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happywebdesign · 10 months
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curiositasmundi · 2 months
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Il presidente argentino Milei si propone come modello di governo della crisi economica, sociale, politica ed ecologica attraverso la rottura di ogni consenso sociale e politico e di ogni regola del potere (democraticamente) costituito
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Già dalle prime misure varate subito dopo la sua assunzione ufficiale dell’incarico, in una cerimonia celebrata per la prima volta nella storia in piazza e voltando intenzionalmente le spalle al congresso, Milei ha mostrato la sua avversione per ogni procedimento formale costituzionale, presentando un pacchetto di quasi 900 leggi per mutare radicalmente l’assetto giuridico-istituzionale dello Stato argentino mediante un Decreto Nazionale di Urgenza (Dnu) e una Legge Omnibus. Si tratta di due maxi-provvedimenti emessi con procedura di urgenza in modo da bypassare i meccanismi democratici formali tipici di ogni democrazia parlamentare. Il processo Milei incarna un progetto autoritario e messianico (non si sottovaluti la conversione all’ebraismo ortodosso del presidente) di rifondazione istituzionale, un reale «processo di riorganizzazione nazionale», l’espressione usata da primo comunicato della giunta militare nel 1976 e ripresa dallo stesso Milei durante il suo discorso di insediamento. Il Dnu è già entrato in vigore da quasi un mese e mezzo, e potrà essere revocato soltanto dai tribunali. Proprio in questi giorni la legge omnibus è stata respinta dal parlamento, nonostante l’opposizione friendly del Pro di Macri, della vecchia Ucr e del peronismo di destra, e dovrà tornare nelle commissioni. Questi due provvedimenti sono stati accompagnati da un terzo – il cosiddetto Protocollo Repressivo della ministra della sicurezza, Patricia Bullrich – che autorizza la violenza statale e cioè la sorveglianza, la prevenzione arbitraria e soprattutto la repressione poliziesca indiscriminata di ogni manifestazione pubblica di dissenso, di ogni blocco di strade a causa di proteste, così come l’aumento delle pene di reclusione per reati politici. Già nelle prime manifestazioni di opposizione al governo abbiamo visto scene – arresti indiscriminati, attacchi feroci e intimidatori delle forze dell’ordine ai manifestanti e anche alla stampa – che non si vedevano dagli anni più bui della storia del paese. Da notare che il protocollo è divenuto operativo prima della sua approvazione in parlamento. Un’eccezione che opera in uno stato di eccezione più ampio. 
L’agenda di governo del processo Milei eccede anche qualsiasi tentativo di comprensione attraverso categorie economicistiche, anche tipicamente neoliberali, come austerity, aggiustamento strutturale, azzeramento del deficit fiscale, riduzione del debito pubblico, ecc. Nella sua essenza è un tentativo di cambiare, secondo una modalità autoritaria e intransigente, la costituzione materiale dello Stato-nazione, ovvero di eliminare qualsiasi tipo di regolazione istituzionale della vita sociale e ambientale per favorire in modo dispotico non il «libero mercato», bensì la produzione di valore, la speculazione e la rendita finanziaria, l’appropriazione di terre da parte di grandi proprietari e corporazioni e l’estrattivismo in tutte le sue dimensioni, senza alcun tipo di mediazione (giuridica, sindacale, ecc.). Si tratta di un modello di società di tipo pre-contrattualista, un modello di accumulazione brutale fondato sull’assurda concezione secondo cui la società è fatta soltanto dal libero scambio tra individui. Da qui la sua infatuazione per Margaret Thatcher. Così, con i suoi due decreti fondativi, sommati a una svalutazione della moneta del 120%, alla liberalizzazione dei prezzi dei generi alimentari, dei farmaci e dei contratti per gli affitti, alla cancellazione di ogni sussidio statale al trasporto e ai servizi pubblici (acqua, luce, gas, ecc.) e al blocco delle opere pubbliche, il processo Milei si è tradotto in uno dei più brutali trasferimenti di ricchezza di tutta la storia argentina dalle classi popolari all’oligarchia agro-finanziaria. Le statistiche in questi mesi registrano un calo del consumo dei generi alimentari di prima necessità del 40%, insieme a un crollo del 40% degli acquisti di farmaci essenziali. Un’estrazione feroce su una popolazione socialmente già allo stremo, dopo tre anni di inflazione galoppante. 
