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#lazzaro feliz
filmes-online-facil · 2 years
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Assistir Filme Feliz como Lázaro Online fácil
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Feliz como Lázaro - Filmes Online Fácil
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Neste leitura livre da história bíblica, Lazzaro (Adriano Tardiolo) é um garoto pobre e pouco inteligente, mas extremamente bondoso. Ele é explorado pelos familiares, fazendo trabalhos forçados diariamente, além de colaborar com a marquesa, proprietária das terras onde vivem. No entanto, após uma tragédia, Lazzaro retorna à vida no século XXI. Ele não compreende mais a lógica deste mundo, mas pretende reencontrar a sua família e viver como antigamente.
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enterfilm · 6 years
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LAZZARO FELICE (Alice Rohrwacher, 2018)
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cinelandia · 5 years
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projeto-do-filme · 4 years
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Lazzaro Felice. Feliz como Lazzaro. 
Comecei esse filme sem saber nada sobre ele, na realidade eu vi o trailer mas não da para entender nada a partir dele, e terminei sem entender muita coisa. O motivo de não entender de cara foi porque realmente não sabia do que se tratava, é um filme muito mais poético do que caracteriza 100% cenas possíveis. No final das contas achei que fez sentido, depois ler sobre, claro. A história: Lazzaro, um menino italiano ali nos seus 17/20 anos que mora no interior do país com sua família enorme. O menino faz de tudo pelos outros, é taxado de bobo porque faz tudo de coração mas as pessoas não reconhecem. Um dia chega a marquesa e seu filho que tem da idade de Lazzaro, chamado Tancredi.
Tancredi se revolta com a mãe por um motivo que ainda não está claro para nós e se afugenta nas montanhas da paisagem, Lazzaro apresentou o lugar para ele e eles viram amigos. Amigos no sentido que Tancredi pede de tudo pra Lazzaro e é mal agradecido.
Não quero contar mais para não estragar a surpresa, o plot. Mas assim, quando acontece a virada da trama depois que Lazzaro desperta eu fiquei sem entender nada, jurei que era um filme de cenas que fazem sentido no mundo humano.
Enfim, eu pensei no início que Lazzaro era apaixonado pela Antonia, depois pelo Tancredi e no fim não era nada disso. Isso mostra que o ator é sensacional, porque o olhar dele de apaixonado para todos é incrível.
É um filme muito legal mas bem poetizo, tem simbolismo, e cult sim. Vale a pena ver naquele dia que está disposto a ver um filme tranquilo e quer pensar um pouco.
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losvolumenes · 5 years
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Lazzaro feliz (Lazzaro felice, Alice Rohrwacher, 2018)
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nocheamericanaweb · 5 years
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La Voz de la Redacción: Las mejores películas de 2018
La Voz de la Redacción: Las mejores películas de 2018
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ilfalcoperegrinus · 5 years
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XXVI DOMENICA DEL T.O.
anno C (2019)
Am 6,1.4-7; 1Tm 6,11-16; Lc 16,19-31
  Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
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  Per il vangelo di domenica scorsa la nostra vita è una roba troppo grande per saperla amministrare bene e da soli. Meglio accettare la realtà di essere tutti amministratori disonesti (chi più e chi meno, questo solo Dio lo sa). Oppure, uscendo da quella parabola per entrare in un’altra, di essere tutti gente insolvente nei propri debiti; che ha però tra le mani la capacità di vivere felice, facendo come l’unico grande creditore di tutti: condonando ai propri debitori (cfr. Mt 18,21-35). Il nostro vivere così, fa felice anche Lui! (cfr. Lc 15). Se uno ci crede, allora colloca il baricentro della sua fede su un punto saldo. E comprende l’invito del Signore Gesù a farsi degli amici con la disonesta ricchezza, in modo che da essi riceva il lasciapassare per l’eternità beata (Lc 16,9). La serietà di questo invito viene ribadita dalla parabola di oggi: restargli indifferente fa correre il rischio di ben altra eternità; quella infelice di chi, intrappolato nel suo attaccamento alle ricchezze, non ha creduto all’esortazione di Gesù.
