Tumgik
#odille salvatore
imagine-turtles · 3 years
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👉🏼👈🏼 for the OC thing,, if they’re still open could I send in my Gal Odie? If you search up the Odille Salvatore tag on my acc there should be a ton of stuff for her,,
Of course!! I'm about to get a little busy with work and the holidays so it might be a few days before the next set drops. 🥰
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livlepretre · 4 years
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asdfghjkl I'm sending this in for shits and giggles but since Katherines ghost is all over how both Klaus and Elena interact I just HAVE to give her the Devil card. She is Elena's shadow self, the reflection of how she could be/is. The Odile to her Odette. She is Elena without inhibitions or reservations about who she is but she's still attached to her two dear Salvatore boys, following Stefan even though he was deeply enthralled with Klaus
THANK YOU KIND SOUL FOR TAKING THE TIME. these are amazing. UGH AND YOU ARE RIGHT that’s part of what I love about writing Elena; she’s also Katherine, and Katherine’s shadow is always present. UGH I cannot get enough of these
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pangeanews · 4 years
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“Lasciami al mio dilettantismo… l’importante è stupirsi, perdersi, abbracciare una causa persa”. Dialogo con Stenio Solinas
Più che all’eterno – dimensione iperbolica a cui puntano gli scrittori deboli, debilitati – qui si mira al bello, per sua natura capriccioso, istantaneo, transitorio. D’altronde, un Atlante suggerisce più che descrivere, promette più che illustrare, e se lo si percorre, in fondo, è per sbugiardarlo: dove è segnato un fiume forse è un crepaccio, il verde, sempre, è garanzia di vertigine da giungla. L’Atlante ideologico sentimentale – perché ci si gioca il cuore in una idea, e a volte le cose vanno guardate, scritte prima che vissute, volgarizzate dalla memoria che sversa nel rammarico – di Stenio Solinas, edito da poco da Gog, si può leggere in tre modi (cioè in trecento). Intanto, perché è bello – ed è sufficiente, è tutto – e il bello, che è l’incanto delle cose come sono, dell’atto furibondo perché va fatto, trascende se stessi, porta in sé un’etica. “Vinti, diversi, disadattati, sono il manifesto di una concezione dell’esistenza: è la bellezza dei comportamenti, delle azioni, dei lineamenti, dei colori, dei paesaggi che li muove e che li appaga, la vita come un’opera d’arte da contemplare e poi possedere. Fra i moderni, Stendhal è il primo a capire che l’ingresso delle masse nella storia è la campana a morto della individualità, il trionfo della borghesia non come classe, ma come sentimento, la prosa che scaccia la poesia”. Ecco, è tutto, appunto. Poi c’è l’altro modo: quello di usare l’Atlante come un atlante (d’altronde, sono 800 pagine e passa di libroide). Vi si troverà, allora, una concezione della letteratura come vita, vitalità, visione, non certo come evasione, manetta sociologica, congiura dell’ombelico, pervicacia nell’analizzare la pulsione priva di esplosione. E quindi: Giambattista Piranesi e Jean Cocteu, Ernst Jünger e Joseph Conrad, Kate Moss e Irène Némirovsky, Patrick Leigh Fermor e Maurice Sachs, Norman Douglas e Walter Chiari… Chiaramente, un atlante è un groviglio di avventure, di precipizi, l’attitudine all’avventatezza. Chi conosce Stenio Solinas, tra i rari che pensano ancora che un ‘pezzo’ giornalistico sia un romanzo sull’unghia, un’oasi di splendore, un modo di abitare il mondo – ricordo, tra l’altro, a volo di falco, il libro su Chateaubriand, 2011, quello su Henry de Monfreid “l’ultimo avventuriero”, 2015, la biografia di Wyndham Lewis, 2018, che dicono già di chi si sceglie, sempre, i personaggi laterali, inopportuni, diseducati, memorabili per contraddizione – potrà giocare comparando le sezioni di questo Atlante (“Italia”; “Francia”; “Donne (fatali)”, “Vite (esemplari)”, “Orientalismi Esotismi Snobismi”) a quelle di altri libri (Vagamondo, ad esempio), stimolato dalle ricorrenze, dai bagliori, dagli abbagli. Il terzo modo per leggere questo Atlante – tra i trecento ammissibili, compreso quello di strappare un foglio che vi ha trafitto, correre nella