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#pensieri oscuri
francesca-70 · 19 days
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Cancella qualsiasi ombra ti oscuri i pensieri.
Il malumore non ti si addice.
Sei un vulcano d'amore in continua eruzione.
Resta così, per favore. ...
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Buongiorno 🖤
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veritanascoste · 3 months
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Geova è uno dei tanti nomi e inganni dei divini impostori assetati di potere e adorazione.
Tutte le religioni nascono con buone intenzioni ma vengono rilevate e distorte per un unico obiettivo: dividere,annullare il principio di ogni custode dello spirito.
Il demiurgo nella sua gerarchia come Geova o Yahvé sono entità egoiste i cui sfoghi di megalomania e crudeltà si possono vedere chiaramente nell'Antico Testamento della sacra Bibbia....che di sacro purtroppo non ha più nulla.
Nel corso dei secoli è stata riscritta, aggiustata e interpretata male...e oggi i vari traduttori ne hanno testimoniato abbastanza per sollevare dubbi e sollecitare i cuori impavidi di vera saggezza, a riscrivere i veri concetti d'amore incondizionato e crescita spirituale per poter aprire la porta allo spirito. Uno spirito chiuso in una gabbia illusoria di nebbia fitta che non permette il risveglio, non accende la coscienza addormentata.
Il demiurgo è allo stesso tempo quella forza mentale che crea il suo mondo illusorio solo grazie alla pura energia pensante della vera creazione originale... le vere essenze divine - che provengono dalla Sorgente.
I figli amati sono solo ostaggi, spiriti infiniti, immortali che sono stati intrappolati nei corpi umani eoni fa, per soddisfare la fame di energia di coloro che sono stati ingannati da un dio genetista che si spaccio' per la Fonte.
La loro predazione è basata sulla paura, il dolore, la sofferenza, la crudeltà, il male e i desideri che il demiurgo e le sue gerarchie provocano, si deve comprendere che, le polarità hanno istinti diversi, c'è chi sfrutta e provoca appunto basse energie vibrazionali e chi invece le fa' elevare perché si nutre di quelle sottili. La guerra è loro e usano noi come pedine.
Finisce un ciclo dove hanno governato gli oscuri e passano la palla ai nordici corrotti che la new age spinge ignorantemente dichiarandoli benevoli.
Richiedono la nostra energia per sopravvivere...e per tanto inganneranno attraverso la quinta dimensione,la nuova trappola soprannominata " il paradiso in terra, la Gerusalemme celeste".
I canalizzatori che riportano messaggi angelici non hanno compreso che sono messaggi ingannatori del basso astrale. Sono parassiti energetici, tanti sono esseri demoniaci e gli egregori mentali.
In altre parole è il demiurgo che come strategia di potere ci ha messo la mente per il controllo, la manipolazione e la predazione energetica.
La cosa più grave è che per mancanza di conoscenza, crediamo che sia la "nostra mente" e che tutti i pensieri siano nostri.
Abbiamo una mente superiore e una mente inferiore.
Così ci sottomettiamo e crediamo che questa realtà di limitazione imposta, accettando il dolore, la limitazione e la sofferenza sia parte obbligatoria della vita, come presunto "apprendimento" per "crescere" ed "evolvere" ciò che non è vero. Lo spirito infinito È per sempre libero senza limiti❗
Solo la connessione con il tuo interiore può farti uscire da questa prigione distruggendo le mura di Alcatraz.
Sarà la forza del tuo cuore, quella scintilla divina o Spirito che è il tuo vero Essere, che determinerà la tua scelta.
Si batterà  in un  duello contro il demiurgo, per poter riottenere il controllo di se stessi. Lui  esercita sulla nostra mente con infinite trappole astutamente pianificate dove ti fa credere di aver trovato, in qualcuno, in qualcosa, nel denaro, nel potere, in una professione o in qualsiasi cosa, la tua forza, volontà e verità.
L'energia del corpo mentale nell'essere umano è il territorio dell' OPPRESSORE : il demiurgo.
Per spegnere il suo potere va fatta presenza della luce non è altro che il tuo spirito  infinito che non  è altri che  il vero portatore di un'essenza pura e indistruttibile.
Non cercare fuori ciò che è solo dentro di te.
Una volta che avrai capito come distruggere il sistema operativo mentale che il demiurgo controlla, potrai dire di aver corretto la matrice. Non potranno agganciarti perché sei solo un  Hacker.
Riflettiamo....... ❤
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haiku--di--aliantis · 23 days
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Cancella qualsiasi ombra ti oscuri i pensieri. Il malumore non ti si addice. Sei un vulcano d'amore in continua eruzione. Resta così, per favore.
Aliantis
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apropositodime · 1 year
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Mi fa malissimo al cuore, il pensiero di Julia, 18 anni.
Il pensiero di Julia che da sola con i suoi pensieri oscuri si è lanciata da un sesto piano.
Nessuno sapeva come stava Julia.
Piango.
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crazy-so-na-sega · 2 months
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La vita ha anche lati oscuri. E’ ciò che resta della sua decenza.
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Stanislaw J. Lec (Pensieri spettinati)
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animafolle81 · 1 year
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Grazie per la foto @gabry-oscuri-pensieri ❤️
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unapinetaamare718 · 8 months
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Quando reagisco, è troppo tardi.
Tutti noi, a qualche livello, intuiamo che quando nostra madre, il nostro capoufficio o il nostro fidanzato ci fanno arrabbiare, non abbiamo il controllo sulla tensione rabbiosa che si è sviluppata.
Essa si è già manifestata nei nostri muscoli tesi, nella nostra mascella rigida, nei nostri occhi spalancati, nelle gambe tremanti.
Il sistema nervoso simpatico reagisce molto prima della nostra capacità di consapevolizzare e interpretare l'evento come attuale, perché ormai si è automatizzata in esso una risposta che affonda le sue radici nel passato, e nell'anticipazione dei segnali esterni.
Lo sguardo corrucciato del tizio che ci taglia la strada, il tono di voce sottilmente aggressivo del nostro compagno, un modo di fare un po' sgarbato del nostro collega, ci riportano in un lampo in un lontano lì e allora, che non ricordiamo più consapevolmente, ma che il nostro corpo ha registrato nei suoi muscoli, cellule, e nelle parti più profonde del cervello.
Dal li e allora al qui ed ora, c'è un salto quantico.
E in quegli oscuri sotterranei neurali, la fioca luce della parola non riesce a rischiarare le tenebre.
La memoria del corpo domina il nostro presente, la nostra capacità percettiva ed elaborativa, i nostri pensieri, immagini e visione del mondo. Domina il nostro modo di entrare in relazione, di empatizzare o di distaccarci, di amare o non amare.
