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pangeanews · 6 years
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Paolo del Colle è l’Aguirre della letteratura italiana. Genesi di un libro impossibile
Che ci fosse una continuità tra Le ragazze dell’Eur e Spregamore lo avevamo già notato. Leggendo ora Nuda proprietà (Melville, Melville 2018) ci si accorge che si trattava dei primi due libri di una trilogia. Ma una trilogia che non è stata pensata a tavolino. Nessuna intenzione o atto volontaristico. La scrittura di Del Colle coincide con la vita. Nuda proprietà, quindi, se è l’ultimo capitolo di un trittico, è perché dei due romanzi precedenti ha raccolto l’esperienza – che è un’esperienza sia di scrittura che di vita. Ma attenzione, perché qui non siamo davanti a un romanzo ma a un libro di versi e prose. O forse sbaglio; anche questo è un romanzo, ma frammentato, scritto in versi e in prose che non vogliono essere poetiche ma attraversare il flusso di una scrittura che resta fedele al dettato della vita.
Tra i tanti abomini prodotti dalla contemporaneità, quello della nuda proprietà ha qualcosa di disumano. Tecnicamente è la possibilità di vendere la propria casa a un acquirente che ne diventerà effettivo proprietario solo dopo la morte di chi ora la abita.
Lo sappiamo, in Spregamore Del Colle aveva compiuto, rispetto alle Ragazze dell’Eur, un movimento di chiusura, si era insomma mosso dal fuori delle strade del suo quartiere al dentro delle stanze di un appartamento nelle quali si prendeva cura della madre. Ora però, quella madre non c’è più, nell’appartamento è rimasto solo, proprietario illegittimo. Cosa voglio dire: che Del Colle qui vuole mostrarci un ragione di inappartenenza, continuamente ricordandoci di non coincidere mai con se stesso, che l’esistenza, dopo quella morte, la morte della madre, ha subito uno sfasamento. Se siamo ancora dentro una casa, ora, quella stessa casa del libro precedente, è abitata da fantasmi – fantasmi che non restituiscono neppure il sollievo del ricordo, fantasmi che sono muti. In Nuda proprietà infatti non c’è più dolore; o meglio: il dolore non è più un mezzo conoscitivo. Si potrebbe parlare di un’apatia dell’esistenza, se non fosse che quell’immobilità non è che la visione di un presente che si ripete in perpetuo: «Le notti insonni/ non hanno precedenti/ si inseguono solo per stupirsi la mattina/ quando è un cielo mai visto/ a sostenere il tempo/ a impedire previsioni/ che vadano oltre/ la vetrata del balcone/ oltre ciò che penso/ sia accaduto a mia insaputa». Cosa ci sta dicendo Del Colle? Cosa è successo dopo quella morte? Che qui e ora non c’è dolore perché non c’è passato. Il presente non ha sospeso ma incenerito la memoria: «non c’è l’elegia della vita passata, ma la frattura dell’esistenza, la sua interruzione e questa è senza tempo, un vissuto privo di memoria, la vita che se ne è andata senza lasciare un ricordo; svaniamo in fretta con le nostre storie e solo così ci rendiamo conto che la terra è inabitabile, con le sue case abbandonate, televisori accesi per nessuno, negozi e strade deserte». Ho citato da una prosa contenuta nella seconda parte del libro, «Il cavallo di Aguirre», quella dedicata a Herzog, ma non proprio a lui, ma a tutti gli animali che abitano i suoi film. La casa è divenuta per Del Colle uno spazio disabitato e deserto ma non disumano: è il luogo dove l’uomo è tornato (prima ancora di essere diventato) una bestia. Ma quel ritorno allo stato animale è l’immagine che Del Colle ha del Paradiso – per questo la chiusa della trilogia è anche l’immagine di un paradiso terrestre, che è sempre un ritorno a un’origine in cui si torna a essere anima(le) e i peccati e i ricordi sono già stati lavati nel Lete, risucchiati nell’oblìo. Torna in mente il senso tecnico del titolo, «nuda proprietà». Effettivamente, quella casa appartiene a due persone contemporaneamente. Ma cosa sono diventate, in quell’atto notarile, le due persone se non chi vende un già morto e chi compra qualcuno che la morte dell’altro attende? E se fosse in questo abominio il segreto che ci vuole raccontare Del Colle? Voglio dire, quelle due “persone” è lui stesso sdoppiato (e il doppio era un tema ricorrente nei precedenti libri, un doppio ottenuto in due persone che mai coincidevano ma che si scambiavano i ruoli: uno esisteva e l’altro era l’assente mai nato – un fratello o un angelo – ma che determinava l’esistenza dell’altro). Ma, più che di uno sdoppiamento, bisognerebbe parlare di una scissione, di una non coincidenza. È come se in Nuda proprietà Del Colle si fosse osservato da fuori e avesse visto che quella casa, dopo la morte di sua madre, non gli appartenesse più, nonostante lì dentro ci sia tutta la vita, costretto ad abitarci da estraneo. Per questo è impossibile coincidere con se stessi. Oppure, proprio in ragione di quell’estraneità, fosse costretto ad abitarci cancellando i ricordi, vivendo solo lo spazio perpetuo del presente, come la casa fosse una «terra santa» che ci ha già mutati in bestie, in pure anime. Il presente, allora, è in Nuda proprietà un tempo che non è già più – è l’altrove che ci ha già mutati. Paolo è già gli animali di Herzog che invoca in quella sezione, lo è fin dall’inizio, gli stessi animali che osservano l’uomo e non ne capiscono gli atti folli, i gesti di disperata vacuità. Sono loro a pronunciare una verità ultima e prima: «Gli animali in Herzog ci fanno capire quel che non siamo mai stati, cioè la nostra scomparsa (un anticipo o una attesa), un paradiso da sempre sulla terra che lo sguardo umano non può che distruggere».
Andrea Caterini
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Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo un estratto da “Nuda proprietà”, di Paolo Del Colle (Melville, 2018)
  «Il cavallo di Aguirre»
In una immagine “rubata”, casuale, un istante catturato da Herzog in Aguirre, furore di Dio, il cavallo dei ribelli in viaggio verso l’Eldorado, viene gettato dalla zattera: improvvisamente, le risate si smorzano nel silenzio, nel non comprendere: il cavallo non cerca di risalire, ma si mette in salvo sulla sponda del fiume, da dove per un attimo rivolge lo sguardo a quei ribelli, ora abbandonati a se stessi, alla loro follia solo umana. Per la prima volta il loro condottiero, Aguirre, guarda indietro. Il confine è superato, non c’è più scampo. La zattera gira su se stessa. Sarà invasa dalle scimmie.
C’è un film invisibile nella filmografia di Herzog. Gioco sulla sabbia, secondo cortometraggio del 1964, 14 minuti. Trama semplicissima: dei bambini giocano con un gallo, in un crescendo di crudeltà insopportabile. Herzog ne parla sempre in modo sbrigativo, ripetendosi: «non potevo immaginare quello che sarebbe successo… ho perso il controllo» e variazioni su questa sua paralisi, incapacità di fermare ciò che accadeva.
Si può azzardare che a immobilizzarlo sia l’evoluzione di una storia, la sua conseguenzialità, verrebbe da dire che ciò che non controlla è il prevedibile, l’appiattirsi della verità sul fatto; lo immobilizza il contrario della visione estatica, perché sperimenta la mancanza di visione, il suo precipitare nel necessario di cui fa parte la sua fissità, l’essere spettatore, come fosse un regista dell’odiato cinema verità. Da allora nei suoi film gli animali sono presenze che aprono tempo e spazio, donano circostanze a noi invisibili, ma che ci attorniano (il gallo, il mulo e la civetta in Segni di vita; la cicogna in La difesa esemplare della fortezza di Deutschkreutz; gli uccelli in Cuore di vetro; i maiali in La soufrière; Anche gli uomini cantano rimanda invece al finale di Fitzcarraldo).
Lo sguardo di Herzog deve molto a loro: la verità non è in uno sprofondamento, una verticalizzazione dell’immagine, ma in quell’immagine che impedisce lo sprofondamento e ferma la visione in un punto di equilibrio che non è armonia, ma segna la distanza, anche minima, che ci divide da un’altra vita, o dalle due facce dell’origine, la vita e la sua da sempre perduta inviolabilità. Gli animali in Herzog ci fanno capire quel che non siamo mai stati e quel che saremo già stati, cioè la nostra scomparsa (un anticipo o una attesa), un paradiso da sempre sulla terra che lo sguardo umano non può che distruggere. È con il loro sguardo, fatto suo, che Herzog dona al nostro tempo un assoluto, che non è privilegio di ascolti elitari della voce dell’essere, ma ciò che su questa terra permettiamo di essere tale. L’assoluto non ci viene regalato e non è un luogo statico dall’origine dei tempi, è ciò che riusciamo a intravedere oltre i piani più alti delle moderne cattedrali, ciò che viene in soccorso quando sembra esaurito il fiato e finite le lacrime. Herzog la chiama «verità estatica». Al limite estremo, quando anche il camminatore Herzog giunge allo sfinimento, all’assenza di orizzonti, si trova finalmente il pericolo della mancanza di senso: cioè il grande avversario del nulla. Il mitico viaggio a piedi da Monaco a Parigi per trovare Lotte Eisner malata finisce con queste parole: «Per un solo istante, senza peso, per il mio corpo esausto è passato come un soffio di dolcezza. Ho detto. Apra la finestra, da qualche giorno io so volare».