Il primo quadro del vangelo (Lc 16,19-21) ci comunica la triste realtà di un ricco che apparentemente gode della vita alla tavola delle sue ricchezze e di un povero che soffre ingiustamente perché non può nemmeno riceverne le briciole. La ottusità di chi ancora oggi nega questa evidenza universale, è la migliore spiegazione del versetto che sottolinea la compassione dei cani verso le piaghe di Lazzaro, ma non del ricco. Chi non vede alla sua porta, cioè “alla sua portata” un uomo ridotto così, è uno diventato insensibile alla fame di pane e di amore di tantissimi uomini. Nessuna compassione. L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono (Sal 48,13). È la cosa peggiore che ci possa capitare: la perdita della nostra umanità per l’avidità delle ricchezze e per la sicurezza che in esse si ripone, così come progettava di vivere lo stolto possidente di un altro racconto (cfr. Lc 12,16-21).
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Lazzaro portato in Cielo dagli angeli, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, settembre 2014
Ma l’inganno ha gli anni, le ore o i minuti contati. La sua fine arriva con la morte, nostra comune sorte. È il secondo quadro del vangelo: sembrava che Lazzaro non fosse nessuno, invece era persona notissima nei cieli, uno degno dell’amicizia con Dio ed i suoi amici! (Lc 16,22-26) Non ci è detto perché in vita Lazzaro si fosse ridotto in quelle condizioni. Non ci è detto se credeva in Dio, se pregasse, insomma se fosse uomo moralmente retto e religioso. Teresa di Calcutta si diceva sicura che gli innumerevoli poveri in cui si imbatteva, fossero già in Paradiso su questa terra. Il ricco invece viene a trovarsi negli inferi tra i tormenti. Il post-mortem è il capovolgimento della storia: chi ha riposto il suo cuore nella ricchezza, trova in essa la sua tomba definitiva. Non ha ascoltato l’invito a farsi amici con essa, questa è venuta a mancare rivelandosi per ciò che è: non mantiene nulla di ciò che promette. Soltanto ora, dopo la morte, costui vorrebbe farsi amico chi non aveva nemmeno degnato di uno sguardo! Ma questo non è più possibile, la voce autorevole di Abramo conferma (Lc 16,26). Gli occhi sui poveri vanno aperti prima della morte, non dopo, per scoprire chi sono essi veramente: gli agenti emissari di Dio, sotto copertura di piaghe!
Giunti al terzo quadro (Lc 16,27-31), tiriamo qualche somma del messaggio evangelico. Con la morte finisce il tempo utile per pregare e usare misericordia ai poveri sofferenti che incrociamo. Il racconto non intende essere a priori una condanna dei ricchi e una esaltazione dei poveri. Qualche capitolo più avanti vediamo come il ricco Zaccheo accoglie la salvezza in casa sua (cfr. Lc 19, 1ss.): è la migliore icona di chi si lascia raggiungere e salvare la vita dalla parola di Dio. Egli ama anche l’uomo ricco, ma non può rinnegare la sua Alleanza fondata da sempre sull’amore al povero e la giustizia da rendergli. Il ricco trova subito l’amicizia di Dio quando agisce concretamente in questa direzione. Ecco perché nella parabola, all’insistenza del dannato di avvertire i suoi fratelli inviandogli Lazzaro, Abramo replica: se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno ritornasse dai morti. Ironia del vangelo, Gesù fece davvero ritornare uno dai morti. Si chiamava pure lui Lazzaro. Ma i potenti capi religiosi, anziché convertirsi davanti a questo fatto, decretarono di ucciderlo di nuovo insieme a Gesù (Gv 12,9-11). Nel tempo che ci è concesso, ci saranno sempre tanti Lazzaro inviati alle nostre porte. Chi si prende cura di loro, si prende cura di Dio. Il vero problema è riconoscere in loro il volto di Cristo e il principio del paradiso. Chi crede alla sua Parola non ha bisogno di messaggeri dall’oltretomba, perché crede che gli inviati divini sono sulla terra. 