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oscuroio · 9 months
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Bambina mia
non lasciare che l'oblio
dei pensieri tormenti
la tua anima
poni il capo stanco
sul mio petto
chiudi gli occhi e giaci
Lottero' io contro
gli oscuri demoni che
lacerano le tue carni
e allorquando al mattino
ti sveglierai...
mi troverai accanto a te
sempre qui con te
bambina mia..
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inveceerauncalesse · 22 days
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Mania del controllo, ansia, quelle cose lì
Come scrivevo altrove, quando tutto va bene, a sorpresa, mi arriva l’ansia. Non una cosa che mi impedisce di vivere o andare a lavorare o uscire a fare cose varie ed eventuali, ma una cosa che mi fa fare tutte queste cose qui, solo che le faccio stando male. Ho quelli che adesso va di moda chiamare pensieri intrusivi che si piazzano in angoli oscuri del mio cervello, visualizzo incidenti vari…
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Mio adorato vento da quanto tempo non ti scrivevo
Era da tanto che non percepivo né la tua incredibile potenza né la tua leggera melodia
Ora ti sento e mi rendi più viva
Senza te caro vento mi perdo nei meandri più oscuri della mia anima
Sei tu vento che metti in ordine con le tue folate e brezze pensieri ed emozioni
Sono te e tu sei me
Sono la tua essenza, tu sei il mio Elemento
Ti sento scorrere nelle vene
E lo sento, eccome se lo sento, come desideri possedermi
Allora cosa stai aspettando? Prendimi sono tua
Sono la tua Guardiana
La tua custode
L'essere umano che hai scelto
E sarò sempre onorata di poter comunicare con te in un modo tutto nostro mio amatissimo vento
Niente ci separerà
Niente spezzerà il nostro legame così speciale
Niente, nemmeno la mia missione
Nemmeno smettere di essere ciò che sono
Tu resterai sempre la mia forza e nulla mi potrà togliere quel sorriso sincero che mi spunta sul volto ogni volta che sento la tua dolce carezza
Per sempre tua Vittoria Belli
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elorenz · 2 months
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"Ciò che siamo diventati e stato costruito insieme ai palazzi, alle leggi, alle strade, allo sviluppo tecnologico e alle comodità sempre più ricercate. Ma non basta a star sereni perché portiamo dentro come uova marce un indistinto odio; cupe nuvole si sono estese sul nostro cielo. Sono antri oscuri le persone e nelle grotte interiori i loro pensieri larvali stanno appesi come crisalidi in cerca di tempo per evolversi. Sono colmi di paure a angosce al loro interno, pieni di armi e volontà di uccidere..." disse il predicare nella piazza mentre Guido passava defilato tra la folla "Ogni anima, intesa come mente e non come concetto astratto, è nel profondo malvagia e ogni uomo è appeso alla ragione da una dipendenza tra civile e civile. Ogni individuo è di fondo subdolo, non andrà mai contro se stesso, a meno che questo non comporti un vantaggio e quindi una mossa che in principio può rivelarsi sfavorevole, poiché egli studia le mosse come un abile scacchista..." voleva andarsene ma qualcosa lo attirava sempre di più al predicaratore e senza rendersene conto gli stava davanti come tutti i presenti nella piazza "Adesso, chi vuole mettere una firma e donare un pezzo della sua anima al mio credo, avrà con sé tutta la fede del signore" il predicatore si voltò, fece un sorriso alla chiesa alle sue spalle e le labbra gli arrivano quasi a toccare gli occhi ma nessuno lo vide. La calca si precipitò sul foglio a deporre la firma, Guido era tra i primi ma pilotato da uno strano sortilegio di cui non riusciva a rendersi conto.
Quel giorno duecento persone firmarono il contratto del Diavolo ed il pezzo d'anima che richiedeva la firma venne divelto dal corpo nel momento della sigla sul foglio.
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privateclubcultura · 9 months
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Questi miei oscuri pensieri colorano le tue labbra spogliano i tuoi angoli più segreti e costruisco trame per i nostri corpi!
RelaxBeach© (Tutti i Diritti  Riservati.) 21/07/2023
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ragazza-whintigale · 2 years
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𝔜𝔞𝔫𝔡𝔢𝔯𝔢 𝔖𝔞𝔫𝔷𝔲 ℌ𝔞𝔯𝔲𝔠𝔥𝔦𝔶𝔬 𝔵 𝔯𝔢𝔞𝔡𝔢𝔯 𝔵 𝔜𝔞𝔫𝔡𝔢𝔯𝔢 𝔉𝔯𝔞𝔱𝔢𝔩𝔩𝔦 ℌ𝔞𝔦𝔱𝔞𝔫𝔦
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𝔒𝔭𝔢𝔯𝔞 ➵ Tokyo Revenger
𝔄𝔳𝔳𝔢𝔯𝔱𝔢𝔫𝔷𝔢 ➵ Comportamento Yandere, Minaccia, persecuzione, sangue, morte, inganno, manipolazione, imprigionamento, sfruttamento, punizioni, tortura, rompere arti, pensieri oscuri.
��𝔞𝔯𝔬𝔩𝔢 ➵ 4759
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Eri una lavoratrice regolare, una di quelle che non prendeva mai le ferie, rimanendo nel suo spazio, a lavorare su quel documento troppo importante per distrarsi, forse riguardante l'andamento finanziario dell'azienda diretta dallo stesso Sanzu Haruchiyo. Avresti fatto un piccolo resoconto delle perdite, trovando anche la soluzione per eliminarle e le avresti consegnate alla sua segretaria. Non volevi incontrarlo, lo temevi abbastanza da aver perso le parole l'unica volta che lo hai visto, eri stata in qualche modo fortunata che al colloquio non ci fosse. Ma non sei stata altrettanto fortunata questa volta. Diretta distrattamente verso la fredda segretaria eri troppo soprappensiero per accorgersi della presenza del tuo capo. Ti sei fermata troppo tardi per realizzare il guaio appena compiuto, per questo eri bloccata con il suo sguardo addosso, in cerca di qualsiasi segno di una persona a lui famigliare. ❝ Akane chi è lei? ❞ Si poteva udire un certo divertimento nella sua voce, il suo sguardo si sposta efficientemente tra la segretaria e te, lasciando vagare i suoi occhi per qualche istante di troppo, quando non lo staccò esitante ❝ Sembra più giovane delle altre. ❞ Potevi considerarlo un complimento vero? Non una palese molestia? Eri indecisa se difenderti da tali osservazioni, o lasciar correre, ma dovevi ammettere di essere sempre stata molto più brava a lasciar correre.
