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#progetti scientifici
jose-rossetti · 1 year
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NESSUNO si SPIEGA il PERCHE'! Con Alessandra Chiavegatti e Cosimo Massaro
Potete anche non interessarvi ma prima di quanto crediate questi problemi diverranno anche vostri e sarà troppo tardi,i complotisti no vax vi hanno già dato prova scientifici di non essere come Draghi , Mattarella, Francesco... & Company dei bugiardi che non hanno neanche il coraggio di chiedere scusa per le migliaia di vittime che hanno mandato a sperimentare il veleno che la Pfizer & Company gli hanno somministrato. Cercate di ascoltare anche fuori dal Main stream le notizie, ascoltate quelle vicine del comune della regione solo certi di loro vi diranno la verità perché non hanno nessun compromesso che li mette a rischio di chiudere e mandare a casa i loro dipendenti.. il ricatto dei vaccini ha aperto la strada per imporre i loro progetti che da molti anni sono stati programmati e in maniera vertiginosa li stanno attuando con le scuse delle emergenze.. non vi sentiate protetti dalla politica ,non ci sono più i politici che si prendono cura del popolo come fosse il loro figlio, difficilmente offrono le stesse opportunità che danno hai loro figli legittimi al popolo che li hanno eletti come rappresentanti. Cercate di farlo il cambiamento almeno per i vostri figli.
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Ricerca e talento: la storia della Fondazione Maria Gabriella De Matteis
Ha preso il via, con un grande concerto-evento all’Auditorium Vincenzo Vitale del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, la storia della Fondazione Maria Gabriella De Matteis ispirata dai valori che la Presidente della De Matteis Food Corporation. È proprio la Fondazione ad essere protagonista della storia di oggi. Fondazione Maria Gabriella De Matteis per la ricerca ed il talento La Fondazione, dedicata a Maria Gabriella De Matteis, si impegna a valorizzare e supportare giovani talentigrazie a borse di studio per la ricerca scientifica e la formazione di musicisti meritevoli. Tutto questo è reso possibile grazie al bando 2024 dedicato alla ricerca oncologica avanzata e la borsa di studio a supporto della carriera di un allievo della Gustav Mahler Jugendorchester. Intervista a Fernando Ricci, Presidente Fondazione Maria Gabriella De Matteis Una fondazione giovane ma con alle spalle già una storia da raccontare tra passato, presente e futuro. Proprio di questo parliamo con Fernando Ricci, Presidente Fondazione Maria Gabriella De Matteis: Come nasce la Fondazione Maria Gabriella De Matteis? Nel dicembre 2022 - dopo aver combattuto un tumore per anni e con tutte le sue forze - mia moglie Maria Gabriella è stata sopraffatta dalla malattia e ci ha lasciato. La sua eredità morale, però, ispira ogni giorno me le mie figlie, Alessandra e Maria Chiara. Proprio insieme a loro ho quindi deciso di creare la Fondazione dedicata a Maria Gabriella, per riuscire a rendere reali i valori in cui ha creduto fortemente e di cui è stata testimone attiva per tutta la sua vita, ovvero - come diceva – riuscire a “plasmare un futuro condiviso dove l’innovazione, la responsabilità e la fluidità disciplinare possano creare un mondo migliore per tutti”.  Qual è la mission della Fondazione? Maria Gabriella credeva che i giovani, la bellezza delle arti e il progresso scientifico fossero i pilastri necessari a ogni cambiamento sostenibile. Come lei, anche noi pensiamo che, per riuscire a costruire un futuro migliore, dobbiamo fidarci e affidarci alle nuove generazioni. Per questo abbiamo deciso di incentrare tutte le attività della Fondazione sulla ricerca e la valorizzazione dei giovani talenti in grado - con i loro percorsi artistici e scientifici - di innovare e restituire alla società le conoscenze acquisite attraverso opportunità di formazione e ricerca. Tutti i nostri progetti e la creazione di tutti i nostri bandi puntano a questo: a cercare di creare un futuro migliore per tutti tramite un dialogo continuo e interdisciplinare tra il mondo della produzione, delle scienze e delle arti. Può descrivere i due comitati che formano la Fondazione? I comitati della Fondazione si dividono in Artistico e Scientifico. Il primo è composto da due musicisti di caratura internazionale - nonché amici miei e di Maria Gabriella - Marco Postinghel e Valérie Gillard. Loro hanno il compito di selezionare i migliori talenti musicali italiani all’interno dell’organico annuale della migliore orchestra giovanile del mondo, la Gustav Mahler Jugendorchester (GMJO) e di sostenerli poi con delle borse di studio nel prosieguo dei loro studi accademici. Il Comitato Scientifico, invece, è coordinato da Giuseppe Curigliano, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università di Milano e direttore della divisione clinica di sviluppo nuovi farmaci presso l’Istituto Europeo di Oncologia. Lui, con il supporto dei Prof. Andrea Ballabio, Silvia Novello, Gabriella Pravettoni e Paolo Marchetti, selezioneranno i migliori progetti di ricerca, e i relativi ricercatori, in grado di dare speranze e maggiori aspettative di vita nel campo dell’oncologia. Parliamo del vostro primo bando di ricerca: a chi è rivolto? Il nostro primo bando dal titolo “Integrazione della biopsia liquida nella gestione di pazienti con tumore solido” è rivolto a tutti i ricercatori under 30 e stanzia 40.000€ per finanziare i migliori progetti di ricerca su questo nuovo strumento diagnostico. La biopsia liquida, infatti, rivoluziona completamente il modo in cui si comprendono e vengono trattati i tumori. Consiste sostanzialmente nell’analizzare il materiale genetico o le cellule tumorali rilasciate nel sangue - o in altri fluidi corporei - per ottenere informazioni sullo stato e sull’evoluzione del tumore, senza dover fare una biopsia tradizionale. I vantaggi sono molteplici: si può monitorare la risposta al trattamento in tempo reale, individuare precocemente la presenza di recidive o metastasi e, allo stesso tempo, identificare eventuali mutazioni genetiche che possono influenzare la scelta del trattamento più efficace. Senza contare che questo innovativo metodo consente una personalizzazione dei trattamenti basata specificatamente sulle caratteristiche specifiche del tumore di ciascun paziente. Quali sono i vostri progetti per il futuro? In campo scientifico, per i prossimi anni, la Fondazione continuerà ad investire le proprie risorse in progetti di ricerca in ambito diagnostico, con particolare attenzione alla biopsia liquida, così da avere a disposizione uno strumento ancora più performante di prevenzione per le patologie oncologiche. In ambito artistico, invece, continueremo sicuramente la nostra collaborazione con la GMJO, per sostenere giovani eccellenze in ambito musicale, ma ci piacerebbe anche aprire il nostro raggio d’azione ad altri ambiti artistici.  Read the full article
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scienza-magia · 4 months
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L'Italia dalla Terra a Marte passando per la Luna
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Dalle risorse alla base, l'Italia in prima fila per la Luna. I progetti presentati al forum sulla New Space Economy. Dall'estrazione dell'ossigeno fino alla necessità di risolvere gli imprevisti più impensabili, passando dalla costruzione di un osservatorio scientifico e di una vera e propria base lunare: l'Italia è in prima fila nella nuova corsa alla Luna con la sua capacità di ricerca e con le imprese. L'obiettivo comune è realizzare un avamposto umano stabile e i progetti per realizzarlo sono stati il tema della seconda giornata del New Space Economy European Expoforum, l'evento di riferimento nel settore dell'economia spaziale organizzato a Roma. "La Luna è il prossimo grande obiettivo spaziale a cui si sta puntando con progetti internazionali molto ambiziosi e che vede un'importante partecipazione italiana", ha detto Immacolata Donnarumma dell'Agenzia Spaziale Italiana. Pietra miliare sarà il Lunar Gateway, la stazione spaziale in orbita attorno al nostro satellite per ospitare astronauti e della quale due moduli sono in fase di realizzazione in Italia, negli stabilimenti di Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%). "Raccogliere questa sfida ci sta permettendo di superare limiti tecnologici e scientifici, portando a nuove scoperte e allo sviluppo di nuove capacità, di cui beneficeremo nella vita di tutti i giorni", ha detto il pilota sperimentatore dell'Aeronautica Militare e membro della riserva astronauti e astronaute dell'Agenzia Spaziale Europea, Andrea Patassa.
