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#quarantene
goldenvincent · 4 months
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Not me having COVID for the first time in 4 yrs.
1 day vs 9 day
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set-wingedwarrior · 9 months
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It's not a Madoka Magica series if we don't have a lesbian pink-haired main character and her broody dark-haired girlfriend
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b1uejean · 9 months
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How can people text all day and like complete tasks where did y'all hide those extra pair of hands
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sauolasa · 1 year
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Cina, milioni di persone rivivono l'incubo delle quarantene collettive
Le persone possono uscire solo per acquistare cibo o ricevere cure mediche e per farlo devono mostrare e scansionare i propri QR code sanitari
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sappymix1 · 2 years
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i feel insane. dream likes house
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ma-pi-ma · 2 years
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LETTERA AI NOSTALGICI DELLA MUSERUOLA 😷
Non temete, non siate angosciati all’idea di abbandonare l’amato simbolico, intimo, inseparabile indumento. 🤮 Non toglietelo mai, ormai nel vostro caso sarebbe sicuramente un’offesa al pudore.
Presto tutti i benpensanti, gli allineati al pensiero unico politicamente corretto, ritorneranno a mascherarsi con tutte le benedizioni di rito, da quelle canoniche (probabilmente integrate da indulgenze plenarie), a quelle amorevoli, disinteressate, istituzionali.
Sono pertanto imminenti altre quarantene in maschera e serie interminabili di miracolosi vaccini universali per ogni esigenza e gusto, autentica panacea, che vi renderà sicuramente immuni da ogni evento pandemico, garantendo l’assoluta sicurezza e la totale assenza di eventi avversi.
Sia ben chiaro , che se dopo la serie vaccinale ci fossero improvvisi decessi e gravi patologie, non avranno alcun rapporto col vaccino, sicuramente sono da derubricare dall’evento vaccinale.
Qualche vile complottista e bieco Novax  ardisce ancora criticare un governo e una classe politica che si prendono tanta amorevole e disinteressata cura dei loro ingrati sudditi.
Tutto il mondo ci invidia questi governanti, insuperabili per specchiata onestà, profondo senso del dovere, totale disinteresse, enciclopedica cultura e commovente amor di patria. 🤣
Sono instancabili e previdenti, pertanto nostalgici della museruola, non temete, i circoli di potere di cui i vostri governanti sono emanazione, hanno carismi profetici, ancora prima che si manifestasse il nuovo ipotetico pericolo di contagio, il vaiolo delle scimmie, avevano già profetizzato, studiato, approntando e brevettato il vaccino.
Sudditi ingrati e maldicenti, francamente non potete pretendere di più dai vostri viceré.
Si prendono cura di voi così amorevolmente da delegare la gestione assoluta totale centralizzata delle vostre vite e della salute all’OMS, sollevando voi dalla fatica di votare e i governi e ogni ordine e grado istituzionale democraticamente eletto, da ogni gravoso impegno e responsabilità.
Dovete avere fiducia cieca e assoluta, incondizionata, in queste immacolate disinteressate integerrime vestali dell’OMS, dotate del dogma dell’infallibilità, sono infatti totalmente immuni da ogni denuncia, esentati da controlli e verifiche.
ln questa dichiarazione tutti i particolari e gli aspetti di questa ammirevole e imminente iniziativa globale, ovviamente per il vostro bene.😈
Dott. Giuseppe Di Bella
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lisia81 · 8 months
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The Youth memories
Where dreams begin..della grande Cina..
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Ho finito questo drama da più di 10 giorni, ma ho fatto veramente fatica a creare un pensiero lineare.
The Youth memories ripercorre in 38 episodi, le vicende in Cina di Xiao Chunsheng in un arco temporale che va dagli anni 70, post rivoluzione culturale, all'anno 2003 per inciso, con la diffusione della Sars. E ci dovrebbe mostrare l'evoluzione di una società, di un pensiero, degli stili di vita, della cultura cinese in questi 30 e rotti anni.
Xiao Chusheng è un ragazzo con grandi ideali e principi, intraprendente, un forte spirito patriottico, buono come il pane, leale, sognatore, capace di affrontare con il sorriso ogni sfida e batosta della vita. Naturalmente vincendola sempre. La sua bellezza interiore lo porta ad essere amato da tanti, ma anche a essere vittima di gelosie. Mai una volta in tutto il drama se la prende però con qualcuno. Perdona sempre tutti, purchè ammettano le loro colpe.