È questo il primo risultato di un’applicazione sadica, fanatica e alla lettera della terapia dello «shock economico» di Milton Friedman, il quale sosteneva che la rifondazione in senso neoliberale di una società doveva avvenire nei primi sei mesi di governo e, se possibile, nel pieno di una grave crisi economica. E tuttavia il «messianismo neoliberale» di Milei non è del tutto comprensibile al di fuori della storia coloniale dell’Argentina. Sta qui la sua principale differenza con i sovranismi del Nord globale. Il processo Milei affonda il suo immaginario politico nel progetto del «colonialismo d’insediamento» razziale delle élites bianche creole argentine di fine Ottocento, ovvero in un paese oligarchico governato da un blocco sociale agro-esportatore liberale e assai vincolato al capitalismo finanziario internazionale dell’epoca, e quindi fondato sulla negazione ed esclusione strutturale delle masse autoctone. Il processo Milei trae buona parte della sua linfa culturale da questa Argentina coloniale e pre-peronista, ovvero da un modello di paese costruito su un genocidio di stato e cioè sull’esclusione e repressione dei «gauchos» e delle masse proletarie meticce, e sullo sterminio pianificato dei popoli indigeni e degli afro-discendenti. Il «ritorno all’Argentina potenza» invocato da Milei, la sua santificazione di una personalità storica come Juan Bautista Alberdi (1810-1884), sta a significare un ritorno messianico a questa sorta di «paradiso adamico» rappresentato da un paese fondato sul terrorismo di stato, ovvero su un progetto volutamente omicida di «bianchizzazione» della popolazione. Sta qui il senso della prima frase enunciata da Milei durante la cerimonia di assunzione: «È finita la lunga notte populista, viva la libertad carajo!». Milei vede la storia post-peronista come una storia di progressiva decadenza economico-culturale; e questa decadenza, nella sua enunciazione, è dovuta ai diversi tentativi populisti di inclusione del cosiddetto «subsuelo de la nacion» (il proletariato autoctono e meticcio) nella grammatica istituzionale della cittadinanza moderna, e attraverso la redistribuzione della ricchezza. È su questo sfondo della storia nazionale che va interpretata una delle sue enunciazioni più note: «Qualsiasi tentativo di giustizia sociale è un’aberrazione». Non può sorprendere dunque se nel processo Milei si cercherà di azzerare, prima o poi, come peraltro già annunciato, le importanti ed esemplari conquiste di trent’anni di lotta per i diritti umani, per la Memoria, la Verdad y la Justicia, riguardo ai delitti di lesa umanità commessi dal terrorismo di Stato durante l’ultima dittatura civico-militare tra il 1976 e il 1983 finita con 30mila desaparecidos. Da quanto detto, inoltre, non è difficile intuire che lo schieramento internazionale con Stati uniti e Israele, e l’uscita dai Brics, già annunciati da Milei, non obbediscono soltanto a ragionamenti puramente geopolitici, o semplicemente ideologici, e meno che mai economici, poiché Cina e Brasile sono i principali partner economici dell’Argentina, ma ha radici piuttosto profonde. 
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enkeynetwork · 2 months
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mchiti · 2 months
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Se posso aggiungere una cosa al "there's absolutely nothing pro-Palestine on italian media", spesso sento dire questa cosa, e il mio sarà l'esempio che conferma la regola ma vorrei dire che Propaganda Live è uno dei programmi più seguiti e per i reportage che fa porta avanti indubbiamente una posizione pro palestina, per cui penso sia importante riconoscere che ci siano anche questi contenuti. Poi ripeto, probabilmente è l'esempio che conferma la regola! E so che il pubblico di Propaganda Live non è formato dall'italiano medio
Ciao! Hai fatto bene a fare questa aggiunta, anche se...partendo dal presupposto che io guardo propaganda regolarmente, li seguivo già dai rai tre e trovo bianchi un signor giornalista. Ha fatto tante cose, mi piacciono molto anche i servizi della mannocchi...però noto anche in loro una certa diplomazia sai. La posizione c'è ma chiaramente è un pochino risciacquata dal fatto che sono in tv, c'è il cairo di mezzo e anche il signor mentana non è che sia esattamente la persona più progressista del mondo (i giovani lo hanno reso una sorta di meme ma è semplicemente quello che è, un simpatizzante di Isr*ele pure lui). In più trovo veramente orrido che makk*x lavori per il foglio. Non basta la tv? Cioè tra tutte cose proprio IL FOGLIO? un giornale di merda razzista, dalla parte di isr*ele, lasciamo perdere cosa stanno scrivendo sullo stesso ghali per ora. Cioè capito perché? Non riesco a vedere il programma tranquillamente ogni volta che ci penso
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newtechworld · 2 months
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OPPO Find X5 Pro: Recensione completa del top di gamma 2023
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OPPO Find X5 Pro: Recensione completa del top di gamma 2023
L'OPPO Find X5 Pro è il top di gamma del 2023 del produttore cinese. Si tratta di un dispositivo che punta tutto sull'innovazione, con una fotocamera Hasselblad di altissimo livello, un display LTPO 120Hz e una ricarica rapida SuperVOOC 80W.