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Rappresentazione grafica di un modulo abitativo per la Luna (fonte: ASI, Thales Alenia Space) La Luna offre infatti moltissime opportunità e sfide tecnologiche, come quella di realizzare sul satellite un osservatorio spaziale polifunzionale. Questo è l'obiettivo di Earth Moon Mars, il progetto che ha come capofila l'Istituto Nazionale di Astrofisica, con la partecipazione dell'Asi e del Consiglio Nazionale delle Ricerche grazie ai fondi Pnrr per favorire l'uso della Luna come luogo privilegiato per studiare l'universo e anche per facilitare i programmi di esplorazione umana, sia del nostro satellite che più avanti di Marte. Prima tappa dell'ambizioso obiettivo è realizzare a Terra, entro il 2025, le condizioni necessarie per garantire i collegamenti. E' quindi necessario aggiornare il grande radiotelescopio Sardinia Radio Telescope, rendendolo adatto anche alle comunicazioni, realizzare poi una serie di strumentazioni complementari e infine costruire sulla Luna un vero e proprio osservatorio modulare, da far crescere nel tempo. La nuova corsa alla Luna comporta anche la necessita di vincere alcune sfide complesse, come la capacità di estrarre risorse direttamente in situ in modo tale che non debbano essere inviate dalla Terra. Una di queste consiste nell'estrarre l'ossigeno direttamente dalla regolite lunare: un progetto ambizioso, sperimentale e tutto italiano, nato dalla collaborazione tra Asi e Politecnico di Milano che va sotto il nome di Oracle. Un progetto innovativo che dovrà adesso essere testato sulla Luna e per questo l'Asi ha avviato un'indagine di mercato per identificare i soggetti industriali che possano realizzare il dimostratore, il tutto con un budget non superiore a 11 milioni di euro e una durata massima di 48 mesi. Difficile è anche la gestione quotidiana delle missioni, e soprattutto i tanti imprevisti che possono verificarsi, settore in cui nel tempo si è specializzata l'azienda italiana Altec. "La Luna può essere considerata come una sorta di banco di prova, più lontana rispetto alla Stazione Spaziale ma più vicina di Marte", ha detto Cesare Capararo, a capo dei Programmi di Altec. Gli inconvenienti possono essere di ogni tipo, da problemi sanitari in cui possa servire una rapida formazione all'equipaggio per poter intervenire a questioni più banali ma comunque fondamentali, come malfunzionamenti nei servizi igienici. Tutto questo si inserisce nel settore più ampio della pianificazione, ad esempio di attività all'esterno del veicolo oppure interventi di manutenzione. Read the full article
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lamilanomagazine · 4 months
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Lombardia, la più grande campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo
Lombardia, la più grande campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo Ventitré “Luoghi del Cuore” avranno nuova vita grazie al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nell’ambito della più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo, restaurarlo e valorizzarlo. Sono storie e progetti che raccontano un’Italia di piccole comunità che si impegnano con tenacia a preservare e a valorizzare il proprio territorio a partire dal patrimonio culturale e paesaggistico, riconosciuto testimonianza significativa e imperdibile di storia, identità e tradizioni, ma anche motore di aggregazione sociale e sviluppo economico, stimolo per il coinvolgimento di tutta la comunità, con grande attenzione ai più giovani, e occasione per affrontare i temi della sostenibilità, della crisi ambientale e dell’accessibilità. Da Nord a Sud Italia saranno finanziati ventitré progetti che riguardano luoghi amati e identitari, che rivelano storie uniche di passione e perseveranza. Tra questi incontriamo ad esempio l’impegno di un’associazione di giovani nel centro di Napoli per il recupero e la riapertura di piccole e antiche chiese abbandonate, che ha coinvolto anche gli abitanti del quartiere. Ci sono luoghi simbolo dell’impatto del cambiamento climatico, come l’antica Salina Camillone di Cervia (RA), sommersa dall’alluvione dello scorso maggio, e luoghi dove si lavorerà a una fruizione dell'arte multimodale, inclusiva e autonoma per diversi tipi di pubblico, come l’Oratorio della Beata Vergine Assunta a Calvenzano (BG). Storie e luoghi capaci di far dialogare privati cittadini, enti pubblici ed enti scientifici, come nel caso di Via Vandelli, un cammino sulle Alpi Apuane progettato nel Settecento per collegare Modena e Massa e che sarà reso maggiormente fruibile in collaborazione con una rete di Comuni e con il CAI, oppure a Oristano, dove un piccolo nucleo di suore di clausura si sono battute a favore del proprio monastero fino a ottenere il contributo per la sua valorizzazione con la collaborazione della Prefettura e dell’Università di Cagliari. E ancora, troviamo luoghi capaci di ricucire tradizioni quasi scomparse, come l’antica arte di fondere – e suonare – le campane che ancora resiste a Valduggia (VC). Con questi 23 interventi salgono a 162 i progetti finanziati dal 2003 a oggi grazie al censimento del FAI. IN LOMBARDIA In Lombardia il FAI sosterrà con un contributo di 21.400 euro un progetto di restauro a favore del Plesso storico di San Michele a Torre de’ Busi (BG), al 22° posto della classifica nazionale del censimento 2022 e quarto luogo più votato in Lombardia, grazie a 10.226 voti raccolti dal “Comitato per la valorizzazione del Plesso storico di San Michele”, che comprende la Pro Loco, i parrocchiani, gli Alpini e l’Amministrazione comunale. Nella Valle San Martino, tra Lecco e Bergamo, sorge sulla sommità di un crinale circondato da boschi, torrenti e piccole frazioni un complesso religioso con una storia molto antica. Gli abitanti del territorio solevano percorrere a piedi la mulattiera che, con le stazioni della Via Crucis, permette di raggiungere questo luogo di preghiera. Il Plesso di San Michele si articola in un gruppo di edifici, che comprende la chiesa, il campanile, la canonica e il più antico Oratorio di Santo Stefano, che risale al XII secolo. Al suo interno si ammirano ampi frammenti di un importante ciclo di affreschi del XIV-XV secolo. La chiesa, più tarda (XV secolo), presenta decorazioni tardo-barocche e un pregevole altare intarsiato. Sul lato destro è addossato un porticato esterno che funge da passaggio pedonale: più volte ricostruito, oggi è inagibile per la frana che mette in pericolo la struttura dell’intero edificio. Il “Comitato per la valorizzazione del Plesso storico di San Michele”, prende cura del luogo e promuove visite speciali all’Oratorio, ha raccolto i voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 con la speranza di salvare un luogo a lungo caduto in totale abbandono. La partecipazione al censimento ha ampliato la rete di valorizzazione riunita intorno a San Michele, con il coinvolgimento di professionisti che hanno collaborato pro bono alla progettazione dell’intervento richiesto sul bando. La Delegazione FAI di Bergamo ha sostenuto la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio. Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dalla Parrocchia di San Salvatore – riguarda il restauro di un ciclo di affreschi di particolare interesse, con le figure dei Peccati Capitali, realizzato nella prima metà del Quattrocento. Gli affreschi, solo in parte visibili perché in un’epoca imprecisata coperti da uno strato di scialbo, si trovano attualmente all’interno del campanile, ricavato utilizzando una parte di parete dell’antica chiesa. Sulla controfacciata di quest’ultima era probabilmente dipinto un Giudizio Universale, di cui dovevano far parte i Peccati Capitali. Il restauro sarà completato da quello della scala in legno che permette di salire all’interno del campanile, che sarà inoltre spostata, per permettere una migliore visione dei dipinti. Obiettivo del progetto, infatti, è anche quello di rendere fruibili gli affreschi restaurati. L’auspicio è che questo intervento possa servire da volano per l’attrazione di nuovi finanziamenti, per dare progressivamente corso al consolidamento strutturale e al recupero dell’intero complesso. Con un contributo di 24.000 euro verrà realizzato un progetto di valorizzazione a favore di Villa Mirabellino nel parco della Reggia a Monza, al 10° posto della classifica nazionale del censimento 2022 e secondo luogo in Lombardia, grazie a 17.993 voti raccolti da un comitato partecipato da molteplici soggetti pubblici e privati, con il supporto della Delegazione FAI Monza. Edificata nel 1776 dall'architetto Giulio Galliori, architetto della Fabbrica del Duomo, su committenza del cardinale Angelo Maria Durini, come dépendance per ospitare gli invitati del suo circolo letterario a Villa Mirabello, al cui giardino si collega visivamente, con un cannocchiale prospettico. Sorge in posizione panoramica e scenografica, in cima al declivio che dal settore occidentale del Parco scende, con una serie di terrazzamenti, sino al Lambro. Lasciata in eredità ai Trivulzio, la villa fu in seguito usata da famiglie imperiali francesi e austriache finché, nel 1805, venne acquistata da Eugenio de Beauharnais, viceré d'Italia e principe di Venezia, che la donò alla moglie Augusta Amalia di Baviera. Il complesso fu inglobato nel Parco della Villa Reale, realizzato tra 1805 e 1808 su progetto di Luigi Canonica, e gli esterni furono rimaneggiati a metà del secolo, alterandone le linee originarie. Nel 1919 l’insieme di parco ed edifici passò dalla Corona al Regio Demanio e nel 1920 Villa Mirabellino venne consegnata all'Opera nazionale pro Orfani e Infanti di guerra; nel 1942 venne data in concessione gratuita ai Comuni di Milano e Monza e alcuni anni dopo l'Amministrazione milanese vi insediò una colonia elioterapica, con la realizzazione di una serie di interventi che snaturarono completamente lo spazio interno. Da decenni l’edificio, deturpato da atti vandalici, versa in uno stato di totale abbandono e la raccolta voti al censimento del FAI 2022 è stata promossa dal comitato “Amici del Mirabellino” con l’obiettivo di sensibilizzare sull’urgenza di un restauro conservativo e di individuare una nuova destinazione d’uso. Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dal Consorzio di Villa Reale e Parco di Monza, che ha preso in consegna Villa Mirabellino lo scorso giugno – riguarda la ricostruzione del Belvedere ottocentesco: un primissimo intervento, che vuole rappresentare un preambolo al futuro recupero del Bene, ancora da progettare. Si interverrà dunque su un elemento dell’impianto storico del giardino della residenza, anche con l’obiettivo di far conoscere il suo significato originario: luogo di svago, di riposo, di amicizia e di apertura al bello. In particolare, verrà ricreata la “vaga collinetta” realizzata a inizio Ottocento con scalinata in pietra, piantumata con Liriodendri e circondata da una balaustra circolare, nella porzione di giardino rivolta verso il Viale dei Carpini e Villa Mirabello. Il Belvedere, realizzato a inizio Ottocento, aveva la funzione di permettere, con la sua posizione sopraelevata, una piena ammirazione del paesaggio, secondo lo spirito romantico. Ancora, il FAI sosterrà con un contributo di 19.600 euro un progetto di restauro a favore del Santuario e Chiesa rupestre di San Vittore Martire a Brembate Sotto (BG), al 14° posto della classifica nazionale del censimento 2022 e terzo luogo più votato in Lombardia con 13.832 segnalazioni, raccolte grazie alla collaborazione di diverse associazioni locali e con il supporto della Delegazione FAI di Bergamo. La Chiesa sorse nel X secolo presso un attraversamento del fiume Brembo, scavalcato dal ponte ancora esistente accanto al complesso religioso, poco prima della sua confluenza nell’Adda, cruciale via di comunicazione del tempo. La sua posizione era tanto più strategica in quanto la chiesa era stata fondata presso la strada di collegamento tra Milano e Bergamo e in prossimità del più breve percorso via terra tra Crema e Lecco. Molto cresciuta rispetto alla sua fondazione, si presenta oggi come un complesso su tre livelli sovrapposti, raccordati da una scala monumentale esterna: al primo, poco più alto del greto del fiume, si trovano tre grotte, residuo di una più ampia erosione provocata dall’acqua; al secondo livello, in un’ampia cavità, è stata ricavata prima dell’anno Mille la chiesa rupestre ipogea; al terzo, contiguo al piano stradale, sono state erette la chiesa della seconda metà del Quattrocento e, nei secoli successivi, il campanile e la canonica. Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dalla Parrocchia – permetterà il restauro degli affreschi dell’abside della chiesa superiore, dedicati alla vita di San Vittore. Il ciclo, firmato e datato sull’arco trionfale, è stato realizzato nel 1663 da Giovan Battista Botichio, oggi poco conosciuto, ma caposcuola della pittura del suo tempo a Crema, territorio storicamente e geograficamente legato a Brembate. Infiltrazioni d’acqua dal tetto in anni precedenti hanno causato diffusi sollevamenti e cadute della pellicola pittorica e nelle scene del registro inferiore sono identificabili numerose alterazioni di un precedente restauro. L’obiettivo è quello di arrestare il degrado e conservare le scene, di grande freschezza e teatralità, con notevoli inserzioni paesaggistiche. Infine, sempre in Lombardia il FAI sosterrà con un contributo di 10.000 euro un progetto di valorizzazione a favore dell’Oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano (BG), al 41° posto della classifica nazionale del censimento 2022 con 6.978 voti raccolti dal comitato “Alpini per la Chiesetta di Calvenzano” con il supporto del Gruppo FAI Bassa Bergamasca. Immersa nei campi coltivati a sud di Calvenzano, l'Oratorio della Beata Vergine Assunta è una chiesa campestre che conserva al suo interno degli splendidi affreschi seicenteschi dell’artista cremasco Tommaso Pombioli (1579-1636), datati 1623. L’edificio era stato recuperato negli anni ‘80, mentre gli affreschi sono stati restaurati nel 2000, grazie alla locale sezione degli Alpini. La Chiesa, inoltre, si pone come un museo a cielo aperto, emblema dell’antica civiltà rurale bergamasca. In particolare, gli affreschi, con cartigli in volgare, erano destinati all’ alfabetizzazione dei fedeli, mentre il porticato esterno fungeva come luogo di riparo, per pellegrini e braccianti. Questi ultimi sfruttavano una roccia del porticato, ancora oggi visibilmente consumata, come pietra Cote, per affilare le lame. Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dalla Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo Apostoli di Calvenzano – prevede la creazione di percorsi di visita inclusivi, integrati con quello tradizionale, adatti a persone con diversabilità cognitive e/o intellettive anche complesse. Nello specifico verranno realizzati un herbarium e un olfattorium, ispirati alle piante presenti nel Boscospino e rievocativi dei cicli pittorici; un Modellino 3D del bene su supporto mobile; pannelli mobili con gli affreschi in rilievo, le traduzioni in braille e in Comunicazione Aumentativa Alternativa; tablet con video LIS per non udenti, audioguida con musiche ispirate agli affreschi e racconti brevi per i più piccoli. Il progetto si rivolge in una direzione di ampliamento dell’offerta di visita che vuole poter includere e soddisfare le molte realtà locali che si occupano di persone affette da diversabilità in un’ottica di accessibilità e fruizione dell'arte multimodale, inclusiva e autonoma per tutti. COME FUNZIONA IL BANDO: Se da sempre i tre vincitori di ogni censimento e il vincitore della classifica speciale hanno automaticamente diritto a ricevere un sostegno economico a fronte della presentazione di un progetto, grazie al bando lanciato lo scorso aprile anche gli enti proprietari e i portatori di interesse dei luoghi che avevano superato la soglia di 2.500 voti al censimento 2022 hanno potuto candidare progetti di restauro o di valorizzazione al sostegno del FAI. La fase di censimento, infatti, è sempre seguita dalla pubblicazione di un bando, che vuole innanzitutto rappresentare uno stimolo per i territori a mobilitare e aggregare risorse ed energie, al fine di trasformare i voti raccolti dalle “comunità di eredità” – i comitati spontanei che partecipano al censimento – in progetti concreti, con tempi di realizzazione certi e dotati di un cofinanziamento: l’attivazione di circoli virtuosi e la compartecipazione delle forze locali rappresenta senza dubbio il miglior viatico, se non la migliore garanzia, per la salvaguardia dei luoghi e il successo dei progetti. Le cinquantacinque richieste candidate per il bando sono state valutate da una commissione in base a otto parametri: dal numero di voti alla qualità e al potenziale impatto di trasformazione dei progetti candidati, dal carattere identitario dei luoghi alla loro valenza storico-artistica o ambientale, fino all’attivazione di reti di partner, alle attività di divulgazione previste e all’urgenza di intervenire. Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza della Banca distribuita in tutte le regioni italiane. Il censimento è stato realizzato con il Patrocinio del Ministero della Cultura. Rai è Main Media Partner del FAI e ha supportato l’XI edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, riconfermando l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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carmenvicinanza · 6 months
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Clara Immerwahr
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Sono convinta che la vita valga la pena di essere vissuta solo se si fa pieno uso delle proprie capacità e si cerca di godere di ogni tipo di esperienza che l’esistenza umana ha da offrire.
Clara Immerwahr è stata la prima donna a ottenere un dottorato in chimica in Germania, pacifista durante la Grande Guerra e attivista per i diritti delle donne in una società che considerava superflua l’educazione femminile, è stata una scienziata appassionata a cui la mentalità del tempo e un marito egocentrico e indifferente, il premio Nobel Fritz Haber, l’inventore dei gas asfissianti, hanno impedito di esprimersi appieno.
Profondamente sconvolta e in dissenso col lavoro del coniuge sulle armi chimiche, si è sparata un colpo al petto a 44 anni, spirando tra le braccia del figlio adolescente. 
Nata in una famiglia ebrea il 21 giugno 1870 a Polkendorff, vicino Breslavia, in Polonia che, ai tempi, faceva parte della Prussia orientale, è stata istruita in casa perché nel villaggio la scuola era solo per i maschi. Dopo la morte della madre, si è trasferita col padre a Breslavia e ha potuto studiare in un istituto superiore femminile, manifestando una grande passione per la chimica.
Dopo il diploma, ha provato ad accedere all’Università che all’epoca non ammetteva studentesse. Grazie alla sua tenacia e al sostegno di un padre illuminato, a partire dal 1896, ha ottenuto il permesso di frequentare dei corsi come uditrice e a superare il difficile test di selezione per accedere ai corsi postuniversitari. Il 12 dicembre 1900, è stata la prima donna in Germania a conseguire, col massimo dei voti, il dottorato in chimica.
Ha lavorato come assistente del supervisore della sua tesi, Richard Abegg, che la stimava molto e con cui ha scritto alcuni articoli scientifici. Insieme hanno pubblicato uno studio sulla dissociazione del fluoruro d’argento e uno sulle emulsioni di bromuro d’argento.
Nell’agosto del 1901 ha sposato Fritz Haber, chimico conosciuto per il suo lavoro sulla sintesi dell’ammoniaca, che ne ha sfruttato le capacità e conoscenze, trasformandola in una sorta di segretaria. Le ha fatto tradurre i suoi testi in inglese e, nonostante, fosse stata coautrice di un libro tratto dalle sue lezioni, il suo nome compare solo nella dedica.