Capirete da soli che un cittadino del genere è il sogno di ogni nazione. Ed è questo il mio più grande problema con The Youth Memories. La storia è ben articolata, i personaggi sono tanti, funzionali, pieni di sfaccettature, ma il tutto alla fine della fiera, mi è sembrato un gran ammasso propagandistico.
The Youth Memories non nasce per essere un successo, ma è un drama che pare essere creato ad hoc, per essere proiettato nelle scuole durante l'ora di educazione civica.
La vita dedicata allo stato, l'accettare ogni decisione dall'alto senza se e senza ma, il sacrificio per il bene comune. All'inizio della serie tutti i protagonisti hanno questo sogno e speranza: entrare nell'esercito. Essere un soldato, pronto ad immolarsi per il bene della nazione è lo scopo della loro vita e per accedervi devono pure superare una selezione rigidissima. Ad un certo punto, saranno gli anni 90, lo stato decide di dismettere le truppe. Nessuno a parte He Hong Ling, una delle protagoniste, si sente spaesato. Tutti sono pronti a riciclarsi, inventarsi perchè la grande nazione Cina offre tantissime possibilità di sviluppo. Basta avere un sogno. Si arriva poi alla conclusione del drama, con appunto l'influenza suina, che sembra un Covid 19 versione 0.0 in cui i nostri eroi sono ligi alle regole, rispettano quarantene senza una minima paura, aiutano in ogni modo nella produzione di macchinari per uso medico. Della serie, sei stato in isolamento 15 giorni in fabbrica (e che fabbrica perfetta, la sicurezza sul lavoro darebbe un 10+), hai magari parenti all'ospedale e in pericolo di vita, e tu decidi di tornare al lavoro senza passare da casa per aiutare il bene comune.
Questo per dare solo alcune immagini. Ma ne potrei citare tante e tante altre.
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Tutto ciò sinceramente mi ha rovinato la bellezza della trama. Che all'inizio devo ammettere, mi aveva affascinato e chiariamoci è bella e complessa. C'è amicizia, fratellanza, amore, tradimenti, ci sono giusti colpi di scena, le giuste morti. Gli attori sono bravi e vi è introspezione e approfondimento di ogni personaggio. Le ambientazioni e i costumi sono bellissimi.
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Per fare un esempio, le attrici, in un periodo come quello post rivoluzione culturale, in cui il denaro non esisteva, non vi erano cosmetici e il massimo della frivolezza era un elastico e un berretto rosso nei capelli, pur dovendo dimostrare 18-19 anni sembrano veramente patite, con la pelle veramente al naturale esposta al freddo gelido degli inverni pechinesi. Le stesse, quando si interpretano 30 anni dopo, truccate e pettinate, sembrano le dive che siamo abituati a vedere sugli schermi. Della serie sembrano 100.000 volte più giovani.
C'è da dire che principio invece non vale per gli attori maschili che sono belli e splendenti dall'inizio alla fine.😅
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Io non conoscevo Li Quin, che interpreta la protagonista femminile principale Tong Xiao Mei, valida e onnipresente spalla su cui si appoggia Chusheng. Il personaggio è complesso, e nella sua pacatezza bello tosto. E Li Quin lo mette in scena veramente bene. Poi ho indagato e ho poi scoperto che ha alle spalle una filmografia di tutto rispetto.
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Ho visto questo drama per Xiao Zhan perchè volevo vederlo all'opera in qualcosa di recente. Che vi devo dire, la sua interpretazione è perfetta, carismatica, centrata, il suo sorriso abbatterebbe chiunque. Le scene appassionate non esistono per cui la rigidità in determinate situazioni, che è l'unica pecca che gli ho trovato fino ad ora, non è messa alla prova.
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E mi domando, da quando l'ho finito, come cavolo hanno fatto a convincerli a fare sto drama. Cosa gli hanno promesso. Quale colpa hanno dovuto espiare. 😩
Finito Hidden Love, dopo aver visto per l'ennesima volta Chen Zheyuan fare il belloccio perfetto, mi è passato nella mente che, forse nella vita di un attore venga la voglia di fare qualcosa di un po più impegnato, mettersi in gioco in qualcosa di diverso e pace se non ti porta 70.000 di clic sul sito di Tecent.
Ma questo è veramente troppo. Poteva essere uno spaccato veritiero di un paese, di un periodo storico, un approfondimento vero tramite le storie di ragazzi comuni che si barcamenano nella vita, ex borghesi decaduti, nuovi benestanti in ascesa e invece il marcio, che c'è ovunque, è diventata una splendida mela lucidata chimicamente.
