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#psichedelico
3rpflx · 1 year
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𝗔𝗗𝗗𝗜𝗖𝗧𝗘𝗗 𝗧𝗢 𝗬𝗢𝗨 ¡ 𓆩 ♱ 𓆪
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༻ ☠︎ ༺
𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘭𝘪𝘱𝘴 𝘮𝘺 𝘭𝘪𝘱𝘴 ⊹ ○ ִ ۫ • °. *
𝘢𝘱𝘰𝘤𝘢𝘭𝘺𝘱𝘴𝘦 `★⌗
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ᡕᠵ᠊ᡃ່࡚ࠢ⸝່ࠡࠣ᠊߯᠆ࠣ࠘ᡁࠣ࠘᠊᠊ࠢ࠘𐡏 ⁎ ˚ ˚୨୧⋆。˚ ⋆ ⩇⩇:⩇⩇ you.
𝟸 𝚑𝚒𝚐𝚑 𝚏𝚘𝚛 𝚝𝚑𝚒𝚜,, ## 🚬 ?!?!
》 yang jeongin, the loml. ♡
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medicomunicare · 4 months
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Serotonina e psichedelici: sono allucinogeni solo se si accoppiano al segnale cellulare giusto
L���interesse per le sostanze psichedeliche classiche o serotoninergiche è riemerso, dato il loro potenziale di indurre effetti terapeutici rapidi e prolungati. Le sostanze psichedeliche sono limitate dai loro effetti allucinogeni e possono causare confusione e ansia. Sebbene un recente studio preclinico abbia suggerito la possibilità di separare le sostanze psichedeliche dalle loro proprietà…
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afantini · 8 months
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The Great Gig In The Sky
PINK FLOYD The Great Gig In The Sky Video animato del brano “The Great Gig In The Sky” realizzato da AFAN per il concorso indetto nel 2023 dai Pink Floyd in occasione del 50esimo anniversario dello storico album “The Dark Side of the Moon”. Diretto e montato da AFAN Alessandro Fantini Animazioni, disegni e dipinti di AFAN Alessandro Fantini.
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brusiocostante · 8 months
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I Know There's An Answer
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flavioscutti · 10 months
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Flavio Scutti - CANZONE ITALIANA - Speciale Folk Psichedelico 1970-1980
https://www.mixcloud.com/radioraheem_milano/flavio-scutti-canzone-italiana-speciale-folk-psichedelico-1970-1980-12-05-2023/
Nel Folk Psichedelico i testi diventano favole che parlano di un mondo naturale e amore. I suoni acustici della chitarra sono arricchiti da arrangiamenti sperimentali e improvvisazioni che costruiscono un immaginario molto particolare. Canzoni forse poco conosciute che qui si esprimono in tutta la loro bellezza.
Tengo molto a questa selezione, a cui ho lavorato per tanto tempo, perché il folk in Italia è diventato un fenomeno molto grande che si è espresso maggiormente in quello dei cantautori, dove la parte musicale è stata forse sempre messa in secondo piano. Si pensa in favore dei testi, ma più altro perché il mercato e soprattutto la critica musicale ha preferito cose che riusciva meglio a comprendere. Alla RCA Italiana che ha gestito quelli che sono diventati gli artisti più seguiti abbiamo delle bellissime produzioni, ma quasi sempre semplificate in una forma pop, io ho voluto cercare nei dischi quel qualcosa che si legasse alla sperimentazione, ma allo stesso tempo con quella che è la tradizione musicale popolare, con il simbolismo nelle culture, spesso arrivando ad artisti e dischi poco conosciuti che ritengo importanti
Brani
Giorgio Laneve - La Leggenda Del Mare D'Argento (1971)
Leone Tieri - Il Sogno Di Leone (1970)
Gianfranca Montedoro - La Cavallerizza (1974)
Equipe 84 - Io Ero Là (1971)
Alan Sorrenti - Vorrei Incontrarti (1972)
Maria Monti - La Pecora Crede Di Essere Un Cavallo (1974)
Mauro Pelosi - Con Te (1973)
Maurizio Arcieri - Per Amore (1973)
Bruno Lauzi - In Campagna (1974)
Gino D'Eliso - I Santi Sui Muri (1976)
Maurizio Fabrizio - Storia Di Qualcuno (1975)
Grazia Di Michele - A Giorni Verrai (1978)
La Stanza Della Musica - Pensiero Buono Del Mattino (1978)
Celeste - Favole Antiche (1976)
In diretta su Radio Raheem il 12/5/2023 alle 10:00
Ascolta tutti gli speciali
https://www.radioraheem.it/artists/flavio-scutti/
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clacclo · 1 year
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Guarda "Roger Waters, Van Morrison, The Band - Comfortably Numb" su YouTube
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riccardorocchetto · 2 years
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DIFENDERSI e DIFENDERE è legittimo
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massimoognibene · 25 days
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Non per vantarmi (o più probabilmente sì) ma una volta ho vinto un concorso di sinossi musicale. Si trattava di spiegare, dopo averlo ascoltato 200 volte, un noto brano di Bach, la sonata BWV 853. Nella sinossi scrissi soltanto: nostalgico, psichedelico (200 volte...) e molto altro. Per fortuna nessuno mi ha chiesto che cosa intendessi dire con e molto altro perché non avrei proprio saputo cos'altro rispondere o aggiungere.