Quando nel 1902 è diventata madre, il marito le ha intimato di mollare le sue ricerche per dedicarsi esclusivamente alle faccende domestiche e alla crescita del bambino. La donna ha iniziato a creare progetti come attivista per i diritti delle donne, tenendo un corso chiamato “Fisica e Chimica in famiglia” in diversi istituti femminili per sensibilizzare le ragazze sulle ambizioni e sul ruolo da occupare nella società, spingendole alla passione per la scienza e alla ricerca di una propria indipendenza.
Relegata al ruolo di moglie di un uomo ambizioso e concentrato esclusivamente sulla sua carriera, quando, nel 1902, è diventata madre, le sue ambizioni di ricerca sono state totalmente disilluse. Il ruolo di “consorte del professore”, con funzioni di rappresentanza e accudimento, le procurarono una profonda depressione, mentre, allo stesso tempo, decollava la carriera del marito, che aveva trovato il modo di ottenere l’ammoniaca a livello industriale.
Convinto sostenitore degli sforzi militari tedeschi, durante la prima guerra mondiale, ha ottenuto l’incarico di consulente scientifico presso il Ministero della Guerra, dove ha svolto un ruolo cruciale nella decisione di utilizzare i gas tossici sul fronte. Ha progettato e supervisionato la prima arma chimica di distruzione di massa della storia. Il 22 aprile 1915, nella cittadina belga di Ypres, i tedeschi hanno rilasciato quasi 170 tonnellate di un gas a base di cloro che colpisce i polmoni e gli occhi, causando cecità e problemi respiratori. Nell’arco di dieci minuti sono morte circa 5.000 persone.
Clara Immerwahr si è scagliata apertamente contro l’attività del marito, che definiva “una perversione degli ideali della scienza” e “un segno di barbarie, che corrompe in modo irreparabile una disciplina il cui scopo dovrebbe essere unicamente quello di elaborare e proporre nuove idee”.
Il 2 maggio 1915, quando questi è rientrato a Berlino per festeggiare il successo ottenuto in Belgio, dopo una furiosa litigata, la donna si è uccisa sparandosi un colpo al cuore con una delle pistole del marito che, il giorno dopo, è ripartito per supervisionare il primo attacco con i gas contro i russi sul fronte orientale, senza nemmeno partecipare al funerale della moglie. Prima di compiere quel gesto estremo, aveva scritto alcune lettere, andate subito distrutte, e non c’è prova che ci sia stata un’autopsia, di fatto la sua morte è avvolta nel mistero.
Tre anni dopo, nel 1918, Haber ha ricevuto il premio Nobel per la chimica per i suoi lavori sulla sintesi dell’ammoniaca.
Lo zelo nell’industria bellica lo aveva portato a produrre anche lo Zyklon, un agente fumigante che sarebbe stato usato ad Auschwitz. Ironia della sorte, essendo ebreo, non è stato risparmiato dalle leggi razziali naziste. Costretto all’esilio in Svizzera, è morto d’infarto a Basilea nel 1934.
Il loro unico figlio, Hermann Haber, è morto suicida nel 1946, alla stessa età della madre. 
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wdonnait · 9 months
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Le 10 Attività Estive Perfette da Fare con i Bambini: Divertimento all'aria aperta e Istruzione
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Le 10 Attività Estive Perfette da Fare con i Bambini: Divertimento all'aria aperta e Istruzione
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L’estate è finalmente arrivata, e con essa l’opportunità di trascorrere del tempo di qualità all’aperto con i nostri piccoli. Con le giornate lunghe e il clima favorevole, c’è una vasta gamma di attività entusiasmanti che possono essere condivise con i bambini, soddisfacendo al contempo la loro voglia di avventura e curiosità. In questo articolo, esploreremo 10 fantastiche attività estive che faranno sorridere i bambini, tenendoli impegnati e felici, mentre imparano nuove cose e scoprono il mondo intorno a loro.
Attività con i bambini
1. Gite in Natura: Trascorrere del tempo all’aperto è fondamentale per i bambini. Organizza escursioni in parchi locali, riserve naturali o aree montane. Lascia che i bambini esplorino la flora e la fauna, scoprendo gli animali selvatici e apprendendo l’importanza della conservazione.
2. Giardino e Coltivazione: Coinvolgi i bambini in attività di giardinaggio. Imparare a piantare semi, curare le piante e raccogliere i frutti del proprio lavoro li aiuterà a comprendere l’importanza della sostenibilità e del cibo fresco.
3. Attività Acquatiche: L’estate e l’acqua vanno a braccetto. Piscine, parchi acquatici e giorni in spiaggia offrono momenti di puro divertimento. Insegna ai bambini a nuotare o partecipate insieme a lezioni di sport acquatici.
4. Caccia al Tesoro: Organizza una caccia al tesoro nel tuo cortile o in un parco vicino. Sviluppa enigmi e indizi per stimolare la loro mente e incoraggiali a lavorare in squadra.
5. Corsi Estivi: Molte comunità offrono programmi estivi, dai campi di scienze a quelli artistici. Sono un modo fantastico per permettere ai bambini di esplorare nuovi interessi e fare nuove amicizie.
Bambini e Genitori
6. Progetti Artigianali: L’arte e l’artigianato stimolano la creatività. Organizza attività di pittura, creazione di gioielli, o costruzione di oggetti usando materiali riciclati.
7. Letture all’aperto: Fai leggere i bambini in giardino o in un parco. La lettura è un’ottima abitudine che può essere ulteriormente valorizzata quando condivisa all’aperto.
8. Attività Sportive: Organizza partite di calcio, baseball, frisbee o altre attività sportive. Insegna loro l’importanza dell’esercizio fisico e dell’equilibrio tra gioco e impegno.
9. Laboratori Scientifici: Promuovi la curiosità scientifica con esperimenti semplici e divertenti. Creare vulcani di carta e esplorare le reazioni chimiche renderà l’apprendimento divertente.
10. Pic-nic e Cene all’aperto: Organizza pic-nic in famiglia o cene all’aperto con gli amici. Condividere il cibo e il tempo insieme rafforza i legami familiari e amicali.
In sintesi, l’estate è un periodo meraviglioso per creare ricordi indimenticabili con i bambini. Un mix di attività educative e divertenti li aiuterà a crescere, imparare e apprezzare il mondo che li circonda. Scegli le attività che meglio si adattano alle loro passioni e goditi un’estate piena di sorrisi e avventure.
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chromiwrites · 11 months
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Importanza Di Nutrizionale Pillole
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Come i minerali, le vitamine sono sostanze presenti in piccole quantità nei nostri cibi e nelle nostre bevande. Le vitamine sono essenziali per una buona salute , crescita e sviluppo normali, ma non forniscono energia. Ad eccezione della vitamina D, il nostro corpo non può produrre vitamine da solo. Ma va bene, perché è sufficiente in tutte le situazioni. Le vitamine si trovano nella frutta, nella verdura e nella carne. Mangiando sano ogni giorno, normalmente si assumono vitamine a sufficienza, in alcune circostanze è tuttavia necessario integrare le carenze con l'assunzione di un integratore alimentare.
Cosa sono i minerali?
I minerali sono anche sostanze che si trovano in piccole quantità in cibi e bevande , simile alle vitamine. I minerali aiutano a regolare gli ormoni e altri enzimi. I minerali sono essenziali per la crescita, il recupero e il corretto funzionamento del nostro corpo. Poiché il nostro corpo non può produrre minerali, anche il cibo sano è importante. L'integrazione di minerali con integratori dietetici può essere utile per le persone che assumono farmaci a lungo termine o perdono peso.
Gli integratori alimentari sono importanti
Vitamine e minerali sono essenziali per la tua salute. Non è necessario notare risultati immediati da vitamine e integratori minerali, ma il corpo non può vivere senza di essi. È importante assumere integratori multivitaminici ogni giorno per ottenere la giusta dose di vitamine e minerali che ti aiuteranno a mantenere il tuo corpo in forma e in salute. L'approvvigionamento alimentare di gran parte della popolazione mondiale è inadeguato in vitamine e minerali. Questa è la conclusione raggiunta da numerosi progetti scientifici condotti in tutto il mondo. Ciò è dovuto a due ragioni principali:
La persona media non consuma la quantità raccomandata di frutta, verdura e pesce.
La nostra dieta (occidentale) è spesso carente di vitamine e minerali.
Gli integratori alimentari di Elan sono progettati per migliorare uno stile di vita sano. Un integratore alimentare contiene vitamine o minerali concentrati. I nutrienti contenuti nel L'integratore alimentare Elan ha una forma modificata, diversa da quella che si trova in natura. Puoi assorbirli meglio e saranno assorbiti più velocemente. Puoi ottenere maggiori dettagli su salute e fitness navigando wirex recensioni sito.
La varietà del cibo è importante
In circostanze normali non hai bisogno di assumere integratori nutrizionali per essere in salute. Per ottenere la giusta quantità di nutrienti, puoi ottenerli da una normale dieta sana che includa cereali integrali, verdura e frutta , latticini, grassi sani e molta varietà. Per alcuni, una dieta sana quotidiana non è sufficiente. Un integratore alimentare può essere utilizzato per integrare la dieta. Un integratore alimentare non non sostituisce una dieta equilibrata e varia. A integrazione della dieta sana con integratori vitaminici e minerali aggiuntivi è consigliato, ad esempio, a persone anziane, in gravidanza o con un tratto digestivo modificato a causa di chirurgia bariatrica. a, tra le altre persone, anziani, donne incinte e persone con apparato digerente alterato a causa di interventi chirurgici bariatrici.