Design e costruzione
Il Find X5 Pro è un telefono elegante e raffinato, con un design curato nei minimi dettagli. Il corpo è realizzato in ceramica, un materiale resistente e premium al tatto. Il telefono è disponibile in due colorazioni: Ceramic White e Glaze Black.
Display
Il display del Find X5 Pro è un vero gioiello. Si tratta di un pannello LTPO da 6,7 pollici con una risoluzione WQHD+ e un refresh rate di 120Hz. Il display è luminoso, colorato e offre un'ottima visibilità anche sotto la luce diretta del sole.
Fotocamera
La fotocamera è uno dei punti di forza del Find X5 Pro. Il telefono è dotato di un sistema a tripla lente sviluppato in collaborazione con Hasselblad. La lente principale è un sensore Sony IMX766 da 50MP, mentre le altre due lenti sono un ultra-grandangolo da 50MP e un teleobiettivo da 13MP. La fotocamera del Find X5 Pro è in grado di scattare foto e video di altissima qualità, anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Prestazioni
Il Find X5 Pro è un telefono potente e performante. È dotato di un processore Snapdragon 8 Gen 1, 12GB di RAM e 256GB di storage. Il telefono è in grado di gestire qualsiasi tipo di app e gioco senza lag o rallentamenti.
Batteria
La batteria del Find X5 Pro è da 5000mAh e offre un'ottima autonomia. Il telefono è in grado di durare tranquillamente una giornata intera con un utilizzo intenso. Inoltre, la ricarica rapida SuperVOOC 80W permette di ricaricare la batteria da 0% a 100% in meno di 30 minuti.
Software
Il Find X5 Pro è basato su Android 12 con la personalizzazione ColorOS 12.1 di OPPO. La ColorOS è un'interfaccia utente fluida e ricca di funzionalità.
Prezzo
Il Find X5 Pro è un telefono top di gamma e ha un prezzo di conseguenza. Il costo ufficiale è di 1299€, ma è possibile trovarlo in offerta a un prezzo inferiore.
Conclusione
L'OPPO Find X5 Pro è un eccellente smartphone top di gamma. Offre un design elegante, un display eccellente, una fotocamera di altissimo livello, prestazioni potenti e una batteria duratura. Se state cercando un telefono senza compromessi, il Find X5 Pro è la scelta ideale.
Acquista ora su Amazon tramite il nostro link di affiliazione e contribuisci al nostro lavoro.
Funzionalità software avanzate
L'OPPO Find X5 Pro offre una suite di funzionalità software avanzate che migliorano l'esperienza utente in diversi modi:
Modalità di gioco:
Ottimizza le prestazioni del telefono per il gaming, disattivando le notifiche e liberando risorse.
Offre la possibilità di attivare una barra di controllo laterale per gestire le chiamate, i messaggi e le impostazioni di gioco.
Permette di modificare la grafica e il frame rate per ottenere un'esperienza di gioco più fluida o dettagliata.
Modalità notturna:
Riduce l'affaticamento degli occhi filtrando la luce blu emessa dallo schermo.
Regola automaticamente la luminosità e la temperatura del colore del display in base all'ambiente circostante.
Permette di attivare la modalità lettura per un'esperienza di lettura più confortevole.
Personalizzazione dell'interfaccia:
Offre un'ampia gamma di temi, sfondi e icone per personalizzare l'aspetto del telefono.
Permette di modificare la disposizione delle icone, la dimensione del carattere e la modalità di navigazione.
Consente di creare gesture personalizzate per accedere rapidamente alle app e alle funzioni preferite.
Altre funzionalità software:
Clonazione app: crea due copie di un'app per utilizzare account diversi contemporaneamente.
Spazio privato: crea un'area protetta del telefono con accesso limitato.
Modalità a una mano: riduce le dimensioni dell'interfaccia per un utilizzo più facile con una sola mano.
Gesto aereo: controlla il telefono con gesti aerei senza toccare lo schermo.
