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#niente di nuovo sul fronte occidentale
gregor-samsung · 5 months
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“ Stanno appoggiati al reticolato. Di quando in quando uno barcolla via, e subito un altro si mette al suo posto. I più tacciono, qualcuno mendica un mozzicone di sigaretta. Io vedo le loro figure brune, le barbe ondeggianti al vento. Nulla so di loro, se non che sono prigionieri di guerra, e ciò appunto mi turba. La loro vita è senza nome e senza colpa. Se sapessi qualcosa di loro, come si chiamano, come vivono, che cosa aspettano, che cosa lì affligge, il mio turbamento avrebbe un senso e potrebbe diventar compassione. Ma così non sento dietro il loro volto se non il dolore della creatura, la tremenda tristezza della vita e la crudeltà degli uomini. Un ordine ha trasformato queste figure silenziose in nemici nostri; un altro ordine potrebbe trasformarli in amici. Intorno a un tavolo un foglio scritto viene firmato da pochi individui che nessuno di noi conosce, e per anni diventa nostro scopo supremo ciò che in ogni altro caso provocherebbe il disprezzo di tutto il mondo e la pena più grave. Chi può più distinguere e giudicare, quando vede questi poveri esseri silenziosi coi loro volti di fanciulli e con le loro barbe d'apostoli! Ogni sottufficiale per la sua recluta, ogni professore per i suoi alunni è un nemico peggiore che costoro non siano per noi. Eppure noi torneremmo a sparare contro di loro ed essi contro di noi, se fossero liberi... Qui mi fermo spaventato: non debbo andare avanti. Questi pensieri conducono all'abisso. Non è ancora tempo per approfondirli; tuttavia non li voglio lasciar dileguare, li voglio serbare, chiudere in me, per quando la guerra sarà finita. Mi batte il cuore: è questo dunque lo scopo, il grande, l'unico scopo, al quale ho pensato in trincea, quello che io cercavo come sola possibilità di vita, dopo questa rovina di ogni umanità: è questo il cómpito per la nostra vita di domani, degno veramente di questi anni d'orrore? Mi tolgo di tasca le sigarette, rompo ciascuna in due parti e le do ai russi. Si inchinano e le accendono. Ecco che sui loro visi brillano qua e là punti rossi, e mi consolano; sembrano piccole finestrelle chiare su facciate di oscure capanne, che rivelano, dentro, rifugi di pace... I giorni passano. In una mattinata nebbiosa si fa il funerale di un russo: quasi ogni giorno ne muore qualcuno. Sono di guardia mentre lo seppelliscono. I prigionieri cantano un corale a più voci: neppure sembrano voci, sembra un organo che risuoni da lungi sulla radura. Il funerale è presto finito. A sera i russi stanno di nuovo al reticolato, e il vento viene a loro dai boschi di betulle. “
Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, Mondadori (collana Oscar n° 30), 1965; pp. 158-160.
 NOTA: Il testo apparve dapprima sui numeri di Novembre e Dicembre del 1928 del giornale berlinese Vossische Zeitung, quindi in volume dal titolo Im Westen nichts Neues il 29 gennaio 1929 per l'editore Propyläen Verlag ottenendo un immediato successo internazionale.
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nickmikeoneshot · 1 year
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My friend, you would not tell with such high zest
To children ardent for some desperate glory,
The old Lie: Dulce et decorum est
Pro patria mori.
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showroomhaircut · 1 year
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Ma che Oscar è questo?
Sarò veloce e schietto: sono rimasto alzato a vedermi la serata per le premiazioni agli oscar e sono incazzato. No, non sto parlando dei premi andati all’ardito, fantascientifico e adrenalinico Everyting Everywhere All to Once dei registi The Daniels per regia e come miglior film (ma anche su questo sono già parecchi i mugolii – badate bene che è meglio premiare loro piuttosto dopo l’osceno…
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Nell'ultima puntata del podcast, parliamo di Niente di nuovo sul fronte occidentale (Edward Berger, 2022).
