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#laocoonte
conformi · 1 year
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Fritz Lang, Metropolis, 1927 VS Agesander, Athenodoros and Polydorus, Laocoön and His Sons, 1st century AD
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carloskaplan · 9 months
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El Greco: Laocoonte
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myself-85 · 2 years
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Don't you know where my holidays gone?
連休後半さまざまな柵で身動きがとれず…
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greciaroma · 23 days
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LA GUERRA DI TROIA – 37 – LAOCOONTE
LA GUERRA DI TROIA – 37 – LAOCOONTE
Sia Cassandra che Laocoonte avevano avvertito i Troiani di non tenere il cavallo. Cassandra aveva ricevuto il dono della profezia da Apollo, ma fu anche maledetta dal dio e condannata a non essere mai creduta. Dei serpenti uscirono dal mare, inviati dal dio del mare Poseidone che voleva la caduta della città, e stritolarono Laocoonte ed entrambi i suoi figli mentre stavano compiendo un sacrificio sulla riva; un presagio divino che allarmò così tanto i Troiani, timorosi della punizione dei numi, che essi decisero di tenere il cavallo di legno ...
continua a leggere su: https://www.greciaroma.com/laocoonte
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tonisemitoni · 5 months
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Il Tempo e le Anime (A mio padre e a mia madre) - Introibo
Il maggior vantaggio dell’età matura è l’aver trovato la forza di riconsiderare i fari della mia vita. Se per tanto tempo, in gioventù e oltre di essa, certi aspetti importanti dei miei genitori che mi hanno condotto a essere quale sono mi avevano generato imbarazzo sia con amici, conoscenti e colleghi di lavoro sia, soprattutto, con me stesso, ora questo malessere è definitivamente scomparso,…
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put-on-a-happyface · 8 months
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Galleria degli Uffizi
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Laocoonte - details
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apartamentosecreto · 1 year
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youtube
Música de citar shape UFO
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Síguenos en Instagram @revistadehistoria.es - Lee cada día nuevos Artículos Históricos GRATIS: https://revistadehistoria.es/registro-gratuito/ De Troya, Laocoonte. De Grecia, la serpiente
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fagmegumi · 1 year
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just saw a laocoon that was soooo.
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psiqotic · 2 months
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sto laocoonte è na bomba
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carloskaplan · 2 years
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Rolando Cubero: Laocoonte
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homomenhommes · 4 months
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Roberto Cubero (1957) - 'Laocoonte'
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arteefalo · 2 years
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// #arteefalo
Artista: Rolando Cubero (Costa Rica)
Título: Laocoonte
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Imagem: Reprodução/INTERNET
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#RolandoCubero
(https://wwwcuberoartcom.artelista.com/en/)
...
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diceriadelluntore · 4 months
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A Caval Donato...
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Questa è una storia famosa, probabilmente tra le più famose di tutti i tempi, che mi è venuta voglia di raccontare perchè è rinvenuta alla memoria per una di quelle connessioni magiche (che è una spiegazione molto più bella, romantica e "sensata" della semplice casualità) tra le persone.
La domanda è: quanto siamo disposti a ritenerci ingenui?
La risposta è in parte suggerita dalla foto che ho scovato, una miniatura del Cavallo di Troia che fu usato nel film Troy (del 2004 diretto da Wolfgang Petersen, con un cast stellare) che riprende, molto liberamente, le vicende della Guerra di Troia.