prima biblioteca che capita e pretendere quel libro che, siete certi, vi farà percorrere tutti gli amori e tutti i fallimenti – è il mio. Lo si legge per imparare. Non si impara soltanto come si legge – pagina 197, La commedia ritrovata, Stenio mi rappacifica con Balzac, “Per un paio di settimane mi sono chiuso in casa con Balzac e nessun invito, seducente, intrigante, importante, appagante, è più riuscito a schiodarmi” –, ma come si legge la vita. Cioè, come si scrive. Pigliate Seduttore a tempo pieno, pagina 613, si tratteggia la vita di Porfirio Rubirosa, diplomatico, sportivo, play boy, domenicano, ricco. “Alla fine si decise, salutò, montò sulla sua Ferrari e partì. Uscì di strada al Bois de Boulogne e si impastò contro un castagno. Il necrologio del londinese ‘Times’ parlò della ‘morte banale di un diplomatico di secondo piano che veniva da una piccola nazione’. Era corretto nella sua meschinità e meschino nella sua correttezza. Delle sue ex mogli, solo Danielle Darrieux rilasciò una dichiarazione: ‘È morto come ha vissuto e come avrebbe desiderato. In modo violento e veloce’. Odile lo pianse per un anno, poi si consolò”. Qui c’è levigatezza, dedizione, rapidità. Ritmo. Cioè, vita. Questo non si impara nelle scuole di scrittura. Lo sa chi sa stringere una mano, sorridere con complicità e cinismo, chiudere gli occhi a mezzogiorno, per il gusto. (d.b.)
Parto a contrario. Qual è il tuo rimorso giornalistico, l’autore di cui avresti voluto scrivere ma…, l’incontro mancato, il ‘pezzo’ irrisolto?
Più che mancato, rinviato. Da ragazzo lessi Les Bestiaires, di Montherlant, un romanzo che è pura gioia di vivere, sfrontato e allegro, la giovinezza come una corrida dove la paura è non solo legittima, ma va messa in conto, sappiamo che è dietro l’angolo, sappiamo che ci coglierà, siamo vulnerabili, esseri umani, non superuomini. E che gioia però quando riusciamo a farle fronte… Di Montherlant poi negli anni ho letto tutto e mi ha sempre incantato la classicità di uno stile che sopravvive indenne a ogni sussulto di modernità. È un mondo a sé e un mondo a parte e per molti versi una sorta di breviario esistenziale: Service inutile è un trattato del ribelle juengeriano scritto con trent’anni d’anticipo, il “passaggio al bosco” rispetto allo strapotere della società, delle convenzioni sociali, degli obblighi sociali e allo stesso tempo il gusto di battersi per ciò che si sa già perdente, o per un qualcosa che non lo merita…È uno scrittore che amo molto e su cui però ho scritto pochissimo. Il perché sta nella pederastia da rapina della sua sessualità. Io non ho nulla contro gli omosessuali, non abbiamo gli stessi gusti, ma, pazienza, sono affari loro e non affari miei. Non ho nulla nemmeno contro l’attrazione per l’adolescenza, preferisco le jeunes filles agli efebi, ma, anche qui, come sopra. Ma in Montherlant c’è qualcosa del cacciatore seriale da giardinetti e da sale cinematografiche che non mi piace, che lo avvilisce. Moralismo? Può darsi. Incapacità di mettersi nella testa di chi nel Novecento si ostinava a vivere secondo i costumi e la sessualità della Roma dei Cesari, della Grecia di Socrate? Senz’altro. Come che sia, prima o poi su Montherlant ci scriverò un libro.
Vado all’estremo. Delle vite (più o meno esemplari) che hai narrato quelli che avresti voluto fosse la tua – e perché. 
Direi Patrick Leigh Fermor. In giro per l’Europa a vent’anni, eroe di guerra a trenta, bello e amato dalle donne, proprietario di una splendida casa in uno splendido angolo di Grecia, scrittore di libri che resteranno, una vita lunga, senza in pratica aver mai lavorato, e, fino a novant’anni, in buona salute. Cosa si può volere di più? A tutto questo aggiungerei l’essere stato giovane in un’epoca in cui la modernità, per quanto distruttiva, pensa alle due guerre mondiali, non era però così pervasiva nelle vite individuali. Esistevano ancora le distanze, i tempi, i silenzi, gli anonimati e le differenze… È un ritmo di vita che in qualche modo è riuscito a sopravvivere fino ancora agli anni Cinquanta, in specie in quella periferia dell’Europa che era allora la Grecia, il sud d’Italia e della Francia, una certa Spagna e Fermor si è formato e fermato proprio lì, il sole del Mediterraneo come rifugio e rivelazione, come consolazione.