❝ Signore, lei è (nome cognome), 24 anni, nata a okinawa attualmente vive nel quartiere di Roppongi, lavora per voi da pochi mesi ma sembra essere una delle dipendenti più valide. Si occupa principalmente del monitoraggio delle perdite. ❞ Eri in imbarazzo, ma non sapevi se per il fatto che quello che aveva detto poteva essere un elogio al tuo lavoro, o per fatto che conoscessero più cose loro di te, che tu di te stessa. ❝ E' stata lei a risolvere il problema del mese scorso con le perdite sul progetto minerva. ❞ L'uomo dall'aspetto più peculiare che avessi mai visto, non sembrò sbilanciarsi in una espressione troppo sorpresa. Aveva vagato ancora un po' con lo sguardo, forse ancora troppo per i tuoi gusti, beh almeno abbastanza da disgustarti. Non eri di certo una di quelle donne ancora adolescenti, che ingenuamente pensava ancora di vivere una relazione romantica con un grande CEO, anzi preferivi restarne alla larga. Avevi sentito parecchie storie sull'organizzazione Bonten e si poteva mai sapere chi ne erano i membri, ed eri abbastanza sicura non fosse gente comune. Per questo ti sei limitato ad inchinarti, cercando in qualche modo di avere l'illusione che non ci fosse, fissando il pavimento piastrellato in marmo nero e grigio. Per un attimo sei riuscita ad ingannare il tuo cervello, almeno, abbastanza da spiccicare quelle quattro parole di cortesia che ti eri sempre preparata, sperando di non averci a che fare così presto.
❝ E' un è piacere conoscerla signor Haruchiyo, spero di esserle ancora d'aiuto.❞ Il tuo tono era sbilanciato verso quel lato formale, che avresti riservato solo alle persone, con cui avresti voluto evitare di procedere ulteriormente con quella amara conversazione.
❝ Non servono tutte queste formalità per ora, infondo sei stata un ottimo investimento signorina (nome). Spero di avere l'occasione di incontrarti più spesso d'ora in poi, sono certo che i vostri consigli potrebbero illuminarmi ❞ Quelle parole era a dir poco inconfondibili, era chiarissimo il messaggio che voleva che ti arrivasse, ma che non aveva colpito nessun altro. Forse aveva individuato il tuo tentativo di distacco da lui e dalla conversazione, eri evidentemente qualcosa di diverso da una donna che cercava i suoi soldi. Speravi fosse solo un avvertimento che non potevi decidere tu se evitarlo o meno, per questo hai semplicemente annuito, cercando di porre fine a quella conversazione davvero inopportuna. ❝ Come desiderate voi signore.❞ Questo pose fine alla conversazione, e sei tornata a lavorare nella tua solita tranquillità.
Una tranquillità volatile, potevi dire. Ti sentivi costantemente minacciata, anche quando eri sola. Quando andavi a casa oppure in qualsiasi luogo pubblico potessi andar per compere davvero essenziali. La sensazione di uno sguardo malato colpiva più volte la tua schiena, di quanto avresti voluto, lasciando una sensazione di sconforto, solo quando ti voltavi per vedere se c'era qualcuno a parte i pochi colleghi, che erano troppo impegnati a spettegolare per accorgersi che eri turbata, turbata per qualcosa che per lo più non esisteva nemmeno, o almeno tu non riuscivi a vederlo abbastanza da dire che esisteva.
Avevi perseguito comunque i tuoi compiti, risolvendo più problemi di quanti ne potessero trovare, per poi consegnare il resoconto completo, puntualmente finiva sulla scrivania dell'uomo dai capelli rosati, che richiamava la tua attenzione per fare qualche complimento più espliciti del dovuto sul tuo aspetto, non sul tuo lavoro. L'esaltazione delle tue curve minimali, o di quel minimo di seno che si poteva intravedere dalla scollatura, o ancora come il sedere risalti perfettamente con la gonna aderente che rappresentava la tua divisa di lavoro. Ti sentivi a disagio e volevi solo scomparire in te stessa, quando si addentra nel tuo angolo di ufficio, mentre potevi sentire ancora gli sguardi quasi gelosi dei tuoi colleghi. Le cose non potevano andare peggio, ti ripetevi, e ti sbagliavi. Poteva andare peggio, soprattutto quando hai cercato di allontanarlo, spingendolo più lontano mentre aveva cercato di approcciarti con un braccio avvolto intorno al tua vita, che per tua sfortuna era coperta solo da una leggera camicia, avevi sempre provato fin troppo caldo anche nelle giornate invernali e ti sei maledetta per questo.
Ti aveva guardato con uno sguardo fin troppo sorpreso, come se non si aspettasse che tu lo rifiutassi, che fossi qualsiasi altra donna, che poteva sedurre più facilmente di quanto impegno avrebbe voluto mettere. E quando invece che reagire eccessivamente, licenziandola, se ne era andato, avevi temuto ancora di più le conseguenze. Nessuna minaccia, nessuna denuncia, niente di niente. Solo un enorme cumulo di lavoro accatastato sulla sua piccola scrivania mentre cercavi ancora di capire se fosse colpa tua o meno. Non che il lavoro le lasciasse quel gran tempo per trovare il colpevole. In fondo quasi non aveva il tempo per mangiare, figuriamoci indagare sul proprio capo o chiedere ai colleghi se ne fossero, in qualche modo, coinvolti.
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Sanzu aveva pensato che sarebbe stato facile provare un approccio oltre il limite di capo e dipendente, in fondo eri una povera disgraziata che non aveva mai dimenticato il motivo per cui era lì. Pensava fossi una di quelle disperate che avrebbe cercato la via più facile, sposando un uomo di ricco per risolvere i propri problemi, ma lo hai respinto senza curarti delle inevitabili e prevedibili conseguenze. Era uscito dal tuo piccolo buco, che avresti chiamo, così tranquillamente, ufficio, per poi uscire senza problemi dallo stesso complesso di uffici che lui dirigeva. Aveva degli impegni che non poteva rimandare e sapeva anche che sarebbe riuscito a trovare un modo più semplice per scaricare la totale sorpresa che gli avevi provocato. Da un lato ti ammirava per non aver perso di vista il tuo ruolo, i dirigenti poteva fare quello che volevano non i dipendenti, ma altre donne spesso e volentieri se ne sarebbero dimenticate.