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  AGENTES DE DIOS ENCUBIERTOS DE LLAGAS
  Para el evangelio del domingo pasado nuestra vida es una cosa demasiado grande para saberla administrar solos y bien. Mejor aceptar la realidad de ser todos administradores deshonestos (quien más y quien menos, esto solo Dios lo sabe). O, saliendo de aquella parábola para entrar en otra, de ser todos gente morosa en las propias deudas; pero que tiene entre las manos la capacidad de vivir feliz, haciendo como el único gran prestamista de todos: condonando a los propios deudores (cfr. Mt 18,21-35). Nuestro vivir así, ¡hace feliz también a Él! (cfr. Lc 15). Si uno cree, entonces coloca el centro de gravedad de su fe sobre un punto firme. Y comprende la invitación del Señor Jesús a hacerse amigos con la deshonesta riqueza, de manera que de ella reciba la entrada a la eternidad bendita (Lc 16,9). La seriedad de esta invitación viene confirmada de la Palabra de hoy: quedarse indiferente hace correr el riesgo de otra eternidad; aquella infeliz de quien, atrapado en su apego a las riquezas, no ha creído en la exhortación de Jesús.
El primer cuadro del evangelio (Lc 16,19-21) nos comunica la triste realidad de un rico que aparentemente goza de la vida en la mesa de sus riquezas y de un pobre que sufre injustamente porque no puede ni siquiera recibir las migajas. La torpeza de quien todavía hoy niega esta evidencia universal, es la mejor explicación del versículo que subraya la compasión de los perros hacia las llagas de Lázaro, pero no del rico. Quien no ve en su puerta, o sea, “a su alcance” un hombre reducido así, es uno que se ha vuelto insensible al hambre de pan y de amor de tantísimos hombres. Ninguna compasión. El hombre en la prosperidad no comprende, es como los animales que perecen (Sal 48,13). Es la peor cosa que nos pueda suceder: la pérdida de nuestra humanidad por la codicia de las riquezas y por la seguridad que en ellas se pone, así como  proyectaba vivir el insensato poseedor de otra historia (cfr. Lc 12,16-21).
Pero el engaño tiene los años, las horas o los minutos contados. Su final llega con la muerte, nuestra suerte común. Es el segundo cuadro del evangelio: parecía que Lázaro no fuera nadie, en cambio ¡era persona importantísima en el cielo, uno digno de la amistad con Dios y de sus amigos! (Lc 16,22-26) No se nos dice por qué en vida Lázaro se había reducido en aquellas condiciones. No se nos dice si creía en Dios, si rezaba, quiero decir si fuera hombre moralmente recto y religioso. Teresa de Calcuta se decía segura que los innumerables pobres con los que se encontraba, estaban ya en el Paraíso sobre esta tierra. El rico en cambio viene a encontrarse en el infierno entre los tormentos. El post-mortem es el vuelco de la historia: a quién ha respondido su corazón en la riqueza, encuentra en ella su tumba definitiva. No ha escuchado la invitación de hacerse amigo con ella, esta ha venido a faltar revelándose por lo que es: no mantiene nada de lo que promete. Solo ahora, después de la muerte, este quisiera hacerse amigo ¡quien no había ni siquiera dignado una mirada! Pero esto no es más posible, la voz con autoridad de Abraham confirma (Lc 16,26). Los ojos sobre los pobres se tiene que abrir antes, no después, para descubrir quiénes son ellos verdaderamente: ¡los agentes emisarios de Dios, encubiertos de llagas!
Llegados al tercer cuadro (Lc 16,27-31), sacamos conclusiones del mensaje evangélico. Con la muerte termina el tiempo útil para rezar y usar misericordia a los pobres sufrientes que encontramos. La narración no entiende ser a priori una condena de los ricos y una exaltación de los pobres. Algunos capítulos más adelante vemos como el rico Zaqueo acoge la salvación en su casa (cfr. Lc 19, 1ss.): es el mejor icono de quien se deja alcanzar y salvar la vida de la Palabra de Dios. Él ama también al hombre rico, pero no puede renegar su Alianza fundada desde siempre sobre el amor al pobre y la justicia que hacerle. El rico encuentra inmediatamente la amistad de Dios cuando actúa concretamente en esta dirección. He aquí el por qué en la parábola, de la insistencia del condenado en advertir a sus hermanos enviándole a Lázaro, Abraham replica: si no escuchan a Moisés y a los Profetas, no serán persuadidos tampoco si uno regresa de los muertos. Ironía del evangelio, Jesús hizo de verdad regresar a uno de los muertos. Se llamaba él también Lázaro. Pero los potentes jefes religiosos, en cambio de convertirse delante de este hecho, decretaron matarlo nuevamente junto a Jesús (Jn 12,9-11). En el tiempo que nos es concedido, habrá siempre tantos Lázaros enviados a nuestras puertas. Quien se hace cargo de ellos, se hace cargo de Dios. El verdadero problema es reconocer en ellos el rostro de Cristo y el principio del paraíso. Quien cree en su Palabra no necesita de mensajeros de la ultratumba, porque cree que los enviados divinos están sobre la tierra.   