Ciò non è insolito nei drammi. Vedi mai le povere periferie di Shangai? Sempre solo palazzi scintillanti ed auto mozzafiato. Ma in questo contesto non ci stanno, andava evidenziata la realtà o per lo meno tutto sto idealismo doveva essere meno marcato. E non è solo una questione di censura. È proprio l’impostazione del drama che da questa idea che sia stato creato per un motivo preciso.
E' un gran peccato perchè tutto il cast è stato bravo. Nulla da eccepire.
La storia è bella. Nulla da eccepire.
Il sogno invece va a sbattere contro la realtà.
@dilebe06 ti ho fatto venire voglia di verderlo? 🤣
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vaerjs · 1 year
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- presunto caso pidocchi, attiviamo lunedì tutte le procedure, quarantene di peluches e sanificazioni straordinarie
commento della preside : la mamma non era neanche sicura e poi oggi hanno giocato nella terra.
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Quando ho saputo di amarti, era già tardi.
Non c'è stato un istante preciso, un fotogramma fissato nella filiera salina di quella camera oscura che i più chiamano "cuore" o "mente", dipende. È stato più simile all'alzarsi e al placarsi di un vento, a un andirivieni di baratri, alla curva sinusoidale di quelle nostre quarantene, distanti dal mondo e dai pertugi della sua invidia. Vederti pedalare alle spalle di Dante, ordinare un caffè nel tuo posto preferito, inseguire un'anatra nell'attraversare la strada. Forse è stato uno spiarti essere te. Devo aver pensato "Ecco, di lei sì, potrei prendermi cura". E tutte le ipotesi che ne conseguivano, quel sentirmi a casa ovunque riuscissi a vederci insieme.
I rimpianti, quelli, lasciarli ai poeti comuni.
Ora so che esisti e so, comunque andrà, che il bene è un filo invisibile, violentato e tenuto nascosto spesso nei diagrammi del giorno, confuso e svenduto a poco prezzo, un rovesciarsi attorcigliato di vite in un vicolo poco frequentato.
So che siamo stati noi, anche di fronte all'aporia delle promesse non mantenute, e che sapevamo, forse fin da principio, che non avrebbero mai potuto essere. Ma ci siamo fatti bastare una serie di tentativi, il perpetuarsi delle possibilità.
Così sono arrivato fin qui, un po' meno me da quando non ci vediamo più, e quando tutti mi lasciano in pace e quietano a sera ciò che non sono e non saranno mai guardandomi, riesco quasi a sentire un senso, il lampo di un perché a tutto quello che ci aveva preceduti e a quanto accade ancora adesso, in questo dopo che non può più fare a meno di quel che siamo stati. E che da qualche parte, siamo ancora.
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#cardiopoetica
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charlievigorous · 2 years
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Esatto! 4 euro e 60 centesimi l'ora lordi. Sono 3 € netti. Significa lavorare per 3 euro.
In questo video tocca proprio la mia vecchia categoria lavorativa. Per anni ho fatto il "buttafuori" in discoteche e concerti.
Più di 10 anni fa prendevo il doppio e la benzina la pagavo la metà.
Senza mai dimenticare che ci sono stati 2 anni di covid, quarantene e restrizioni...
Quando parlo della zona gialla, arancione e rossa dello scorso inverno, la gente strabuzza gli occhi come per resuscitare un trauma sepolto.
Oggi fanno proposte lavorative inverosimili. Cose da campi di cotone, canti gospel e catene alle caviglie. È assurdo anche solo pensare di accettare lavori del genere a tali condizioni.
Dicono continuamente che i giovani non hanno voglia di lavorare, però mai nessuno dice che i vecchi non hanno voglia di pagare!
"Devi trovare la passione in quello che fai" spesso ripetono ancora, senza dire però che la passione ha un costo elevato... Perché tanto le tue passioni te le paghi tu, mica loro.
Siamo già arrivati al punto che bisogna pagare per andare a lavorare, ma ancora non ne parlano, troppo presto ancora...
Sempre le solite litanie senza mai pensare a chi ne pagherà le conseguenze? Perché di questo si tratta. Si lavorerà di più per avere di meno. E dopo? Perché ci sarà un dopo...
