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#lo sceicco bianco
haku-9 · 3 months
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"The White Sheik" by Federico Fellini
Original title: Lo sceicco bianco
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sun-graph · 11 days
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フェデリコ・フェリーニ監督『白い酋長(原題:Lo Sceicco Bianco)』4Kデジタルリマスター版BDパッケージのデザイン
1952年。フェデリコ・フェリーニの長編監督デビュー作。音楽はフェリーニ作品に欠かせないニーノ・ロータ。そして、原案はミケランジェロ・アントニオーニ。
新婚旅行でローマにやって来た若い夫婦。時間に精密に動こうとする夫イヴァンと連続活劇『白いシーク』で主演スターの熱烈なファンである妻ヴァンダ。ローマでスター俳優リヴォリに会うことを勝手に想像し楽しみにしていた。隙を見てスタジオを訪れた彼女はリヴォリと念願の対面を果た。そして、撮影現場まで同行することになり共演まで果たす。一方の夫は夜の街でヴァンダを探し回る……。ちなみに、夜の街で出会う娼婦は、フェリーニの公私にわたるパートナー、ジュリエッタ・マシーナが『カビリア』役で出演している。
『夫と妻とスター』の奇妙な三角関係とテンポ良く続くスラップスティックな展開とユーモア。みずみずしくもあり叙情的でもある。すでにフェリーニ作品であることが確認出来る。見ている人の心に優しく寄り添う作品だと思いました。私のフェリーニ作品中で一番になりました。
デザインでは、『夫と妻とスター』の奇妙な三角関係を瑞々しく明確に表してデザインしました。
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angelap3 · 2 months
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La storia del Cinema Italiano
Un genio irripetibile nel cinema italiano ancora senza eredi in quanto nessuno come lui è riuscito a racchiudere la storia e il carattere delle generazioni del dopoguerra nella propria autobiografia. Il rapporto di Sordi con la politica (ricordiamo che anche se per un giorno è stato sindaco di Roma) potrebbe sembrare secondario rispetto alla carriera dell' attore e invece sembra centrale perché affrontò il potere sempre con un sorriso anche ripensando al giorno della sua morte con la sua salma esposta in Campidoglio con le Isituzioni e una marea di gente a rendergli omaggio. Amico di Andreotti, di Veltroni, di importanti leader politici, papi e cardinali, romano de Roma, tifoso della Roma (nessuno è perfetto nella vita), scrisse la Storia di un italiano in tv, sciupafemmine incallito, non avvezzo al matrimonio
("mica me metto una estranea dentro casa"), accusato di esser avaro quando invece faceva generosa beneficenza e del tutto anonima. Come non ricordare i suoi film con Fellini (lo sceicco bianco, i vitelloni,ecc.) con Steno (un americano a Roma) , la grande guerra, una vita difficile, e quelli interpretati sotto la sua regia. Un sogno che non ebbe il tempo di realizzare fu un film sul poeta romano per eccellenza Gioacchino Belli. Un gigante
che ci ha regalato risate e che rimane sempre nei nostri cuori!
Fra i più importanti attori del cinema italiano di tutti i tempi, ha recitato in 160 film ed è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana con Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, un quartetto al quale è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni]. Inoltre, insieme ad Aldo Fabrizi e Anna Magnani, fu tra i massimi esponenti della cinematografia romana.
Alberto Sordi 24 Febbraio 2003
Te c’hanno mai mandato a quel paese, sapessi gia la gente che ce stà, il primo cittadino è amico mio, tu digli che te ciò mandato io.
https://m.youtube.com/watch?v=4qAPmdlwrsk&pp=ygUkYWxiZXJ0byBzb3JkaSB0ZSBjJ2hhbm5vIG1haSBtYW5uYXRv
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lamilanomagazine · 6 months
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31 ottobre 1993 - 31 ottobre 2023. «F come Fellini»: nel 30ennale della scomparsa Cine34 ricorda il più grande regista del cinema italiano.
