Tumgik
#life pills
thefroggeacre · 2 years
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I am a strange person my life is too but my family is more, today I’ll tell you this short story
Currently my aunt lives in my house because she has cancer and she needs assistance, it’s okay we're holding up.
Something about chemo: since she struggles to eat much she developed this habit of eating lots of orange popsicles after the chemo cycle to get used to flavors again.
The point is, that since in supermarkets you can only find a few of this specific flavor we buy them in a frozen products store.
What's the problem? Well my mother has 4 sisters and 7 grandchildren, for a TOTAL OF 11 PEOPLE WHO TAKE TURNS BUYING ORANGE POPSICLES IN THE SAME PLACE.
So today upon returning from my day of studying at my university I go in and ask "good evening, excuse me I would like to have 30 orange popsicles, 5 lemon, 5 mint, 5 cola and 5 anise"
AND THE SALESWOMAN :
"I'm so sorry, I made the request to the store just this morning, I'll check in the refrigerators of the warehouse, maybe there is some orange popsicles left...right now it's VERY in demand"
I’ve had to stop myself from laughing SO hard for at least 15 minutes while I was waiting to pay, because I was trying to stop myself from telling her thet we’re the assholes who keep emptying her warehouse of orange popsicles!
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arwenrebelgirl · 9 days
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· · ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀         ⤹         𝐚𝐫𝐰𝐞𝐧 𝐡𝐚𝐮𝐠𝐞𝐧 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀ ⠀ ‧‧‧‧  ʟɪғᴇ ᴘɪʟʟs › ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀manhattan, ny ‧‧‧ 17.04.2024               ─── ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ     Il riflesso allo specchio. Quello strano aggeggio capace di capovolgere la nostra realtà, di farci vedere ciò che gli altri vedono riflettendo quella superficie così affascinante. Eppure c'è qualcosa di diverso quando mi guardo in quella superficie riflettente. Vedo il mio riflesso, la figura del mio corpo e mi dico che è bello, che è tonico al punto giusto, vedo semplicemente un corpo femminile snellito dai tanti allenamenti. Ma è solo questo? E' solamente un semplice corpo? La linea del fianco scivola leggera disegnata dal più abile degli scultori, giunge alla coscia, lambisce il gluteo e poi risale. La curva del seno grida il bisogno di essere accarezzato, toccato eppure il mio riflesso allo specchio mostra anche altro. E' questo ciò che continuo a dirmi: non è un semplice 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒐. Allora perché mi fermo ad osservare quei piccoli dettagli che diventano via via più flebili ogni volta che impiego un secondo in più sul quel determinato punto. L'attenzione così spasmodica diventa un occhio attento, al limite del critico, prima di giungere a quella semplice certezza: il mio corpo è 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒄𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆, il mio corpo è ciò che serve per raggiungere quella parola che spesso sfuma dalle mie labbra. Flebile è il soffio delle mie labbra quando penso a tutti i modi in cui il mio corpo comunica le emozioni, tristi o felici, dilanianti o euforiche che siano. Il mio corpo è sempre lì. In attesa di un tocco, di una carezza, di un gesto per renderlo semplicemente vivo. Guardo il mio riflesso, e vedo le cicatrici, i sorrisi, i gemiti e gli orgasmi, vedo tutto quanto in un volto curioso, in un corpo fin troppo giovane, smanioso di una curiosità capace di essere deleteria. Vedo un corpo che è sensuale, maturo, incapace di dire no al piacere, al godimento, ma fiero delle sue conquiste. Vedo un corpo che deve e vuole essere molto di più.