Negli anni '90 con le lire, il marito lavorava e la moglie stava a casa con 3-4 figli, mutuo, macchina e vacanze a ferragosto. Oggi con l'euro si lavora in due ed è già tanto avere un figlio solo. Ma chi mai si è accorto della differenza? Eppure ancora si insiste con vecchi schemi mentali morti oppure con il bombardamento che diventerai milionario facendo l'influencer su Instagram, truffando la gente a tua insaputa condividendo prodotti di sottomarche copiate in qualche stato in cui c'è ancora lo sfruttamento minorile. Questo oppure lavorare per 3€ l'ora per qualche agenzia in subappalto per una multinazionale. Perché quelli che erano andati in Germania a fare gelati oppure a Londra a fare polli fritti, ormai stanno tornando indietro dopo 2 anni di pandemia... E tornando qua si mangiano la merda.
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moonyvali · 2 years
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MEMENTO
Uriel Crua
Ma voi ve le ricordate le assurdità inferte ai vostri figli nelle scuole?
Il metro di distanza tra le "rime buccali" (!), la quarantena dei fogli protocollo, i plexiglass e la segnaletica per circolare nei corridoi, il divieto assoluto di scambiarsi una gomma o una matita, la pezza fetente da togliersi al banco e poi da tenersi sempre, le misurazioni ossessive della temperatura, il gel idroalcolico obbligatorio, l'"addetto Covid", la camera sterile, gli ingressi scaglionati, le quarantene per tutta la classe in presenza di uno starnuto, le insegnanti psicolabili e schizopatiche assurte al ruolo di secondini, le bidelle sadiche, i dirigenti inzuppati di ossequienza burocratica, l'incubo della didattica a distanza, e così via?
Io li ho tolti dal primo minuto, e non me ne pento.
Ora qualcuno esulta perchè non è stato rinnovato il protocollo, e quindi "in classe senza la mascherina".
Ma non avete capito che l'innesto è ormai irreparabile, infatti è tutto riattivabile se la "curva epidemiologica" lo richiede.
Ormai la scuola è fatta.
È andata.
È un campo di rieducazione per i vostri figli, che tra una manciata di anni saranno adulti per i quali queste aberrazioni saranno normali.
Toglieteli da lì.
O lottate col sangue per rifondare l"istruzione pubblica.
Fate - santo Cielo - il vostro dovere.
***
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orvenygx · 2 years
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Belle queste Quarantene, ma non così tanto.
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Il PIL cinese cresce ma più lentamente del previsto
Il PIL cinese è cresciuto del 5,2% nel 2023, il dato più debole degli ultimi 30 anni. Il risultato è stato leggermente inferiore alle aspettative degli analisti, che si aspettavano una crescita del 5,3%. La crescita economica cinese è stata frenata da una serie di fattori, tra cui le restrizioni anti-COVID-19, la guerra in Ucraina e l'incertezza geopolitica Le cause del rallentamento del PIL cinese Le restrizioni anti-COVID-19 hanno causato chiusure di fabbriche e interruzioni della catena di approvvigionamento, limitando la produzione e le vendite. La guerra in Ucraina ha portato a un aumento dei prezzi delle materie prime, che ha pesato sui costi delle imprese e dei consumatori. L'incertezza geopolitica ha creato un clima di cautela tra gli investitori, che hanno ridotto gli investimenti. I problemi dei "dragoni cinesi" Il governo cinese ha cercato di sostenere la crescita economica con una serie di misure, tra cui un aumento degli investimenti pubblici e una riduzione delle tasse. Tuttavia, queste misure non sono state sufficienti a compensare i fattori negativi che hanno frenato la crescita. Per il 2024, il governo cinese ha previsto una crescita del PIL del 5,5%. Tuttavia, gli analisti sono scettici sulla possibilità che la Cina possa raggiungere questo obiettivo. La crescita più lenta della Cina avrà un impatto sull'economia globale. La Cina è il secondo mercato al mondo e il suo rallentamento potrebbe portare a una riduzione della domanda globale. Ecco alcuni dei fattori che hanno contribuito alla crescita più lenta della Cina nel 2023: - Restrizioni anti-COVID-19: Le restrizioni anti-COVID-19, come i lockdown e le quarantene, hanno causato chiusure di fabbriche e interruzioni della catena di approvvigionamento, limitando la produzione e le vendite. - Guerra in Ucraina: La guerra in Ucraina ha portato a un aumento dei prezzi delle materie prime, che ha pesato sui costi delle imprese e dei consumatori. - Incertezza geopolitica: L'incertezza geopolitica ha creato un clima di cautela tra gli investitori, che hanno ridotto gli investimenti. Foto di 文 邵 da Pixabay Read the full article
