Tumgik
#perché poi se comincio....
sonego · 2 months
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che palle mi manca il milan non ho visto la partita giovedì e giochiamo domenica sera 😔😩
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l-incantatrice · 21 days
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Nell’ultimo anno ho mandato affanculo qualche persona. Prima di tutto due dietologi da cui ero andata per perdere qualche chilo. Purtroppo tre anni fa ho dovuto iniziare a prendere un farmaco che è anche anabolizzante,così nel giro di 15 giorni ho messo cinque chili pur seguendo una dieta ipocalorica e bilanciata. Questi due medici non solo non sono riusciti a farmi perdere peso,ma con le loro diete sbagliate hanno peggiorato le mie patologie. Ora sto andando da una nutrizionista giovane,seria e onesta e finalmente,anche se molto lentamente,comincio a perdere peso e le mie condizioni di salute sono migliorate. Poi,lo scorso novembre,ho mandato affanculo la mia parrucchiera,da cui andavo da circa 17 anni e con cui avevo un rapporto amichevole. Nell’ultimo anno era molto scorbutica perché voleva che facessi il colore e il taglio che piacevano a lei e non approvava le mie scelte.Alla fine mi sono fatta convincere a tagliare i capelli come diceva lei,ma me li ha tagliati troppo corti e stavo malissimo. Ho fatto mesi a disagio quando uscivo di casa. Ora vado da un altro parrucchiere che ha tinte ottime,é molto bravo e tratta le clienti come regine.
Quindi,visto che mandare affanculo quelle persone,mi ha migliorato notevolmente la vita,sto già pensando a chi può essere il prossimo da mandare affanculo 🤣🤣
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ilpianistasultetto · 21 days
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Ma se pò campà co' 'sta paura sul collo che scoppia 'na guerra mondiale da un momento all'altro?
Io non ci credo ma la tensione resta, anche perché non trovi più una notizia positiva da leggere per tirare un sospiro di sollievo, solo roba deprimente. Secondo gli analisti più guerrafondai in qualche modo moriremo tutti se non armiamo l'Ucraina, "mo me lo segno" avrebbe detto Troisi, uccellacci del malaugurio sempre presenti in televisione, qualcuno di questi ha detto: "preparatevi alla guerra se volete la pace", ma cosi, di punto in bianco? Mica ogni giorno ci siamo allenati a sparare contro le sagome dei possibili nemici. E poi in che modo mi devo preparare? Comincio a litigare con il mio vicino di casa o mi armo di vaffanculo per l'ENEL?
Non ho fatto nemmeno il militare, esonerato perche' orfano di padre. Io sono un tipo tranquillo, non credo di avere nemici, di armi e bombe a mano non capisco nulla, l'ultima volta che ho giocato a freccette, in un villaggio turistico, sono ancora in causa con un tizio che prendeva il sole con un costume a cerchi colorati! Questo governo fara' partire corsi di formazione per pistoleri occupabili? E che dire dei virus sempre in agguato? Non passa giorno che i giornali non scrivano di nuove pandemie in arrivo. Un futuro da immaginare con infermieri con la siringa del vaccino nella mano destra e il fucile nelle sinistra, guerre e pandemie da combattere, per non parlare delle zanzare, ogni volta ne arriva qualcuna che trasmette malattie, allora ti devi armare di unguenti repellenti e allenarti a tirare pantofole su ogni piccolo segno scuro alla parete o prenderti a schiaffi appena senti un ronzio sospetto all'orecchio!
Praticamente, per chi comanda, devi solo scegliere come morire: sparato, infettato o punto da una zanzara del cazzo. Futuro di cacca! @ilpianistasultetto
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kon-igi · 7 months
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IL CANALE DEL DOLORE
È un argomento molto difficile da trattare per me, anzi, lo era fino a oggi pomeriggio, quando sono riuscito a trovare una metafora per definire il mio stato d'animo... stavo guidando, ho tirato fuori una penna dalla borsa e mi sono scribacchiato sul polso il titolo che avete letto là in alto, giusto per non dimenticare l'immagine che mi era apparsa.
Non credo proprio di soffrire di depressione (non rispetto i criteri maggiori), magari qualcosa di più simile a una pseudo-ciclotimia ma, vedete, potrei anche sbagliarmi però ho come l'impressione che le persone dividano le loro esperienze in positive e negative: da una parte le cose che le hanno fatte stare bene e che, se perseguite, continuano a far stare bene e dall'altra quelle negative, esperite nel passato e da evitare nel futuro.
Sbaglio nel pensare questo? Me lo confermate?
Ecco... per me funziona in modo completamente differente.
Io ho vissuto esperienze e basta, se percepite poi positive o negative dipende dalla mia vicinanza al Canale del Dolore.
Prendete la mia gattina Minou, che ci è stata accanto per tanti anni, fin dalla nascita di Figlia Grande.
Se percorro la mia vita nel verde paesaggio del mondo posso ricordarne con gioia i bei momenti condivisi assieme - quando la allattavo minuscola e miagolante, quando dal tavolo ha rubato un pollo arrosto intero più grande di lei e quando Figlia Grande divideva con lei i biscotti plasmon sul seggiolone. Poi però imbocco il viale di ghiaia che costeggia il canale del dolore e comincio a provare nostalgia - le zampate di fango che ancora resistono sotto al davanzale della finestra da cui entrava, il collarino viola che sbuca fuori da un cassetto - e poi comincio a camminare sugli argini del canale, dove mi prende la tristezza del vuoto che ha lasciato, di come forse avrei dovuto accarezzarla di più, di come a volte la sogno e sono pieno di gioia che sia tornata ma poi mi sveglio con le guance umide.