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31 ottobre 1993 - 31 ottobre 2023. «F come Fellini»: nel 30ennale della scomparsa Cine34 ricorda il più grande regista del cinema italiano. In occasione del 30ennale dalla scomparsa, Cine34 propone una rassegna dedicata a Federico Fellini. Una carrellata di capolavori, che ricordano il più grande regista del cinema italiano, riscoprendone valore, influenze, tic, leggerezza, ritmo e straordinari sogni, grazie a introduzioni e commenti dell’autorevole critico cinematografico, autore e saggista, Tatti Sanguineti. Il più autobiografico tra tutti i film di Fellini, la commedia venata di malinconia Amarcord, Oscar per il miglior film straniero (oltre a Golden Globe, David di Donatello, Nastro d’Argento...), va in onda il 31 ottobre, in prima serata. Presentata fuori concorso al Festival di Cannes, l’opera è stata selezionata tra i 100 film italiani da salvare. Il titolo, entrato nella cultura popolare, è quindi diventato un neologismo della lingua italiana, con il significato di rievocazione in chiave nostalgica. Nel cast della pellicola, Pupella Maggio, Armando Brancia, Magali Noël, Ciccio Ingrassia, Nando Orfei, Luigi Rossi, Bruno Zanin, Gianfilippo Carcano, Josiane Tanzilli, Maria Antonietta Beluzzi, Giuseppe Ianigro, Marcello Di Falco, Alvaro Vitali. Ai titoli già trasmessi - Lo Sceicco Bianco, il primo diretto, nel ’52, con Giulietta Masina e Alberto Sordi; il successivo (I Vitelloni), vincitore di un Leone d’Argento e tre Nastri d’Argento; il pluripremiato La Dolce Vita, opera che ha segnato un prima e un dopo nel cinema internazionale, e 8 ½, doppio premio Oscar (miglior film straniero e migliori costumi), con Marcello Mastroianni, in entrambe le pellicole sex-symbol inarrivabile - seguono Giulietta degli Spiriti, primo film a colori del Maestro, doppio premio Oscar, Golden Globe per il miglior film straniero, David di Donatello a Giulietta Masina e Sandra Milo, e Le tentazioni del dott. Antonio, tratto dal film Boccaccio ‘70.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ilgrandeschermo · 5 months
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Lo sceicco bianco
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The Godfather Waltz - Nino Rota (spartito piano)
The Godfather Waltz - Nino Rota (spartito piano)
https://vimeo.com/563242723
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Spartiti scaricabili qui.
Nino Rota
Giovanni Rota Rinaldi (3 dicembre 1911 – 10 aprile 1979), meglio conosciuto come Nino Rota), è stato un compositore, pianista, direttore d'orchestra e studioso italiano noto soprattutto per la sua musica da film, in particolare per i film di Federico Fellini e Luchino Visconti. Ha anche composto le musiche per due dei film shakespeariani di Franco Zeffirelli e per i primi due film della trilogia de Il padrino di Francis Ford Coppola, per la quale ha ricevuto l'Oscar per la migliore colonna sonora originale per Il padrino, parte II (1974). Durante la sua lunga carriera, Rota è stato un compositore straordinariamente prolifico, soprattutto di musica da film.