Paolo del Colle
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paulbenedictblog · 4 years
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Bbc news Noticias del equipo de la Premier League escocesa, estadísticas y selectores
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Sportscene Predictions: Thommo v Malky Mackay
After two thrilling Scottish Cup ties yielded 15 targets at some stage within the week, the Scottish Premiership returns for some more intelligent ties.
Hibernian and Livingston are every making an strive to assist scramble with third-situation - they face every other at Easter Avenue on Saturday.
After their dramatic Europa League video games, every Celtic and Rangers are in action on Sunday - Neil Lennon's facet host Kilmarnock, whereas Steven Gerrard's men straggle to St Johnstone.
Eradicate up with the team news and statistics for all six of the fixtures and steal your team's preferred XI.
Sportscene Predictor: Thommo v Malky Mackay
Hibernian v Livingston (Sat, 15: 00)
Hibs put no longer absorb any new damage complications. Midfielder Melker Hallberg is pushing for a return following sickness, nonetheless defenders Jason Naismith and Ryan Porteous, and midfielder Stevie Mallan all live out with knee injuries.
Efe Ambrose will straggle straight into the Livingston squad to face his ragged club after becoming a member of this week. Midfielder Marvin Bartley might perchance perchance perchance also additionally develop his return after an ankle damage, whereas Nicky Devlin is pushing for a commence after making the bench at Ibrox following four months out with knee ligament damage. Chris Erskine stays out whereas Cece Pepe is still working his manner inspire from damage.
Hibs head coach Jack Ross:"I think now Livingston are beginning to procure rightful reward, because they are a proper team with proper particular person gamers within it. Powerful is made at events of their model, nonetheless they've some indubitably proper footballers in their team as smartly and their progress has been critical."
Livingston head coach Gary Holt:"Either facet absorb bought slightly of freedom to transfer play soccer without the fear. Yeah, we every are looking to grab the game then again it mustn't be tetchy. This is no longer a must-grab or a must-no longer-lose field thanks to relegation or European areas."
Form you know?Fully St Mirren (23%) absorb picked up a lower ratio of their Premiership aspects in 2019-20 away from home than Livingston (27%), who absorb easiest won 10 of their 37 aspects on the avenue.
Aberdeen v Ross County (Sat, 15: 00)
Funso Ojo will be assessed after working his manner inspire from damage nonetheless Ash Taylor has shaken off a calf criticism. Beefy-inspire Greg Leigh and winger Scott Wright continue to exist the sidelines.
Ross County's damage complications absorb deepened after Coll Donaldson used to be dominated out for a month with a fractured cheekbone. The Dingwall facet are already missing Ross Stewart, Michael Gardyne, Joe Chalmers and Tom Grivosti.
Aberdeen supervisor Derek McInnes:"Supporters treasure them [cup runs], the exact connection from the supporters and the gamers on the terminate of the game - that's what we desire. Now we absorb bought to play cup soccer thru our league."
Ross County co-supervisor Steven Ferguson:"We are under no illusions we're going to Pittodrie very critical the exiguous fish, nonetheless now we absorb got to develop sure that we withstand Aberdeen's threat and offers themsomething to think of ourselves. That is worrying nonetheless we'll live our very handiest."
Form you know?Aberdeen absorb misplaced every of their final three home league suits, and final suffered four straight home defeats in succession within the Premiership in November 2003 under Steve Paterson.
Hamilton Academical v Motherwell (Sat, 15: 00)
Hamilton absorb fitness doubts over defenders Aaron McGowan and Sam Woods, whereas Jamie Hamilton is suspended. Mickel Miller, Andy Dales, George Oakley, Brian Easton and Ryan Fulton live out, whereas Ciaran McKenna is closing in on a comeback.
Motherwell absorb striker Christopher Long on hand again. Centre-backs Peter Hartley, Declan Gallagher and Bevis Mugabi educated on Friday and might perchance perchance perchance merely still be assessed, nonetheless Jake Carroll has been dominated out for the season with an achilles damage. Forwards Christy Manzinga, Jamie Semple and Mikael Ndjoli are out. Midfielder David Turnbull is shut to making his first look of the season after knee surgical operation.
Hamilton Academical head coach Brian Rice:"Whenever you happen to learn about on the team that started towards Motherwell [on December 29] and who now we absorb got now, we are decimated. It's a difficult time of year. There are a long way too many video games in a quick timeframe for a club treasure ourselves."
Motherwell supervisor Stephen Robinson:"David Turnbull is no longer a long way away, which brings a large smile to my face after I eye him in coaching. He is rotund coaching, he has played 11 v 11, so we are proper anticipating the final OK. I can no longer expect that."
Form you know?Hamilton absorb scored more penalties (5) than every other facet in this season's Premiership, with those being scored by three diversified gamers (Ross Cunningham, Steve Davies and Marios Ogkmpoe).
St Johnstone v Rangers (Solar, 13: 30)
Liam Craig returns to the St Johnstone squad - the midfielder left out the Ross County game with a knock. Murray Davidson stays on the sidelines.
Borna Barisic is out for Rangers after struggling a new damage. The left-inspire returned towards Braga on Thursday nonetheless suffered a blow to the kidney. Ryan Jack returns from a European suspension, whereas Jermain Defoe and Filip Helander live out.
St Johnstone supervisor Tommy Wright:"The hump has been gleaming proper. The quality of performances had been proper nonetheless every game puts up a distinct disaster and Rangers put up but one more diversified disaster and some will argue a more difficult disaster. So we might perchance perchance perchance also merely still be ready for that."
Rangers supervisor Steven Gerrard:"Ianis Hagi is a good expertise and that stage [in Europe] used to be made for him. He's bought fight in him. It's no longer proper expertise, or no longer it's fight. He needs to grab. It used to be him who offered the magic [in the comeback 3-2 win against Braga] and spark to procure us inspire into the game."
Form you know?Rangers' Alfredo Morelos has scored six targets in his final 5 league appearances towards St Johnstone; those six targets are bigger than he has towards every other opponent within the Premiership.
Celtic v Kilmarnock (Solar, 15: 00)
Celtic captain Scott Brown is a doubt after coming off with a calf damage within the Europa League procedure with Copenhagen. Neil Lennon hopes Leigh Griffiths and Greg Taylor will return, nonetheless Hatem Abd Elhamed and forward Mikey Johnston live out.
Forward Rory McKenzie is a doubt for Kilmarnock. Harry Bunn will indubitably be absent again with a calf criticism, whereas midfielders Innes Cameron and Adam Frizzell are still out with knee injuries.
Celtic supervisor Neil Lennon:"It's towards critical opponents who potentially had a bitterly disappointing night in midweek nonetheless Alex has them playing gleaming smartly. They scored targets in midweek and they also clearly beat Rangers the week before. They are critical opposition and we are going to might perchance perchance perchance also merely still be very cautious of them."
Kilmarnock supervisor Alex Dyer:"We might perchance perchance perchance also merely still absorb put the game [the Scottish Cup 4-3 loss to Aberdeen] to bed. We bought to a diploma where the game used to be won. We made execrable selections at key moments. I'm gutted for the fans because we let them down."
Form you know?Celtic absorb won 14 of their final 15 home league video games (L1), including 12 of 13 this season. In that hump of 15 suits, they've scored 45 targets and conceded proper seven.
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dccomicsnews · 7 years
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DC Comics News has compiled a list of DC Comics titles and collectibles shipping to comic shops for October 10, 2017.
Check back every Friday with the DC Comics News Pull Box to see all the cool new DC Comics titles and collectibles that will be available at your favorite local comic shop! So, what titles or collectibles will you be picking up this Wednesday? You can sound off in the comments section below! Click on Comic shop Locator to find the comic shop nearest to you!
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DCN Pull Box Triple Spotlight
BATMAN THE DAWNBREAKER #1 (METAL) $3.99
Sam Humphries (A) Ethan Van Sciver (CA) Jason Fabok
As the events of DARK NIGHTS: METAL rock the DC Universe, the creatures of the Dark Multiverse stand ready to invade our world! How can even the World’s Greatest Heroes stop a horde of deadly beings that appear to be powerful, nightmare versions of familiar figures? Find out in these special tie-in issues!
HARLEY & IVY MEET BETTY & VERONICA #1 (OF 6) $3.99
Paul Dini, Marc Andreyko (A) Laura Braga (CA) Amanda Conner
Free college tuition for all Riverdale residents?! That’s the plan-after the town drains the wetlands that lie between it and Gotham City and then builds a new campus. The only snag? A certain botany-obsessed super-villain. When Poison Ivy enlists her bestie, Harley, to kidnap both Veronica Lodge, daughter of Riverdale’s most important citizen, and her friend Betty, she’s counting on some assistance-and the mayhem that ensues will probably work as well! DC Comics and Archie are proud to present the adventure of a lifetime for all these best pals. Their hijinks are brought to you by the real-life team-up of Paul Dini (HARLEY QUINN) and Marc Andreyko (WONDER WOMAN ’77), with art by Laura Braga (DC BOMBSHELLS)!