AGENTI DI DIO SOTTO COPERTURA DI PIAGHE, un commento al vangelo della XXVI domenica del T.O., disponibile anche in lingua spagnola selezionando la voce "Commenti al vangelo" del menu principale XXVI DOMENICA DEL T.O. anno C (2019) Am 6,1.4-7; 1Tm 6,11-16; Lc 16,19-31 Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti.
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zoevaldes · 5 years
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‘Cold War’ lidera las nominaciones a los premios del cine europeo – EL ESPAÑOL La película de Pawel Pawlikowski hace pleno con cinco candidaturas y es la gran favorita. Su rival es la italiana 'Lazzaro feliz', que opta a cuatro candidaturas, igual que 'Dogman'.
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antigonista · 2 years
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Lazzaro feliz, de #AliceRohrwacher #drama #vidarural #realismoMágico #dramasocial #ClasesSociales #Italia #InjusticiaSocial #Ricosypobres #Privilegios #explotaciónlaboral Los ojos de santo de Lazzaro. 7️⃣ #Cine #Cinema #pelis #película #film #Cine https://www.instagram.com/p/CZWqoJurbSR/?utm_medium=tumblr
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paomortadela · 6 years
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Os filmes de Cannes que eu quero ver, edição 2018
Todo ano eu fico meio assim com Cannes, porque lendo a lista dos selecionados nada parece muito empolgante. “Ah, um novo do Von Trier! Quanto será que ele vai me irritar agora?” foi a reação mais forte que eu tive ao conferir a lista no início do mês. Agora que o festival acabou, que o Notebook já viu de tudo e postou notas sobre eles, eu começo a ficar interessado nas coisas tudo e preciso correr atrás.
Pra me organizar e acompanhar esses filmes, aí vai a lista do que eu quero ver de Cannes esse ano:
Competição:
Everybody Knows: o novo do Asghar Farhadi com Pelenope Cruz. Abriu o festival com críticas mornas, mas eu não consigo não me empolgar pra um novo do Farhadi. Ou da Penelope Cruz. Parece uma delícia de assistir.
O Livro de Imagens: eu lembro quando fiquei sabendo que Filme Socialismo tinha sido selecionado pro Un Certain Regard e tinha me deixado completamente fascinado pelo trailer. Eu vi o filme com o João no laptop no meio de uma aula de programação. Mal posso esperar pra ver esse (que levou uma Palma especial???).
Sorry Angel: eu só li sobre esse filme hoje, mas é um conto gay do Cristophe Honoré que não fez muito barulho. Exatamente o meu tipo de filme.
Shoplifters: assistir o vencedor da Palma é sempre obrigatório. Esse ano que parece que eles finalmente deram a Palma pro merecedor (algo que não acontecia desde o quê, 2011?), finalmente é empolgante. Kore-eda é lindo sempre, vamo ver esse aqui.
Under the Silver Lake: foi bem mal recebido mas eu gosto muito do It Follows então ok.
BlacKkKlansman: puta merda se esse filme não parece tudo o que eu sempre quis ver do Spike Lee e que ele chegou muito perto com Chi-Raq.
Guerra Fria: o novo filme do diretor de Ida parece lindo e muito triste, bem o que eu gosto mais em Ida.
3 Faces: Panahi homenageando Kiarostami? Muito minha cara.
Feliz como Lazzaro: o mais intrigante da competição e que parece lindo. Vai ser lançado por aqui pela Netflix e eu tô triste.
The Wild Pear Tree: o novo do Ceilan (que ganhou a Palma em 2015) fechou a competição e não fez muito barulho. Mas tem quase três horas e todo filme dele é como assistir uma homilia. Lindo, misterioso e que fica na tua cabeça por algum motivo indefinido.