scherzo un po', amo quel pezzo
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diceriadelluntore · 3 months
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Storia Di Musica #310 - Captain Beyond, Captain Beyond, 1972
Il mio impegno di scoprire più gruppi e artisti sconosciuti ma autori di dischi eccezionali inizia oggi. E inizia con quello che una volta si chiamava un supergruppo: musicisti provenienti da altre band che, a volte non lasciando definitivamente i loro gruppi di appartenenza, si riunivano per suonare in divertimento ciò che gli interessava di più. La storia di oggi ci porta a Los Angeles ad inizio degli anni '70. La grande stagione della musica californiana è al termine della sua spinta propulsiva, ma ha lasciato sul campo semi che germoglieranno per tanni. I musicisti del gruppo di oggi hanno storie particolari. Rod Evans è britannico, è stato il primo cantante dei Deep Purple, per i primi 3 dischi (quelli dell'avvio psichedelico, Shades Of Deep Purple e lo splendido The Book Of Taliesyn del 1968, e poi Deep Purple del 1969), ruolo che perde per Ian Gillian. Evans abbandona l'Inghilterra e va prima in Florida, dove prova la carriera solista, e poi vira in California, dove prima pubblica un singolo, Hard To Be Without You/You Can´t Love A Child Like A Woman e poi si aggrega al gruppo di oggi. Bobby Caldwell, batterista braccio destro di Johnny Winter, Larry "Rhino" Reinhardt, chitarrista e Lee Dorman bassista, provengono invece dai mitici Iron Butterfly, autori di uno dei brani culto della stagione del rock californiano, In A Gadda Da Vita (titolo che è una storpiatura psicotica di In The Garden Of Eden). In un primo momento della band fa parte anche il tastierista Lewie Gold che però abbandona poco tempo prima le prime registrazioni: Non resta che scegliere un nome, che in stile europeo viene individuato in Captain Beyond, e iniziare a scrivere musica. Il disco d'esordio, omonimo come le storie scelte per gennaio, Captain Beyond, esce nel luglio 1972, prodotto e arrangiato dalla stessa band. In copertina, meravigliosa, un disegno di Joe Garnett su progetto e idea della Pacific Eye And Ear, leggendaria agenzia di stampa creativa che realizzerà centinaia di copertine iconiche negli anni (ve ne ricordo un paio, Toys In the Attic degli Aerosmith, il loghino della moneta di Alice Cooper, molte copertine per i Bee Gees e la copertina di Berlin di Lou Reed).
