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#le parole viventi
lunamagicablu · 17 days
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Un giorno, un padre ed un figlio andarono a caccia in una riserva del Nord, alla ricerca di alci e pernici per la loro prossima festa cerimoniale.
Mentre camminarono attraverso dei cespugli, il padre trasmise al figlio gli insegnamenti di Anishnabie ad esempio dove camminare, come cacciare e la necessità di essere connessi con tutte le cose che li circondavano.
Il padre insegnò al figlio che siamo tutti collegati con le cose meravigliose che sono state donate a tutti gli uomini.
Come si addentrarono nella macchia, il padre si fermò improvvisamente e disse al figlio di restare fermo ed in silenzio: un’orsa e i suoi tre cuccioli apparvero nel sentiero di fronte a loro.
Il figlio si eccitò e disse al padre di colpire l’orsa ma il padre si voltò verso di lui e disse: “Perchè dovremmo cacciarli? Non abbiamo bisogno della loro carne e i cuccioli stanno imparando dalla madre gli usi degli orsi, non ci hanno fatto alcun male”.
Il padre allora guardò negli occhi del figlio e gli disse che stava per avvicinarsi all’orsa per parlarle, in modo semplice e pacifico. Il ragazzo vide il padre andare verso l’animale in modo non minaccioso, parlando la lingua Indiana in modo calmo.
L’orsa si sedette ed ascoltò l’uomo, tutto il tempo, rispondendo con dei grugniti alle musicali parole della lingua degli Ojibwe.
Il padre finì il suo discorso con l’orsa e tornò indietro dal figlio riferendogli che aveva parlato con lei e che le aveva detto che stava insegnando a suo figlio, come lei lo stava facendo con i suoi cuccioli, che nessuno avrebbe fatto del male all’altro.
L’uomo spiegò a suo figlio che si sarebbero allontantati dagli orsi camminando in cerchio e così avrebbero fatto gli orsi, in senso opposto.
Durante il cammino il ragazzo capì che era effettivamente connesso con tutti gli esseri viventi intorno a lui e che non era separato dal cerchio della vita, ma ne era parte integrante. Realizzò inoltre che gli uomini e gli orsi potevano parlarsi e capirsi.
La più importante lezione che imparò in quel giorno era l’inutilità di prendere la vita di un orso solo per il gusto di farlo per di più quando non erano a caccia di orsi.
Quel giorno il ragazzo imparò la lingua di Anishabie per parlare con gli orsi e che doveva rispettare tutte le forme di vita.
favola degli indiani nativi americani
art Nathan Miller
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donaruz · 9 months
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Dubbi sul fatto che Dio possa esistere? Nessuno.
Mai avuto grandi slanci verso la religione, di alcun tipo. Non ho mai creduto troppo a nulla, poi non ho creduto assolutamente più a nulla. L'idea di un dio impersonale sarà più accettabile per la ragione, ma è pur sempre una scappatoia per spiegare quello che la scienza non sa ancora spiegare. Ma così è troppo comodo, troppo facile.
Il compito della scienza è cercare di capire quali siano le leggi che regolano l'universo, la nostra vita, i nostri pianeti, senza ricorrere a dio. Ricorrendo a dio non c'è più bisogno di scienza. È come se dio ci desse da fare le parole crociate, tanto poi se non si fanno, spiega tutto lui. Il compito della scienza è proprio quello di fare a meno di dio. Cercare di capire con la propria ragione.
Non c'è bisogno di autonomia, credo che molti scienziati credenti vedano questa luce di dio non come una guida per il progresso della scienza, ma come una questione personale. Come diceva anche lei prima, scienza e fede sono su due piani diversi, ci sono scienziati credenti, scienziati non credenti. Lo scienziato si basa sulla ragione, sull'osservazione e sull'esperimento, che creda o non creda in dio. Il non credente ha la fiducia nel progresso della scienza e nella sua utilità, nel suo contributo al progresso dell'umanità.
È quello che dico sempre, anche essere atei, come essere credenti, è una fede perché io non posso dimostrare né che dio c'è, né che non c'è. Io non credo perché non mi soddisfa l'idea di dio, non posso pretendere di dimostrare che dio non c'è. A me sembra assurda l'idea di dio perché mi sembra infantile, ma questa è un'opinione personale.
Diventa un fondamentalismo pretendere che l'evoluzionismo escluda la presenza di dio. Si può essere credenti e, in base all'osservazione, e credere al progresso dalla materia bruta fino agli esseri viventi..
> Margherita Hack* <
da intervista di Mirella Parachini e Luigi Montevecchi, Agenda Coscioni, anno I, n. 1, ottobre 2006
*Astrofisica, atea e antifascista.
Cultura Inquieta Libertaria
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anocturnalanimal · 6 months
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Hai pronunciato le tue parole come se tu non riconoscessi l'esistenza delle ombre, e neppure del male. Non vorresti avere la bontà di riflettere sulla questione: che cosa farebbe il tuo bene, se non esistesse il male? E come apparirebbe la terra, se ne sparissero le ombre? Le ombre provengono dagli uomini e dalle cose. Ma ci sono le ombre degli alberi e degli esseri viventi. Vuoi forse scorticare tutto il globo terrestre, portandogli via tutti gli alberi e tutto quanto c'è di vivo per il tuo capriccio di goderti la luce nuda?
Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita
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crazy-so-na-sega · 10 months
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Il nostro Paese visto da lontano e con gli occhi della cultura e dell'arte ormai fa impressione. Come diceva Schopenhauer: la nostra massima aspirazione è avere «un’Italia modernamente confusa e livellata»
Ercole custodiva un gregge. Un vitello disubbidiente e riottoso fuggì. Il mitico eroe lo dovette inseguire. Nella sua fuga, la bestia attraversò al galoppo una penisola che, come una gamba, si stendeva nel mare. Arrivato al piede, si gettò nelle acque in tempesta, attraversò uno stretto e raggiunse un’isola a tre punte. Di quest’isola Goethe dirà: «Senza vedere la Sicilia non ci si può fare un’idea dell’Italia. È lì che si trova la chiave di tutto».
Ercole diede un nome alla terra che aveva attraversato, la chiamò Vitalia da Vitulo, vitello (in greco italós).Nei secoli, i luoghi meravigliosi percorsi dal galoppo tuonante dell’animale e del mitico eroe inseguitore si popolarono di Vitaliani (bovini indisciplinati). Questi Vitaliani costruirono, subirono e fusero diverse civiltà prima di arrivare ai tempi moderni e perdere l’identità.
