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#narrazione
luigidelia · 1 month
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Una bella notizia, cari, sputo il rospo tutto insieme. Non avevo ancora scritto niente su questa novità ma a questo punto il viaggio è cominciato e bisogna pur attirare le energie positive: SONO STATO NOMINATO CONSULENTE PER LO SVILUPPO DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI BRINDISI, IL MEDIAPORTO. E il prossimo 22 marzo con un convegno si inaugurano i lavori per la creazione di un OSSERVATORIO DI INNOVAZIONE CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA "NARRAZIONE" E L'ARTE.
Voilà. Una piccola rivoluzione, sì. Una bellissima notizia: una biblioteca e un centro di ricerca sulla povertà culturale attraverso la narrazione. Tutto insieme. All’adrenalina del palco ora si affianca un’energia ancora diversa. E credo che mi toccherà cercare un nuovo centro di gravità "errante".
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi è uno spazio multifunzionale ristrutturato con il progetto della Regione Puglia Community Library. Qualche anno fa il progetto vincitore lo scrisse Simonetta Dellomonaco e ora una cordata di istituzioni e persone speciali sono davanti a me a tirare la slitta, per dirla alla Zanna Bianca: Luigi De Luca per i #polibibliomuseali della Regione Puglia, Emilia Mannozzi, per il Polo di Brindisi, Toni Matarrelli per la Provincia di Brindisi, Giovanni Luca Aresta per #santateresaspa che di quella slitta ora tiene con energia nuova le redini in mano, il Teatro Pubblico Pugliese e un'infinità di persone laboriose che poco alla volta sto scoprendo dietro le quinte di questo luogo prezioso come l’ossigeno.
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi comprende sale studio (già affollate dalla riapertura!), un auditorium, una biblioteca ragazzi, una caffetteria di prossima apertura, sale convegni, spazi di co-working e mille altri spazi fisici e immateriali che saranno dedicati ai nuovi media, al cinema, ai libri, alle mie tanto amate storie. Ma soprattutto, e qui batte il cuore, a creare uno spazio dove il potenziale creativo delle ragazze e dei ragazzi del territorio possa trovare nutrimento. Il più alto possibile. E nel massimo rispetto della sovranità e dei mondi intoccabili dei ragazzi. Chi mi conosce può capire a cosa mi riferisco.
Cominciamo il 22 marzo alle ore 17 in rete con le scuole di ogni ordine e grado della provincia, l’ufficio scolastico provinciale, le reti scolastiche più prossime, la ASL, il Comune di Brindisi (il cui sindaco Giuseppe Marchionna ha dato avvio a tutto questo prima di diventare primo cittadino), la consulta provinciale degli studenti, il consiglio comunale dei ragazzi, le reti più virtuose della città (guarda caso la nomina è arrivata da un bando dove come concorrenti eravamo tutti amici cari di mille progetti svolti in città e dintorni) e lo facciamo con un convegno che apre il percorso per la creazione di un OSSERVATORIO DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA NARRAZIONE LE ARTI. Il Convegno è aperto a tutti. Muove un primo passo significativo del progetto culturale che vorrei nascesse in questo luogo.
Ho piantato letteralmente migliaia di alberi (erano i tempi che dai miei spettacoli nascevano i progetti di forestazione partecipata) e ho ben chiaro che il bosco nasce solo quando arriva un’esplosione ormai irrefrenabile dalla Terra, dalla Pancia. Quando l’ego, colui che vuole piantare, “io”, ha fatto, forse, quello che doveva fare e poi si è tolto di mezzo. Qui voglio fare questo: ariamo un poco il terreno insieme e quando sarà il momento, se lo sarà, togliersi di mezzo e qualcosa nascerà da sola. E non sappiamo nemmeno che forma avrà.
