Tumgik
#pensieri negativi
ragazzoarcano · 9 months
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Fatti un regalo: smetti di pensare a quello che non ti ha reso felice.
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formeriflesse · 1 year
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Ogni giorno alimento il mio corpo per sopravvivere, perché opporsi ad un bisogno naturale è impossibile.
La mente ed il cuore, però, sono a digiuno da così tanto tempo che non ricordo più come ci si sente ad essere sazi.
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f-enoch · 5 months
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È lui.
L’intento era placido, di una cena pacata, riunirci dopo lungo tempo. La stessa pizzeria ogni anno, “I Quintili”, a Furio Camillo. Scostato dal mezzo per umori assai neri, permettevo il cicaleccio a chi del gruppo era in vena. Nika, taciturna, mi osservava e non ci davo peso. Le sorridevo di tanto in tanto, la mia usuale tendenza a rassicurarla. Confortato del non riscuotere particolari attenzioni, fasciavo intimi pensieri altrove, finché apprezzamenti sulle recenti poesie sovvertirono gli esiti.
«Allora, si è innamorata questa donna, Enoch? Mi sono preso io.»
Cortese, restai sulle mie. Angelo proseguì:
«Cioè, sincero amò, se tu leggessi una roba del genere non ti prenderesti subito?»
«Io innamoratissima di Enoch, ma mica le indirizza a me. Le dedica alla signora del mistero.», alluse Bea.
Sbattè le mani sulla tavola in una crisi melodrammatica, facendo ballare le posate, i piatti, i bicchieri.
«Cioè, voi sapete chi è questa e io no?», mirò Nika. «Sputa il rospo, ora.»
«Sì, così quel filibustiere non mi parla più. Non ci penso proprio.»
«Madonnina, questa ti è più fedele di una moglie.», ironizzò lui.
«È per questo che mi fido.»
Le strizzai l’occhio un po’ piacione. La provoco per gioco, so che lo detesta. E lei, con soave finezza, mi porse il terzo dito.
«Insomma, che problema c’è?»
Angelo non si dava tregua, intervenne Jo.
«Si fa sbattere da uno, l’ha pure scritto.»
«Quanto calore!», arcigno, feci intendere la stizza. «Disdegno tanta attenzione, passiamo al prossimo pollaio. Jo, sta a te, sei il gallo. Noto la naturale propensione, stasera.»
Accennò un gesto di scuse, tornando a mangiare la pizza. Angelo e Beatrice presero a trafficare col telefono, intanto sbollivo e rimuginavo. Non c’è cosa che condanno di più di chi travalica il confine del rispetto e scade in atteggiamenti puerili, una triste incapacità di tatto, la completa assenza di modi. Sarà che di questi tempi sono uno dei rari. Dunque tutto mi sarei aspettato, tranne di sentire:
«Quindi è questa? Non pensavo ti piacessero così kitsch.»
Lei, il suo profilo, l’avevano trovata. Neppure sapevo come c’erano riusciti. Mi pietrificai. Possibile che Beatrice c’avesse origliato con Nika? Quando? Dissimulando, puntualizzai attraverso un versetto conciso: ‟tsk”, come a intendere ‟cazzo state a dire”. Se fossi restato calmo non l’avrebbero capito, il mio fremito sarebbe stato al sicuro.
«Kitsch?», risi, «La renderei inutilizzabile.»
«Enoch!»
«Perdono, perdono. È l’entusiasmo. E per la cronaca, non è lei, quella è un’altra. Ora vi placate? Se vi cade il like mi rovinate la reputazione.»
«Oh, quantomeno qualcuno fa il primo passo, dico bene, tesoro? Adoro questa tua esagerata discrezione, è una fede cieca, come se sapessi che prima o poi succederà.»