L’identità si perde nella scuola, per la strada, nelle stanze di casa…
… Nella scuola. Quando non si insegna la necessità vitale di cercare il tempo, lo spirito, il significato delle esistenze dei genitori e dei genitori dei genitori. Perché un essere umano che non sa rivivere il lungo e sofferto percorso che lo ha portato a nascere in un dato luogo e in un dato tempo, vivrà procedendo alla cieca e girando intorno a se stesso. Nessuno scappa dalle proprie radici. E, se non le vede e non se le racconta, vive con addosso una specie di maledizione, come gli orfani.
… Per la strada. Quando si cammina pensando soltanto ai propri passi e non si è capaci di armonizzarli ai passi che ci hanno preceduto.  Non si riconoscono allora le eredità di armonia e di violenza che ci circondano. E si smarriscono la capacità e il piacere di rifletterci sopra.
… Nelle stanze di casa. Quando il pensiero e l’azione sono governati dall’angoscia di non essere capaci di afferrare il futuro. Allora il presente è insicuro come un pavimento nel terremoto e il passato è perduto.
Leopardi lamentava che gli stranieri «… considerano l’Italia presente, cioè noi italiani moderni e viventi come tanti custodi di un museo, di un gabinetto e simili…». Qual è l’animo di questi custodi? C’è orgoglio per i musei? C’è vergogna per l’odore dei gabinetti? O la vista e l’olfatto dei custodi sono stanchi, pigri e annoiati e non percepiscono più né il museo né il gabinetto? O, peggio ancora, i custodi ignorano quello che contengono i musei e invidiano i soldi e la furbizia ignorante di chi ha costruito e possiede i gabinetti?
Leggendo uno dei miei autori preferiti, mi sono imbattuto in una pagina in cui si parla di noi italiani: «… Sono di nuovo fra questa gente malfamata, che ha volti così belli e animi così cattivi… essi sono fini e astuti e, quando vogliono, sanno perfino sembrare onesti e leali; e nondimeno sono così perfidi, disonesti e impudenti, che la meraviglia ci fa dimenticare lo sdegno. Le loro voci sono orribili: se a Berlino uno solo urlasse per la strada in maniera così rimbombante come fanno qui a migliaia, accorrerebbe tutta la città. Ma a teatro trillano a meraviglia… Il tratto principale, nel carattere nazionale degli italiani, è un’impudenza assoluta. Questa dipende dal fatto che essi da un lato non si sentono inferiori a nulla, sono quindi presuntuosi e sfacciati, dall’altro non si ritengono buoni a nulla e sono quindi vili. Chi ha pudore, invece, è per certe cose troppo timido, per altre troppo fiero. L’italiano non è né l’una cosa né l’altra, ma, a seconda delle circostanze, è tutt’al più pusillanime o borioso».
Non prendiamocela con Arthur Schopenhauer che ha scritto di noi queste parole. I suoi compatrioti li liquidava più frettolosamente: «Disprezzo la nazione tedesca per la sua infinita stupidità e mi vergogno di appartenervi».
Siamo ancora così assolutamente impudenti? Insieme presuntuosi e vili? È ancora questa l’immagine che trasmettiamo? Incapaci di uscire dalla confusione inconcludente e rumorosa in cui boria e vigliaccheria ci trascinano. Siamo cambiati? In meglio? In peggio? Dobbiamo smentire o confermare le parole di Schopenhauer? Guardiamo allora la vita pubblica, i comportamenti delle persone che decidono e che influiscono nella nostra storia presente. Guardiamo la vita di tutti i giorni, interroghiamo la nostra esperienza nei luoghi di lavoro e di svago. Ciascuno troverà la sua risposta.
Torno a Schopenhauer. È in punto di morte: «Che i vermi avrebbero presto roso il suo corpo non costituiva, per lui, un pensiero triste. Pensava con orrore, invece, a come il suo spirito sarebbe stato ridotto tra le mani dei professori di filosofia. Chiese le ultime novità in politica e in letteratura, e espresse la speranza che l’Italia potesse avere l’unità. Aggiunse, però, che in tal caso avremmo dovuto scambiare la vecchia Italia riccamente individualizzata, alle cui molteplici divisioni in fatto di carattere, di spirito e di costumi era legata, forse inconsapevolmente, gran parte dell’Europa colta, con un’Italia modernamente confusa e livellata».
Dunque, prima di morire aveva pensato all’Italia. Un breve, folgorante pensiero che, come sempre, vedeva lontano. Il giorno dopo, il medico lo trovò morto, seduto nell’angolo del sofà e riverso sulla schiena. «Aveva sempre sperato di morire dolcemente, perché chi è stato solo tutta la vita capisce meglio degli altri questa faccenda solitaria».
Il momento in cui è stato pronunciato dà una particolare forza simbolica a questo richiamo, per noi che viviamo in «un’Italia modernamente confusa e livellata», a non perdere quella identità fatta di ricchezza individuale che nasceva proprio da antiche, radicate differenze di carattere, spirito e costumi.
Se è grande il debito dell’Europa colta verso quell’Italia, non possiamo noi italiani farla dimenticare ai nostri figli. Non possiamo perdere la coscienza e la memoria dei sogni e degli incubi vissuti nel nostro lungo percorso, unico nella storia. Diventeremmo altrimenti nient’altro che degli zotici, forse benestanti, provinciali d’America. Noi eravamo, secondo Milton, «il centro della civiltà e il domicilio ospitale di ogni specie di erudizione».
-Giacomo Battiato
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noneun · 1 month
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Una codina di dietro
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Gli eucarioti sono quel gruppo di esseri viventi dotati di cellule con all'interno un nucleo contenente il DNA. Noi animali ne facciamo parte, così come le piante, i funghi e molti altri organismi unicellulari. Esclusi i batteri e gli archea, che sono procarioti: organismi unicellulari privi di nucleo. Per cui, nei procarioti, il DNA gira libero nell'intera cellula.
Bene, moltissimi organismi, eucarioti e procarioti, possiedono, almeno in uno stadio della propria vita, cellule che hanno la capacità di muoversi utilizzando una specie di microscopica codina, il cosiddetto flagello.
In moltissimi di questi organismi il flagello, o più di un flagello, è posto anteriormente. Quindi il movimento di questa codina trascina in avanti la cellula.
In un particolare gruppo di eucarioti, invece, ad un certo punto della storia della vita sulla Terra, comparve un flagello che funzionava al contrario, spingendo la cellula anziché trascinarla.