L'OPPO Find X5 Pro offre un'esperienza software completa e personalizzabile che si adatta alle esigenze di ogni utente.
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guida-ai · 5 months
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scontomio · 5 months
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freenancer · 6 months
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Guadagnare Soldi Con le Foto
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INDICEVendita di foto su Siti di Stock Photography Offrire servizi di fotografia a pagamento Creazione di prodotti con le proprie fotografie Offrire servizi di editing creare un corso di fotografia Creare un attività di stampa su richiesta Diventare un fotografo freelance creare un attività di stampa su tela in questo articolo scoprirai come guadagnare con le foto Guadagnare online con le foto è diventata un'attività sempre più popolare tra gli appassionati di fotografia e non solo questo grazie alla facilità con cui si possono fare foto e condividerle negli ultimi anni inoltre il mercato delle immagini online sta crescendo rapidamente, La domanda di immagini di stock sta crescendo rapidamente, con una previsione di crescita del mercato globale delle immagini di stock del 10,25% entro il 2025. (Fonte: Mercato globale delle immagini di stock) Ci sono molti modi per monetizzare le proprie foto su Internet, dalla vendita su siti specializzati all'utilizzo come contenuti per blog e siti web in questo articolo scoprirai i metodi più popolari che possono essere intrapresi con poca fatica Ecco la lista dei principali modi per guadagnare con le foto : - vendita su siti di stock photo - offrire servizi a pagamento online - offrire servizi di editing fotografico - creare un corso su come scattare fotografie - creare un account Instagram
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Vendita di foto su Siti di Stock Photography
Uno dei modi più semplici per guadagnare online con le foto è la vendita su siti di stock photography secondo stockismo, Il 57% degli utenti di immagini di stock è costituito da professionisti del marketing e del design. i sitiweb di stock photograpfy sono siti web dove gli utenti possono vendere fotografie che possono essere utilizzati per scopi commerciali o personali Questi siti consentono di caricare le proprie foto e di venderle ad aziende e privati che le utilizzano per i propri progetti. I guadagni che si possono ricevere possono essere significativi, soprattutto se le foto sono di alta qualità e richieste da molti acquirenti. i migliori siti web per vendere foto online sono: - Alamy - 500px - SmugMug Pro - Shutterstock - iStock Photo - Getty Images - Stocksy - Can Stock Photo - Twenty20 - Depositphotos - Dreamstime - EyeEm - 123RF - Foap - Zenfolio - Pixieset - TourPhotos - PhotoDune Quanto viene pagata una foto? In media, una singola immagine su un sito di stock photography può costare tra i €1 e €10 per una licenza singola e tra i €50 e i €300 per una licenza estesa. Il prezzo di una foto online dipende da diversi fattori, come la qualità dell'immagine, il soggetto e il suo utilizzo. in regola generale le immagini vengono vendute in base al modello di licenza (ad esempio, licenza singola o licenza estesa) e al formato (ad esempio, dimensioni dell'immagine o risoluzione) o alla politica del sito web
Offrire servizi di fotografia a pagamento
Un modo per guadagnare online con le foto è quello di offrire servizi fotografici a pagamento. per servizi di fotografia a pagamento si intende servizi fotografici per matrimoni, eventi aziendali, eventi didattici etc in questo caso il guadagno dipende dalle tariffe stabilite e dal prezzo orario del fotografo
Creazione di prodotti con le proprie fotografie
un altro modo per guadagnare online con le foto è la creazione di prodotti con le proprio fotografie questi prodotti possono essere: calendari, tazze, magliette e altri prodotti personalizzati con le proprie fotografie. In questo caso, il guadagno dipende dalla quantità di prodotti venduti, dalla tipologia dei prodotti e dalla nicchia di riferimento il costo di una tazza personalizzata con foto può andare dai 5€ ai 10€ È importante scattare fotografie di alta qualità e utilizzare le giuste piattaforme per vendere e promuovere le proprie opere. Con il tempo e la perseveranza, è possibile trasformare la propria passione per la fotografia in un'attività redditizia.