La sua destinazione, un magazzino fatiscente dimenticato da Dio, sporco e privo di qualsiasi fascino o visibilità, cosa che sembrò contrastare la presenza delle altre due figure. Dall'aspetto non molto diverso, si poteva capire benissimo che erano fratelli, nonostante lui li conoscesse da fin troppi anni per averne il benché minimo dubbio. Il fascino dei due fratelli Haitani era quasi pari a qualsiasi modello di qualche copertina per ragazzine, per questo avevano sempre avuto una certa attenzione dal genere femminile. Quasi si poteva dubitare che lo spettacolo sanguinolento fosse opera loro, ma aveva imparato a conoscerli ed apprezzare per certi versi, i loro gusti non dissimili dai suoi. Emise una bassa risata mentre scendeva dall'elegante Mercedes nera lucida.
❝ Ma che scortesi, vi state divertendo senza di me? ❞ Gli sguardi dei fratelli, re di Roppongi, si spostarono brevemente su di lui, finendo solo per accennare il fastidio che avevano sempre dimostrato alle sue provocazione. Avrebbe dovuto conoscerli, e lo faceva, ma era sempre stato così dannatamente divertente prendersi gioco di loro così apertamente mentre si prendevano il loro tempo, con le malaugurate vittime. ❝ Ti conviene tacere, non solo dell'umore per le tue stronzate.❞ L'amara affermazione del minore tra i due fratelli, Rindou, lo fece ridacchiare, quasi maniacalmente, forse troppo, ma abbastanza da fargli capire che nemmeno lui aveva l'umore di discutere per cose così futili. E loro lo capirono, almeno, abbastanza da appuntarsi di indagare su dove fosse stato per provare un tale fastidio. ❝ Possiamo presumere che tu abbia incontrato una graziosa ribelle.❞ Sanzu non ti avrebbe definito ribelle, ma orgogliosa, temeraria e dannatamente audace, ma non ribelle. Ma dalla sua reazione, occhi fissi, una espressione non dissimile da una pazza versione di se stesso, avevano in qualche modo fatto centro, almeno la parte della graziosa. Ah le donne sempre difficili da accontentare ma per averlo reso così di cattivo umore, voleva dire che eri proprio indisciplinata. Ma per ora aveva solo voglia di sbollentare i suoi spiriti. ❝ ce ne sono ancora dentro?❞ Il maggiore dei due, Ran, fece un sorriso pigro, dirigendosi dentro come se fosse la risposta che Sanzu stava cercando, e in qualche modo lo era, dato che lo seguì allargando un sorriso divertito.
Dentro la struttura fatiscente, una indefinita quantità di persone erano legate, alcune erano morte già da qualche minuto, altre sarebbe stata solo questione di tempo, gli ultimi erano ancora vivi, anche se per poco. ❝Ecco qua, i maledetti bastardi che hanno spifferato agli sbirri❞ La voce alterata dell'uomo fece tremare i pochi ancora coscienti, mentre calpestava divertito alcuni corpi. ❝ E' ora di divertirsi❞.
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Nell'ultimo periodo Sanzu aveva qualcosa che non andava, non che normalmente fosse apposto, intendiamoci, solo era peggio del solito. Per questo Ran e Rindou avevano trovato divertente il pensiero di poterlo infastidire ulteriormente, trovando la graziosa donzella che tanto premeva la testolina del secondo della Bonten. Avevano già pensato astutamente a dove potesse trovarsi. Avevano da subito escluso bordelli e club, se mai avesse incontrato una donna lì avrebbe cercato di compiacerlo, non di respingerlo, in fondo era il loro lavoro offrire divertimento agli uomini. Sanzu in quanto secondo al comando di Bonten era una persona che evitata fortemente di esporsi in pubblico più del necessario, quindi con questo avrebbero anche eliminato eventi mondati con una alta visibilità. Alla fine dei conti gli era rimasto solo un posto dove era probabile si trovasse la donna, in una delle sue agenzie. Ora come ora era abbastanza riduttivo dire aziende, la quantità di imprese ottenute dal rosa erano pari a qualcosa come una decina, per non togliere che erano in costante aumento. Tuttavia una sola era tenuta sotto il diretto controllo dell'uomo interessato. Ran, come il fratello, non aveva interesse nel sapere di cosa si occupava, non gli era necessario saperlo per il loro piano.
Arrivati alla struttura, un alto complesso di uffici dal tipico color grigio, monotono e noioso, avevano quasi iniziato a dubitare che colei che stavo cercando potesse trovarsi qui. Ma entrarono comunque, Sanzu non c'è attualmente quindi avrebbero potuto girare indisturbati. Appena entrati una folla di sguardi si posarono su di loro. Alcuni intimoriti, altri curiosi, forse novellini, e altri adoranti. Questi ultimi erano principalmente donne, abbastanza stupide da fermarsi all'aspetto esteriore, erano già stati qui un paio di volte insieme al rosa per discutere di affari, ed ogni volta finiva così. Furono tutte ignorate naturalmente, fatta eccezione per una.
Non era ben visibile dalla loro prospettiva, un po' per la lontananza e un po' per le alte file di fogli che occupavano ordinatamente la scrivania. In mezzo avevano potuto notare ancora qualche tazza di caffè mezza piena. Velocemente avevano potuto dedurre che fosse lei. Era troppo impegnata per essere la sua esistenza e anche troppo lontana dal suo ufficio, ma il complesso numero di carte accumulate suggeriva che fosse molto vicino al loro collega. La curiosità gli colpì quasi all'istante, che aspetto poteva mai avere quella persona solitaria e isolata, forse a causa dello stesso Sanzu. Se davvero era attratto da lei non si sarebbe davvero fermato ad un rifiuto, e questo giustificava il carico della donna. Una bassa melodia venne espresse gradevolmente da Ran mentre si avvicinava al piccolo ufficio isolato solo da vetri trasparenti, Rindou era al seguito mentre grugniva per l'espresso buon umore dell'altro. Ora che erano vicini riuscirono a scorgere qualche dettaglio in più. Il corpo fino e pallido faceva intuire una insufficiente nutrizione e una scarsa esposizione al sole, forse era davvero più impegnata di quanto Ran potesse anche solo pensare. I capelli erano raccolti blandamente, permettendo a ciocche spettinate di scorre lungo le spalle arcuate verso la scrivania. I tratti del volto non erano ancora visibili a causa dei fascicoli accatastati.