Questo gruppo è stato chiamato Opisthokonta, dall'unione di due parole greche: "opísthios" cioè retro, posteriore, e "kontós" ovvero polo, cioè flagello. Ovvero quelli con una codina di dietro.
Chiaramente ci sono opistoconti unicellulari che possiedono il flagello per tutta la vita, altri che invece ce l'hanno solo in alcuni stadi, come noi e i funghi. Questi ultimi, che quindi sono molto più imparentati a noi che alle piante, possiedono questa codina di dietro quando producono le spore. Noi quando produciamo gli spermatozoi, che tecnicamente non sono altro che la primissima e incompleta fase della vita di un individuo adulto.
I vantaggi di questa innovazione, avvenuta sicuramente più di un miliardo di anni fa, sono stati notevoli. Essere una cellula spinta, anziché trascinata, fa risparmiare energia, aumenta l'agilità, permette un più semplice sviluppo di organi sensoriali e meccanismi di cattura del cibo. Mentre, sul retro, la codina reagisce agli stimoli sensoriali e avvicina la cellula alle sostanze nutritive.
Le innovazioni nell'evoluzione degli opostoconti da quel punto in poi sono state innumerevoli, è chiaro. Ma è bello pensare che, da un certo punto di vista, la storia della vita sulla Terra si può riassumere con la seguente timeline formata da poche fondamentali pietre miliari:
niente codina > codina davanti > codina dietro > scienza aerospaziale.
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libero-de-mente · 1 year
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25 novembre
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Vorrei porti alcune domande. Su alcune situazioni della tua vita. Se tu le hai mai provate. Magari tutte insieme, non soltanto qualcuna.
Come per esempio scattare come una molla, quando cercano di accarezzarti. Di abbracciarti o sentendo una voce che urla.
Di avere il cuore letteralmente in gola, quasi da sputarlo per il terrore che hai dentro di esso.
Hai mai urlato "ti prego smettila, non respiro più" o "ti scongiuro basta"?
Ti sei mai soffermato a pensare che "una vita normale" tu non sappia più manco cosa sia?
Hai mai pensato che forse la soluzione migliore sia quella di porre fine alla tua vita?
Hai provato ancora la sensazione di non avere più sangue fluido nel corpo, ma gelatina rossa nelle vene?
Che lo stesso tuo sangue abbia sporcato i tuoi vestiti, il pavimento o il tavolo della cucina. Senza riuscire a fermarlo o capire da quante lacerazioni sul tuo corpo lui sia uscito?
Hai mai avuto il pensiero di scappare, di nasconderti ma, nello stesso tempo l'enorme, paura di venire ritrovato e per questo punito ancora di più?
Hai mai sognato di avere un'altra vita? Di avere abbracci protettivi che scaldano e non quelli possessivi che lasciano lividi sul corpo?
Ti è capitato di volere parlare, dire, urlare ma di strozzarti le parole per paura di ritorsioni? Di implorare con gli occhi, sperando che qualcuno li sapesse interpretare e comprendere?
Oppure di vivere quel momento in cui ci si addormenta la sera, pensando che sarebbe bello non aprire più gli occhi la mattina successiva. Che il cuore smetta di battere nel sonno.
Quante volte nella vita hai trattenuto le lacrime per la fottuta paura di ricevere un pugno, mentre subisci l'ira di chi hai al tuo fianco?
Hai provato ancora quella sensazione di non sentire più il dolore fisico tanto si è abituati a sopportarlo? Quasi come se fosse normale vivere nel dolore fisico e mentale. Non sapere più cosa vuol dire vivere tranquillo.
Arrivare a pensare fortemente a una parola "aiuto", ma di non poter mai dirla a qualcuno. Urlandolo con tutta la tua forza, per far capire di quanto tu sia in difficoltà, in pericolo, in estrema sofferenza.
Magari tutte queste cose subirle quando hai a cuore anche le sorti dei tuoi figli.Ti è mai capitato di vivere il tuo risveglio come se fosse una sentenza di morte, ogni mattina?
Sai, tutte queste cose non sono fatti eccezionali nella vita, che possono capitare in alcuni momenti della vita, no... per alcune persone tutti questi stati d'animo e situazioni sono presenti nella vita di tutti i giorni.
Queste persone non sono ammalate, non hanno problemi mentali e non vivono in zone di guerra.
Queste persone, questi esseri viventi che donano vita, sono donne.
La vita di una donna che subisce violenza non può essere considerata tale. Non è vita ma un cercare di rimanere viva, di salvarsi e cavarsela ogni giorno.
Nella violenza non si vive, nella violenza ci si spegne e si muore.
Davvero, ma davvero, basta con la violenza sulle donne.
Un vero uomo le donne le rispetta, non usa la violenza.
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO QUARTO - di Gianpiero Menniti
IL CALORE DELL’INFERNO 
Non è difficile descrivere un mondo paradisiaco: le immagini possono evocarlo, meglio di ogni frase. Allo stesso modo, un’espressione pittorica può rappresentare l’inferno con i connotati più biechi. Ma il primo, per essere efficace, appartiene quasi sempre alla rappresentazione di un paesaggio immacolato, privo della presenza umana. Il secondo, invece, ottiene maggiore enfasi, fino all’urto, quando prospetta uno scenario invaso dalle vicende umane. Il tema è religioso. Dopo aver meditato a lungo, il pittore tedesco Otto Dix, negli anni più cupi del primo Novecento, quelli della coscienza infelice di un’Europa ormai suicida, diede sfogo alla sua visione creativa con due opere, due “trittici”, come fossero dipinti di tradizione sacra: la annullano, se ne fanno amaro sghignazzo per suggellare la crisi di ogni etica ridotta a retorica, una retorica ormai improponibile persino in quel richiamo superiore che per secoli trascese la misera condizione del dubbio. No: questa emerge e s’impone nell’orrore e nella decadenza, salde umane presenze che nemmeno il colore più vivido e il grigiore più oscuro possono velare. Monito? Ne dubito. Rassegnazione? Forse. Disgusto e disillusione: sentimenti più congeniali a queste due tracce pittoriche. Speranza? Sottesa. E impronunciabile. Perchè nessun cenno faccia breccia nell’atrocità e nell’esecrazione. Fino a che il calore dell’inferno non si avvicini alla pelle del viso e ne accenda gli occhi fino alle lacrime. Sovvengono le parole di Italo Calvino, tratte da “Le città invisibili” (1972):
«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà: se ce n’è uno è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiano stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui: cercare e saper riconoscere che e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».