Ci trovate su Spotify, Apple podcast e Google podcast 🎙️
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sauolasa · 1 year
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BAFTA, un messaggio contro la guerra: 14 nomination per "Niente di nuovo sul fronte occidentale"
Record di nomination (14) per il film in lingua tedesca "Im Westen nicht neues", tratto dall'omonimo celebre romanzo scritto nel 1929. Un forte messaggio contro la guerra, secondo i giurati del NAFTA, i premi cinematografici britannici, assegnati il prossimo 19 febbraio
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iannozzigiuseppe · 1 year
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Niente di nuovo sul fronte occidentale - Erich Maria Remarque - Curatore: Wolfgango Della Croce - Traduttore: Stefano Jacini - Neri Pozza
Niente di nuovo sul fronte occidentale – Erich Maria Remarque – Curatore: Wolfgango Della Croce – Traduttore: Stefano Jacini – Neri Pozza
Niente di nuovo sul fronte occidentale Erich Maria Remarque Curatore: Wolfgango Della Croce – Traduttore: Stefano Jacini Neri Pozza Pubblicato per la prima volta nel 1929, e da allora oggetto di innumerevoli edizioni, Niente di nuovo sul fronte occidentale viene considerato uno dei più grandi libri mai scritti sulla carneficina della Prima guerra mondiale. Kantorek è il professore di Bäumer,…
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pietroleopoldo · 2 years
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Devo fare un colloquio con il tutoraggio del servizio civile di CINQUE ore in cui dovrebbero praticamente aiutarmi nel trovare lavoro e. Ho un ansia pazzesca addosso, non so cosa raccontare, non so cosa dovrò fare, non so se dovevo prepararmi un curriculum in anticipo, ho paura
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belladecasa · 1 year
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A capodanno sono andata a ballare e mi sono resa conto che non lo facevo da prima del covid: non mi ricordavo che mi piacesse così tanto. Ho anche scoperto l'esistenza della persona più intelligente sul suolo italico cioè Immanuel Casto. Tornata alle 6 camminando scalza sotto i portici perché avevo troppo dolore ai piedi. Dormito 12 ore, poi 6 ore di veglia, poi dormito altre 12. Da oggi ripreso a studiare circa 10 ore al giorno. Ho tempo a malapena per pisciare. Unico svago fare la spesa e sarà così almeno fino a fine febbraio. Quando la gente si spaventava per la clausura del lockdown io pensavo solo: ok niente di nuovo sul fronte occidentale. Però le nostre piantine crescono rigogliose ✨ non ho altra gioia che questa e ovviamente di aver messo le calzette fucsia eheheh ora le metterò anche bianche, rosse, viola ehehe ora quando che non so nemmeno quando sarà la prossima volta che uscirò di casa dalla mia interessantissima vita è tutto linea allo studio
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mermaidemilystuff · 1 year
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Ho guardato "Niente di nuovo sul fronte occidentale" e il mio ragazzo non ha assolutamente un'opinione a riguardo
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a-tarassia · 1 year
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Niente di nuovo sul fronte occidentale. Il film. Un classico film da maestranza fatto benissimo, fotografia, sonoro, montaggio in alcuni punti un po' debole, ma nel complesso buono, recitazione eccellente, storia che ve lo dico a fare, dura molto, ma è saggio perché devi immergerti, soffrire, annaspare, sperare e disperarti e ancora di nuovo tutto insieme finché non sei esausto e affaticato dal dolore e dalla disumanità del nonsense che è stata quella guerra e che sono tutte le guerre. Un posto in prima fila nella carneficina senza pause per quasi tre ore.
Bellissimi i contrasti tra i ragazzi in mezzo all'inferno e i burocrati che ne decidono il destino.
Oscar meritatissimi, quasi più di Everything Everywhere etc.