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Colonne sonore per film Nino Rota scrisse le musiche per il film La montagna di vetro del 1949. Notevole era la voce di Tito Gobbi, uno dei più grandi baritoni del mondo. Il film ha vinto numerosi premi. Nella sua voce su Rota nell'edizione del 1988 di The Biographical Dictionary of Composers and Musicians di The Concise Baker, il musicologo Nicolas Slonimsky lo ha descritto come "brillante" e ha notato che il suo stile musicale: …mostra grande destrezza e persino allegria, a volte con ardite incursioni nella dodecafonia. Tuttavia, le sue composizioni più durature riguardano la sua musica per film; ha composto le colonne sonore di molti film del regista italiano Federico Fellini dal 1950 al 1979. Particolarmente criticata è, inoltre, una sua abitudine compositiva: la predilezione per le imitazioni di vari stili del passato, che spesso diventano vere e proprie citazioni dalla propria musica precedente o da quella di altri. Uno degli esempi più notevoli di tale inclusione è il suo uso del Larghetto della Serenata per archi in mi maggiore di Dvorák come tema per un personaggio de La Strada di Fellini. Durante gli anni '40, Rota ha composto le musiche per più di 32 film, tra cui Renato Zaza de Castellani (1944). La sua collaborazione con Fellini inizia con Lo sceicco bianco (1952), seguita da I vitelloni (1953) e La strada (1954). Hanno lavorato insieme per decenni e Fellini ha ricordato: Il collaboratore più prezioso che abbia mai avuto, lo dico subito e non devo nemmeno esitare, è stato Nino Rota – tra noi c'era un'armonia completa, totale, istantanea… Aveva una fantasia geometrica, un approccio musicale degno di le sfere celesti. Non aveva quindi bisogno di vedere le immagini dei miei film. Quando gli ho chiesto quali brani avesse in mente per commentare una sequenza o un'altra, ho capito che non era affatto interessato alle immagini. Il suo mondo era dentro di lui, e la realtà non aveva modo di invaderlo. Il legame tra Fellini e Rota era così forte che anche al funerale di Fellini Giulietta Masina, moglie di Fellini, chiese al trombettista Mauro Maur di suonare l'Improvviso dell'Angelo di Rota nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma. La colonna sonora di Rota di Fellini per 8½ (1963) è spesso citata come uno dei fattori che tengono insieme il film. La sua colonna sonora per Giulietta degli spiriti di Fellini (1965) includeva una collaborazione con Eugene Walter per la canzone "Vai a mungere la luna" (tagliata dalla versione finale del film), e si unirono nuovamente alla canzone "What Is a Youth ?” , parte della partitura Rota per Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli. L'American Film Institute ha incluso la colonna sonora di Rota per Il padrino n. 5 nella sua lista delle migliori colonne sonore di film. Dopo essere stato nominato all'Oscar per questa colonna sonora, la nomination è stata successivamente revocata quando è stato rivelato che Rota stava riutilizzando un tema di una colonna sonora precedente che aveva scritto per il film Fortunella due decenni prima, e quindi non era più considerato originale. anche se è stato giocato in modo diverso. La nomination è poi andata al film Sleuth, mentre Charlie Chaplin e due co-sceneggiatori hanno continuato per la colonna sonora di Limelight, un film di 21 anni che era appena stato cancellato dalla proiezione a Los Angeles fino al 1972. per vincere il premio. Ha vinto un Oscar per la sua musica da film per "Il Padrino Parte II". Anche la sua colonna sonora Guerra e pace è stata nominata per la lista. In totale, Rota ha scritto la musica per più di 150 film. Read the full article
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allweknewisdead · 2 years
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Lo sceicco bianco (1952) - Federico Fellini
La vera vita e quella del sogno, ma a volte il sogno è un baratro fatale.
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Giulietta Masina, la nostra piccola Charlot
L’attrice preferita di Charlie Chaplin, soprannominata female Charlot, Giulietta Masina non era solo una first lady, ma una professionista completa, attrice drammatica e comica (di teatro, cinema, televisione e radio), cantante, ballerina, presentatrice. Il destino ha voluto che nel 1943 sposasse Federico Fellini e ne diventasse la musa ispiratrice. Il 22 febbraio ricorre il centenario della nascita, poco dopo quello di Federico, da cui la separava solo un anno di età.
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Il vero debutto cinematografico fu nel 1948 con il film Senza pietà di Lattuada, perché prima di allora aveva recitato solo una piccola parte in Paisà di Rossellini. Affiancò i più grandi attori dell’età d’oro della commedia all’italiana: Totò in Sette ore di guai, Gino Cervi in Cameriera bella presenza offresi, Sordi ne Lo scocciatore.