Offrire servizi di editing
Un'altra opzione per guadagnare online con le foto è quella di offrire servizi di editing fotografico a pagamento. Ci sono molti fotografi e appassionati di fotografia che non hanno le competenze o il tempo per editare le loro foto, e quindi possono essere disposti a pagare per questo tipo di servizio. Ci sono molti software di editing fotografico disponibili, come Photoshop o Lightroom, che possono essere utilizzati per modificare e migliorare le foto. per utilizzare questi software non hai bisogno di avere delle competenze tecniche avanzate, anzi questi software sono sempre di più utilizzabili da tutti
creare un corso di fotografia
le fotografie possono essere utilizzate per creare e vendere corsi online. Ad esempio, si può creare un corso su come scattare fotografie di paesaggi o come utilizzare la propria fotocamera in modo professionale. Ci sono molte piattaforme online, come Udemy o Skillshare, che consentono di creare e vendere corsi online.
Creare un attività di stampa su richiesta
Un'altra opzione interessante è quella di utilizzare le proprie fotografie per creare un'attività di stampa su richiesta. molti siti web, come Society6 o Redbubble, consentono di caricare le proprie fotografie e di utilizzarle per creare e vendere prodotti personalizzati, come t-shirt, tazze, tovagliette e molto altro. Infine, le fotografie possono essere utilizzate per creare contenuti per i social media. Ad esempio, si può creare un account Instagram o una pagina Facebook per condividere le proprie fotografie e costruire una community di appassionati di fotografia. In questo caso, il guadagno può derivare dalla pubblicità o dalla vendita di prodotti o servizi correlati alla fotografia. guadagnare online con le foto richiede creatività, determinazione e una buona conoscenza delle piattaforme e delle opportunità disponibili.
Diventare un fotografo freelance
Un'altra possibilità per guadagnare con le foto è quella di diventare un fotografo freelance. Ci sono molte aziende e privati che cercano fotografi per realizzare servizi fotografici per eventi, matrimoni, ritratti, e così via. In questo caso, il guadagno dipende dalle tariffe stabilite dal fotografo e dalla quantità di lavoro svolto. Inoltre, è possibile utilizzare le proprie fotografie per creare e vendere pacchetti di risorse per altri fotografi. Ad esempio, si può creare un pacchetto di risorse per la fotografia di matrimoni o di ritratti, che include modelli di contratti, liste di controllo per la preparazione delle riprese, e così via. Per aumentare le possibilità di guadagno, è importante investire in attrezzature fotografiche di qualità e in una buona formazione, per poter produrre fotografie di alta qualità e competere con i professionisti del settore. Inoltre, è importante avere una buona conoscenza delle tecniche di marketing e delle piattaforme per la promozione delle proprie fotografie. In generale, ci sono molte opportunità per guadagnare online con le foto, sia per i professionisti che per gli appassionati. Con un po' di creatività, determinazione e impegno, è possibile trasformare la propria passione per la fotografia in una fonte di reddito. In generale, ci sono molte opportunità per guadagnare online con le foto, sia per i professionisti che per gli appassionati. Con un po' di creatività, determinazione e impegno, è possibile trasformare la propria passione per la fotografia in una fonte di reddito. Inoltre, è importante tenere sempre a mente le leggi e i diritti d'autore per evitare problemi legali nella gestione delle proprie fotografie.
creare un attività di stampa su tela
Un'altra opzione per guadagnare online con le foto è quella di creare una propria attività di stampa su tela o su altri supporti. Ci sono molte aziende che offrono servizi di stampa su tela personalizzati, ma creare la propria attività permette di avere maggiore controllo sulla qualità del prodotto finale e sui prezzi. Inoltre, è possibile creare un proprio negozio online per vendere le proprie stampe e raggiungere un pubblico più ampio. Inoltre, le fotografie possono essere utilizzate per creare e vendere libri fotografici. Ci sono molte piattaforme online, come Blurb o Lulu, che consentono di creare e stampare libri fotografici personalizzati. Questo può essere un ottimo modo per condividere le proprie fotografie con un pubblico più ampio e arrotondare il proprio stipendio. è possibile utilizzare le proprie fotografie per creare e vendere gadget personalizzati, come adesivi, tappetini per il mouse, cover per smartphone e tablet. Ci sono molte piattaforme online, come Zazzle o Cafepress, che consentono di creare e vendere questi prodotti personalizzati. In generale, ci sono molte opportunità per guadagnare online con le foto. L'importante è essere creativi, determinati e utilizzare le giuste piattaforme per promuovere e vendere le proprie opere. Con il tempo e l'impegno, è possibile trasformare la propria passione per la fotografia in una fonte di reddito stabile. Read the full article
