«Pompo i fiori». Cosa significa? «Spruzzo il veleno sulle piante, mi pagano 20/25 euro al giorno». Usi guanti e mascherina? «No! Un po’ mi dà fastidio respirare il pesticida, ma è diventato il mio profumo ormai». S. è una ragazza di 14 anni, lavora in campagna da quando ne ha 13. È di origine tunisina, è nata in Italia, vive in provincia di Ragusa. Non siamo sole. Intorno al tavolo con noi ci sono una quindicina di minorenni. Siamo a Marina di Acate, nel Centro Orizzonti a Colori dove Save the Children con l’Associazione «I Tetti Colorati» e la Caritas Diocesana di Ragusa ha scelto di avviare a marzo 2022, il progetto «Liberi dall’Invisibilità». Ragazze e ragazzi dai 6 ai 17 anni, c’è anche qualcuno più grande che ha accettato di incontrarmi. Non è facile fidarsi degli «italiani» quando sin dalla nascita nessuno ti ha mai visto veramente, ti ha mai riconosciuto dignità. Se raccontano chi sono, come vivono, quanto soffrono è solo perché a garantire per me ci sono assistenti sociali, operatori e mediatori che ogni giorno spendono la loro vita e il loro tempo per insegnare la cultura dei diritti. È una generazione nata e cresciuta nelle serre della fascia trasformata. Cos’è? Me lo spiegate? «È una zona isolata dalla città, dalla civiltà. Non abbiamo trasporti, solo da poco ci hanno concesso un pulmino che porta a scuola anche quelli delle superiori. Non è un pulmino del Comune, lo paga la Caritas.
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Messina, Catania, Scicli,Agrigento, Palermo, Modica, Ragusa, Marsala
Le città racchiudono
la felicità di quanti
abitano le sue infinite case
Per questo escono
nel mattino grigio
cercando la loro felicita
Vanno su tram, taxi
entrano ed escono
da uffici tristi e anonimi
Cercano senza sosta
sorrisi ed abbracci
nei negozi, di fronte uno spritz
la rincorrono sempre
dietro ad una “riga”
nel fumo acre, denso di maria
qualcuno nel lavoro
in amori digitali
accumulando case e gioielli.
Ma non trovano mai
quanto desiderano
la felicità che ferma il tempo
che gli riempie il cuore
che è il tutto e il di più
quello per cui sei nato e vissuto
Le città nascondono
la felicità che tutti
cercano tra le strade ed i viali
con affanno, e rabbia
disperazione e follia
fantasia e pura immaginazione.
In fondo, infine, la città
vive di questa ansia
per questo nessuno sa
dove è, la felicità.
Cities enclose the happiness of those who inhabit their infinite homes.
That's why they go out, in the gray morning, looking for their happiness.
They go on trams, taxis, go in and out, from sad and anonymous offices, they search tirelessly, for smiles and hugs, in the shops, in front of a spritz, they always chase it, behind a "line", in the acrid smoke, thick with maria, someone at work, in digital loves, accumulating houses and jewels.
But they never find, as much as they wish, the happiness that stops time
that fills his heart, which is everything and more, what you were born and lived for. Cities hide the happiness that everyone seeks among the streets and avenues, with pain and anger, desperation and madness, fantasy and pure imagination.
Ultimately, finally, the city thrives on this anxiety, which is why no one knows where happiness is.
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Tra le incontaminate campagne siciliane, contornate di muretti in pietra a secco, a quindici chilometri da Ragusa, sorge il Castello di Donnafugata. Il Castello appare quasi all'improvviso, in pietra bianca, su una bassa collina, che sovrasta campi nei quali fanno capolino alberi di carrubo e ulivi. Un ampio prospetto ai cui lati si trovano due torri circolari, un terrazzino panoramico ed un bel loggiato con archi a sesto acuto. Le merlature nella sua sommità fanno effettivamente pensare ad una struttura difensiva ma non è così. La dimora Donnafugata è un condensato di stili di epoche e di gusto differenti. Così lo volle il barone Corrado Arezzo De Spuches. Visitare il castello equivale un po' ad immergersi nelle atmosfere simili al famoso "Gattopardo". Il castello è composto da ben 122 stanze. Attraversandole si compie un vero e proprio "salto" nel mondo dell'aristocrazia siciliana dell'ottocento. Piacevolissimo immergersi nel parco annesso, ampio ben otto ettari e ombreggiato da grandi ficus magnolioides e altre specie vegetali tipicamente siciliane ed esotiche. Il parco nasconde alcune "distrazioni" che in passato allietavano e divertivano gli ospiti, come il tempietto circolare, la Coffee House (per dare ristoro), il labirinto in pietra ed alcune "grotte" artificiali dotate di stalattiti. Il castello è stato nel corso degli anni sede si diversi set cinematografici e televisivi. Nelle stanze interne sono state girate alcune scene del film "Il Gattopardo" di Visconti, e "I Viceré", mentre sulla terrazza del castello sono state girate varie scene della fiction "Il commissario Montalbano".
Castello di Donnafugata - Ragusa
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Mr. Ragusa
He looks like he needs a caddy for a couple of holes...
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Duomo di San Giorgio, Modica, Sicilia, Italia | Gianluca Fazio
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“Trittico della marcia su Roma / Triptych of the March on Rome” Duilio Cambellotti 1933
Central panel of a triptych mural in Palazzo del Governo in Ragusa, Sicily.
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Ragusa, Italy (courtesy of Google Maps via MapCrunch)
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