Ma fu ugualmente splendida nei ruoli drammatici: in Europa ’51 di Rossellini accanto a Ingrid Bergman, nel poliziesco Ai margini della metropoli di Lizzani con Massimo Girotti, in La gran vita  di Julien Duvivier; nell’episodio Purificazione del film Cento anni d’amore interpreta l’insolito ruolo di personaggio negativo, come anche in Nella città l’inferno a fianco di una Anna Magnani al massimo delle sue possibilità artistiche.
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Sempre un po’ in ombra rispetto al celebre consorte, in realtà fu protagonista di film e sceneggiati poco trasmessi in televisione e ingiustamente dimenticati, come Fortunella di Eduardo De Filippo, in cui primeggia in uno dei ruoli che le sono più congeniali, quello di una ragazza che cela la miseria della sua vita quotidiana a fianco di uno scapestrato rigattiere (Alberto Sordi) dietro illusorie fantasie di ricchezza.
Per la televisione recitò in due sceneggiati che negli anni ’70 riscossero grande successo di pubblico: Camilla di Sandro Bolchi, tratto dal romanzo di Fausta Cialente  Un inverno freddissimo, ed Eleonora. Quest’ultimo, ambientato a Milano, racconta la storia di una donna di famiglia altolocata che per amore trova il coraggio di abbandonare i suoi privilegi e di ribellarsi al rigore paterno, scegliendo di andare a vivere con un pittore scapigliato, interpretato da Giulio Brogi. Un autentico feuilleton, un’“interpretazione memorabile di donna sofferente ma d’animo forte, sempre pronta al sorriso e al riscatto” (Davinotti).
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Il duetto artistico con l’inclito consorte ha dato i frutti più conosciuti: piccole parti in Luci del varietà (1950), Lo sceicco bianco (1952) e Il bidone (1955), e la consacrazione planetaria in La strada (1954), il film che la Rai ha scelto di trasmettere il giorno della morte del regista, come quello forse più vicino al gusto popolare, certo il più lirico ed empatico.
Di questo film, uno dei preferiti di Akira Kurosawa, si è detto e scritto di tutto: definito “una metafora della condizione umana” ambientata nel mondo del circo, dei saltimbanchi, degli artisti di strada, tanto caro al regista. Si è parlato di “realismo visionario” per questa favola senza tempo che ha la sua protagonista, Gelsomina, in una sorta di folletto spaurito dagli occhi spalancati e colmi di stupore.
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Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/c/c8/La_strada.jpg
La storia della scelta del casting e delle riprese ha orami assunto i toni della leggenda (vi raccomandiamo a questo proposito una nuova acquisizione delle biblioteche: il volume di Aldo Tassone  Fellini 23 ½): accenniamo soltanto al look della Masina i cui capelli furono tagliati personalmente dal marito con una ciotola, poi intonacati col sapone per conferirle un aspetto disordinato; il viso veniva cosparso di talco per farla assomigliare a un attore kabuki e le fu fatto indossare un mantello sfilacciato risalente alla Grande Guerra.
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La colonna sonora di Nino Rota accompagna questa pellicola che pare, più che un film, una poesia per immagini: a proposito del lirismo di La strada si racconta che Luigi Rovere, produttore di Lo sceicco bianco, dopo averne letto la sceneggiatura commentò: “Un film come questo non farà guadagnare un centesimo. Non è cinema, questa è letteratura”.
In occasione delle celebrazioni che si stanno svolgendo a Milano per i 70 anni di Miracolo a Milano, vogliamo ricordare che La strada contiene un richiamo evidente a questo film nella sequenza che inquadra il pubblico sorridente davanti al tendone del circo.