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brokensoulsworld · 13 days
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· · ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀         ⤹         𝐚𝐢𝐝𝐞𝐧 𝐝𝐚𝐯𝐞𝐧𝐩𝐨𝐫𝐭 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀ ⠀ ‧‧‧‧  ʟɪғᴇ ʙɪᴛᴇs › ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀manhattan, ny ‧‧‧ 05.04.2024               ─── ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ              [ … ] ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ Un ridacchio fuoriuscì dalle labbra del neozelandese mentre ascoltava rapito la voce della madre. Erano trascorsi mesi dal suo ultimo viaggio a casa, eppure quelle chiamate erano come il balsamo per una ferita che ancora faceva male. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤ   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Uhm. »   ᴀɪᴅᴇɴ ᴋᴀʏ  « Mamma… »   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Lo so, lo so. Ma da quando non vivete più qui mi sembra di essere ferma, non vado né avanti né indietro. Non mi piace sapere i miei figli dall'altra parte del mondo, siete ormai uomini adulti lo so, ma era bello vedervi arrivare a casa con quella dannata tavola da surf. »   ᴀɪᴅᴇɴ ᴋᴀʏ  « L'hai sempre odiata… Me lo ricordo. »   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Certamente, bagnavate ovunque. E come se non bastasse era una continua sfida tra voi due. Lo senti e lo vedi Liam, vero? Sta bene, quel disgraziato perde sempre il telefono… » ㅤㅤㅤㅤㅤㅤ Una fitta all'altezza del petto fece socchiudere gli occhi del maggiore non appena la madre menzionò il più piccolo di casa. Era un sorriso triste quello che ora giaceva sulle labbra di Aiden. Aveva sempre messo al primo posto la sua carriera, il suo essere un giocatore di football che avrebbe raggiunto livelli altissimi e poi tutto era cambiato. E un poco era cambiato anche il rapporto tra i due Davenport. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤ   ᴀɪᴅᴇɴ ᴋᴀʏ  « Certo che lo sento, e lo vedo anche. Non ti devi preoccupare. E prometto che tornerò per le vacanze primaverili, okay? Adesso però devo andare. »   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Va bene… Ma non farmi rimanere in pensiero, qualche volta chiamami. »   ᴀɪᴅᴇɴ ᴋᴀʏ  « Lo faccio sempre mamma. »   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Mai abbastanza, mai abbastanza.
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oceanmoss · 2 years
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opheliablackmoon · 1 year
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ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ  ㅤㅤ         ʟɪғᴇ ᴘɪʟʟs  ❚  manhattan, ny        new update  ﹫  opheliagrimaldi         h. 07.08, september 21th, 2022             ❪      🌑      ❫ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ     Sessanta secondi compongono un minuto. Sessanta minuti compongono un'ora. E' questo che viene insegnato fin da piccoli, come se contare il tempo fosse una cosa da nulla, normale, scontata. Insegnano come distinguere la lancetta lunga da quella corta, come si contano i minuti e le ore, come leggere quell'aggeggio che cadenza ogni momento della propria giornata eppure non è l'ora che spiega il trascorrere del tempo. Assolutamente no. Crescendo ho imparato che il tempo può essere un'arma a doppio taglio, un minuto può apparire come un'interminabile mentre un'intera giornata può passare in un battito di ciglia. Eppure il rintocco dell'ora fissa un momento nello spazio, lo identifica, lo individua, tuttavia sono determinati istanti che sanciscono l'inizio e la fine. Ed io ho fissato quel momento, l'inizio del dolore che serpeggia dentro di me, e che coincide con quell'ultimo sguardo ceruleo che mi fa battere il cuore. Ho sempre dato per scontato il trascorrere del tempo, mai una volta mi sono fermata a riflettere su come trascorro la giornata, né ho dato peso agli istanti che compongono una giornata, eppure lui ha cambiato ogni mia concezione. Ho sempre considerato il tempo come una forma di misura necessaria, ma i pensieri evolvono, i pensieri si sviluppano e mentre guardo il cielo che si tinge dei colori caldi dell'alba, e che lentamente cambia come se fosse un quadro in divenire, non posso fare a meno di chiedermi: posso fermare il tempo? Riavvolgere il nastro dei ricordi, ripercorrere le decisioni, gli sbagli, i se e i ma che mi hanno condotto esattamente a quel momento, eppure non si può, vero? Non è altro che un'altra chimera a cui volgo lo sguardo. Sono trascorsi quattro giorni, novantacinque ore e quarantacinque minuti per l'esattezza, da quando ho visto per l'ultima volta i suoi occhi, le sue labbra, le stesse che avrei voluto baciare ancora e ancora, le stesse braccia ove mi sarei voluta rintanare. Chiudo gli occhi e lo vedo, ripercorro ogni istante di quella celebrazione che ha segnato così tanto la parte più profonda di me, eppure mi sento ferma, immobile. Cado in un vortice ove tutto attorno a me gira, la mente, la stanza, il cielo diventa luce, poi buio, e poi ancora luce in un loop in cui io sono esattamente al centro. E' come essere al centro della tempesta, dove tutto gira ma il tuo sguardo vaga in balia del vento cercando il tuo punto fisso, il posto dove metterti in salvo. Perché non posso fermare il tempo? Perché non posso cristallizzare quell'esatto momento in cui tutto sembrava perfetto? La quiete del suo respiro che cullava le mie notti agitate, le sue braccia che fendevano ogni mio demone proteggendomi, e poi il suo profumo, fresco come una notte invernale: tutto è fermo nella mia mente. Eppure sfuma, sbatto le palpebre, accolgo la luce dell'aurora pronta ad affrontare un nuovo giorno nell'oblio dell'ignoranza. Per alcuni non sapere può essere una benedizione, ma non per me. Non sapere è la forma più lenta di agonia e angoscia, le domande diventano sempre più fitte, i pensieri diventano sconclusionati, non riesco a trovare pace eppure una cosa la so: io e lui non siamo insieme, e il suo sguardo amareggiato, deluso, arrabbiato non ha fatto altro che segnare l'inizio della fine.