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deathshallbenomore · 2 years
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ciao! sono molto preoccupata per questione elezioni + governo nuovo, tu sei una persona che sembra saperne un po' e quindi ti chiedo: quale sarebbe lo scenario peggiore se si andasse incontro ad un governo Meloni secondo te? la sto vivendo malissimo, la gente è troppo stupida per avere diritto di voto e io ho paura :(
buongiornissimo cara, grazie mille per la fiducia nelle mie due (2)* conoscenze in materia. vedrò di fare il possibile, ma prima è importante fare due premesse
a livello strettamente personale, detto da giulia deathshallbenomore davanti a uno o due o cinque gin tonic, anch'io sono preoccupata e mi voglio sparare per l'attuale situazione politica e per il futuro che ci attende; direi che il senso di spaesamento è normale;
ad ogni modo, è importante cercare di rimanere obiettivi, e qui entra in gioco la (circa, in un certo senso) Dr. giulia deathshallbenomore. Cercherò di risponderti rimanendo sul tecnico e senza cedere eccessivamente alla nobile arte della divinazione; cercare di prevedere il futuro mi sembrerebbe poco intellettualmente onesto e più tendente all’opinione free style, che è (ahimè) alla portata di tutti. Quindi disclaimer: NON SONO UNA VEGGENTE**;  
premessa bonus: oh rega è il 31 di luglio e siamo su tumblr, quindi perdonatemi se magari (sicuramente) non osservo il rigore scientifico di una pubblicazione perché altrimenti vi piratate un manuale di costituzionale e un po' di letteratura scientifica e facciamo prima <3
ora andiamo sotto ché se no mi danno in pasto ai lupi <3
Sicuramente, se/quando arriveremo al governo Meloni, ci troveremo dinanzi a un governo di destra, populista e nazionalista. Assisteremo a un rallentamento sui diritti - scordiamoci ius soli, diritti lgbt+, inclusione sociale, legalizzazioni, fine vita (anche se, a dire il vero, è una questione abbastanza trasversale) etc. - se non a un arretramento [il buon mantra “i diritti non sono mai scontati”? Sempre attuale]. Probabilmente ci saranno politiche opinabili, à la quota 100. Clima? Voglio sperare che a qualcuno interessi. Un giorno sì e l’altro pure saremo al centro di situazioni imbarazzanti in sede Ue e internazionale. Tutto sommato, comunque, niente di nuovo sul fronte occidentale.
Ad ogni modo, è comunque vero che non viviamo nello stato di natura, ma disponiamo di garanzie costituzionali. La nostra costituzione è rigida: non solo per modificarla serve una procedura più complessa del normale iter legislativo, ma, soprattutto, alcune parti sono indisponibili alla revisione (esplicitamente solo la forma repubblicana ex art. 139, ma, per l'interpretazione dottrinale e soprattutto per la giurisprudenza costituzionale, anche i c.d. princìpi “supremi”: il godimento dei diritti, l’eguaglianza formale e sostanziale, lo stato diritto etc etc. -> non esiste un elenco(TM), generalmente si fa riferimento ai princìpi fondamentali all'inizio della costituzione e ad altri elementi da essi richiamati). Ora, la rigidità interessa in primis la procedura di revisione costituzionale, quindi mi dirai: 'va beh ma che me frega? Dimmi di più del governo Meloni’. Però è importante tenere presente questa cornice: la costituzione, con le sue parti inalterabili, è alla base e al vertice gerarchico del nostro ordinamento, ed è peraltro garantita dalla Corte costituzionale (altro tassello fondamentale delle garanzie costituzionali previste dal testo stesso): qualsiasi norma o atto violi la costituzione (cercando, in un certo senso, di distorcere i confini e le caratteristiche dell’ordinamento) è da ritenersi incostituzionale. E quindi questo costituisce un argine all’attività del legislatore, per quanto il giudizio di costituzionalità da noi non sia preventivo, ma ex post. Inoltre, anche il presidente della repubblica, nel ruolo di garante dell’ordinamento costituzionale, può opporsi all’approvazione di una legge mediante il rinvio alle camere (certo, non uno strumento fortissimo e su cui contare al 1000%, ma questo anche per garantire l’equilibrio tra e la separazione dei poteri). 
Altro esempio sulle garanzie, la nomina dei ministri: il presidente della repubblica può invitare a riconsiderare/opporsi alla nomina di un ministro - come già accadde proprio con il gov. Conte I. Il che ci offre potenzialmente un garanzia rispetto alla nomina, in posizioni chiave, di ministri che ci metterebbero in situazioni gravissime (ovviamente non mi riferisco a politiche tutto sommato normali, ma con cui non concordiamo, ma parlo di casi in cui verrebbero messi in questione la posizione all’interno dell’UE o lo schieramento internazionale dell’Italia. Per dire: difficile aspettarsi che il presidente della repubblica accetti di nominare ministri che propongano l’uscita dall’UE e l’allineamento con la Russia).
Questo per dire che il sistema costituzionale non è infallibile, ma non è nemmeno una pagina bianca su cui chiunque possa scrivere quello che gli pare senza imbattersi in alcuni limiti. 