Un altro gioiello fu Le notti di Cabiria (1957), in cui, di nuovo, la Masina veste i panni di una prostituta e, di nuovo, è vittima della violenza e della crudeltà degli uomini. Ma, per usare le parole stesse del regista, “Gelsomina era un personaggio più allegorico, eccezionale; Cabiria è più umana e più identificabile”. La solitudine e l’emarginazione sono ancora più dure da sopportare se agli infelici viene offerto da una parte uno specchio per contemplare tutto l’abisso della propria desolazione e, dall’altra, uno schermo per poter ammirare la dorata irraggiungibile esistenza dei privilegiati. È proprio quello che succede alla piccola Cabiria, scarrozzata per una crudele ripicca in Via Veneto su una fuoriserie guidata dall’aitante Amedeo Nazzari. Ma ancora una volta sarà l’arte, se pur rappresentata da festanti musicisti di strada, a far tornare il sorriso sulle labbra dell’ingenua Cabiria. Un film raccontato senza retorica, in cui (come ne Il bidone) sono ancora evidenti i legami con il neorealismo.
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Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/6/68/Giulietta_degli_spiriti.JPG
Per otto anni Fellini lavorò con altre attrici e poi finalmente la chiamò come protagonista assoluta (addirittura anche nel titolo) in quel curioso, onirico, indecifrabile film che è Giulietta degli spiriti (1965). Un’opera originalissima che ha dato adito ai giudizi più disparati, un film decisamente ‘felliniano’, per usare un aggettivo che, quando fu aggiunto al vocabolario della lingua italiana, suscitò grande stupore nel regista, il quale proclamò di ignorare del tutto cosa volesse esprimere. Per il suo pubblico, invece, l’aggettivo ha un significato preciso e identifica perfettamente uno stile diverso da quello di tutti gli altri ma unico nelle sue peculiarità. Comunque lo si voglia valutare, il film è sicuramente uno spettacolo che lascia il pubblico inchiodato allo schermo per tutta la sua durata.
L’ultimo lavoro realizzato dal geniale sodalizio coniugale fu Ginger e Fred (1986) accanto a Mastroianni: una feroce critica del panorama televisivo contemporaneo, “contro l’abuso sconsiderato che si fa della televisione … che intorpidisce lo spettatore, indebolendo pericolosamente le sue capacità di riflettere, di emozionarsi” (Fellini).
Un’attrice unica nel panorama cinematografico non solo italiano, un mimo, uno spiritello incantato, una piccola Charlot dall’irresistibile sorriso, consacrata persino in un’edizione di Topolino!
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Federico Fellini’s “Lo sceicco bianco (The White Sheik)” September 20, 1952.
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antoniostella · 6 years
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Poster for “The White Sheik” - 1952 by Federico Fellini
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terre-des-h0mmes · 6 years
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The White Sheik (Lo sceicco bianco,1952), directed by Federico Fellini
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unanoceacaso · 7 years
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Er gabbiano.
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nostalgiepourmoi · 7 years
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Lo sceicco bianco, 1952. By Federico Fellini [2/2]
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americanprimitives · 3 years
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Selected films of Federico Fellini.
1. Lo sceicco bianco (1952)
2. I vitelloni (1953)
3. La strada (1954)
4. La notti di Cabiria (1957)
5. La dolce vita (1960)
6. 8 1/2 (Otto e mezzo) (1963)
7. Giulletta degli spiriti (1965)
8. Fellini Satyricon (1969)
9. Roma (1972)
10. Amacord (1973)
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The Godfather Waltz - Nino Rota (avec partition)
The Godfather Waltz - Nino Rota (avec partition)
https://vimeo.com/563242723
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Nino Rota
Giovanni Rota Rinaldi (3 décembre 1911 - 10 avril 1979), mieux connu sous le nom de Nino Rota), était un compositeur, pianiste, chef d'orchestre et universitaire italien surtout connu pour sa musique de film, en particulier les films de Federico Fellini et Luchino Visconti. Il a également composé la musique de deux des films de Shakespeare de Franco Zeffirelli et des deux premiers films de la trilogie du Parrain de Francis Ford Coppola, pour lesquels il a reçu l'Oscar de la meilleure musique originale pour Le Parrain, partie II (1974). Au cours de sa longue carrière, Rota a été un compositeur extraordinairement prolifique, notamment de musique de film.
