuordisalento #cosafareamesagne #mesagnetop #lacittadellamore #lacittadelcuore #welcometomesagne #momentisenzafiltri #madeinmesagne #mesagneinlove #mesangeles #portiamomesagnenelmondo #mesagnedavedere #viveremesagne #mesagnemylove #mesagneview #mesagnemoremio #a2passinelmondo #mesagnea2passidalmare #tradizionepopolare #tradizionemesagnese #folklore #cultura (presso Mesagne) https://www.instagram.com/p/Cq7dahNt-_N/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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karenlojelo · 1 year
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Emanuele Garletti Espressionista/Figurativo Olio su tela Giovanni Grassi Classico/Simbolista Olio su tela Daniele Campoli Iperrealista Disegno a matita WORHSHOP TRE CORSI CON TRE GRANDE ARTISTI 2-8-9-LUGLIO 2023 SIAF VOLTERRA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE Tre giorni nel campus: alloggio + mezza pensione + 1 corso a scelta di 1 livello Accesso piscine e campi da tennis Nella splendida cornice di Volterra immersi nella campagna toscana Rilascio diploma alta formazione dal Sia - Per info e costi inviare una mail a: [email protected] (presso Volterra, Italy) https://www.instagram.com/p/CqKWz2jIXSw/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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unisvers · 1 year
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#Tiziana Sanna from vittorio e.pisu on Vimeo.
Tiziana Sanna e i suoi dipinti iperrealistici, ✈️Mercoledì 22 marzo alle ore 18.00 alla Cagliari Airport Library si inaugura la doppia esposizione personale di Tiziana Sanna, pittrice iperrealista che trova nella natura selvaggia la sua principale fonte di ispirazione e nella sua ricerca coglie la profonda istintualità di un mondo incontaminato. La prima sala ospiterà "Endangered" grandi tele dedicate agli animali esotici a rischio di estinzione: tigri, leopardi, giaguari, leoni, elefanti, rinoceronti. La seconda sala ospiterà "Tiliguerta", la collezione degli animali endemici della Sardegna, che era stata inaugurata nel 2020 alla Fondazione per l'arte Bartoli Felter a cura di Alessandra Menesini. Scopri di più: http://bit.ly/3lt1hTY vimeo.com/466410111
Tiliguerta
Il ragno nuragico, il gatto selvatico, il pastore fonnese. Ritratti, in compagnia dei loro simili, nelle tele di Tiziana Sanna come in una (bestiale) galleria degli avi. Primi piani sullo sguardo del gufo Bubo Bubo e sui palchi ramificati del Cervus, in un repertorio che rende onore alle specie endemiche della Sardegna. Assurti al grado di soggetti pittorici, la rana, la volpe, gli asinelli albini occupano interamente gli sfondi di una quadreria che ricorda le pose auliche dei principi e dei monsignori. Personaggi eminenti che ai pennelli chiedevano l’immortalità e volevano essere ricordati ai posteri nella gloria delle loro insegne. Tiziana Sanna è andata a cercare nei testi i nomi scientifici di questi strani animali nati in un’isola e per questo speciali. Più piccoli dei loro colleghi oltre mare e in qualche caso unici. Con abile realismo, l’artista ne riproduce i corpi e i caratteri, collocando però queste antichissime creature in uno spazio neutro per niente mimetico. Colori bruniti, e la luce a piovere sulle corna del muflone, sulle penne candide del barbagianni, sul rostro adunco del grifone . Quadrupedi, sauri, volatili in una mostra intitolata alla verde TILIGUERTA. La lucertola, dice un verso di Eugenio Montale, ferma sul masso brullo . Alessandra Menesini
La mostra sarà visitabile fino a metà aprile con i seguenti orari: - dal lunedì al giovedì 9.30-13 / 14-18 - venerdì 9.30-13 / 14-16.30
Una trasmissione S'Arti Nostra Un film di Vittorio E. Pisu
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queerographies · 1 year
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[All'amico che non mi ha salvato la vita][Hervé Guibert]
Con uno stile iperrealista, confinante con la diagnosi, Guibert descrive il lento ma inarrestabile progredire dell’AIDS, il disfarsi del suo volto angelico, dei suoi riccioli biondi e di quello sguardo magnetico che avevano incantato i salotti parigini.
