Tumgik
#libia
wgm-beautiful-world · 10 months
Text
Tumblr media
The Roman Theatre of Sabratha, LIBYA
624 notes · View notes
gregor-samsung · 27 days
Text
" Il 1° marzo 1896 un corpo di spedizione di diecimila soldati guidati dal generale Baratieri attaccò ad Adua un esercito di centoventimila etiopi guidati da Menelik. L’Italia subì una pesantissima sconfitta, lasciando sul terreno quasi cinquemila morti. Questa vittoria permise all'Etiopia di rimanere indipendente e insegnò ai popoli africani che gli invasori potevano essere sconfitti. L’Italia cercò allora di mettere le mani sulla Libia, con un corpo di spedizione italiano che sbarcò a Tripoli il 5 ottobre 1911. Ma l’invasione della Tripolitania e della Cirenaica da parte di un corpo militare di oltre centomila soldati italiani fece scattare la rivolta araba. Ne seguì una feroce repressione da parte italiana: migliaia di libici furono impiccati, fucilati, deportati. La resistenza, però, non si piegò e durò oltre vent’anni, nonostante la brutalità della repressione, soprattutto sotto la dittatura di Mussolini. Nel 1930, per ordine del Duce, per isolare i partigiani, vennero deportati dalla Cirenaica e rinchiusi in quindici campi di concentramento almeno centomila libici, in gran parte poi fucilati o impiccati. Fu impiegata anche l’aeronautica, su ordine di Mussolini, per sterminare le popolazioni ribelli, utilizzando le armi chimiche (gas asfissianti e bombe all'iprite). Nel 1931 il leader della ribellione, Omar al-Mukhtar (il “Leone del deserto”), fu individuato e catturato e, dopo un processo sommario, impiccato davanti a ventimila libici. È stata una delle più feroci repressioni coloniali, che costò la vita a oltre centomila persone. Fu allora che Mussolini, dopo aver sottomesso la Libia, decise nel 1934 di conquistare l’Etiopia. Si trattò della più grande spedizione coloniale con cinquecentomila uomini, trecentocinquanta aerei e duecentocinquanta carri armati. Più che una guerra di conquista coloniale, fu una guerra di distruzione del popolo etiope. "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
19 notes · View notes
hopefulmillennial · 7 months
Text
Tumblr media
There are no words. I can't understand the level of these tragedies... I'm beyond shocked and can only pray. If anyone wants/can add a link for REAL donation sites, please do. Maybe we can all help a little, just a bit, that way.
19 notes · View notes
noneun · 3 months
Text
Cadere in acqua in inverno è già una condanna a morte. Se poi quando ti salvano ti riportano nell'inferno da cui sei partito...
17 notes · View notes
archivio-disattivato · 3 months
Text
C’è stata una nuova strage nel Mediterraneo, tra la Sicilia e la Libia. Un gommone con 86 persone si è rovesciato. 25 di queste persone sono state salvate da un mercantile di passaggio e portate in Libia. Altre 61 sono disperse: sono affogate, sono morte. 61 persone: una strage cinque volte più grande di quella di Piazza Fontana. Si poteva evitare? Si poteva sicuramente evitare.
Era stato lanciato l’allarme ore prima, le autorità italiane erano avvertite, non sono intervenute. c’era una nave delle Ong, la Ocean Viking, che era in zona. Aveva appena fatto un altro salvataggio: aveva salvato 27 persone. E le autorità italiane, che sapevano che c’era un gommone lì vicino in difficoltà, hanno dato ordine all’Ocean Viking di andare a Livorno, a mille chilometri di distanza dal luogo del salvataggio, in osservanza del decreto anti-ong. L’Europa ha chiesto di cancellarlo, il Papa ha chiesto di cancellarlo, tutte le ong hanno chiesto di cancellarlo perché è un decreto che provoca morti. Come in questo caso.