E infine cado nel canale del dolore, dove riconosco le mie colpe e ciò che avrei potuto fare e non ho fatto.
Intendiamoci, non succede sempre e soprattutto non succede per ogni cosa che ho vissuto ma il cammino è sempre potenzialmente quello.
Per dire, ho vissuto cose estremamente negative e mi basta riuscire a stare lontano da quel canale, nel verde della foresta del mondo, per riuscire comunque a evocare un ricordo di quello che di bello sono riuscito a tirare comunque fuori da esse.
Vi dirò, forse il trucco è camminare sul bordo di quel viale di ghiaia, attingendo alla malinconia per farmi più consapevole del tempo che scorre in una sola direzione e nel contempo non rimpiangere mai troppo ciò che non è più...
Però la vita è faticosa e in quel canale giacciono troppi nomi e troppi istanti perché il mio passo sia sempre fermo e dritto.
E fa male che il dolore nel caderci dentro offuschi i bei ricordi.
Vabbe'... stasera va così ma sono sicuro che domani qualcuno mi confermerà che c'è davvero del buono in questo mondo e che è giusto combattere per questo, quindi tranquilli <3
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spettriedemoni · 1 month
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Riunioni di condominio
Ieri oltre agli scazzi vari ci si è messa la riunione di condominio a dare il colpo finale.
Ho dovuto sopportare un paio di ore di lamentele varie la cui più originale è stata quella di un condomino che non si fa capace di dover pagare le raccomandate per coloro che non hanno la PEC. È stato un continuo "Perché gliele dobbiamo pagare noi?" e a nulla è servito spiegarli che quelle sono spese del condominio quindi non è che se le paga lui ma le paghiamo tutti in quanto condomini. Tra l'altro questa non è la spesa più grossa del condominio visto e considerato che il precedente amministratore ha lasciato diverse migliaia di euro di debiti.
Finita la riunione ne abbiamo fatta un'altra tra noi due tre condomini per scambiarci impressioni, informazioni e pareri: altra mezz'ora. Tornato a casa poi ho iniziato ad avvertire molto freddo visto che la sala della riunione era senza riscaldamento e poco dopo pure un forte mal di stomaco. Se mi sono preso qualche accidente gli faccio pagare i danni.
Verso le ore 23 poi, dopo aver fatto anche io la PEC, sempre il condomino di cui sopra ha iniziato a tempestare di messaggi il gruppo Whatsapp della nostra palazzina.
Ci vuole il fisico per fare queste riunioni. E la pazienza.
Comincio a scarseggiare di entrambe.
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Ieri ho trovato il coraggio di lasciarti andare per sempre
Ieri ti ho detto addio
Ieri è iniziata la mia rinascita tra il dolore infinito che sento dentro il vuoto di te che già non sei più parte della mia vita, delle mie giornate, della mia quotidianità
Ci siamo lasciati dandoci per l'ultima volta tutto il bene che ci siamo sempre promessi fin dal primo giorno e ora posso dire fino all'ultimo istante
Ci siamo lasciati senza odio alcuno, augurandoci il meglio l'uno per l'altro. Tu lo hai detto a chiare lettere augurandomi la felicità che merito e lì ho iniziato a temere di aver perso per sempre l'unica persona che davvero mi conosce profondamente ma era troppo difficile continuare, stava diventando un'amicizia distruttiva perché io non riesco a reprimere le mie emozioni, non riesco a smettere di immaginarti al mio fianco ogni momento e tu invece sì eri capace di tenere ben distinta la realtà dalla chat, da una vicinanza solo virtuale e questo sentivo che ci stava allontanando ogni giorno di più e sapevo che entro la fine di quest'anno tutto sarebbe finito, avrei voluto resistere ancora, stringere i denti ancora un poco il tempo per poter vivere insieme ancora un paio di tappe e traguardi importanti come la tua laurea, come la pubblicazione dei nostri libri, come la mia patente e l'inizio dei nostri lavori e invece ieri sera ci siamo salutati per l'ultima volta tra le lacrime più sincere
Ieri sera ho letto per l'ultima volta il tuo nome in chat proprio mentre stavo per sedermi sugli spalti di quel concerto che tu sai aspettavo da tanto tempo, quello della mia cantante preferita che ha scritto ogni canzone come la playlist della mia vita oltre che della sua, ho letto velocemente le tue ultime frasi che sono incise sul mio cuore, ti ho detto per l'ultima volta ciao, ho chiuso per sempre quella chat, ho chiuso per sempre ogni contatto con te, mi sono seduta tremavo ancora subito dopo si sono spente le luci ed è iniziato il concerto, ogni frase era una pugnalata ma nonostante ciò mi costringevo a cantare a buttare attraverso quelle parole tutto il dolore interiore, a urlarle quelle frasi e poi proprio tra le prime canzoni inaspettatamente c'è stata "frasi a metà" e lì ho sentito come se la Pausini sapesse che dovevo sentire una conferma di aver fatto la cosa giusta al momento giusto e lo ha fatto me l'ha confermato con quella frase "non c'era posto migliore" e forse è davvero così non c'era posto migliore perché questo mi ricorda quanto non poteva funzionare tra noi, tu in un posto così non ci avresti mai messo piede mentre io mi sento viva in quella confusione, se la Pausini ha fatto la playlist della mia vita non c'era davvero posto migliore per iniziare a rinascere a riprendere in mano la mia vita lasciandoti andare per sempre. Dopo un'ora buona ha cantato "come se non fosse stato mai amore" lì ho pianto e ho cantato con la voce spezzata e ho pianto ancora, sentivo di starti dicendo ancora una volta addio ancora più forte "ieri ho capito che è da oggi che comincio senza te", "ma adesso è troppo presto", "e vorrei fuggire via, e vorrei nascondermi ma resto ancora così senza parlare senza dirti non te ne andare".