Che dire? D’ora in poi vi racconterò anche di questo luogo che si chiama Mediaporto di Brindisi. Ovunque siate fra poco potrà valere la pena venire a trovarci. Ah, dimenticavo: l’Osservatorio che sta nascendo si chiama MINISTERO DEI SOGNI. Vi piace? <3 (In una foto io e Carolina in uno dei boschi, vero Antonio…)
Ecco il programma del convegno del 22 marzo, h 17, vi aspettiamo. Contattatemi. Cerchiamoci. ---
Mediaporto di Brindisi 22 marzo 2024, ore 17.00
MINISTERO DEI SOGNI Osservatorio d’innovazione culturale ed educativa Convegno d’apertura
Saluti istituzionali
Introduce Giovanni Luca Aresta, Amministratore Unico di Santa Teresa S.p.A. Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia Toni Matarrelli, Presidente della Provincia di Brindisi Giuseppe Marchionna, Sindaco di Brindisi Emilia Mannozzi, Direttrice Polo-Biblio Museale Brindisi Angela Tiziana Di Noia, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale
Interventi e contributi
Luigi D’Elia, Consulente per lo Sviluppo del Mediaporto e coordinatore dell’Osservatorio Gaia D’Argenio, Presidente della consulta provinciale studentesca di Brindisi e Coordinatrice Regionale Luigi De Luca, Coordinatore Poli Biblio Museali della Regione Puglia Rosetta Carlino, Dirigente ICS “Cappuccini” Brindisi - Coordinatrice Rete delle Scuole che promuovono la Salute per la Provincia di Brindisi Mina Fabrizio, Dirigente ITT “Giorgi” Brindisi - Scuola Polo per la formazione Ambito PUGLIA BR 11 Diego Caianiello, Sindaco del CCR Brindisi Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi Maria Rita Greco, Dirigente ASL Settore psicologia clinica e pedagogia dell'età evolutiva Lucia Portolano, Dirigente scolastica Coordinatrice de Tavolo docenti per l’educazione ambientale e i “diversi” linguaggi Modera gli interventi Luigi D’Elia
Info: 0831 544301 - [email protected] Si raccomanda l’Iscrizione al link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeCQzKzUy5S_gjj5wzWxZCstD2nGm25fIiuBUgnHvvrN8k8yA/viewform?usp=sf
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aitan · 6 months
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Sigmund F. affermava nell'ultimo secolo dello scorso millennio che "il vissuto e il narrato a posteriori si confondono facilmente". Aitan aggiunge, alla luce della realtà e della virtualità odierna, che, sui social, "il vissuto e il rappresentato si confondono inestricabilmente sia nel corso del loro svolgimento che a posteriori. Il che può valere tanto per il destinatario del messaggio quanto per l'emissario, il quale ultimo perde le coordinate della realtà e non sa più in quale ambito stia agendo la sua rappresentazione."
'Nsomma, nun se sape che s'è fatto là ffora e che s'è fatto cca dinto e nun se capisce cchiu 'o riesto 'e niente, manco chi è 'o bbuono e chi è 'o malamente e je pure parlo parlo, ma nun dico niente.
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mirkomencarelli-blog · 6 months
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Salve avventurieri! E' appena uscito il terzo capitolo del mio nuovo racconto "From Dust to Ashes"; Si tratta di una storia dark fantasy a stretto confine con l'horror, un mondo avanguardistico e distopico che rischia di annegare immerso com'è nel sangue e nelle feroci battaglie che si combattono in ogni dove. Imperi e autocrazie in lotta per il potere, il denaro e le risorse. Il regno dei Cieli caduto in disgrazia, divenuto ancor più mesto e crudele di quello degli Inferi, dopo la venuta del blasfemo Macellaio di Dei e della sua congrega di apostoli. L'equilibrio cosmico, inteso come una vera e propria forza regolatrice capace di sostenere il mondo e il cosmo intero, è ormai ogni giorno sempre più vicino al collasso. Immersi in questo desolante scenario, calchiamo le orme di Alice, una giovane ragazza da sempre estranea alla normalità. "Un'Anomalia incarnata", ciò che potrebbe determinare una volta per tutte il collasso dell'equilibrio, o la sua salvezza. A tutti coloro che incuriositi vorranno anche solo dare una rapida occhiata a questa storia, dal profondo del cuore vi dico "grazie mille".
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gregor-samsung · 2 years
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“ Una domanda facile: — Come spiega quest'enorme amore per il teatro negli israeliani? [Un professore ebreo-italiano in Israele:] « Il teatro, nella Diaspora, è stato per gli ebrei un modo di ritrovarsi e di rappresentarsi. Fors'anche un modo di ipotizzare un'esistenza più vera. Ancor oggi gli ebrei di New York preferiscono abitare in città, piuttosto che nei sobborghi, dove starebbero meglio, per non abbandonare i teatri e le sale di concerti, lontano dalle quali un ebreo si sente scoperto e abbandonato. Tutti qui vogliono scrivere per il teatro. In vent'anni, più di cento novità ebraiche, cinque o sei delle quali da conservare ». Il teatro può servire anche, nei limiti del paradosso, a spiegare l'abisso che separa arabi e israeliani. Averroè, nel commento alla Poetica di Aristotile, dovendo spiegarsi il significato di tragedia e commedia, e non conoscendone esempi, si risolse nel definire la tragedia l'arte del panegirico e la commedia l'arte dell'anatema. Senza rifarsi a Renan, J. L. Borges ci spiega con molta eleganza nella sua Ricerca di Averroè, perché il filosofo arabo non poteva intendere il significato di tragedia come rappresentazione, sembrandogli assurdo che delle persone rappresentassero una storia accaduta o ipotetica invece di lasciare questo compito a un unico narratore. Comunque, l'arabo non ha teatro, oppure ogni arabo ha il suo proprio teatro personale, l'immaginazione, con la quale evita spesso la realtà. La rêverie è il rifugio teatrale dell'arabo. Ogni arabo vive il suo teatro, l'ebreo preferisce rappresentarlo. “
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Brano tratto dall’articolo pubblicato su L’Europeo il 17 agosto 1967 con il titolo «Hanno rinunciato alla televisione», poi raccolto in:
Ennio Flaiano, Un giorno a Bombay e altre note di viaggio, a cura di Rossana Dedola, Rizzoli, Milano, 1980¹; pp. 96-97.