BATMAN WHITE KNIGHT #1 (OF 7) $3.99
Sean Murphy (A/CA) Sean Murphy
In a world where Batman has gone too far, The Joker must save Gotham City. He’s been called a maniac, a killer and the “Clown Prince of Crime” but “white knight”? Never. Until now… Set in a world where the Joker is cured of his insanity and homicidal tendencies, The Joker, now known as “Jack,” sets about trying to right his wrongs. First he plans to reconcile with Harley Quinn, and then he’ll try to save the city from the one person who he thinks is truly Gotham City’s greatest villain: Batman! Superstar writer and artist Sean Murphy (PUNK ROCK JESUS, THE WAKE) presents a seven-issue miniseries of a twisted Gotham City with a massive cast of heroes and villains that, at its heart, is a tragic story of a hero and a villain: Batman and The Joker. But which is the hero-and which the villain?
Variant Covers
Note: Variant Prices To Be Determined By Retailer
ALL STAR BATMAN #14 (Rafael Albuquerque variant) $4.99 ALL STAR BATMAN #14 (Sebastian Fiumara variant) $4.99 BATMAN #32 (Olivier Coipel variant) $2.99 BATMAN WHITE KNIGHT #1 (OF 7)(Sean Murphy variant) $3.99 CYBORG #17 (Carlos D’Anda variant) $3.99 DASTARDLY AND MUTTLEY #2 (OF 6)(Emanuela Luppachino variant)$3.99 DEATHSTROKE #24 (Shane Davis variant) $3.99 GREEN ARROW #32 (Mike Grell variant) $2.99 GREEN LANTERNS #32 (Brandon Peterson variant) $2.99 HARLEY & IVY MEET BETTY & VERONICA #1 (OF 6)(blank variant) $3.99 HARLEY & IVY MEET BETTY & VERONICA #1 (OF 6)(Adam Hughes variant) $3.99 HARLEY QUINN #29 (Frank Cho variant) $2.99 JUSTICE LEAGUE #30 (Guillem March variant) $2.99 NIGHTWING #30 (Casey Jones variant) $2.99 SUPERMAN #32 (Jonboy Myers variant) $2.99
GRAPHIC NOVEL
BATMAN DETECTIVE TP VOL 03 LEAGUE (REBIRTH) $19.99 FLINTSTONES TP VOL 02 $16.99 GREEN LANTERN KYLE RAYNER TP VOL 01 $29.99 JUSTICE LEAGUE BY GEOFF JOHNS BOX SET VOL 01 $49.99 JUSTICE LEAGUE THEIR GREATEST TRIUMPHS TP $9.99 NEW SUPER MAN TP VOL 02 COMING TO AMERICA (REBIRTH) $16.99 RED HOOD & THE OUTLAWS TP VOL 02 WHO IS ARTEMIS (REBIRTH) $14.99 SUPERGIRL BY PETER DAVID TP BOOK 03 $29.99 SWAMP THING THE BRONZE AGE OMNIBUS HC $99.99 WONDER WOMAN & THE JUSTICE LEAGUE AMERICA TP VOL 02 $24.99 WONDER WOMAN REBIRTH DLX COLL HC BOOK 01 $34.99
MERCHANDISE/COLLECTIBLES
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enryka82 · 4 years
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Tradizione e innovazione. In un intreccio millenario in cui  il passato della ferrarezza si fonde e si confonde con le installazioni in giro per il borgo. Così da fare di Bienno, piccolo centro in provincia di Brescia,  il Borgo degli artisti. Perché qui i n mezzo ai colli l’amministrazione comunale ha deciso di investire nel settore artistico, arricchendo le strade e i belvedere di opere d’arte e installazioni capaci di raccontare la storia del borgo.
Si tratta dell’ennesimo riconoscimento per il paese della Valle Camonica, perchè Bienno è stato inserito nell’elenco dei Borghi più belli di Italia e ha ottenuto la bandiera arancione del Touring club. Il merito? Della bellezza delle vie in cui perdersi con il naso all’insù, della storia che si perde nel tempo e dei percorsi di visita del borgo.
Nato in posizione strategica sulla cima di della collina bresciana circondata dalle vette della Concarena e della Presolana, Bienno si sviluppa nella Val Grigna, dove scorre l’omonimo torrente. E sono proprio le sue acque, incanalate per sfruttare al meglio la loro potenza, che hanno reso il paese così importante in epoca antica. I canali che hanno dato il nome al borgo (“biennium” è il termine latino che li identifica) avevano un tempo la funzione di trasportare le acque fino alle numerose fucine che hanno dato lavoro a centinaia di persone. Per questo motivo il Comune ha deciso di tutelare e promuovere i percorsi capaci di raccontare la storia del borgo.
Il primo itinerario racconta di pietre e di acqua, l’elemento che accompagna la scoperta del sentiero del Vaso Re e la tradizione industriale del borgo. Qui tra la valle dei Magli e la Val Grigna, dentro il Parco dell’Adamello, è racchiusa la storia delle fucine, del mulino e dell’opificio. Ma a pochi passi dalla macina in pietra grazie alla quale veniva realizzata la farina da polenta, si trova l’antico lavatoio e ancora più avanti ci si imbatte in una fucina in cui sono ancora presenti due elementi tipici del borgo:  maglio ad acqua. Non a caso le fucine sono rimaste operative fino alla fine del ‘900.
Il secondo percorso si dipana tra i ciottoli del centro storico. Si imbocca via Contrizio e ci si imbatte subito si a palazzo Simoni Fè. Il suo nucleo originario risale al XV secolo, oggi il piano terra è stato donato al comune, che ne ha tratto una scuola materna e una biblioteca pubblica. Più avanti si trova la torre Avanzini realizzata nel 1075. Al lato si apre una piccola via che porta alla piazza su cui si affaccia la chiesa di Santa Maria Annunciata, costruita nel XV secolo tra i vicoli stretti e le alte case. Ritornate in via Contrizio dove troverete casa Bettoni, un palazzotto rinascimentale che ha conservato la struttura originaria. In cima alla via  c’è  un imponente portale di quella che era la torre Rizzieri. Si arriva quindi dunque in piazza Castello con l’antica torre Mendeni e, continuando la salita, si passa sotto un’altra torre più minuta rispetto alle precedenti. Proprio qui vo troverete davanti la chiesa seicentesca e il suo ampio sagrato, proprio di fronte alla chiesa, dedicata ai santi Faustino e Giovita, c’è palazzo Francesconi con la galleria affrescata dal Fiamminghino.
A circa 4 chilometri da Bienno si trova la grande scultura del Cristo Re che, dal 1931, domina il cuore della Calle Camonica. Dall’alto del colle della Maddalena la statua realizzata da Timo Bortoletti in oro zecchino, è stata edificate per rendere solenne la Conciliazione tra lo Stato del Vaticano ed il Regno d’Italia attraverso i Patti Lateranensi.
Alla base della statua si trova una cappella a ricordo dei Caduti di tutte le guerre dell’intera Valle, al suo interno è stato posto un crocifisso con Maria Maddalena, l’apostolo san Giovanni e la Madonna. La chiesa dedicata alla Maddalena è stata ricostruita nel secolo scorso, mentre la vicina sala di Santa Marta regala bellezza con i suoi affreschi databili tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento.
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Bienno, il borgo dei magli e degli artisti della Valle Camonica Tradizione e innovazione. In un intreccio millenario in cui  il passato della ferrarezza si fonde e si confonde con le installazioni in giro per il borgo.
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scavengersholocron · 5 years
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STAR WARS #70 (Marvel)
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Greg Pak (A/CA) Phil Noto
Greg Pak (A) Phil Noto (CA) Walt Simonson
Greg Pak (A) Phil Noto (CA) John Tyler Christopher
ROGUES, ROMANCE AND ROCK MONSTERS! •  With the fate of the Rebellion at stake, our heroes scramble to set their decoys and traps to protect THE REBEL FLEET. But everyone’s plan suddenly becomes more complicated. •  What can a frontier cardsharp teach Luke about THE FORCE? What are HAN and LEIA doing in the Lanz Carpo honeymoon suite? •  And which utterly iconic STAR WARS villain finally takes notice as CHEWIE and THREEPIO tangle with the rock monsters of Planet K43? Rated T
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STAR WARS AGE OF REBELLION TP HEROES (Marvel)
Greg Pak, Marc Guggenheim, Jon Adams (A) Chris Sprouse, Andrea Broccardo, Jon Adams (CA) Gerald Parel
The Age of Star Wars – an epic series of adventures uniting your favorite characters from all eras – reaches the heroic icons of the Original Trilogy! Han Solo is ready to take his reward and return to life as a scoundrel – until a certain kid he knows asks for one last favor! Former smuggler Lando Calrissian’s dream of a life of leisure and luxury depends on one final scam! Luke Skywalker faces his first temptation – will he give in to the dark side? Leia takes on the identity of bounty hunter Boushh to rescue Han from Jabba the Hutt – but first, she must prove herself to Bossk! Plus: Jedi Master Yoda! And ace pilots Biggs Darklighter and Jek Porkins! Collecting STAR WARS: AGE OF REBELLION – HAN SOLO, LANDO CALRISSIAN, LUKE SKYWALKER and PRINCESS LEIA, and material from STAR WARS: AGE OF REBELLION SPECIAL. Rated T
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MARVEL YEARS TP VOL 04
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The search for Solo! The lovable rogue, frozen in carbonite, has been taken to Jabba the Hutt – and our favorite rebels want Han back! But as Lando Calrissian returns to find Cloud City a death trap, R2-D2 and C-3PO face a dangerous spacewalk! Elsewhere, Luke Skywalker braves a beast on Bazarre – and joins Chewbacca inside a Mind Spider! Leia undertakes an explosive mission! Shira Brie shares the story of her people! And in the wake of tragedy, Luke becomes a pariah! Screams in the void and threats like the Darker unsettle our heroes, but the hunt for Han soon leads the crew to bounty hunters Dengar, Bossk and IG-88! And the bizarre discovery of a golden statue of their lost friend leads to revelations from Han and Chewie’s past! Collecting STAR WARS (1977) #56-73 and STAR WARS ANNUAL (1979) #2. Rated T
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Comic Releases for August 7, 2019 STAR WARS #70 (Marvel) ROGUES, ROMANCE AND ROCK MONSTERS! •  With the fate of the Rebellion at stake, our heroes scramble to set their decoys and traps to protect THE REBEL FLEET.