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ethandarksoul · 2 years
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        ×× ── 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐏𝐈𝐋𝐋𝐒  ⏳          ᴇᴛʜᴀɴ ʀᴀʟᴇɪɢʜ ᴍ. ʜᴜɢʜᴇs      h. 08.03,  september 24th, 2022         ᴇᴄᴄʟᴇsᴛᴏɴ﹐ ᴜɴɪᴛᴇᴅ ᴋɪɴɢᴅᴏᴍ.        ❪      🖋      ❫ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ     Una tonalità di verde brillante spicca davanti ai miei occhi, una radura che avrebbe potuto ospitare infinite partire di polo ma che ora si colora dei colori dell'arancio, del rosso e del giallo. Ah, l'autunno. Silenzio s'espande, non un movimento che possa distogliere la mia concentrazione, quell'unico momento in cui mi sembra di essere tornato in me. Ed eccolo, lo vedo, un movimento indistinto a svariati metri di distanza, una coda arancione che muove i rami, e tutto si ferma. Un colpo. Un solo colpo e tutto tace. Lo sento nel formicolio al braccio che sorregge il fucile, il peso di quell'arma che ora giace fumante tra i miei arti, e lo sento ancora nel cuore che batte all'impazzata, martellando furiosamente così come per la caccia, così come per la lotta alla sopravvivenza. Vale la legge del più forte, così mi è stato insegnato, così ho imparato sulla mia pelle prima di riuscire a ribellarmi, ma vale anche quella del più furbo, del più scaltro, di chi non si lascia manovrare. In fondo, non sempre la forza è la risposta a tutti i problemi. E allora perché sono qui? Scivola il fucile sul mio avambraccio, un movimento automatico che non facevo da troppo tempo, come se la stagione di caccia alla volpe fosse il richiamo della mia mente a un tempo passato. Freddo è il metallo a contatto con la mia pelle scoperta, come freddo è il ricordo delle bugie. Così tanti segreti che ora, come al tempo, soffocano, opprimono, oscurano ogni cosa. Il rinculo del fucile tedia il mio braccio stanco, la mente è focalizzata sulla propria preda, un gioco che va avanti da generazioni e generazioni. Eppure mi piace il rumore delle fronde degli alberi mossi dal vento. Scote le mie membra stanche facendomi avanzare, un passo alla volta. Ho lasciato andare la mente, non esiste più preda e predatore, vittima e carnefice. Vuota è la distesa di pensieri, come vuota è la mia anima errante. I colori vengono sempre accostati alle cose, ma se così fosse anche per le persone? Forse sarebbe tutto più semplice? 𝑫𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆 𝒆̀ 𝒍𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒂𝒏𝒊𝒎𝒂? Caldi sono i colori dell'autunno, come è caldo il sole della mattina, del nuovo giorno all'orizzonte, ma lo so, tutto comincia con una fine.
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superhell · 1 year
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house md is wild because house tells wilson that he’ll sacrifice many things but never himself and then he sacrifices himself for wilson. and then he sacrifices himself for wilson. and then he sacrifices himself for wilson. and then he
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benbamboozled · 2 years
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Sometimes Jason Todd makes bad choices.
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stuckinapril · 3 months
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I will entrench myself in literature this year no matter what the fuck it takes
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britcision · 2 months
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It feels illegal that not all anaemic people are being told this but seriously guys vitamin C will increase your ability to absorb iron and also make it easier on your guts
Take your iron pills with orange juice or whatever vitamin C you can get your hands on it is banger for the nonheme irons that are the majority of what you’ll get from food
Also if you have cranky guts and are eating iron rich foods, apply this hack for less cranky guts
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kylejsugarman · 8 months
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funniest part of better call saul is that one of the tensest, most viscerally anxiety-inducing sequence of scenes was just nacho practicing close-up magic over and over so he could try to kill an old man
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nyrovie-ii · 23 days
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Anyways!