È la fine di un capitolo intenso davvero ma se voglio tornare a vivere devo andare avanti da sola senza te e lo faccio per me, volto pagina ora torno a vivere per me
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libero-de-mente · 7 months
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L'angelo custode
La cabala dice che abbiamo un angelo custode.
Secondo me, quando nacqui io, l'angelo custode me lo diedero d'ufficio.
Non uno di quelli blasonati e con una carriera brillante alle spalle, ma un tirocinante che doveva fare esperienza.
Per intenderci l'angelo custode è una figura che accompagna il fedele nel suo percorso di vita, dalla nascita fino alla morte.
Ora. Io mi sto ponendo serie domande sul mio latitante angelo custode. Secondo i segni zodiacali, invece, il mio angelo custode è un certo signor Hagiel. Mi sa tanto di nome del Nord Europa, uno di quei tipi discendenti dalle popolazioni del Nord molto severo e algido.
Ho letto che possiamo percepire la presenza del nostro angelo custode quando qualcuno ci aiuta, oppure quando si ha la sensazione di grande gioia e beneficio senza un motivo apparente.
Però. La sensazione di protezione che io ho avuto quando qualcuno mi ha aiutato, l'ho provata pochissime volte in vita mia. Anzi sono state di più le volte che ho aiutato, anche nei periodi in cui stavo affogando di mio.
Invece la sensazione di grande gioia e beneficio senza motivo la provo, generalmente, alla terza birra che abbia una gradazione importante. O quando prendo psicofarmaci.
Alla mia età comincio a dubitare sull'impegno profuso nei miei confronti dal mio angelo custode, vero è che mi salvò la vita quando ero un marmocchio, però poi si è come distratto.
Non so se è uno molto sbadato, un lazzarone, uno che percepisce una sorta di reddito e che "ma chi me lo fa fare" oppure è un perfetto rimbambito. In alcuni momenti ho come l'idea che il mio angelo custode sia alcolizzato.
Deve avere avuto dei problemi che io non conosco. Magari il suo problema sono io.
Tutti abbiamo un angelo custode. Dicono.
Mi chiedo allora dove sono quelli che dovrebbero aiutare quelli che stanno affogando. Quelli che tendono la mano sperando che qualcuno gliel'afferri e invece nessuno lo fa. Così affondano. Muoiono.
Riflettendoci mi sono fatto un'idea. Gli angeli custodi esistono, siamo noi. Ma attenzione non abbiamo solo il compito di salvare noi stessi, di proteggerci, no. Dobbiamo farlo anche con chi ne ha bisogno. Questo fa stare veramente bene.
Perché credo fermamente che a forza di aiutare il prossimo, troveremo altri angeli custodi tra di loro pronti ad aiutare.
Aiutare anche noi se ce ne fosse bisogno. Perché prima o poi tutti abbiamo bisogno di una mano a cui aggrapparci. Anche quelli che si sentono, o si credono, più in alto degli altri.
Comunque a parte queste considerazioni, domani invierò una raccomandata per chiedere la sostituzione di Mr Haigel.
Chiederò il gratuito patrocinio da un altro angelo custode, iscritto all'albo dei protettori da almeno due secoli.
Uno sicuro di se stesso e non uno che beve per dimenticarmi.
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belladecasa · 7 months
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Ho sintomi influenzali e febbre mi fa male ogni singolo centimetro del corpo, la mia testa elenca trecento malattie a cui questo aspecifico sintomo sarà probabilmente riconducibile quando in realtà sarà forse perché ho percorso 12 km sotto pioggia e vento vestita da preservativo (cfr foto allegata nel post precedente) fatto viaggio di 13 ore dopo averne dormite 3 per tornare io lo dico sono un’ingrata ma lo dico: viaggiare da poraccia non è sostenibile per il mio cagionevole corpo io mi sento morire non mi godo nulla mi trascino senza vita per km trainata dalla fomo vorrei sempre e solo viaggiare ma quando viaggio soffro tutto il tempo perché il mio corpo non può reggere stress e fatica e io me ne frego ma poi lui alla fine si ribella io sono stanca di essere un corpo ok?? Di base mi sveglio e mi sento morire sono totalmente incapace di intendere e di volere fino alle 13, quando in media faccio colazione e così in media pranzo tra le 15 e le 16 poi mi viene sonno anche se magari ho dormito 10 ore quindi dormo fino alle 17 e comincio ad essere cerebralmente attiva alle 18 fino circa alle 21/22 quando divento una persona quasi normale poi basta dopo divento già esausta e questo stile di vita mi porta a procrastinare ogni attività o a farla a rallentatore ovviamente la persona media mi dice che devo impegnarmi e io ci provo mi violento ogni giorno per fare il più possibile che però è il minimo che vedo fare agli altri quasi senza fatica tralasciando il fatto che sono depressa e questo non fa altro che farmi sentire un fallimento ambulante rafforzando i miei sintomi depressivi vbb torno a emettere suoni di lamento mentre sguazzo nel senso di colpa di non riuscire a scrivere una riga di tesi tranquilli questo post sparirà o comunque voi non lo leggerete perché vi interessano solo le mie foto da meretrice
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ross-nekochan · 3 months
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La malattia della settimana scorsa, come è giusto che sia, mi ha fatto "rallentare" e riflettere sui ritmi che sto sostenendo in questi mesi e su alcuni punti di questo lavoro. I ritmi sono molto serrati, ma è anche perché io decido quotidianamente di perseguire la mia passione della palestra, sottraendo ore di riposo e di preparazione pasti - quindi un po' è anche colpa mia.