Mi lasciò a mezza bocca. Era vero. Quasi completamente vero. Però, come al solito, m’avevano fregiato di una sicurezza che, in fondo, non possiedo. La realtà è complicata: neppure ho idea di come prenderla, figuriamoci chiederla. Un vile, è ciò che sono, ma non di quelli comuni, io sono il peggiore. Volitivo, so sempre cosa fare, o come mettere a proprio agio gente di cui mi fotte sottozero. Uno assertivo, che fa valere le sue ragioni, che non teme, non s’impressiona e che non s’innamora di chi, occasionalmente, si porta a letto. Perché è solo sport, la soddisfazione in un fotogramma, quindi ci metto la virgola. Ricucio da me i miei mali privati. Ed è talmente ridicolo che, proprio uno così, non sa compiere mezzo passo verso la persona che ama, in direzione del suo punto. Puntualmente assalito da remore, timori, dalla timidezza. L’emotività mi rende inerte, l’amore vulnerabile, perciò ne rifuggo con ogni strumento verosimile. È la paura che mi devia. Quante volte c’ho provato a evadere da ‘sta vita grama, ma io voglio amarla, a questa donna, voglio stringerla a me, portarla via dal disagio esistenziale della città. La gioia del poterle cucinare il pranzo, deliziarla giorno per giorno, e alla sera fare il bagno in vasca, cavalcando fantasie, fronteggiando irrisolte questioni. Raderle le gambe per un abito da cocktail, cambiarle gli assorbenti quando serve, truccarle il viso per l’uscita del sabato, uscita a cui sarò invitato, ma che declinerò, poiché prediligo lavorare la terra in compagnia dell’estro, i miei cavalli infernali, l’insito mio sangue. Io che l’attendo sul portico, sveglio, finché non odo spegnersi il motore della macchina, perché non sopporto l’idea che insudici nel fango nemmeno le sue belle scarpette. Io posso, ma lei no. Voglio che mi accetti mentalmente, sessualmente, voglio che sfanculi il tipo che scopa per farsi scopare da me, voglio renderla moglie, amica, schiava, padrona e puttana, farci l’amore fino a slabblarla, e con vivace disinvoltura infliggerle un po’ di quel dolore, perché mi aggrada, perché la renderebbe più bella, più mia. Questo è il mio tipo d’amore. Amarla con ogni parte di me, senza che ne abbia paura. Visceralmente. So che mi guarda con sospetto, lo so, ma con l’onesta consapevolezza di essere nata solo per me. Angelo aveva supposto il bluff? Interferì:
«Sto cercando se trovo il tizio.»
Il cuore si strinse in una morsa e dovetti abbozzare. Se avessi vagamente contestato mi sarei sputtanato sul finale. L’avrebbero afferrato, i presenti, che si trattava di lei. Scorreva la mia risata, fasulla. Nika sapeva che non volevo vederlo, non potevo. Le raccontai delle mie motivazioni: preservare la salute mentale, era bene che non sapessi immaginarlo.
«Oddio, possibile sia ‘sto cesso?»
Tribolavo, agitavo le gambe sotto il tavolo provando ostinatamente a ricompormi. Stuzzicai la pizza senza mangiarla davvero, la tagliavo a righe sottili con coltello e forchetta, gesto inconsueto. Il telefono mi venne posto di fianco.
«Vedi.»
Non osai. Ero di pietra, lo sgomento in persona. Se avessi dato il volto a chi le sguazza dentro, lo sentivo, avrei sbroccato. E ben consapevole di non averne alcun diritto.
«Piantatela, cazzo!» S’intromise Nika, alzandosi dalla sedia.
Alla mente ho questa scena a rilento: la tentazione era talmente forte che i miei occhi vacillavano. Una parte di me lo voleva: la gelosia, il mio degenerato senso di competizione. Le voci si affollavano nel cranio, mi irridevano, tentandomi: «Neanche adesso c’avrai le palle, eh, Fabiano?». E nel frattempo che Nikole imprecava, calamitando l’attenzione del gruppo, nell’attimo esatto che le luci si collocarono altrove, cedetti. Senza spostare il viso, le pupille puntarono lo schermo, misi a fuoco e… c’era quell’individuo. Stasi. «È lui», asserii tra me. Crebbe il tremore, sarebbe peggiorato; per galateo mi rifiutai di abbandonare il tavolo. Portai la pizza in bocca, ruminavo. Nika era inviperita, mi prendeva le parti con quale tenacia. Si litigava per me, e io non riuscivo a pensare ad altro che a lui dentro di lei. L’immagine assumeva una piega sproporzionata, grottesca, non me la toglievo dalla testa. Si ripeteva, si ripeteva.
«L’hai sentito? Ha detto che non è lei. Comunque ridimensionatevi, non c’avete otto anni, il rispetto ve lo siete cacati al cesso?»
L’unica frase che colsi, che posso citarvi. La osservai da vicino, Nikole. «Perché questa ragazza insisteva tanto a starmi accanto?», pensai. «Come c’era riuscita a sopportarmi, a non mandarmi al diavolo?» Leso, mortificato nell’orgoglio, buttai fuori un sospiro. Nika m’ha capito e lei no. Forse non m’ama. All’improvviso mi venne da vomitare. Sputai il la poltiglia nel tovagliolo.
«Mi congedo un istante.»
Dietro me una scia di silenzio e sbigottimento.
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romanticrota · 1 year
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Uscite.
Uscite di casa. Fatelo.
In casa i pensieri si ingigantiscono. Vi uccidono lentamente.
Una formica può sembrare un elefante.
Una passeggiata. Una chiacchierata. Vi sembrerà tutto meno grave.