- Otto Dix (1891 - 1969):  “Trittico della guerra”, 1928 - 1929, Gemaldegalerie, Dresda e “La grande città”, 1927 - 1928, Kunstmuseum, Stoccarda.
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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salvo-love · 11 months
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Di questo passo e con questi numeri di migranti, che ogni giorno arrivano in Italia, solo in Italia e dove sicuramente rimarranno per sempre ( perché l'#Europa tutta non li vuole, basti guardare l'atteggiamento contraddittorio e ambiguo di belle e solo vane promesse di non lasciare sola l'Italia a gestire, da sola, l'immigrazione di European Commission , European Committee of the Regions European Council on Refugees and Exiles (ECRE) , European Commission - Economy and Finance European Research Council , Commission européenne en France , Charles MICHEL , Roberta Metsola , #URSULAVONDERLEYEN e European Parliament ) creando gravissimi conflitti sociali tra poveri e indigenti italiani e i suddetti migranti, si realizzerà prima in Italia e poi in tutta la #UE, una programmata ed inevitabile sostituzione etnica (complice anche l'inverno demografico in Italia, nascite in forte diminuzione ) in nome di un globalismo selvaggio e multirazziale per dominare in tutti i sensi i popoli europei. ▶️ https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/ ⬇️⬇️⬇️
https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/
Carmelo Cannavò 👍👍👍👍✌️✌️✌️✌️👍👍👍👍✌️✌️✌️ Giorgia Meloni Matteo Salvini Antonio Tajani Maurizio Lupi Matteo Piantedosi Palazzo Chigi - Presidenza del Consiglio dei Ministri dovete assolutamente fare qualcosa e NON dovete accontentarvi delle false e vaghe promesse della Unione europea e dei vari Ursula von der Leyen , Charles MICHEL , Roberta Metsola e dello European Parliament che promettono sempre e bene, ma poi NON fanno seguire i fatti alle promesse !!! Tutti questi sbarchi e arrivi di #migranti creeranno una cuenta lotta sociale di sopravvivenza tra i sette milioni di italiani poveri e indigenti e questi nuovi arrivati ( tra cui tantissimi minori NON accompagnati 🤔🤔😢😢) che nel 90% dei casi NON scappano da nessuna guerra e da nessuna persecuzione !!! Gran parte degli italiani suddetti NON arrivano neanche alla seconda settimana con quello che guadagnano ed inoltre gran parte degli #immigrati arrivati negli anni scorsi vivono per strada e delinquono, spacciano, stuprano, si accoltellano tra di loro, minacciano pesantemente le persone che risiedono in quelle zone e diventano facile manovalanza delle mafie africane ed europee ( ci sono migliaia di loro reati impuniti ogni giorno in ogni parte d'Italia ). L' Unione Europea deve urgentemente intervenire e capire che NON si risolve il problema #immigrazione con l'importazione, con la tratta, la finta, illudente e falsa accoglienza di questi migranti a cui né l'Italia e neanche l'Europa può dare lavoro e una vita migliore, semplicemente perché il lavoro e le opportunità di una vita migliore NON ci sono neppure per milioni di italiani e milioni di europei. Ecco il motivo per cui la #UE NON li vuole più già da anni ed ha lasciato e lascia SOLA l'Italia ad affrontare questo immane ed inumano dramma immigratorio !!! Con le parole del cardinale africano SARAH, si suggerisce caldamente ed urgentemente il volere e il dovere aiutare queste persone nei paesi di provenienza, con accordi economici, finanziari e solidali, che creino lavoro ed occupazione dignitosa in questi Paesi, fatti dall'Europa e dal mondo occidentale, NON più ricchi e neanche prosperosi come una volta !!! Inoltre spostare milioni di persone da intere aree continentali africane e asiatiche verso l'Europa, oltre a contribuire alla ulteriore povertà e indigenza degli europei e dei nuovi arrivati, crea fenomeni di desertificazione in quei luoghi, che producono effetti deleteri e pericolosi con l'innalzamento di diversi gradi (aumento del riscaldamento terrestre) che sappiamo tutti a quali conseguenze nefaste vengono esposti tutti i viventi sulla terra !!! Nessuno potrà sottrarsi a tutto questo !!!
Nicola Visco Perdonami caro Nicola, se non ho capito male da quello che scrivi, l'onorevole #Furfaro del #PD con tutto il suo PD e con la segreteria #EllySchlein sono anni e anni che predicano e lottano per fare arrivare tutti i #migranti in Italia, sono favorevoli agli #sbarchi e agli #arrivi di tutti indistintamente gli #immigrati in Italia, pur sapendo bene le gravi, difficilissime e negative condizioni economiche, finanziarie e sociali di circa sette milioni di italiani ( vedi ISTAT ) e dell'Italia, però poi l'onorevole PIDDINO suddetto chiede con forza e fermezza che il #GovernoMeloni NON mandi, NON porti detti migranti nella sua Toscana, che, se non sbaglio, da anni e anni e guidata e governata dal #partitodemocratico di cui fa parte il presidente della #regionetoscana ?????!!!!!???!!!!🤔🤔🤔⁉️⁉️❓⁉️❓ Quindi, se non ho capito male, il #PD vuole che TUTTI i migranti del mondo arrivino in Italia, però NON li vuole in Toscana !!! Bisognerebbe chiedere all'esponente suddetto del #pd il motivo di tale rifiuto acciocché NON debbano essere accolti nella Toscana #democratica del PD 🤔🤔🤔⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️❓❓❓❓⁉️⁉️⁉️❗❗🤔🤔🤔❓
Sulla stampa italiana, anche in quotidiani non vicini alla destra, c’è chi si differenzia da questa impostazione. Luca Ricolfi, lo scorso 9 settembre, ha scritto un editoriale sul Messaggero che appare quasi come una risposta preventiva al sondaggio di Diamanti e al fuoco di fila degli editorialisti di Repubblica sui timori infondati degli italiani in materia di immigrazione. Titolo: “Quel diritto alla paura ignorato dalla sinistra”. Il sociologo torinese parla di “perdurante atteggiamento paternalistico” da parte di quegli intellettuali secondo i quali il pubblico sopravvaluta i pericoli sempre e comunque. “Come se avere paura fosse irrazionale. Come se l’insicurezza fosse una mera percezione, che un racconto obiettivo potrebbe incaricarsi di sopprimere. Come se i dati fossero tutti inequivocabilmente rassicuranti. Un illuminismo ingenuo sembra essersi impadronito, da almeno due decenni, della cultura di sinistra, cui non riesce proprio di prendere sul serio le paure della gente e la domanda di sicurezza che ne deriva. Eppure, pensare che i cittadini starebbero più tranquilli se solo conoscessero i dati è un non sequitur. Sarebbe come credere che, se sapessero che i morti sul lavoro sono in diminuzione, i sindacati non si preoccuperebbero più della nocività in fabbrica”. Conclude Ricolfi: “Per la cultura progressista, la paura non è semplicemente infondata, la paura è una colpa. Ma non è così, almeno dai tempi di Hobbes. La paura è il fondamento stesso del contratto sociale e dello Stato moderno, che nasce come antidoto alla sopraffazione, come superamento dello stato di natura in cui ogni uomo è ‘lupo’ verso ogni altro uomo (homo homini lupus). Quando la paura riemerge, è perché la gente sente che lo Stato non è più in grado di far rispettare il contratto, ovvero di garantire ai cittadini il più ‘basico’ dei beni, la sicurezza”. Di fronte a questo sentimento, “l’unica cosa che può attenuare la paura, e disinnescare la protesta, non è andare dai cittadini per convincerli che si stanno sbagliano, ma riconoscere il loro diritto di avere paura, e dimostrare, con i fatti, che lo Stato sta facendo tutto quanto è in suo potere per spegnerla”.