Dedichi una porzione del tuo Atlante alla Francia. Eppure gli autori che citi di più – sfoglio l’oceanico indice dei nomi – sono Hemingway e Fitzgerald, autorevoli scrittori statunitensi. Spiegami. 
La Francia, se vuoi, è un’educazione intellettuale, la lingua, la storia, un’idea di cultura. In altri miei libri, Compagni di solitudine, L’onda del tempo, Percorsi d’acqua, Vagamondo, c’erano gli scrittori che qui rimangono più sullo sfondo, penso a Malraux, a Céline, a Morand, a Chateaubriand, naturalmente. Ciò che della Francia mi interessava far risaltare nell’Atlante era un modello di civiltà, una continuità fra Ottocento e Novecento, la mitologia e la mitomania che si accompagna a certi ruoli e a certi luoghi: la letteratura come religione e/o come piacere, e quindi Balzac, Stendhal, i Goncourt, Cocteau, Léautaud, la Costa Azzurra e la Bretagna, i moschettieri e gli aristocratici di ventura, gli ussari e gli esteti. Detto questo, Hemingway e Fitzgerald fanno parte della mia educazione sentimentale, li ho letti a quindici, sedici anni. Se vuoi, in quella frase del Grande Gatsby, “così continuiamo a remare, barche controcorrente risospinte senza posa verso il passato” si racchiude un po’ la mia vita.
Qual è stata l’infatuazione letteraria (e dunque, esistenziale) della tua giovinezza – e quella d’adesso. 
Dice quel personaggio della Condition humaine di Malraux. “On fait toujours la même chose”… Si hanno sempre le stesse infatuazioni, anche se cambiano i contesti, i riferimenti, ci si arricchisce o ci si depura. Questo autunno uscirà per Neri Pozza Saint-Just. La vertigine della rivoluzione, una riflessione più che una biografia. Sono sempre stato attratto dalla politica come battaglia delle idee, l’avventura come ideologia e l’ideologia come avventura, una specie di apprendistato al proprio tempo, un modo per dare un senso a sé stessi e alle cose. Mi ha sempre attratto l’oscillazione continua fra contemplazione e azione… Saint-Just ne è un compendio perfetto, lo studente svogliato che sogna di diventare uno scrittore e si ritrova, per l’azzardo di una data, l’irrompere improvviso della storia, a incarnare il Terrore nella Francia rivoluzionaria dell’89, uno di quei “sognatori di giorno” di cui parla Lawrence nei Sette pilastri… Piaceva a Drieu come a Camus e insomma, come vedi, è un eterno ritorno.
Citi una volta Gadda, una volta Sciascia, una quindicina Parise: cosa ne devo dedurre? Forse va riformulato il canone dell’intelletto italico? Dimmi, all’istante, l’autore italiano più sopravvalutato, il più sottovalutato. 
Però c’è Casanova, le cui Memorie sono il più bel romanzo italiano di tutti i tempi. E c’è il Salvatore Satta di Il giorno del giudizio, forse il più bel romanzo italiano del secondo Novecento…Hai comunque ragione se il senso della tua domanda ha a che fare con una valutazione più generale riguardo a un canone letterario nazionale, ma l’Atlante non ha niente a che vedere con la critica letteraria. Io so benissimo che Gadda, per riprendere il primo nome che fai, è un grande scrittore, ma non è il mio scrittore: per me in letteratura, più che in ogni altro campo, si ama solo ciò in cui ci si ritrova. Si va in cerca di ciò che può aiutarci a conoscersi meglio, il che è già molto. Nei grandi che ci hanno preceduto si guarda come a uno specchio ed è la nostra immagine quella che ci viene rinviata…Tornando all’Italia, più specificamente alla narrativa italiana, se da bambino e poi da ragazzo ti ritrovi in Salgari, in Stevenson, in Dumas, nel Tom Sawyer o nell’Huckleberry Finn di Twain, in Hemingway, nell’Ussaro sul tetto di Giono, come diavolo potrai mai appassionarti a Moravia, a Pavese, a Vittorini, a Pratolini, tutti degni di rispetto, naturalmente? Al contrario, si capisce benissimo la passione per Parise, o per Comisso, o per Malaparte… Aggiungi che il romanzo italiano è un fiore di serra, non è naturale, è artificiale e il cerchio, pur con tutte le eccezioni che però confermano la regola, Tomasi di Lampedusa, Berto, La Capria, si chiude. La migliore narrativa del nostro Novecento l’hanno scritta i saggisti, un giorno se vuoi te ne faccio l’elenco… Quanto ai romanzieri sopravvalutati, dei viventi direi tutti. Degli scomparsi, Camilleri. Fra i morti sottovalutati, Quarantotti Gambini.
