Tumgik
#per me già album dell'anno
seoul-italybts · 1 year
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[✎ ITA 🏆] Golden Disc Awards 2022/23 – Discorsi di Ringraziamento j-hope - BTS - 07.01.23
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Premi Vinti dai BTS:
Album dell'Anno (Daesang) ✎ ITA
Miglior Album (Bonsang) ✎ ITA
TikTok Golden Disc : Artista Più Popolare ✎ ITA
Premi Vinti da J-Hope:
Thai Fans Support with Baoji
Premi Vinti da SUGA:
Migliore Canzone Digitale con PSY - That That
J-Hope era l'unico membro presente all'evento. I premi contrassegnati con “✎ ITA” sono gli unici per cui c'è stato un discorso e sono quindi tradotti, n.d.t.
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🏆 BONSANG : Miglior Album (cat. Album Fisici) – Proof 💿
🏆 Premio : Tik Tok Golden Disc - Artista Più Popolare 🎵
J-Hope:
ARMY! (thai) Sawadi kaap/Ciao! (/) Sono di nuovo qui a nome dei BTS per accettare questi premi. Era un sacco che non venivo in Thailandia e (l'ultima volta) era già in questo stadio per il nostro tour, quindi questo è un luogo molto speciale per me. Abbiamo tanti ricordi preziosi in Thailandia, ed essere qui me li riporta alla mente.
TikTok Golden Disc Popularity award: wow~ I premi alla popolarità sono sempre molto importanti perché siete voi che ce li assegnate. Quindi, sì, l'abbiamo vinto noi, ma è un trofeo anche vostro. Vi sono davvero molto grato. E poi il Bonsang per il Miglior Album, wow... Nel 2022 i BTS non hanno fatto poi un granché, ma nel nostro piccolo sembrerebbe siamo comunque riusciti a lasciare un segno e sono felice questo diventerà un bel ricordo per voi, quindi sono grato e commosso. È con estrema gratitudine ed umiltà che accetto questo riconoscimento. Vorrei inoltre ringraziare la nostra etichetta, la Big Hit, per tutto l'aiuto, lo staff che lavora sempre sodo affinché i BTS possano salire sul palco e, infine, i nostri BTS. Nonostante i ragazzi non siano qui con me, volevo dire loro che hanno lavorato davvero sodo e che sono loro estremamente grato. Congratulazioni, ragazzi!! Grazie ARMY! Vi voglio bene! Grazie!!
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🏆 DAESANG : Album dell'Anno – Proof 💿
J-Hope:
ARMY~~ Rieccomi per un altro discorso di ringraziamento a nome dei BTS ! Non è.. affatto facile accettare questi premi a nome di tutta la squadra. Sul serio, tantissimo rispetto per il nostro leader, il mio amico RM!
Ah.. Non so se ci meritiamo questo premio, ma lo accetterò con cuore grato ed umiltà, come segno di supporto per il futuro dei BTS. Album dell'Anno... In realtà, non credo il nostro gruppo pensi ai risultati, mentre lavora a questi album. Già solo il fatto di potervi includere le nostre storie e pensieri più sinceri ed autentici.. Ci mettiamo tutta la nostra anima, la nostra gioia e le nostre lacrime, che condividiamo con voi attraverso la nostra musica, e quello è ciò che conta di più, è la cosa più preziosa. Ed è così che “Proof”, questa grande cronistoria dei BTS, è venuto alla luce. Sul serio, mentre lavoravamo a quest'album, tutto ciò che abbiamo vissuto in questi 10 anni - e ovviamente ci sono tantissimi seonbae-nim (* colleghə con più esperienza) ancor più fantastici - ma mi sono tornati in mente tutti i momenti vissuti in questi ultimi 10 anni e, ancora una volta, ho realizzato quanto prezioso sia stato ogni anno, ogni album ed ogni singola canzone, per me. E.. (sorride) avendo vissuto tutte quelle esperienze in prima persona, ho davvero pensato: “Ah, già solo poter condividere le storie gli uni con ə altrə e goderci tutti quei momenti insieme aə ARMY è una grandissima gioia”. Quindi, sì, è così che è nato quest'album intitolato “Proof”, e credo sia anche un disco che delinea il nostro futuro ancor più grande insieme a voi, ragazzə. Sì~
Il meglio deve ancora venire (The Best Moment is Yet to Come).. Ad esser sincero, credo queste parole siano nate proprio perché volevamo continuare a sognare e ad immaginare il nostro futuro insieme a voi; quindi, ancora una volta, vorrei ringraziare tuttə voi, ARMY, che ci siete rimastə accanto in questi 10 anni. Grazie davvero davvero infinite, ragazzə!
Questo discorso sta diventando fin troppo lungo, per essere qui da solo, scusate! Forse non c'entra molto, ma ieri sono andato a farmi una bevuta insieme ai membri dei BTS - a parte Jin hyung che sta prestando servizio... Ci siamo ritrovati tutti insieme per la prima volta dopo parecchio, abbiamo bevuto un po' e, sul serio, non c'è nulla che potrebbe rendermi più felice! E vedo che oggi ci sono diversi gruppi (idol) nell'area artisti, quindi vorrei continuare il mio discorso facendo loro i complimenti e dando loro il mio pieno supporto. A questo proposito! Mi piacerebbe i membri dei BTS potessero essere tutti insieme, qui, oggi..
Ad ogni modo, questo Daesang per l'Album dell'Anno è davvero un premio importante, quindi grazie infinite. Questo è un riconoscimento che sia i nostri membri che ə ARMY hanno vinto insieme, quindi congratulazioni! Ottimo lavoro e vi voglio bene (ride)
Tanti auguri di buona fortuna e felice anno nuovo! Passate un 2023 fantastico!
⠸  eng : © ryuminating ; © BTStranslation_ ⠸
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lamilanomagazine · 4 months
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Liam Gallagher e John Squire una collaborazione epica per il loro primo singolo "Just another rainbow"
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Liam Gallagher e John Squire una collaborazione epica per il loro primo singolo "Just another rainbow" La collaborazione non potrebbe essere più epica di così. La star solista, la leggenda degli Oasis e la forza della natura Liam Gallagher si è unito a John Squire, uno dei chitarristi e cantautori più influenti della sua generazione grazie al periodo trascorso negli Stone Roses. Il duo lascerà il segno nel 2024 con la pubblicazione del primo singolo insieme dal titolo "Just Another Rainbow", prevista per oggi 5 gennaio, e altri brani che arriveranno nel corso dell'anno. Bastano pochi secondi per identificare "Just Another Rainbow" come opera del duo, dal momento che il motivo della chitarra di John, dalle tinte psichedeliche immediatamente indimenticabili, sfocia nell'inconfondibile voce di Liam, piena di passione, personalità e convinzione. Da qui diventa esattamente ciò che ci si aspetta da questo duo: strati di chitarra che passano senza sforzo dalla contagiosa corsa melodica che ricorda "I Am The Resurrection" a un'intensità che riecheggia "Love Spreads", il tutto condito dalla caratteristica qualità di star di Liam. John dice: "Per me l'interpretazione più ovvia di 'Just Another Rainbow' è che si tratta di una delusione, e il sentimento è che non si ottiene mai ciò che si vuole veramente. Ma non mi piace spiegare le canzoni, penso che questo sia il privilegio dell'ascoltatore, è qualsiasi cosa tu voglia che sia. Per me è anche uno dei brani più importanti che abbiamo fatto insieme, che è strano". Liam aggiunge: "Penso che John sia un grande autore di canzoni. Tutti parlano sempre di lui come chitarrista, ma per me è anche un grande autore, non c'è dubbio. Non c'è abbastanza musica sua in giro, sia con i Roses che da solo. È bello vedere che è tornato a scrivere brani e che sono fottutamente buoni. Le melodie sono mega e le chitarre sono un dato di fatto. Ma penso che anche quando togli tutte le fottute chitarre, puoi suonare le canzoni in acustico e ti lasceranno comunque a bocca aperta". Sebbene questa sia la prima collaborazione del duo, la prima volta che si sono trovati insieme in una stanza risale al 1989. Liam, allora sedicenne, assistette a un concerto degli Stone Roses all'International 2 di Manchester, all'epoca dell'uscita del loro album di debutto omonimo, uno show che descrive semplicemente come "che gli ha cambiato la vita". Sono passati altri quattro anni prima che si incontrassero, quando entrambe le band stavano registrando a Monmouth, in Galles: Gli Oasis avevano appena iniziato a lavorare a quella che sarebbe diventata "Definitely Maybe", mentre gli Stone Roses erano impegnati nelle sessioni per "The Second Coming". Quando John ascolta per la prima volta "Definitely Maybe" capisce che si trattava di qualcosa di speciale già dalle prime battute di "Rock 'n' Roll Star". La loro amicizia è continuata negli anni successivi, in particolare con la scrittura di "Love Me and Leave Me" per la successiva band di John, The Seahorses, che è stata anche in tour come ospiti degli Oasis. Ma è stato solo quando John è salito sul palco del gigantesco show di Liam al Knebworth Park per la performance di "Champagne Supernova" che la prospettiva di lavorare insieme a qualcosa di più sostanzioso è diventata realtà. Con John entusiasta sia della prospettiva di lavorare con Liam che dell'emozione di esibirsi di nuovo davanti ad un grande pubblico (l'ultimo concerto degli Stone Roses risale ormai a sei anni fa), l'idea ha preso rapidamente forma. John ha inviato a Liam i primi tre brani (la recensione di Liam? "All mega") e poi ne ha scritte rapidamente altre, con il duo che ha poi collaborato a distanza inviandosi reciprocamente delle reference. Erano tutti i più grandi: Hendrix. The Pistols. The Faces. Bob Marley, The Bee Gees. Da quel momento in poi, il progetto ha preso il via. Liam arriva nello studio di John a Macclesfield e si ripromette di completare le voci per due demo al giorno, una promessa che mantiene, e ben presto si ritrovano con un catalogo di canzoni da urlo tra cui scegliere. Da lì sono partiti alla volta di Los Angeles per tre settimane di sessioni con il famoso produttore Greg Kurstin, che suona il basso nel disco, e con la batteria di Joey Waronker (Beck, R.E.M., Atoms for Peace). I due hanno dato vita a un'intuizione musicale condivisa che è risultata così naturale da far pensare che fossero sempre stati una band. Ci sarà molta altra musica in arrivo - e potrebbero esserci anche degli show live ma per il momento "Just Another Rainbow" è all'altezza delle alte aspettative che derivano da una collaborazione di questo tipo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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I represent everything that I hate
Yet I'm the person I always dreamt I could become
Please don't wear this skin
Defined by destruction
A common commodity
Aging younger day by day
And older night by night
Six foot tall
I promise I'm six foot tall
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[INTERVISTA] Incontrate i candidati per la prima volta ai GRAMMY: i BTS parlano estasiati dei GRAMMY Award 2021 e del rappresentare la Corea e il K-Pop su un palcoscenico globale
“Prima della loro esibizione ai GRAMMY Award 2021 e per celebrare la loro nomination per la migliore performance di gruppo/duo pop per ‘Dynamite’, GRAMMY.com ha incontrato i BTS, superstar del pop mondiale. 