Ricolfi sul tema è tornato anche nel suo ultimo libro, intitolato “Sinistra e popolo”, pubblicato da Longanesi. Un’analisi approfondita del conflitto politico nell’era dei populismi, nel corso della quale l’editorialista del Messaggero argomenta che gli elementi di base del “calcolo” della politica sono cambiati in ragione di tre macro fattori: la deindustrializzazione delle economie occidentali, l’apertura delle frontiere (a merci, capitali e soprattutto persone), la stagnazione economica. Fenomeni che l’opinione pubblica a volte mostra di avvertire in maniera piuttosto lucida. Ricolfi, dati alla mano, fa l’esempio della paura del terrorismo. Irrazionale? Esagerata? Colpa dei media? Tutt’altro, se è vero che “ben 2/3 della variabilità della paura per il terrorismo è spiegata da eventi e fatti reali. Questo è un risultato davvero sorprendente – scrive il sociologo – perché è piuttosto raro che un modello statistico che cerca di spiegare un atteggiamento, sia pure relativo a popolazioni e non a individui, riesca a rendere conto anche solo della metà della sua variabilità”. La sinistra però, di fronte a tante ansie crescenti, e neppure così infondate, si rifiuta di offrire “protezione”. Anzi, “con i suoi politici, i suoi giornalisti, i suoi intellettuali più o meno organici, la sinistra impegna le sue migliori energie comunicative per dissolvere i problemi che la gente normale percepisce come tali”. È l’atteggiamento del “negazionismo”, che si affianca alla derisione (“derisoria è la sinistra quando derubrica a mere ‘percezioni’, irrazionali e non basate su una conoscenza scientifica della realtà, le preoccupazioni della gente comune sulla presenza dei migranti”), al disprezzo, alla supponenza e al nichilismo. Repubblica, insomma, è avvertita. Peraltro da un libro come quello di Ricolfi che perfino Corrado Augias, firma storica della stessa Repubblica, ha definito come “l’analisi più accurata sul tema delle difficoltà della sinistra”.“Ci servono immigrati” così a caratteri cubitali si leggeva ieri sulla prima pagina di Repubblica, il rotocalco turbomondialista spiega che questa è la richiesta delle grandi imprese del capitale, che naturalmente non vedono l’ora di accogliere, tra virgolette, a braccia aperte nuovi arrivati, braccia a basso costo da mettere a lavorare per il nudo interesse del profitto. E infatti Repubblica, dopo aver esposto questo titolo a caratteri cubitali, spiega nel seguito del titolo “dall’industria all’agricoltura, l’appello degli imprenditori: vogliamo più stranieri. Il caso del Veneto. Il governo prepara l’ingresso dall’estero di 100 mila persone, aziende e famiglie ne chiedono il doppio“.
Insomma, abbiamo ancora una volta la voce del padrone e dei suoi ideologi. Ci servono immigrati come ci servono braccia a basso costo, braccia a basso costo da sfruttare nel lavoro e con le quali abbassare in generale i costi della forza lavoro, magari fomentando ad arte conflitti orizzontali tra lavoratori; conflitti buoni a evitare che il conflitto si ricomponga nella forma verticale del lavoro contro il capitale, del basso contro l’alto. Del resto, non è un mistero che se arriva chi fa il medesimo a 2 euro, anziché 10, anche i lavoratori dovranno abbassare i costi della loro forza lavoro per essere competitivi. Ecco perché la competitività è una categoria che andrebbe ampiamente criticata. Il capolavoro del potere, come sempre, sta nel far sì che anche chi deve opporsi all’ordine dominante lo accetti con entusiasmo.
Bisogna uscire “dalla logica buonista e terzomondista” per cui “abbiamo il dovere di accogliere tutti quelli che stanno peggio di noi”. Insomma, “non possiamo accoglierli tutti noi“. Dobbiamo liberarci “da una sorta di senso di colpa” perché “non abbiamo il dovere morale di accogliere in Italia tutte le persone che stanno peggio”. Certo, “se qualcuno rischia di affogare in mare, è ovvio che noi abbiamo il dovere di salvarlo” ma “non abbiamo il dovere morale di accoglierli”. Piuttosto, “di aiutarli a casa loro”. E “chi viene qui deve fare i conti con la nostra identità“.
Che bisogna aiutare sono d’accordo, ma prima non sarebbe meglio sistemare sia gli italiani e quelli che vivacchiano nel paese??
Ci risiamo! Per carità tutti vanno aiutati, ma qualcuno ricorda gli italiani senza casa, senza lavoro?? Chi per anni ha dimenticato questi italiani non ha diritto di parola !
Sparare sciocchezze è quello che riesce meglio alla sinistra!
Mi sembra giusto, gli italiani possono aspettare, non c'è fretta, adesso capite chi sono le persone che votano questi squallidi personaggi??
I centri sociali sono entrati nella stanza dei bottoni del #PD 😢😂😢🤔❗❗
Iniziate voi politici di sinistra a dare le vostre case agli immigrati.