Dovendo formulare un Nuovo Canone dell’Occidente, chiamiamolo così, chi sono gli autori di cui, con urgenza, vorresti scrivere la nota biografica?
Presumi troppo da me. Non sono Harold Bloom. Lasciami al mio dilettantismo, per quello che può valere.
La porzione più curiosa del tuo libro mette insieme Oriente, esotismo, snob. Si sente, quasi, una aristocrazia della dissipazione, l’arte di percorrere i deserti con impeccabile eleganza. Cosa ti attrae di quei temi?
Proprio quello che tu dici nella domanda, la dissipazione, l’eleganza, una certa aristocrazia del vivere, il non stare a misurare costi e benefici, il non mettere il proprio dio nella carriera, lo stupirsi e il lasciarsi andare, il perdersi sperando di ritrovarsi. L’inutilità, anche, ovvero l’appassionarsi a quello che non serve, l’abbracciare una causa proprio perché è una causa persa.
Mi pare che allo ‘stile’ con cui scrivi i ‘pezzi’ si imparenti uno stile nel vedere la vita, un modo di vivere. Qual è?
Nella scrittura lo stile è l’unico bene che sia nostro, è il marchio di fabbrica che ci contraddistingue, il nostro piccolo o grande contributo alla bellezza, alla creazione di qualcosa di bello. È anche ciò che ci riscatta dalla monotonia del vivere, fa da argine al dolore del vivere, anche se non lo elimina, ci tiene al riparo dalle brutture del mondo. C’è una bella frase della moglie di Chatwin relativa al marito: “Nel suo mondo tutti gli anatroccoli erano cigni”. Anche nel mio.
In fondo, a che serve la letteratura? Che senso ha attraversare i libri scritti da altri, scrivere le vite degli altri?
I libri, certi libri, ti aiutano a vivere, ti insegnano a vivere. Sono i compagni di solitudine di tutti quei solitari a disagio nella realtà: orgogliosi e scontrosi, timidi e superbi. Ti confermano nelle tue passioni e nei tuoi odi, ti rivelano quello che fino a un momento prima avevi solo intuito, sono una dinamo per la tua fantasia, contribuiscono alla formazione di un carattere perché ti mettono di fronte a degli esempi a cui sai che non potrai mai arrivare, ma ti tengono in uno stato continuo di tensione. Non è tanto o solo “attraversare i libri scritti da altri” o “scrivere le vite degli altri”… È la consapevolezza che una vita non basta, che siamo un io molteplice, che incessantemente si lavora per essere quel qualcos’altro che ci siamo scelti per modello: si indossano maschere che ci migliorano e che alla fine corrispondono meglio alla nostra natura perché illuminano ciò che vorremmo essere, ciò che potremmo essere se le circostanze, la vita, il caso non congiurassero contro, tarpandoci le ali del sogno. Nel voler essere c’è un’idea di grandezza che il lasciarsi vivere non contempla.