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noisynutcrusade · 4 months
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Bleu (Italian Edition)
Pagine di diario di bordo, messaggi di richiesta di aiuto, resoconti di esplorazioni sulle coste, ricordi e visioni d’alto mare nel viaggio della vita, tra soste, approdi, naufragi, imbarchi e sbarchi di fortuna, naufraghi raccolti, ammutinamenti, assalti di pirati, quarantene per epidemie.Viaggi con le carte nautiche di una visione, partendo dalla Sicilia, dagli scogli delle grotte etnee di…
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napolialunnideltempo · 5 months
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"Questa pagina non ha scopo di lucro, diffonde la Cultura Napoletana e Meridionale nel Mondo"
----------NAPOLI JENTILE----------
AMORI PROIBITI A NAPOLI TRA SCOMUNICHE E PESTE
Incipit: Nella primavera del 1656 un'epidemia di peste bubbonica piombò improvvisa su Napoli, la capitale di un regno. Definito dalle fonti "contagio" per la rapidità e le modalità della sua diffusione, il morbo si propagò rapidamente in città e in tutto il Mezzogiorno. Al principio nessuno comprese cosa stesse accadendo, neppure i medici. La paura dominava la società e tutti cercavano di non vedere o di nascondere la verità.
I medici del tempo brancolavano nel buio, non sapendo come contrastare la malattia, e fornivano svariati rimedi curativi, spesso inefficaci. Inoltre, per i medici,  diagnosticare la presenza di un'epidemia di peste davanti alle autorità era un'azione estremamente rischiosa,  perché nessuno voleva sentire la verità. La paura dominava la società, e non solo la gente comune, ma anche i governanti che, tentando di nascondere la verità, cercavano di tenere a bada la popolazione e di garantire l'ordine pubblico. Le possibili reazioni inconsulte del popolo rischiavano infatti di essere più pericolose della malattia stessa.
E così la peste soggiornò a Napoli per svariati mesi, fino all'8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione, quando la città fu dichiarata ufficialmente libera dalla peste. Lasciava un'eredità di circa 1.250.000 morti in tutto il regno, con tassi di mortalità davvero elevati, molto di più dell'attuale Covid: dal 43 per cento del Regno a circa il 50 per cento della sola capitale. L'epidemia aveva messo a dura prova le autorità di governo, costringendole ad assumere provvedimenti talvolta drastici ma, nella maggior parte dei casi, scarsamente risolutivi. Perché in mancanza di conoscenze mediche adeguate sulla eziologia della malattia e, quindi, di validi rimedi curativi, per combattere la peste bisognava prevenirla attraverso lazzaretti, cordoni sanitari e quarantene. Essendo così importante la prevenzione, le autorità avrebbero dovuto adottarla in maniera rigorosa, ma nella realtà altre logiche prevalsero. A Napoli come altrove. Anche perché era impossibile limitare completamente gli spostamenti degli individui. E le conseguenze erano disastrose per intere popolazioni.
A Napoli nulla può frenare il desiderio d’amore e di amare. Nemmeno la drammatica epidemia di peste del 1656 riuscì a porre rimedio a un grattacapo che da tempo affliggeva i vertici della curia arcivescovile. L’intento di regolarizzare le famiglie di fatto, nella prima metà del XVII secolo, a Napoli, non fu raggiunto se non in parte.In cinque mesi Napoli da «delitia d’Europa» a «sepolcro e cimiterio puzzolente». Le vittime furono circa 500.000, circa i 4/5 della popolazione. Tuttavia, anche in frangenti così drammatici, l’anima carnale di Napoli trovò il modo di esprimersi.
Aggredire il quotidiano con pesanti mezzi d’interdizione era impresa assai ardua, quei pochi risultati che si ottennero furono frutto dello zelo di pochi, del resto governare quel «paradiso abitato da diavoli» era compito proibitivo. Le trasgressioni non furono placate neppure dalla spaventosa epidemia di peste che dilaniò la città nel 1656: l’irrequietezza e la passionalità con cui i napoletani reagirono a un evento così tragico lasciò di stucco anche i più avveduti uomini di chiesa.