Il 2020 è stato un altro anno importante per i BTS. Il settetto sudcoreano (formato da RM, Jin, SUGA, J-Hope, Jimin, V e Jungkook) era già un fenomeno mondiale prima ancora della sua prima nomination ai GRAMMY per la Best Pop Duo/Group Performance ai GRAMMY Award 2021 per il singolo da primo posto ‘Dynamite’. Tuttavia, è stato il successo senza precedenti di suddetta canzone che ha spinto il mondo della musica in generale a prestare un’attenzione maggiore. Non solo la nomination è una grande novità per loro, ma è anche la prima nomination ai GRAMMY per un artista K-pop.
I BTS hanno pubblicato il loro album ‘BE’ nel novembre 2020 in risposta alla pandemia del COVID-19, e il singolo ‘Life Goes On’ è diventato la prima canzone non inglese a debuttare in cima alla Billboard Hot 100. Dopo l'uscita di ‘BE’, i BTS sono diventati il ​​gruppo più veloce a guadagnare tre canzoni numero 1 in tre mesi dai Bee Gees che avevano segnato il record più di 42 anni fa. Per finire, i BTS sono il gruppo più veloce dai tempi dei Beatles ad aver avuto cinque album da primo posto e il primo gruppo ad avere due album in cima alle classifiche negli Stati Uniti nel 2020 (con l’album ‘Map of the Soul: 7′).
I BTS, che il TIME ha nominato ‘Intrattenitori dell'anno 2020’, sono un gruppo che ha familiarità con i primati. Basta guardare il modo in cui hanno sconvolto l'industria della musica pop americana nel corso degli anni, il che è stato un piacere. Ogni anno sono diventati sempre più importanti proprio sotto ai nostri occhi. Nel 2017 sono diventati il ​​primo gruppo pop coreano a esibirsi in una premiazione americana, nello specifico agli AMA. Come se non bastasse, il 2018 ha visto poi non solo il gruppo vincere il Top Social Artist Award per la seconda volta consecutiva (questo è ormai diventato un evento ricorrente) ai Billboard Music Award, ma anche tenere un discorso alle Nazioni Unite.
Nel 2019 i BTS hanno fatto la storia come il primo gruppo coreano a presentare ai GRAMMY, occasione in cui hanno consegnato a H.E.R. il premio per il miglior album R&B, e l'anno successivo sono diventati il ​​primo gruppo coreano a esibirsi sul palco dei GRAMMY quando si sono uniti al remix-multiverso di ‘Old Town Road’ di Lil Nas X. Torneranno sul palco dei GRAMMY anche quest'anno, ma per esibirsi da soli e, questa volta, con l'aggiunta del titolo di candidati a un premio.
I loro messaggi universali e toccanti vanno oltre le arti. Il gruppo ha, ad esempio, appena rinnovato il proprio impegno a proseguire con la campagna benefica ‘LOVE YOURSELF’ con l'UNICEF, con cui collaborano dal 2017 in occasione del rilascio dell’album ‘LOVE YOURSELF 承 Her’. Questa collaborazione, oltre a canzoni allegre come ‘Dynamite’ o album come ‘BE’, ha confermato l’autenticità dell’impegno dei BTS a mettere in pratica ciò che predicano. I fan dei BTS, alias gli ARMY, sono cresciuti enormemente e hanno sostenuto con passione le superstar per anni da quando la band ha espresso per la prima volta interesse per una vittoria ai GRAMMY.
La loro nomination ai GRAMMY per la Best Pop/Duo Group Performance non è soltanto un evento storico, ma anche prova del fatto che l’onestà, il duro lavoro e fan dedicati sono gli ingredienti base della ricetta per il successo. Il settetto ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti e distrutto così tante barriere che è ormai difficile tenere il conto, ma ciò che colpisce è che in tutto questo i membri siano rimasti dei ragazzi estremamente umili.
Come ha detto durante la nostra intervista RM, il leader del gruppo, sono solo ‘sette ragazzi coreani qualunque’, e con i loro sforzi per fare bene e catturare e spiegare la complessità della vita hanno dato conforto a molti, indipendentemente dalla lingua. I BTS hanno conquistato internet, ottenuto il riconoscimento dei loro illustri predecessori e colleghi, mostrato tanti lati di sé agli ARMY e in tutto ciò hanno continuato a rilasciare musica eccezionale. L’impatto culturale e il ruolo dominante dei BTS nell’industria musicale continueranno a essere determinanti e loro non smetteranno di aprire la strada a tutti quegli artisti che appartengono a gruppi etnici per cui fino a ora lo spazio per emergere è stato ridotto. 
In occasione della 63esima edizione dei GRAMMY Award, GRAMMY.com ha potuto discutere con i BTS dell’importanza della nomination da loro ricevuta, del significato della rappresentazione in spazi diversi e di molto altro.
-DOMANDA- Come vi state preparando alla cerimonia dei GRAMMY Award 2021? Cosa vi passa per la testa con l'avvicinarsi della data?
V: Con l'avvicinarsi della premiazione, l'entusiasmo e le aspettative aumentano. Non riesco ancora a credere che siamo stati nominati e che ci esibiremo. Ottenere una vittoria sarebbe ancora più sorprendente.
-DOMANDA- ‘Dynamite’ era una canzone per i fan, per rallegrare le loro vite in un momento difficile. Eppure è stata questa spontanea autenticità che vi ha fatto ottenere la vostra prima nomination ai GRAMMY.  Come vi sentite a riguardo? È questa [canzone] a catturare meglio il cuore dei BTS?
J: Il fulcro dell’operato dei BTS è raccontare le nostre storie in modo genuino attraverso la musica. ‘Dynamite’ rappresenta tutto ciò. È una canzone che ci dà forza e incarna il messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri fan. Crediamo che la sincerità arrivi sempre.
-DOMANDA- Questa nomination è la prima non solo per i BTS, ma anche in generale per un gruppo K-pop. Molti artisti vi ammirano per i vostri successi nell'industria occidentale. Cosa significa per voi avere così tanti giovani che vi vedono come coloro che stanno spianando la strada agli artisti coreani all'estero? Come ci si sente a essere i rappresentanti globali della Corea?
JK: Siamo sopraffatti dall'essere considerati i rappresentanti della Corea. Siamo semplicemente grati per il supporto e l'attenzione che abbiamo ricevuto non solo dai nostri fan, ma anche dai nostri colleghi. Continueremo a lavorare di più per portare sul palco musica e performance ancora migliori. Ed è un incredibile onore essere i primi artisti pop coreani a essere nominati per un GRAMMY, speriamo che questo sia solo l'inizio. Una vittoria sarebbe significativa non solo per noi, ma anche per molti che perseguono la diversità nella musica.
-DOMANDA- ‘BE’ è il vostro progetto più personale fino a oggi e tutti voi avete contribuito a crearlo per gli ARMY. Come mai avete deciso di incanalare le vostre frustrazioni sulla pandemia in un album?
JM: Abbiamo sentito il bisogno di dire agli altri che condividiamo le loro stesse emozioni e mostrare loro in che modo siamo rimasti coerenti alle nostre vite quotidiane che sono cambiate così bruscamente, perché la vita va avanti. Quello che potevamo fare era fare musica ed esibirci, così abbiamo creato l'album ‘BE’ nella speranza che le persone si relazionassero e fossero confortate dalla nostra musica.
-DOMANDA- Come avete passato il vostro tempo negli ultimi mesi? Cosa non vedete l'ora di fare una volta finita la pandemia?
JH: Abbiamo lavorato sulla nostra musica. Penso di poter parlare per tutti noi quando dico che la prima cosa che vorremo fare una volta che la pandemia sarà finita sarà andare in tour ed esibirci davanti ai nostri fan. Voglio guardarli negli occhi e gridare: ‘Vi amo ARMY!’
-DOMANDA- Il grande pubblico potrebbe conoscervi come idol del K-pop, ma la vostra musica ha trasceso quei confini e la vostra fanbase è ampia e diversificata, tanto che conta, ad esempio, anche il presidente della Corea del Sud. Cosa ne pensate dell'etichetta di K-pop posta sulla vostra musica? Come vi descrivereste come artisti, con parole vostre? 
RM: ‘K-pop’ è un termine che in origine era usato per riferirsi alla musica popolare coreana, ma che a un certo punto è diventato un genere a sé stante. In realtà è abbastanza difficile definire cosa sia il K-pop. A essere onesti, siamo solo molto grati e felici di mostrare la nostra musica e le nostre performance ai fan e di ricevere così tanto amore. Per descriverci brevemente, direi che siamo solo sette ragazzi coreani qualunque. 
-DOMANDA- Spesso siete gli unici artisti provenienti dall’Asia dell’Est a partecipare agli eventi musicali più importanti o a essere menzionati nelle discussioni circa la cultura pop mainstream. Come vi sentite a riguardo? Come vorreste che i vostri traguardi cambiassero il panorama musicale anche per gli altri, se non del tutto? 
SU: Siamo testimoni sempre più spesso di movimenti che spingono verso la ‘diversità’, nell’industria musicale globale. Speriamo vivamente che il corso di questi cambiamenti subisca un’accelerazione e vada oltre. Nella stessa Corea ci sono tantissimi altri artisti, oltre a noi, che creano musica eccellente, e sono sicuro del fatto che la cosa valga ancora di più su scala globale. Speriamo davvero di poter essere d’aiuto affinché le persone si abituino sempre di più a essere esposte a musica diversa e più musicisti possano essere conosciuti a livello globale. 
-DOMANDA- Secondo le vostre opinioni personali, a quali canzoni o album della vostra discografia dareste un GRAMMY? Per le persone che potrebbero non aver ancora esplorato in profondità tutta la vostra musica, di quali dei vostri lavori precedenti siete più fieri e perché? 
RM: Mi sento di consigliare di ascoltare ‘LOVE YOURSELF: 轉 TEAR’ perché è un album grandioso e lo abbiamo rilasciato nel 2018 in un periodo per noi estremamente difficile. Personalmente, poi, ‘Spring Day’ è il singolo a me più caro ed è molto speciale. 
-DOMANDA- Cos’hanno in serbo per il 2021 i BTS? Musica nuova? Progetti da solisti? 
RM: Come abbiamo fatto con ‘Dynamite’, speriamo di poter diffondere ancora una volta, attraverso bella musica e belle esibizioni, un messaggio di speranza e conforto in tempi in cui la pandemia ancora aggrava le vite di tutti noi.
J: Stiamo lavorando sodo per rilasciare nuova musica, quindi aspettate con impazienza le novità future! 
SU: Speriamo che la situazione pandemica migliori così da poter fare un tour nel 2021 e che sia qualcosa che state aspettando anche tutti voi [fan]. 
JH: Vogliamo confortare le persone e donare loro gioia attraverso esibizioni sensazionali e nuova musica, quindi questo è ciò su cui stiamo lavorando più duramente, al momento. 