In quella settimana di malattia e per il discorso ferie ho odiato la mia azienda nella maniera più forte possibile - avrei voluto andarmene via subito. Tuttavia, quando penso a dimettermi nel momento in cui sono nell'azienda che mi è stata assegnata mi sento abbastanza in pace: l'ambiente è multiculturale, il lavoro non è complicato, i colleghi non sono per niente male e ho il caffè e il cappuccino gratis.
Se dovessi pensare a quello che proprio non va è una cosa sola: il viaggio. Perdo praticamente 3h della mia giornata solo per raggiungere e tornare dall'ufficio.
E allora il punto è: devo cambiare lavoro o devo cambiare casa?
Se cambiassi casa e mi avvicinassi a Tokyo potrei, sì, dimezzare i tempi ma perderei l'aiuto all'affitto che attualmente l'azienda mi offre (ovvero mezzo affitto me lo pagano loro per 2 anni) e, cosa più importante, perderei il contatto diretto con tutti gli amici che ho conosciuto qui. È pur vero che so già che prima o poi ci si abbandona, ma è come se non mi sentissi in grado di fare il primo passo (specialmente se si aggiunge al discorso economico). Inoltre, anche questo lavoro nell'attuale azienda potrebbe essere temporaneo e potrei essere spostata da un giorno all'altro.
Quindi che fare? La soluzione sarebbe fare una scala delle priorità e capire cosa fare. Però nel momento in cui mi decido a cambiare casa, sto lì a pensare a quanto mi costerà in più e alla perdita umana che dovrò affrontare (e che forse non sono ancora pronta ad affrontare).
In tutto ciò, ogni tanto mando cv totalmente a caso e questo mi ha portato oggi (che sono in smartworking*) a fare due colloqui con due aziende diversissime tra loro:
- nel primo caso è nell'industria dei viaggi e del turismo. Azienda internazionale solida con 2 giorni a settimana in smart e con 10 giorni di malattia in aggiunta alle ferie retribuite. Tutto molto allettante, se non fosse che mi sono resa conto che il giapponese probabilmente non potrei usarlo più frequentemente come adesso;
- nel secondo, industria dell'insegnamento dell'inglese. Orari un po' strambi e con il lunedì di riposo invece del sabato. In questo caso dovrei praticamente gestire una mini scuola tra genitori e personale per cui il giapponese è richiesto e lo utilizzerei. Poco chiaro il discorso ferie (120 annual leaves che significano? Che leaves sono? Boh).
Non so come andrà a finire (dato che sembrano sempre tutti interessati ma poi ti ghostano). Sebbene l'unica cosa certa che so è che in generale non sento che il mondo IT mi appartenga e che un giorno cambierò campo, ogni volta che comincio a muovermi, tutto quello che lascio indietro diventa evidente e mi mette sempre molta tristezza al punto che vorrei che le cose rimanessero come sono. Sarà sicuramente la paura dell'ignoto...
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sonego · 1 year
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oggi a lavoro ho ammesso di farmi pare mentali à gogo. sono tornato a casa e mi sto facendo ALTRE pare. si parla ora in ufficio de "le famose pare di nico" e mi fa ridere (davvero, non ironicamente) ma in tutta serietà ed onestà devo calmarmi un pochettino con ste pare perché ultimamente mi sto rovinando la serenità da solo un po' troppo spesso
#in realtà al momento me le sto facendo perché sono triste#che SO che sembra non avere senso ma hey il mio cervello ha poco senso#(ne ha un po' di più per me perché vivo con il border da abbastanza da aver capito molti dei sui meccanismi#ma sono malsani e non funzionali quindi so che la maggior parte delle persone rimarrebbe ??? se li provassi a spiegare)#ma in pratica sono triste perché mi manca una persona (che ho visto un'ora fa. ma ok) > penso a quanto fa schifo la vita quando non posso#vederla o parlarle come ero abituato a fare > mi metto a pensare ossessivamente a lei/a quanto è inutile la vita senza di lei (MOOOLTO#dramatic. la vedo tutte le settimane anche se ultimamente di meno) > overanalizzo ogni nostra interazione. comincio a pensare che di sicuro#lei è contenta di non avermi tra le palle così tanto e non vedeva l'ora di liberarsi un po' di me#poi piango e mi torturo per un'ora senza interruzioni e mi viene voglia di cavarmi gli occhi#TUTTO QUESTO sentendomi tutto il tempo in colpa perché questa persona non sta troppo bene fisicamente e io LO SO e sono anche sinceramente#preoccupato e mi dispiace e voglio davvero che si riposi. però non riesco a fermare questi pensieri di merda che#sono veramente egoisti perché il suo mondo non ruota intorno a me e so razionalmente benissimo che non mi direbbe mai che sta male solo per#trovare una scusa per non vedermi o cose del genere e non è neanche che penso questo è solo che mi sento in colpa a pensare che lei è#contenta di non vedermi quando col cazzo che una che sta a casa perché sta male è contenta????? cioè mi sembra proprio di#boh farle proprio un disservice a pensare ste cose anche se tutto viene da un odio per me stesso non dal mio pensare che lei sia una brutta#persona o che#sto rantando come non mai lmao è che sto sinceramente male. cioè mi sento proprio quella stupida sensazione del cuore che mi si stringe#tipo stritolato dalle mani della mia ansia#che immagine poetica lmao ma è proprio così che mi sento cioè una stretta al petto che mi fa sentire così... male#non sono bravo a spiegare come mi sento a parole... è un periodo di merda sinceramente. molto di merda#fisicamente e mentalmente è tutto difficile e mi viene da piangere in continuazione anche se poi non ci riesco quasi mai#e dio santo può il mio cervello lasciarmi stare 2 secondi cioè okay non posso vederla e sono triste ma perché devo turn it all into una#roba catastrofica e come se l'universo mi odiasse e lei mi odiasse e TUTTI mi odiassero. FRA CALMATI#forse è anche perché ho un po' bisogno di stare fuori casa e con amicə ma in realtà non ho molti amici lmao cioè tbh lei è l'unica con cui#esco perché sono triste e solo e mentally ill#e boh sono triste. mi sento solo mi sento stanco mi sento distrutto mi sento ansioso. e ora chiudo e mi sa che cancello sto post presto lol
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la-haine-x · 6 months
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Ti svegli che hai già sonno. Vai a letto che non hai sonno.