❝Ma guarda guarda cosa abbiamo qui, tutta sola soletta.❞ Canticchiava l'uomo più allegro di quanto era normalmente. Come risvegliata di prepotenza dai tuoi sogni, ti sei alzata in piedi. Lo sguardo vuoto e assonnato li fissava vaghi. Era ovvio che stessi dormendo, chissà quanto tempo avessi passato su quei documenti, minuti? Ore? Giorni? Se davvero Sanzu aveva intenzione di conquistarti, beh Rindou poteva affermare che stava sbagliando di grosso. Le occhiaie scure che contornano i tuoi occhi erano accentuate dal trucco sbavato e le rughe pendenti dal tuo viso. Erano sicuri che un po' di riposo e qualche settimana di ferie, saresti sbocciata come una gradevole e piacevole bellezza. La realizzazione di chi ti stava davanti ti investì l'istante successivi mentre ti mettevi diritta e facevi un rispettoso inchino. ❝ Sono desolata per il comportamento, mi rimetterò a lavoro immediatamente.❞ Rindou approvò il tuo comportamento mentre parlava. ❝ Non è necessario, invece che ne dici di prendere un caffè insieme a noi.❞ Il tono divertito era invaso di una punta di noia, che per qualche ragione ti diceva che era il suo tratto caratteristico. Volevi rifiutare ma sapevi che non avrebbero accettato un no come risposta e inoltre volevi che tutta quella gente smettesse di fissarti, quindi hai semplicemente acconsentito.
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Tutto stava andando a rotoli prima ancora che potesse accorgersene. Era iniziato tutto come una innocente competizione, per chi riusciva ad avere l'attenzione di una ragazza apatica che in segreto aveva attirato l'interesse di tutti e tre, non solo di Sanzu. O forse poteva essere vagamente definito un modo per infastidirsi a vicenda. Prima gli Haitani ti avrebbero invitato a serata: nuovi club di alta classe, cene gourmet, dimostrazioni, aste e molto altro, ma tu avresti rifiutato, non che avesse avuto realmente effetto. Quei due con la loro insistenza, avvolgevano un braccio intorno alle tue spalle, o intorno alla vita, dipendeva il punto che ti infastidiva di più in quel momento, e si vantano di quanto quella espressione irritata potesse nascondere un piccolo angelo buono e docile, e semplicemente non era vero. Tu avresti potuto controbattere ma non ci saresti comunque riuscita mentre uno sguardo di avvertimento scivolava sulla tua figura vestita solo da un semplice vestito da sera, non aveva importanza se gli stai guardando a tua volta o meno, loro sapevano che tu sapevi e questo bastava a frenanti, eri intelligente e codarda come qualsiasi altro essere umano. Solo più tardi avrebbero provveduto a ingrandire il tuo guardaroba, con abiti di maggior qualità, non poteva di certo andare in giro con te conciata in quello stato.
Sanzu non era da meno. Il tuo ufficio era stato spostato più vicino al suo, i molteplici regali che ero stati lasciati sopra la tua scrivania insieme ad una colazione abbastanza sostanziosa, non avevi mai avuto l'abitudine di fare colazione quindi immaginavi che ti conoscessero più di quanto tu potessi conoscere te stessa. Era sempre e costantemente attorno a te, ogni singola occasione era buona per trascinarti nel suo ufficio e tentare un rapporto davvero oltre i limiti. A volte dubitavi fosse sobrio. Ma non avevi un vero potere per impedirgli quello che faceva, ma eri abbastanza intelligente da scegliere il male minore, la sua presenza e le sue chiacchere. Tutto questo avrebbe dovuto prima o poi finire, lei era una persona non un oggetto che loro avrebbero usato a loro piacimento e divertimento. Tutto aveva un limite e il fatto che loro avessero soldi non implicava che le persone sotto di loro non si sarebbero stufate di essere usate. Questo valeva anche per te. Era una delle poche volte che quei tre chiacchieravano normalmente, senza urlare o schermirsi a vicenda, poi scoppiò. In quel momento eri l'unica ad avere un tono fin troppo acuto e espressivo, loro invece erano calmi e ti deridevano come se fossero superiori davvero a lei, forse ti stavano paragonando a una bambina capricciosa o ad un adolescente troppo emotivo, ma tu ti stavi semplicemente liberando, volevi andartene da loro, semplice no? Eppure loro rifiutarono.
❝ Non ho più intenzioni di stare al gioco di tre psicopatici. ❞ Eri stata tu ad iniziare questo bisticcio in verità, e ne eri consapevole, quindi avresti dovuto farti carico del loro successivo malumore. Il divertimento che prima era scritto nei loro volti scomparve non appena li avevi definiti psicopatici. Eri una cosina così interessante, e pensavano che saresti durato più a lungo di così. Era davvero adorabile vederli crollare in polvere tra le loro dita, sotto la loro pressione. Solo ti eri andato oltre i tuoi limiti, ti eri spinto oltre quei confini che avevano già predestinato per te. ❝ Ma senti come soffia. ❞ Derise Ran mentre non poteva che paragonarti ad un animaletto selvatico in cerca di uno scontro. Odiavi come la sua voce e quel tono misteriosamente intriso di dominanza, ti fece tremare le gambe, gli occhi lo avevano tradito apposta per darti un avvertimento, sei un pezzo sacrificabile, stai al tuo posto, dicevano chiaramente. ❝ Secondo me abbiamo lasciato il guinzaglio troppo largo. ❞ Dimenticava come Rindou avrebbe sempre rincorso il paragone del fratello. Era davvero un animale domestico ai loro occhi? Si, molto probabile, hai constatato mentre Rindou incrociava le braccia e la sfidava. Ti stava palesemente sfidando ad andare avanti, se volevi così insistentemente andare contro un avvertimento tanto concreto. Una coppia davvero bizzarra e perfetta erano quei due.
Poi c'era Sanzu, lui rimaneva sempre in disparte fino all'ultimo, guardando quanto potevi essere patetico se messo alle strette. Una risata tra l'isterico e il divertito gli uscì quasi spontanea mentre si alza. ❝ Quanto puoi essere divertente (nome)? Ma immagino che tu sia solo stanca in questo periodo.❞ Era ancora perplessa mentre lui si spostava verso una credenza, aprì uno dei cassetti e prese qualcosa che presumeva fosse a portata di mano per essere stato così svelto nei suoi movimenti, tanto che non era nemmeno riuscita a vedere di così si trattava. Droga? Alcol? Sigarette? Pillole di qualsivoglia genere? Non hai avuto nemmeno un istante in più per interrogarti. Sanzu era di fronte a lei, un sorriso sbilenco mentre riempiva una siringa con un liquido lattiginoso trattenuto in una fiala trasparente. Non sapeva che cosa poteva essere e non aveva davvero intenzione di saperlo. Indietreggiò, ma una mano offrì cerchi confortanti nel fondo della sua schiena, come se non stesse per essere drogata dal suo capo. Era Ran ovviamente, chi altri poteva trattare con normalità una scena così agghiacciata, offrendole un solo sorriso di incoraggiamento, come se avrebbe aiuto a tranquillizzarla e a rassicurarla veramente. Non lo aveva fatto. ❝ Su, su, mia cara non guardarmi come se potessimo farti qualcosa di male. ❞ Questa volta a deriderti fu Sanzu che si stava preparando a qualcosa che nella sua mente sembrava giusto, sperava che si sarebbe fermato, ma sapeva anche che non lo avrebbe fatto. Le mani di Ran ti bloccano saldamente per le spalle, mentre Sanzu infilò fieramente l'ago sotto pelle.