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crarsports · 5 years
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19 Easy Ways To Facilitate Autos Cadillac 19 | autos cadillac 19
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landscapeusa · 5 years
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Why Is Cub Cadet Tractors Considered Underrated? | cub cadet tractors
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chocolateheal · 5 years
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Here’s Why You Should Attend The Art Of Abstraction | the art of abstraction
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olivierdemangeon · 5 years
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    Dans une petite ville du Massachusetts, un groupe d’adolescents, fasciné par la légende Internet de Slender Man, tente de prouver qu’il n’existe pas, jusqu’à ce que l’un d’eux disparaisse mystérieusement.
    Origine du film : États-Unis Réalisateur : Sylvain White Scénariste : David Birke Acteurs : Joey King, Julia Goldani Telles, Jaz Sinclair, Annalise Basso, Alex Fitzalan, Taylor Richardson, Javier Botet Musique : Ramin Djawadi, Brandon Campbell Genre : Horreur, Mystère, Thriller Durée : 1 heure et 33 minutes Date de sortie : 10 aout 2018 (États-Unis) Année de production : 2018 Sociétés de production : Screen Gems, Mythology Entertainment, Madhouse Entertainment Distribué par : Sony Pictures Releasing Titre original : Slender Man Notre note : ★☆☆☆☆
    “Slender Man” est un film d’horreur et de surnaturel américain, datant de 2018, réalisé par Sylvain White, à qui l’on doit également “The Losers” (2010). Les acteurs principaux sont Joey King, qu’on a pu voir dans “Independence Day: Resurgence” (2016), Julia Goldani Telles, qu’on a pu voir dans “The Wind” (2018), Jaz Sinclair, qu’on a pu voir dans “When the Bough Breaks” (2016), Annalise Basso, qu’on a pu voir dans “Ouija: Origin of Evil” (2016), et Javier Botet, qu’on a pu voir dans “Mama” (2013).
En mai 2016, la société Sony Pictures a commencé à développer le projet Slender Man, un film basé sur le personnage mythique surnaturel créé par Eric Knudsen, avec un scénario écrit par David Birke. En janvier 2017, le réalisateur Sylvain White a été embauché pour diriger le film. Le tournage principal a débuté le 19 juin 2017 à Boston et s’est achevé le 28 juillet 2017. Le casting a été officialisé en mai 2017. Cependant, en juillet 2017, Kevin Chapman, que l’on connaît pour avoir incarné l’inspecteur Lionel Fusco dans la série télévisée Person of Interest, a intégré le casting pour jouer un père alcoolique complètement effondré suite à la disparition de sa fille.
L’histoire proposée par “Slender Man” se déroule dans une petite ville du Massachusetts. Quatre copines de lycée, Wren (Joey King), Hallie (Julia Goldani Telles), Chloe (Jaz Sinclair) et Katie (Annalise Basso) convoquent le Slender Man. Une semaine plus tard, Katie disparaît et les trois autres filles se rendent chez elle pour trouver des indices. Les trois découvrent que Katie était passionnée par l’occultisme et qu’elle vouait une sorte de vénération envers le Slender Man. Les trois filles décident de prendre contact avec le Slender Man afin de récupérer Katie, mais rien ne va se passer comme elles l’espéraient…
Le mythe de Slender Man prend donc naissance sous forme de légende urbaine. Une version revisitée du croque-mitaine qu’on avait déjà pu rencontrer dans des métrages comme “Boogeyman” (2005). Pour diversifier légèrement la chose, on ajoute une dose de kidnapping d’enfant, histoire que les adolescents boutonneux se pissent dessus devant leur PC. Un personnage de type humanoïde, sans visage, qui va exiger des sacrifices et enlever les plus faibles ou les plus simples à manipuler.
Ceci étant dit, on va pouvoir dézinguer ce métrage qui vient honteusement s’aligner sur trois autres atrocités vues cette année, j’ai nommé “The Open House” (2018) de Matt Angel et Suzanne Coote (et dire qu’ils se sont mis à deux pour pondre cette ignominie), “The Vault” (2017) de Dan Bush, et “The Lodgers” (2017) de Brian O’Malley, malgré une affiche qui m’avait envoûté. Toutefois, il faut bien l’avouer, c’est souvent avec les films d’horreur que l’on rencontre les plus mauvaises notes sur ce blog.
“Slender Man” n’est pas sans rappeler “The Ring” (2002) et sa vidéo cassette maudite. Sauf que là, c’est une vidéo sur Internet qui provoque le début des hostilités. On peut donc mettre un trait sur l’originalité. Côté horreur, c’est light. C’est même plus light que light. Les voix, les ombres, les portes, les images vidéos sur le téléphone portable, c’est tout du déjà vu. L’entité maléfique dont on n’apprend finalement pas grand chose, n’a rien de terrifiant. Pour la petite anecdote, c’est Javier Botet qui se colle au personnage du Slender Man. Acteur espagnol qui a déjà prêté sa silhouette longiligne à d’autres monstres du 7eme art, dont “Rec” (2007), “Mama” (2013), “Crimson Peak” (2015), “The Other Side of the Door” (2016), “The Conjuring 2” (2016), “Baba Yaga” (2016), “The Mummy” (2017) ou encore “Insidious: The Last Key” (2018).
Le scénario de David Birke est vide, et même bondé d’incohérences. L’intrigue est plus que convenue, et la photographie orchestrée par Luca Del Puppo est fade et ne fait appel à aucune originalité. L’édition signée Jake York est insipide, au point que les 93 minutes du métrage finissent par apparaître longues et ennuyeuses. Même la bande originale composée par Ramin Djawadi et Brandon Campbell est tout aussi inexpressive que le reste. Rien n’aura trouvé grâce à nos yeux dans ce métrage. Au point qu’on va même éviter de parler de la distribution…
En date du 25 octobre 2018, “Slender Man” avait rapporté 30,6 millions de dollars aux États-Unis et au Canada, et 20,6 millions dans les autres pays, pour un total mondial de 51,1 millions de dollars, contre un budget de 10 millions de dollars.
