Tumgik
#pradidali
halfwayanywhere · 4 months
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Alta Via 2 Day 7: After a night spent in a room with a friendly German couple (sometimes you get lucky and have a room to yourself, and sometimes you get new friends), the sun has again graced the mountains with its presence. A steep downhill followed by some small via ferrata sections (which have really just become cables attached to the mountainside in areas where there’s a nice trail to walk on but with a steep drop-off on the side) leads to a small climb up to a pass before dropping to the yesterday’s original destination, Rifugio Pradidali. The hut seems nice, and the staff is friendly. I buy a chocolate bar. The views from here are fantastic, and I recommend staying here instead of Rifugio Rosetta if you have the option. After the hut is another climb up to nearly 9,000 ft / 2,743 m at Passo delle Lede. From here, the trail departs the above treeline, high alpine gloriousness, and descends some 4,000 ft / 1,219 m to the valley below. On the way, the AV2 passes Bivacco Carlo Minazio, the first unstaffed hut of the trail (at least if you’re following this route and not going over Marmolada, where I think there may be an additional one). Outside is a memorial (and presumably some wreckage?) to an American pilot who crashed near here during World War II. The descent continues to what’s probably the most significant water crossing of the trail thus far (but still trivial in the grand scheme of things) before climbing to Rifugio Treviso in the trees above. From the rifugio, there’s an excellent view of the entire descent. After Pradidali, nobody else was on the trail, but plenty of hikers are staying at Treviso (accessible via a trail from lower down as well). Tomorrow will put the end of the AV2 in sight and despite being out of the high alpine, there’s still plenty of elevation to gain and lose before hitting the southern terminus in Feltre. Distance: 9.54 mi / 15.35 km Elevation gain: 2,881 ft / 878 m #altavia2 #dolomites
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rosaleona · 9 months
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Niente doccia al rifugio e allora preferiscono tornare a valle al buio, il gestore del Pradidali: "I tempi sono cambiati: molti pensano di arrivare in albergo"
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rullinibrutti · 2 years
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Un saliscendi continuo,
un negativo dopo l'altro.
Mi apro una bottiglia di prosecco e me la verso sperando di non finirla tutta. Placo la rabbia che finalmente mi sta spaccando e decido di non perdonare più, di guardare altrove, di fare un passettino di lato per schivare i sassolini di cattiveria che solo tu sai lanciare.
Foto dopo foto mi rendo conto che il nostro rapporto, malandato e zoppicante, trova la sua forza e il suo nido in alto, tra le rocce che hanno ascoltato impassibili tutti i nostri discorsi.
Sorso dopo sorso decido che quelle rocce non ci ascolteranno più. Che i miei luoghi, le mie montagne, non le meriti. Ti regalo queste fotografie, ma queste saranno l'ultima cosa che di buono avrai di me.
Sono a pronta a lasciarti andare a fanculo.
[analog]
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exhome · 6 years
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Winter Bivouac at the Pradidali, Dolomites, Italy https://eremass.blogspot.com/2018/02/blog-post_35.html
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polloninotes · 4 years
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Rifugio Pradidali - Pale di San Martino Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Seguimi su Instagram @polloninotes e iscriviti nel mio canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCj5_-nbgE3amxzln2IGvNLQ?sub_confirmation=1 #dolomiti #dolomiten #dolomites #reflection #passionedolomiti #trekkingblog #montagna #montagne #wonderful_places #mountain #mountains #mountainlovers #FF #instafollow #l4l #tagforlikes #followback #love #instagood #tbt #photooftheday #cortinadolomiti #igworldit #montagnachepassione #thegreatoutdoors #montagnadavivere #montagnes #montagneitaliane #alps #dolomitiiloveit @rifugiopradidali (at Rifugio Pradidali) https://www.instagram.com/p/CGJl2GZpEkH/?igshid=1x723tuw1top8
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Oltre all'esondazione del fiume Sarca, la fase di maltempo ha apportato danni anche in diverse zone del Trentino-Alto Adige, come a Primiero S. Martino di Castrozza, dove una colata di Fango e Ghiaia ha travolto la teleferica del rifugio Pradidali, rendendo problematici i rifornimenti. Immagine tratta da ildolomiti.it https://www.instagram.com/p/CEi0epOKrbj/?igshid=1rx6rnt1a2rv2
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clorophillarium · 4 years
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I cuori pulsanti delle Pale
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È impossibile abbracciare con lo sguardo un labirinto, e in questo caso, arrendersi significa decidere di scendere, entrare nei suoi meandri, e a piccoli passi, cercare di scoprirne la pelle di corallo, da vicino.