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Film scores - Musique de films Nino Rota a écrit la musique du film The Glass Mountain de 1949. Remarquable était la voix de Tito Gobbi, l'un des plus grands barytons du monde. Le film a remporté de nombreux prix. Dans son entrée sur Rota dans l'édition 1988 du Dictionnaire biographique des compositeurs et musiciens de The Concise Baker , le musicologue Nicolas Slonimsky l'a décrit comme "brillant" et a noté que son style musical: … fait preuve d'une grande dextérité et même de bonheur, avec parfois des incursions audacieuses dans le dodécaphonie. Cependant, ses compositions les plus durables concernent sa musique pour le cinéma; il a composé les bandes sonores de nombreux films du réalisateur italien Federico Fellini de la période 1950 à 1979. De plus, l'une de ses habitudes de composition est particulièrement critiquée : sa prédilection pour les imitations de divers styles du passé, qui deviennent souvent de véritables citations de sa propre musique antérieure ou de la musique d'autres personnes. L'un des exemples les plus notables d'une telle inclusion est son utilisation du Larghetto de la Sérénade pour cordes en mi majeur de Dvorák comme thème d'un personnage de La Strada de Fellini. Au cours des années 1940, Rota compose les musiques de plus de 32 films, dont Renato Zaza de Castellani (1944). Sa collaboration avec Fellini débute avec Lo sceicco bianco (Le Cheikh blanc) (1952), suivi de I vitelloni (1953) et La strada (La route) (1954). Ils ont travaillé ensemble pendant des décennies, et Fellini a rappelé : Le collaborateur le plus précieux que j'ai jamais eu, je le dis tout de suite et je n'ai même pas à hésiter, c'était Nino Rota - entre nous, il y avait une harmonie complète, totale, instantanée… Il avait une imagination géométrique, une musique approche digne des sphères célestes. Il n'a donc pas eu besoin de voir les images de mes films. Quand je lui ai demandé quels airs il avait en tête pour commenter une séquence ou une autre, j'ai réalisé qu'il n'était pas du tout concerné par les images. Son monde était intérieur, en lui-même, et la réalité n'avait aucun moyen de l'envahir. La relation entre Fellini et Rota était si forte que même lors des funérailles de Fellini, Giulietta Masina, l'épouse de Fellini, a demandé au trompettiste Mauro Maur de jouer Improvviso dell'Angelo de Rota dans la basilique Santa Maria degli Angeli e dei Martiri à Rome. La partition de Rota pour 8½ de Fellini (1963) est souvent citée comme l'un des facteurs qui maintiennent la cohésion du film. Sa partition pour Juliet of the Spirits de Fellini (1965) comprenait une collaboration avec Eugene Walter sur la chanson "Go Milk the Moon" (coupée de la version finale du film), et ils se sont à nouveau associés sur la chanson "What Is a Youth ?" , partie de la partition de Rota pour Roméo et Juliette de Franco Zeffirelli. L' American Film Institute a inclus la partition de Rota pour The Godfather # 5 sur sa liste des meilleures musiques de films. Après avoir été nominé pour un Oscar pour cette partition, la nomination a ensuite été révoquée lorsqu'il a été révélé que Rota réutilisait un thème d'une partition antérieure qu'il avait écrite pour le film Fortunella deux décennies plus tôt, et n'était donc plus considérée comme originale. même s'il a été joué différemment. La nomination est ensuite allée au film Sleuth, tandis que Charlie Chaplin et deux co-scénaristes ont continué pour leur partition dans Limelight, un film de 21 ans qui venait tout juste d'être autorisé à ne pas être diffusé à Los Angeles jusqu'en 1972. pour remporter le prix. Il a remporté un Oscar pour sa musique de film pour "The Godfather Part II". Sa partition Guerre et paix a également été nominée pour la liste. Au total, Rota a écrit la musique de plus de 150 films. Read the full article
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corallorosso · 4 years
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Alberto Sordi e Brunella Bovo, “Lo sceicco bianco” (Federico Fellini, 1952) giffeteria
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