Dormi male.
Quel dolore alla schiena. Dovresti fumare meno, lo sai già questo.
E poi quegli shot e le birre prima di rientrare a casa.
Inevitabile poi l'ultima sigaretta prima di coricarti, con il cellulare in mano, evitando di continuare a pensare alla giornata, scorrendo sullo schermo quello che, della giornata ci siamo persi. Quell'insistenza poi nel cercare di svegliarti presto, per poter sfruttare al meglio la giornata. E ti svegli di merda comunque.
Che poi gli altri come fanno?
Ma a loro fa male la schiena?
Di certo che non fanno tutte le lavastoviglie che faccio io.
Che poi non è nemmeno una questione fisica.
Gli acciacchi ce li abbiamo tutti.
Il problema è che non vedo un'uscita. Uno stipendio a casa lo si porta sempre, ma è quel non riuscire a mettere un piede davanti all'altro e darsi una direzione.
Chi sarò da qui a 1 anno? 10 anni? 20 anni?Un figlio si potrà fare? Come faccio con il lavoro?
Nemmeno li faccio questi pensieri in maniera logica. Mica mi metto a letto e comincio a pensare al futuro. Ormai manco ci penso. Se ci penso è peggio.
Penso agli ordini, alla linea da preparare per il venerdìe sabato (ma sono l'unico che il giovedì fa spazio neifrigoriferi??).
E puntualmente andiamo in merda se non mi fermo quella mezz'ora in più ad avvantaggiare qualcosa.Però si incazzano se fai 5 minuti di ritardo! E quando resti ogni giorno 15 minuti in più? Io il contratto glielo farei a tutti, ma hai idea di quanto mi costa?
Ci parlo con il commercialista ogni mese e siamosempre al punto di partenza. Alza i prezzi. Togliquesto. Fai così. Ma mica ci sta lui nel ristorante.
RIDI.
Devi sempre avere il sorriso stampato in faccia. Menomale! Una costrizione piacevole. Se non fosse per questo lavoro, la mia passione, mica sarebbe sempre facile andare avanti.
O forse si?
Non lo so.
Che ore sono?
Che dice la sveglia?
...ma perché l'ho guardato!
Adesso ho l'ansia che ho poche ore di sonno e chel'ansia stessa potrebbe farmi passare il sonno. Che vita di merda.
Che lavoro di merda.
Adoro il mio lavoro.
BURNOUT.
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dottssapatrizia · 1 year
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PROPOSITI PER IL NUOVO ANNO
E' passato un altro anno,manca poco,davvero poco e ne comincerà uno nuovo. Mi emoziona sapere che qualcosa finisce e qualcosa di nuovo sta per cominciare. Amo i nuovi inizi perché sanno di pulito. Di nuove possibilità... che, però, mi spaventano anche! Quest' anno è stato l'anno in cui il dolore mi ha scavato dentro. Ho riportato a galla,nella mente momenti spiacevoli ... ho vissuto, nuovamente, il togliermi ogni speranza, la precarietà delle cose, la solitudine... ma tutto deve andare avanti! Comincio questo nuovo anno e mi lascio alle spalle il male ricevuto in maniera gratuita. Ho capito che ci sono persone che non si fermano davanti a niente,ma ho anche avuto modo di dimostrare a me stessa che nulla può uccidermi davvero e che la mia personalità mi ha sempre permesso di continuare ad andare avanti a testa alta e non perché io sia perfetta e non commetta errori (forse ne commetto più di altri) ma la mia dignità nessuno la calpesterà mai. Posso farlo io... Posso giudicarmi io,essere dura con me stessa,ma non permetterò mai a nessuno di giudicarmi,di umiliarmi. Ho scoperto che se si possiede una personalità si viene odiati da chi una personalità non ce l'ha,da chi vorrebbe essere e non è. Quest'anno è stato anche un anno in cui mi sono messa in gioco. Ho provato forti emozioni,rendendomi conto che nessuna emozione è sbagliata proprio perché non le possiamo controllare,ed è questo che le rende vere,spontanee. E M O Z I O N I...solo a pronunciarla e a pensarla questa parola,mi fa venire i brividi e mi fa avere voglia di vivere ancora di più. Quest'anno lo chiudo con il sorriso nel cuore se penso alle persone speciali che ho conosciuto,quelle che mi hanno aiutata ad andare incontro a me stessa,che mi hanno fatta sentire protetta,amata,accettata... un po' le ho conosciute qui,e un po' nel reale. Da Layla a Eleonora, da Giovanna e Giovanni del gruppo dei camperisti, Antonella e Osvaldo, da Teresa a Marco insieme a tutti gli amici del "IL CERCHIO È CHIUSO " con i quali sto condividendo un dolore immenso e Luca ma ci sono anche altre persone speciali che ho incontrato qui sopra durante quest'anno,persone che mi hanno letta, condividendo con me momenti tristi,momenti di riflessione..persone che mi hanno incoraggiata e a volte anche rimproverata,ma che comunque mi hanno dato qualcosa,sia attraverso i commenti che attraverso i loro post...E poi le mie amiche che mi vivono fuori,all'aria aperta: (queste sono meno ... ma va bene così !!). Chiudo quest'anno con la mia solita voglia di amare le piccole cose... che poi tanto piccole non sono visto che sono quelle che mi fanno provare vera gioia e soddisfazione. Chiudo quest'anno apprezzando la bellezza di sfiorare le altre anime e prendendone il buono,quello che serve a me per andare avanti.. e poi lo chiudo lasciandomi alle spalle la sofferenza. Lo chiudo con tanta voglia di vivere,ma anche con la voglia di migliorare perché c'è tanto ancora su cui lavorare,ma PROPRIO TANTO! Ma soprattutto lo chiudo e lo riapro con il nuovo e incondizionato amore della mia Bea...
