Il tuo problema è che pensi di dover insegnare agli altri la vita.
Tu, che hai 22 anni sulla carta ed emotivamente sei fermo a 3.
Volevi insegnarmi a vestirmi, a parlare, a lavorare, a sedermi, a comportarmi, a rispondere al mio capo, a rispondere alle mie amiche, a rispondere ai miei genitori.
Ma secondo il tuo punto di vista, non mi stavi insegnando, no! Mi stavi guidando, mi stavi mostrando la strada giusta, “senza errori” diresti tu. Perché avere una donna fedele che si veste in modo modesto non era abbastanza, avere una donna intelligente che lavora per costruire un futuro insieme pensando anche al matrimonio ed eventuali figli non era abbastanza, perché avere una donna disponibile 24/7 che ti manda foto per calmare la tua ansia e gelosia non era abbastanza.
Non erano abbastanza le cene, i pranzi, i giri in macchina, le passeggiate, i massaggi, le corse per raggiungerti, le corse per tornare a casa in tempo, i litigi con i miei per aver tardato, le lettere, i bigliettini, i regalini, i regaloni, le firme in fondo alle lettere che da “Ti voglio bene” Sono diventate “Sempre tua” Non era abbastanza.
Non era abbastanza il TEMPO condiviso?
Non lo so,
Dimmelo tu, perché non riesco neanche a prendere sonno oggi da tutti sti pensieri.
Nel frattempo Fagiolino e Sandro nel tunnel che se la chiacchierano e se la ridono con Mike e Cheval che si scambiano la maglia TUTTO MOLTO BELLO QUESTO VERO DERBY D’ITALIA
Dopo aver trascorso 5 mesi e mezzo ad accompagnare il mio ragazzo al lavoro con la mia macchina, con annessi scleri al ritorno per trovare parcheggio vicino casa (non abbiamo un garage e viviamo in centro), finalmente adesso sono libera. Lui ha preso la patente e la sua macchina e va al lavoro con quella ed io sono la persona più felice del mondo, perché lavoro da casa e non sono costretta a guidare ogni giorno.
Tutto perfetto e tutti felici, no? No.
L'ho tenuta ferma 2 mesi (solo 2... contro i 5 che ho passato a sclerare in giro per la città cercando disperatamente un parcheggio). Sono stati 2 mesi sereni e felici, 2 mesi in cui sono riuscita a seppellire l'istinto omicida che mi contraddistingue da automobolilista, ma ormai tutti avrete capito dove voglio andare a parare, perché il mondo è stronzo e la felicità dura poco.
Lo scorso week-end sono uscita e ho visto un cartello che invitava a spostare tutte le macchine dal parcheggio vicino casa, perché stavano rinnovando la segnaletica orizzontale, e ovviamente ho provato a spostare la mia: batteria scarica. Sono riuscita ad accenderla con l'aiuto di una powerbank e a spostarla da lì, ma adesso è definitivamente morta e, anche provando a tenere collegata la powerbank tutta la notte, non da più segni di vita.
Morale della favola: rinnovo il mio eterno odio per le macchine e per la guida e ho deciso di ridarla a mio padre, così potrà riportarla a casa sua, nella mia vecchia città, dove ancora esistono parcheggi e garage e dove è meno stressante guidare.
una roba che mi sta disgustando oltre modo di tutta questa storia è il pelo e il contropelo che si sta facendo sui profili social di Elena, la sorella di Giulia Cecchettin. Analizzare le foto su ig, come si trucca e veste (la felpa demoniaca di trasher) che sottende quasi che la sorella quasi meritasse quello che ha subito. una roba agghiacciante perpetrata dallo sguardo malato di uomini ma tristemente anche da ancelle del patriarcato. se succedesse una cosa a me e venissero a vedere i miei social cosa penserebbero? che me la sono cercata, postava nudi e cazzi, che sono psicopatica, satanista, borderline, quante potrebbero dirne? la donna deve avere un’immagine “pulita” e angelicata anche nel suo spazio personale come un profilo social, non deve condividere cose di un certo tipo. se ti piace il bdsm sei una troia, se ti spogli sei una troia, automaticamente ci si deve sentire legittimati a pensarlo e a pensare di poter approfittarne, si sottintende una disponibilità. Ho addirittura letto si è messa l’eyeliner in quel modo non è affatto triste. liberatevi del male gaze, liberateci e liberatevi di questo sguardo scrutatore, di pensare di poter disporre del corpo delle donne a vostro piacimento.
“Da bambina sognavo anch’io di diventare una principessa. Poi crescendo ho capito, che ad essere una psicopatica, disadattata e scassacazzo, mi divertivo di più.”