*In copertina: Salvador Dalí; Solinas gli dedica tre articoli, sotto il titolo “Come si fabbrica un genio”, pagine 491-496 del suo “Atlante”
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malte1mj-blog · 7 years
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2009 Movie Awards
Best Picture: The Hurt Locker Inglourious Basterds The Messenger Precious: Based on the Novel 'Push' by Sapphire A Serious Man HONORABLE MENTION: Fantastic Mr. Fox, Up, A Single Man, Broken Embraces, Where the Wild Things Are, An Education, Up in the Air, Brothers, Julia, Every Little Step, Nine Best Director: Wes Anderson, Fantastic Mr. Fox Kathryn Bigelow, The Hurt Locker Ethan Coen & Joel Coen, A Serious Man Oren Moverman, The Messenger Quentin Tarantino, Inglourious Basterds HONORABLE MENTION: Pedro Almodovar, Broken Embraces; Lee Daniels, Precious; Pete Docter, Up; Tom Ford, A Single Man; Matteo Garrone, Gomorrah; Spike Jonze, Where the Wild Things Are; Rob Marshall, Nine; Jason Reitman, Up in the Air; Lone Scherfig, An Education; Jim Sheridan, Brothers; Gotz Spielmann, Revanche Best Actor: Jeff Bridges, Crazy Heart Colin Firth, A Single Man Ben Foster, The Messenger Jeremy Renner, The Hurt Locker Michael Stuhlbarg, A Serious Man HONORABLE MENTION: George Clooney, Up in the Air; Sharlto Copley, District 9; Matt Damon, The Informant!; Robert Downey Jr., Sherlock Holmes; Zach Galifianakis, The Hangover; Lluis Homar, Broken Embraces; Johannes Krisch, Revanche; Tobey Maguire, Brothers; Viggo Mortensen, The Road; Joaquin Phoenix, Two Lovers; Ben Whishaw, Bright Star Best Actress: Penelope Cruz, Broken Embraces Carey Mulligan, An Education Gabourey Sidibe, Precious: Based on the Novel 'Push' by Sapphire Meryl Streep, Julie & Julia Tilda Swinton, Julia HONORABLE MENTION: Amy Adams, Sunshine Cleaning; Emily Blunt, The Young Victoria; Abbie Cornish, Bright Star; Gwyneth Paltrow, Two Lovers; Natalie Portman, Brothers; Maya Rudolph, Away We Go; Meryl Streep, It’s Complicated; Rachel Weisz, The Brothers Bloom Best Supporting Actor: Peter Capaldi, In the Loop Jake Gyllenhaal, Brothers Woody Harrelson, The Messenger Anthony Mackie, The Hurt Locker Christoph Waltz, Inglourious Basterds HONORABLE MENTION: Alec Baldwin, It’s Complicated; Salvatore Cantalupo, Gomorrah; Michael Fassbender, Inglourious Basterds; Rupert Friend, The Young Victoria; Michael Gambon, Harry Potter and the Half-Blood Prince; James Gandolfini, In the Loop; Jose Luis Gomez, Broken Embraces; Nicholas Hoult, A Single Man; Fred Melamed, A Serious Man; Alfred Molina, An Education; Mark Ruffalo, The Brothers Bloom; Peter Sarsgaard, An Education; Paul Schneider, Bright Star; Kodi Smit-McPhee, The Road; Hanns Thanheiser, Revanche; Stanley Tucci, Julie & Julia Best Supporting Actress: Marion Cotillard, Nine Vera Farmiga, Up in the Air Melanie Laurent, Inglourious Basterds Mo'Nique, Precious: Based on the Novel 'Push' by Sapphire Samantha Morton, The Messenger HONORABLE MENTION: Penelope Cruz, Nine; Judi Dench, Nine; Maggie Gyllenhaal, Crazy Heart; Anna Kendrick, Up in the Air; Mimi Kennedy, In the Loop; Diane Kruger, Inglourious Basterds; Julianne Moore, A Single Man; Rosamund Pike, An Education; Blanca Portillo, Broken Embraces; Vinessa Shaw, Two Lovers; Ursula Strauss, Revanche; Sofia Vassilieva, My Sister’s Keeper; Olivia Williams, An Education Best Original Screenplay: Broken Embraces - Pedro Almodovar The Hurt Locker - Mark Boal Inglourious Basterds - Quentin Tarantino The Messenger - Alessandro Camon & Oren Moverman A Serious Man - Ethan Coen & Joel Coen HONORABLE MENTION: Bright Star, The Brothers Bloom, Depatures, The Hangover, Revanche, Two Lovers, Up, The Young Victoria, Zombieland Best Adapted Screenplay: An