Quando Hervé Guibert pubblica All’amico che non mi ha salvato la vita, nel 1990, è ormai divorato dall’AIDS, un male ancora mitologico, esotico, considerato alla stregua di una «roba che viene dall’Africa, malattia da stregoni, da ipnotizzatori». Il virus ha messo il giovane scrittore di fronte a un bivio: scrivere il romanzo infinito e consegnare il suo dolore alla letteratura francese, oppure…
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chez-mimich · 1 year
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INTORNO AL MONDO REALE
“Man in the boat” di Ron Mueck e “Real World” di Alex Cerveny, sono certamente tra le opere d’arte contemporanea che tra la scorsa primavera e l’inizio dell’autunno hanno suscitato in me le maggiori emozioni. Naturalmente non le uniche visto che, nella consueta parentesi parigina di fine estate, ho avuto modo di turbarmi, e non poco, con “Echo2” di Philippe Parreno, al centro della Rotonde della Bourse de Commerce (purtroppo mi sono colpevolmente perso “Storia della notte e destino delle comete”di Gian Maria Tosatti nel Padiglione Italia alla biennale veneziana, ma non si ha quasi mai tempo per tutto). Certamente si tratta di umori e riflessioni molto diverse, ma per chi scrive, di sicuro queste sono le tre opere d’arte più suggestive di questo 2022. Chi volesse condividere questo mio godimento estetico/estatico, ha ancora tempo fino all’undici dicembre per lasciarsi inquietare da “Man in the Boat” e da “Real World”, esposte entrambe, nella magnifica mostra intitolata appunto “Mondo Reale” realizzata, non per caso direi, con la parigina Fondation Cartier, nell’ambito della XXIII Esposizione della Triennale di Milano, intitolata “Unknow Unknows”. “Man in the Boat” è costituita da una barca in legno, alla cui prua è assisa una delle solite figure “fuori scala” di Ron Mueck. Si tratta di un uomo nudo, con le braccia conserte e leggermente inclinato di lato, con lo sguardo concentrato sul nulla. La figura iperrealista è, come sempre, messa in relazione problematica con ciò che la circonda e, come nessuna altra opera della grande esposizione milanese, riesce a suscitare nello spettatore quel “timor panico”, pur nell’attuale apparente indifferenza dell’uomo, che ha caratterizzato per secoli il rapporto uomo-natura. Se si volesse azzardare qualche similitudine concettuale, forse occorrerebbe risalire al “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar Friedrich o magari, per rifarsi a qualcosa di più recente, a “Die Deutsche Heilslinie”, grande tela di Anselm Kiefer del 2013 esposta all’Hangar Pirelli Bicocca. Qui, naturalmente, è completamente mutato il rapporto con la natura, poiché il turbamento (o la rassegnata indifferenza), è data non già dalla deriva dell’imbarcazione, ma dalla deriva concettuale di ciò che l’imbarcazione circonda, “l’environnement” come direbbero i francesi, ossia il nostro ambiente naturale e il suo incombente e probabilmente funesto destino. Lungi dall’essere un’opera “ecologista”, “Men in the Boat” è un’opera di grande spessore esistenziale, non certo manichea, ma fortemente dialettica. L’uomo di Mueck, a differenza del sognatore Aguirre di herzoghiana memoria, sembra in preda ad una meditabonda riflessione sull’ineluttabile e tragica stupidità del genere umano. La seconda opera che vi propongo è di tutt’altro genere: si tratta di una grande tela di Alex Ceverny, artista brasiliano, una sorta di mitopoiesi della presenza umana sulla terra, raccontata con una pittura descrittiva fatta di riferimenti biblici, mitologici, autobiografici e di cultura pop, una pittura che guarda in maniera strabica sia all’iconografia degli ex-voto che alla pittura rupestre, passate attraverso la grande suggestione della visionarietà descrittiva della pittura paesaggistica, come quella ispirata da Ignazio Danti per la Galleria delle Carte geografiche in Vaticano. Insomma, qui l’ambiente non è fosco e pieno di turbamenti come quello evocato dal navigatore solitario (forse un naufrago) di Mueck, ma molto più vicino alla gioia della scoperta geografica e della descrizione della “mitologia umana”, se mi si passa l’ossimoro. Regalatevi una passeggiata a Milano prima che sia troppo tardi (e non solo perché “Unkonw Unknows” chiude l’undici dicembre)…
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pikasus-artenews · 1 year
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Helene Appel: On the Cutting Board Per l’artista iperrealista tedesca Helene Appel, dipingere significa entrare in relazione con le cose che raffigura, in un incontro da cui entrambe le parti vengono trasformate.
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