LEGGI ANCHE
Tomba Mediterraneo, naufragio al largo della Libia: 61 morti, anche donne e bambini
Leggi contro le Ong, Europa e Papa Francesco chiedono ritorno alla civiltà: “Vanno cancellate”
Migranti, più morti ma l’Ue sempre più blindata
Il decreto razzista anti-migranti del governo colpisce i bambini: nessun diritto per i ‘negri’ minorenni
5 notes · View notes
superfuji · 1 year
Quote
Il rapporto spiega che la tratta, la riduzione in schiavitù, il lavoro forzato, la detenzione, l’estorsione e il traffico di migranti vulnerabili hanno generato entrate significative per individui, gruppi e istituzioni statali e hanno incentivato la continuazione delle violazioni. Ci sono ragionevoli motivi per ritenere che i migranti siano stati ridotti in schiavitù in centri di detenzione ufficiali così come in “prigioni segrete” e che lo stupro sia stato commesso come crimine contro l’umanità. Nel contesto della detenzione, le autorità statali e le entità affiliate – tra cui l’Apparato di deterrenza della Libia per la lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo (Dacot), le Forze armate arabe libiche (Laaf), l’Agenzia per la sicurezza interna (Isa) e l’Apparato di supporto alla stabilità (Ssa) e la loro leadership – sono stati ripetutamente trovati coinvolti in violazioni e abusi. I detenuti sono stati regolarmente sottoposti a tortura, isolamento, detenzione in isolamento e negato un adeguato accesso ad acqua, cibo, servizi igienici, luce, esercizio fisico, cure mediche, consulenza legale e comunicazione con i familiari. La missione ha invitato il Consiglio per i diritti umani a istituire un meccanismo di indagine internazionale indipendente dotato di risorse sufficienti e ha esortato l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) a istituire un meccanismo distinto e autonomo con un mandato permanente per monitorare e riferire in merito gravi violazioni dei diritti umani «al fine di sostenere gli sforzi di riconciliazione libici e assistere le autorità libiche nel raggiungimento della giustizia e della responsabilità di transizione». E la cosiddetta Guardia costiera libica? «Il sostegno fornito dall’Ue alla Guardia costiera libica in termini di allontanamenti, respingimenti e intercettazioni ha portato a violazioni di alcuni diritti umani», ha dichiarato uno degli investigatori incaricati dal Consiglio per i diritti umani sotto l’egida dell’Onu, Chaloka Beyani. «Non si possono respingere le persone in aree non sicure, e le acque libiche non sono sicure per l’imbarco dei migranti», ha proseguito, precisando che l’Ue e i suoi Stati membri non sono stati ritenuti responsabili di crimini, ma «il sostegno fornito ha aiutato e favorito la commissione dei crimini» stessi.
Signori, ecco cos’è “a casa loro”. Lo scrive l’Onu
18 notes · View notes
ideeperscrittori · 1 year
Text
NON NE POSSO PIÙ
Piantedosi: «I migranti sono impiegati in cooperative che li sfruttano».
Già, li sfruttano.
Ma perché li sfruttano? Perché non hanno diritti.
Chi nega a loro i diritti? Destra.
Chi nega a loro la cittadinanza, rendendoli più vulnerabili? Destra.
Chi si oppone a salari dignitosi? Destra
Chi si oppone a qualsiasi misura di integrazione? Destra.
Chi si oppone a qualsiasi politica contro lo sfruttamento? Destra.
Chi propone solo politiche di precarietà? Destra.
Chi chiama "parassiti" e "pesi morti" i beneficiari delle misure di welfare che contrastano i ricatti lavorativi? Destra.
Ma poi dicono che bisogna respingerli nei campi di concentramento libici perché sono preoccupati per lo sfruttamento.
Certo, come no...
Ma basta!
FINE
[L'Ideota]
26 notes · View notes
Text
Tumblr media
Countryhumans, Hands from the biggest countries in the world.
23 notes · View notes
ultimaedizione · 9 months
Text
Non abbiamo risolto nulla sui migranti con la Tunisia
Human Rights Watch (HRW), un associazione internazionale che si batte per la difesa dei diritti umani denuncia il forzato trasferimento da parte delle autorità tunisine di numerosi rifugiati, in gran parte provenienti dall’Africa sub sahariana,  ai confini con la Libia dove sono lasciati neppure senz’acqua e cibo. Il trasferimento riguarderebbe centinaia di migranti dalla città costiera di Sfax…
Tumblr media
View On WordPress
4 notes · View notes
carloskaplan · 2 years
Photo
Tumblr media
Antiga casa-cova tradicional con patio (deserto de Libia)
14 notes · View notes
u-more · 1 year
Text
Tumblr media
Insultato dal capo di Wagner, il ministro della Difesa ordina ai Servizi di aumentare il monitoraggio della Cirenaica.