JM: Considerando la situazione attuale, non possiamo stabilire con sicurezza quando riusciremo a rivedere di persona i nostri fan, ma faremo del nostro meglio per accorciare le distanze con loro e stare loro quanto più vicino possibile, non importa se lo faremo attraverso un album o altro tipo di contenuto. 
V: Spero che potremo essere come una brezza che soffia sulle persone portando loro conforto e un senso di empatia. 
JK: Nel 2021 ci esibiremo sul grande palco dei GRAMMY, continueremo a fare ciò che possiamo e a mostrare i lati migliori di noi. Inoltre, vorremmo dare prova ancora di più ai nostri fan della nostra versatilità musicale”. 
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©MatchaMochi, ©VRonnie, ©jimindipityR) | ©GRAMMY.com
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6 dicembre - Lettera ad un invalido civile che decida di aprirsi la p.iva
Se un invalido dovesse mai passare da queste parti
Ciao io non ti conosco, ma ti voglio bene. Ti faccio le mie congratulazioni per aver fatto questa scelta di vita. Se sei come me vivi tra un alternanza di dolore tollerabile e intollerabile dolore, che sia fisico e mentale.
Volevo solo informarti che questo e un gran superpotere. Le persone normali hanno paura di soffrire. Tu parti già con un carico di dolore extra da portarti addosso. Questo ti rende piu abituato ad affrontare una cosa che loro temono.
Loro temono di essere umiliati? Tu lo sei gia stat* per anni
Loro temono di essere deboli? Tu lo sei di costituzione
Loro temono di vivere senza soldi? Tu avevi già fatto i conti con il lavorare 50 anni in una scuola come bidello.
Non so se sei uno di quelli che ha scelto questa via per disperazione, sappi che troverai nel dolore quotidiano un alleato. Io per anni ho evitato ogni forma di dolore fisico e mentale bevendo e consumando ogni possibile sostanza utile a estraniarmi.
Molti disabili direbbero che non ho fatto altro che peggiorare la mia situazione. E hanno ragione, quindi se avessi dubbi, non iniziare a bere regolarmente e prendi antidolorifici solo se strettamente necessario, in ogni caso meno è meglio e. Restiamo sempre soggetti a rischio.
Per anni ho avuto la convinzione che questo fragile corpo, che questa mente tutt’altro che brillante potesse farcela. Vivevo nella paura. Tempo fa mi sono ripulito. Cagandomi addosso, con i crampi. Ma ce l’ho fatta
Sono tornato in Italia e mi sono trasferito vicino alla mia ragazza. Successivamente, mi sono lasciato, e arrivato  il lockdown. Dopo due giorni senza poter andare a correre sono tornati i crampi. Dopo tre giorni già lavoravo con al mio fianco una cassa da sei litri.
Finita la quarantena mi sono “disintossicato”. L’ alcool lo avevo smesso due giorni prima della fine, rimanevano le endorfine e alcune tracce di antidolorifico. Era una notte calda estiva e dopo aver vomitato sono andato sul terrazzo per accendermi un sigaro.
Ho guardato il mio corpo. Nonostante le dodici ore di lavoro, nonostante anni di abusi ero ancora lì vivo e cosciente. E stato un momento in cui ho capito che dopo tutto potevo farcela.
Potevo mandare avanti la mia attività, addirittura renderla stabile. Potevo non fallire. In fondo ero in una stanza pagata da me, con cibo pagato da me. La somma delle azioni della mia vita portano in una direzione, e credo che il tuo cuore ti dica lo stesso.
Ogni disabile è come Pinocchio. Tutto quello che desidera è essere una bambino vero.Come Pinocchio arriverà un momento in cui ti si porrà una scelta: la scelta di diventare un bambino vero o no. Pinocchio e una marionetta, ma è viva. Pinocchio bambino e invece un bambino in carne ed ossa.
Una volta ho conosciuto un uomo a cui mancava mezza faccia per via dell'esplosione di un petardo, che andava in giro la domenica con la moglie e i figli. Io e te sappiamo quanto ci si senta prevaricati ad arrivare a questo. Quello era un Pinocchio divenuto bambino.
Tu sei il prodotto di almeno un decennio e mezzo di visione che la gente ha di te. Ad esempio  io sono sempre stato uno sfigato, handicappato, povero, stronzo etc. etc. E nell'indole dell’ animale umano quella di allontanare da sé gli animali deboli dal branco, e possibilmente di sottomettersi. Un gioco facile con me.
Di conseguenza pensarsi inferiori diventa la norma, pensarsi non abbastanza diventa la norma. In quei momenti ho avuto di fronte la prova vivente che essere vivo, forse, non era troppo scontato, o da tutti.
Una parte di me e morta in quel secondo, io ho scelto che avrei sofferto quanto più possibile, al rischio della mia stessa vita, per vedere fin dove sarei potuto arrivare.
Ho pensato che se e da tutta una vita che voglio essere una persona normale e se una persona normale e definita dal fatto di avere un lavoro, una compagna e una casa allora tanto valeva lottare fino alla fine per produrre questo risultati, o almeno provarci senza tirarsi indietro. Mai.
Non ti dico di arrivare a tanto, ti invito solo a far morire quella parte di te che non accetta di spingersi oltre.Abbandonare la figura di se debole, la figura di se che ha bisogno del supporto degli altri, che necessita di un aiuto extra per farcela. Tutto questo ti porta ad essere insicuro delle tue capacità, ti porta a pensare che non puoi farcela senza un aiuto, una spinta.
Abbraccia la realtà, focalizzati su un problema e accetta tutto il dolore che può derivare da quella scelta, senza muoverti, senza cambiare. Come in incontro di boxe all'ultimo sangue.
Nessuna ritirata, solo tecnica, pugni, sangue e sconfitta. Possibilmente un incontro a porte chiuse.
Figo questo pezzo con il Klimax no? Un mese prima di quel momento sul balcone erano le tre di notte, ed ero letteralmente dilaniato dai crampi ad un incrocio poco lontano dall'appartamento dove stavo. È li che la motivazione va a farsi fottere.
Il discorso bello, la frase figa siamo bravi tutti a dirla, o a sentirci spinti. E lì che si vede chi sei. Quando tutto crolla, quando la tua faccia piena di lacrime impatta contro l'asfalto duro e freddo.
Istintivamente fuggiresti. Siamo portati a temere il dolore. Io e te di piu perche ne riceviamo una dose extra.
Nessuna pieta. Nessuna giustizia. La vita non è giusta. Nessun aiuto, Nessuno può fermare la tua malattia, altrimenti lo avrebbero già fatto. Scegli di lottare o scegli di arrenderti. Io a costo di morire ho scelto di non arrendermi. Senza resa c'è più dolore, ma meno angoscia.
C'è maggiore chiarezza. Inizi a vedere le cose per quello che sono e non per come dovrebbero essere. Che in quest’epoca di “ Siamo tutti Elon Musk” e come andare in giro con i raggi x negli occhiali. Vivere con più realismo aiuta a vedere le cose per quello che sono e non per quello che vorremmo.
Inizia a capire che non meriti altro se non quello che hai. Incluso il pacchetto: dolore umiliazione e morte.
Incluso quello che ti dice “Tutti soffriamo” e tu vorresti provare a vedere se sostiene la stessa mentre fa un'attività stressante, e come cambia la sua produttività se l'attività  stressante e tu nel mentre gli spacchi una rotula.
Se dormi in una coperta incrostata di sperma, non e la società che e cattiva sei tu che non la lavi. Se non hai i soldi per lavare la coperta, sei tu che non lavori abbastanza. O efficacemente. Se ti stanchi a pensare a come lavorare meglio, sei tu che non si è disposti a soffrire ogni singolo giorni per pensare a come fare i soldi per comprare il detersivo per i panni.
Se non hai non lo meriti. Ci saranno pochi momenti in cui potrai guardarti indietro e vedere che quello che hai costruito sarà maggiore di tutto quello che avresti potuto sognare di essere, per quanto la tua vita, al contrario di un sogno, diventi una palude melmosa fatta di dolore e sofferenza.
Fatteli bastare perché non ci sarà altro che duro lavoro, dolore e sofferenza. La tua intera esistenza sarà dedicata al fare cose, e per fare efficacemente bisogna sapere prima di tutto soffrire.
E tu a questo credo ci sia abituat*.
Concludo con un pensiero:  John Maynard Keenan e il cantante dei Tool, la band che ha creato uno stile unico. Ogni membro del gruppo suona per passione fa un secondo lavoro, ed escono con album ogni decennio ( quasi) e ogni traccia e un capolavoro sotto il profilo artistico, stilistico e compositoio. Intervistato da Joe Rogan, Maynard parlava di un fan che voleva passare una giornata nel suo ranch e Maynard ha detto “Sono sicuro di poterti farti fare una esperienza unica, ma tu non vuoi fare quello che faccio io”.
Keenan riflette sul fatto che va in tour con una band che gira il globo e ha 14 attività negli stati uniti di cui un ranch e due ristoranti Italiani.Keenan parla di come in quel periodo dell'anno si sveglia alle 4.00 per andare con altri ragazzi a raccogliere le mele, di come tenga sotto controllo le sue attività e si trovi la sera a dover allenare la voce per tenerla pronta per il prossimo album che uscirà tra 7 anni.
Molti vorrebbero essere come lui, ma in pochi sono disposti a fare quello che serve.
Tu hai già molto di quello che serve. Usalo.
Good luck.  
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jaysreviews · 4 years
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Ciao a tutti! Eccoci di nuovo alla conclusione dell'anno, anzi del decennio. Non mi pare ci fosse tutta quest'anima per l'arrivo del 2010 ma vabbé... Come per lo scorso anno ho deciso di eleggere i migliori dell'anno 2019! Come sempre sono divisi in categorie. Non mi perderò in ulteriori chiacchiere e partirei subito con la prima categoria:
Film
Avengers: Endgame
Joker
C'era una volta a Hollywood
Ho un parimerito sul versante film visto che ci sono state tre pellicole importati. Il gran finale dei dieci anni del Marvel Cinematic Universe, il film DC che ha cambiato le carte in tavola per il pubblico (oltre ad avermi lasciato un pesante senso di... Non so nemmeno io cosa) e l'ultimo film di Quentin Tarantino che rimpiange un'epoca che non c'è più. Vedremo cosa ci riserverà il proiezionista del futuro.
Serie TV
The Man in the High Castle
Bojack Horseman
La sezione serie ha un altro ex-aequo che accontenta Amazon Prime Video e Netflix. Nel primo caso si può dire tranquillamente che Philip K. Dick è quasi una garanzia di successo ma questa serie ci ha messo del suo per tenere alta l'asticella. Siamo arrivati alla terza stagione e l'escalation di eventi sembra non volersi fermare. Il mix di politica, complotti, vite nel mondo alternativo e sci-fi ha acchiappato me e la mia bella, senza mollarci.