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ilmerlomaschio · 1 year
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DRUG
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Abbiamo appena finito di litigare furiosamente, i motivi sono sempre i soliti.
La verità è una sola: non abbiamo niente in comune noi due, tu appartieni a un mondo che non è il mio, un mondo di cui non voglio sapere nulla, non ti stimo, forse ti temo, eppure ci incontriamo in segreto da ormai due anni.
Nessuno lo deve sapere.
Ma c’è il letto: è lì che il tuo potere diventa incontrastabile, sai entrare in me- e non solo fisicamente- come nessuno.
Hai le mie stesse fantasie erotiche, il mio gusto di andare oltre, sempre al di là dei confini, di azzannare tutto per assaporare anche il veleno, se necessario.
Ora, il viso scarno livido di rabbia, gli occhi socchiusi a fissare un quadro, ti abbandoni sulla sedia, sfinito e io ti sto di fronte, ansimante, l’ultimo insulto è ancora nell’aria, basta, penso, non possiamo continuare così.
Ti guardo negli occhi, poi scendo alle labbra: i tuoi denti luccicano, bagnati di saliva, denti forti, da carnivoro.
All’improvviso provo per te un desiderio talmente micidiale e vendicativo da farmi tremare da capo a piedi; te ne accorgi, ma non dici nulla, continui ad ansimare, con le braccia e le gambe abbandonate in una posizione di assoluta impotenza.
Allora, spinta da un impulso irrefrenabile e maledicendomi, sapendo che in questo modo tutto ricomincerà, mi inginocchio ai tuoi piedi e ti sbottono i pantaloni; tu ti sollevi istintivamente per aiutarmi e io comincio a baciarti con le labbra che scottano, asciutte, per poi leccarti avidamente.
Come fai presto a eccitarti, rabbia e frustrazione ti aiutano di certo.
Ora il tuo respiro stranamente si calma, come in attesa.
Mi alzo in piedi sollevo la gonna e mi metto a cavalcioni sopra di te, avvicinandomi alla tua faccia, lasciandoti il tempo di guardarla avidamente, di guardare quella tenera cosuccia che tu adori e che io ti porterò via per sempre -ora ne sono convinta, che gioia perversa solo il pensarlo- poi affondo su di te, ora gemi forte, inarcandoti , silenzioso, furioso, perché hai la sensazione che io ti stia divorando, lo so , riconosco  quello sguardo.
Cerchi di avvicinare le mani ai miei fianchi ma:-Non toccarmi- sibilo con voce rauca e tu:
-Avanti, fai tutto da sola, fammi vedere quanto sei brava-
Allora comincio lentamente a muovermi , ondeggiando i fianchi, mentre tu cerchi di penetrarmi sempre più a fondo, in modo convulso; provo a farti rallentare, inutilmente, perché sono io a essere vicinissima al paradiso; quando sono costretta ad arrendermi al piacere, mi afferri per i capelli con una mano e mi sussurri:
– Sì, madame, così, va bene, va tutto bene – finché non vengo con un grido rauco abbattendomi sopra di te.
Allora mi fai alzare con insolita gentilezza e mi porti verso la tavola da pranzo ancora disseminata dei resti del nostro pasto per piegarmi bocconi sopra i piatti che invadono il ripiano in ordine sparso
Poi mi fai allungare le braccia dietro la schiena e me le leghi con la tua cintura.
Aspettavo questa violenza che mi eccita oltremodo, perché so che cosasuccederà adesso; l e gambe mi tremano nell’attesa, le cosce fremono: eccolo il tuo potere su di me.
Mentre affondi il viso nei miei capelli con una mano mi premi i fianchi, con l’altra scivoli rigido e caldo nell’umidità del mio sesso, per poi strusciarti tra le natiche; e intanto con le dita  mi stuzzichi e io ti voglio anche lì, perché mi piace da morire quando mi prendi in quel modo, ma mi costringo al silenzio, neppure un gemito, mordendomi le labbra a sangue.
-Chiedimelo, chiedimi quello che vuoi, avanti -mormori con voce di scherno continuando ad eccitarmi.
-Sì, sì, ti prego, ti voglio – e ascolto la mia voce implorare con toni osceni, animaleschi.
Allora mi penetri con violenza, con un gemito rauco e il dolore improvviso mifa urlare.
