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#mio sfogo
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“Tu non vuoi davvero morire,
vuoi vivere, anche se non sai come si fa.
Hai sofferto tanto e ti sei abituata al dolore pensando di meritartelo ma quello che ti hanno fatto non è colpa tua.
Dobbiamo elaborarlo, ci lavoriamo insieme”
-la mia psi
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mattacomeuncappellaio · 4 months
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La cosa peggiore è non sapere con chi sfogarsi, perché sai che in fondo a nessuno importa davvero di te
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mal-concio · 5 days
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Come ti senti ?
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“Dove vai quando hai bisogno di staccare la testa?” :
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un-intruso-nel-mondo · 2 months
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Le persone non mi conoscono e in qualche modo cerco di provare a creare l'occasione per conoscerle. Se inizio una conversazione in chat e noto che dall'altra parte c'è curiosità reciproca, non vedo perché non parlare anche dal vivo.
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Da un anno almeno, son cambiato e nelle ultime settimane son successi eventi simili, ma proprio perché sono cambiato, non aspettatevi che io vi cerva scrivendo "allora cosa hai deciso?", perché sottone non lo sono più e non vi meritate tutta questa importanza da parte mia. Chi vuole uscire con me deve farlo perché ha piacere e non perché si sente costretta nel farmi un favore.
Buona giornata a tutti 👻
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Un mese fa conobbi un ragazzo, (non è importante dove lo conobbi), io non stavo cercando niente se non amicizia, e da quello che mi disse nemmeno lui cercava nulla se non amicizia, ci mettemmo a parlare, ci trovammo bene, ci vogliamo bene, si perché ci vogliamo bene, ma non gli dissi il vero problema.. il problema che sono circondata da familiari che non vogliono vedermi felice, o forse non hanno mai voluto, e questo che dimenticai di dirgli, sarà che avranno paura che soffra, ma il problema è che ho imparato ad amarlo, ma loro non si accorgono di quanto lui mi renda felice e di quanto sta cosa mi rattrista. Tempo fa dissi “basta relazioni distanti”, ma poi si presenta lui di Latina, e io di Avellino.. ora non importa sul serio come ci siamo conosciuti, ma importa quanto ci vogliamo bene, ma certe cose sono difficili sul serio spiegarli ai genitori quando sono convinti “dimmi chi sei e ti dico a chi sei figlio”, perché con questo detto non sono mai stata d’accordo.. Amate, vivete perché rendere felici gli altri non sempre rende felici noi stessi.. mi sono sentita dire “vabbè se ci delude va via di casa”, non ho paura di andare via, perché andare via e ciò che desidero.
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canterai · 3 months
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Ho pensato troppo tardi a come zittire il tipo che ha deciso di sfracassarmi i coglioni alle 7 di mattina urlandomi contro perché la cana aveva fatto pipì sotto il portico e ad un metro di distanza da un negozio. COGLIONE CHE NON AVRÀ PISCIATO DENTRO IL WATER NEANCHE UNA VOLTA IN STRADA CI SONO I LAVORI DOVE POTEVO PASSARE SUI TETTI?
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Tutti che mi chiedono ossessivamente cosa voglio fare, come occupo il mio tempo, cosa desidero
Ecco io in realtà non lo so cosa voglio fare, mi sento completamente incapace di decidere quale sia la mia strada, ho il terrore di sbagliare, di non essere in grado di fare cose che si danno per scontato che tutti sappiano fare come dare il resto, portare un piatto appena uscito dalla cucina di un ristorante, saper interloquire con il cliente... E se poi sbaglio? Mamma mi risponde «Buttati, tanto cos'hai da perdere?» Ma il mondo del lavoro prevede responsabilità e conseguenze, o almeno così ho studiato e questo mi spaventa, pertanto appena sento mia mamma parlare di concorsi e quindi di eventuali posti in ambienti dove la responsabilità del proprio operato è un masso in bilico sopra la propria testa per tutto il tempo pronto a crollarti addosso al primo errore, beh storcio il naso.
