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#osservare
ragazzoarcano · 10 months
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“Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare.”
— Arthur Conan Doyle
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mynameis-gloria · 2 months
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La pausa è stata la mia "cozy" domenica.
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parolerandagie · 2 months
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Se l'osservante e l'osservato esistono solo nella simmetria del reciproco validarsi, allora nessuno esiste davvero solo, se non in quella echo lontana della realtà, che chiamiamo memoria, che sia propria o di altri. Ma altrettanto chi non è più qui, ma è quotidianamente nei ricordi di chi lo ha amato, non ha smesso di esistere: ha solo smesso di osservare.
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andrea-non-sa-tornare · 3 months
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Camminando incontro sempre una ragazza.
Ogni sera la vedo rientrare a casa con i suoi occhi stanchi,i libri stretti in mano ed un passo veloce,deciso.
Chissà quanto le pesa la vita?
Per me lei è una di quelle persone che tiene tutto dentro,che non mostra i suoi sentimenti perché per un motivo o per l’altro,deve essere tutta d’un pezzo.
Il tipo che non vuole gravare sugli altri:cuore grande e sempre in tempesta.
Non mostra forse per non soffrire,perché la vita l’ha già segnata in qualche modo.
Quanto vorrei abbracciarla per darle un minimo di conforto,sentire la sua testa sul mio petto e dirle:’Tranquilla sei al sicuro,ora puoi lasciarti andare’.
Ma rimango qua,dall’altro lato della strada…
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irene22world · 2 years
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Non sempre le persone dicono cosa provano, però lo mostrano. Bisogna solo prestare attenzione
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stayawaymuggles · 3 days
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- Giudicatemi pure. Non importa. Sto in disparte, è vero. Abbasso lo sguardo davanti alla gente e ancora mi imbarazzo se qualcuno mi osserva. Ma finché sarò in grado di emozionarmi davanti ad un tramonto, leggendo i versi di una poesia o ascoltando le note di una canzone, potrò sempre avere la certezza di stare vivendo.E voi...tenetevi pure tutto il resto. - 🥀 Elisa Grilli©
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anemonaee · 7 months
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ylaaa97 · 4 months
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Bisogna saper osservare,guardare non basta.
Sono i dettagli che perfezionano.
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libero-de-mente · 1 year
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La strada della vita
Questa mattina percorrendo la strada che mi portava in centro città, complice la pigrizia del traffico, mi sono preso la briga di automotivarmi.
Di pensare positivo, di vedere la vita in maniera da prendere un respiro e ricominciare.
Ricominciare a viaggiare, ricominciare a leggere, ricominciare ad ascoltare musica, ricominciare ad assaporare le cose belle della vita.
In una giornata primaverile con il colori sgargianti, grazie a un sole limpido, osservavo dai finestrini la vita scorrere lungo la strada.
Ed ecco una coppia, molto anziana, entrambi ricurvi sulle loro schiene camminare attaccati l'una all'altro. Ho subito pensato che per arrivare a stare tanto tempo insieme, quelle due persone, abbiano imparato a ingoiare il dolore per non farlo deglutire a chi gli sta a fianco.
Arrivato al semaforo successivo nell'auto sulla corsia al mio fianco un'altra coppia, stavano litigando. Le urla le sentivo nonostante i finestrini fossero chiusi. Non ho voluto invadere quel momento ho rivolto lo sguardo davanti a me, solo una cosa ho notato: gli occhi di lei, quasi abituati a una disperazione quotidiana. A non piangere per mancanza di tempo, perché se si fermasse cederebbe e verrebbe sopraffatta.
Nel tragitto vedo una donna con un cane al guinzaglio, un cucciolo pieno di vita e curiosità che si sofferma ad annusare e osservare tutto quello che incontra. Lei, lo asseconda con amore guardando quella piccola creatura come se fosse suo figlio.
Probabilmente uscivano dalla clinica veterinaria poco più in là, quella dove nel momento del mio passaggio un furgone per la raccolta di rifiuti speciali sta caricando quello che la clinica veterinaria aveva preparato in un cassonetto. Nel ribaltare il cassonetto non ho potuto fare a meno di notare che tra sacchetti neri e scatole c'era una carcassa. Quello di un cane di grossa taglia, bianco e nero, rigido nel suo stato di morte. La sua anima avrà già superato il ponte, qualcuno in questi giorni ha pianto per l'addio a un membro scodinzolante della famiglia. Un amico fedele, una presenza rassicurante e molti divani condivisi con i suoi famigliari umani. Questo mi sono imposto di pensare, non voglio credere che abbia avuto una vita fredda come il cassonetto metallico in cui si trovava la sua carcassa. Anche se io lo definirei "un corpo". Perché sanno essere più umani di noi.