Mi inarco all’indietro, come per spingerti fuori, ma il piacere riempie improvviso il ventre, costringendomi a piegarmi in avanti per sentirti meglio, i seni che si impiastricciano di avanzi del pasto mentre sui capelli, sparsi sulla tavola, si rovescia un bicchiere di vino.
Tenendomi saldamente per i fianchi ti muovi sempre più in fretta, fino ad arrivare ad un orgasmo che ti fa urlare: non ti avevo mai sentito così.
Rapidamente esci dal mio corpo, mi sciogli le mani e mi fai voltare di frontea te, la schiena appoggiata alla tavola.
Ansimiamo tutti e due guardandoci negli occhi: è una sfida che dura da due anni. Poi mi allontano, mi ricompongo, il respiro ancora affannato, le gambe molli e dirigendomi verso la doccia ti dico:
-Ora vattene e non ritornare mai più,  lascia le chiavi di casa sul tavolo-
Ma nel momento stesso in cui pronuncio quelle parole, penso a come farò aresistere senza di lui: è la mia droga, presto si ripresenterà la crisi di astinenza che ben conosco.
E capisco che quel “non tornare mai più”, frase decisamente abusata, è un lusso che non posso permettermi.
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vogliediprimavera · 1 year
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Chimica
La chimica scatta al primo sguardo, soprattutto se accompagnato da una risata. E tra loro era andata così, potevi vederlo anche se provavano loro stessi a non crederci. Eppure dopo quella presentazione veloce, quella frase storpiata e la conseguente risata, i loro occhi non si sarebbero mai più visti come quelli di due conoscenti qualsiasi.
Marco e Monica non si erano mai incontrati, vivevano nella stessa città, lavoravano nello stesso settore, pochi anni di differenza eppure le loro anime non si erano mai incrociate. Poi la vita ti mette davanti a vari cambiamenti e una mattina ti porta anche la persona che forse era destinata a te.
Si vedevano poche volte al lavoro, ma era come se volessero far durare quei pochi minuti ore, si studiavano per capire il loro vero carattere, si guardavano per captare se davvero anche l'altro sentisse quella vibrazione nel sangue.
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E continuavano a cercare il contatto fisico. Con la scusa di passare il caffè si sfioravano le dita, quando Marco si alzava casualmente passava troppo vicino alla sedia di Monica sfiorandole i capelli, Marco faceva una battuta e Monica appoggiava la mano sul suo braccio come ad enfatizzare il fatto che l'avesse fatta ridere. Scherzavano continuamente su qualsiasi cosa ed un po' si stuzzicavano con battutine, senza andare troppo sul pesante per non far intuire agli altri come in realtà si stessero studiando.
Una mattina, appena finito di prendere il caffè, Monica si era alzata: "È ora di cominciare a lavorare, vado giù in magazzino a prendere una risma di carta perché ieri sera non avevo voglia di scendere". Marco si era alzato dieci secondi dopo: "Vado, se no non comincio più il giro, ci vediamo tra qualche giorno per la prossima consegna". Aveva preso la borsa ed era sceso velocemente dalle scale entrando poi in magazzino. "Ciao, sto andando, ci vediamo venerdì mattina, volevo salutarti".
Monica si era girata, si erano guardati negli occhi e subito bloccati. Non era un ciao che volevano dirsi. Non era solo un ciao che vibrava tra loro.
Monica aveva deciso di spezzare il silenzio: "Non possiamo stare da soli in una stanza così piccola, non ce la faccio, mi manca l'aria a stare qui con te, potrei non riuscire a stare ferma solo a guardarti, potrei non dirti semplicemente ciao".
Marco le aveva sorriso: "Speravo non mi dicessi solo ciao, anche se mi fa impazzire quel tuo ciao squillante quando entro in ufficio".
Si sarebbero baciati in quel preciso momento, sembrava che nell'aria ci fosse una calamita che li attirava. Ma erano riusciti a non andare oltre, i loro doveri li avevano tenuti fermi ancora un attimo.
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Monica si era mossa verso la porta per uscire, sfiorando la spalla di Marco. Mentre si girava, Marco le aveva accarezzato la guancia con il dorso della mano. Lei non era riuscita neanche a guardarlo, quasi assecondando il gesto le era uscito solo in modo molto sensuale: "Ciao Marco".
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mybittersweet · 8 months
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Che voglia di mandare tutto e tutti a quel paese. Se ultimamente sono antipatica è perché comincio a trovare un sacco di persone che veramente non ti considerano come una persona a quale vale rispondere. O si comportano da bambini di 10 anni. E vuoi essere solo rispettata e avere quello che dai.. anche solo una parte. Mi sono stancata di essere sempre disponibile, ascoltare, comprendere, perdonare, dare tutta me stessa e poi ricevere indifferenza. Cerco di essere una buona amica e cerco sempre di rispondere anche se sto a 1500m in montagna senza copertura perché la persona voleva parlare con me e condividere i suoi pensieri. Io invece mi trovo "ignorata" per 3 giorni. Forse io non capisco qualcosa. Però sono convinta se tu interessi alla persona come amico/amante e ecc troverà sempre un modo per rispondere, per starti vicino. Solo così funziona. Nessuno è impegnato così tanto per non avere 5 minuti per rispondere. Sono stanca..in questo mondo di oggi bisogna essere egoisti e non altruisti e le persone buone che sono disponibili a dare tutto.
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libero-de-mente · 9 months
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𝗜𝗹 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘃𝗶𝗹𝗹𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 - 𝟮𝟬𝟮𝟯 𝗲𝗱𝗶𝘁𝗶𝗼𝗻
Il donzelletto vien dalla casa,
In sul sorger del sole,
Con la sua borsa della spesa; e reca in mano
Lo comunicatore digitale.