Tuttavia, come accennavo, questo non esclude politiche opinabili e un rallentamento, ad esempio sui diritti [mi concentro su questo, ma ovviamente nella vita di uno stato ci sono anche tantissime altre questioni, su cui verrà proiettata l’ombra di un governo di destra, e anche questo è da mettere in conto]: se già non stavamo andando lontano, non aspettiamoci unicorni e arcobaleni per la prossima legislatura: le minoranze non saranno di certo sostenute e anzi, probabilmente saranno lasciate a se stesse in alcuni casi, messe in difficoltà in altri (direi migranti in primis). Quello che onestamente temo di più non è tanto una legge che dica “haha siamo dei cattivoni quindi ora diamo la caccia a [*gira la ruota*] i gheis”, quanto magari una serie di emendamenti, a istituti che già esistono, che compromettano ulteriormente l’accesso a servizi tipo aborto etc.
‘Ma quindi tutto lo spiegone sulla costituzione e le garanzie?’ EH. A un certo punto si entra a stretto contatto anche con la politica, e la non troppo dignitosa politica italiana è tutto fuorché una scienza esatta. Purtroppo abbiamo ben presente i casi di Ungheria e Polonia, ma voglio credere che il nostro assetto costituzionale e istituzionale (nel senso più ampio del termine) sia maggiormente resistente. Nel complesso, il mio terrore viene “consolato” da una malinconica rassegnazione: mi aspetto un governo di destra, pessimo, che a un certo punto cadrà - per puntuale crisi estiva o cause naturali - e allora ricominceranno le previsioni sull’assetto successivo. Te lo ricordi il governo giallo-verde? Mi aspetto un livello simile di cialtroneria, imbarazzo e opinabilità delle politiche. La preoccupazione (più che fondata) per la presidenza Trump? Vibes simili: tantissimo terrore, ma per forza o per inerzia si esce anche da quello.
Probabilmente suono un po’ cinica e gattopardesca [con uno strascico di anaciclosi], ma tant’è. 
Spero di esserti stata in qualche modo utile, nel dubbio ti mando un abbraccione <333
ps RIMANETE INFORMAT* E ANDATE A VOTARE 
*mento, di skills ne ho sono addirittura tre (3)
**non mi piace mai l'atteggiamento di chi arriva e pare avere risposte pronte e graniticamente sicure, andiamoci piano :)
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gregor-samsung · 1 year
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“ Nelle ore di ginnastica Kantorek ci tenne tanti e tanti discorsi, finché finimmo col recarci sotto la sua guida, tutta la classe indrappellata, al Comando di presidio, ad arruolarci come volontari. Lo vedo ancora davanti a me, quando ci fulminava attraverso i suoi occhiali e ci domandava con voce commossa: “Venite anche voi, nevvero, camerati?”. Codesti educatori tengono spesso il loro sentimento nel taschino del panciotto, pronti a distribuirne un po’ ora per ora. Ma allora noi non ci si dava pensiero di certe cose. Ce n'era uno, però, che esitava, non se la sentiva. Si chiamava Giuseppe Behm, un ragazzotto grasso e tranquillo. Si lasciò finalmente persuadere anche lui, perché altrimenti si sarebbe reso impossibile. Può darsi che parecchi altri la pensassero allo stesso modo; ma nessuno poté tirarsi fuori; a quell'epoca persino i genitori avevano la parola “vigliacco” a portata di mano. Gli è che la gente non aveva la più lontana idea di ciò che stava per accadere. In fondo i soli veramente ragionevoli erano i poveri, i semplici, che stimarono subito la guerra una disgrazia, mentre i benestanti non si tenevano dalla gioia, quantunque proprio essi avrebbero potuto rendersi conto delle conseguenze. Katzinski sostiene che ciò proviene dalla educazione, la quale rende idioti; e quando Kat dice una cosa, ci ha pensato su molto. Per uno strano caso, fu proprio Behm uno dei primi a cadere. Durante un assalto fu colpito agli occhi, e lo lasciammo per morto. Portarlo con noi non si poteva, perché dovemmo ritirarci di premura. Solo nel pomeriggio lo udimmo a un tratto gridare, e lo vedemmo fuori, che si trascinava carponi; aveva soltanto perduto coscienza. Poiché non ci vedeva, ed era pazzo dal dolore, non cercava affatto di coprirsi, sicché venne abbattuto a fucilate, prima che alcuno di noi potesse avvicinarsi a prenderlo. Naturalmente non si può far carico di questo a Kantorek: che sarebbe del mondo, se Già questo si dovesse chiamare una colpa? Di Kantorek ve n'erano migliaia, convinti tutti di far per il meglio nel modo ad essi più comodo. Ma qui appunto sta il loro fallimento. Essi dovevano essere per noi diciottenni introduttori