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brokensoulsworld · 13 days
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· · ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀         ⤹         𝐚𝐢𝐝𝐞𝐧 𝐝𝐚𝐯𝐞𝐧𝐩𝐨𝐫𝐭 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀ ⠀ ‧‧‧‧  ʟɪғᴇ ʙɪᴛᴇs › ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀manhattan, ny ‧‧‧ 05.04.2024               ─── ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ     Il suono del cellullare fu come un rombo di tuono nel silenzio di quell'attico che da anni l'uomo aveva cominciato a chiamare casa. I soprammobili giacevano immobili come lui stesso aveva disposto quando si trasferì in quella grande metratura che avrebbe potuto contenere una squadra di football. Ormai perfino la donna delle pulizie sapeva che ogni cosa doveva rimanere nello stesso posto in cui lo trovava. Inspirò nel ricordare che una volta non era solo. La casa spesso si gremiva di gente, soprattutto al termine delle partite giocate in casa, giocatori di football e ragazze in ogni dove, ma con la certezza che attorno a lui vi erano ragazzi che chiamava fratelli. Erano pronti a sostenersi l'un l'altro in qualsiasi ambito ma anche a prendersi in giro con battute spesso di pessimo gusto. Era quello lo spirito di squadra, no? Dio, quanto mancavano. Un sorriso aleggiò sulle di lui labbra nel prendere il telefono e vedere l'immagine della donna che ormai lo conosceva come le proprie tasche. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Il sapore dell'oceano è diverso senza di te. Dovresti tornare più spesso. »   ᴀɪᴅᴇɴ ᴋᴀʏ  « E ciao anche a te, mamma. Stai bene? »   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Certo che sto bene, sciocco. Stavo finendo di fare la cucina e ho pensato di chiamarti. Sai quante volte mi perdo a guardare le onde. »   ᴀɪᴅᴇɴ ᴋᴀʏ  « Mamma… Ricordi il fuso? » ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ Era come tornare indietro nel tempo, il sapore della salsedine che entrava dalla finestra invadendo ogni ambiente, la quiete della casa d'infanzia appena fuori il centro di Wellington e il profumo dell'ultima torta alle mele sfornata da quella donna che non si poteva dire non essere il vero pilastro della famiglia. Il sorriso aumentò sulle proprie labbra, si distese fino a raggiungere gli occhi mentre portava il telefono all'orecchio poggiandolo tra spalla e guancia. Di fronte a lui, le luci di New York si contrapponevano alla visione che sua madre aveva di fronte a sé. Ricordava lo sciabordio delle onde, della sabbia tra le dita, del calore del sole sulla pelle e sulla muta che diventava sempre più difficile togliere. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Comincio ad avere una certa età, Aiden ma non dimentico che tu e tuo fratello state dall'altra parte del mondo. »   ᴀɪᴅᴇɴ ᴋᴀʏ  « Scusa mamma. Come sta papà? Sempre alle prese con il lavoro? »   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Oh lo sai, quell'uomo è instancabile. E' appena uscito blaterando qualcosa riguardo alla plastica nel mondo. Sai com'è fatto, quando tornerà, se ne sarà già dimenticato. »   ᴀɪᴅᴇɴ ᴋᴀʏ  « Mi mancate… Ma non dovresti essere così tanto dura con lui. »   ʜɪs ᴍᴏᴛʜᴇʀ  « Non lo sono, è lui che ha il suo carattere. »   ᴀɪᴅᴇɴ ᴋᴀʏ  « Come tu hai il tuo, mamma. Ricordo piuttosto bene che sapete entrambi farvi valere, eh? » ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ[ ... ]
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thepro-lifemovement · 10 months
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These stories of women being jailed for having an abortion are never what people try to make them out to be.