Captain Beyond (chiamato dagli appassionati "first") è un disco di culto, per via di alcune caratteristiche peculiari per un disco statunitense del periodo e per la qualità eccezionale musicale, dell'amalgama tra i musicisti e i brani eseguiti, tutti a firma Caldwell \ Evans. Innanzitutto, è uno dei pochi dischi americani del periodo che, come i coevi del progressive europeo, in pratica non ha divisione dei brani, registrati come se fossero un'unica e strepitosa suite di 37 minuti. Il disco è un continuo e meraviglioso scorrere da riff a riff, drumbeat a drumbeat, in questo ambito fenomenale il lavoro di Caldwell, maestro dello strumento, che cambia la ritmica più volte nello stesso brano, per un groove irresistibile. È un mix perfetto di rock blues, cavalcate strumentali prog ma anche spesso vicino a quelle della Allman Brothers Band (a tal proposito, è giusto raccontare che il disco fu dedicato alla memoria del da poco scomparso Duane Allman), poiché linee di chitarra veloci e cariche di riff predominano per alcune canzoni prima di rallentare temporaneamente in una pausa fino al successivo decollo. Dal punto di vista dei testi, l'album si differenzia esplorando temi del mondo esterno e significati dell'esistenza, spesso con riferimenti alla luna, al mare, al sole e così via. Rod Evans ha una forte voce rock e si dimostra un grande canante, Rhino suona un'enorme quantità di linee di chitarra cariche di hook e Lee Dorman suona linee di basso complesse (ad esempio, alla fine di As The Moon Speaks-Return) che portano a suoni tipicamente ritmici e agili. Come non ricordare il groove monumentale di Dancing Madly Backwards (On A Sea Of Air), in apertura del disco, oppure la cavalcata strumentale di I Can't Feel Nothin', Pt. 1., il suono psichedelico di Myopic Void che in certi passaggi è meravigliosamente jazz fusion, che sfuma nella hard rock piena di potenza di Mesmerization Eclipse. Come curiosità, segnalo che Thousand Days Of Yesterdays (Intro) come suggerisce il titolo fa davvero da introduzione per Frozen Over, altro grandissimo brano di un disco di qualità decisamente superiore.
Si rimane davvero affascinati da questo disco, che lascia all'ascoltatore la sensazione che il viaggio debba continuare per un futuro indefinito. L'esordio però lascia strascichi: Caldwell ne se va, sostituito da Marty Rodriguez e Guille Garcia, con il timone musicale preso da Lee Dorman che scriverà tutti i brani dell'eccellente Sufficiently Breathless, che esce nel 1973. Per contratto con la Warner Bros. dovevano realizzare un terzo album, questo avverrà solo nel 1977, con il ritorno di Caldwell ma non di Evans, sostituito dal semisconosciuto Willy Daffern: per capire che confusione regnava all'epoca, il brano Dawn Explosion che dava il titolo al disco, Dawn Explosion, non venne nemmeno inserito in scaletta. La band con discontinuità formidabile e continui cambi di componenti è arrivata a suonare concerti fino ad oggi, in ricordo di un disco eccezionale di un periodo musicalmente florido come pochi della storia.
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sehnsucht-99 · 9 months
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Mi è stato detto che l'amore fosse qualcosa che ti stravolgesse la vita, il nettare di cui si cibano i folli, uno stato psichedelico, in vita mia forse ho provato queste sensazioni due volte, non è stato gentile con me, mi sono sporcato le mani e ho visto il mio cuore bagnarsi di lacrime. Ora l'amore per me è un valore aggiuntivo, puoi entrare nel mio mondo, ti renderò il mio miglior ospite, ti darò un posto nel mio cuore ma non ti permetterò di dettare leggi. Forse è il mio passato che parla ma proprio il mio passato mi rammenta di non fidarmi, ma delle volte sai, proprio come un bambino che prova a catturare le stelle con le proprie mani sfidando le leggi della fisica, spero che un giorno incontri chi mi smentisca. Sperare in qualcosa in cui non credo nemmeno io.
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falcemartello · 1 year
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Pink Floyd: i magnifici 50 anni del lato oscuro della luna.
Nella storia della musica ci sono i grandi album e poi c’è The Dark Side Of The Moon, che è molto più di un disco: un’opera d’arte che contiene tutte le arti. Un viaggio nel lato oscuro della mente umana che è suono, poesia, avanguardia elettronica e genialità grafica. Non c’è nulla di ordinario nel capolavoro dei Pink Floyd, nemmeno la sua genesi, considerato che la band lo eseguì dal vivo per intero nel 1972, in Inghilterra e Giappone, prima ancora che uscisse nei negozi (nel marzo 1973) e mentre buona parte dei brani stava assumendo la forma definitiva tra le mura degli Abbey Road Studios, a Londra, nelle pause tra uno show e l’altro. È musica “classica” The Dark Side Of The Moon, e non solo perché ha venduto quarantasette milioni di copie nel mondo e ha trascorso, lungo le decadi, 962 settimane nella classifica americana e conquistato quattordici dischi di platino in Inghilterra. In Italia, nel 2021 è stato di gran lunga il vinile best seller, surclassando i giovani virgulti del rap, i Beatles, i Queen, i Rolling Stones e gli Abba.