Il Mito del Cavallo di Troia è l'emblema del più grande stratagemma del Mito, o è una pagina di assoluta ingenuità? Per chi non la ricorda, la storia è riassumibile così: al decimo anno di assedio della città di Troia, i Greci capitanati da Agamennone, che muove guerra alla città dopo il ratto di sua moglie Elena da parte di Paride, figlio del Re troiano Priamo, sfiniti da un conflitto che si trascina senza soluzione, costruiscono un enorme cavallo di legno. Lo fabbrica Epeo, ispirato dalla dea Atena, che lo consiglia su come farlo. L'idea è di nascondere guerrieri all'interno del gigantesco cavallo. Quanti? Le fonti sono discordanti, e per "convenzione" se ne contano 40, capitanati da Odisseo, il più astuto dei guerrieri achei. Diffondono la voce che stanchi sono in ritiro e che quel cavallo è un'offerta propiziatoria agli dei per un sicuro ritorno in patria. I Troiani viste le navi allontanarsi, aprono le porte della città e sulla spiaggia trovano questo gigantesco cavallo. Che farne? Alcuni vogliono bruciarlo, altri buttarlo da una rupe, altri sondano con le lance la pancia, per capire cosa ci sia all'interno. Però la maggior parte, tra cui il Re Priamo, vuole portarlo all'interno delle possenti mura, e consacrarlo a Re Poseidone, a cui l'animale è sacro. Sembra fatta, ma Laocoonte, il sacerdote, tuona la famosa frase riportata da Virgilio nell'Eneide: Timeo Danaos et dona ferentes (Ho paura dei Danai, (i Greci) e dei doni che portano). Viene portato a discuterne un prigioniero greco, Sinone, catturato pochi giorni prima, pieno di lividi: si era presentato come compagno di Palamede, nemico di Odisseo, che lo prese in odio, e fece si che l'indovino Calcante lo indicasse come capro espiatorio sacrificale per il ritorno in patria degli eroi Achei. In realtà, fu mandato come spia da Odisseo, e quei lividi furono fatti apposta dalle percosse degli altri eroi per far apparire realistica la sua versione. Con arte finissima, Sinone diviene fonte di informazioni per i Troiani, che gli chiedono: a che serve il cavallo? Sinone risponde: fu costruito come offerta ad Atena, dopo che Diomede con Odisseo rubò il Palladio, la più bella statua dedicata alla dea. Fu costruito così grande per impedire che i Troiani lo facessero bottino di guerra per introdurlo nelle proprie mura.
Si è ancora indecisi su che fare, quando un prodigio avvenne: Laocoonte, mentre sacrificava un toro, fu aggredito da giganteschi serpenti provenienti dal mare, che uccisero lui e i suoi due figli (in foto, la Statua del Laocoonte conservata ai Musei Vaticani).
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Convinti che fosse la vendetta degli Dei per aver scagliato la lancia contro il Cavallo, i Troiani montano delle ruote e lo spingono dentro le mura della città. Non servono a nulla i richiami di Cassandra che questo porterà alla rovina di Troia: ma la sacerdotessa, che pure ebbe da Apollo il dono della profezia, fu dallo stesso condannata a non essere mai creduta, poichè non si concesse al suo amore. Il resto è noto: giunta la notte, i guerrieri greci escono dal cavallo, aprono le porte della città e segnalano alle navi, che erano appostate nella vicina isola di Tenedo che le porte sono aperte. In un assedio apocalittico, la città è saccheggiata tra battaglie, stupri, gesta incredibili.
Ma davvero i Troiani furono così ingenui? La domanda è nata come lo stesso mito, tanto che sin dai tempi antichi molti hanno cercato di andare oltre il "simbolismo" e dare spiegazioni pratiche: tra le più famose ipotesi, Pausania (nel suo leggendario Periegesi della Grecia) suppone che il cavallo fosse in realtà una macchina da guerra, simile all'ariete, che fu decisiva nell'abbattimento delle mura di Troia. E simili spiegazioni le danno Plinio il Vecchio (Naturalis Historia VII, 202), Servio Danilino (Servus Auctus) e altri commentari all'Eneide. Già perchè a dispetto di quello che si può pensare, nei due capolavori omerici non se ne parla affatto: l'Iliade finisce con la morte di Ettore, pochi mesi prima dell'episodio del Cavallo, l'Odissea si svolge dopo la guerra e l'episodio è solo accennato in qualche passaggio. Tutto quello che sappiamo sul Mito è frutto delle rielaborazioni di autori posteriori a Omero, sebbene è unanimemente riconosciuto dagli studiosi che il Mito del cavallo fosse ampiamente conosciuto già ai tempi del cieco cantore (il cosiddetto Ciclo Troiano è la raccolta di poemi epici greci che trattavano la storia della Guerra di Troia e il suo seguito. I poemi in questione sono i Cypria, l'Etiopide, la Piccola Iliade, l'Iliou persis (La caduta di Ilio), i Nostoi (I ritorni) e la Telegonia). Virgilio ne riporta una dettagliata descrizione quando lo fa raccontare dal troiano Enea, che si salvò come è noto dall'assedio, per poi andare a fondare la stirpe che fonderà Roma.
Tra le più recenti sfide al dibattito, quella del professore Tiboni, archeologo navale, che in vari articoli ipotizza che "il cavallo" fosse in realtà "una nave", chiamata così per una polena a forma di testa equina che campeggiava sulla prua: evidenti prove iconografiche smentiscono tale idea, la più famosa è il vaso pythos conservato al Museo di Mykonos
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risalente al VII secolo a.C., che mostra i guerrieri all'interno di un cavallo gigantesco, portato con le ruote all'interno della città.