Poi mi vedo messa in continuazione in paragone con altri, banalmente «Hai visto come è brava quella commessa nel suo lavoro, ecco così bisogna essere, svelti!» oppure «Hai sentito sta facendo la magistrale, studia lingue, si è laureata con il massimo dei voti, ha preso 30 e lode a quell'esame» Istintivamente rispondo con: «Cosa vorresti dire scusa?» Cioè mi sento in continuazione con il dito puntato contro, tutti in attesa di vedere quale sarà il mio passo, tutti in attesa di dire la propria su qualsiasi passo farò, nessuno che consideri come un primo passo il fatto che sto realmente scrivendo un libro, che ho sogni piccoli ma per me giganteschi legati a quel libro, che in quel libro ci sto mettendo tutta me stessa in tutti i sensi perché in quel libro è raccontata la versione di me che sogno e immagino da quando ero bambina, ma c'è anche la me di ora che non sa davvero cosa vuole, che non sa decidere e che prende decisioni sempre o spinta da ciò che la famiglia pensa sia giusto per lei o che comunque trovano il sostegno nella famiglia, un "va bene te lo concedo", quindi niente che li possa deludere, niente che possa essere effettivamente ciò che vuole ma ritenuto dalla famiglia un non-lavoro o un lavoro non serio, non importante, non dignitoso, non ai loro standard.
Nessuno che si renda davvero conto di quanto tutto questo sentirmi bloccata mi faccia male, ai loro occhi sono solo una scansafatiche che sta rimandando sempre più in là quella decisione che sia iniziare la scuola guida, che sia iniziare un lavoro e dopo che aspetteranno che mi accaso con un ragazzo, che metto su famiglia e che altro?! Ma scusate è la mia vita o è solamente un copione già scritto da dover seguire alla lettera e nei tempi stabiliti dalla società, dalla famiglia, dal pensiero degli altri?! «Se resti in casa come le incontri le persone? Mica ti vengono a bussare alla porta!» Eppure quando esco di casa non mi pare ci sia la fila di gente che mi voglia conoscere eh anzi mi ignorano tutti nonostante io sia quella che sorride agli sconosciuti per regalare un piccolo raggio di gioia nelle loro giornate, in tutta risposta mi ritrovo sguardi infastiditi e perfino disgustati... Sono io sbagliata per questa società e questa epoca in cui se si è buoni e gentili si viene solo sfruttati, ghostati, insomma te la prendi nel culo sempre. Io quella che sorride fuori ed è un fiume di lacrime dentro che spesso fuoriescono ma chissà come mai quasi sempre di nascosto nel buio della mia cameretta, lontano dallo sguardo di tutti, tanto chi conosce o ormai conosceva davvero i miei crolli li considerava appunto crolli, semplicemente un momento continuo in cui bum essere fragili, piagnucoloni, fare i capricci e cercare attenzioni, abbracci e affetto... Eppure io non recito, quelle lacrime che scendono lungo le mie guance solo io so davvero quanto bruciano e quante ne reprimo. Solo io conosco quella sensazione che non mi abbandona mai e che al massimo resta nello sfondo qualche volta di quel vuoto nel petto, conosco il punto preciso in cui sento quel vuoto è proprio al centro del petto, è una voragine interiore circondata da tutte quelle ferite interiori mai davvero totalmente cicatrizzate: delusioni, bugie, doppiogiochisti, approfittatori, paure, quella parolina che urla dentro senza sosta "non abbastanza", mancanze, promesse infrante, "per sempre" diventati addii, rimpianti e rimorsi. In una parola dolore. Un vuoto circondato da dolore, eppure sorrido, eppure regalo affetto a destra e a manca, eppure ingenuamente continuo a mantenere viva una speranza, eppure cerco di vedere sempre il buono in ogni cosa, eppure eppure sono viva e respiro la vita, tocco la vita, sento la vita attraverso la musica, guardo la vita attraverso un cielo dipinto di azzurro o nelle stelle che brillano e mi ricordano che non sono sola anche se mi ci sento tanto, anche se proprio quelle stelle mi ricordano persone che sono diventate mancanze. Guardo la vita nella natura anche nella frenesia della città e di una società in cui tutto è scandito, in cui sembra proprio di seguire un copione e giammai fermarsi per beh banalmente vivere per davvero.