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I commessi della Giunti si staranno ancora chiedendo che strano genere mi piace ahah ma è difficile spiegarmi e poi chissà se gli è rimasta la curiosità di che libro cercavo di descrivergli al commesso che era convinto di aver capito i miei gusti e ha tentato di consigliarmi un libro che non ci azzeccava nulla ahah
Tutto è iniziato con mamma che ha voluto chiedere del terzo libro della saga di Tilly che cercavo tra gli scaffali inutilmente, dopodiché questo commesso mi si avvicina e cerca di sbirciare i libri che ho in mano: due fantasy per ragazzi, però mi ha raggiunta nel settore narrativa per adulti, quindi già lì era curioso di capire perché mi trovassi in quel settore con quel genere di libri in mano ahah e quindi mi chiede "che libri leggi?" E io oddio mo cosa gli rispondo, quindi con voce nasale perché raffreddata cerco di dire "spazio tra ragazzi e adulti" per non dire spazio tra bambini-ragazzi e adulti ahah, e mi sorride incuriosito per poi lasciarmi finire di guardare gli scaffali prima quello a parete in cui mi aveva colpita una ennesima copertina cute con dei libri disegnati e nel titolo la parola libreria, è diventata una fissa ultimamente e soprattutto ne sono davvero un sacco di questo genere, ma mi ritrovo a poggiarlo quasi subito per via della sintesi nella pagina interna della copertina, penso "ah l'ennesimo libro che inizia con un lutto, un locale lasciato in eredità o problemi vari stavolta un'amicizia molto particolare che non ha età ma comunque non di mio gusto o almeno credo, fatt'é che l'ho poggiato. Ho continuato a guardare lo scaffale spuntando mentalmente: quello lì l'avevo già scartato, quello l'ho in eBook e gli altri uffa tema guerra e drammi vari, mi resta solo lo scaffale basso dei romanzi rosa, mah non penso di trovare nulla qui ma non si sa mai. Sempre gli stessi e poi mi colpisce un titolo diverso finalmente! Oh stile libreria ma un magazzino dei sogni, molto interessante, uh scrittrice coreana sempre più interessante, "ti prego che non inizi con qualche disgrazia anche questo" penso mentre apro la copertina alla sinossi, leggo e esclamo a voce abbastanza alta da attirare l'attenzione di mamma "finalmente qualcosa di originale! Diverso dagli altri! Va bene questo come terzo libro da farmi regalare dalla nonna per la laurea al posto di Tilly"
Andiamo in fila per pagare quando quel commesso mi fa "vieni che ho visto che libro ti interessa e penso di sapere quale altro libro può essere di tuo interesse" io lo seguo incuriosita ed emozionata wow si è proprio così tanto interessato, lo so che vuole semplicemente vendermi un altro libro ma ero comunque adrenalinica, ci ritroviamo di nuovo nel settore ragazzi e io gli faccio ah penso di aver capito a che libro ti riferisci! E lui un po' ridendo mi guarda e dice "no mi leggi anche nel pensiero ora!" Spoiler a quanto pare no ahah visto che pensavamo a due libri lontani anni luce dall'essere lo stesso genere ahah, quindi gli spiego che l'illustratrice del libro a cui alludevo è la stessa di quelli di Tilly e che prima l'avevo visto lì solo soletto e avevo pensato "ecco a te devo ancora leggere!" E lui mi dice "ora me lo devi mostrare che sono troppo curioso", niente non lo sono riuscita a ritrovare e non ricordandomi il titolo ma solo copertina fucsia-viola, una ragazza dietro un tavolo con delle pozioni magiche e una V da qualche parte nel titolo e non ritrovandolo nemmeno su internet o nella mia lista di quelli da leggere è rimasto un mistero per il commesso curioso ahah
Nel frattempo gli avevo mollato i 3 libri già sicuri dell'acquisto per continuare a cercare quella benedetta copertina fucsia, quindi lui li va a portare in cassa perché naturalmente non fa il fattorino ahah e mentre cercavo ancora sul telefono arriva la commessa donna, che non aveva capito che la ricerca la stavo facendo per il collega e non per me e poi una volta capito ciò cerca in tutti i modi di convincermi a leggere dei fantasy proprio tanto fantasy dicendomi che lei ama i fantasy e che se è un fantasy lei sicuramente l'ha letto, ma io cerco di farle capire che si amo i fantasy ma non del genere di Harry Potter, al che naturalmente mi guarda perplessa e mi chiede delucidazioni. Io con pazienza cerco di spiegarmi: "mi piacciono