In tutto questo, nonostante le proteste, le urla, e le suppliche, Rindou rimase seduto in disparte ad osservare come se questo non dovesse per forza avere a che fare con lui. Prese un bel colpo della sua sigaretta mentre osservava la scena senza che ci trovasse niente di bizzarro o strano. Facevano parte di Bonten avevano perso una morale sana, già da diverso tempo. Per questo nessuno sussultò, mentre la tua mente scivolava lentamente nell'oscurità e ti aggrappi, in un ultimo tentativo di rimanere ancora sveglia, a suo fratello. ❝ Buonanotte ❞ Sussurrò Rindou infine a nessuno in particolare.
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Non avevi mai esattamente capito come funzionasse tra loro, i loro continui bisticci ti facevano quasi dubitare che fossero complici nel tuo rapimento e allevamento. Sempre le stesse parole.
Rindou voleva in qualche modo addomesticarti, non ti eri apprestata a trovare il coraggio per ascoltare interamente le sue divagazioni. Forse avevi sentito qualcosa sul romperti un articolazione, come dimostrazione della loro posizione su di te, e di quanto potesse fare male un tuo errore. Perciò avresti dovuto continuare a indossare quelle soffice gonne in tessuto leggero, e le camicie troppo bianche per non sporcarsi con la stessa velocità con cui le avresti lavate. O dovevi davvero imparare a cucinare, grazie a quei manuali che ti avevano procurato ma nonostante il quale, sarebbe comunque venuto un disastro, ma loro lo avrebbero apprezzato, si sarebbero complimenti con te, come se avessi davvero bisogno dei loro contentini per vivere felice. Era questo che voleva Rindou, una donna, docile e sottomessa, che li aspettasse a casa a braccia aperte, prendendo le loro giacche e lasciando un bacio, chiedendo come era stata la loro giornata e poi in un non così lontano futuro, avresti potuto in grembo i loro figli. Che cosa carina, avresti pensato se non fosse stato un pensiero troppo maschilista per te, che volevi avere una carriera di successo. Certo avresti avuto prima o poi dei figli, era davvero bella come cosa, ma non lo avresti fatto di certo con loro. Tra tutti Rindou era il più semplice da gestire, potevi soffermarti ad accarezzargli i capelli con finta adorazione mentre lui si beava della sensazione. Oppure adorava quando faceva il bagno con te. L'acqua calda che scorreva sui vostri corpi mentre adagiava promesse al tuo orecchio e carezza sulla tua pelle. Era Rindou a desiderare una relazione normale una volta che avresti accetto i tuoi doveri verso di loro.
Ma poi sarebbe comunque intervenuto Sanzu, con quella solita sfacciataggine. Non avevi mai capito se lo facesse apposta o meno, ma ti guarda sempre con una certa perversione, come se tu gli avessi permesso di avverare tutti quei scenari su cui lui continuavi a divagare. A volte ostentava di quanto fossi carina, dopo che l'alcol e le pillole, che ti aveva costretto ad ingoiare, avessero fatto effetto. Sempre così carina e vivace mentre ti parlava di qualcosa che avresti sempre confuso, o di come avresti lasciato che le sue mani avessero il via libera sul tuo corpo, insieme ai soffici gemiti e supplice, per venire soddisfatta dei tuoi bisogno, che corrispondevano a quel insistente calore che si insinua tra le gambe. Aveva anche detto che eri molto più audace e sporca in quei momenti, ma tu non potevi ricordare niente, rimaneva solo una fastidiosa sensazione estranea, un forte mal di testa e un insistente dolore alla tua femminilità. Non ti saresti alzata dal letto per giorni, soprattutto quando parlava di aver coinvolto anche Rindou o Ran o addirittura entrambi. Ma quando eri cosciente era forse più spaventoso, minacce inconcludenti di una pista puntata alla testa e risate fuori contesto, mentre ti costringeva a soddisfarlo così frequentemente. Era di certo Sanzu quello con cui odiavi avere a che fare, nonostante lo conoscessi da più tempo.
Poi c'era Ran, che semplicemente li derideva. Tra tutti era il tuo preferito, non al punto di corrergli tra le braccia o chiamarlo con amore, ma abbastanza da essere buona in sua presenza, o di rispondergli senza quello classico astio che di solito riservavi al fratello e al collega dell'uomo. Tutto questo davvero non implicava che eri felice di stare con lui, solo era più semplice. Preferiva lavorare con te in grembo in modo da poter sentire, anche solo vagamente il tuo calore, poi si sarebbe complimento diverse volte per il tuo aspetto sciatto che a lui sembrava sempre così luminoso, mentre ti regalava sempre così tanti gioielli, che mai avresti potuto permetterti. Continuava a paragonarti a loro mentre tu vedevi solo il tuo riflesso smorto nella faccia del lucido diamante adagiato nella custodia in velluto. Ma rimaneva per sempre uno dei tuoi aguzzini. Quindi non sempre era così compiacente con te. Sapeva come gestire dolorosamente le tue crisi successive alle visite di Sanzu, mentre ti bloccava con le braccia dietro la schiena e il viso dolorosamente premuto sul materasso mentre lui cantava piacevolmente dalla sua posizione dominante tra le tue gambe. Era doloroso mentre lui stringeva la presa quando non pronunciavi le parole da lui volute.
❝ Allora? Cosa facciamo adesso?❞ disse con la solita punta di noia, Rindou, le mani arricciate nelle tasche dei pantaloni del suo completo. Gli altri non sembravo preoccuparsi mentre ti guardavano, era evidente che avessi già avuto la tua punizione, mancava solo un sonoro avvertimento. La prossima volta non sarebbero stati così generosi, sempre se si potessero definire così ora. Ran, con la solita spensieratezza fece qualche passo in modo da poterti raggiungere. Si sedette alla tua destra e mise una mano sul tuo ginocchio, tu semplicemente sussulti. ❝ sono sicuro che la nostra bambolina abbia ricevuto una punizione sufficiente.❞ sorrise sornione mentre la sua mano si strinse dolorosamente intorno alla tua articolazione. Avevi gemito di dolore mentre ti trattieni per non gridare o semplicemente piangere, non meritavano una tale reazione, soprattutto dopo che ti avevano rotto dolorosamente la tua gamba, ci avresti messo diversi mesi per poter anche solo pensare di poter tornare ad appoggiare il piede a terra. Fino a quel momento avresti dovuto affidarti alle loro cure e lasciare che le loro mani facessero quello che volevano, questi però non implicava che glielo avessi permesso sempre.