Un sovradosaggio di vitamine può essere dannoso?
Gli integratori alimentari di Elan sono sicuri al 100%. Elanl ti incoraggia a utilizzare i prodotti Elanl solo con la guida del tuo medico . Elanl ti consiglia di utilizzare i prodotti Elan solo su consiglio del tuo medico. Le quantità raramente sono così alte da poter essere pericoloso. Nella maggior parte dei casi, puoi semplicemente urinare di nuovo se ne hai un po' troppo.
Quantità eccessive di vitamine C e D, o B5, B6, C13 e B13 sono stati collegati ad alcuni sintomi. Questo è raro. Molto spesso, c'è una carenza di queste vitamine e non un eccesso. Elan Compass e Believe contengono vitamine B5, C, D e B6 in una dose accuratamente calcolata. Non devi preoccuparti di un sovradosaggio quando segui le raccomandazioni sul dosaggio di Elan. I prodotti Elan Compass & Believe devono essere assunti solo su consiglio di un praticante.
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amigayaps · 1 year
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Fra Italia e Olanda è gara aperta per l'Einstein Telescope
Da un lato la miniera dismessa di Sos Enattos, a Lula, in una zona poco popolata della Sardegna e con una minima sismicità; dall’altro Limburg, in Olanda, al confine con Belgio e Germania e non lontana da Maastricht: sono le due aree candidate a ospitare uno dei progetti scientifici più ambiziosi di sempre, ossia l’Einstein Telescope da 1,8 miliardi di euro, capace di ascoltare le vibrazioni…
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Contributi in Emilia Romagna per innovazione nei materiali
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La regione Emilia Romagna offre contributi per progetti di ricerca industriale strategici per rafforzare le imprese negli ambiti individuati come prioritari dalla Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente. Trasferire i risultati scientifici e tecnologici al sistema delle imprese perché utilizzino le innovazioni nei loro processi produttivi. E’ l’avanzamento tecnologico delle diverse filiere l’obiettivo del nuovo bando approvato dalla Giunta regionale, che ha una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro. “La ricerca applicata svolge un ruolo importantissimo per innalzare la qualità delle produzioni- dice l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla. Ma perché tutte le filiere possano averne un beneficio c’è bisogno di costruire alleanze anche sulle competenze e investire risorse per costruire rapporti tra l’università, i centri di ricerca e le imprese. Questo bando va in questa direzione”. I progetti I progetti dovranno chiaramente identificare le ricadute industriali dei risultati e la loro valorizzazione a favore delle imprese regionali. I beneficiari dovranno assicurare, attraverso accordi di collaborazione propedeutici alla presentazione dei progetti, il coinvolgimento delle imprese, concretamente coinvolte nella fase realizzativa finale del progetto per garantire la verifica e la dimostrazione delle tecnologie in ambiente industriale, per anticiparne almeno in parte l’effettiva ricaduta industriale dei risultati generati dai progetti. I progetti dovranno essere presentati da raggruppamenti Associazioni Temporanee di Scopo che, oltre a imprese e fondazioni, comprendano i laboratori di ricerca accreditati dalla Regione Emilia-Romagna. Le priorità Gli ambiti di ricerca ritenuti prioritari dalla Strategia S3 sono: energia pulita; economia circolare; clima e risorse naturali; crescita blu per valorizzare il potenziale dei mari; innovazione nei materiali; digitalizzazione, intelligenza artificiale, big data;  manifattura 4.0 e future evoluzioni; connettività di sistemi a terra e nello spazio; mobilità e motoristica sostenibile e innovativa; città e comunità del futuro; patrimonio territoriale e identità regionale: beni e contenuti culturali, attività creative, turismo e prodotti Made in E-R; benessere della persona, nutrizione e stili di vita; salute; innovazione sociale e partecipazione; inclusione e coesione sociale: educazione, lavoro, territori. I risultati dei progetti di ricerca dovranno essere diffusi attraverso piani appositamente dedicati, anche con il supporto fornito dai CLust-ER e dalla Rete dei Tecnopoli. Sarà possibile candidare i progetti a partire dal 1 di marzo 2023 e fino al 31 dello stesso mese. Modulistica e maggiori informazioni sulla presentazione della documentazione richiesta si possono trovare a questa pagina: https://fesr.regione.emilia-romagna.it/ La Strategia di Specializzazione intelligente S3 La Regione Emilia-Romagna ha avviato nel 2020 il percorso di definizione della propria Strategia di specializzazione intelligente S3 in vista della nuova programmazione dei Fondi europei 2021-2027. Un percorso partecipato, sviluppato con il supporto di Art-ER e delle Associazioni Clust-ER, forte dei risultati del precedente settennato, dell’evoluzione della tecnologia, dei sistemi produttivi, dell’ecosistema regionale della ricerca, ma in particolare delle nuove sfide di carattere globale, così come evidenziato in particolare dagli obiettivi della Politica di coesione 2021-2027 e dell’Agenza Onu 2030. Dopo l’approvazione della Giunta regionale del 10 maggio 2021, la Strategia di specializzazione intelligente S3 2021-2027 è stata approvata dall’Assemblea legislativa il 30 giugno 2021. Una volta ricevuto il via libera dalla Commissione europea, la Strategia sarà parte integrante del Programma regionale Fesr 2021-2027. Nella nuova Strategia sono state individuate 8 aree di specializzazione strategica: agroalimentare, edilizia e costruzioni, meccatronica e motoristica, industrie della salute e del benessere, industrie culturali e creative, innovazione nei servizi, digitale e logistica, energia e sviluppo sostenibile, turismo. A queste si aggiungono due nuove aree ad alto potenziale di sviluppo: la space economy e il settore delle grandi infrastrutture critiche o complesse. Read the full article
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luganocare · 1 year
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Liguori con Mattarella e Cassis all'ETH di Zurigo
Liguori con Mattarella e Cassis all’ETH di Zurigo
Il Dr. Liguori al Politecnico di Zurigo per la presentazione di progetti medico-scientifici, per la visita di Stato del Presidente italiano Sergio Mattarella con il Presidente della Confederazione Ignazio Cassis. (Foto archivio del Quirinale)
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Ricerca scientifica in Italia: dall'idea all'opportunità
La ricerca scientifica in Italia, e non solo, è sempre a caccia di fondi. Il sostegno finanziario è l'unica necessità delle attività di ricerca? La risposta, com'è facile intuire, è no. Per far avanzare il progetto di una start-up sono necessari laboratori attrezzati, strutture che realizzino prototipi, una guida nel percorso di scale-up commerciale. Scientifica Venture Capital è una realtà che investe in progetti e start-up che operano nel settore dei materiali avanzati, della manifattura avanzata e dell'intelligenza artificiale. Ha creato una rete Lab Approved che mette in connessione le strutture eccellenti per la ricerca scientifica sparse sul nostro territorio. Per sapere come trasformare la vostra idea in opportunità leggete la nostra intervista a Davide Coletti, Senior Investment Manager di Scientifica Venture Capital. Davide Coletti, ci illustri la realtà di Scientifica Venture Capital Davide Coletti Scientifica Venture Capital è un innovativo venture capital nato nel 2021 che finanzia progetti scientifici nelle fasi seed, pre-seed ed early stage soprattutto negli ambiti di intelligenza artificiale, manifattura avanzata e materiali avanzati.L’approccio che ci differenzia da altri venture capital tradizionali è il livello di supporto che offriamo: ogni start-up su cui investiamo, infatti, può contare anche su un sostegno in termini di infrastrutture sia attraverso lo Scientifica Lab - 1400 m² di spazi dotati di attrezzature di ultima generazione su materiali avanzati e manifattura avanzata - sia grazie al network Lab Approved, che garantisce un accesso capillare a laboratori sparsi su tutto il territorio nazionale.Nel nostro portfolio al momento contiamo 7 start-up. Il vostro è un percorso che si può seguire sempre o ci sono delle limitazioni? Chiunque abbia un progetto innovativo a tema scientifico basato sui nostri verticali di riferimento può entrare in contatto con Scientifica Venture Capital.Sul nostro sito esiste un form appositamente dedicato agli startupper in fase di fundraising attraverso il quale possono candidare il loro progetto che verrà poi analizzato dal nostro board di valutazione per un eventuale investimento.Pochi mesi fa abbiamo anche lanciato la call “1 Anno Sabbatico” per permettere a chiunque abbia “un progetto nel cassetto” di prendersi una pausa dagli studi o un’ aspettativa lavorativa per partecipare al programma di incubazione e trasformare l’embrione della propria idea in una start-up innovativa. Quali strumenti mettete a disposizione di chi si rivolge a voi? L’obiettivo di Scientifica Venture Capital è accompagnare le start-up e i team di ricerca in tutto il processo di tech transfer, partendo dal sostegno nella validazione dell’idea alla realizzazione del prototipo, fino al supporto nelle attività di scale-up commerciale.L’approccio innovativo di Scientifica Venture Capital sta proprio nel fornire alle partecipate, non solo il supporto finanziario in ottica di investimento ma grazie ai nostri scienziati può offrire le infrastrutture, gli strumenti e il know-how necessari per portare l’idea sul mercato. Come si trasforma un’idea in un’opportunità? Essendo entrati in contatto con oltre 300 start-up abbiamo potuto verificare che il primo punto fondamentale per far sì che un’idea sia vincente e quindi possa essere trasformata in un’opportunità di business deve rispondere ad un reale bisogno della società, deve risolvere un problema.Appurato questo, entrano poi in gioco diversi meccanismi, legati sia all’aspetto personale sia alla disponibilità di strumenti necessari per la sua realizzazione.Tra gli aspetti personali legati al successo di un progetto c’è sicuramente la scelta di un team adeguato con delle expertise complementari tra loro, la tenacia di proseguire e non abbattersi alla prima difficoltà e credere fermamente alla propria mission. Questi aspetti sono importanti ma da soli non ci assicurano il successo. È per questo che Scientifica Venture Capital ha ideato un approccio in grado di sostenere i founders in tutto il loro percorso di tech transfer mettendo a disposizione tutto il suo know-how ma anche le strumentazioni necessarie per trasformare l’idea in un prodotto/servizio di successo. Read the full article
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kneedeepincynade · 1 year
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I'm going to the only place not corrupted by capitalism SPACE!