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opheliablackmoon · 2 years
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ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ  ㅤㅤ         ʟɪғᴇ ᴘɪʟʟs  ❚  manhattan, ny        new update  ﹫  opheliagrimaldi         h. 15.23, september 09th, 2022             ❪      🌑      ❫ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ     Una rosa bianca. Un semplice fiore, come ce ne sono tanti in natura, dalle primule alle orchidee, dalle margherite ai girasoli, ma la cui immagine diventa simbolo di un amore puro, candido e spirituale, come quello di un popolo nei confronti del proprio regnante. Amore incontaminato, posto sopra un bene più grande, ma pur sempre amore. Allora perché associarlo alla morte? Perché associarlo ad un ricordo così doloroso? Basta davvero cos poco per scatenare ricordi assopiti, silenzi che diventano assordanti per quanto fanno male? Basta solamente un fiore? Scivola il mio sguardo su quei petali, delicati e immobili, di un candore che fa male agli occhi per il loro riflesso luminoso, mostrandosi come carezze velate di n affetto commosso che diventa quasi troppo pesante da affrontare. E allora chi sono davvero? Un popolo che soffre una perdita dolorosa, uno strappo che lacera l'anima, scavando un vuoto che non si pensava di poter affrontare, una mancanza che diventa via via più consistente quando la realtà s'abbatte sulla sconfitta. Tutto diventa confuso, i ricordi si mescolano a ciò che vedo, passato e presente diventano un'unica faccia della stessa medaglia, e l'immagine di quella bara coperta dai colori della mia bandiera, bianco e rosso, sono intrisi dell'amore e della sofferenza. Amore e sangue. Affetto e sacrificio. Un passo alla volta, gli otto uomini in alta uniforme percorrono i duecento metri che separano il palazzo dalla chiesa ottocentesca, tra i vicoli del centro storico, quello stesso luogo dove giace lei, l'amore di una vita, l'amore contrastato e da sempre giudicato, l'amore a cui ho sempre ispirato. Ma quei duecento metri diventano una forma di distanza, di lontananza e diversità che si averte tra me e loro, tra regnante e popolo. Eppure il dolore è il mio come il loro, la perdita che affronto è la stessa che loro dovranno affrontare. Qual è la differenza dunque? E poi le lacrime, lacrime di una bambina che ha perso troppo presto il suo punto di riferimento, l'uomo che le ha insegnato ad amare, l'uomo che le insegnato che tutto avviene per una ragione, l'uomo che di fronte alla scelta più ardua le ha sempre di detto di scegliere il sacrificio per un bene più grande. Piangono le persone accanto a me, lo sento il loro cordoglio, il loro affetto, la stima che avevano nei confronti del "Principe Costruttore", nel loro regnante eppure vi è silenzio. Un colpo di tamburo sancisce il battito del mio core, adesso come allora, la marcia continua, e la banda offre un Beethoven che immancabilmente ricorda lui, il suo volto, il suo sorriso, il suo amore. Tutto è immobile, cristallizzato della mia memoria di bambina, nella memoria di una donna, adesso, che è di fronte al suo destino. Trentasei colpi di cannone vengono sparati dal forte genovese, la rocca diventa dominio del dolore, e ogni colpo è un tonfo nel petto. Chiudo gli occhi, una lacrima sgorga, accarezza il velluto della mia gota come il petalo di una rosa che si stacca cadendo a terra. Ed io lo faccio, vado incontro al mio destino.
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ethandarksoul · 2 years
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        ×× ── 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐏𝐈𝐋𝐋𝐒  ⏳          ᴇᴛʜᴀɴ ʀᴀʟᴇɪɢʜ ᴍ. ʜᴜɢʜᴇs      h. 19.47,  september 02nd, 2022          ʜᴀᴍᴘᴛᴏɴs﹐ ɴᴇᴡ ʏᴏʀᴋ.        ❪      🖋      ❫ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ     Distesa d'acqua s'estende davanti a me, come se potessi allungare una mano, con il più piccolo degli sforzi e tastarne la quiete, la calma che avrei necessità di inglobare in me. Così immobile da essere irreale. Flebile è poi il vento che accarezza la mia pelle, i capelli scuri che contrastano con il cielo tinto dei colori più caldi che il vespro regala, gli occhi cerulei che tanto sembrano raccontare eppure sono qui da solo. Scivola, ancora una volta, ogni giornata, dal crepuscolo al tramonto mentre i pensieri si raccolgono, s'annidano dentro di me senza lasciarmi fiato. Come l'oceano d'innanzi a me, come la mia anima all'apparenza così pacata e imperturbabile, la tempesta viene celata agli occhi più ottusi. Si lasciano abbindolare dalle buone maniere, da un sorriso che non raggiunge nemmeno parzialmente gli occhi, ma quelle carinerie che sembrano essere d'obbligo. Sola è la mia anima, oscura come i pensieri che giungono nel cuore della notte, mentre osservo i colori tinteggiarsi della stessa oscurità che possiedo. Lenta ed inesorabile accolgo la vita che mi è stata concessa, la vita che avrei dovuto plasmare ma che ora non è altro che semplice paccottiglia. Isolata è la mia mente, irraggiungibile da chi desidera comprendermi, da chi anche si chiede che cosa stia pensando, come se fossi la persona più semplice al mondo. Ma perché ostinarsi a risolvere un dilemma così persistente? Perché ostinarsi a chiarire qualcosa che non vuole essere esplicato? Mi lascio andare, il corpo a contatto con la sabbia fredda scote le mie stanche membra, eppure il piacere di quel contrasto mi ricorda che sono vivo, che sono qui ed ora, e forse sono ancora padrone di 𝒎𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒐.
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