Ma ribadisco la domanda: fu solo ingenuità? Dietro lo stratagemma ci furono interventi di divinità, giochi di potere, la stanchezza della guerra. Ma se ancora può rimanere il sorriso sulla scelta troiana, ricordo un particolare interessante, totalmente moderno: i virus informatici che, con uno stratagemma, si insinuano nei nostri dispositivi, sono chiamati Trojan non per caso, e molti di loro giocano sull'intervento di chi li legge o vede (aprire un link, inviare una email e così via...): quante volte dopo aver fatto per emozione, per mancanza di attenzione, per fretta qualcosa, a mente fredda ragionandoci ci siamo dati degli ingenui? Siamo proprio sicuri che in ognuno di noi non scorra un po' di quel sangue Troiano?
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artemartinpietro · 10 months
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El arte de la antigua Grecia: Un viaje en el tiempo
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El arte de la Antigua Grecia es testimonio de la creatividad y el ingenio de una civilización que floreció hace más de 2.500 años. Desde las majestuosas esculturas de dioses y diosas hasta la intrincada cerámica y la delicada joyería, el arte de la Antigua Grecia sigue inspirando y cautivando a personas de todo el mundo. En este artículo, haremos un viaje en el tiempo y exploraremos las diferentes formas de arte que caracterizaron este fascinante periodo.
La primera época: Arte geométrico y arcaico
El periodo más antiguo del arte de la Antigua Grecia se conoce como periodo geométrico (900–700 a.C.). Durante esta época, los artistas griegos crearon intrincados diseños y patrones en cerámica utilizando un compás y una regla. Estos diseños incluían formas geométricas como triángulos, círculos y rombos, así como animales y criaturas míticas.
En el siguiente periodo, el Arcaico (700–480 a.C.), aparecieron las primeras esculturas. Estas esculturas eran en su mayoría de mármol o bronce y se crearon para honrar a los dioses y héroes de la Antigua Grecia. La más famosa de estas esculturas es el Kouros, una estatua de un joven erguido con los brazos a los lados. Estas esculturas estaban muy influidas por el arte egipcio, y las figuras se representaban con poses y expresiones rígidas y formales.
El periodo clásico: El perfeccionamiento de la escultura
El periodo clásico (480–323 a.C.) se considera la edad de oro del arte de la Antigua Grecia. Durante este periodo, los artistas griegos perfeccionaron el arte de la escultura, creando figuras realistas que capturaban la belleza y la gracia de la forma humana. Estas esculturas se caracterizaban por sus proporciones idealizadas y sus poses naturalistas. Una de las esculturas más famosas de este periodo es la Venus de Milo, una estatua de la diosa Afrodita que se conserva en el Museo del Louvre de París.
Además de la escultura, el periodo clásico fue testigo del desarrollo de otras formas de arte, como la pintura y la arquitectura. Los artistas griegos empezaron a pintar en cerámica escenas de la vida cotidiana y de la mitología, y también crearon intrincados frescos en las paredes de los edificios. Los arquitectos griegos diseñaron magníficos templos, como el Partenón de Atenas, que siguen en pie como testimonio de su habilidad y creatividad.
El periodo helenístico: El realismo y el drama
El periodo helenístico (323–31 a.C.) supuso una ruptura con la belleza idealizada del periodo clásico. Los artistas griegos empezaron a adoptar el realismo y el dramatismo, creando esculturas que representaban emociones fuertes y detalles realistas. Una de las esculturas más famosas de este periodo es Laocoonte y sus hijos, una estatua que representa al sacerdote troyano Laocoonte y sus dos hijos atacados por serpientes.
El periodo helenístico también fue testigo de la aparición de nuevas formas de arte, como los mosaicos y la escultura en relieve. Los artistas griegos crearon intrincados mosaicos utilizando diminutas piezas de vidrio o piedra coloreada, y también crearon esculturas en relieve que representaban escenas de la mitología y la vida cotidiana.
Conclusión
El arte de la Antigua Grecia es un fascinante viaje a través del tiempo, desde los intrincados diseños del periodo geométrico hasta las esculturas realistas y dramáticas del periodo helenístico. Los artistas griegos eran maestros en su oficio y crearon obras de arte que siguen inspirando y cautivando a la gente hoy en día. Tanto si le gusta la escultura como la pintura o la arquitectura, el arte de la Antigua Grecia tiene algo que ofrecer a todo el mundo.
Originally published at https://artemartinprieto.com/on March 9, 2023.
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