Sul fronte Netflix sono riuscito a mettermi in pari con la serie del cavallo più problematico di Hollywoo e non vedo l'ora di vedere come si chiuderà la sua avventura perché le chicche regalate dalle ultime stagioni sono state tanto geniali quanto divertenti e emozionalmente toste (ci manchi Sarah Lynn).
Animazione
Steven Universe
Dopo la prima "scofanata" di episodi, mi sono fermato un pochino ma, quando ho potuto, ho ripreso la visione scoprendo che, sempre mantenendo il suo spirito molto sentimentale, la storia delle Crystal Gems Inizia a svilupparsi. Mi aspetto molto dal proseguo della serie che continua ad avere un ottimo ritmo. E ottime canzoni!
Letture
Il Male non ha Eroi
Non leggevo e finivo libri da secoli e questo è stato il primo dopo anni, oltre che il primo in formato e-book. Una storia di esoterismo, azione e mistero nella Londra vittoriana con personaggi accattivanti, dialoghi ben scritti e nessuna pagina di noia! Di recente è uscito il terzo episodio, in tema natalizio. Non vedo l'ora di mettere le mani anche sui sequel!
Videogiochi
Legend of Zelda: Breath of the Wild
Come mi capita di solito, metto mano ai grandi successi con un lieve ritardo ma il tempo non ha diminuito il fascino della nuova Hyrule e del suo eroe Link. Tante cose da vedere, fare, imparare mentre si procede a salvare il regno dalla calamità Ganon. La mia paura maggiore è metterci mano e non riuscire a smettere!
Mobile
Mr. Bullet
Hustle Castle
Un concetto semplicissimo: sparare a determinati obiettivi sfruttando i rimbalzi del proiettile. Visto tremila volte in pubblicità su Facebook, YouTube e compagnia, decido di scaricarlo e mi tiene compagnia per settimane, anzi mesi! Non ho ancora scritto la recensione ma posso già dirvi che Mr. Bullet è tanto semplice nella forma quando complicato nell'esecuzione. Se poi siete testardi come me, potreste starci per ore!
Hustle Castle invece me l'ha fatto scoprire la mia bella ed è riassumibile come "Fallout Shelter nel medioevo fantasy" visto che riprende il concetto di gestione di uno spazio abitativo per varie persone ad una storia di principesse rapite. Ve ne parlerò prossimamente.
Musica
Cesare Cremonini
Billie Eilish
Attento a chi prendi in giro alle superiori! Quello che un tempo era Cesare dei Lunapop oggi è un signor artista! Ho ascoltato la sua discografia e mi sono reso conto che ne ha fatta di strada dall'andare in giro "con le ali sotto ai piedi", dimostrando di essere un artista poliedrico, versatile ed un virtuoso del pianoforte, tanto divertente quanto sensibile e poetico.
Billie Eilish l'ho scoperta... grazie ai meme. Giovane cantante molto particolare e strana. Ha solo due album all'attivo ma è riuscita a catturare l'attenzione. Sicuramente anche per lo stile ma nessuno canta con i vestiti quindi... La sua musica riesce ad essere inquietante, malinconica ma anche folle e bizzarra.
Menzioni d'onore
I podcast
Sono una curiosità che ho sempre avuto ma che non aveva ancora preso pienamente. Un vecchio amico ne ha creato uno così mi sono deciso. Ora ne seguo due in maniera assidua ovvero quello del mio amico Sergio che si chiama Polo Nerd e l'altro è Power Pizza condotto a tre voci di cui una è quella del fumettista Sio. Ormai sono la mia droga!
Bene, per il 2019 è tutto! Buon 2020 ed a presto per nuove fantastiche recensioni di giochi, giochini, film e serie TV!
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pogoselvaggioblog · 3 years
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IDLES - Joy as an Act of Resistance (partisan, 2018)
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Bacchette che scandiscono il tempo come un rasoio, basso pulsante come una vena: questa è COLOSSUS degli IDLES. Pezzo catartico e potentissimo nel suo noise-punk quasi alla Nick Cave, mi fece conoscere il gruppo di Bristol. Capitanati dal carismatico Joe Talbot (classe '84, e per questo mio coetaneo) mi fecero appassionare per tutta la "non"-scena "shred" con gruppi come Viagra Boys, Amyl & the Sniffers e i sempre giovanissimi the Chats. Ma sto già divagando. Appunto COLOSSUS, pezzo manifesto di una generazione fottuta da se stessa, che non si è presa mai sul serio e che è stata, nel suo anonimato, derisa da quella precedente e sorpassata da quella dopo. Insomma la mia generazione!
Fottuti proprio come i primi IDLES, che suonavano uno scialbo postpunk che nel 2011 era già un suono paleolitico. Con l'esplosione nugaze e chillwave non se li cagò nessuno. Sembravano dei Metronomy di serie-b troppo fighetti. Anche se in realtà i nostri venivano da realtà complesse, soprattutto il frontman: Talbot gallese di nascita andò a studiare nella lontana Bristol, anche se dovette assistere per anni alla madre paralitica, vivendo una vita a metà per aiutarla nelle sue necessità. Infatti già nel primo EP "Welcome" dell'anno successivo, si faceva largo qualche sentore noise e meno patinato e più rude. Gli anni passavano e i sogni di belle speranze di un ventenne, diventano la disillusione nichilista ma sempre attenta a rimanere avvinghiato al solidale di un trentenne quasi quarantenne che con la sua band non era riuscito ad affermarsi. Nel 2015 la madre di Talbot muore e molte cose cambiano nei pensieri dei nostri. Gli IDLES si faranno portatori di un messaggio semplice quanto banale, ma fortissimo: "La vita è una merda, vogliamoci bene". Così nel 2017 esce BRUTALISM, album scarno, frenetico e sincopato dove il punk abbandona il post per abbracciare un OI! stradaiolo e reale; la voce di Talbot si fa roca come un cocainomane e parla della sua vita, la morte della madre, il padre assente e la politica di strada della gente di tutti i giorni che si sveglia presto per lavorare. Le chitarre sono trame di noise dove il basso cavernoso di Devonshire si staglia. L'attitudine ricorda l'hardcore punk duro di gruppi come Black Flag e i primi Husker Du. Album che anche se in Italia è completamente snobbato, nei paesi anglosassoni fa il botto, riportando un pizzico d'interesse a quel cadavere pieno di rimandi che si chiama ROCK.
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Insomma gli IDLES riportano un certo suono più profondo, che non guarda all'hype, alla centralità della musica alternativa. E nel 2018 escono con quello che per me è il loro capolavoro: Joy as an Act of Resistance. Album che va al numero 1 in UK cazzo! Come a testimoniare che la musica distorta può ancora dire la sua. Tutto inizia con con la già citata "COLOSSUS", che fra mantra paranoici e complessi d'inferiorità verso la figura paterna (appunto il Colosso) poi manda tutto AFFANCULO con la seconda parte punk'n'roll dove, fra citazioni al wrestling e agli stooges, si arriva al secondo pezzo "NEVER FIGHT A MAN WITH A PERM"; pezzone tiratissimo che mi ricorda dei Wire che limonano con i Dead Kennedys e che sa di periferia e piscio. Quei posti dove ti ritrovi a comprare droga e si avverte quella tensione da film di De Palma. "I'M SCUM" è il classicismo di un pub rock mai datato che negli anni post covid è come un inno a chi è rimasto fregato perchè non ha avuto il pelo nello stomaco e il coraggio a diventare un mediocre influencer che pubblicizza lo svapo del momento. "DANNY NEDELKO" dedicata all'amico degli IDLES nonchè cantante degli Heavy Lungs, è un anthem a tutte le persone che trovano la loro casa in una terra che non è la loro ma che lo diventa; sì avete capito bene, una rock band che parla di immigrazione senza retorica, con cori da OI punk! Forse i gruppi neopsichedelici che si fanno le seghe mentali e parlano di fantascienza fra riff ripetitivi vi garbano di più; ma gli IDLES riprendono un discorso rimasto fermo ai gruppi postcore come i FUGAZI. Forse peccano in originalità sonora, ma riescono a rielaborare il tutto in un suono granitico e che nella sua noncomplessità acchiappa l'ascoltatore come facevano i milioni di gruppi punk che sono morti con Spotify. Così "LOVE SONG" sembrano dei Buzzcok primitivi. L'agghiacciante "JUNE" che parla della morte della figlia di Talbot ancor prima di nascere, rende perplessi per come la vita ti investa come un TIR e del senso d'impotenza che genera. Si può essere personali senza essere retorici, e il rock ci ha regalato perle che forse negli ultimi anni non vedevamo più: fra ricerche di hype, social media manager e suoni patinati; JUNE arriva come un pugno in uno stomaco.
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La seconda parte dell'album mostra un suono più complesso, e inaugurato da "SAMARITANS" dove la batteria diventa sempre più articolata per liberare la stratificazioni di chitarre noise che però non dimenticano la classicità dei riff, come dei PIXIES cresciuti da degli hooligans. Gli echi post-punk rimangono come in "TELEVISION", ma ricordano più l'artpunk dei primissimi Ultravox al vetriolo che dei Joy Division. Insomma gli IDLES sono più vicini alla gente che lavora e di borghesia non ne vogliono sapere come in "GREAT". Sicuramente s'imborghesiranno come gli U2, ma per adesso (anche l'ultimo album Ultra Mono) sono dei cazzo di workingclassheroes. E allora mi chiedo come mai in italia abbiamo tutti sti gruppetti insulsi chiamati "indie" e gli inglesi possono ancora pogare fra fiumi di birra scadente con pezzi come "GLAM ROCK"? Mi chiedo in cosa abbiamo sbagliato? Perchè gli ascoltatori "alternativi" italiani hanno abbandonato l'iconoclastia, la militanza e la sincerità di una semplice canzone con basso pulsante, batteria che pesta, chitarre distorte e voce da ubriacone? Per cosa poi? La cover che non ti aspetti di Solomon Burke con "CRY TO ME" sa di post serata alcolica e karaoke in una betola a cantare disperati perchè si ha una vita di merda. E si arriva alla granitica "ROTTWEILER" dove il testo ripetitivo e paranoico rende l'idea dello stato di eterna tensione che viviamo in un mondo sempre più lontano e dove anche se tutto è sempre più possibile, rimaniamo sempre intossicati da una rabbia repressa che ci fa trasformare in leoni da tastiera o boomer del cazzo che giudicano l'ennesimo hypster per sfogarsi e sentirsi meglio.
