Vennero i giorni delle note sussurrate ai prati
E quelli belli delle risa mescolati ai baci
Ed io ora parto verso i golfi e verso nuovi viaggi
Voglio tu venga via con me, si, verso nuovi spazi
Pioveva forte sull'erba dei fossi
Lei sorrise divertita quasi fosse come una follia
Appoggiò la sua penna sui fogli di inchiostri
A stile fine a fine riga aveva scritto: "Sì, portami via"
-Murubutu, pentagramma dell'acqua.
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[Quando lei disse, "Sai non temo anche se tremo
Sai che credo che staremo sempre insieme senza avere età"
Colpi di tosse, nel buio di quella notte
Quando lei perse le forze, poi sognando se ne andava altrove
Pioveva a fiotti, le nubi sopra la coltre
Quando lei chiuse i suoi occhi lui non resse e la seguì in due ore]
-Murubutu
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“Quella notte tutti sentirono che anche la Terra cambiò rotazione
Ma andava oltre quella, guardava quel Sole, sentiva diversa la rivoluzione
In un parcheggio buio, in un giorno speciale si espanse l'urlo
Fino a quel giorno lo spirito umano pianse, poi una musica aprì le danze”
Rancore (e a sorpresa Murubutu💜)
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È tanto tempo che pensavo che
E nelle notti insonni dentro me
"E questo mondo non fa più per me
E questo posto non fa più per me"
Quando il mondo cambiò lo sfondo
All'improvviso qua arrivasti te
E chi sei? Mi dai tutto quello che non ho
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E ogni giorno che vola, ogni giorno a ogni ora
Ti rivedo sola che incanti la pioggia
Nella nostra bolla c'è il tuono e l'aurora
Tu fumi e poi ti esce un fantasma di bocca
Dentro ogni goccia che ora vola vedo un mondo intero,
E dentro mille versioni di noi
Un multiverso dove il cielo vive prigioniero, ehi
Dentro ai contorni di questi occhi tuoi
Come specchi infranti e pianeti distanti
Negli stessi istanti ma in mondi diversi
Fra gli atomi e quanti e i destini incrociati
Qua moltiplicati per mille universi
In uno tu taci, in un altro mi sfiori
Ad un tratto ma noi non ci siamo mai visti
In un altro mi baci fra mille colori
Ed è un quadro, un paesaggio di pioggia, Kandinskij
Con gli occhi sui bordi di ogni tuo pensiero io vedo qui mille incredibili vie
Ogni volta che scegli è un mondo parallelo che si apre fra brividi e mille vertigini
Ogni goccia di pioggia che cade dal cielo traccia mille possibili scie
In ogni goccia di pioggia c'è un piccolo cielo con dentro mille possibili vite
E in ognuna tu appari e in ognuna mi guardi miliardi di gocce in cui cambi con me
Tra mille varianti di mondi cangianti, fra cosmi e galassie, la sola costante sei te
Te, che sei parte di me,
Che se parli di me, tu mi parli di te,
Che se fosse o non fosse un percorso trascorso o già inciso nel cielo
E i dilemmi dell'M-teoria
Ogni volta che batte riparte da zero, da zero (da zero)
In una vita alternativa tu non guardi me
E io inseguo i mei sogni in un loop
E in un'altra dimensione sei una madeleine,
E io sono i ricordi di Proust
Poi in un'altra tu salpi per Marte, sì, senza voltarti, ma ritornerai
E in un'altra due matti noi viviamo d'arte e ti sposo fra i marmi dentro al Guggenheim
Qui c'è un mondo lontano in cui noi non ci amiamo
E scappiamo lontano cercando altre scelte
In un'altra viviamo in un posto più caldo
Col piano ed un gatto che chiamiamo "Schrödinger"
In altre tu scappi o mi cerchi, mi manchi o mi fermi
Mi perdi e poi mi cercherai
Fra tanti livelli dispersi diversi fra tanti universi in cui non manchi mai,
Fra mille incredibili vie
E ogni volta che scegli è un mondo parallelo che nasce fra mille vertigini e brividi
L’abc del rap italiano Pt.11
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E in fondo chi era? Una maga nera, una dama austera
E lui l'avrebbe ammonita per quegli occhi tristi e il candore
Una fata vera, una baiadera, una naiade greca
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Ora Mara non è sola,
vive nella vecchia casa nel vento
A volte chiede delle risaie,
guarda i campi non capendo
Quando esce per la campagna
c'è un vecchio che l'accompagna
Chi passa lo chiama Nando
e lui saluta col cappello.
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