fantasy realistici", altro sguardo corrucciato e perplesso, "storie di persone normali in una vita normale ma con magia". A quel punto si illumina e mi porta nel settore fantasy e horror per adulti. Io penso ok mo che ci facciamo qui, c'è solo la trilogia delle gemme qui che ho letto e mi è piaciuta, il resto tutto non dei miei gusti ma sono curiosa e quindi la lascio fare. Prende un librone dopo avermi chiesto se sono veramente una lettrice, ora capisco la domanda era riferita alla quantità di pagine, e legge il titolo mah già l'avrei scartato però dai sentiamo perché proprio questo pensa possa essere il mio genere, mi descrive la storia e se non fosse stato per l'ambientazione di un Inghilterra vittoriana e storia di ragazzi mutanti avrei detto ah hanno copiato l'Accademia del bene e del male che purtroppo non mi è piaciuto come romanzo e quindi ho abbandonato la saga già a fine primo libro, finisce di narrarmi la sinossi lasciandomi con un quesito perché giustamente no spoiler, al che penso poverina il genere non è di mio gusto ma lei è stata così gentile a narrarmi sta sinossi che dire "no, lo scarto" mi pare brutto, quindi mentendo mi limito a dire "ci penso su" lei sorride, mamma tira un sospiro di sollievo perché sentendo la trama sapeva benissimo non essere di mio gusto e andiamo a pagare, saluto e una volta uscita dal negozio mi rigiro e rileggo l'annuncio attaccato su un foglietto "cercasi libraio" forse sono stata troppo precipitosa a dire no a mamma quando me l'ha fatto notare, ci penserò su.
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my-camilla-stuff · 2 years
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Oggi stavo riordinando la Liberia. Tra gli scaffali pieni di polvere, un solo libro aveva catturato la mia attenzione. Il mio libro dalla copertina blu. Una prima edizione. Consumato dalle tante volte che ho passato a leggerlo. Ormai quella storia la conoscevo a memoria. Eppure non mi stancava mai. Il libro apre la sua narrazione in una fredda notte di dicembre. Stava piovendo. In una macchina, la sola con i vetri appannati a quell’ora, c’erano due ragazzi che stavano parlando. Portavano avanti gli stessi discorsi. Quelli lasciati sempre un po in sospeso. Accompagnati da parole non chiare. Sentimenti filtrati. Spesso percepiti come inadeguati. Il tutto incorniciato dalla paura. Dannata paura che fa mancare l’aria sotto i piedi e distrugge ogni cose. C’era però qualcosa in quella macchina che stava sfuggendo a tutti e due. C’era magia. Dopo quella sera, lei si ammalò. Un virus contratto in qualche luogo che aveva frequentato nelle ultime 48h. Era la prassi di quel tempo. Stavano però tutti been. Tutti, tranne quel ragazzo con cui aveva passato la sua ultima serata. Si dovettero chiudere in casa finché tutto non si fosse normalizzato. Trovarono così riparo nel loro mondo. Troppo piccolo per farci entrare altre persone. Ma allo stesso tempo pericoloso. Quel mondo li stava aiutando ad evadere dalle loro case. In quel mondo si potevano toccare. Si potevano guardare. Fu questa la cura. Nient’altro! Tra loro c’era equilibrio ed armonia. Quello che in fondo tutti cercano. Non sempre le giornate che passavano erano felici. Ma è anche da quell’inquietudine che filtrava la luce. Erano diventate due anime che si erano fermate, contrastando il movimento della terra intorno al sole. Quello due anime che continuavano a tenersi a debita distanza, erano arrivate ad addomesticarsi. Ma come succede sempre in ogni storia che si rispetti, c’è sempre l’antagonista a movimentare la storia. Il loro mondo era perfetto, ma non reale. Si era creato per circostanza . Per sopravvivenza. Sappiamo tutti hindi come va a finire il libro. Non starò qui a chiarire altri particolari. Capite pero, anche perché sia il mio preferito. Oggi, ho finalmente deciso di riporlo, nello stesso modo in cui ho fatto con gli altri. Ho deciso che lo farò riempire di polvere ed abbandonarlo alla sua realtà: quella di essere un semplice libro, che narra una semplice storia. È però un bel ricordo. È stato letto durante uno dei periodi più felici della mia vita. Ma credo che basti cosi. È passato così tanto tempo da allora. Con tutta la forza che avevo, lo spinsi all interno del suo ripiano e continuai quella che era un’abituale giornata di pulizia.