Aiutiamoci
"Se non elimini i pensieri negativi i pensieri negativi eliminano te"
-Signor Nessuno (Twitter)-
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recovery-nuovame · 1 year
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Mi sento così triste...
E nemmeno so il motivo
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stayingstrong-dl · 11 months
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Sono solo periodi dove quel pensiero scompare
Dove sembra andare tutto tranquillamente
Sperando in un futuro vero e migliore.
Poi quel pensiero torna perché ti catapulti nella realtà
E vorresti avere il coraggio di farlo.
Farlo davvero.
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daniasworld250 · 1 year
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Mi domando spesso come si fa a essere più positivi e a cogliere le cose belle della vita
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lospalatoredinuvole · 11 months
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Mi sveglio e non ci sei.
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persadentro03 · 1 year
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Ennesima volta che mi sveglio di notte e inizio a pensare a ciò che mi fa male e non riesco più a riprendere sonno perché i pensieri mi agitano e fanno male come acqua e sale su graffi sulla pelle. Perché questa mente così ribelle?
Vorrei dormire e non pensare a niente, ne al futuro ne al passato ne al presente.
-PersaDentro-
18/10/2022
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ragazzoarcano · 2 months
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“Una battaglia persa è una battaglia che si pensa di aver perso.”
– Jean-Paul Sartre
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formeriflesse · 8 months
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Non ho mai avuto intenzione di aiutarmi.
Ho sempre mentito.
Ho promesso a chi si preoccupava per me che lo avrei fatto.
Ho mentito ancora e ancora.
Sono una patetica bugiarda che non ha il desiderio di crescere, di responsabilizzarsi, di migliorarsi.
Che fugge dinanzi ogni minimo ostacolo.
Che evita qualsiasi situazione sgradevole o svantaggiosa.
Mi sono fatta terra bruciata attorno.
Ho mandato tutti via.
Sono sparita per così tanti mesi e non ho neppure il coraggio di chiudere i rapporti civilmente.
Ogni chiamata e messaggio che ho ignorato con il cuore in gola mi hanno resa sempre più codarda.
Vi chiedo scusa.
Non vi merito.
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Quanto pesa un bicchiere?
Quanto pesa un bicchiere?
Se lo tieni per dieci secondi,il tempo necessario per bere un bicchiere d'acqua,quasi 15 kilogrammi.
Ma se tenessi il bicchiere per circa un ora,quanto peserebbe?
Magari un po' di più..
E se aumenti il tempo,il peso inizia ad aumentare..a diventare quasi insostenibile, poiché lo sforzo diventerebbe maggiore con il passare del tempo.
Ecco,questo accade con i pensieri negativi.
All'inizio,sono solo piume nella nostra mente,leggeri come una foglia.
Se essi però,restano lì..
Fermi,bloccati..
Il loro peso aumenta sempre più, proprio come accadrebbe con un bicchiere..
Quindi,i pensieri negativi,le preoccupazioni,le ansie,le nostre paure..
Sono proprio come bicchieri colmi d'acqua.
Pesano. Fino a diventare macigni, così pesanti da schiacciarci.
Il tempo in questo caso, può essere il nostro migliore amico ma anche il nostro peggior nemico..
Poiché solo in base a quanto deciderà di restare,si baserà il peso delle cose che ci portiamo dentro.
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guidaspirituale · 2 years
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Luce blu degli Angeli rappresenta il potere
Luce blu degli Angeli rappresenta il potere
Il raggio di luce blu rappresenta il potere, la protezione, la fede, il coraggio e la forza. Questo raggio fa parte del sistema metafisico dei colori degli angeli basato su sette diversi raggi di luce. Blu, giallo, rosa, bianco, verde, rosso e viola. Alcune persone credono che le onde luminose per i sette colori degli angeli vibrino nell’univeso a diverse frequenze di energia elettromagnetica.…
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giuseppetramentozzi · 2 months
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NON OSPITARE PENSIERI SBAGLIATI-pastore Giuseppe Tramentozzi
“CUSTODISCI IL TUO CUORE PIÙ DI OGNI ALTRA COSA, POICHÉ DA ESSO PROVENGONO LE SORGENTI DELLA VITA”. PROVERBI 4:23 Quando satana vuole distruggerti, inizia piantando pensieri sbagliati nella tua mente. Gesù ha illustrato questa modalità quando disse: “Voi avete udito che fu detto: “Non commettere adulterio”. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con…
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recovery-nuovame · 2 years
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Vorrei smettere di mangiare
Come se questo risolvesse i miei problemi...
Ma non sarà così
Ma odio il mio corpo
Odio i miei pensieri e la mia mente malata
Odio essere triste
Ma non vorrei mangiare per risolvere tutto.
Tutti ciò non ha senso...
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