Rindou osservava la scena più divertito di quanto potesse dimostrarlo, forse era soddisfatto di essere la causa della tua sofferenza, ricordi distintamente le sue mani sulla tua gambe e sue labbra che la sfioravano amorevolmente, prima che la rompesse brutalmente. Ti aveva permesso di aggrapparti a lui mentre ti consolava assicurandoti che tutto questo fosse necessario, tu semplicemente urlavi e piangevi, avevi continuato per ore mentre gli altri due vi guardavano consapevoli di cosa era meglio per te. Rindou sghignazzò muovendosi per sedersi di fianco a te, alla tua sinistra, opposto al fratello. ❝ Ma potrei aver anche rotto l'altra gamba, sono sicuro se sarebbe stato davvero piacevole averla appesa ancora per pò. A meno che tu non fossi geloso fratello? ❞ Una frecciatina, che colpì il maggiore proprio come il solito. Ran sorrise amabilmente mentre si rivolgeva a te, se non voleva turbarti, beh stava fallendo miseramente. ❝ Allora piccola? Vuoi lasciare che Rindou maneggi il tuo corpo come ora?❞ Non erano passati giorni? Sapeva a cosa si riferiva, ma credeva che fossero passati giorni, invece il dolore deve averti dato alla testa. Tuttavia non ti sei apprestata a rispondere, non sarebbe servito a molto, avevano già deciso cosa ne sarebbe stato di te, la tua risposta non aveva valore se non per compiacerli o infastidirli.
❝ Hey bastardi ci sono anche io❞ Era abbastanza irritato, lo conoscevi quel tono ed era spaventoso. Ti domandavi ancora come i due Haitani non si fossero ancora piegati al suo tono, ma ti eri risposta ricordando che tutti e tre facevano parte di Bonten. L'ultimo membro presente, si spostò alle tue spalle mettendo le sue mani sulle tue spalle coperte, seppur questo non bastasse a non farti percepire la pressione che voleva che tu percepisca. Una delle sue mani scivolò verso la tua mano posata mollemente nel tuo grembo. Per portare a compimento l'azione dovette sporgersi abbastanza da raggiungere il tuo orecchio. Eri immobile mentre il suo fiato sfiorava la tua guancia e il suo pollice sfiorava amorevolmente la tua mano. Successivamente si spostò di scatto bloccando il tuo polso, le successive parole ti fecero accapponare la pelle e sorridere gli altri due dirigenti presenti
❝ E se invece di rompergli la gamba, ci occupassimo di questa bella manina audace. ❞
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la-novellista · 11 months
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Lettera da uno sconosciuto
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..Meglio che sia tu a voltarti e guardarmi, meglio che nasca in te il desiderio di me o ne potrei uscire distrutto.
Saprò così, quando poserai su di me lo sguardo, che la mia attesa non sarà stata vana, e che nei tuoi occhi costruiro' il desiderio complice di tenerti per me.
Un peccatore.
Sulle parole di @gabry-oscuri-pensieri
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susieporta · 6 months
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Astrosapienza Fb
𝗘𝗖𝗟𝗜𝗦𝗦𝗜 𝗦𝗢𝗟𝗔𝗥𝗘 𝗔𝗡𝗨𝗟𝗔𝗥𝗘 𝗜𝗡 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗔
𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗣𝗹𝘂𝘁𝗼𝗻𝗲 𝗲𝗱 𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗮 𝗞𝗶𝗿𝗼𝗻𝗲 ⭕️
𝗠𝗘𝗡𝗨 ✨
𝑬𝒏𝒕𝒓𝒂𝒕𝒂 🔆
𝐄𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 = morte/rinascita
𝐁𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚 = relazioni, scelte, superficialità
𝐊𝐢𝐫𝐨𝐧𝐞 = ferite, in Ariete la ferita é legata alla sopravvivenza, alla paura ed al coraggio
𝐏𝐥𝐮𝐭𝐨𝐧𝐞 = ferite più inconsce, lato ombra
𝑷𝒓𝒊𝒎𝒐 🔆
1. Alcuni aspetti della relazione devono morire per poter rinascere.
Occorre guardare dentro di te.
Bisogna affrontare i lati oscuri e riportarli alla luce
Affrontare le proprie ferite con coraggio e lasciare andare e morire quello che non serve più.
Manifesta la tua esistenza
2. I rapporti superficiali non portano a nulla, bisogna scendere in profondità, mostrare all’altro le nostre ferite e lari oscuri, essere più vulnerabili, incontrarsi e sostenersi a vicenda, vedere nell’altro noi stessi che da specchio ha qualcosa da mostrarci. Non fuggire di fronte al dolore, ma tenersi per mano
3. Scelte! Si tratta di scelte. Cosa scegli per te? Lascia andare il passato, impara dalle ferite, scegli cosa vuoi ed é giusto per te.
Qualcosa muore per lasciare spazio al nuovo. Nuove relazioni, nuova vita, nuove opportunità in arrivo.
Se hai il coraggio di lasciare andare chi non é più di nutrimento per te. Lascia andare vecchi condizionamenti e credenze e trova la tua verità seguendo il tuo cuore
4. Dobbiamo essere vigili e presenti. Le forze oscure vogliono impedire l’espansione della luce, prevalere e tenerci legati, succubi, schiavi di un sistema o delle forze oscure.
Non bisogna fuggire per paura. Ma affrontare con coraggio i demoni astrali esteriori con preghiere, mantra e candele, e guardate in faccia i demoni interiori per riportarli alla luce. La giustizia trionferà come sempre.
𝑺𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐 🔆
1. Quando lascerai andare persone non più utili alla tua evoluzione, ne troverai nuove. Ti si apriranno altre strade prima sconosciute.