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⚠️ LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE COSTRUIRÀ UNA STAZIONE SULLA LUNA ENTRO IL 2028 ⚠️
🇨🇳 Scienziati ed Ingegneri della Repubblica Popolare Cinese stanno lavorando ad un nuovo sistema nucleare per alimentare la Base Lunare, progetto tecnico-scientifico cinese di altissimo livello, che dovrebbe essere operativa entro il 2028.
🌙 Si tratterebbe della prima Base Lunare, con personale residente sulla Luna, nella Storia dell'Umanità.
⚙️ Il Direttore del Progetto è Wu Weiren, Fisico con PhD in Ingegneria e Capo Progettista del Programma di Esplorazione Lunare della Repubblica Popolare Cinese.
💬 "Stiamo sviluppando un nuovo sistema che utilizza l'energia nucleare per soddisfare le richieste di energia ad alta potenza a lungo termine della Stazione Lunare", ha affermato Wu Weiren a CCTV - Chinese Central Television.
📊 Secondo la pianificazione del Progetto, la Stazione Lunare dovrebbe essere completata entro il 2028, e la sua Configurazione di Base comprenderà un Lander, un Orbiter e un Rover.
🌓 Il Rover potrà essere tele-guidato dagli Astronauti, e sarebbe più avanzato dei precedenti Rover impiegati durante la Missione Chang'e-4, ovvero il Progetto che ha permesso il primo atterraggio sul Lato Nascosto della Luna nella Storia dell'Umanità.
📶 L'energia nucleare supporterà le Strutture di Comunicazione della Stazione, permettendo un contatto con la Terra e la possibilità di trasmettere Segnali tra la Terra, Marte e oltre, con l'obiettivo di condurre Missioni nello Spazio Profondo.
🔬 Una volta costruita la Stazione, verrà ampliata con l'obiettivo di accogliere Astronauti e Ricercatori Scientifici anche dai paesi partner della Cina, come la Federazione Russa.
🛰 La Cina sta lavorando ancora ai Progetti Chang'e 6, 7 e 8, appartenenti alla Quarta Fase del Programma di Esplorazione Lunare della Repubblica Popolare.
🌕 La Sonda Chang'e-6 verrà inviata sulla Luna nel 2024, con l'obiettivo di raccogliere campioni nel Bacino del Polo Sud-Aitken.
🪨 La precedente Sonda, il Chang'e-5, era tornata nel 2020, riportando 1.731 grammi di campioni lunari, e in fu scoperto un nuovo minerale, chiamato Changesite-(Y).
🌔 La Sonda Chang'e-7, ancora in fase di sviluppo, continuerà l'Analisi del Bacino del Polo Sud-Aitken, senza raccogliere campioni.
🔩 La Sonda Chang'e-8, invece, sarà il fulcro di una Missione con l'obiettivo di sperimentare tecnologie fondamentali per la realizzazione della Stazione Lunare della Repubblica Popolare Cinese.
🚀 Per chi fosse interessato al Programma Spaziale Cinese, qui trovate numerosi post sull'argomento: I, II, III, IV, V, VI. (Sono sul telegram)
🧾 Fonte
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⚠️ THE PEOPLE'S REPUBLIC OF CHINA WILL BUILD A STATION ON THE MOON BY 2028 ⚠️
🇨🇳 Scientists and Engineers from the People's Republic of China are working on a new nuclear system to power the Moon Base, a top-level Chinese technical-scientific project, which should be operational by 2028.
🌙 It would be the first Lunar Base, with staff resident on the Moon, in the History of Humanity.
⚙️ The Project Director is Wu Weiren, PhD PhD in Engineering and Chief Designer of the Lunar Exploration Program of the People's Republic of China.
💬 "We are developing a new system that uses nuclear energy to meet the long-term high-power energy demands of the Lunar Station," Wu Weiren told CCTV - Chinese Central Television.
📊 According to Project planning, the Lunar Station should be completed by 2028, and its Basic Configuration will include a Lander, an Orbiter and a Rover.
🌓 The Rover will be able to be tele-guided by Astronauts, and would be more advanced than the previous Rovers used during the Chang'e-4 Mission, meaning the Project that allowed the first landing on the Hidden Side of the Moon in the History of Humanity.
📶 Nuclear energy will support the Station's Communication Structures, allowing contact with Earth and the possibility of transmitting Signals between Earth, Mars and beyond, with the aim of conducting Deep Space Missions.
🔬 Once the Station is built, it will be expanded with the aim of welcoming Astronauts and Scientific Researchers also from China's partner countries, such as the Russian Federation.
🛰 China is still working on Projects Chang'e 6, 7 and 8, belonging to the Fourth Phase of the Lunar Exploration Program of the People's Republic.
🌕 The Chang'e-6 Probe will be sent to the Moon in 2024, with the aim of collecting samples in the South Pole-Aitken Basin.
🪨 The previous probe, the Chang'e-5, had returned in 2020, bringing back 1,731 grams of lunar samples, and a new mineral was discovered, called Changesite-(Y).
🌔 The Chang'e-7 Probe, still under development, will continue the South Pole-Aitken Basin Analysis, without collecting samples.
🔩 The Chang'e-8 probe, on the other hand, will be the focus of a mission with the aim of experimenting with fundamental technologies for the construction of the Lunar Station of the People's Republic of China.