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Alla fine mi rimane un gusto fortissimo di birra e la voglia di andare subito a Bristol a pogare in qualche pub striminzito. Forse gli IDLES non saranno un gruppo che rimarrà nelle fodamenta del ROCK; ma in questo mondo diluito dove il covid ci ha portato via pure la normalità di una serata tranquilla dove ascoltare punk rock senza pretese nei locali più squallidi, mentre miliardi di streaming affossavano la musica indipendente; sapere che c'è una band rumorosa e forse un po' paracula, che scala tutte le classifiche (almeno anglosassoni) mi da un po' di speranza sulla possibilità che, un mondo semplice fatto di alcolici offerti, semplicita, antiposerismo e un po' di sana e ruvida vita di strada e fatica lavorativa, possano tornare nella narrativa di quella musica alternativa che ormai si guarda allo specchio narcisisticamente per il suo passato glorioso e ormai borghese.
by Joe Panic
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gloriabourne · 3 years
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Grazie per la risposta! Comunque capisco il tuo ragionamento sul periodo, sul covid e soprattutto sul fatto che il tour sia stato annunciato con troppo anticipo, però credo anche che adesso le cose sarebbero dovute cambiare un po' e avrebbe dovuto vendere qualche biglietto. Mi spiego: in fondo a Sanremo non si va per vincere, ma per fare promozione a tour e album in uscita. Molti hanno annunciato tour a Sanremo per i prossimi mesi/inizio dell'anno prossimo e non mi pare che i loro posti siano vuoti.... io speravo che a marzo/aprile, una volta uscito l'album, il tour di Ermal avrebbe venduto più biglietti e mi dispiace notare che così non è stato. Capisco i ragionamenti sul discorso covid e incertezze ma io penso anche che se uno ha intenzione di andarci, ora (o tra qualche mese) è il momento buono per comprarli perché non manca troppo tempo, mal che vada verrà posticipato quindi non si perdono soldi. Comunque vedremo, sarebbe orribile se il tour venisse annullato perché non ha venduto... tu comunque sei sempre carinissima quando rispondi, lasciamelo dire!❤
Ma sai, il discorso sul comprare i biglietti è da prendere un po' con le pinze secondo me. È vero che non si perdono i soldi perché il concerto al massimo viene rimborsato o rinviato, però vuol dire mettere in "pausa" dei soldi che magari potresti usare per altro.
Esempio: escludendo il concerto di Ermal per cui non ho speso io i soldi, ho altri due concerti che sono stati rinviati già due volte. Valore dei biglietti: circa 50€ ciascuno.
Vale a dire un totale di 100€ che io ho speso nel 2019 e per cui però non ho avuto nulla in cambio per il momento. E se posso dirti la verità, sono soldi che ora mi avrebbero fatto comodo per affrontare altre spese. Questo discorso vale per i concerti che vengono rinviati, ma anche per quelli annullati perché con la faccenda covid TicketOne tende a rimborsare tramite voucher, il che vuol dire che anche nel caso in cui quei concerti fossero annullati io al massimo otterrei un rimborso tramite un voucher da utilizzare su TicketOne, voucher che non utilizzerei fino a chissà quando (perché se vengono annullati concerti, è ovvio pensare che sia inverosimile poter acquistare un biglietto per un qualsiasi altro evento).
Questo significa che quegli ipotetici 100€ rimangono congelati per un periodo di tempo indefinito, quando vista la situazione era sicuramente meglio tenerseli in tasca.
Questo è un altro motivo che mi spinge a non voler comprare biglietti fino al termine della pandemia, perché vorrebbe dire che nel caso in cui le cose andassero male ovviamente i soldi non andrebbero persi ma non me li ridarebbero nemmeno cash nel giro di poco. E sinceramente mettere in pausa dei soldi che potrebbero servire per altro non mi sembra un'ottima idea.
Ovvio che se uno sa di non avere altre spese può farlo. Io, tanto per dirne una, con quei 100€ che ora sono congelati in due biglietti di concerti avrei potuto fare il regalo di nozze per la mia amica. Invece devo tirare fuori altri soldi. Non che mi dispiaccia, nel senso lo faccio comunque. Però non stiamo parlando di spiccioli, stiamo parlando di somme abbastanza considerevoli soprattutto se si tratta di più concerti.
Riguardo al confronto con le vendite di altri artisti, non saprei che dire perché non sono sufficientemente informata. Però mi fido di quello che dici e ci può anche stare (anche se è un po' triste) che si sia perso un po' di interesse nei confronti di Ermal. Spero che non sia così ovviamente 🤞
E ti ringrazio tanto per le tue belle parole ❤️
In realtà non sono sempre carina quando rispondo, soprattutto su argomenti che mi toccano o su cui ho una posizione piuttosto precisa, quindi mi fa davvero piacere leggere queste cose 😊
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giuliadelprato · 7 years
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Angel Olsen @ Roundhouse - Londra, 24.05.17
In quasi quattro anni di vita a Londra, stasera è la prima volta che vado a vedere un concerto alla Roundhouse. Si tratta di una delle venue storiche di Londra, che ha ospitato i concerti di Pink Floyd, Led Zeppelin e tantissimi altri.
Nel 2017, il loro cartellone vede mescolarsi pietre miliari della storia del rock come i Blondie a una varietà di artisti del panorama indipendente, da Arca a Laura Marling. Questa sera, sotto l'imponente cupola della Roundhouse, si esibisce la cantautrice americana Angel Olsen, che nel 2016 ha fatto uscire uno degli album al femminile più belli e sinceri dell'anno, Woman (Jagjagwar, 2016).
In apertura c'è un compagno di etichetta, il frontman degli Ought Tim Darcy, che ho già avuto modo di apprezzare dal vivo al Lexington di Londra qualche mese fa.
Il suo set è minimale - chitarra e voce - e fa sì che la qualità della scrittura trasparisca in ogni canzone. Tim apre con il singolo Still Waking Up e attinge al suo album di debutto Saturday Night, ma si esibisce anche in un paio di inediti. L'acustica perfetta gioca a favore della sua chitarra pesantemente effettata, e i brani assumono una sfumatura eterea, ipnotica. Il suo cantato ricorda il miglior Lou Reed, e mentre la sua mezz'ora sul palco giunge al termine, non posso non paragonare alcuni momenti alla lentezza mesmerizzante di Venus in Furs.
Dopo un breve cambio palco, arriva il turno di Angel Olsen, affiancata sul palco da ben cinque musicisti (batteria, basso, tastiere e cori e seconda chitarra). La cantautrice apre con Heart Shaped Face, uno dei brani più teneri del suo catalogo - una ballata che si interroga sulla sincerità di un amante, domandando 'was it you were thinking of / all the time when you thought of me? /...or was it another?'.
Sembra esserci un elemento quasi sovrannaturale nella sua voce, così potente e tagliente senza che Angel faccia alcuno sforzo; è difficile non lasciarsi andare ascoltando le sue storie semplici d'amore e di dubbio, arrivando quasi a perdersi nei mondi che costruisce - quasi case di bambole, love stories in miniatura popolate di dettagli con cui chiunque abbia mai sofferto per amore non può evitare di identificarsi.
Il singolone, Shut Up Kiss Me, anima una Roundhouse generalmente più attenta ad ascoltare i sospiri di Angel piuttosto che muoversi o agitarsi. La scelta di brani riflette molto bene le due anime della cantante, che dall'alt-country del primo EP e, in parte, del primo album, si è mossa con Woman verso lidi più pop e accessibili. Al tempo stesso, però, canzoni come Hi Five o High and Wild, appartenenti alla prima produzione, beneficierebbero di una venue più raccolta: il cantato ogni tanto si perde fra controcanti e ricami strumentali non sempre necessari.
Il set, barocchismi a parte, scorre fluido e veloce ed è già il momento per il bis; Angel torna sul palco e, accompagnandosi con la sola chitarra acustica, si esibisce in una scarna, bellissima versione di Unfucktheworld.
A mano a mano la band torna sul palco per una conclusione corale, ma resta l'impressione che, benché un'artista così amata non possa più evitare di esibirsi in palazzetti e simili, la sua musica sia un segreto da cameretta, un qualcosa di puro e di grezzo che arriverebbe di più al suo pubblico se suonato in piccoli club e con un set ridotto all'osso.
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articolo scritto a tempo perso e mai pubblicato
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              ❋ 𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐯𝐞𝐥𝐚𝐬𝐜𝐨 ❋
             📍   𝖾𝗅𝗏𝗂𝗌 𝖽𝗎𝗋𝖺𝗇 𝗌𝗁𝗈𝗐, 𝗇𝗒               📅  𝗃𝖺𝗇𝗎𝖺𝗋𝗒 𝟣𝟣
𝐄𝐥𝐯𝐢𝐬: Aria Velasco è finalmente qui! 𝐀𝐫𝐢𝐚: Sono così emozionata -- ci credete che domani esce il mio terzo album? 𝐄: Lo so, lo so. 𝐀: È assurdo, però -- HEY, CIAO A TUTTI! Mi siete mancati, vi voglio bene. 𝐄: Dunque, oggi è la vigilia del tuo album; è un po' come se fosse la vigilia di Natale. Domani ti sveglierai e scarterai i tuoi regali? 𝐀: Beh, io potrei aver sbirciato -- voglio dire, già so che cosa riceverò. Sono molto orgogliosa del risultato. Diciamo che non vedo l'ora di sapere che cosa ne penseranno gli altri! Perché ci ho lavorato davvero a lungo ed ho cambiato tantissime volte percorso e questo album racchiude diversi lati di me. Come artista, vuoi che le persone sappiano, imparino a conoscerti tramite ciò che fai e niente, sono curiosa di sapere se apprezzeranno o meno le cose di me che ancora non sanno! 𝐄: Con questo album hai esposto te stessa -- un po' come con la gonna che indossi. 𝐀: Esatto, con questo album sarà un po' come se non indossassi i pantaloni.
[𝘋𝘢𝘯𝘪𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘦 𝘉𝘦𝘵𝘩𝘢𝘯𝘺 𝘳𝘪𝘥𝘰𝘯𝘰.]