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sunsetshunter · 2 years
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"Mia nonna diceva che quando una donna si sentirà triste, quello che potrà fare è intrecciare i suoi capelli: così il dolore rimarrà intrappolato tra i suoi capelli e non potrà raggiungere il resto del corpo. Bisognerà stare attente che la tristezza non raggiunga gli occhi, perché li farà piangere e sarà bene non lasciarla posare sulle nostre labbra, perché ci farà dire cose non vere. Che non entri nelle tue mani – mi diceva – perché tosterà di più il caffè o lascerà cruda la pasta: alla tristezza piace il sapore amaro. Quando ti sentirai triste, bambina, intreccia i capelli: intrappola il dolore nella matassa e lascialo scappare quando il vento del nord soffia con forza. I nostri capelli sono una rete in grado di catturare tutto: sono forti come le radici del vecchio cipresso e dolci come la schiuma della farina di mais. Non farti trovare impreparata dalla malinconia, bambina, anche se hai il cuore spezzato o le ossa fredde per ogni assenza. Non lasciarla in te, con i capelli sciolti, perché fluirà come una cascata per i canali che la luna ha tracciato nel tuo corpo. Intreccia la tua tristezza – mi diceva – intreccia sempre la tua tristezza. E domani, quando ti sveglierai con il canto del passero, la troverai pallida e sbiadita tra il telaio dei tuoi capelli."
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gagliandi · 1 month
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The Poetic Roots of Rap: A Journey Through Rhymes and Rhythms
The realm of rap is inherently connected to the world of poetry, both sharing a profound appreciation for rhythm, rhyme, and the evocative power of words. This article explores how these two art forms intertwine, offering insights into enriching your rap artistry inspired by poetic tradition. Rhythm: The Heartbeat At the heart of both poetry and rap lies rhythm, an element that guides the…
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staipa · 1 month
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/la-retorica-dellavvelenamento-del-pozzo/?feed_id=1366&_unique_id=65f19265bb142 %TITLE% Non sempre i dati possono essere fraintesi, e non sempre un'idea di qualche genere è facilmente attaccabile. A volte le evidenze portano in una direzione che non è quella dove vorremmo si andasse e non c'è modo di far invertire la rotta con il ragionamento e le informazioni. Di come i dati possano essere esposti in maniera fuorviante ne ho parlato in Il ruolo dello snobismo della matematica nelle Fake News (https://short.staipa.it/p51n9) e in Cherry picking, le fake news amano le ciliege (https://short.staipa.it/gq0xv), in Come la narrazione sensazionalistica uccide una notizia vera (https://short.staipa.it/ak6g6) ho parlato anche di come non farsi del male da soli esponendo un'idea, ma non è nessuno di questi il caso, quando tutto depone contro di noi resta un solo strumento, una sola fallacia argomentativa: l'avvelenamento del pozzo. Per "avvelenamento del pozzo" si intende un tipo di fallacia argomentativa per cui ciò che sarà sostenuto dall'avversario viene pubblicamente delegittimato in anticipo insinuando un sospetto circa la sua buona fede o sulla sua credibilità. Ogni cosa che dirà l'interlocutore sarà quindi ignorata, considerata irrilevante o del tutto falsa, da parte degli astanti. L'avvelenamento del pozzo è un caso particolare di argumentum ad hominem. L'origine del termine proviene dalla pratica di gettare una piccola quantità di veleno in un pozzo prima che un esercito nemico invada il territorio, in questo modo tramite una piccola azione si ottengono risultati micidiali. https://it.wikipedia.org/wiki/Avvelenamento_del_pozzo In pratica si tratta di una tecnica retorica in cui si cerca di screditare un argomento o un individuo presentando informazioni negative o false sul contesto in cui si trova l'argomento o l'individuo stesso. Si cerca di minare la credibilità dell'argomento o dell'interlocutore prima che l'argomento venga discusso o ascoltato. Il caso tipico è quello in cui durante un dibattito si cerchi di screditare la persona invece di discutere del nocciolo del discorso. "Cosa vuoi saperne tu che sei...", "Parli di questo argomento ma tu...", eccetera. Esistono molti esempi in cui questo tipo di retorica viene utilizzata, in primis nella discussione degli utenti medi sui social, dove prima di discutere un argomento spesso le persone vanno a verificare sul profilo di una persona quali punti possano essere usati per attaccarlo e poi invece di discutere dell'argomento i due passano agli