En conclusion, “Slender Man” est un film d’horreur médiocre disposant d’une histoire sans consistance, d’une intrigue dénuée d’intérêt ainsi que d’un développement usuel à l’extrême. L’absence d’originalité rend ce métrage très ennuyeux. La photographie, l’édition et la bande originale sont insipides. La distribution n’apporte aucune crédibilité aux différents personnages, où finalement seul Javier Botet fait honorablement le boulot. Un métrage à placer directement aux oubliettes et qu’on s’abstiendra de recommander, à part à un collègue de travail qu’on n’apprécie pas …
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    SLENDER MAN (2018) ★☆☆☆☆ Dans une petite ville du Massachusetts, un groupe d'adolescents, fasciné par la légende Internet de Slender Man…
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retegenova · 6 years
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Valle Impero : grande successo per la manifestazione “A giurnà du fèn”
Evento organizzato dall’Associazione culturale A Lecca
# Grande successo in Valle Impero, ieri, domenica 29 Luglio 2018, per la terza edizione della manifestazione “A giurnà du fèn”, organizzata dall’Associazione culturale A Lecca. Oltre 50 persone hanno aderito alla scampagnata, nel segno della cultura, sul Colle San Bartolomeo, alle pendici del Monte Guardiabella. Natalino Trincheri, storico locale, ha spiegato come un tempo si falciava e si raccoglieva il fieno. L’Associazione “I Trei Campanin” di Aurigo ha preparato il pranzo ai numerosi partecipanti, tra i quali il Presidente della Provincia di Imperia Fabio Natta, che è stato uno dei soci fondatori dell’Associazione culturale A Lecca.                                                                   
Christian Flammia – 30 07 2018
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Genova Celebra Colombo
Valle Impero : grande successo per la manifestazione “A giurnà du fèn” Valle Impero : grande successo per la manifestazione “A giurnà du fèn" Evento organizzato dall’Associazione culturale A Lecca…
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pangeanews · 6 years
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“Nell’altra vita ero un eremita, ora sono un uomo inquieto”: dialogo con Bruno Zanin, da Fellini alla Bosnia, con lo zaino in spalla
Al centro del quadro, il Bambino è come una torcia, una fiamma bianca. In fondo alla chiesa, abbaglia. Mi stordì quel particolare, ricordo. Abbazzia di Scolca, sul colle di Covignano, Rimini. La pala di Giorgio Vasari è datata 1547, s’intitola L’adorazione dei Magi, ed è un capolavoro. La folla è assiepata attorno al neonato, la madre è severa e assoluta, e lui, il Bambino, brilla. Tardo ottobre del 2014, “Si è spento l’avvocato Titta Benzi, amico fraterno di Federico Fellini”, urlano le locandine, in città. Ero lassù a ‘narrare’ il funerale di un mito per il giornale per cui lavoravo. Poca gente, bara enorme, le note discrete di Amarcord, uno dei film più celebri della cinematografia mondiale. Il protagonista è lui. ‘Titta’. Luigi Benzi detto ‘Titta’, l’amico intimo di Fellini – forse il solo. Avevano la stessa età, Fellini se ne è andato 21 anni prima dell’amico, in un giorno di tardo ottobre. Quasi tutti, evocando ‘Titta’ sulla stampa patria, citarono Bruno Zanin, il funambolico ragazzo diventato attore ‘mondiale’ che rappresenta il giovane Benzi in Amarcord. L’Abbazia di Scolca, dove si svolgono i funerali di ‘Titta’, è intitolata a San Fortunato. Amarcord è stata, nel bene e nel male, la fortuna di Zanin. Che fine ha fatto l’attore che ha fatto ‘Titta’?, scrisse qualcuno. “Il vero ‘Titta’ Luigi Benzi l’avvocato di Rimini che interpretavo e ho incontrato più volte in via privata fuori e lontano dalle manifestazioni felliniane era una gran bella persona”, ricorda Zanin, oggi. E specifica, quasi a sancire un legame del fato, che Amarcord ottiene l’Oscar, nel 1975, “lo stesso giorno del mio compleanno”. Cosa accade quando muore un uomo a cui hai dato, nel mondo dell’arte, della finzione, il corpo? Qualcosa di tuo, forse, come una creatura notturna, se ne va? Domande evanescenti. Bruno Zanin, oggi, è un uomo che viaggia, zaino in spalla. Quando ci parliamo, con i codici dell’etere, a fine giugno, è alle Azzorre, a Ponta Delgada, dove deve discutere, tra l’altro, di Amarcord. Il film compie 45 anni. Da allora Zanin, “un uomo inquieto, agitato, mai tranquillo”, me lo dice lui, ha fatto tante cose. Ha recitato per Luca Ronconi e per Giorgio Strehler, è fuggito dalla fama, ha scritto un libro, Nessuno dovrà saperlo, stimolato da Raffaele La Capria. Soprattutto, nel 1992, per rigenerarsi, cioè per andare nel cuore di tenebra dell’uomo, è in Bosnia. Da lì scrive alcuni reportage: uno, per il Corriere della Sera, pubblicato il 12 luglio del 1993, è di livida bellezza. Si racconta la storia, ‘in diretta’, di “‘Heinz il biondo’, di professione mercenario”, impegnato sul campo di guerra. Heinz, l’inflessibile guerriero, si uccide. Zanin ne descrive il cadavere, presso la Croce Rossa di Tuzla, Bosnia: “ho avuto l’impressione di vedermi davanti uno di quei dipinti della Cappella Sistina dove viene rappresentato il dannato: aveva un’espressione stravolta, ma soprattutto un ghigno, un ghigno da disperato”. Una specie di magnete porta Zanin a capire il male, a suturarlo. Recentemente, Edin, un amico di Bruno, conosciuto e aiutato in Bosnia, si è ucciso. E Zanin si dà da fare per aiutare la sua famiglia (in particolare, mettendo ‘all’asta’, a donazione libera, con dedica, le copie di Nessuno dovrà saperlo che fanno parte “dell’edizione speciale limitata e numerata della prestigiosa Grafica Veneta: il ricavato della vendita lo devolverò ai figli minorenni dell’amico Edin”, basta contattare Bruno attraverso i social). Un pellegrino degli assoluti è, ora, Bruno Zanin, lì dove gorgoglia la vita e brulica il dolore. Non è un uomo facile. La prima volta che ci sentiamo al telefono, mi manda a quel paese. Ce l’ha con la stampa che lo ha spremuto ignobilmente, è sospettoso, “so di avere un carattere di merda”, mi fa. Poi snocciola il suo motto personale, una specie di abbecedario etico. Cita Ralph Waldo Emerson. “Ridere spesso e di gusto; ottenere il rispetto di persone intelligenti e l’affetto dei bambini; prestare orecchio alle lodi di critici sinceri e sopportare i tradimenti di falsi amici; apprezzare la bellezza; scorgere negli altri gli aspetti positivi; lasciare il mondo un pochino migliore, si tratti di un bambino guarito, di un’aiuola o del riscatto di una condizione sociale; sapere che anche una sola esistenza è stata più lieta per il fatto che tu sei esistito. Ecco, questo è avere successo”. Poi chiosa, “forse in Bosnia mi sono avvicinato a questo insegnamento”.
Bruno Zanin con Federico Fellini e Magali Noël: “Amarcord” è Oscar per il miglior film straniero nel 1975
Non volevo. Ma mi tocca partire da “Amarcord”. D’altronde ne hai parlato qualche giorno fa alle Azzorre. Ancora. Non ti rompe le scatole essere ancora il ‘Titta di Amarcord’?
Beh non è per fare l’originale ma credo che tutto sommato non sia questo gran peso o gabbia o limite per me anche se a volte mi sono irritato e ribellato a essere identificato o ricordato cinematograficamente per il biondino di Amarcord, film che ha vinto l’Oscar nel 1975 lo stesso giorno del mio compleanno. L’ aver interpretato il ragazzotto riminese che sparisce tra le enormi tette della tabaccaia, fu come vincere la lotteria con un biglietto trovato per caso per terra, un razzo che mi ha scaraventato nel firmamento del cinema italiano, con quel film ho ottenuto il lasciapassare per partecipare con tutti gli onori all’ esclusivo banchetto che viene consumato in quella ristretta società di artisti, sì meglio questo che essere ricordato come un terrorista o un prete pedofilo finito in qualche scandalo, per esempio, o un finanziere che ha truffato ingannato e messo sul lastrico centinaia di risparmiatori. E sono riconoscente a Federico Fellini per avermi dato quella opportunità che mi aprì un orizzonte più vasto di quello che avevo, mi permise di crescere intellettualmente di fare incontri significativi e utili per la mia crescita anche spirituale. Certo ho provato a volte qualche fastidio, come dicevo prima ed irritazione, ma dopotutto non è così male. E poi il vero ‘Titta’ Luigi Benzi l’avvocato di Rimini che interpretavo e ho incontrato più volte in via privata fuori e lontano dalle manifestazioni felliniane era una gran bella persona, un’anima fragrante, nobile d’animo, da lui ho ricevuto delle divertenti confidenze su Federico ragazzo che hanno confermato certe sgangherate supposizioni che la mia fervida ed audace fantasia aveva vagheggiato su di lui nell’osservarlo, standogli accanto mentre giravo il film , da lì ho capito perché avesse scelto proprio me a interpretare il suo miglior amico d’ infanzia. Come avesse intuito con un solo colpo d’occhio che sotto la maschera dell’hippy squattrinato, sfacciato e bugiardo quanto e forse più di lui che quel giorno di gennaio del 1973 si infilò dentro un casting senza essere stato convocato, si nascondesse quello che in realtà ero, una sorta di naufrago reduce da molte esperienze alcune anche pericolose, scappato in un’ isola per disperazione, rimane ancora un gran mistero. Così le strane coincidenze e la predizione di Gustavo Rol che glielo aveva anticipato qualche mese prima a Torino.
Ora che tutti i più importanti interpreti del film non ci sono più, perché dopo Nandino Orfei è venuta a mancare anche Magali Noël, sono l’unico interprete sopravvissuto, diventato una specie di reliquia vivente con il rischio e pericolo che mi chiamino a presenziare come una bella statuina a ogni evento felliniano (stavo per dire ogni scureggia) che gli amministratori ed enti vari di Rimini ciclicamente organizzano più per i loro calcoli politici, per mettere in luce se stessi che per amore del Maestro che come sai odiava sia Rimini che il provincialismo dei riminesi. Lo vedo, lo vedo è lì che si gira e rigira nella tomba incazzato nero, la schiuma alla bocca dalla rabbia di non poterne dire quattro! Ecco, dopo questa intervista sono sicuro che non mi chiameranno più e Fellini da lassù continuerà ad amarmi.
Ma chi era Zanin all’inizio degli anni ’70? E chi è stato Fellini per te? Uno che ti ha vampirizzato o benedetto? E poi… sei stato più fortunato, scaltro, belloccio per finire sul set del più grande regista al mondo?
