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Gianni Versace and his inseparable bond with his homeland, Calabria
Born in Reggio Calabria on 2 December 1946, Gianni Versace is considered one of the most innovative and original designers in the history of fashion and he was the founder of the fashion house of the same name in 1978.
Versace has an inseparable bond with Southern Italy's Calabria and Magna Graecia, a land that is constantly remembered in the brand's designs from the 1980s to today. This explains the columns, the mythological figures, Medusa herself, or the Greek key, symbol of Minos' labyrinth.
Magna Graecia was the name given by the Romans to the Greek-speaking coastal areas of Southern Italy in the present-day Italian regions of Calabria, Apulia, Basilicata, Campania and Sicily; these regions were extensively populated by Greek settlers starting from the 8th century BC.
Right there, in Reggio Calabria, Versace began to take its first steps. Gianni learned everything in his mother's atelier, a skilled seamstress, at number 13 in via Tommaso Gulli, near the Duomo where the Versace boutique was located for a few years. Then, when he was 25 he moved to Milan to attempt the big leap into fashion world.
"Reggio is the kingdom where the fairy tale of my life began: my mother's tailoring shop, the Haute Couture boutique. It is the place where, as a child, I began to appreciate the Iliad, the Odyssey and the Aeneid; where I began to breathe the art of Magna Graecia".
Today the Versace fashion house needs no introduction, it is among the most famous high fashion houses in the world, known for its significant impact on pop culture. He has dressed the biggest celebrities since the beginning in the 80s, but he has not forgotten his origins.
He was murdered in 1997 in front of his home in Miami Beach in circumstances that have never been fully clarified.
In a context where the cultural and archaeological heritage of Calabria is often overlooked, it is heartening to note how a brand of this magnitude has never forgotten its origins, translating the symbols of its land into logos with an eye-catching design.
Il Déco in Italia, l’eleganza della modernità è il titolo della mostra inedita che il Forte di Bard ospita dal 2 dicembre 2022 al 10 aprile 2023.
Il volume, muovendo dalla sezione italiana dell’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes, evento epocale che si tenne a Parigi nel 1925 e da cui deriva il termine “Déco”, intende restituire, attraverso 230 opere circa, una fotografia di quanto si andava producendo in quegli anni non solo nelle arti decorative e nella grafica, ma anche in pittura, scultura e architettura. L’obiettivo è quello di scoprire il fil rouge del gusto déco italiano che, tramite le necessarie intersezioni di stili e temi guida – come la danza, la maschera e la spinta sintetica nell’analisi formale di animali esotici –, favorì quella ricerca orientata verso una maggiore struttura architettonica e geometrizzazione delle forme. Tra le opere illustrate, per citarne solo alcune, le sfavillanti ceramiche firmate da Gio Ponti per Richard Ginori e quelle celebri di Francesco Nonni, le delicate trasparenze buranesi di Vittorio Zecchin, gli straordinari dipinti di Aleardo Terzi e Umberto Brunelleschi, che segnano un versante più illustrativo della pittura di quegli anni, e i progetti di Armando Brasini e Piero Portaluppi. Spazio è dato anche a quel sottile legame che avvicinò il secondo Futurismo alla temperie déco, testimoniato dalla partecipazione all’Expo parigina di Giacomo Balla, Fortunato Depero ed Enrico Prampolini.
Mostra aperta dal 21 marzo al 27 agosto 2023 presso Palazzo Attems Petzenstein Gorizia
Il mito dell’Italian Style prese corpo negli anni Cinquanta quando l’Italia, reduce dalle ferite della guerra, scelse di aggredire il futuro. Il volume racconta quel momento storico alla luce di due specifiche componenti: la moda e il design, comprendendo in quest’ultimo anche la tradizione delle arti applicate, punto di forza della produzione italiana, evoluzione della tradizione artigianale delle epoche passate. Si dipana, quindi, un itinerario tra le eccellenze più significative del periodo: dai mobili alle lampade, dalle ceramiche ai vetri, dai metalli alle stoffe d’arredamento.
Gli anni Cinquanta rappresentano anche per la moda un decennio di fondamentale importanza: con la prima sfilata fiorentina del febbraio 1951 nasce ufficialmente la moda italiana. Il volume dà conto di questa emozionante traiettoria: i più celebri modelli del periodo, abiti e accessori, firmati da talenti creativi destinati a grandi successi. Nella promozione della nascente moda italiana sul piano internazionale si miscelano sapientemente ingredienti unici, come il patrimonio culturale italiano, un’artigianalità di altissimo livello e la vetrina offerta dalle produzioni cinematografiche, dal momento che le migliori firme italiane annoverano tra la propria clientela le stelle del cinema hollywoodiano. Nasce così l’Italian Style, all’insegna dell’entusiasmo e della gioia ritrovata.