Education - Nick Hornby Fantastic Mr. Fox - Wes Anderson & Noah Baumbach Precious: Based on the Novel 'Push' by Sapphire - Geoffrey Fletcher A Single Man - Tom Ford & David Scearce Where the Wild Things Are - Dave Eggers & Spike Jonze HONORABLE MENTION: Brothers, Coraline, Gomorrah, Harry Potter and the Half-Blood Prince, In the Loop, Julia, Nine, Ponyo, The Princess and the Frog, Sherlock Holmes, Star Trek, Up in the Air, Whip It Best Ensemble: Fantastic Mr. Fox The Hurt Locker Inglourious Basterds Precious: Based on the Novel 'Push' by Sapphire A Serious Man HONORABLE MENTION: Broken Embraces, An Education, Gomorrah, The Hangover, Harry Potter and the Half-Blood Prince, In the Loop, The Informant!, Nine, Star Trek, Where the Wild Things Are, Whip It Best Limited Performance - Male: Steve Buscemi, The Messenger Jon Kortajarena, A Single Man Denis Menochet, Inglourious Basterds Guy Pearce, The Hurt Locker J.K. Simmons, Up in the Air HONORABLE MENTION: Jim Broadbent, The Young Victoria; Robbie Coltrane, The Brothers Bloom; Robert Duvall, The Road; Ralph Fiennes, The Hurt Locker; Simon Helberg, A Serious Man; Ken Jeong, The Hangover; Chris Messina, Away We Go; Bill Murray, Zombieland; Michael K. Williams, The Road; Danny Woodburn, Watchmen Best Limited Performance - Female: Mariah Carey, Precious: Based on the Novel 'Push' by Sapphire Joan Cusack, My Sister's Keeper Lola Duenas, Broken Embraces Sally Hawkins, An Education Carey Mulligan, Brothers HONORABLE MENTION: Tina Fey, The Invention of Lying; Ari Graynor, Whip It; Kate Hudson, Nine; Catherine Keener, Where the Wild Things Are; Jane Lynch, Julie & Julia; Melanie Lynskey, Away We Go; Maggie Smith, Harry Potter and the Half-Blood Prince; Kazuko Yoshiyuki, Departures; Nora Zehetner, The Brothers Bloom Breakthrough Performance: Sharlto Copley, District 9 Max Records, Where the Wild Things Are Gabourey Sidibe, Precious: Based on the Novel 'Push' by Sapphire Kodi Smit-McPhee, The Road Algenis Perez Soto, Sugar HONORABLE MENTION: Quinton Aaron, The Blind Side; Salvatore Abruzzese, Gomorrah; Sasha Grey, The Girlfriend Experience; Marco Macor, Gomorrah; Ciro Petrone, Gomorrah; Xosha Roquemore, Precious; Jamal Woolard, Notorious Best Film Editing: Gomorrah - Marco Spoletini The Hurt Locker - Chris Innis & Bob Murawski Inglourious Basterds - Sally Menke A Serious Man - Roderick Jaynes Star Trek - Maryann Brandon & Mary Jo Markey HONORABLE MENTION: Avatar, Broken Embraces, Brothers, An Education, Every Little Step, Fantastic Mr. Fox, The Hangover, Harry Potter and the Half-Blood Prince, Julia, The Messenger, Nine, Precious, Revanche, Sherlock Holmes, A Single Man, Up, Up in the Air, Where the Wild Things Are, Whip It, Zombieland Best Cinematography: Broken Embraces - Rodrigo Prieto Inglourious Basterds - Robert Richardson Revanche - Martin Gschlacht A Single Man - Eduard Grau Where the Wild Things Are - Lance Acord HONORABLE MENTION: Avatar, Bright Star, Brothers, An Education, The Girlfriend Experience, Gomorrah, Harry Potter and the Half-Blood Prince, The Hurt Locker, Invictus, Julia, The Messenger, Nine, Precious, The Road, A Serious Man, Sherlock Holmes, Star Trek, The Young Victoria Best Original Score: Broken Embraces - Alberto Iglesias Fantastic Mr. Fox - Alexandre Desplat The Informant! - Marvin Hamlisch A Single Man - Abel Korzeniowski & Sjigeru Umebayashi Up - Michael Giacchino HONORABLE MENTION: Avatar, Brothers, The Brothers Bloom, Coraline, Departures, Harry Potter and the Half-Blood Prince, The Hurt Locker, Invictus, The Lovely Bones, The Princess and the Frog, The Road, A Serious Man, Sherlock Holmes, Star Trek, Up in the Air, Where the Wild Things Are Best Original Song: Crazy Heart - "The Weary