Fora de competição e exibições especiais:
A Casa que Jack Construiu: eu não tenho interesse nenhum em um filme que o Von Trier parece embelezar sua própria misoginia, mas ao menos isso vai dar uma boa sessão + cerveja com o Erê.
O Grande Circo Místico: do Carlos Diegues. Parece lindo.
Dez Anos na Tailândia: novo do Joe & amigos, caralho.
Fahrenheit 451: vai vir pro HBO, é claro que eu vou ver.
Un Certain Regard:
Long Day’s Journey Into Night.
Chuva é Cantoria na Aldeia dos Mortos: levou o prêmio do júri e foi o queridinho da crítica esse ano. Que orgulho.
Dunbass: o novo do Loznitsa (eu ainda quero assistir o Uma Criatura Gentil dele, esquecido na competição do ano passado) é simplesmente o filme que eu mais quero ver de Cannes esse ano.
Semana da Crítica e Quinzena do Realizadores:
Wildlife: esse filme do Paul Dano parece bom demais pra ser verdade.
Pássaros de Passagem: novo filme da equipe de O Abraço da Serpente, um dos meus filmez favoritos dos últimos anos. Um drama familiar no meio do conflito do narcotráfico colombiano. Parece lindo.
Climax: o novo do Gaspar Noé que tão dizendo ser o melhor dele!!!!
Bastante coisa esse ano. Queria ter visto um James Gray ou uma Claire Denis nessa lista também, mas ainda tem Veneza, né.
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sesaisses · 4 years
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Lazzaro feliz (2018) Lazzaro felice
An unceasingly kind Italian peasant and his family are blatantly exploited by a tobacco baroness.
Director: Alice Rohrwacher
PELÍCULA (pulse aquí)
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cine-supremo · 4 years
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cinelandia · 5 years
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Entrevista (V.O.S.I.) con Alice Rohrwacher, directora de “Lazzaro feliz” (2018).
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x-fi-blog1 · 5 years
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'Lazzaro feliz': La parábola del santo magnánimo
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CRÍTICA Crítica de 'Lazzaro feliz', dirigida y escrita por Alice Rohrwacher. Premio al mejor guion en el 71º Festival de Cannes. Protagonizada por Adriano Tardiolo, Alba Rohrwacher y Sergi López. 'Lazzaro feliz': La parábola del santo magnánimo from eCartelera https://ift.tt/2RJ1BcC via IFTTT
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zuxinha-blog · 7 years
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Ficha para A Seleção
Nome: Elizabeth (significa abundância e juramento) Strauss (significa luta) Apelido: Nunca quis um apelido mas umas crianças malvadas de onde eu morava me chamavam de Beth falando maldades para me diminuir então comecei a falar para todos me chamarem de Liz e disse que eu era forte e eles não me davam medo e eles pararam de zombar de mim. Idade: 18 Aniversario: 14 de fevereiro (aquariana) Aparência: 
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Foto enviada para a Seleção, tinha conseguido roupas novas, tomou um banho no lago e tentou sorrir um pouco, seria sorte se fosse escolhida, não custa tentar.
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Após perder seu irmão entrou em depressão e não saía do quarto deles.
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Ela sabe que não pode simplesmente sentar e esperar o melhor, ela tem que ser forte e ir atrás dele.
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Lembrança de quando era criança e a lagoa estava cheia a ponto de sua irmã e ela poderem por os pés na aguá.
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Último dia com a irmã, antes da mesma morrer, elas NUNCA tinham entrado por completo no lago, só posto os pés e tocado com a mão, mas sua irmã a convenceu de se soltar e pular.
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Quando vê que lembra sua irmã e seu irmão vai para o mais longe possível ou quando tem pesadelos, mesmo no castelo ela vai precisar de um lugar calmo para por a cabeça em ordem.
Altura/ peso: 1,65 m / 54,78 kg
Personalidade: Já foi doce e inocente, mas não será essa Liz que estará no castelo, forte e decidida mas mesmo assim tem seu lado fraco, seu ponto fraco, seu passado. Fria e perturbada com medo de não salvar seu irmão, não confia mais em ninguém, não acredita mais em bondade.