insulti reciproci. Tipicamente accusandosi a vicenda di essere di una o l'altra fazione politica, come se questo fosse un offesa o come se il mondo si dividesse tutto tra due fazioni opposte. La retorica dell'avvelenamento del pozzo però viene usata sempre più spesso anche in ambienti o su temi che dovrebbero essere trattati in modo decisamente più professionale ed edificante di un flame sotto un post su Facebook: Politica: Durante una campagna elettorale, ma ormai anche il resto del tempo, capita quotidianamente che si cerchi di diffondere o rafforzare opinioni e preconcetti per inasprire il confronto verso avversari. In Italia succede invariabilmente e si arriva al giorno delle elezioni senza che molti esponenti abbiano espresso un vero programma, in compenso hanno passato buona parte del tempo a criticare quello che gli altri propongono, quello che hanno fatto i loro predecessori, o quello che rappresentano secondo qualche stereotipo. In parte questa è una delle cause di disinteresse da parte di molti elettori, ed è la causa dell'inasprirsi dei toni e del fatto che la propaganda elettorale sia più vicina a una gara di insulti su Melee Island (https://short.staipa.it/owt3f) che a una discussione tra persone adulte. Multinazionali: Esistono aziende più o meno etiche, e che producono prodotti più o meno validi, ma quanto spesso capita che ci siano delle vere e proprie campagne
di odio nei confronti di alcune di esse? Fino a qualche anno fa andava di moda una battaglia a spada tratta contro alcuni fast food, per un po' si sono viste battaglie contro alcuni grandi produttori di prodotti tecnologici per dove e come fabbricano i loro prodotti, invariabilmente senza chiedersi dove e come lavorassero i diretti concorrenti. Più un'azienda è grande, più sarà probabile debba affrontare di queste campagne, che poi tipicamente nel giro di pochi anni passano al dimenticatoio se a farle non è il presidente degli Stati Uniti. Pubblicità: Una società potrebbe lanciare una campagna pubblicitaria che diffonde informazioni false o fuorvianti sui prodotti dei suoi concorrenti, cercando di danneggiarne l'immagine e di guadagnare così una quota di mercato. Un esempio è stato quello dell'Olio di Palma di pochi anni fa (https://short.staipa.it/e0usw) quando diverse campagne mediatiche hanno puntato in modi diversi sul prodotto, dal punto di vista salutistico, di sostenibilità, di pericolosità, modificando il mercato nella direzione di utilizzare altri tipi di olii che non sono necessariamente più sani, né più sostenibili ma coltivati e prodotti da aziende diverse. Religione o filosofia: Da quanti anni sentiamo parlare di religioni diverse da quella dominante come di terroristi, come di persone che vogliono portarci via le nostre tradizioni, come di persone che ci stanno invadendo? Secondo le stime di uno studio del 2021 del Centro studi sulle nuove religioni (CESNUR), il 74,5 per cento degli italiani e degli stranieri residenti nel Paese è cattolico, il 15,3 per cento ateo o agnostico, il 4,1 per cento cristiano di altre confessioni, il 3,7 per cento musulmano e il 2,2 per cento seguace di altre religioni (https://short.staipa.it/tn2kv). Ma per alcuni esponenti politici è fondamentale alimentare la paura di questa invasione. La paura raccoglie consensi, a discapito però di persone oneste che finiscono per essere oggetto delle ripercussioni di chi è spaventato. Immigrazione: vale più o meno quanto sopra per quanto riguarda le paure, ma anche qui vanno considerati i dati (https://short.staipa.it/z0wl8). Negli ultimi dieci anni sono sbarcate circa 1 milione di persone, vuol dire che tra alti e bassi la media sarebbe di circa 100.000 all'anno e in Italia siamo 60 milioni. Non sembrerebbe un'invasione, soprattutto se ben gestiti dato che la gran parte di loro vorrebbe andare in altre aree dell'europa. Resta un problema da gestire, certo. Ma non è terrorizzando gli elettori e parlando di invasione che si risolvono determinate problematiche, eppure la paura porta voti, molti voti. Forse se c'è un problema è nella difficoltà di fare figli da parte degli italiani dato che dal 2021 al 2022 sono diminuiti ci sono stati quasi 33.000 cittadini italiani e 7.000 nascite in meno (https://short.staipa.it/ozn5b) e non ci sono abbastanza asili (https://short.staipa.it/spc0i) per mandarci i figli se hai il coraggio e la disponibilità economica di farli e mantenerli. Destra, Sinistra, su giù centro: esistono istanze come quelle dei diritti delle minoranze o della salvaguardia dell'ambiente o la che non dovrebbero essere legate a una specifica corrente politica, eppure molto spesso per screditarle si usa proprio