Ero uno ragazzo solitario come ora, dopo averne combinate di cotte e di crude mi ero trasferito a Lipari e lì nell’isola omerica, vivevo in una sorta di esaltazione con la natura che mi curava le ferite, avevo una casetta sulle pendici di monte Sant’Angelo con una vista mozzafiato su Vulcano, mi ero portato da Roma una vespa, cinque coppie di colombi viaggiatori che mi procurarono in seguito dei casini con i carabinieri perché sospettarono facessi traffico di droga con loro istruiti… mi mantenevo facendo collanine che vendevo ai turisti, artigiano di strada come tanti se ne vedono anche oggi, e un gran bel daffare con il passato piuttosto incasinato e ingombrante che tentavo di dimenticare, di lasciarmi alle spalle, ex seminarista diventato ribelle a un padre padrone, in fuga dal riformatorio, da un manicomio vero dopo essere passato tra le mani di vari psichiatri psicologi, preti e vicini di casa pederasti, diventato hippy e giramondo per necessità, uscito fresco fresco ferito e dolorante dalle grinfie di una giunonica quanto diabolica maga Circe romana che portava il cognome di una attuale stella del calcio belga, fu lei che mi parlò di Fellini la prima volta, era stata una sua fiamma, lei sosteneva, e mi portò sul set di Roma dove conobbi Federico il quale indaffarato in una scena notturna piuttosto complicata sul raccordo anulare ricevette la maga che mi presentava con il suo fare cortese ma gelido e mi degnò di un fuggevole sguardo per poi tornare ad urlare nel megafono ordini alle comparse. La seconda volta lo incontrai si può dire per caso, a Cinecittà dove ero andato ad accompagnare un amico che doveva fare la comparsa, sì un incontro avvenuto per caso, ma il caso altro non è che un appuntamento con il destino…
Ma… è possibile ‘conoscere’ Fellini o è sfuggente, l’emblema del genio in fuga?
Ognuno conosce un aspetto delle persone che incontra, che magari altri non conoscono, se siamo uno nessuno e centomila io ho conosciuto il Fellini che ha voluto farsi conoscere da Zanin, e viceversa , questo succede a ognuno di noi con ogni persona che incontriamo, semplice. Come spiegare una cosa del genere?
Sei fedele o traditore? Nella vita, intendo. Sei sedotto dal labirinto della menzogna o sei un puro di cuore? L’attore, in fondo, dice le verità mentendo. 
Fedele io? Si certo sono fedele, molto fedele mio malgrado ai vizi, ai vizi e alle male abitudini che con il tempo ho accumulato facendo la vita dissipata del lazzarone perditempo, fedele ai buoni amici che ho credo di esserlo, in amore sono sfigato ma ho una mia personalissima spiegazione della vicenda che non so esprimerla a parole. Ora non faccio più l’attore da molti anni né desidero più farlo come professione con tanto di agente, partita iva, il book fotografico sempre aggiornato, pronto a buttarmi di corsa inciampando a ogni passo lì nelle produzioni dove fanno i casting, se arriva qualche giovane regista con un bella storia e ha bisogno di una mano, vuole il mio contributo, una o due pose, tre al massimo, di più non faccio, soldi non se ne parla, al massimo vengo spesato e mi regalano una forma di parmigiano o una cesta di lardo di Colonnata come recentemente mi ha offerto Fabrizio Cattani per un suo lavoro, Cronaca di una passione, dove ho conosciuto per la prima volta la dolcissima e carinissima Valeria Ciangottini altra creatura felliniana.
Anni fa spronato da un grande scrittore mio vicino di casa oltre che amico, Raffaele la Capria avevo cominciato a scrivere, ho pubblicato un libro, un romanzo autobiografico intitolato Nessuno dovrà saperlo [“scrittore a pieno titolo che non dovrebbe essere dimenticato”, lo giudica Nico Naldini in una densa riflessione sul libro, ndr]. Il libro è andato piuttosto bene sia come critica che lettori, un secondo era già pronto ad essere pubblicato da un editore con gli attributi, serio e veramente interessato, mi offriva anche un anticipo, un modesto anticipo, ma sono stato preso dagli scrupoli, gli ho chiesto del tempo per fare una revisione al manoscritto, renderlo più asciutto e soprattutto cambiare nomi, luoghi, rendere irriconoscibili certi personaggi tutt’ora viventi perché racconta la guerra in Bosnia e l’orrore che ho conosciuto stando in prima linea per tutta la durata del conflitto, una delle mie esperienze pericolose forse la più pericolosa, ma alla fine ho capito che non dovevo pubblicarlo era troppo “non romanzo” e ho chiuso anche con la scrittura. Ora sto cercando di non sentire più il bisogno di apparire agli altri in un modo o in un altro, di essere o sembrare qualcuno che ha raggiunto qualcosa, ma di essere il mediocre patacca che sono in realtà, di migliorare il mio carattere, diventare più umile facendo molti pellegrinaggi a piedi, tutto lì .
Leggendo la tua biografia c’è, come dire, uno squarcio della vita culturale italiana. Fellini, certo. Ma poi. Ronconi, Strehler, Peggy Guggenheim… una vita ‘da romanzo’, pare, dando credito alle ombre.
Caro Davide sono stati tutti incontri casuali un appuntamento con il destino come ti dicevo prima , il mio destino questo mi ha portato…
Qual è davvero l’incontro che ti ha cambiato la vita? E perché? Chi hai amato?
Sono un uomo inquieto, agitato, mai tranquillo, non mi sono mai fermato a lungo in un luogo, non ho mai fatto e conservato un mestiere per molto tempo, né ho vissuto a lungo nella stessa casa, nello stesso paese o città, instabile, squilibrato, sempre pronto a partire come Io la giovenca di Giove tormentato da un Tafano inesorabile, curiosità, voglia di vedere il mondo, capire, scoprire l’arcano segreto della vita, ho cercato da sempre un luogo ideale dove poter piantare una tenda e vivere con una persona ma anche con una cane o un asino for ever e poter dire: ecco sono arrivato a casa e ora mi godo l’orizzonte e il merito di avercela fatta, e invece no, oggi so con certezza che non esiste un posto ideale, la casa dei sogni, un luogo dove si è maggiormente protetti dal dolore, la persona della mia vita non arriverà mai, non esiste nessuna meta, è come quando si sale su per una montagna che non hai mai scalato e si pensa: ecco fra un po’ dovrei essere arrivato, ecco forse la cima deve essere quella là… ma non è così, non è mai così, c’è sempre ancora tanta altra strada da fare, finché quando meno te l’aspetti ecco sei arrivato e di essere arrivato ti accorgi che non ti importa più nulla perché l’attesa e il viaggio le esperienze e i tanti incontri che hai fatto strada facendo sono più importanti di quel traguardo che raggiunto già abbandoni subito dopo. Quello che cerchiamo al di fuori di noi i mistici dicono che è dentro di noi. Una parola… trovarlo!
Bruno Zanin a Gradacac, Bosnia, nel 1994, con un anziano musulmano
Parlami della Bosnia. Perché proprio la Bosnia? Perché (suppongo) il desiderio di andare lì dove si soffre? Dalle luci del palco ai bombardamenti. 
Sono andato in Bosnia per risentirmi nuovamente libero e audace come sempre ero stato… la vita da attore mi aveva impigrito, reso ottuso, ingordo, vanesio, egocentrico da fare schifo… e poi… poi la guerra è una sirena che incanta, affascina, cattura, attira tanti squilibrati ed avventurieri che non puoi immaginare, è Hilmann che ha scritto un saggio sull’amore per la guerra? Si è lui “Un terribile amore per la guerra” un saggio che impiegò trent’anni a scriverlo. Ci sono stato tre anni ero a Gradacac, una cittadina a maggioranza musulmana posta in prima linea quotidianamente bombardata quanto Sarajevo, ero arrivato come una sorta di Brancaleone con una vecchia Opel Kadett che era appartenuta a un amico morto di Aids per ritrovarmi grazie a certe circostanze fortuite qualche mese dopo responsabile di una Ong francese e corrispondente dei servizi informativi di Radio Vaticana…ho fatto cose e sono stato testimone di vicende che non puoi immaginare, ho scritto qualche sporadica corrispondenza anche sui media puoi vedere questo è un link che riporta un articolo che scrissi per il Corriere della Sera… è così che ho cominciato a scrivere senza nessun rudimento del mestiere, a naso…
Sappiamo quasi tutto di te. La violenza nel collegio dei preti. In una intervista di qualche anno fa hai detto, “Non si vede neanche il riverbero di Cristo nel clero”. Che rapporto hai, oggi, con la Chiesa? E con Cristo?
Non ho cambiato idea, Cristo è stato ed è la gallina dalle uova d’ oro per ogni sorta di affare. E se escludiamo i santi, i veri santi che lo hanno seguito, e i puri di cuore che lo hanno amato e imitato, Cristo è il baluardo e paravento di ogni furfante, potente, despota, dittatore, monarca e boss mafioso per fare e continuare a fare ogni sorta di ingiustizia e crimine. Si sono serviti di Cristo figlio di un falegname e di una casalinga, giustiziato innocente appeso nudo in croce, povero e mite, si sono serviti di lui e dello spauracchio dell’inferno per metterlo nel culo per secoli e secoli al popolo, ai poveri ignoranti succubi e sottomessi. Ora appena un prete o vescovo o cardinale prende uno schiaffetto in faccia da qualche facinoroso, apriti cielo, la notizia appare su tutti i media del mondo… io ho visto con i miei occhi come si vive dentro le mura del Vaticano, i prelati della Curia hanno appartamenti spaziosissimi, vivono nel lusso come Faraoni con tanto di servitù, in realtà sono vecchie zitelle inacidite la faccia triste, faccia come il culo. Prigionieri della loro commedia. E come morale…uh, non sono certo seguaci di Cristo che io pur ammirandolo e credendo alla Verità che predica non riesco ahimè a dargli ascolto, a seguirlo come vorrei colpa i miei vizi, la mia mediocrità.