Gostos/ desgostos: Ela nunca comeu algo realmente agradável, mas lembra bem de uma vez que roubou um pacote de balas de maçã verde com sua irmã, não tinha o mesmo gosto das maçãs de verdade que comia das árvores, o gosto era tão doce, tão diferente, tão bom, mas nunca mais teve sorte de comer algo assim de novo. Gosta de músicas agitadas do tipo de música de fundo de filme de ação, se sente dentro de um enquanto rouba para sobreviver, escutou as músicas de um filme que viu uma parte quando entrou escondido em uma sala de cinema mas não pôde ficar muito tempo, nunca descobriu o nome do filme só sabe que era de agente secreto, um tal de James Bond, sempre quis poder ver o filme completo.
Odeia o fato de não poder pegar seu irmão de volta, odeia ter que comer resto, odeia ver como as pessoas tratam ela e os outros da casta 8, odeia o sistema de castas, odeia odiar tudo mas ela odeia muitas coisas pois passou por muitas coisas.
Medos/ traumas/fobias: Ela tem medo de nunca mais ver o irmão (vou explicar na história dela), trauma com morte de quem ela ama (mãe e irmã) então prefere não amar mais ninguém, trauma de abandono (pelo pai) e medo de continuar uma 8 impotente. Odeia o que as bebidas fazem com as pessoas, elas se transformam sempre pra pior. Que quando encontrar seu irmão ele não saber quem ela é e não se lembrar de sua mãe e Lind.
Manias: Quando ela sorria, pois agora não sorri mais, o nariz dela franzia e suas covinhas apareciam. Ela quando está elaborando um assalto (psé kkkkk) ou em geral pensando com bastante cuidado sobre algo ela senta apoia os cotovelos nos joelhos e fica dando beliscões de leve no lábio inferior.
Hobbies: Não tem pois sua vida é muito agitada para isso, mas ela gosta de ir para o lago quando pode e sentir a brisa e a água, isso a deixa calma.
Sonhos: Ela quer ter dinheiro o suficiente para comprar seu irmão de volta, ela nunca conseguiu pensar em um jeito que realmente desse certo mas quando soube da seleção percebeu que era uma chance, não precisava ganhar, se ficasse tempo o suficiente no castelo ganharia certo status e popularidade poderia subir de casta e pegar seu irmão, sua única família que sobrou.
História: Ela tinha uma vida boa para uma 8, era ela, a irmã um ano mais velha Lindsay (ilha dos lagos) a mãe e o pai, quando tinha 5 anos sua mãe engravidou e era um menino, os três sempre se deram bem mas o pai começou a abusar da bebida e quase bateu na mãe. Quando seu irmão tinha 8 anos e ela 13 eles e Lind estavam brincando de subir em árvores quando o pai meio alterado chegou e chamou Arthur (forte urso) ele foi sabendo que é perigoso contrariar o pai quando está alterado, as garotas foram pra casa e ficaram com a mãe esperando os dois voltarem, mas apenas o pai voltou e com um saco cheio de dinheiro, ele vendeu Arthur para uma família rica da casta 2 para trabalhar em troca de uma boa quantia de dinheiro, a mãe e as irmãs ficaram desoladas, eles discutiram mais o pais bateu em todas três e disse que se elas não queriam o dinheiro, então seria só dele, e foi em bora. A mãe entrou em depressão profunda e as irmãs tinham que ser forte. Quando tinha 16 anos a mãe morreu, ela havia morridos desde que Arthur tinha ido em bora mas agora foi enterrada, seriam as duas contra o mundo pensou, mas Lindy também não estava bem de saúde e quando saiu, não voltou, Liz procurou por ela por dias, preocupada com o que teria acontecido, mas nunca a achou, do jeito que Lind estava só podia ser uma coisa, ela morreu e levaram seu corpo, ela nunca mais veria a irmã então pegou as poucas coisas que tinha e saiu daquele lugar. (Mas a irmã passou mal e foi ajudada e levada para ser cuidada, quando falou sobre Liz e voltar as pessoas que a ajudaram disseram que à buscariam, mas ela já tinha ido em bora, Lind passou a vida atrás da irmã igual Liz passou atrás do irmão e quando Liz apareceu na tv ficou emocionada e sabia que agora poderia vê-la). 
Pai- Marcel (Guerreiro) / Mãe- Sarah (Dama) / Irmã- Lindsay / Irmão- Arthur
Casta: 8
Província: Summer
Família: 
Lind- Vichara Farrell-Pen
Melhor amiga, confidente, quem sempre a entendeu. Forte e decidida mesmo antes dos acontecimentos, elas eram direntes pois Liz era mais doce e delicada e Lind era mais feroz e se arriscava.