Passato un incrocio un uomo, avvolto in un eskimo di molte taglie più grandi che lo copriva completamente, la testa coperta dal cappuccio il volto mascherato da una sciarpa fino sotto gli occhi, stava urinando sul marciapiede, contro il muretto di cinta di un giardino pubblico. In mezzo alla strada. Barcolla e riprende a camminare con un equilibrio compromesso, quasi trascinandosi.
Venti metri dopo averlo superato una ragazzina, seduta sotto la tettoia di una fermata dell'autobus, aspetta la sua corsa guardando incantata il cielo. Grandi cuffie sulle orecchie le trasmettono musica che lei canticchia sorridendo mentre muove la testa a ritmo. Il tutto con lo sfondo di un enorme zaino scolastico in spalla.
La vita sta proprio in questo, un lungo percorso dove si alternano momenti di vita piene d'amore e gioia e sogni, con sconfitte e lutti e rabbia.
Non esiste una soluzione per vivere al meglio intesa come legge universale, poiché non tutti ci comportiamo allo stesso modo, non siamo spinti dalle stesse motivazioni. Non abbiamo lo stesso cuore, non siamo uguali. Esiste chi il cuore lo usa tanto, esiste chi il cuore non lo ascolta da così tanto tempo che esso si è rassegnato. Atrofizzato.
Ho semplicemente percorso un tratto di strada che mi portava in centro città, ma se si osserva bene quello che ci circonda c’è da imparare e comprendere in ogni angolo del mondo.
Arrivo al mio appuntamento lavorativo, conscio di aver imparato qualcosa in più di ieri e meno di domani. Stringo le mani, saluto con sorriso cortese e comincio a ritornare con i piedi per terra.
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ad-ovest-della-luna · 2 years
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Penso a come dire questa fragilità che è guardarti, stare insieme a cose come bottoni o spille, come le tue dita, i tuoi capelli lunghi marrone. Ma d’aria siamo quasi, in tutte le stanze dove ci fermiamo davanti a noi un momento con la paura che ci ha assottigliati in un sorriso, dopo la paura in ogni mano, o braccio, passo, che ogni mano, o braccio, passo, non ci siano.
Mario Benedetti, da Tutte le poesie (Garzanti, 2017)
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ragazzoarcano · 2 years
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“Ogni tanto tenta di vivere e basta. Vivi semplicemente. Non lottare e non forzare la vita. Osserva in silenzio ciò che accade. Lascia accadere ciò che accade. Permetti a ciò che è, di esistere. Lascia cadere ogni tensione e lascia che la vita fluisca, che accada. E ciò che accade, te lo garantisco, libera.”
— Osho
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nicksalius · 1 year
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La meditazione secondo J. Krishnamurti
Uno tra i miei primi incontri con la meditazione fu J. Krishnamurti. Nonostante, da allora, sia già trascorso un bel po’ di tempo non si è fermato mai nulla, né il deflusso dell’acqua sotto i ponti della vita, né il mio orologio biologico. Tuttavia ho constatato, con gran meraviglia, come la mia mente sia divenuta via via meno frenetica, come talvolta si sia messa spontaneamente in disparte a…
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mostro-rotto · 8 months
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La morte è la nostra eterna compagna. È sempre alla nostra sinistra, a un passo di distanza. Ti è sempre stata ad osservare. Ti osserverà sempre fino al giorno in cui ti toccherà. Come ci si può sentire tanto importanti quando sappiamo che la morte ci da la caccia? La cosa da fare quando sei impaziente, è voltarti a sinistra e chiedere consiglio alla tua morte. Ti sbarazzi di un’enorme quantità di meschinità se la tua morte ti fa un gesto, o se ne cogli una breve visione, o se soltanto hai la sensazione che la tua compagna è lì che ti sorveglia. La morte è il solo saggio consigliere che abbiamo. Ogni volta che senti che tutto va male e che stai per essere annientato, voltati verso la tua morte e chiedile se è vero; la tua morte ti dirà che hai torto; che nulla conta veramente al di fuori del suo tocco. La tua morte ti dirà: “Non ti ho ancora toccato”. Devi chiedere consiglio alla morte e sbarazzarti delle maledette meschinerie proprie degli uomini che vivono come se la morte non dovesse mai toccarli.
Carlos Castaneda
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Non lo so il perché ma quando la guardo,lei mi fa sorridere.
Un gesto,uno sguardo,un piccolo particolare,un pensiero che prova a nascondere per paura.
Non c’è una ragione vera e propria,sarà che ne sono innamorato ma osservare il suo mondo,il suo modo di fare,rende il momento così bello che sorrido.
E per un attimo mi dimentico di tutto.
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greta1996 · 8 months
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C'è qualcosa di buono in tutti gli insuccessi apparenti. Non ti è dato vederli ora. Il tempo lì rivelerà. Sii paziente.
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