L’epidemia.  La peste era giunta a Napoli in marzo, o forse prima ancora, ma nessuno se ne rese conto. Eppure alcuni segnali vi erano stati: strani decessi all’ospedale dell’Annunziata, celebre luogo di cura, ma non fu abbastanza affinché si potesse percepire il pericolo imminente e inoltre il male non colpiva la città da oltre un secolo. In maggio le vittime si moltiplicarono a dismisura, a partire dal Lavinaro, l’inquietudine cominciò a scuotere gli animi di alcuni, benché medici e autorità negassero, ormai, l’evidenza.
La situazione precipitò: la processione di san Gennaro fu, il 6 maggio, l’ultima cerimonia religiosa celebrata regolarmente (chissà, occasione di ulteriore contagio). Di fronte all’inevitabile moltiplicarsi di morti misteriose, non fu più possibile nascondersi dalla tremenda verità, prese così il via la ricerca irrefrenabile di probabili cause e urgenti rimedi.
Agli abitanti non mancò di certo la fantasia, ciascuno reagì a suo modo: pezzi di baccalà marciti, polveri velenose, soldati spagnoli provenienti dalla Sardegna, nemici dalla Spagna venuti ad avvelenare i napoletani, l’ira divina. Una parte della città «si pose in devotione», affollando chiese, confessionali, processioni, altri iniziarono una caccia all’untore, altri ne approfittarono per innescare sollevazioni popolari. Tutte occasioni di contagio. Il 27 maggio, nel corso di un improvviso e violento tumulto,una donna forestiera, sospetta untrice, fu uccisa e trascinata da una folla di persone indiavolate. La stessa folla catturò un gruppo di stranieri, poi sottratti con fatica al linciaggio, «carcerati a Palazzo»: erano in possesso di polveri che un collegio di medici giudicò micidiali. Stessa sorte toccò a un soldato il giorno seguente.
Il viceré, preoccupato dall’insorgere di nuovi tumulti e dalla prospettiva della proclamazione di nuovi Masaniello, ordinò una raffica di esecuzioni capitali, spegnendo ogni possibile fuoco di rivolta col sangue.
A Napoli non rimase altra scelta che affidarsi ai suoi santi e alle sue devozioni. Fu anche quella la causa del rapido divampare del contagio. Avvertimenti e contromisure di viceré e arcivescovo non sortirono effetto. Tuttavia, anche in frangenti così drammatici, l’anima carnale di Napoli trovò il modo di esprimersi. A rendersi conto di questa realtà il nunzio apostolico genovese Giulio Spinola, in città dal 1653, ne colse cultura e sensibilità.
Le inadempienze delle autorità erano fuori discussione, corpi insepolti, negligenza nel bruciare arredi e oggetti delle case contaminate. Ma per il genovese una fonte impensabile di contagio veniva anche dalle reazioni dei familiari delle vittime, dai troppi atti di humanità, che dettava la congiuntione del sangue fra parenti, in maneggiarsi, servirsi, abbracciarsi e piangersi i parenti fra loro, infetti o morti, senza riguardo alcuno.
E ancora: quando verso la fine di agosto cominciò a circolare in città l’assurda convinzione che l’epidemia si fosse arrestata al Borgo Santa Lucia al Mare molti, portatisi sopra alcuni scogli, diedero quivi segni d’allegrezza con ricreationi di balli, canti e simili, essendosi fatto vedere per le strade anche il viceré. Veniva da molti biasimata tanta libertà popolare.
La voglia di vivere, per troppo tempo assopita, era esplosa: si ricominciava, libertà eccessiva, i napoletani esageravano. I concubini non si fecero attendere. Il vicario generale aveva chiuso l’ultima pratica il 13 maggio, in pieno allarme, poi seguì una pausa. Ai primi di ottobre le più importanti istituzioni ecclesiastiche e autorità statali ricominciarono a funzionare.
Arrivò così il turno de concubini: il 6 novembre il provicario generale firmò una citazione, il 16 un chierico la notificò. I due, Filippo di Domenico e Ciomma Avellone, non risposero né alla prima intimazione, né alle successive. Al terzo rifiuto, il 24, arrivò la scomunica, con tanto di cedoloni. Che cosa avrebbero dovuto fare? Erano appena scampati alla peste, probabilmente stavano bene insieme. Se la tennero.
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Bibliografia
(G. Romeo, Amori Proibiti. I concubini tra Chiesa e Inquisizione, Laterza, Bari, 2008)
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b1uejean · 6 months
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God I wish it was quarantene
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