𝐄: Ridete se volete, ma è davvero una metafora perfetta! Denudarsi, mostrare le ossa ed il cuore. In ogni caso, Havana ormai è prima in classifica da settimane e settimane -- domani esce l'album, tutti noi conosciamo la storia del "saprete ciò che sono davvero" ed immagino si scoprano davvero molti livelli di te e sono sicuro che per te significhi tanto. 𝐀: Io sono una persona riservata, in un certo senso. Voglio dire, nessuno sa davvero quello che mi succede e sento che con questo album le persone rimarranno sorprese "oh, io non sapevo nemmeno che stesse affrontando questo", sapete che intendo?! 𝐄: Beh, adesso lo sappiamo. C'è una parte di te che si pente della scelta di condividere alcuni dei tuoi lati più segreti, profondi e oscuri? I tuoi desideri e pensieri? 𝐀: Non so, questo album è come se fosse una fotografia sonora di un determinato periodo, per me. Per esempio, quando ho scritto la mia prima canzone in assoluto era riguardante il mio primo bacio -- ho pensato che fosse bello, no? Che fosse tutto documentato, poterla riascoltare anni dopo e pensare "oh, questo è come mi sentivo quando...". E penso che diventa ancora più speciale quando ormai quelle cose le hai superate, perché hai la mente come nuova e puoi pensare tranquillamente "è stato bello", oppure "è stato intenso" o ancora "meh" -- per cui, no, io non -- ecco, l'unica cosa di cui potrei pentirmi è, e l'ho sperimentata durante questo album, che ci sono un sacco di emozioni che sono fugaci e quando ascolti nuovamente qualcosa che hai scritto in momenti terribili non torni più triste, non le senti intense come prima e diventa difficile poi trasmettere ciò che avresti voluto quando le proponi al pubblico. Perché, lo sapete no, ogni volta che ti getti in una performance devi un po' riviverlo, un certo momento. O magari semplicemente non vuoi riviverle ogni volta per il motivo opposto, perché le senti troppo che fanno male. 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥𝐥𝐞: Si potrebbe sempre collegare quel testo ad altro, no? 𝐀: No, l'ispirazione principale sarà sempre lì, purtroppo. O per fortuna, non so. 𝐁𝐞𝐭𝐡𝐚𝐧𝐲: Tu pensi che sia più semplice dire ciò che pensi tramite una canzone che avvicinarsi ad una persona e "hey, questo è quello che penso". Corretto? 𝐀: Assolutamente sì. 𝐁: Che cosa c'è di diverso che ti fa sentire salva dietro ad una canzone? 𝐀: Dipende. Sto scrivendo la canzone e la mostro alla persona o...? 𝐁: La stai soltanto scrivendo. 𝐀: Okay, uhm -- non lo so, per me è davvero spaventoso dire a qualcuno ciò che provo senza che ci sia la musica di mezzo. Poi c'è questo effetto film, con le canzoni, è romantico. Scrivere per qualcuno è -- la cosa più bella del mondo, ecco. 𝐄: Io penso che la differenza stia nel fatto che, quando canti i tuoi sentimenti a qualcuno, oltre alla tua voce ci metti i polmoni, il cuore, le corde vocali -- più parti di te. Ma parliamo dell'album, adesso -- Il titolo originale sarebbe dovuto essere un altro. 𝐀: Sì, The Hurting, The Healing, The Loving. 𝐄: Che è ciò di cui tratta l'album, immagino. 𝐀: Sì, ma anche se alla fine sono le canzoni a fare l'album e quelle sono le stesse, sento di essere passata oltre questa fase -- per tutti, le cose possono cambiare. Anche in breve tempo. Come dicevo prima, è come se le cose che ti hanno distrutta adesso avessero perso importanza. 𝐄: Quindi sei già orientata verso un nuovo album, adesso. 𝐀: Sì, assolutamente. 𝐄: Quindi, quando ascolteremo Aria, sarà come leggere la Bibbia -- una storia accaduta anni ed anni fa. In che stadio sei, nella scala per l'ansia per domani? 𝐀: È un po' strano. Cioè, è un mix -- non sono davvero davvero solo spaventata per ciò che penseranno gli altri, ma anche un po' per quello che penserò io. L'argomento ricorrente di questa intervista sembra essere la crescita, ma io, proprio in quanto artista che cambia costantemente, posso essere proprio assurda, a volte. Ho momenti in cui rimugino troppo sulle cose, penso a quanto avrei potuto farle migliori. So per certo che non dirò mai "è perfetto". E sono un po' così anche nella vita, sebbene cerchi di tenerlo per me. È davvero difficile lasciare andare qualcosa. C'è sempre qualcosa che potrebbe andare meglio, ma alla fine è il motivo per cui poi esiste una seconda cosa, ed una terza, e così via. È la vita. 𝐄: Quand'è l'ultima volta che hai respirato e ti sei sentita felice, totalmente libera? 𝐀: Non ho una vera risposta per questa domanda, ma posso dirti che il mio buono proposito dell'anno è fare più cose per me stessa, non lasciarmi trascinare troppo dalla mia carriera o dalle persone che alla fine possono anche abbandonarti. 𝐄: Lascia che ti faccia una domanda: come ti sei sentita quando Elton John ha detto, in pratica, che sei la sua artista preferita? 𝐀: Ha detto che lo rendo felice, ancora non riesco a crederci che l'abbia davvero detto. Che anche soltanto conosca il mio nome! 𝐄: Ed Elton John credo che non sia mai nemmeno stato davvero felice!
[ ridono ]
Ovviamente stavo scherzando! 𝐀: Però davvero, inizialmente credevo che qualcuno mi stesse facendo uno scherzo. Ma quando ho sentito l'audio... È assurdo. Ho cantato "Your Song" quando ero ad X-Factor, anche se non l'avete visto e -- non so, è un sogno. Davvero. 𝐄: È uno dei momenti in cui devi sederti, chiudere gli occhi ed apprezzare quello che accade: ti fa amare la vita! Stesso io quando l'ho sentito me la sono quasi fatta nei pantaloni -- tu non li indossi, quindi non pensarci nemmeno!
[ ridono ]
[ . . . ]
𝐄: Una cosa che amiamo di te, Aria, è il legame con la tua famiglia. Parlacene. 𝐀: Che cosa posso dire che non ho già detto -- in famiglia ci si ama per quello che si è, non ci sono secondi fini. Sono i miei migliori amici, in particolare Lorenzo -- un po' come i miei animali, ti amano anche se sei un disastro totale. E mi fanno sentire come una bambina, ed io amo sentirmi una bambina! Al sicuro, felice, leggera. Non potrei desiderare di meglio.
[ . . . ]
𝐆𝐫𝐞𝐠𝐠: Ho sentito che ti piacciono le crocchette di pollo e la mia salsa preferita è la mostarda. Qual è la tua preferita? 𝐀: Uh, questa è una grandissima domanda. Amo prendere un po' di ketchup, un po' di maionese, mescolarle e BOOM, shakalaka! 𝐆: Prima di essere famosa, qual è stato il lavoro peggiore che hai avuto? 𝐀: Ugh, avevo quindici anni quindi non avevo proprio un lavoro -- educazione fisica conta? 𝐆: Havana è la capitale di Cuba, Cuba è famosa per i sigari. Ne hai mai fumato uno? 𝐀: No -- ma vorrei provare, un giorno. 𝐆: Qual è il tuo film Disney preferito? Il mio è The Descendants. 𝐀: Bello! Il mio probabilmente sarebbe -- Programma Protezione Principesse, sì. Con Demi e Selena. O Camp Rock -- perché, lo sapete, Joe.
[ . . . ]
𝐄: Vi ricordiamo che Aria, l'album, esce a mezzanotte. Spero l'abbiate preordinato! 𝐃: Io ho preordinato tre copie! 𝐀: Ohw, è una cosa carinissima! 𝐄: Ho sentito che Danielle è innamorata di te. 𝐀: Ed io amo lei. E voi. Passare del tempo qui è sempre illuminante e divertente! Mi fa pensare alla vita, mi piace. 𝐄: E la tua vita sarà fantastica. Adesso ascoltate Never Be The Same!
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seoul-italybts · 4 months
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[✎ ITA] Intervista RM : Beyond The Stage Photobook - The Day We Meet⠸ 22.12.2023 💜⟭ 1 / 7 ⟬💜
Beyond The Stage
BTS DOCUMENTARY PHOTOBOOK
The Day We Meet
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1. RM
Gli oggetti preferiti di RM
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29 MARZO 2020
Questo tavolino e queste sedie provengono dal mio studio. Sono solito apprezzare oggetti collegati ad eventi o che comunque hanno una storia alle spalle. Ho anche pensato di portare alcuni dei quadri in mio possesso, ma ci vado ancora cauto quando si tratta di mostrarli pubblicamente. Prima o poi, forse.
Di questi tempi, spesso mi ritrovo a riflettere e mi chiedo "Che tipo di persona sono?" e anche "Perché faccio tutto questo?". Spesso la gente ci dice "Ragazzi, voi avete reso la mia vita migliore", o "Mi avete aiutatə a trovare il mio sogno", e ora, all'improvviso queste parole mi lasciano un po' spaesato.
19 APRILE 2020 __ Un Giorno
Come già pensavo, a quanto pare non ci sono poi tante cose ed abilità del quotidiano in cui io me la sappia cavare da solo. Non sono neppure in grado di pelare della frutta come si deve (ride). Mi sveglio, rifaccio il letto e poi penso "Forse è così che dovrei vivere".
Esibirmi è la mia passione più grande, ciò cui ho sempre aspirato. Quindi è desolante non poter salire sul palco. Tuttavia, sotto molti aspetti, questo periodo mi sembra una riscoperta di ciò che significa essere 'umani'.
Data la natura della mia professione, ho spesso del tempo libero in settimana ed una certa flessibilità lavorativa, quindi ho avuto modo di avvicinarmi ed appassionarmi alle mostre d'arte. Andare a visitare una mostra significa entrare nel mondo dell'artista. Si tratta di un luogo concreto ma, allo stesso tempo, sa trasportarmi in un altro mondo. Mi basta muovere un passo in questo universo alternativo. Per farlo, non ho bisogno del permesso, non devo organizzarmi con nessuno né preoccuparmi per cosa penserà la gente.
10-11 OTTOBRE 2020 __ BTS Map of the Soul ON:E
Data la situazione, non potevamo fare diversamente. Quindi, invece di nutrire rimpianti ed essere triste, preferisco pensare che abbiamo fatto del nostro meglio, tutto ciò che era in nostro potere fare.
OTTOBRE 2020
Le promozioni di <Dynamite> sono divertenti, entusiasmanti. Sono grato e felice che i nostri sforzi abbiano dato frutto e siano risultati in riconoscimenti. D'altro canto, però, nonostante abbiamo lavorato sodo e continuiamo a fare del nostro meglio, è tutto un po' straniante e diverso perché non possiamo effettivamente presentare ciò che abbiamo preparato al pubblico [di persona].
Però siamo fortunati ad aver potuto lavorare, in questa seconda metà dell'anno, è stato bello. Tante erano le cose da preparare, visto che dovevamo fare tutto in remoto, e tanti sono stati anche gli errori e le difficoltà, ma credo tutto questo sia stato un passo necessario nelle nostre carriere.
FEBBRAIO 2021
Durante la pandemia, ho sviluppato una mia routine quotidiana. Credo di essermici adattato piuttosto rapidamente. I primi 1 o 2 mesi ero un po' spaesato, ma poi sono tornato a dedicarmi ai miei hobby. Ho ripreso a leggere e a fare esercizio fisico. Ho anche scoperto nuovi modi di apprezzare e godermi la musica. Sì, credo di essermi calato in questa routine quasi subito.
13-14 GIUGNO 2021 __ BTS Muster SoWooZoo
Ovviamente provo ancora sentimenti contrastanti [rispetto la situazione, la pandemia], ma cosa posso farci? Se tanto non ho altra scelta che continuare così, meglio darsi da fare ed essere propositivo.
22 SETTEMBRE 2021
Siamo tornati a New York un anno e sette mesi dopo l'inizio della pandemia, anche se non per promozioni album o un tour. Penso avessimo bisogno di una svolta, qualcosa di nuovo sia sotto il punto di vista emotivo che come gruppo, quindi questo viaggio è arrivato al momento più propizio.