Ma certo gli italiani sotto i ponti i clandestini nelle case 😢🤔😢🤔😢🤔😩😭 non ci sono parole !
Certe dichiarazioni si commentano da sole e ribadiscono che per il #PD le priorità sono tutti e tutto, tranne affrontare i problemi gravissimi ed irrisolti degli italiani poveri, indigenti, senza casa, senza lavoro e senza futuro !!! Complimenti alla Elly Schlein , a Stefano Bonaccini , a Chiara Gribaudo e a tutti i parlamentari del Partito Democratico Federazione Frosinone Un nuovo PD con Elly Schlein Senatori PD Deputati PD NON avete ancora capito i motivi per i quali la stragrande maggioranza degli italiani il 25 settembre scorso hanno votato il centrodestraunito, che ha stravinto le elezioni politiche !!! Non avete imparato nulla, i veri e bravi comunisti, come il compianto Enrico Berlinguer, si occupavano degli italiani e dei loro problemi e se fosse vivo oggi NON vi apprezzerebbe affatto; voi post comunisti sembrate convintamente ignorare l'Italia, l'amor patrio e gli italiani 😭😭😭❗❗⁉️❗⁉️
Promemoria: “Io non insinuo, io AFFERMO che quelli del Pd si siano politicamente comportati da SCIACALLI”.
Questi nuovi Kompagni sono fuori dal mondo. Non una parola sugli italiani e sui loro gravissimi problemi ❗⁉️⁉️⁉️❗❓❗❓ #sinistra #PDaCasa #partidodemocraticoacasa #PD la GRANDE #DELUSIONE degli italiani !!!
D. Capezzone
Giorgio Modula 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👍👍👍👍👍👍👍Faremo la fine di Troia ( vedi e leggi cavallo di Troia ) con questo falso buonismo a tutti i costi; nel mondo ci sono circa 2 miliardi di persone che a diverso titolo vogliono venire in Italia e in Europa, quest'ultima non li vuole, per questo motivo NON possiamo accoglierli tutti qui in Italia (lo ha detto ripetute volte Matteo RENZI, che di certo NON è di destra e forse ancora pende a sinistra ) perché in Italia ci sono circa 7 milioni di italiani poveri, indigenti e sembra senza futuro ( ISTAT ) inoltre in Italia non non c'è assolutamente tutto questo lavoro che i buonisti ostentano ai migranti, che poi nella stragrande maggioranza, vediamo dove vivono, dove delinquono, rubano, rapinano, accoltellano, stuprano e hanno reso ormai tutta l'Italia insicura e dov'è pericoloso uscire di casa o uscire o recarsi nelle stazioni e non solo ( ultimo caso recentissimo l'accoltellamento di 6 sei persone in stazione a Milano da parte di due immigrati, che sono arrivati in Italia convinti che avrebbero trovato un lavoro e un futuro migliore e invece sappiamo tutti cosa sono costretti a fare per sopravvivere ). Basta illudere queste persone invitandole a venire in Italia, che NON è più il pozzo di SAN PATRIZIO o meglio NON lo è mai stato !!
Purtroppo la #UE e la stragrande maggioranza dei paesi europei NON li vuole più da diversi anni e purtroppo lascia l'Italia da sola a sobbarcarsi e ad affrontare alla meglio le migrazioni, che vanno affrontate con tutti gli stati del mondo, con l'ONU, con l'UNICEF, con L'ACHNUR, con la FAO, con le ricchissime superpotenze e con la visione che miliardi di persone NON debbano spostarsi da un continente all'altro, perché demograficamente e socialmente diventerebbero mine vaganti nei paesi ospitanti con conflitti sociali o meglio dire LOTTE o GUERRIGLIA tra POVERI indigeni e ospiti !❗❗❗❗❓⁉️⁉️❗
https://youtu.be/Put9k2m5UY0.
#LaRepubblica l'organo ufficiale del nuovo PD che, riciclandosi, è sempre lo stesso; l'unico e vero cambiamento per un partito che fa gli interessi di TUTTI, tranne che degli italiani , è l'estinzione oppure in alternativa andare a fare politica in Africa e in Asia ! Accusano il governo italiano di non aver soccorso i migranti a Cutro; la colpa dei 30 dispersi di oggi naufragati nelle acque SAR libiche con la guardia costiera Libica che non è intervenuta, è sempre del governo italiano, che continua a salvare e ad accogliere migranti oppure della amica e compagna #UE (del PD ), che continua a scrivere e ad accettare le idee del governo Meloni a chiacchiere, ma nel frattempo non non fa nulla ❓❓❓ Il #PD e la #Schlein NON hanno ancora capito che in Europa, nella UE i #migranti e i #clandestini NON li vuole più nessuno, vedi Francia, Spagna, Germania e Stati nordici, che da anni ormai, non solo non accolgono più, ma addirittura li respingono; perché NON è questo l'approccio o la soluzione con e per le #migrazioni, ma investimenti e formazione negli Stati di provenienza ❗❗❗ È inutile illudere questi poveri disperati, clandestini e non, che venire in Italia o in Europa è una ottima opportunità per migliorare la loro vita, perché sappiamo tutti che non è così e che saranno protagonisti di una guerra tra poveri per la sopravvivenza ❗❗❗ L'ideologia può andar bene, ma la realtà e i fatti sono tutt'altro che un bene; lo vediamo tutti i giorni in tutta l'Italia, dove la sicurezza e la civile e pacifica vivibilità dei cittadini italiani sono ormai continuamente in grave pericolo 😭⁉️❗❗❗❓❗❓❗🤔❗
➡️➡️➡️➡️➡️➡️ #partitodemocratico #Pd #PD #pd #MovimentoCinqueStelle #Movimento5Stelle #movimento5stelle #movimentocinquestelle #SinistraItaliana #sinistraradicale #sinistraitaliana #Verdi #verdi #piueuropa #europa #italiaviva #Azione #sinistraitalianaverdi #art31 #ellysclein perché NON volete fare la stessa cosa della Gran Bretagna in Italia ??? Il vostro essere finti e falsi buonisti e finti accoglienti ha reso l'Italia e gli italiani insicuri: non si può uscire di casa, non si può andare in stazione, non si può liberamente circolare per e nelle proprie città; ultimo episodio l'accoltellamento di sei persone nella stazione di Milano e dintorni e quello di Roma; sono episodi che accadono tutti i giorni in tutta Italia; senza parlare di spaccio, furti, rapine, accoltellamenti, stupri, intimidazioni e scorribande varie ( l'Italia è sempre più un far west e la sinistra italiana suddetta non non vuole capirlo e sembra quasi plaudire e giustificare questi fatti, al punto che gli italiani hanno inviato loro un chiaro messaggio con le politiche del 25 settembre scorso, quando la sinistra ha subito una pesantissima sconfitta elettorale !!!😢😢😢 NON illudiamo i migranti e clandestini che in Italia troveranno una vita migliore, perché lo sappiamo tutti che in Italia ci sono 7 milioni di italiani poveri, indigenti e senza futuro (ISTAT) !!! È davvero un peccato illudere queste persone, che pagano cifre come 4.000€ e rischiano ahinoi, la morte, come spesso succede ed è successo in questi ultimi 11 anni, in cui NON si è mai fatto pressione su @europeancommission @europeanparliament @eucouncil @europeaninvestmentbank !!!