Non c’è competizione possibile con il disco cult dei Pink Floyd perché i dieci brani che lo compongono sono altro rispetto alle classificazioni musicali standard. The Dark Side Of The Moon è in sé un genere musicale, un volo pindarico in un suono senza tempo né spazio. Ne è la prova il fatto che nessuna delle dieci canzoni che lo compongono è mai diventata veramente un singolo di successo. Perché “il lato oscuro” è un disco che si ascolta tutto dall’inizio alla fine, come un’opera classica che non si può interrompere per chattare con lo smartphone. Inizia con il suono di un vero battito cardiaco e conduce in un viaggio attraverso la vita e le sue contraddizioni, fino al gran finale dove razionalità e follia si incontrano e si scontrano in Brain Damage ed Eclipse. Una chiusura ad effetto che è senza dubbio anche richiamo alla drammatica parabola umana dell’amico e compagno di band, Syd Barrett, costretto ad abbandonare il gruppo dopo due dischi per gravi problemi psicologici acuiti dall’abuso di sostanze lisergiche.
Ne avevano incisi sette di album i Pink Floyd prima di iniziare a registrare The Dark Side. Nel passaggio da gruppo visionario e psichedelico a band adulta pronta a incidere il suo capolavoro, fu decisivo l’ingaggio di Alan Parsons, tecnico del suono e musicista raffinatissimo. L’incontro dei quattro con Parsons è il passaggio chiave. Chiusi in studio di registrazione i fabolous five spingono la musica nel nuovo millennio con ventotto anni di anticipo.
Non c’è album venuto dopo o inciso negli ultimi tempi che non debba qualcosa alle tecniche di registrazione del “lato oscuro”. Le dissolvenze tra una canzone e l’altra, l’uso dei loop, all’interno di un brano, ovvero suoni registrati e ripetuti all’infinito, l’accelerazione elettronica di una parte lenta di pianoforte, l’uso creativo dei nastri di registrazione che venivano tagliati e poi incollati per creare un tutt’uno di effetti sonori cambiano per sempre le tecniche utilizzate in sala d’incisione. Ma non è tutto qui: nel mezzo della loro personale missione “lunare” i Pink Floyd optano per un’altra scelta rivoluzionaria, ovvero fare del loro nuovo disco una fantastica scatola magica di suoni, un mix indissolubile tra musica, voci e rumori di fondo catturati nella vita reale.
E allora ecco che nelle canzoni entra il crepitio delle monete agitate in una ciotola, il suono potente e ripetitivo di un registratore di cassa, una sinfonia di ticchettii vari registrati in un negozio di sveglie ed orologi, il fruscio delle banconote e poi le voci di gente comune di tecnici e impiegati degli Abbey Road Studios invitati davanti ad un microfono a rispondere liberamente a domande elaborate da Roger Waters (bassista, voce e principale compositore della band) sui temi della follia e della violenza in tutte le loro accezioni. Tra i tanti si presentarono anche Paul McCartney con la compagna Linda, ma le loro parti alla fine non vennero utilizzate nel missaggio finale. A chiudere il cerchio la copertina più iconica di sempre probabilmente ispirata ad un esperimento del matematico, fisico e filosofo Isaac Newton alla fine del milleseicento. Un fascio bianco di luce che attraversa un prisma e si scompone in sei fasci di luce che rappresentano i colori presenti in natura. Un concept puramente grafico, asettico, lineare, senza presenza umana, che ha stregato il pubblico e i critici. E che nessuno della band ha voluto mai spiegare nel suo reale significato perché è un luogo dell’inconscio come il monolite nero e lucido a forma di parallelepipedo che troneggia in 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. È l’arte che diventa mistero e capacità di stupire senza usare parole, solo la musica. Un approccio che i Pink Floyd fecero loro anche un anno prima di incidere il loro disco più importante scegliendo di esibirsi, nell’era dei giganteschi bagni di folla come Woodstock, Altamont o l’isola di Wight, da soli, al tramonto, nel cuore dell’Anfiteatro romano di Pompei. Il suono del silenzio.
Gianni Poglio
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duplice · 10 months
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menomale che esiste il rock psichedelico
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orotrasparente · 11 months
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ma ora che damiano dei maneskin ha lasciato la tipa questa non verrà più chiamata la ragazza di damiano dei maneskin ma la ex di damiano dei maneskin?
fantastico poetico psichedelico
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