Ad ogni modo, credo che quello che sto affrontando sia un processo di auto-rafforzamento. Voglio poter seguire il mio percorso, andare per la mia strada, senza preoccuparmi di ciò che dice la gente.
27-28 NOVEMBRE / 1-2 DICEMBRE 2021
__ BTS Permission to Dance on Stage LA
Credo di aver recuperato la mia scioltezza ed abilità nelle esibizioni prima di quanto mi aspettassi. È bastato il primo concerto per riportare tutto al suo posto.
29 NOVEMBRE 2021
Credo di aver smesso di tenere diari personali e annotazioni quotidiane, dopo aver iniziato a scrivere testi seriamente. La mia filosofia è "cerca di comunicare attraverso la musica. Questi tuoi sentimenti diventeranno un verso in una canzone e qualcuno, ascoltandola, vi troverà una connessione personale". Ecco perché ultimamente mi trovo di più nella lettura che nella scrittura e, similmente, preferisco ammirare un dipinto, conservarne l'impressione che mi lascia, invece di disegnare/dipingere io stesso. Non so cosa ci aspetta in futuro, ma al momento ciò che desidero lasciare ai posteri sono testi e melodie.
Non credo essere un artista debba venire prima dell'essere umani. Ecco perché penso sia prima importante padroneggiare 'l'arte di essere umani' (ride). Non è semplice, sicuramente presenta delle sfide, ma è qualcosa di cui sono fermamente convinto. Cerchiamo d'essere persone migliori, più umane, prima di dedicarci all'arte – sia che si tratti di musica o di qualsiasi altra attività creativa.
15 OTTOBRE 2022 __ BTS <Yet to Come> in Busan
Amo esibirmi, è qualcosa che amo davvero molto, ma è anche piuttosto faticoso. La sensazione è quasi quella che la mia anima sia esiliata dal mio corpo. È davvero, davvero dura (ride).
Però, sì, amo esibirmi.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸ Twitter
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shewalksinthebeauty · 6 years
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Inauguriamo il 2018 con il primo book tag dell’anno. Come sapete (e se non lo sapete perché siete nuovi da queste parti passate qui) siamo soliti abbinare le nostre letture a canzoni, quindi questo tag che abbiamo “rubato” dalla carissima Ileana di Oh ma che ansia ci sembrava perfetto per noi, grosso modo i nostri gusti musicali che virano dal rock alla musica classica, li dovreste aver capiti, ma con questo tag, vi sarà forse tutto più chiaro. Come al solito vi tagghiamo tutti ed aspettiamo le vostre risposte alle 8 particolari domande che seguono, buona lettura!
#1. LIBRO PREFERITO DOVE SONO COINVOLTI ELEMENTI MUSICALI: iniziamo con un libro di cui vi abbiamo parlato molto, un gioiello di narrativa e disegni in cui vengono usate canzoni marinaresche: Il porto proibito di Teresa Radice e Stefano Turconi. Un fumetto emozionante, delicato, con tanti riferimenti non solo musicali, ma anche letterari in cui potrete rifugiarvi per sfuggire al caos e alle ansie che porta con sé il primo periodo del nuovo anno, rilassatevi e viaggiate con gli occhi e col cuore insieme a Rebecca e Abel.
#2. PERSONAGGIO PREFERITO CHE HA A CHE FARE CON LA MUSICA: potremmo dirvi un po’ di nomi, come ad esempio Il Leone di Napoli, il cantante lirico protagonista de L’uomo sentimentale di J. Marias, romanzo in cui attraverso uno stile ed una costruzione narrativa un po’ fuori dagli schemi, si parla del tenore e di un triangolo amoroso che si verrà a formare quasi per caso; potremmo parlarvi di Dylan Dog e del suo sodalizio con il clarinetto e a questo proposito vi consigliamo il numero tutto musicale 235, Sonata macabra, ma il personaggio che ha a che fare con la musica che ricordiamo con più piacere è la dolcissima e sensibile Beth. Stiamo parlando dell’intramontabile Piccole donne di L. May Alcott che ha creato un personaggio praticamente adorabile, Elizabeth March è una grande appassionata di musica e suona il pianoforte con costanza e devozione. Anche se forse la maggior parte dei lettori associa Beth con il primo, o uno dei primi traumi letterari che, in questa sede la ricordiamo per la sua immensa passione.
#3. UN ALBUM CHE VORRESTI FOSSE TRASFORMATO IN UN LIBRO: uno dei miei artisti preferiti, cioè Gordon Matthew Thomas Sumner, per gli amichetti Sting, nel 2009 ha composto l’album (secondo me stupendo) If On A Winters Night, il titolo vi ricorda qualcosa? Il nostro amico lo ha infatti ripreso da Se una notte d’inverno un viaggiatore di Calvino e contiene sia tracce inedite, sia canzoni tradizionali inglesi, basche, tedesche. Dietro questo album, c’è una grandissima ricerca, oltre al ripristino di alcuni canti della tradizione, Sting ha infatti ripreso alcuni testi di autori importantissimi, come Stevenson (Christmas at sea, una delle mie tracce preferite), Blake (Blake’s cradle song) o ha creato un testo per musiche già esistenti, come per You only cross my mind in winter sulla musica di Bach. Ora, se questo album ricco di letteratura, ricerca e tradizione diventasse un libro, secondo me sarebbe stupendo, per ripercorrere costumi, tradizioni, suoni di tempi lontani, legati da un unico filo: l’inverno.
#4. SCEGLIERE IL NOME DELLA VOSTRA BAND USANDO IL TITOLO DI UN LIBRO: dopo un’intensa consultazione tra me e l’avvocato, siamo arrivati ad una scelta, la nostra band si chiamerà Mooned come lo splendido fumetto di Lorenzo Palloni, ma anche per omaggiare uno i Pink Floyd, che quando si parla di lune c’entrano sempre.
#5. SCEGLI IL TITOLO DI UN ALBUM USANDO IL TITOLO DI UN LIBRO: un po’ di magia, un po’ di sperimentazione, la voglia di superarsi già guardando ad un flop; il primo album di Mooned sarà Faust (Goethe), che non deve spaventarvi. È un libro particolare, sicuramente pesantuccio in alcuni punti, ma è geniale, strambo ed anche se può sembrarvi strano, riesce anche ad essere divertente, non lo temete!
#6. SCEGLI LA COPERTINA DELL’ALBUM USANDO LA COPERTINA DI UN LIBRO: guardatela e basta.
#7 CREA LA TRACKLIST DELL’ALBUM USANDO TITOLI DI LIBRI: allora, facciamo una tracklist di sei canzoni/libri (di cui vi linkiamo le recensioni, che se ci mettiamo a parlare di ognuno, scriviamo la Divina Commedia II) per Faust e saranno:
Macumba (di Mattia Iacono)
Risposta multipla (di Alejandro Zambra)
Crocevia (di Mario Vargas Llosa)
Storia del nuovo cognome (di Elena Ferrante)
Pensi che ci saremmo potuti conoscere in un bar? (AA. VV.)
Frantumi (di Giovanni Masi e Rita Petruccioli)
#8 CREA LA BAND USANDO PERSONAGGI LETTERARI: la nostra super band Mooned sarà così formata: Andrea Sperelli (protagonista de Il piacere di D’Annunzio), che altro non può essere che il frontman; Ron Granger (Harry Potter) che è il più malinconico del gruppo, farà ovviamente il bassista; Serva Maria (protagonista de Dell’amore e di altri demoni di Marquez) darà sfogo a tutto il suo estro suonando le chitarre; ultima alle percussioni, il Bonzo dei Mooned sarà la Juric (personaggio di Orfani, serie della Bonelli).
Stiamo ancora ridendo per le scelte di musicisti e tracklist, ora siamo curiosissimi di vedere come si compongono le vostre band letterarie, scervellatevi e poi scriveteci le vostre soluzioni che così facciamo il Festivalbar delle band improbabili!
I link rimandano alle pagine dei prodotti su amazon a cui siamo affiliati, se volete comprare i libri e sostenere noi ed il nostro blog sarebbe un ottimo metodo e vi ringraziamo in anticipo!
Vi ricordiamo che siamo anche qui: Tararabundidee su facebook e instagram ❤
  Musica e libri Book Tag! Inauguriamo il 2018 con il primo book tag dell'anno. Come sapete (e se non lo sapete perché siete nuovi da queste parti passate…
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sounds-right · 7 years
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8/9 Ghali @ Wake Up, Mondovicino - Mondovì (CN)
Nato a Milano da genitori tunisine, Ghali Amdouni, classe '93, è uno dei re indiscussi della Trap italiana e l'8 settembre 2017 è in concerto alla Mondovicino Arena di Mondovì (CN) per il festival Wake Up. Attivo dal 2011, a dicembre 2015 il suo successo inizia a crescere e Ghali viene già definito come l'artista rivelazione dell'anno nel mondo rap. Dopo successi come "Cazzo mene" e "Dende", il suo Album uscito nel maggio 2017 contiene tra gli altri  "Ninna Nanna" (oltre 15 milioni di ascolti su Spotify e doppio disco di platino) un brano capace di mescolare poesia e malinconia. Tra i suoi grandi successi c'è anche "Pizza Kebab", uno dei brani simbolo della sua carriera con "Happy Days", che è già un tormentone (20 milioni di visualizzazioni su Youtube e più di 7 milioni di ascolti su Spotify). A differenza di molti colleghi colleghi e nonostante la giovane età (ha appena 24 anni), non ama ostentare e spesso pubblica sui social network pensieri. Ecco cosa ha scritto il 5 agosto: "(…) Mi manca Baggio, il mio quartiere, i miei bar, i parchetti e i miei marciapiedi testimoni di tutto. Quando rientro in zona penso sempre: 'che strano vedere un Mercedes Van nero con i vetri oscurati in via'. I vicini di casa sono contenti e orgogliosi o almeno sembra. Rientro a casa, l'unica che ho avuto anche se un buco minuscolo per me e la mia statura, mi sdraio e penso a quanto sono fortunato e da cosa siamo riusciti a scappare, immerso nei regali e lettere di fans che occupano ormai i 3/4 della stanza. Non vedo l'ora di dedicare un giorno a tutte quelle lettere. Non vedo l'ora di tornare in studio. Mi piace la musica, ma la fama e le sue conseguenze spesso mi fanno male. Auguro ai miei colleghi di non farsi abbagliare dalla folla che acclama, dalle donne facili, dalle droghe difficili e dal comfort del successo. Lucidi e consapevoli. Che l'arte e l'impegno nel farla non ci consumino il volto e l'anima. Che Dio ci illumini e ci accompagni durante nostre scelte".
Dalle 21 e 30, apertura cancelli alle 19 e 30.