🚀 For those interested in the Chinese Space Program, here you can find numerous posts on the subject: I, II, III, IV, V, VI. (Availabe on telegram)
🧾 Source
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lamilanomagazine · 7 months
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A Vulcano (Isole Eolie) al via "Earthink Festival", il primo festival in Italia che racconta la sostenibilità ambientale attraverso le arti performative
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A Vulcano (Isole Eolie) al via "Earthink Festival", il primo festival in Italia che racconta la sostenibilità ambientale attraverso le arti performative. Dopo la dodicesima edizione interregionale e diffusa che ha coinvolto tre regioni con oltre 15 spettacoli, il primo festival di arti performative in Italia dedicato alla sostenibilità, approda sull'isola di Vulcano grazie alla collaborazione con l'Associazione La Fucina di Efesto. Una prima edizione siciliana quella della manifestazione ideata e organizzata dall'associazione torinese Tékhné APS, resa possibile grazie alla collaborazione con l'Associazione La Fucina di Efesto, che per la stagione estiva 2023 ha proposto sull'isola di Vulcano un ricco cartellone di eventi culturali da giugno ad ottobre con il patrocinio del Comune di Lipari. L'associazione, che raccoglie tra i suoi soci sia i residenti dell'Isola di Vulcano che persone amanti dell'isola, vuole promuovere un turismo consapevole e sensibile ai temi della cura del territorio, offrendo ai tanti turisti un'alternativa culturale per vivere Vulcano in tutta la sua unicità. In questo contesto affine e condividendo obiettivi e visioni, Earthink Festival, il primo festival in Italia che racconta la sostenibilità ambientale attraverso le arti performative, approda da giovedì 5 a domenica 8 ottobre sull'isola di Vulcano nell'arcipelago delle isole Eolie con la sua prima edizione "vulcanara". Si parte giovedì 5 settembre alle 18:30 nella piazzetta del bar Faraglione a Vulcano Porto con "Grazie per l'attesa"uno spettacolo di e con Nadine Tarantino che nasce da un misunderstanding! Tacchi Patacchi e Tino Tini vengono chiamati a Vulcano per proporre il loro spettacolo TNT e finalmente farsi conoscere da tutti gli isolani come i prossimi divulgatori scientifici di fama mondiale sui temi della sostenibilità! A causa di un disguido di comunicazione tra i due, Tacchi si ritrova sul palco da sola, senza scaletta, senza strumenti e senza la minima idea di dove si trovi Tino! Sarà capace di intrattenere il pubblico in attesa o si lascerà sopraffare dal panico?! Venerdì 6 Ottobre alle 18,30 presso lo storico locale Cantine Stevenson, è la volta del quarto appuntamento di"Rec2030 Live!", spettacolo conferenza organizzato da Tékhné che deriva dall'omonimo programma radiofonico inonda su Radio Banda Larga. Un dialogo informale nella cucina virtuale di Serena Bavo e Agnese Vigorelli (autrici delprogramma e dello spettacolo) con l'ospite Elena Giardina, dottoressa in Economia del Turismo e dell'Ambiente presso l'Università degli Studi di Messina e fondatrice del progetto Bike Therapy. Un viaggio alla ricerca della ricetta della sostenibilità e alla scoperta dei progetti dedicati ai 17 SdgS dell'Agenda 2030. La programmazione vulcanara di Earthink Festival prosegue Sabato 7 ottobre dove sempre alle Cantine Stevenson alle 18,30 va in scena "L'isola che vorrei" un reading di teatro e musica a cura di Tékhné che vede in scena SerenaBavo, Fabio Palazzolo, Nadine Tarantino accompagnati dalla musica dal vivo di Mattia Martinengo, cantautore torinese e fondatore della band Mattia Martinengo e gli Psiconauti. Durante il reading verrà proposta una degustazione di vini Eoliani della Azienda Vitivinicola Soffio sulle Eolie, con sede di produzione in contrada Piano a Vulcano. Domenica 8 ottobre si conclude l'edizione vulcanara di Earthink Festival con alle ore 16.00 l'escursione realizzatadalla guida Santi Romeo alla scoperta dei tre crateri di Vulcanello durante la quale verranno proposte alcune pratiche di immersione in natura a cura di Tékhné. Durante i giorni della manifestazione è inoltre possibile partecipare al laboratorio di narrazione fisica in natura escrittura creativa ROOTS-Radici, condotto da Serena Bavo che giunge, nell'estate del 2023, alla sua terza edizione sull'isola e grazie alla presenza degli artisti e formatori di Tékhné sull'isola verranno realizzate delle attività per la scuola. Gli eventi sono gratuiti a offerta libera per chi vorrà partecipare alle degustazioni alle Cantine Stevenson. L'edizione Vulcanara di Earthink Festival è ideata dall'associazione Tékhné (tra le prime associazioni ad occuparsi di sostenibilità e welfare culturale in Italia), con la collaborazione e il sostegno dell'Associazione La Fucina di Efesto, ViviVulcano e il patrocinio del Comune di Lipari. L'evento è stato creato con il sostegno dell'Associazione Fucina di Efesto APS all'interno del contenitore di eventi VIVIVULCANO 2023 con la partecipazione degli Sponsor Caronte&Tourist Spa e Università degli Studi di Messina, oltre che degli innumerevoli imprenditori di Vulcano che hanno dato il proprio contributo e di tutti gli amanti dell'isola che hanno dato il proprio sostegno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 2 years
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Umberto Mònterin. Di ghiaccio di sabbia
Umberto Mònterin. Di ghiaccio di sabbia
Il Forte di Bard, al confine della Valle d’Aosta, continua il suo impegno nella promozione di progetti scientifici e di ricerca legati alla montagna e al cambiamento climatico con la mostra Umberto Mònterin, di ghiaccio di sabbia  allestita, fino al 4 dicembre, nella sezione del Museo delle Alpi dedicata alle attività espositive temporanee. Umberto Mònterin, noto come lo scienziato alpinista, è…
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sciscianonotizie · 2 years
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Ebano S.p.a. acquisisce il 51% di Gruppo Pragma S.r.l. e si rafforza ancora su digitale e soluzioni e-learning
Ebano diventa socio di maggioranza di Gruppo Pragma, leader nello sviluppo di piattaforme tecnologiche e soluzioni digitali per la formazione alle imprese, scegliendo di investire ancora di più sull’innovazione.
In un momento di grande trasformazione e crescita, con l’inserimento in azienda di nuove figure centrali e con importanti partnership, Ebano S.p.a. si rafforza ancora grazie a una nuova rilevante acquisizione: il Gruppo guidato da Carlo Robiglio annuncia l’acquisizione del 51% di Gruppo Pragma S.r.l, azienda leader nello sviluppo di soluzioni tecnologiche in e-learning per la formazione alle imprese.
Ebano sceglie così di rafforzare ulteriormente due dei suoi asset più strategici, quello del digitale e quello della formazione online, su cui ha puntato fin dalla sua fondazione.
“Ancora una volta con Ebano investiamo là dove siamo convinti ci saranno più prospettive, professionali e umane – commenta il Fondatore e Presidente di Ebano Carlo Robiglio –. Da un lato il digitale, frontiera che va presidiata perché in costante evoluzione e soprattutto terreno di sviluppo imprescindibile e affascinante. E dall’altro la formazione, su cui sin dalle sue origini in Ebano abbiamo puntato, certi che sempre più il mercato richiede e richiederà competenze specifiche, trasversali, anche etiche, su cui inevitabilmente, e vorrei direi favorevolmente, imprenditori e lavoratori andranno”.
Gruppo Pragma è una società a vocazione totalmente digitale che, in partnership con i suoi clienti, realizza progetti e interventi di formazione dedicati ad accompagnare persone e organizzazioni al cambiamento. Fondata nel 1996, ha sede a Trieste, nell’area Science Park, tra i principali parchi scientifici e tecnologici d’Europa.
Con al centro il concetto di “closer&beyond”, la sua fondatrice Maria Rita Fiasco e la CEO Oriana Cok riconoscono come elementi imprescindibili del processo di formazione proprio l’essere inclusivi, l’abbracciare e integrare psicologia e tecnologia, per supportare l’empowerment e la crescita di persone e organizzazioni, incoraggiando la piena partecipazione al processo di innovazione.
Forte di uno staff con professionalità specifiche e qualificate, con un solido background umanistico e tecnologico e ampia esperienza aziendale, tra le figure professionali team ci sono instructional designer, educational technologist, designer di piattaforme e ambienti di apprendimento online, progettisti di formazione ed esperti di e-coaching.
“Pragma è nata poco dopo che Internet aveva fatto il suo ingresso nelle nostre vite: già nel 1996 usavamo formazione a distanza ed e-learning nel mercato delle imprese, partendo da una visione umanistica. Oggi, anche grazie a questa nuova partnership con Ebano, rafforziamo ed espandiamo la nostra identità, perché le tecnologie o sono human-centered o non sono efficaci” commenta Maria Rita Fiasco.
Background multidisciplinari e di matrice umanistica, orientamento alle tecnologie e al loro uso come abilitatori di relazione e apprendimento: queste sinergie, centrali per entrambe le società, hanno saldato il connubio tra Ebano e Pragma.
“In una fase dell’evoluzione tecnologica in cui le tecnologie sono sempre più user-centered, cioè da programmare e progettare sulla base di specifiche esigenze di un utente, ora che l’informatica è passata dall’essere solo per le macchine a strumento per le persone, è arrivato il nostro momento: un momento perfetto per l’incontro con Ebano, che ha una matrice più BtoC”.
“Da una parte possiamo portare la nostra esperienza aziendale e integrarla a quella di Ebano, più rivolta al consumer, e dall’altra, soprattutto grazie alla natura editoriale di Ebano, che ha le sue radici nella formazione a distanza e nell’editoria, possiamo sviluppare ulteriormente un contesto di apprendimento favorito dalle tecnologie” aggiunge Oriana Cok. “Mettiamo in pratica le competenze che attengono all’Instructional Design e allo UX Design: la capacità di progettare soluzioni di apprendimento in contesti digitali o ibridi che continuamente si evolvono”.
Rita Fiasco, come sta oggi la formazione aziendale in Italia? A che punto siamo con il digitale e con i processi di innovazione?
Le aziende si trovano di fronte a un bivio, dove devono scegliere che strada prendere. Sicuramente le imprese italiane hanno capito che da qui non si torna indietro, ma mentre alcune sono pronte al salto, e si sono già buttate, altre non lo sono affatto. Nei convegni e sui libri si parla da anni di innovazione, tecnologia e rivoluzione dell’apprendimento e della formazione, ma nella pratica la situazione è estremamente frammentata. Il punto è che oggi, dopo la pandemia, è come se avessimo fatto un salto in avanti di otto anni in quanto a tecnologia: è aumentata la nostra familiarità con il digitale, in tutti gli ambiti, ma abbiamo di fronte a noi la sfida di usarlo molto bene.
Quali sono i maggiori ostacoli che vede in base alla sua esperienza?
Ci scontriamo senz’altro con una certa cultura del management, che invece deve evolvere. Culturalmente siamo restii al cambiamento e questo ci penalizza. A questo possono e devono servire le tecnologie e le nuove metodologie che supportano l’innovazione. Oggi parlare di innovazione tecnologica in azienda significa avvicinare l’azienda con la consapevolezza che abbiamo individui profondamente diversi rispetto anche solo a pochi anni fa. Il mondo del lavoro è cambiato radicalmente: Diversity Management, Engagement, dimissioni di massa sono tutti temi caldissimi e per nulla marginali. La gestione di tutti questi fenomeni si traduce in costi elevati – pensiamo al turnover in presenza di dimissioni e processi di change management –. È in questo contesto che società con un approccio alla formazione innovativa e sensibilità verso i consumer possono rappresentare un valore aggiunto.