Ami la solitudine. Così pare. Dai tuoi rifugi, cosa te ne pare dell’Italia, oggi? T’importa la politica? T’importa dove va il mondo? 
Non è mai solitudine o isolamento il mio, da anacoreta o antisociale, è solo un allontanamento dalla mischia, dal fracasso, dalla vita frenetica dispersiva… viaggiando, andando in giro in quelle parti del mondo rimaste ancora umane beh, si fanno belli incontri e si vive senza troppa angoscia. L’Italia vista da lontano non mi suscita per niente nostalgia, desiderio di tornare, mentre per gli stranieri è sempre un paradiso, un giardino incantevole, un museo a cielo aperto, una tavola imbandita di pizza mozzarella e spaghetti se poi sentono la parola “Venezia dalla cui provincia provengo” oppure Roma… tanti sorrisi, tante porte che si aprono con l’invito di entrare… la politica?… non sono all’altezza di dare un giudizio obiettivo, sono di parte… Sai dirmi di qualche popolo africano che sia venuto ad occupare con le armi qualche nazione europea, e derubare i nostri tesori, portarci via le materie prime, che abbia reso schiavi gli abitanti? Ecco la penso così, chi male ha fatto non si aspetti del bene…
Un soldato bosniaco, fotografato da Bruno Zanin
Più che i ‘grandi temi’, ti appassionano i volti, le vite, gli incontri. Come quello di quel soldato volontario, in Bosnia, che si è recentemente tolto la vita. Me ne parli?
Mai mi sarei aspettato una cosa del genere da parte di Edin, 44 anni, cinque figli, un lavoro ben retribuito in un paese in pace come la Slovenia dove giunto ferito da me evacuato dalla zona dei combattimenti viveva e si era fatto una famiglia, s’era fatto conoscere e voler bene da tutti come muratore piastrellista. Aveva sempre un sorriso solare sulle labbra, eravamo rimasti amici, ero stato a trovarlo poco tempo fa e lui era venuto in Italia… ma chissà cosa aveva dentro che nessuno vedeva… Un mistero, nessuno aveva avuto il che minimo sentore che fosse depresso o avesse problemi esistenziali. Non ha lasciato nemmeno una riga. Credo che come Heinz il mercenario tedesco suicida avesse dei fantasmi che lo tormentavano, forse aveva assistito o aveva partecipato in combattimento a qualche vigliaccheria che non s’era mai perdonato? …sai quanti soldati reduci di quella guerra si sono suicidati fin ora? Non puoi immaginare, soprattutto serbi, costretti a eseguire ordini infami come quello per esempio di trucidare a sangue freddo migliaia di prigionieri inermi, parlo del genocidio di Srebrenica… uomini dai sedici anni in su… finite le pallottole hanno ucciso quei poveri musulmani con i cingoli e le pale delle ruspe, le stesse che hanno poi scavato le fosse comuni …
Veniamo al sodo. Che senso ha vivere?
Per anni, sin da ragazzo vittorie e sconfitte si sono alternate senza darmi una stabile serenità e pienezza. In un certo senso anche quando già attore lavoravo e stavo bene economicamente venivo cercato dai registi ed ero invidiato, mi accorgevo di non essere mai del tutto soddisfatto, mi pareva che mancasse qualcosa che non sapevo identificare e che i beni materiali, il successo, la carriera che si apriva e pareva promettesse chissà quale futuro luminoso, non poteva soddisfare. La ricerca pareva girare attorno a una specie di mancanza di amore per la vita così com’è. Ecco la mia irrequietezza da dove proviene.
Che cosa c’è dopo la vita?
Lo chiedi a me? Mi dispiace, ma non ho una risposta certa da darti, ho qualche speranza ma non certezze… forse ci reincarniamo nuovamente e saldiamo il conto per il male che abbiamo fatto e saremo premiati per il bene… sembra banale, ma perché no? diversamente come spiegare tanto dolore e tante ingiustizie sulla terra? Hai studiato tanto per diventare attore e nessuno ti caga, arriva uno sconosciuto ignorante, zotico e acculturato e lo prende Fellini a fare un film che vince l’Oscar… nell’altra vita ero probabilmente un monaco eremita che si è tormentato e macerato fino alla follia per essere casto…
Non fai più l’attore, hai cominciato a scrivere, poi hai mollato pure lì. Ora, dimmi, caro Bruno, se non sono indiscreto, come fai a tirare a campare? Hai una rendita, una pensione, una formula segreta?
Uh, ti stai allargando un po’ troppo, ragazzo, non si chiede mai a un artista di cosa vive, dove trova il denaro per vivere, imparalo subito se vuoi continuare a fare questo mestiere senza farti nemici, hai capito?, è tabù, sono affari che non ti riguardano, furbo te, vorresti  carpire un segreto che non ho mai confidato a nessuno, infatti vivo come un milionario in quanto ho molto tempo per me stesso, sono spesso in viaggio, abito in posti straordinari e come faccio? Come faccio, come faccio… vedi lassù? beh lassù c’è qualcuno che mi ama e non mi fa mancare nulla, anche perché mi basta tanto poco per vivere, ho ridotto i bisogni all’osso, niente macchina, niente fumo, niente dipendenze… e quando viaggio una tenda, uno zaino, un sacco a pelo e via vado a fare il giro della mia prigione come dice Margherite Yourcenar, ovvero la terra. Proprio oggi mi hanno invitato a presentare Amarcord e parlare di Fellini in Ontario, Canada, un’associazione di romagnoli che vivono lì si sono autotassati per pagarmi il biglietto di andata e ritorno, e attraverso facebook mi hanno scritto: ohe patacca di Zanin, ti va di venirci a trovare che vogliamo conoscerti? Vogliamo sapere che tipo era Fellini…  ho detto di sì, nello zaino metterò  anche un po’ di copie di libri… e chissà quanta bella gente incontrerò…
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dccomicsnews · 7 years
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“FEAR ITSELF” part two! This looks like a job for…Sinestro?! Thrust into the anti-matter universe of Qward, Superman’s only hope is the former greatest of the Green Lanterns! “Imperius lex!” It’s a game of thrones on Apokolips as the lords of the dreaded world battle each other to claim its rule. Lex Luthor is summoned back to the warring planet, and he will need Superman to help him reclaim a crown he did not ask for. Meanwhile, Lois is confronted by the Female Furies and Jon faces the Children of the Firepits.
Variant Covers
Note: Variant Prices To Be Determined By Retailer
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GRAPHIC NOVEL
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BOOKS
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BACK ISSUE #100 $9.95
A Special 100-page Centennial issue featuring Bronze Age Fanzines and Fandom! The story of The Buyer’s Guide by founder Alan Light, an interview with The Comic Book Price Guide founder Robert Overstreet, Bob Rozakis’ DC Comicmobile memories, a backstage pass of Super DC Con ’76, and histories of The Comic Reader, FOOM, The Amazing World of DC Comics, Charlton Bullseye, Squa Tront, and Fawcett Collectors of America! Featuring Scott Edelman, Carl Gafford, Bob Greenberger, Jack C. Harris, Tony Isabella, David Anthony Kraft, Bob Layton, Paul Levitz, Michael Uslan, J. C. Vaughn, John Workman, and others… and go behind the scenes of Back Issue magazine in an interview with editor Michael Eury.
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DC Comics Pull Box For 9-6-17 (New Comics and Merchandise) DC Comics News has compiled a list of DC Comics titles and collectibles shipping to comic shops for September 6, 2017.
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    Murgia un territorio di roccia calcarea
ricca di tesori e bellezze ricercati
da tutto il mondo
    Scorcio panoramico di Altamura nel territorio della Murgia
      Murgia un territorio di oltre quattromila chilometri quadrati, grezzo, aguzzo, rude ma che contiene tesori unici al mondo, roccia aguzza che cinge una parte della Basilicata, le province di Taranto e Brindisi, muretti a secco, che indicano lo sforzo e le fatiche dei contadini, per bonificare le terre da questo mare di pietra a proteggere gli olivi , i pascoli e che non di rado diventa casa e chiesa, come è espresso a Matera con i Sassi.
All’interno della Murgia il Parco nazionale dell’alta Murgia, che comprende la città di Bari e la provincia di Barletta-Andria-Trani, un ente che tutela costumi e tradizioni come le masserie, i tratturi o gli jazzi, particolari recinti per le pecore in uso nel territorio.
Città come Altamura, famosa per il pane Dop e bianca come il latte, amata da Federico II che ne ha progettato l’impianto urbanistico, ancora oggi esistente, fatto di claustri,  piazzette più o meno ampie, perimetrate da abitazioni che si affacciano sulle vie principali del centro storico e da intrecci di viuzze.