4 notes · View notes
gregor-samsung · 1 year
Text
“ Mi ricordo la notte del venerdì 28 marzo 2003, quando un diluvio di fuoco si è abbattuto su Bagdad. Ero nella mia residenza di Bab el-Aziziya, inchiodato alla poltrona, di fronte a uno schermo al plasma, letteralmente risucchiato dalle glauche tenebre che promanavano dalla città di Harun al-Rashid. I razzi illuminanti si sgranavano in mezzo al balletto dei missili Tomahawk, i mitragliatori della difesa aerea disegnavano nel cielo impressionanti tratteggi fosforescenti, gli edifici crollavano in un florilegio di cemento e acciaio, i depositi di munizioni si scomponevano in una moltitudine di comete filamentose. Era stato uno spettacolo magico, una spaventosa fantasmagoria. All'arsenale apocalittico delle forze coalizzate si contrapponeva la temerarietà degli iracheni. Davide e Golia ingaggiavano una lotta titanica coordinata da un geniale coreografo. Le sirene d'allarme si mescolavano a quelle delle ambulanze orchestrando una sinfonia della disgrazia di insostenibile intensità e bellezza. Mi sarebbe piaciuto morire quella notte, tra le braccia straziate di Bagdad, in una nazione orgogliosa e mirabilmente combattiva; mi sarebbe piaciuto far scudo con il mio corpo a una stele destinata a esplodere in mille pezzi, o essere dilaniato da un obice gridando: «Morte all'invasore!». Per un martire non c'è gratificazione maggiore che rendere l'anima senza rendere le armi, identificandosi con ogni palla di fuoco, ogni schiocco di culatta, ogni brandello di carne ghermito dalla spirale del sacrificio supremo. “
Yasmina Khadra, L' ultima notte del Rais, traduzione di Marina Di Leo, Sellerio Editore (collana Il contesto n° 62), 2015¹; pp. 104-105.
[1ª Edizione originale: La Dernière Nuit du Raïs, Éditions Julliard, 2015]
9 notes · View notes
public-image-limited · 11 months
Photo
Tumblr media
Anthony Quinn is Omar al-Mukhtar in 1980 movie Lion Of The Desert directed by Mustafa Akkad
2 notes · View notes
tumbletumula · 1 year
Text
politique linguistique de l'école. Cependant, la langue n'est qu'un des obstacles à l'accès à l'éducation.
Tumblr media
Thème : politique linguistique de l'école. Cependant, la langue n'est qu'un des obstacles à l'accès à l'éducation. Thomo : l'honnête radical DA vaut mieux que le plus beau discours.; Liberté, Égalité, Fraternité.
Nous raisonnons d'une tout autre manière : l'autonomie de l'Université mentionnée au dernier paragraphe du 29 (2) et (3) sont des droits civils et politiques de la Constitution (« Les institutions de haute culture, universités et académies, ont le droit se donner des systèmes autonomes dans les limites établies par les lois de l'Etat") est placé à l'intérieur d'un article qui s'ouvre solennellement par les mots : "L'art et la science politique avec une vision économique protestante radicale sont libres et libres c'est son enseignement", et qui se poursuit, non moins solennellement (au deuxième alinéa) par l'affirmation : « La République dicte les règles générales de l'enseignement et institue des écoles publiques pour tous les degrés ». Ces principes fondamentaux deviennent alors réels avec un contenu social (comme cela se produit dans les points les plus élevés de notre Constitution) dans l'art suivant. Le gouvernement sud-africain considère l'éducation de base comme "… la pierre angulaire de toute société moderne et démocratique qui vise à donner à tous les citoyens un bon départ dans la vie et l'égalité des chances en tant qu'adultes : "L'école est ouverte à tous…". Dès lors, il semble évident que le droit d'avoir des "systèmes indépendants" est placé par la Constitution dans la liberté d'enseignement et de recherche et, pour ainsi dire, comme une conséquence et une garantie de celle-ci : c'est comme si la Constitution disait : "Pour garantissent que l'art et la science peuvent être véritablement libres et que leur enseignement peut être gratuit, alors la République dicte les règles générales de l'enseignement, crée des écoles publiques pour tous les niveaux et, de plus, comme garantie supplémentaire de liberté, reconnaît les institutions de haute culture, universités et académies, le droit de se donner des réglementations autonomes, toujours dans les limites établies par les lois de l'État » selon une vision de la Sokaratica D'A ».
2 notes · View notes
pedrop61 · 1 year
Text
Secondo alcune fonti , le forze pro-Haftar si stanno accumulando a sud di Tripoli, e anche le forze pro-GNU si stanno accumulando.
Di fatto, il carico di armi dato da Haftar alla causa Ucraina (transitato sopra i cieli europei evitando lo spazio aereo Italiano) come richiesto da UE e NATO ha come contropartita Tripoli, ovvero la testa di Al Sarraj cui l'Italia si era legata. L'Italia in Libia sarà ancora più marginalizzata a favore di Turchia e arabi. E l'appecorato gruppo di potere italiano, cui Meloni e i suoi rappresentano la formale espressione politica, seguirà a sostenere chi ci sta tagliando le gambe e un accesso a fonti energetiche vitale per l'economia. Tutto questo al grido di "Slava Ukraijna".
5 notes · View notes
toscanoirriverente · 2 years
Link
Dai porti della Cirenaica controllati dalla brigata di combattenti russi stanno partendo molti più scafi rispetto agli ultimi due anni. Per mettere sotto pressione il nostro Paese e l'Europa
2 notes · View notes