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Arthur- Adam Greaves-Neal
O seu xodó, quem à divertia, era espontâneo, sorridente, mesmo tendo que vez ou outra roubar para comer e passando por dificuldades sua luz nunca deixou de brilhar.
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Sarah- (coincidentemente) Sara Lazzaro
Não tinha emprego fixo, arranjava sempre alguma roupa para lavar ou cozinhar ou qualquer serviço que aparecesse. Era uma mãe amorosa e uma boa esposa mas as coisas estavam cada vez mais apertadas e eram 3 crianças para alimentar, Marcel passou a gastar com bebida e tudo começou a desmoronar.
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Marcel- Rodrigo Santoro
Assim como Sarah sem emprego fixo, trabalhou  bastante em obras e como carpinteiro mas toda oportunidade que conseguia agarrava e fazia o que tivesse que fazer. Nunca foi muito carinhoso com as filhas como era com a mãe, depois que Arthur nasceu o dinheiro apertou mais e ele começou a ficar depressivo e beber.
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Relações- Rainha Amber: Admira o quão longe ela chegou, com tanto poder e ao mesmo tempo tão humilde. Ela com certeza vai levar luz para a vida de Liz, como uma segunda mãe. De primeira Liz não vai querer aceitar a aproximação mas o jeito da rainha conquista o seu coração duro e sofrido aos poucos.
Rei Phillipe: Lembra o pior de seu pai, ela tem que admitir que hoje em dia está tão fria e dura quanto ele, mas mesmo assim ve-lo querendo tomar as rédias da vida do príncipe a irrita um pouco, ela sabe que todos querem ser livres e com o príncipe não deve ser diferente.
Os príncipes gêmeos, Christopher e Nicollas:  Christopher é muito inteligente o que a faz se sentir muito burra sempre que fala com ele, não entende como uma criança pode ser tão educada, inteligente e madura, sempre que o vê pensa em como seria se seu irmão tivesse tido uma educação com professores e livros ao invés de aprender a ler e escrever mal com sua mãe e ela e a irmã que aprenderam sozinhas com bastante dificuldade.
Nicollas é exatamente como seu irmão, ficar perto dele chega a doer, ele é sempre alegre como seu irmão que mesmo com as dificuldades nunca tirou o sorriso do rosto, brincalhão e travesso. Depois que o conheceu pela primeira vez saiu correndo para seu quarto e chorou por uma ou duas horas, o aperto da saudade nunca havia sido tão grande. Depois que se acostumou com sua presença tudo o que queria era ficar próxima à ele, ele até estranhou que ao invés de ficar pelo palácio atrás de Edenir ficava atrás dele, pera brincar ou conversar. Ela se sente culpada pois sente menos falta do irmão, a rainha diz que é bom respirar um pouco e aproveitar pois ela é jovem e merece sorrir vez ou outra, e ninguém tem feito ela sorrir mais que Nicollas. Mas mesmo assim ainda mantém o pensamento em aparecer bem em frente as câmeras para conseguir status e dinheiro para ir atrás de seu irmão.
A princesa, Nauany: Ela é sonhadora e tem um espírito leve que acalma Liz, queria poder ter continuado assim sonhadora pro resto da vida. Ela gosta muito de ler e Liz sabe que se quiser um emprego quando sair de lá precisa melhorar a leitura e a escrita, ficou muito sem graça de pedir algo assim mas ficou feliz com o resultado, sua escrita está mil vezes melhor e agora consegue ler sem dificuldades. Depois de tudo finalmente arranjou uma amiga para confiar e falar sobre seus sentimentos.
O príncipe, Matteo: Ela tem que admitir que ele é bonito, mas é muito irritante, fica dando em cima de várias garotas e é muito de escorpião mesmo (não gosta muito de pessoas iguais aos escorpianos) ele tira ela da paciência com sua arrogância. Ela nunca gostou de alguém de forma amorosa e sabe que não vai ser por um rostinho bonito que vai gostar dele.