Oriana Cok, ci sono differenze rilevanti tra Piccole Medie Imprese, ossatura dell’economia italiana, e grandi realtà, come le multinazionali, che operano nel nostro Paese?
C’è una differenza enorme, che negli ultimi anni è cresciuta. Il digitale ha accentuato la distanza. Prima il sistema PMI e grandi imprese si basava di più su modelli di filiera che in qualche modo introiettavano innovazione, oggi questo è sempre più difficile. Il digitale crea delle bolle, delle “echo chamber”, dove aumenta l’isolamento. Oggi in Italia ancora moltissime PMI ad esempio non usano il cloud e utilizzano la Rete come strumento di mero trasferimento di file. In questo modo si perde il concetto stesso di cloud, l’everywhere e anytime, che invece farà sempre più parte imprescindibile delle nostre vite.
Rita, le difficoltà sono anche legate alla necessità di conservare strutture organizzative antiche e radicate, soprattutto in contesti piccoli di stampo pseudo familiare o pubblico?
È il solito tema del Job Destruction vs Job Creation. Ma il saldo di questo confronto è già evidente oggi: la tecnologia, che piaccia o no, è un fenomeno inarrestabile, e all’interno di questa grande rivoluzione alcuni lavori scompariranno per lasciare spazio a nuove professionalità. E così anche le figure intermedie che oggi temono l’innovazione. Com’è sempre stato, e come sempre sarà. Negare questo processo significa perdere la partita del cambiamento e della crescita.
Oriana, com’è cambiata la formazione a distanza in questi due anni di pandemia?
È cresciuta, si è rafforzata e si è evoluta, e sarà sempre più così, anche se si porta dietro alcune difficoltà, come quella legata alla scuola, dove si è parlato di didattica a distanza quando invece sarebbe stato più corretto parlare di didattica di emergenza. Lì le cose non hanno funzionato bene, ma le frontiere sono vastissime. Per fare un esempio concreto, in una scuola media una ragazzina, durante una verifica di matematica, ha usato Photomath, un’app che consente di fotografare un problema o un’operazione matematica e di ottenere non solo il risultato, ma anche il procedimento per arrivarci. Ha preso 10, pur non essendo mai stata particolarmente brillante in matematica; la prof. si è insospettita e l’ha interrogata, scoprendo che non era preparata. Bene, questo per dire che l’insegnante, di fronte alle straordinarie frontiere della tecnologia, non dovrebbe temere l’innovazione, negarla o condannarla, ma anzi inglobarla nella sua didattica, ripensandola e coinvolgendo sempre più proattivamente gli studenti nel processo di apprendimento, anche utilizzando criticamente le app che gli studenti autonomamente trovano e sperimentano.
Quindi la domanda non è se la tecnologia possa essere negativa rispetto all’apprendimento, soprattutto dei più giovani, ma come può diventare positiva…
Dobbiamo sempre più imparare a utilizzare le tecnologie informatiche e i device digitali per potenziare i percorsi e le esperienze di apprendimento, trattare ogni contenuto attraverso le incredibili possibilità che il digitale offre, dalla multimedialità agli ambienti 3D, dalle esperienze immersive alle interazioni intelligenti. Chi è adolescente oggi è già 20 passi avanti rispetto a un giovane, e domani – nel 2030 appena – il mondo sarà dei Millennials e della Generazione Z. Non possiamo negare questa rivoluzione, e anzi la dobbiamo governare.
Rita, c’è bisogno di formazione continua?
Assolutamente. Serve consapevolezza del dinamismo accelerato in cui siamo immersi, e dobbiamo sapere che ciò che ci ha portato fin qui non ci può portare anche oltre, c’è bisogno di riqualificazione costante. In Italia la scuola – l’“industria dell’education” – ha 8 milioni di “addetti”, è la più grande, con un impatto sociale elevatissimo. Quella in atto è una vera rivoluzione, economica e sociale, non solo industriale. La sfida di società come Pragma è cogliere un bisogno di sapere, di formazione, e trasformarlo in domanda qualificata. Ma non può esserci solo la parte business a guidarci: al centro c’è e ci deve essere il concetto di responsabilità etica. C’è tantissimo bisogno di formazione ma è molto difficile indirizzare questa risposta perché c’è molta frammentazione di soggetti. Qualcosa però sta già cambiando e chi saprà cogliere questo cambiamento riuscirà a trasformarsi, e a crescere.
Se potessimo riassumere quali sfide attende il settore della formazione da qui ai prossimi anni, cosa direste?
Oriana: Per prima cosa chi disegna la formazione deve essere molto vicino a chi la fruisce, bisogna trovare linguaggi che siano in grado di ingaggiare, proprio come fa un video di TikTok. Secondo, guardando al livello di impresa, c’è una grande sfida culturale: dobbiamo veicolare una cultura dell’adattabilità, che nella trasformazione digitale è continua. Dopo il Metaverso ci sarà altro, questa è la strada, e i tempi del cambiamento di paradigma diventeranno sempre più brevi: l’adattabilità a “ecosistemi” diversi diventerà una competenza critica.
Rita: Aggiungerei la capacità di progettare percorsi formativi coinvolgenti per individui che sono in continua trasformazione, come persone e come professionisti. Poi sviluppare progettazioni che siano personalizzate e flessibili, perché il prodotto non potrà più essere standard. Un’altra grande sfida è una formazione di relazione e vicinanza: le persone apprendono all’interno di una relazione, e quindi la formazione deve essere in grado di sviluppare apprendimento attraverso legami significativi. L’ultima grande sfida è quella del connettivismo: dobbiamo disegnare una formazione in linea con la “infosfera” in cui siamo immersi. Una formazione che sia in grado di sviluppare nelle persone una capacità di connettere contenuti e conoscenze dove si trovano, di capire cosa serve, di cercare dove è giusto e valutare ciò che si trova. Grandi nodi che arrivano dalla tecnologia, e che non risolveremo solo con essa.
Ebano
Ebano, con sede principale a Novara, e altre sedi delle società partecipate in Piemonte, Emilia-Romagna e Campania, opera in settori complementari tra loro: dalla formazione a distanza all’editoria, dalla comunicazione al marketing, dall’e-commerce al digital marketing.
L’e-learning in particolare rappresenta uno suoi più grandi punti di forza, grazie alla controllata CEF Publishing, leader di mercato nella realizzazione e nell’erogazione di corsi professionali per il mercato consumer, con più di 50mila iscritti negli ultimi 11 anni.
Il Gruppo Ebano si articola in 9 società, 20 partnership produttive, più di 250 tra dipendenti e collaboratori. Il fatturato aggregato supera i 21 milioni di euro, registrando un +20% rispetto al 2020, e la clientela media annua, per il solo business della formazione, è di circa 5mila unità.
Altre società operano in ambito comunicazione, business intelligence, direct marketing e in iniziative legate a startup innovative rivolte al mondo della sharing economy, con particolare attenzione al digital marketing.
Ebano ha ottenuto negli anni diversi riconoscimenti e certificazioni, tra cui il “Best Managed Companies Award”, promosso da Deloitte Private per supportare e premiare le eccellenze italiane d’impresa, premio ottenuto quest’anno per la terza volta consecutiva.
Gruppo Pragma
Gruppo Pragma inizia il suo percorso come società di formazione aziendale alla fine degli anni Ottanta. Quando Internet ha cominciato ad affermarsi, la fondatrice Maria Rita Fiasco e la CEO Oriana Cok hanno intuito le opportunità che la rete avrebbe offerto nell’ambito della formazione a distanza e delle soluzioni ICT a supporto dei processi aziendali.
La società si occupa di e-learning (formazione e addestramento, e-coaching e mentoring in cloud, micro-assessment e counseling), contenuti e programmi di sviluppo (mindset & efficacy, teams agility&engagement, remote leadership) e facilitazione digitale (empowerment del lavoro di team virtuali, progettazione e gestione di eventi e ambienti digitali per la comunicazione).
Con sede a Trieste, dove ha avviato il laboratorio di innovazione dedicato agli sviluppi della digital knowledge e dell’intelligenza artificiale all’interno di Area Science Park, Pragma si è consolidata e allargata sempre di più. Nel 2012 è nata la start-up Intoote, specializzata nella progettazione e realizzazione di chatbot. Lo stesso anno, nell’ambito del concorso ImpresexInnovazione di Confindustria, il progetto “LARA Conversational Agent” ha vinto il premio ICMT Information Communication & Media Technology.
Nel 2013 Pragma si è aggiudicata la menzione speciale di ImpresexInnovazione e il Premio dei Premi istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 2016 ha avviato il cantiere della piattaforma social learning da cui sono nate le piattaforme DIVE Immersive Change e altre piattaforme digitali in cloud multilingue.
Nel 2019 il progetto “MyCoaching” di TIM, sviluppato con la piattaforma digitale DIVE, ha ricevuto la menzione speciale del PRISM AWARD di ICF Italia (International Coaching Federation – Charter Chapter italiano). Il progetto è attivo in Italia e in Sud America.
source https://www.ilmonito.it/ebano-s-p-a-acquisisce-il-51-di-gruppo-pragma-s-r-l-e-si-rafforza-ancora-su-digitale-e-soluzioni-e-learning/
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