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klimt7 · 4 months
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ADE
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Sono qui.
Un nulla. Un profumo.
Il poema che popola i tuoi sogni.
Dicono che le anime
si nascondono nei corpi dei viventi.
Per non essere trovate dalla morte.
Cosi io nei tuoi pensieri. Nei sogni.
Nella carne docile e ribelle
Fin dentro i racconti futuri
occupai uno spazio.
Nel tuo inchiostro di sangue
e parole. Ululato di lupo.
Qui.
Per illuminare il tuo cielo
come un inutile ricordo eterno.
Perdizione e perdita
Magia ed essenza.
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spettriedemoni · 1 year
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“La pioggia nel pineto” di G. D’Annunzio
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitìo che dura
e varia nell’aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo vólto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L’accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida ombra remota.
Più sordo, e più fioco
s’allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s’ode voce del mare.
Or s’ode su tutta la fronda
crosciare
l’argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pèsca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l’erbe,
i denti negli alvèoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,
o Ermione
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mezzalunaa · 9 months
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Realtà= Qualità e condizione di ciò che esiste effettivamente e concretamente.
Apparenza= Ciò che appare, che si mostra alla vista; quindi aspetto, e anche contegno, comportamento esteriore.Talora serve a negare addirittura l’esistenza di ciò che appare.
Una distinzione ardua che non fa altro che riempire le nostre vite di dubbi e incertezze. Crescendo mi hanno sempre detto che le parole non hanno valore, vivendo ho capito che le parole hanno valore, la differenza la fa chi le pronuncia.
Schopenhauer analizza la contrapposizione tra realtà (volontà) e apparenza (rappresentazione) nella sua più grande opera: "Il mondo come volontà e rappresentazione". Egli considera la vita “sogno”, cioè un tessuto di apparenze o una sorta di “incantesimo”, che fa di essa qualcosa di simile agli stati onirici. Ma al di là del sogno esiste la realtà vera, sulla quale l’uomo, o meglio il filosofo che è nell’uomo, non può fare a meno di interrogarsi. Infatti sostiene Schopenhauer, l’uomo è un “animale metafisico”, che, a differenza degli altri esseri viventi, è portato a stupirsi della propria esistenza e a interrogarsi sull’essenza ultima della vita. Il filosofo ha quindi il compito di squarciare il velo di Maya per andare al di là delle apparenze.
Ma la vera essenza delle cose per Schopenhauer è la volontà di vivere in cui però emerge un certo pessimismo in quanto il desiderio vuol dire mancanza di qualcosa e quindi ci porta a soffrire. Tutto ciò che di positivo crediamo di riconoscere nel mondo è un’illusione. Quindi tutto sarà sempre un punto interrogativo. Ma io e te ? Io e te cosa siamo ? Per sempre un punto interrogativo?
~mezzaluna
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elperegrinodedios · 1 year
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Jesùs le dijo: "Yo soy el camino, la verdad y la vida; nadie viene al Padre, sino por mi". Amèn!
Gv. 14:6 📖
Una relazione diretta con Gesù, l'unigenito figlio di Dio, senza intermediari, senza chiese fatte da mani dell'uomo, perchè, la vera chiesa di Cristo, siamo noi come pietre viventi. Io, Lui e la Parola di Dio. Senza Gesù non c'è salvezza, senza di lui non si arriva a Dio e se vuoi pregare senza tante parole, il Padre Nostro è l'unica preghiera che ci ha lasciato Lui stesso. Alleluya! Gloria a Dio!! 🤍
lan ✍️ 📷
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donaruz · 2 years
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Dubbi sul fatto che Dio possa esistere? Nessuno.
Mai avuto grandi slanci verso la religione, di alcun tipo. Non ho mai creduto troppo a nulla, poi non ho creduto assolutamente più a nulla. L'idea di un dio impersonale sarà più accettabile per la ragione, ma è pur sempre una scappatoia per spiegare quello che la scienza non sa ancora spiegare. Ma così è troppo comodo, troppo facile.
Il compito della scienza è cercare di capire quali siano le leggi che regolano l'universo, la nostra vita, i nostri pianeti, senza ricorrere a dio. Ricorrendo a dio non c'è più bisogno di scienza. È come se dio ci desse da fare le parole crociate, tanto poi se non si fanno, spiega tutto lui. Il compito della scienza è proprio quello di fare a meno di dio. Cercare di capire con la propria ragione.
Non c'è bisogno di autonomia, credo che molti scienziati credenti vedano questa luce di dio non come una guida per il progresso della scienza, ma come una questione personale. Come diceva anche lei prima, scienza e fede sono su due piani diversi, ci sono scienziati credenti, scienziati non credenti. Lo scienziato si basa sulla ragione, sull'osservazione e sull'esperimento, che creda o non creda in dio. Il non credente ha la fiducia nel progresso della scienza e nella sua utilità, nel suo contributo al progresso dell'umanità.
È quello che dico sempre, anche essere atei, come essere credenti, è una fede perché io non posso dimostrare né che dio c'è, né che non c'è. Io non credo perché non mi soddisfa l'idea di dio, non posso pretendere di dimostrare che dio non c'è. A me sembra assurda l'idea di dio perché mi sembra infantile, ma questa è un'opinione personale.
Diventa un fondamentalismo pretendere che l'evoluzionismo escluda la presenza di dio. Si può essere credenti e, in base all'osservazione, e credere al progresso dalla materia bruta fino agli esseri viventi..
> Margherita Hack* <
da intervista di Mirella Parachini e Luigi Montevecchi, Agenda Coscioni, anno I, n. 1, ottobre 2006
*Astrofisica, atea e antifascista.