Quindi ritornando alle domande iniziali manca da rispondere all'ultima: cosa desidero? Io in realtà l'unica cosa che desidero è riuscire a sentire di meno questo vuoto interiore invece che ritrovarmi ad alimentarlo in continuazione, non voglio diventare il mio demone interiore ma non voglio lottare tutto il tempo, io desidero vivere per davvero e non limitarmi a sopravvivere... Ma ahimè non esistono manuali o istruzioni su come si vive, come affrontare la vita senza distruggersi.
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Il pensiero di arrendermi è sempre più forte
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Sapere che le altre persone non mi considerano come io faccio con loro, mi ferisce.
È sempre l'ennesima storia. Io posso camminare tra la folla, solo, sentirmi tale, guardare la vita degli altri mentre gli altri non notano nemmeno la mia figura sgusciare tra loro.
E pensare che volevo dare il mio contributo al mondo, volevo cambiarlo un po'. Volevo aiutare le persone, farle sentire meno sole. Sono stato troppo presuntuoso.
E sono stanco di ricevere delusioni, stanco di vivere. Stanco di cercare di farmi notare da persone per cui non valgo nulla.
Basta.
Basta.
Basta.
Smetto definitivamente di provarci. Fanculo.
Solito sfogo di merda che non verrà notato, figuriamoci letto, di un ragazzo invisibile ed arrabbiato.
@al-sapore-di-sigarette
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flame-in-the-wind · 7 months
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"Dietro una ragazza che vuole sempre stare con te c'è una bambina che è sempre stata quella esclusa dal gruppo, che veniva sempre sminuita. Che veniva sempre scelta per ultima quando la maestra diceva di formare le squadre, che vedeva le sue compagne organizzare uscite davanti a lei senza mai essere invitata. Una bambina che ha sempre sognato di diventare prima o poi la persona preferita di qualcuno."
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e, mettiamo caso che,
a tutto ciò un senso non c’è,
e se così è
allora dimmi perché
anche in queste notti malinconiche
dove la luna si nasconde,
e le anime riposano
tutto questo silenzio
mi riporta a te.
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oltrelestelle · 1 year
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Il mio corpo è in uno stato di torpore, sento una sensazione di calore, tremolio.. sensazione strana. Mi sento come fuori da una bolla, mentre vortico in uno spazio indefinito, e tutti quelli dentro la bolla mi indicano, mi danno della strana, mi pensano come non abbastanza per fare parte del loro gruppo. E mi lasciano vorticare da sola, senza trovare un appiglio stabile, che duri, che non faccia promesse inutili per poi sparire.
E il cuore è schiacciato da un forte peso, sarà la mia esistenza, che ancora non ha trovato la sua motivazione e il suo scopo. Lo rincorro, mi impegno, lo cerco ma non lo trovo, a nessuno sembra importare. 
Mi mostro apatica, ma non lo sono, forse lo sto diventando, perché fa troppo male assorbire tutto come spugna.
E mi scuso con tutti quelli con cui non riesco a comunicare, ma non ce la faccio, perché prima fate finta di capirmi ma alle spalle mi schernite. 
-Oltrelestelle
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lonelygirl-97 · 1 year
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Mi ritrovo ancora una volta a preferire lo stare rinchiusa in camera, al non voler vedere nessuno, a voler sprecare ore buttata sul letto a fissare uno schermo piuttosto che parlare con gente che non capisce. Sprecherò una vita così, se solo questa potesse chiamarsi vita.
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È che io faccio tanto e do anche troppo senza chiederlo... Ma quante sono in tutto le carezze che ricevo?
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