O príncipe Edenir: Ele é para ela um enigma que não consegue resolver, ele é mais complexo do que as pessoas que está acostumada. Ela não pretende tentar se aproximar, tem que manter o foco nos objetivos, mas é difícil quando vez ou outra Edenir invade seus sonhos ou pensamentos, não que ela esteja apaixonada, mas está acostumada a olhar a pessoa e saber com quem está lidando, ler as pessoas, mas com ele isso não acontece.
As criadas: Elas foram as primeiras pessoas que a ajudaram, quando estava chorando no quarto após conhecer Nicollas as mesmas a ajudaram a ficar melhor, elas a entendem melhor que qualquer pessoa do palácio mas as mesmas não passaram por tanta coisa como ela e tentam mante-la sempre bem pois percebem o quão depressiva pode ficar.
As outras selecionadas: Ela nunca teve amigas alem de sua irmã e sabe que essas garotas nunca a entenderiam então não passa muito tempo com elas ou no salão das mulheres, prefere ficar no quarto com as criadas, brincando com Nicollas, recebendo conselhos da rainha ou estudando e praticando leitura com Nauany.
Os serventes do palácio: É sempre educada e “gente como eles”, em passeios pelo palácio já foi parar na cozinha e uma senhora simpática lhe mostrou como fazer algumas coisas gostosas, nunca comeu tanta coisa boa quando cada prova de cada comida do banquete daquele dia.
Os guardas: Nunca falou com os guardas como fala com os serventes e as criadas, eles são sérios e ela devolve a seriedade. Talvez ela ainda encontre um guarda simpático e fique amiga del mas por em quanto nada.
Amor, coroa, ou nenhum dos dois; explique o motivo: Nenhum dos dois, ela não quer ser rainha, mal aprendeu a ler e escrever corretamente não acha que pode governar um país, ela nunca se apaixonou e acha que o príncipe nunca olharia para ela então para que tentar algo impossível de dar certo? Ele intriga ela mas ela acha que para por aí, será? Com tantas garotas bonitas, refinadas e sem problemas ele iria escolher a estranha, sardenta, burra e problemática?
Se tivesse a chance, criaria laços com alguma das selecionadas? Se pudesse sim, mesmo que não queira criar laços ela também não quer ficar sozinha.
Apunhalaria alguma amiga pelas costas, se isto lhe beneficiasse? Não. O único motivo que poderia leva-la a fazer tal coisa seria por seu irmão, por ele faria de tudo.
Explique o porquê de ter se inscrito: Preciso de dinheiro, um trabalho, fama, status, preciso de um jeito de achar meu irmão e compra-lo de volta.
Como se sentiria se fosse beijada? Não sei como reagiria, ficaria em choque, não saberia como agir ou como beijar. Fecharia os olhos e esperaria passar. Talvez depois do choque conseguiria retribuir mas não saberia direito como fazer.
Sabotaria alguém, se fosse possível? Não teria por que fazer uma barbaridade dessas, a pessoa podia se machucar ou pior, sou casta 8, ladra mas não mal carácter.
Aceitará uma transformação: No máximo cortar o cabelo, não quero mudar minha essência. Não quero ser mais uma boneca de plastico, quero ser eu mesma.
Casuais: Calça ou shorts jeans e blusas regatas e frescas, não precisa de sutiã.
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Jantar: Simples de primeira mas depois suas criadas a colocaram para chamar mais atenção.
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Jornal Nacional: Está adorando os vestidos rebuscado, nunca usou roupas tão lindas.
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Baile: Ela é muito magra então prefere tons neutros para não ressaltar a magreza.
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Dormir: Casual
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Sensual
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Assim que chega ao palácio, ou seja, a roupa que estava antes de chegar no mundo da realeza: 
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Insta da Photoplayer para imagens além das do google: https://www.instagram.com/sarasuev/?hl=pt-br
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operadechile · 4 years
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Lazzaro Feliz: La santidad del servicio
Lazzaro Feliz: La santidad del servicio
Por José Luis Arredondo.
Más que feliz, Lazzaro (Adriano Tardiolo) vive con tranquilidad y aceptación su vida, una vida de trabajos y sacrificios mal reconocidos y peor pagados, es parte de un grupo de aparceros de la aldea La Inviolata que vive a finales del siglo XX y principios del XXI como si fuera el medioevo. Un grupo humano aislado en una inaccesible zona rural, y explotado por la…
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