e guide all'età virile, condurci al mondo del lavoro, al dovere, alla cultura e al progresso; insomma all'avvenire. Noi li prendevamo in giro e talvolta facevamo loro dei piccoli scherzi, ma in fondo credevamo a ciò che ci dicevano. Al concetto dell'autorità di cui erano rivestiti, si univa nelle nostre menti un'idea di maggior prudenza, di più umano sapere. Ma il primo morto che vedemmo mandò in frantumi questa convinzione. Dovemmo riconoscere che la nostra età era più onesta della loro; essi ci sorpassavano soltanto nelle frasi e nell'astuzia. Il primo fuoco tambureggiante ci rivelò il nostro errore, e dietro ad esso crollò la concezione del mondo che ci avevano insegnata. Mentre essi continuavano a scrivere e a parlare, noi vedevamo gli ospedali e i moribondi; mentre essi esaltavano la grandezza del servire lo Stato, noi sapevamo Già che il terrore della morte è più forte. Non per ciò diventammo ribelli, disertori, vigliacchi - espressioni tutte ch'essi maneggiavano con tanta facilità; - noi amavamo la patria quanto loro, e ad ogni attacco avanzavamo con coraggio; ma ormai sapevamo distinguere, avevamo ad un tratto imparato a guardare le cose in faccia. E vedevamo che del loro mondo non sopravviveva più nulla. Improvvisamente, spaventevolmente, ci sentimmo soli, e da soli dovevamo sbrigarcela. “
Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, Mondadori (collana Oscar n° 30), 1965; pp. 15-17.
NOTA: Il testo apparve dapprima sui numeri di Novembre e Dicembre del 1928 del giornale berlinese Vossische Zeitung, quindi in volume dal titolo Im Westen nichts Neues il 29 gennaio 1929 per l'editore Propyläen Verlag ottenendo un immediato successo internazionale.
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giornoxgiorno · 1 year
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Canzone incredibile.
E a proposito di guerra, vi consiglio il film (che ho visto proprio ieri) Niente di nuovo sul fronte occidentale. Candidato agli Oscar 2023, il film racconta in maniera cruda e realistica le battaglie combattute da tedeschi e francesi durante la prima guerra mondiale sul fronte occidentale. Si stimano oltre due milioni di morti, che hanno combattuto per accaparrarsi pochi metri di terra. Una descrizione realistica di ciò che rappresenta la guerra di trincea.
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showroomhaircut · 1 year
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Original score, facciamo una previsione per gli oscar 2023
Questa volta la cinquina per le cinque migliori colonne sonore nominate agli oscar 2023 sono proprio toste. Le ho ascoltate tutte e su tre sono in bilico, mentre altre due, per quanto belle, non le avrei prese in considerazione. Parliamo del sontuoso Babylon di Justin Huwitz, il tragicomico Gli spiriti dell’isola di Carter Burwell, il bellico Niente di nuovo sul fronte occidentale di Volker…
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rosenere · 1 year
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Incubi perenni dopo aver visto niente di nuovo sul fronte occidentale
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alephsblog · 2 months
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“In molti scenderanno in piazza l´8 marzo per chiedere la fine del “genocidio” e del cessate il fuoco a Gaza. E´ la pace di chi ha celebrato il 7 ottobre come una “rivolta”, anche di fronte alle orribili immagini di ragazze e donne abusate, violentate, uccise e rapite? E allora non puó essere una pace “femminista”. Un femminismo che ha abbandonato il suo approccio universalistico e distingue tra vittime “buone” e “cattive” per ragioni ideologiche, un femminismo con due pesi e due misure, è una vergogna.
“Sciopero transfemminista” con la bandiera della Palestina: quando la violenza patriarcale diventa ideologia
Oggi questo sedicente femminismo, rappresentato dal gruppo “non una di meno” si autocelebra con uno “sciopero transfemminista contro la violenza patriarcale”. Sul manifesto, la bandiera palestinese. Come se la violenza patriarcale fosse un problema solo per le donne palestinesi. Come se a esercitarla fosse solo, di nuovo, Israele. Questo femminismo selettivo è una deliberata presa in giro non solo delle vittime del 7 ottobre, ma anche e di tutte le donne vittime dell´odio misogino fanatico religioso e nemico della libertà – che siano a Gaza, in Iran, in Afghanistan o in alcuni quartieri delle metropoli europee.”
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