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Fun Fact
Kazakhstan’s Minister of Communications and Informatics has blocked the Tumblr site because it contained 60 sites of terrorism, extremism, and pornography in 2015.
Descrivi la qualità dell’informazione in Italia: Durante il blocco stradale degli agricoltori, i giornalisti intervistano i trattoristi, durante il blocco stradale dei ragazzi di ultima generazione intervistano gli automobilisti fermi sulla strada.
Per la cronaca sia mai che capitino due post non piagnoni di fila, in questo episodio parliamo di quella baracconata delle vacanze forzate, a causa di cui molte testate nazionali titolano:”Quest’anno molti italiani non andranno/non sono andati in vacanza”
Prima risposta che venga alla mente: e sticazzi? Seconda risposta: mi tirate fuori il benaltrismo dal cappello (o dalla cappella) con una spontaneità disarmante. Ci sono, appunto, BEN ALTRE priorità che una vacanza, mi sembra e, soprattutto, ben altre mancate occasioni che denotano reddito basso e insufficiente a campare dignitosamente. O sbaglio? Per riportare un esempio meramente personale: non vado in vacanza per piacere dal 2015. Che poi le tante e tante occorrenze di turismo sanitario che sono stata costretta a crearmi negli ultimi otto anni si siano collateralmente tramutate anche in vacanze di piacere è un altro discorso. Vi assicuro comunque che non si crepa di questo. Conosco peraltro tantissime persone che non vanno in vacanza da mai ma che non vivono sotto i ponti. Semplicemente non capita, non viene alla mente. C’è addirittura chi non ama viaggiare ma sembra sia diventato impopolare e offensivo esternarlo. Io non sono tra quelli, a me piace, ma nemmeno mi straccio le vesti per questa mia condizione, se così vogliamo classificarla. La mia vita fa cagare per motivi infinitamente più seri. Potremmo serenamente piantarla con questa storia perché poi alcuni (fortunatamente posso escludermi dal computo) potrebbero sviluppare complessi di inferiorità importanti verso quegli individui che partono a weekend alterni e magari non tornano affatto arricchiti da queste esperienze. Come per tutto serve coscienza per viaggiare, di modo da trarne qualcosa di significativo e duraturo per il proprio bagaglio esperienziale. Altrimenti è quasi come non farlo. Eppure sembra puntualmente che venga acclamato chi fa e fa e fa, indipendentemente dal come. Sempre e comunque.
Devi viaggiare per forza o non hai una bella vita. Devi bere per forza o non passi una bella serata. Avete rotto il cazzo e l’hanno rotto i giornalisti da strapazzo che non sanno più come sbarcare il lunario. Ma, come al solito e per fortuna, la mia non è che una banalissima opinione e non un dogma, quindi la si prenda come tale.
Alla massa vanno bene le persone false, quelle che dicono sempre di si, si comportano secondo convenzione, secondo l'aspettativa della società, che sorridono fintamente per mantenere una costruita e meccanica cordialità fittizia, che hanno una fitta rete di conoscenze benpensanti, una rispettabile reputazione di facciata. Se poni un problema, se esprimi un'opinione contraria, se esci fuori dagli schemi non vai più bene, sei il matto, il marcio, il ramo storto da dover eliminare, diventi tu il problema.
Il giorno della memoria è un caso lampante di argomento grave che caduto nel tritacarne dell'esposizione mediatica diventa occasione di contegno meccanico e conformista, così accade che la condanna dell'olocausto venga eletta a regoletta generale di bon ton da signore che da una parte ricordano il triste destino occorso agli ebrei, e dall'altra fanno lo slalom fra i questuanti africani perché "io non sono razzista ma questa gente sta diventando davvero troppa".