Non sempre la bellezza ha un suo ordine, e a volte è il caos sfuggente di prodigi di pietra a mostrare il cammino, a dare inizio ad un miraggio, forcella dopo forcella, un vallone dietro l’altro, e infine, ad approdare magicamente in un posto segreto.
Un posto che si trova a metà strada tra gli occhi e il cielo magari, o forse più in alto, come se questo fosse il luogo più vicino alla Luna.
Le Pale sono un meraviglioso labirinto, cucito insieme ad un altopiano fatto di luce, possibilità, incertezza (spesso), e infine meravigliosa scoperta.
Ispirato fin da ragazzo dai libri di Dino Buzzati, mi sono immerso nel mondo sospeso delle Pale, dove le nuvole impazziscono, dove la roccia trascende il tempo e dove anche i nomi delle montagne si annodano alla leggenda di queste terre alte.
Penso a nomi come Velo, Porton, Cimerlo, Sass Maor, Lede, Fradusta, Farangole, Bureloni e Focobon, ad esempio. Nomi evocativi, a tratti mitologici, che arrivano dal passato e raccontano storie antiche, storie di alpinisti, di cacciatori e di viandanti.
Per un attimo ho pensato, con un po’ di egoismo, devo ammettere, che sia quasi un peccato il fatto che l’altopiano sia tutto sommato raggiungibile in un attimo con le funivie da San Martino.
Mi dispiace che tale bellezza si sveli in così poco tempo.
Tuttavia mi sono ricreduto; il rifugio Rosetta e l’altopiano sono solo la porta d’accesso ai numerosi sentieri che partono da qui, ed è da adesso in poi, che chi lo desidera si può incamminare nel cuore delle Pale, o meglio, nei tanti e diversi cuori pulsanti delle Pale.
Nel tardo pomeriggio, quando la funivia compie l’ultima discesa, tutto riacquista il sapore e il silenzio dell’alta montagna. Il sole splende sul rifugio fino all’ultimo e puoi spingere gli occhi oltre l’altopiano e cercare di individuare le altre Dolomiti lontane, come le Tofane e la Civetta, per esempio.
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Camminando sull’altopiano ho avuto la sensazione di trovarmi sopra la schiena di un enorme creatura marina. Le forme, spesso dolci e arrotondate della roccia, plasmate dalle ere e dagli eventi, mi hanno fatto immaginare di essere addosso ad un enorme capodoglio. Un capodoglio di pietra che si muove sotto la superficie dell’altopiano e che quasi sempre tira degli scherzetti niente male agli escursionisti, cambiando le forme e i riferimenti, giocando con la nebbia e gli spazi, ora celati e ora improvvisi.
Un altopiano che sa essere mare calmo, e lo puoi navigare serenamente, ma che un attimo dopo gioca ad essere un altro pianeta, un pezzo che si è staccato dallo spazio remoto ed è picchiato quaggiù, e devi pensare con calma per trovare la direzione.
A volte, se cerchi bene, puoi scovare altre porte ai margini di questa sperduta tavola di roccia.
Questi sono gli accessi ad altri mondi, a valloni laterali che ti mettono in contatto con l’altezza e la vertigine.
L’aria cambia perché alle forcelle arriva il soffio che sale dai pendii più bassi, e se stai attento, ma è solo un attimo, puoi sentire l’odore o il suono del rifugio che è centinaia di metri più in basso.
Al passo Pradidali basso si apre una vista spettacolare. La testata della val Pradidali è dominata a destra da un muro di cime, tra cui la Pala di San Martino, la cima e la torre Pradidali (più in basso). A sinistra alte pareti che fanno capo alla cima La Fradusta (che culla l’omonimo ghiacciaio) e arrivano fino alla cima Canali, proprio sopra il rifugio Pradidali.