tale appartenenza. In altre nazioni sono cose che vengono spinte superpartes indipendentemente dall'appartenenza politica. Da noi invece di discutere gli argomenti si tende a discutere di preconcetti che ci stanno attorno. Quante volte se si parla di una tematica di una nicchia ristretta ci si sente attaccati perché "di destra" o "di sinistra"? Anche questo è avvelenamento del pozzo, non affrontare l'importanza della tematica ma le idee generali di chi la porta. Nuove tecnologie: 3g, 4g, 5g, WiFi, cuffie Bluetooth, sono tutte tecnologie che appena uscite sono state ricoperte di fake news spaventose su rischi, tumori, controllo della mente, ma sono tutte tecnologie che ormai abbiamo assimilato e utilizziamo quotidianamente. Sta succedendo
lo stesso con le auto elettriche che secondo alcuni sembrano incendiarsi come fiammiferi quando in realtà i casi di incendio di auto elettriche sono irrisori (https://short.staipa.it/odjc2), succede con Intelligenza artificiale (https://short.staipa.it/s6u5y) e succederà sicuramente con ogni nuova tecnologia. Insomma, quando su un argomento c'è tanta gente incazzata, o impaurita, è probabile che qualcuno li abbia aizzati. E se qualcuno li ha aizzati un motivo deve esserci; per affondare concorrenti o anche solo per vendere libri, notizie, click. Forse è meglio fidarsi delle persone pacate, quelle che hanno la lucidità mentale di mettersi a discutere e spiegare come persone adulte e ragionevoli.
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luigidelia · 3 months
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01/02/2024 - Calderara di Reno, Bologna Ci sono luoghi in questa grande famiglia queer del teatro dove sei a casa. Per le persone, la sala, le strade intorno, il caffè che conosci, l'odore buono del camerino, la vista da quella finestra. Sono a Calderara di Reno, Teatro Spazio Reno, con La Grande Foresta. Con Luisa ed Eva ❤. Sì, sono a casa. Da qui sono passati tutti i miei lavori ma anche progetti, incontri, esperimenti, cose della vita privata accadute negli angoli. E tutte condivise con le persone care di questo teatro. Certe telefonate in quel determinato posto le ricordo ancora ora… La Grande Foresta è un nostro racconto antico. Secondo Mario, altri amici, il più bello. Questa mattina è stato strano ritrovarlo. E pensavo come raccontando questa storia si costruisca davvero una foresta, un foresta reale ma in un luogo e in un tempo immaginario, che esiste tra tutti noi nel tempo dello spettacolo. Il protagonista è un bambino che poi diventa ragazzo e poi adulto e poi vecchio in quella foresta. Mentre il pubblico usciva si è avvicinato un ragazzino. Voleva dirmi una cosa all'orecchio. Dimmi!, gli dico. Mi abbasso. E lui, me lo presenti quel ragazzino? Domani ancora. ps. nella foto 3 nostri spettacoli del cuore. Le locandine di questi e altri sono nei corridoi del teatro.
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iamfrede · 2 months
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Fashion film: tra moda e narrazione cinematografica
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equinox-il-narratore · 5 months
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CRONACHE DEL REGNO
Sono entusiasta di darvi il benvenuto nel mio reame fantastico, dove la magia si intreccia con le storie epiche e creature straordinarie popolano ogni angolo di questo mondo immaginario. Sono Equinox, creatore di mondi e autore del misterioso "Segreto di Ankali" – un tomo incantato nato dalla mia profonda passione per il fantasy.
L'Origine della Passione
Fin dall'infanzia, il fantasy è stato il mio rifugio, un portale che mi ha trasportato in terre inesplorate attraverso le pagine di libri incantati. La magia di queste storie ha nutrito la mia creatività, spingendomi a dare vita a mondi mai visti prima, plasmati dalla fantasia incontenibile che scorre nelle pagine del mio libro.
"Il Segreto di Ankali": Un Viaggio Straordinario
Il Segreto di Ankali non è solo un libro, è un viaggio. Le sue pagine svelano mondi in cui la realtà si fonde con l'immaginazione, dove eroi intraprendenti sfidano creature leggendarie e il destino stesso è scritto nelle stelle. Attraverso questo libro magico, condividerò con voi le storie, i personaggi e le avventure che hanno preso vita nella mia mente.
Cosa Aspettarvi su Cronache del Regno
"Cronache del Regno" è il mio angolo digitale dedicato a tutti gli amanti del fantasy. Troverete storie avvincenti, recensioni di opere straordinarie, e approfondimenti su creature magiche. Le immagini, create con l'ausilio dell'intelligenza artificiale, daranno vita a mondi vibranti e personaggi incantevoli.