Con la Cattedrale di Santa Maria Assunta, voluta da Federico II, esempio di architettura romanico pugliese, mescolata al gotico federiciano e il suo famoso pane, alto, di grande pezzatura, ne parla Orazio nelle Satire, veniva cotto nei forni pubblici, e marchiato con le iniziali del proprietario o del capofamiglia a evitare che le pagnotte si confondessero.
La Murgia una “regione” dentro a due regioni
    Di forma quadrangolare situata tra la Puglia centrale e la Basilicata orientale, il suo terreno ha la particolarità di essere prevalentemente composto da roccia calcarea e questo le conferisce il caratteristico nome di Murgia, derivante dal latino “Murex”, che significa murice, roccia aguzza.
Territorio più ricco di doline che in tutta la nazione, dei canyon formatosi con lo scioglimento della roccia calcarea che formano questi spettacolari valloni, sia in superficie che nelle profondità della terra, un mirabile esempio sono le famose Grotte di Castellana.
Gravina di Puglia edificata su di uno strapiombo nella Murgia
Nelle Murge si possono individuare quattro sub-regioni, differenti nel paesaggio, la Murgia Costiera, la Murgia Bassa, la Murgia Alta e la Murgia dei Trulli.
La prima si  estende lungo il litorale da Barletta fin quasi a Ostuni e comprende Bari, raccogliendo la maggior parte degli abitanti della Puglia centrale.
La Murgia Bassa, fatta di grossi centri abitati come Andria, Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Bitonto e Gioia del Colle, in questo territorio troviamo numerosissime masserie.
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  Le masserie della Murgia
    Le masserie, emblema della civiltá contadina, nascono dalla necessitá di assicurare una migliore cura e amministrazione dei grandi appezzamenti di terra, il nome deriverebbe dal latino “maseria o maserius” come combinazione dei termini “mas o maes” campagna ed “er” casa, rispondono ad uno stesso criterio costruttivo, che le divide in due parti, una l’abitazione del signore, o del “massaro” , responsabile del fondo agricolo, solitamente posta al secondo piano della costruzione principale e pertinenze secondarie, dove trovano spazio gli alloggi dei contadini e la zona lavorativa.
Circondate da spesse mura, quasi somiglianti alle cinte murarie fortificate dei borghi medievali, al cui interno comprendono vasti giardini, la cappella e le diverse coltivazioni, ulivi, mandorli o viti.
Masserie con costruzioni a Trulli
Masserie a corte
Somiglianti a palazzi gentilizi, altre a castelli e con strutture diverse, alcune  vengono costruite all’interno di mura che la racchiudono, difendendola dalle minacce esterne, altre con tetto a trullo, le case, i pagliai hanno il tetto a trullo, altre hanno il tetto della casa ripido, altre ancora si caratterizzano per essere un’unica costruzione, con le abitazioni connesse alle altre costruzioni, molte sono state restaurate e destinate al turismo, come resort di grande fascino.
La Murgia dei Trulli si trova nell’entroterra alle spalle della Murgia Costiera meridionale e qui non si possono non menzionare i caratteristici edifici di Alberobello, che ne è anche il centro principale.
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  Le grotte e le formazioni carsiche diventano case e luoghi di culto
    Lungo le doline, questi muraglioni di pietra carsica e tufo, formatosi con l’erosione dell’acqua nei millenni, hanno formato gole e grotte sia in superficie, che nelle profondità della terra.
Durante i secoli passati, queste grotte sono state sfruttate sia da monaci che da gente comune, come pastori ma anche da persone che vi hanno creato, scavando e scolpendo con semplici attrezzi, strutture come mulini, oleifici, abitazioni, luoghi di culto come templi, chiese e monasteri, tutti ancora ben visibili e visitabili, oggi.
Cattedrale di Santa Maria Assunta ad Altamura
La Cattedrale di Santa Maria Assunta a Gravina in Puglia Murgia
La grotta luogo di culto di San Michele a Gravina in Puglia
I Sassi di Matera, un intero borgo costruito e scavato nella roccia calcarea, con abitazioni e chiese, Gravina in Puglia un paese che sembra sorgere sull’orlo di un precipizio e che ha tutt’intorno uno scenario da Grand Canyon.
La Murgia Materana fu abitata fin dalla preistoria, conserva ancora luoghi di bivacco e accampamenti, risalenti al Paleolitico, come la Grotta dei Pipistrelli, ed al Neolitico, come i numerosi villaggi trincerati, all’interno del Parco della Murgia Materana sono presenti circa 150 chiese rupestri disseminate lungo la Murgia e le Gravine.
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  Gravina in Puglia
    Gravina così chiamata fino a qualche anno fa, è sede del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, edificata su due aree, il primo è sul versante est, dove si trova la città odierna, la cui costruzione inizia a partire dall’Alto Medioevo, e il versante ovest, dove sono presenti gli scavi archeologici di Petra Magna o Botromagno, che si estende per 430 ettari, nei secoli occupata dalle civiltà greca e romana.
Parte della città si estende sulle sponde di un crepaccio profondo, molto simile ai canyon, nato dall’erosione della roccia calcarea dal torrente Gravina, i due versanti del canyon della Gravina, sono collegati da un caratteristico ponte-acquedotto del XVII secolo.
L’ acquedotto sopra il Canyon di Gravina che collega le due parti della città
Ricca di monumenti, chiese e palazzi storici, è meta ideale per scoprire le chiese rupestri delle Murge, presenti sul costone della Gravina e nella città vecchia, come la Grotta di San Michele, una delle chiese-grotta più importanti della città, più recente e ricostruita dopo un terribile terremoto la Cattedrale di Santa Maria Assunta, luogo di culto principale della città, che sovrasta i due antichi rioni Piaggio e Fondovico.
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  Murgia territorio aspro e rude Murgia un territorio di roccia calcarea ricca di tesori e bellezze ricercati da tutto il mondo…
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javabalitrips · 6 years
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Yogyakarta 5 days tour package is the most complete tour package for you whom really like to spend your holiday in Yogyakarta. JogloTours will make your holiday moment in Yogyakarta, really enjoyable in cultural experiences and adventurous activities. Day 1 – Arrival, visit Prambanan temple, sunset at the green temple, drive to hotel check in
Day 2 – Jogjakarta (hotel) – Borobudur sunrise – home industries, Pawon & Mendut temples – Merapi Off-Road – Ullen Sentalu Museum (B-L-D) Distances & journey time: Jogjakarta – Borobudur (42 km): 1 hour 30 minutes Borobudur – Merapi volcano (35 km): 1 hour
Pick up at your hotel in the morning. We will drive you to Setumbu hill to see the Borobudur sunrise, feel the mist and see the exotic Merapi volcano from the distance. Spending an hour at the temple to gain the historical value of the 8th century Budhis temple. After enjoying the breakfast and morning coffee/tea, we continue our trip to explore the villages around the temple on a bike, making pottery and join some locals to plant rice seeds. Our next spot is Lava tour Merapi, take an off-road track on the slope of Merapi volcano, visit the Memory museum and nearest village which damaged because of the 2010 eruption. * The Borobudur sunrise also can be seen from the main temple with additional charge : USD 31/person
Day 3 – Jomblang Cave – Kalisuci River tubing (L-D) Distances and journey time: Jogjakarta – Jomblang (52 km): 1 hour 30 minutes Jomblang – Kalisuci (5,1 km): 20 minutes
Pick up at hotel (7 am) the Jomblang Cave will be our first spot to visit in the morning. A vertical cave with dense ancient forest below and 300 meter alley with its beautiful natural ornament will bring you to the edge of Gua Grubug (Grubug Cave). After your lunch, Cave and River Tubing at Kalisuci will be our next menu, enjoy the beautiful environment on a tube along Oya river. On the way back, we will take you to the best spot for dinner while you can also enjoy the beautiful landscape of Yogyakarta in the evening.
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Merapi Offroad Tour
The Green Temple sunset
The Pit Cave Jomblang
Day 4 – Snorekeling beach & Timang Beach (L-D) Distances and journey time: Jogjakarta – Timang (60,4 km) : 2 hours
Day 5 – Transfer out After your breakfast, our trip to will continue to the beach for snorkeling & Timang beach where you can test your adrenaline in crossing the sea over a gondola to a small rocky island where the locals usually put some lobster traps. After your lunch, Enjoy your local menu for your dinner, back to your hotel and the tour is over.
The price includes: -Meals based on the itinerary ( 3 days ) -English Speaking tour Guide at Borobudur & Prambanan temples -Mineral water & coll face towels during the tour -Private car + Driver + Gasoline -Off-road vehicle at Merapi -Ticket for Gondola at Timang beach -Entrance fee to all site based on itinerary -Shuttle airport
The price excludes: -Hotel -Airport tax -Additional tour -Tipping guide and driver -Personal expenses such as laundry, mini bar etc. -Surcharges applied during Peak season / High season & Holidays
Tour only: 220 USD/pax – Minimum 2 Pax Additional accommodation: Homestay- 100 USD/4 nites / room – daily breakfast Hotel ** – 157.5 USD/4 nites / room – daily breakfast Hotel *** – 210 USD/4 nites / room – daily breakfast
Yogyakarta 5 Days Tour Yogyakarta 5 days tour package is the most complete tour package for you whom really like to spend your holiday in Yogyakarta.
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