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In fondo, alle spalle del rifugio, il prodigioso Sass Maor, ora nero di brume e di pioggia, fa subito capire il suo carisma assoluto.
Montagna elegantissima e dalle molteplici personalità a seconda dei versanti scelti per attraversarla.
Dopo aver percorso il sentiero Gusella, c’è un lungo traverso selvaggio che corre sotto la cima di Ball e che collega la forcella Stephen con la forcella del Porton.
Da qui, la cima della Madonna e il Sass Maor, sembrano un unico castello che protegge il minuscolo rifugio del Velo ai suoi piedi.
Ma è quando percorri il sentiero del Cacciatore che entri nel regno severo e maestoso del Sass Maor. Il sentiero attrezzato scende, appeso alla cima della Stanga, per poi condurre dentro il canalone del Boal dei Pissotti.
Il posto è remoto e selvaggio, sopra di noi, metri e metri di roccia che culminano nella cima del Sass Maor.
È un ambiente primitivo e di straordinaria potenza, dove le forme e le dimensioni della natura sono ciclopiche.
Il sentiero è una piccola ruga tra la roccia e il vuoto, poi lentamente esce dall’incombenza del Sass Maor e sbuca al sole, in val Pradidali.
Da qui si potrebbe risalire a sinistra al rifugio Pradidali, oppure proseguire a destra, verso la val Canali, e decidere di fermarsi al rifugio Treviso, dominato dal bellissimo Sass d’Ortiga.
Il giorno dopo è possibile riguadagnare nuovamente l’altopiano, scegliendo tra diversi itinerari e macinando un po’ di dislivello, visto che il rifugio Treviso sorge ai margini del bosco a circa 1630 metri.
Le belle serate e le notti passate ai rifugi Pradidali, del Velo, al Treviso in val Canali e alla Rosetta, aggiungono calore umano alla traversata delle Pale.
È stato bello, una sera al rifugio del Velo, parlare per un po’ di tempo con i ragazzi che da pochi mesi hanno iniziato a custodirlo.
Così come è stato bello incrociare in cinque giorni diversi, una coppia di ragazzi, che ogni volta faceva un itinerario diverso dal nostro, ma dormiva negli stessi rifugi insieme a noi.
Nonostante la differenza di lingua, riuscivamo a condividere foto e pensieri della stessa giornata, accomunati dal senso di scoperta ma anche di appartenenza.
Come se questo labirinto delle Pale conducesse tutte le sere, dritto dritto, al battito caldo e rassicurante di ogni rifugio, dove puoi trovare riparo, riposo e condivisione.
Ho il rammarico di non aver compiuto la traversata al rifugio Mulaz attraverso il sentiero delle Farangole, ma come sempre in montagna è importante essere disposti a capire quando devi rinunciare.
In questo caso il forte maltempo ci ha fatto ritornare a valle, ma ci sarà un’ altra volta.
Credo di aver visto molte cose ma di averne raccontare poche, come se alcune non le ricordassi più, ma spesso mi succede così, quando la dimensione della bellezza è tale da non essere contenuta interamente nella propria memoria.
Per questo, un giorno, sarà necessario tornare sull’ altopiano e scegliere di nuovo una direzione del labirinto da esplorare.
E so che sarà ogni volta una storia diversa e che non ci sarà mai fine alla scoperta, perché non puoi mai conoscere per davvero bene un luogo.
Lo puoi conoscere meglio, questo è vero, ma è la continua ricerca che ti spingerà ad intraprendere un nuovo viaggio.
Solo le montagne conoscono bene come sono fatte per davvero, perché sono fedeli a loro stesse, né buone e né cattive, ma semplicemente al loro posto.
Sono mucchi di pietre su cui a volte camminiamo, intrise di una bellezza che non ci appartiene ma che cerchiamo di comprendere.
Le montagne non hanno un messaggio ma hanno significato per chi decide di attribuirgli un valore.
La loro bellezza è sempre tale, immutabile, anche senza di me.