Così alle otto in punto, all'apertura del supermercato, mi reco a prendere cibarie et pozioni alcoliche per lo sabato caloroso.
La prole chiede che cucini io questa sera, ci sarà anche il cuore di figlio 2 a passare il fine settimana da noi.
Dovrò accendere il forno, se dovessimo trasportare questo sabato sera in un film io sarei il macchinista, quello tutto sporco e sudato, che fa l'impossibile per far si che il motore della nave, o del treno, non si fermi. Mentre gli attori protagonisti dalla cabina di comando si prendono gli onori di aver salvato la situazione.
Alla fine non ci saranno inquadrature per me, ridotto a una pezza mi farò una doccia.
Però come gli eroi che si immolano per la compagnia al barbecue sotto un sol leone, verrò ricompensato dalla birra ghiacciata che avrò nel frigorifero.
Con questi pensieri giro tra le corsie cercando di ricordarmi cosa manca tra gli ingredienti che dovrò utilizzare.
Passo per una corsia, dopo pochi minuti ci ripasso, sembro perso. Invece no, il mio disordine cerebrale da neuro divergente mi fa fare percorsi alternativi e panoramici.
Incontro una signora che vedendomi mi sorride, alza il dito nell'atteggiamento tenero che hanno alcune persone prima di farti una domanda. Percepisco questa cosa e comincio a entrare in modalità ansia.
Solo io so quante persone che mi hanno chiesto indicazioni stradali sono finite a "Chi l'ha visto?".
Una volta una coppia in auto si fermò e mi chiese "Scusi sa dov'è Via Roma?"; "Non lo so, mi dispiace" - risposi repentinamente.
Mentre si allontanavano mi chiedevo dove fosse Via Roma, l'avevo già sentito il nome di quella Via.
Poi mi ricordai che in Via Roma ci abitavo, oltre al fatto che ero appena uscito da casa.
La signora si avvicina e mi chiede se io fossi (nome di mio cugino).
Mio cugino. Un anno meno di me, le nostre madri sono sorelle e i nostri padri erano fratelli tra loro. Madre natura si è divertita molto con i cromosomi e geni. Così spesso mi chiedono o mi chiamano con il suo nome. Però questa cosa non capitava da decenni.
La signora si ricorda di me e di mio cugino, abitavamo anche nello stesso condominio da piccoli, perché abitava appunto nella nostra stessa Via.
Le rispondo che non sono cugino ma Rino, lei mi dice che mi segue qui su Facebook.
Poi mi guarda, nota che non sono come quello nella foto.
Le dico che generalmente uso da ventordici a trentanta filtri per essere decente. Lei mi fissa e mi dice: "Se posso, lei è meglio dal vivo. Con i suoi capelli e quel viso da buono".
Il "viso da buono", me lo dicono spesso. Si tratta dell'eredità più forte che mi ha lasciato mio padre. Un buono, che fu paraculato dalla vita e dal sangue del suo sangue. Ma per lo meno è morto credendo in una vita migliore. Secondo me fu per questo motivo che sorrise esalando l'ultimo respiro.
Arrivo alla cassa, oltre le cibarie metto sul nastro il bottino di guerra: birre. Diverse tra di loro.
La cassiera mi guarda, le dico - "Sono per la mia colazione"; "Se questa è la colazione non voglio sapere cosa si beve a pranzo e cena" - risponde lei.
"Però accompagno la birra con biscotti integrali e senza glutine" - aggiungo, ma credo di aver peggiorato la mia posizione nei suoi confronti. A far lo spiritoso puoi anche essere frainteso.
Esco di corsa, sulla strada di ritorno mi fermo in un altro negozio per le bombolette di ricarica per un gasatore di acqua. Consegno quelle vuote e prelevo quelle piene, a una delle mie due bombolette vuote manca il tappo di protezione di plastica.
Lo faccio notare alla commessa: - "È stato il gatto, si è preso il tappo e chissà dove lo ha portato. Se vuole glielo porto dopo".
"Ma no si figuri" - mi risponde gentile - "Ci mancherebbe, per un tappo".
"Io intendevo il gatto" - le dico serio.
Mi guarda, la guardo, si gira dandomi le spalle, la guardo, lei scoppia a ridere e si rigira verso di me, io già ero pronto con il telefonino aperto su una foto "coccolosa" di Alvin.
"Ma è lui il colpevole?" - Mi chiede.
"Si" - le rispondo.
I suoi occhi diventano dolci - "Se me lo porta poi lo terrò con me però, io l'avviso".
Rientro a casa con due convinzioni: la faccia da buono va bene solo con le signore d'antan, per il resto se ne approfittano in molti.
I gatti domineranno il mondo, dato che riescono a dominare i cuori delle donne.
Altro dirvi non vo’; ma la mia testa
Cincischia fino a tardi, speriam che a pensar troppo non sia grave.
ps ai due richiedenti informazioni sulla Via Roma, poi, corsi appresso. Lui mi vide dallo specchietto retrovisore e si fermò.
Mi avvicinai ansimando per la corsa: - "Anf anf, s-so dov'è Via anf anf Roma. Me lo sono ricordato"; E la lei della coppia: - "Bene! Dov'è?". La guardai fissa negli occhi "È questa!" - risposi trionfante.
So che non riuscirono a salutarmi dalle risate che si fecero, solo lei riuscì a farmi "ciao ciao" con la mano, mentre lui ripartì con l'auto.
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