Un Invito all'Avventura
Questo blog non è solo mio; è un invito aperto a tutti voi, viaggiatori di mondi fantastici. Condividete i vostri pensieri nei commenti, suggerite nuove strade da esplorare e unitevi a me nell'entusiasmante viaggio attraverso i mondi e anche nella regione di Ankali!
Siete pronti a sprofondare nelle profondità del fantasy? Allora preparatevi per un'avventura che vi condurrà oltre i confini della realtà ordinaria, verso terre incantate e storie che solcano il cielo stellato.
Che l'incantesimo abbia inizio!
Equinox, il Narratore Creatore di Mondi e Autore del "Segreto di Ankali"
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"La città di Nerubia nella provincia di Ankali"
TUTTE LE IMMAGINI E I CONTENUTI TESTUALI SONO DI PROPIETA' DI EQUINOX, IL NARRATORE; NON RIUTILIZZABILI PER USO COMMERCIALE O PER USO PROPRIO. LA STORIA DI ANKALI E' STATA IDEATA, CREATA E GENERATA DA EQUINOX, IL NARRATORE.
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marcogiovenale · 5 months
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oggi, 23 novembre, paolo morelli e l'arte della viva voce: alla libreria fahrenheit, roma
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s-memorando · 6 months
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18 marzo 2009
– Frida Kahlo – Nonni, genitori e io (Albero genealogico) – 1936 – Qualcuno raccontò al vecchio,il vecchio raccontò a mia zia,mia zia raccontò a me,io racconto a voi,forse voi racconterete a un altro,che forse racconterà a un altro ancora.Nel caso di certe storie, una serie di considerazioni sul momento giusto, il posto giusto, la persona giusta, la preparazione giusta e il fine giusto indica…
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severomagiusto · 7 months
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vimeo
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Blaze
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flavioscutti · 8 months
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NARRAZIONE E SEGUACI
Pubblicando degli espliciti story telling che spingono le visualizzazioni, molte più persone guardano le storie. Tra queste alcune si sentono coinvolte e mi scrivono, cercando, in modo poco educato, perché le formalità non sono eleganti come credono, di insegnarmi dei modi per comunicare. Sostenendo che sono cariche di snobbismo e questo allontana le interazioni. Allora, vorrei essere scientifico, perché a me i dati dicono altro.
Le persone che hanno dei complessi di varia natura difficilmente apprezzano un certo tipo di ironia, ma io non è che posso essere banale per risultare simpatico, non m'importa proprio nulla, ma non mi importa nemmeno che i contenuti non arrivino a tutti, problema loro se stanno ripetendo la prima elementare, ci sono persone con diversi dottorati di ricerca tra i seguaci. I miei contenuti non sono sempre semplici e non sono rivolti a pubblici generici. Non confondiamo l'azione del seguire con l'essere seguiti, perché qui non si offende gratuitamente nessuno, ma ci si esprime liberamente sul proprio spazio. Le tollero, perché comprendo, ma non penso che chi va al fast food sia una persona corretta, perché ho altri principi.
A me interessa costruire dei rapporti veri, di amicizia. Non condivido questo modo di fare e lo contesto apertamente, facendo anche politica, offrendo delle riflessioni. Questo è un social dove se non si è interessati non è obbligatorio seguire. Stare sempre lì, a subire cose che non si apprezzano, dimostra un importante imbarazzo poi nell'esporre certe teorie.
La narrazione preferita per cui bisogna farsi capire, proposta da chi in realtà non fa altro che sfruttare delle debolezze psicologiche, sempre poi con l'intento di vendere prodotti, che siano industriali o "opere d'arte" cosa cambia? L'arte, per sua natura, fa riflettere, non assecondare dei processi. Questo porta le argomentazioni a dei livelli di condivisione dei pensieri che a me sinceramente non interessano. I miei contenuti non sono sempre semplici e non sono rivolti a pubblici generici. Non m'importa di avere molti seguaci, che per tanti è la cosa più importante. Pagano per averli, allo stesso modo come si corrompono persone per vincere le guerre, è violento.
Non confondiamo poi l'azione del seguire con l'essere seguiti, perché qui non si offende gratuitamente nessuno, ma ci si esprime liberamente sul proprio spazio. Le tollero, perché comprendo, ma ad esempio non penso che chi va al fast food sia una persona corretta, perché ho altri principi che ogni tanto esprimo. A me interessa costruire dei rapporti veri, di amicizia. Non condivido questo modo di fare e lo contesto apertamente, facendo anche politica, offrendo delle riflessioni. Questo è un social dove se non si è interessati non è obbligatorio seguire. Stare sempre lì, a subire cose che non si apprezzano, dimostra un importante imbarazzo poi nell'esporre certe teorie
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