Per questo ci sarà sempre un cuore che batte,
e potrai cercarlo sull’altopiano e nel labirinto delle Pale.
Puoi cercarlo dentro ogni montagna della Terra.
Puoi cercarlo ovunque, anche altrove, ma sarà sempre il tuo cuore che batte.
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gogohiking · 5 years
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Anello della Pala di San Martino - Agosto 2018 - Vista dal Passo di Pradidali basso (mt. 2.658): sulla sinistra la vetta della Cima Canali, sulla destra la vetta del Sass Maior.
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connor-burrows · 7 years
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Pradidali Lake by RiccardoGovoni
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niccobilli · 5 years
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Altopiano delle Pale di San Martino, dal Passo di Pradidali la Cima Canali (a sinistra) e il Sass Maor e la Pala di San Martino (a destra) - Agosto 2018
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ppiiff · 6 years
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Crossing plateu of Pale di San Martino, Val Pradidali, Pass of Ball, Val di Roda and then back to San Martino di Castrozza _excursion_ (presso Passo Di Ball)
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halfwayanywhere · 4 months
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Alta Via 2 Day 6: The worse weather yesterday turned into worser weather today. The forecast called for rain, and the idea of staying put in Rifugio Volpi al Mulaz was considered. Still, ultimately, the boredom of a day in the hut lost out to the possibility of a rain-soaked adventure of uncertainty. Surprisingly, the gung-ho Dutchman from last night has decided not to risk a stint in the rain and will be staying put today. I put in a little effort to try to push him out the door, but I don’t want to end up feeling responsible for his having a terrible time if that’s what it comes to. Farewell, fellow AV2 hiker acquaintance. It’s not raining for the first climb (just foggy), and the day’s via ferrata section goes down without a hitch. All of the AV2’s via ferrata sections until now have been easily passable, and I am glad (so far) I’m not carrying any extra gear for these sections. Through the pass and what I expect will be the spiciest part of the day, the trail descends as the mist turns to drizzle and the breeze turns into whatever the opposite of a blasting furnace is. The weather may have robbed the day of views, but it has turned the surrounding mountainsides into cascading waterfalls - freezing, cascading waterfalls. According to the internets, the next hut, Rifugio Rosetta, isn’t the most welcoming. Pushing to the following (more highly reviewed) hut, Rifugio Pradidali, would be nice. But that’s not going to happen today. Fortunately, the internet appears to have lied (who even knew this was possible?), and the staff at Rifugio Rosetta are great - and the two owners (at least the two I assume are the owners because their photos are all over the walls) are total BAs who have summited mountains all over the world. Typically, this hut is busy due to its proximity to a cable car, but it’s not running today because of the weather. They may not have wifi (for guests), but they play Free Solo three times in a row, followed by some old-school bouldering videos. And, of course, there’s wines. Distance: 13.56 mi / 21.82 km Elevation gain: 3,625 ft / 1,105 m #altavia2 #dolomites
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davidefor-blog · 7 years
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presso Rifugio Pradidali
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antomasa · 8 years
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#pradidali #dolomites #italy #mountains #hiking (presso Rifugio Pradidali)
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polloninotes · 4 years
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... e che sia un buon giorno.... Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Seguimi su Instagram @polloninotes e iscriviti nel mio canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCj5_-nbgE3amxzln2IGvNLQ?sub_confirmation=1 @agordinodolomiti @igworldit @dolomites4you #dolomiti #dolomitiiloveit #dolomitiunesco #dolomitibellunesi #dolomities #passionedolomiti #trekkingblog #montagna #montagne #wonderful_places #youtube #mountain #mountains #mountainlovers #FF #instafollow #l4l #tagforlikes #followback #love #instagood #tbt #photooftheday #cortinadolomiti #igworldit #montagnachepassione #thegreatoutdoors #montagnadavivere #montagnes #montagneitaliane (presso Val Pradidali) https://www.instagram.com/p/CFbWVs1IVMr/?igshid=u2txekwtysxq
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gogohiking · 5 years
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Anello della Pala di San Martino - Agosto 2018 - Vista dal Passo di Pradidali basso (mt. 2.658)
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