Cultura inquieta libertaria
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erofjodena · 10 months
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Sulla nudità di un corpo.
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Un corpo nudo non è osceno (nasciamo nudi: questo è il nostro corpo; è la moralità religiosa a imporre irrazionali tabù sulla nudità corporea); ciò che turba la serenità di un bambino è un uomo morto, sanguinante, inchiodato mani e piedi ad una croce - ma è appeso pure a scuola.
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La persona che ha mostrato i genitali ai bambini, ha solo fatto questo (non ha abusato sessualmente di tali minori; non c'è stato alcuno stupro); in seguito, ha compiuto palesi gesti autolesionisti, ferendosi; ciò dimostra che non fosse pienamente cosciente dei suoi gesti.
Quando si vuole fare l'analisi logica di un fatto (positivo o meno), non si può prendere in considerazione solo una porzione di quel fatto e isolarla dal resto; esiste un contesto, esistono una serie di eventi nella "notizia di Milano", non solo l'esibizione dei genitali.
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Twitter ha spazi limitati, ma questo non significa che chi vi scrive debba avere una visione/elaborazione della realtà frammentata, mostrando totale incapacità di guardare agli eventi umani (di esseri viventi) secondo logici principi di causa-effetto.
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Rispetto all'atto - volontariamente isolato e giudicato moralmente "osceno" (mostrare i genitali) - ci sono stati gesti eclatanti di autolesionismo ed ingiustificate percosse che tale persona con chiari disturbi psichici ha subito: quello potrebbe essere un trauma per dei bambini, qualora testimoni.
L' "operazione diversivo" di chi vuole isolare l'evento di Milano dal contesto di omofobia cattolica in cui una persona non eterosessuale, in Italia, si trova a convivere, può funzionare solo con gli analfabeti funzionali e con i "mangiadivinità" (cristiani) - ergo con gli ignoranti.
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Quello che frena una persona qualsiasi da non stuprare alcuno non è una "sana educazione al vestiario", ma una corretta educazione civica, che parta da bambini, fondata sull'etica e non sulla morale religiosa: cioè priva di misoginia, gerarchia, gerontocrazia.
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Prima di dire a qualcuno "sei fuori di testa", verificare il tipo di educazione familiare che ci ha resi adulti, perché se è cattolica e si crede a natale, pasqua, alla resurrezione dei morti e alle "vergini incinte", è oggettivo che chi ha bisogno d'uno psicologo è il credente.
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Siamo animali, di specie diversa dagli altri, ma animali ed anche in noi rimane l'istinto primordiale (come in altre specie) di mostrare i genitali, quale "rito per accoppiamento" - che abbiamo superato attraverso una buona educazione; ma non è questo il caso in oggetto.
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Il fatto che la chiesa cattolica rimanga impunita per gli abusi sessuali su minori e imponga il celibato al clero, attira copiosamente pedofili, poiché in tale setta essi non devono in alcun modo nascondere le loro devianze sessuali e tanto meno sposarsi per occultare la realtà.
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Esiste una evidente contraddizione in chi si scagli malamente, violentemente, verso chi ha solo mostrato dei genitali (non ha abusato sessualmente di minori), ma resti indifferente alle continue notizie, che da decenni sono di ordine pubblico, di una pedofilia che per la chiesa è un hobby.
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Nelle scuole italiane non si fa educazione sessuale, ma si danno solo dati su come è fatto il corpo, tralasciando l'importanza dell'affettività, della consensualità; e non lo si fa perché siamo un paese cattolico, dove vige ancora una forte intromissione religiosa nello Stato.
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"Tanto vale allora ad andare in giro nudi".
Potremmo serenamente restare nudi d'estate all'aperto e al coperto riscaldato in inverno, poiché la morbosità nasce dalla repressione d'un comportamento, a cui si da l'imputazione di "peccato", non di certo dal renderlo ordinario.
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Quando, da adulti, "non si hanno parole" per affrontare argomenti già ampliamente spiegati anche dalla scienza (omosessualità e disturbi causati dalla repressione sociale omofoba, che possono portare ai gesti del "caso Milano"), vuol dire che si è ancora immaturi.
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saysomethingright · 10 months
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Ode di Giovanni Annunzio laz «pineta».
Il poema è ambientato in una pineta nella quale passeggiano un personaggio maschile ed uno femminile. Alla fine dell’ode comprendiamo come i due umani che si stavano riposando nella pineta iniziano a diventare parte della foresta.
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell’aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L’accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s’allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s’ode voce del mare.
Or s’ode su tutta la fronda
crosciare
l’argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l’erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,
o Ermione.
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suavisonus · 11 months
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Sull'empatia e le nullità viventi (ahimé)
Ma di fatto, uno cosa dovrebbe farsene di una persona che ti dice quello che pensa tu voglia sentirti dire? Allora, per me non ci sono problemi eh, per carità, sapeste quanto mi diverte vedere come la gente si compiace nella convinzione di sapere cosa io voglia realmente, e sapeste, peraltro, quanto poco me ne freghi e quanto (ancor meno di poco) possa incidere nella mia vita di tutti i giorni un comportamento di un qualcuno che si rivela essere la più completa ed assoluta delle nullità terrestri (e ci tengo a specificare che non v'è rancore in queste parole!)
Più che altro, vi ammiro (nell'accezione più spregevole del termine, sia questo assolutamente chiaro) per la sfacciataggine e nondimeno per la falsità con le quali vi rapportate alle persone.
Io l'ho capito, eh, ma per carità, specifico: ci mancherebbe! L'ho capito che le cose al giorno d'oggi non sono più come quelle di un tempo, ma evinco con sommo dispiacere che certe persone, qualcuno più di qualcun altro, sono letteralmente incapaci a provare empatia e a creare legami sinceri.
Il "problema" (sta per arrivare la rivelazione, tenetevi forte), amori miei, è che le persone sono persone, non giocattoli da usare come passatempo fino a quando non passa l'entusiasmo. E dunque io dico: disprezzo profondamente questa categoria di persone!
Fatta questa piccola constatazione, non posso che enormemente elogiare me stessa e la mia integrità, posso dire con un margine di certezza che si aggira intorno al 100% di essere migliore di molti di voi. Me ne compiaccio? No. È solo un'altra - questa volta illuminante e tutt'altro che piccola - constatazione.
Pace e vogliatevi bene, per davvero e non solo per noia.
(Quanto amo le mie doverose parentesi nel bel mezzo del discorso, rendono tutto estremamente più vero e tangibile!)
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