Kind (Theme From Crazy Heart)" - Ryan Bingham & T-Bone Burnett Nine - "Take It All" - Maury Yeston The Princess and the Frog - "Almost There" - Randy Newman Up in the Air - "Help Yourself" - Sad Brad Smith Where the Wild Things Are - "All Is Love" - Karen Orzolek & Nick Zinner HONORABLE MENTION: Away We Go - “All My Days”; Coraline - “Other Father Song”; Crazy Heart - “Fallin’ & Flyin’”; Crazy Heart - “Somebody Else”; An Education - “Smoke Without Fire”; An Education - “You Got Me Wrapped Around Your Little Finger”; Fantastic Mr. Fox - “Petey’s Song”; The Informant! - “Trust Me”; Jennifer’s Body - “New Perspective”; More Than a Game - “Forever”; Nine - “Cinema Italiano”; Precious - “I Can See in Color”; The Princess and the Frog - “Down in New Orleans” Best Art Direction: Avatar - Rick Carter, Kim Sinclair & Robert Stromberg Fantastic Mr. Fox - Nelson Lowry Harry Potter and the Half-Blood Prince - Stuart Craig & Stephenie McMillan Inglourious Basterds - Sandy Reynolds-Wasco & David Wasco Nine - John Myhre & Gordon Sim HONORABLE MENTION: Bright Star, Broken Embraces, Coraline, District 9, An Education, Julie & Julia, Precious, The Road, A Serious Man, Sherlock Holmes, A Single Man, Star Trek, Watchmen, Where the Wild Things Are, The Young Victoria, Zombieland Best Costume Design: Bright Star - Janet Patterson An Education - Odile Dicks-Mireaux Inglourious Basterds - Anna B. Sheppard A Single Man - Arianne Phillips The Young Victoria - Sandy Powell HONORABLE MENTION: Avatar, Broken Embraces, The Brothers Bloom, District 9, Harry Potter and the Half-Blood Prince, Julie & Julia, Nine, Precious, The Road, A Serious Man, Sherlock Holmes, Star Trek, Watchmen, Where the Wild Things Are, Zombieland Best Makeup: Bright Star District 9 Harry Potter and the Half-Blood Prince Inglourious Basterds Star Trek HONORABLE MENTION: Avatar, Broken Embraces, The Informant!, Night at the Museum: Battle of the Smithsonian, Nine, The Road, Sherlock Holmes, A Single Man, Watchmen, X-Men Origins: Wolverine, The Young Victoria, Zombieland Best Sound Mixing: Avatar The Hurt Locker Inglourious Basterds Nine Star Trek HONORABLE MENTION: Coraline, Crazy Heart, District 9, Fantastic Mr. Fox, The Hangover, Harry Potter and the Half-Blood Prince, Ponyo, Precious, The Princess and the Frog, Sherlock Holmes, A Single Man, Up, Up in the Air, Where the Wild Things Are, Zombieland Best Sound Editing: Avatar The Hurt Locker Inglourious Basterds Sherlock Holmes Star Trek HONORABLE MENTION: Coraline, District 9, Fantastic Mr, Fox, Harry Potter and the Half-Blood Prince, Up, Watchmen, Where the Wild Things Are, X-Men Origins: Wolverine, Zombieland Best Visual Effects: Avatar District 9 Harry Potter and the Half-Blood Prince Sherlock Holmes Star Trek HONORABLE MENTION: The Lovely Bones, Night at the Museum: Battle of the Smithsonian, Watchmen, Where the Wild Things Are, X-Men Origins: Wolverine Best Foreign-Language Film: Broken Embraces - Pedro Almodovar Departures - Yojiro Takita Gomorrah - Matteo Garone Ponyo - Hayao Miyazaki Revanche - Gotz Spielmann Best Documentary: The Cove - Louie Psihoyos Every Little Step - Adam Del Deo & James D. Stern Food, Inc. - Robert Kenner Outrage - Kirby Dick The September Issue - R.J. Cutler HONORABLE MENTION: Anvil! The Story of Anvil, Capitalism: A Love Story, Collapse, Good Hair, More Than a Game, Tyson, Valentino: The Last Emperor Best Animated Film: Coraline - Henry Selick Fantastic Mr. Fox - Wes Anderson Ponyo - Hayao Miyazaki The Princess and the Frog - Ron Clements & John Musker Up - Pete Docter HONORABLE MENTION: Cloudy with a Chance of Meatballs, Monsters vs. Aliens Every 2009 Film I've Seen: Ranked
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