2. Lascia andare chi non ti ha mai visto e riconosciuto per quello che sei. Lascia andare chi non é stato in grado di stare al tuo fianco nei momenti più difficili. É ora di instaurare rapporti più veri, onesti e sinceri. Non piacerai a tutti forse, ma finalmente piaci a te stesso ed é l’unica cosa che conta. La profondità
3. Quando avrai fatto la tua nuova scelta con coraggio spiccherai il volo! Sarai libero dalle ferite e dal passato che ti ha condizionato fino ad oggi
4. La luce alla fine trionferà. Proprio come il sole sempre tornerà. Abbi fede come mostra l’anello! Prega, fai i tuoi rituali, unisciti alle forze angeliche che ci accompagnano in questa evoluzione umana
𝑫𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒕 🔆
1. Vivrai relazioni sane e mature e piene di amore in una nuova vita
2. Con Pochi ma buoni, é cosi che godrai della vita
3. Crea la tua nuova realtà perché solo tu sei creatore della tua realtà
4. La luce ha trionfato sull’oscurità. L’Amore vince
*extra: prosegui lungo il corridoio fino al 28 ottobre
𝑭𝒖𝒐𝒓𝒊 𝒎𝒆𝒏𝒖 💗
Respira!
Fermati !
Qui!
Ora!
Sii vigile osservatore di tutto quanto vedi e sperimenti. Osserva come la mente é sempre assetata di notizie, volendo sempre capire ed interpretare ogni cosa, cercando risposte che ti facciano star meglio ed incontrare Dio già in te.
Non lasciarti condurre nel copione altrui e trascinare nel tuo. Non credere ai pensieri ma semplicemente osservali.
Rimani fedele alla Coscienza che sei.
Scegli l’Amore e lascia che si espanda in ogni tua cellula ed oltre, l’Amore sa sempre ed esattamente come ESSERE
Onora la tua umanità ed il tuo corpo, e quando sentirai un dolore o un attivazione lì rimani!
La vedi, la accetti, la ami, senza dimenticarti essere la Coscienza che tutto sperimenta e contiene.
Lasciati scegliere dalla Coscienza e piuttosto di focalizzarti sulla Luna e Sul Sole, guarda l’Universo che appare.
Nulla di quanto stai cercando é fuori, ma dentro di te, e quando dico dentro intendo che… sei tu!
Scegli la verità e sarà la verità a rivelarsi e a rivelarti la via per mostrarti chi non sei per riportarti passo dopo passo dove sei sempre stato, a casa ❣️
Fermati e goditi lo show…
La vita che si manifesta
🌸
Alla fine…
É sempre questione di scelta…
Cosa scegli?
——— ✨ ✨ 𝑹𝒊𝒔𝒕𝒐𝒓𝒂𝒏𝒕𝒆 “𝑻𝒉𝒆 𝑽𝒐𝒊𝒅” ✨ ✨ ———
(𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑡𝑜 𝑙’𝑒𝑐𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖 𝑎𝑛𝑢𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑟𝑖𝑝𝑟𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑎𝑙 𝑀𝑒𝑠𝑠𝑖𝑐𝑜
𝐽𝑜ℎ𝑖𝑤𝑎 - 𝑖𝑛𝑠𝑡𝑎𝑔𝑟𝑎𝑚)
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odds-ends · 1 year
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Se dovessi tirare le somme sul viaggio che è stata la mia breve vita fino ad adesso, avrei molto da prendere in considerazione. Tante sono state le persone lungo il cammino, a volte sono rimasti solo ricordi, altre sono ancora qui al mio fianco. Alcune hanno lacerato la mia anima, qualcun'altra l'ha risanata, con il tempo e con tanta pazienza. So di non essere una persona facile, ma d'altronde chi lo è? Facciamo tutti i conti con il nostro passato, i nostri traumi, i nostri errori e certe volte questi prendono il sopravvento, ti trasformano in una persona che non sei tu. E lì che devi prendere una decisione. Scaverai la tua fossa con i demoni? O cercherai di risalire anche quando milioni di mani proveranno a buttarti giù nel limbo? Io non sono fuori dalla mia fossa. ci vorrà tempo e molto lavoro per risalire in superficie, ma passo dopo passo sto provando a tagliare tutti i pesi che mi trascinano giu. Non so se sto facendo le mosse giuste, a volte la corda è troppo robusta per tagliarla via in un unica mossa. Ma ogni giorno faccio un taglio sempre più profondo, sperando che un giorno il peso vada giù e mi lasci un po' più libera. I demoni sono un po' più resistenti, loro non vanno via subito. Non basta lasciarli andare, loro sono dei compagni che con il tempo hai imparato a sopportare, che ti hanno ammaliato con i loro modi quasi gentili, quando ti mostravano la via più facile per uscire da questo grande casino che è la vita. C'è stato un momento in cui credevi che la via più facile fosse la tua strada, e l'hai seguita senza voltarti indietro, credendo che arrivata alla fine della strada, ci sarebbe stata la pace, quella pace che hai cercato disperatamente in ogni uomo da cui ti sei fatta ammaliare, toccare e scheggiare l'anima. Per ogni pezzo di te stessa che hai lasciato lungo il cammino, donandolo alle persone sbagliate, per ogni volta che ti sei sentita un fallimento, per quella pacca sulla spacca che non hai mai avuto da nessuno, per tutte le volte che ti sei sminuita davanti a qualcuno, per paura di non essere giusta, per quelle volte in cui ti sei fatta del male, credendo di liberarti, per i tagli sulla pelle bianca, per il sangue buttato per le ragioni sbagliate, per quella vita che volevi abbandonare in qualche angolo buio per trovare la tua via di fuga. Per tutto ciò di brutto a cui hai sottoposto il tuo corpo e la tua mente in questi lunghi anni, per tutti i pensieri oscuri che ti hanno torturato l'anima, per tutte le volte che ti sei concessa ad un uomo per le ragioni sbagliate, per lenire un vuoto che potevi riempire solo con te stessa, per tutti quegli uomini che hanno giocato con il tuo corpo e tu glielo hai permesso. Per quelle persone che ti hanno dato della cattiva e della puttana, senza mai sentire i tuoi dolori, le tue ragioni. Per non esserti mai perdonata per tuo padre. Per non averlo salvato dal declino del suo cervello. Per averlo li davanti, ma non considerarlo più tuo padre. E credere che ormai, il tuo papà, l'unico che ti ha fatto sempre sentire amata, ormai non c'è più. Lui ora ha gli occhi vuoti e spenti, e tu credi che sarebbe meglio morire, e poi ti senti uno schifo per questi tuoi pensieri. Forse questa è la punizione giusta per l'essere stata sempre la figlia sbagliata, la ragazza sbagliata. Forse tutto questo me lo sono meritato, come una sorta di macabra punizione karmica. Una scia tossica e dannosa, che a causa tua, intaccava le vite di tutti quanti.
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