Wake Up è un festival tutto da ballare che prende vita in cinque eventi dall'8, al 30 settembre 2017 alla Mondovicino Arena di Mondovì (Cuneo). L'8 settembre si parte con Ghali, il 9 prende vita un evento Random, una festa a caso. Il 16 è la volta di Gigi D'Agostino, mentre il 23 sul palco vanno J-Ax, Fedez, Rovazzi, Danti (unica data italiana). Il 30 è invece la volta di Martin Garrix, dj più votato nella Dj Mag Top 100, la chart più importante del clubbing mondiale. Wake Up è un viaggio pieno di energia attraverso i diversi generi che fanno muovere a tempo il mondo: pop, dance internazionale, hip hop, elettronica, trap (…), accompagnato da quattro incontri pomeridiani gratuiti con i nuovi protagonisti del web (qui tutti i dettagli: goo.gl/2yAr2L).
Evento Facebook e prevendite goo.gl/KdzsEG
Wake Up www.facebook.com/wakeupmusicevents/ http://www.wkup.it info: 3349224626
Mondovicino Arena c/o Mondovicino Outlet Village Piazza Jemina, 47 Mondovì (CN) http://www.mondovicino.it/it/ Autostrada A6 Torino - Savona. Uscita Mondovì
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8/9 Ghali @ Wake Up, Mondovicino - Mondovì (CN)
Nato a Milano da genitori tunisine, Ghali Amdouni, classe '93, è uno dei re indiscussi della Trap italiana e l'8 settembre 2017 è in concerto alla Mondovicino Arena di Mondovì (CN) per il festival Wake Up. Attivo dal 2011, a dicembre 2015 il suo successo inizia a crescere e Ghali viene già definito come l'artista rivelazione dell'anno nel mondo rap. Dopo successi come "Cazzo mene" e "Dende", il suo Album uscito nel maggio 2017 contiene tra gli altri  "Ninna Nanna" (oltre 15 milioni di ascolti su Spotify e doppio disco di platino) un brano capace di mescolare poesia e malinconia. Tra i suoi grandi successi c'è anche "Pizza Kebab", uno dei brani simbolo della sua carriera con "Happy Days", che è già un tormentone (20 milioni di visualizzazioni su Youtube e più di 7 milioni di ascolti su Spotify). A differenza di molti colleghi colleghi e nonostante la giovane età (ha appena 24 anni), non ama ostentare e spesso pubblica sui social network pensieri. Ecco cosa ha scritto il 5 agosto: "(…) Mi manca Baggio, il mio quartiere, i miei bar, i parchetti e i miei marciapiedi testimoni di tutto. Quando rientro in zona penso sempre: 'che strano vedere un Mercedes Van nero con i vetri oscurati in via'. I vicini di casa sono contenti e orgogliosi o almeno sembra. Rientro a casa, l'unica che ho avuto anche se un buco minuscolo per me e la mia statura, mi sdraio e penso a quanto sono fortunato e da cosa siamo riusciti a scappare, immerso nei regali e lettere di fans che occupano ormai i 3/4 della stanza. Non vedo l'ora di dedicare un giorno a tutte quelle lettere. Non vedo l'ora di tornare in studio. Mi piace la musica, ma la fama e le sue conseguenze spesso mi fanno male. Auguro ai miei colleghi di non farsi abbagliare dalla folla che acclama, dalle donne facili, dalle droghe difficili e dal comfort del successo. Lucidi e consapevoli. Che l'arte e l'impegno nel farla non ci consumino il volto e l'anima. Che Dio ci illumini e ci accompagni durante nostre scelte".
Dalle 21 e 30, apertura cancelli alle 19 e 30.
Wake Up è un festival tutto da ballare che prende vita in cinque eventi dall'8, al 30 settembre 2017 alla Mondovicino Arena di Mondovì (Cuneo). L'8 settembre si parte con Ghali, il 9 prende vita un evento Random, una festa a caso. Il 16 è la volta di Gigi D'Agostino, mentre il 23 sul palco vanno J-Ax, Fedez, Rovazzi, Danti (unica data italiana). Il 30 è invece la volta di Martin Garrix, dj più votato nella Dj Mag Top 100, la chart più importante del clubbing mondiale. Wake Up è un viaggio pieno di energia attraverso i diversi generi che fanno muovere a tempo il mondo: pop, dance internazionale, hip hop, elettronica, trap (…), accompagnato da quattro incontri pomeridiani gratuiti con i nuovi protagonisti del web (qui tutti i dettagli: goo.gl/2yAr2L).
Evento Facebook e prevendite goo.gl/KdzsEG
Wake Up www.facebook.com/wakeupmusicevents/ http://www.wkup.it info: 3349224626
Mondovicino Arena c/o Mondovicino Outlet Village Piazza Jemina, 47 Mondovì (CN) http://www.mondovicino.it/it/ Autostrada A6 Torino - Savona. Uscita Mondovì
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thrillerlibri-blog · 7 years
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Nel caos di stanze stupefacenti - Levante
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Un caos del tutto calmo
Claudia Lagona - alias Levante - nasce nel 1987 a Caltagirone e afferma di "essere cresciuta" con la musica di Meg, Cristina Donà, Bianco, Carmen Consoli, Mina, Janis Joplin, Tori Amos e Alanis Morissette. Un buon inizio non trovate? Ma non è che l'inizio appunto, perché nel 2013, con l'etichetta INRI, incide il brano Alfonso, noto per il ritornello in cui canta “Che vita di merda”. Poi Apre i concerti del “Sotto casa Tour” di Max Gazzè, Fiorello la invita alla sua Edicola e, l'11 marzo 2014 esce il suo primo album Manuale distruzione che debutta alla posizione numero 8 della classifica FIMI. L'album viene poi premiato come “migliore opera prima” dall'Academy Medimex. Partecipa al Concerto del Primo maggio 2015 e pochi giorni giorno dopo esce il nuovo album Abbi cura di te per la Carosello Records. Nel corso dell'anno vengono pubblicati quattro singoli estratti dall'album: Ciao per sempre, Finché morte non ci separi, Abbi Cura di Te e Le lacrime non macchiano. Il 7 aprile 2017 viene pubblicato il suo terzo album Nel caos di stanze stupefacenti. Il disco presenta un duetto con Max Gazzè per "Pezzo di me". Ed è proprio di questo album che voglio parlarvi, perché è da qui che inizia il mio ascolto di una nuova artista. Ma in piazza scendo solo per il cane Non mi vogliate male Ho sempre poco tempo per lottare senza il mondem
EcchèCaos!
Chi mi conosce sa benissimo che ricerco sempre nuovi sound, italiani e internazionali, e che mi lamento perché di roba buona ne esce col contagocce. Levante è una di quelle gocce, bere o versare sul tavolo a voi la scelta, ma pur sempre una stilla innovativa e fuori dagli schemi. L'album ha 12 brani: Caos (Preludio) – 1:48 1996 La stagione del rumore – 2:39 Io ti maledico – 3:19 Non me ne frega niente – 3:09 IO ero io – 3:41 Gesù Cristo sono io – 3:13 Diamante – 3:33 Pezzo di me (featuring Max Gazzè) – 3:22 Santa Rosalia – 3:02 Le mie mille me – 2:53 Sentivo le ali – 3:17 Di tua bontà – 3:15 Ogni brano ha un suo perché, ed è strutturato affinché la musica non copra mai la voce di Levante, a volte melodica altre graffiante, rendendo ogni pezzo equilibrato strumentalmente e sempre forte nel testo. Il messaggio? Dovrete cercarlo dentro di voi, perché in questi brani Levante sembra raccontare stralci di vita propria, come fa ogni artista d'altronde, tentando di trasmetterci quell'emozione che magari anche noi, in fondo, abbiamo provato almeno una volta. A mio dire ci riesce, smuovendo con le giuste parole piccoli pezzi di roccia che erano rimasti incastrati a metà tra il cuore e la mente.
Ordine in sala! (discografica)
Una cosa che odio di tanti album è quella di partire con i brani "forti" e poi terminare con i brani lagnosi, che alla fine ti ritrovi ad ascoltare sempre e solo le prime 4 canzoni e poi cambi CD. In "Caos di stanze stupefacenti" questo non accade, l'alternanza tra brani melodici e pop-rock è ben bilanciata e gradevole, tenendo alta l'attenzione fino all'ultima canzone. E poi è impossibile non farlo ripartire, ascoltare il prologo melodico e ponderato per poi far esplodere il ritmo rap stringente del brano successivo e così via di nuovo fino al 12°. Insomma, il caos è molto interiore, perché a conti fatti c'è un ordine quasi maniacale in questo disco. Mi si legge in fronte Il caos che ho dentro Si sente forte Il caos che ho dentro Mi porto fino alla fine del mondo Voglio andare più a fondo Voglio le ali, pensieri su cui volare Dove non so toccare, la terra è distante.
Sensazioni contrastanti
Avendo adorato questo album ho ascoltato anche i precedenti, dove in realtà non ho trovato quello che cercavo. Sia chiaro, ogni album è a sé e trasmette una sensazione precisa, ma a livello di ritmi e organizzazione dei brani non mi sono piaciuti granché. Il primo album è un po' una noia (sempre parere personale eh!), già col secondo si sente un'artista che vuole emergere e che cerca di distanziare i suoi coetanei "Amici" o con l' "X factor", ed è uno sforzo appena soddisfatto, che raggiunge il suo culmine in questo terzo album davvero ben fatto. A mio avviso Levante nasce oggi, nel 2017, prendendo piena coscienza di sé e dei suoi mezzi. Quindi se avete Spotify ascoltatela, e magari comprate il disco se vi piace, diamo una possibilità a una giovane artista di 29 anni che in soli 4 anni di attività ha saputo imboccare la strada giusta. Ricordate quando Alessandro Mannarino cantava al "bar della rabbia"? Io si, e ora fa il tutto esaurito con oltre 10mila presenze. La strada è lunga e tortuosa ma le scarpe sono nuove, io mi incammino con lei, cuffie in testa. Simone Pinna Click to Post
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robertodiana · 7 years
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Domani, domenica mattina, andrete al bar a bere un caffè e sentirete anche voi che tutti quanti sono in attesa del Lunedì migliore dell'anno. :) #lunedimiglieredel2017 Si, il miglior "Lunedì 13 Marzo" dell'anno perché oltre essere già una data speciale per me, lo sarà ancora di più perché finalmente uscirà "Raighes Vol 2" :D Si sente la tensione nell'aria :) Ho visto macchine partire da stasera per andare a mettersi in coda al loro negozio di dischi di fiducia. iTunes mi ha scritto chiedendomi d'ora in poi di non programmare più un uscita e di fare solo dischi a sorpresa perché i loro server stanno impazzendo. Spotify ha già preparato una pubblicità ogni 30 secondi per dirvi di diventare premium solo in previsione dell'uscita. A #Roma stranamente si prevedono #scioperi perché non è giusto che qualcuno acquisti Raighes Vol 2 senza aver bene assimilato il Vol 1. :) Adesso la finisco :D e seriamente vi dico che se qualcuno vuole ripassare ecco il link di Spotify per ascoltare nostalgicamente il Vol 1, mentre cucinate, pranzate in famiglia, andate al mare o fate qualunque altra bella cosa :) Monday March 13th is the Day :D Love Roberto https://open.spotify.com/album/2Db16lkmAMYbIFBriexskZ
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