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oktested · 6 months
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Huawei FreeBuds Pro 3: eleganti, con un sound caldo e un’ottima vestibilità
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Huawei aggiunge un nuovo modello alla sua fortunata serie di auricolari Bluetooth true wireless con le nuove cuffie FreeBuds Pro 3. Si tratta della terza generazione delle “Pro”, che si caratterizza per indossabilità in-ear con un morbido gommino in grado di inserirsi nel padiglione auricolare pur senza essere troppo invasivo. Huawei ha lavorato molto sulla sezione audio, ha aggiornato sia l’hardware sia il software, ha inserito il nuovo sistema Hi-Res Dual Driver e perfezionato le classiche modalità della cancellazione del rumore con l’apporto dell’intelligenza artificiale. Gli auricolari sono disponibili in tre colori e sono dotati di certificazione IP54. Sono compatibili con gli smartphone Android e con gli iPhone di Apple. Andiamo a scoprire gli auricolari Huawei Freebuds Pro 3. Il design di Huawei FreeBuds Pro 3 Il design è stato mantenuto nello stile della continuità, con uno stelo che, rispetto al primo modello, si è accorciato di circa 3 millimetri. Gli auricolari misurano 29,1 mm × 21,8 mm × 23,7 mm e pesano 5,8 grammi ciascuno (il case pesa invece 45,5 grammi). La forma degli steli, unitamente al gommino, rendono le cuffie facili da insossare e conferiscono una buona vestibilità, anche all’interno del padiglione auricolare. Come sempre, però, l’anatomia dell’orecchio umano può variare e per questo Huawei include in confezione tre tipologie di gommini di misura xs, s e l. Tre i colori, ispirati alla natura: Ceramic White, Green,Silver (oggetto della nostra prova) e Frost. Di estremo pregio la custodia che contiene i due steli: innanzitutto ne permette una semplice rimozione con un loro leggero spostamento verso l’esterno (la calamita li tratttiene con forza), e inoltre si presenta con un elegante materiale, il nanoglass, fino al 32% più resistente contro l’usura rispetto alle Pro 2. Al colpo d’occhio, la satinatura della custodia è bella da vedere e non trattiene le impronte digitali. La tecnologia audio Le Freebuds Pro 3 sono dotate di un dual driver dinamico da 11 mm in grado di riprodurre frequenze da 14 Hz a48 kHz. Resistenti ad acqua e polvere con impermeabilità IP54, le Freebuds Pro 3 supportano i codec L2HC 2.0 e LDAC che contribuiscono ad offrire un audio ricco di dettagli. Ogni asticella è dotata di tre microfoni più un microfono a conduzione ossea. Gli auricolari sono dotati di un equalizzatore adattivo a tre bande che garantisce un’esperienza di ascolto personalizzata. Basta agire sui differenti settaggi mentre si sta ascoltando un brano musicale per ottenere un profilo personalizzato. C’è anche la cancellazione del rumore intelligente, giunta alla sua versione 3.0. Oltre alle classiche tre modalità a cui Huawei ci ha abituato, cioé dinamico (regola automaticamente la cancellazione del rumore di base dell’ambiente circostante), comodo (per luoghi poco rumorosi) e generale (per luoghi particolarmente rumorosi), c’è ora anche la modalità Ultra, per luoghi estremamente rumorosi. L’apporto dell’intelligenza artificiale, inoltre, permette di superare la semplice impostazione di una di queste modalità, migliorando l’isolamento del soggetto a seconda del luogo in cui si trova e della tipologia di rumore presente con risultati che Huawei descrive addirittura del 50% superiori rispetto al modello precedente. Con riguardo alle telefonate, le FreeBuds Pro 3 sono dotate della tecnologia Pure Voice 2.0 per garantire che la voce dell’utente venga ascoltata chiaramente, anche negli ambienti più rumorosi. Offre una risposta vocale 2,5 volte migliore durante le chiamate vocali e le videochiamate. L’interfaccia Le Freebuds Pro 3 si comandano dall’app Huawei AI Life che, però, non si trova più sul Play Store di Google. Per ovviare alla cosa, scaricate dal sito ufficiale di Huawei l’App Gallery e da qui fate il download dell’applicazione. Sull’app potrete vedere tutti i dispositivi Huawei già installati, aggiungere nuovi device, aggiornarli, vedere la carica sia delle cuffie sia del case, attivare la cancellazione del rumore e le sue personalizzazioni, trovare gli auricolari facendogli emettere un suono acuto (solo se li avrete abbandonati all’esterno della custodia), personalizzare le gesture e impostare le diverse modalità acustiche disponibili. Le Freebuds Pro 3 possono essere collegate simultaneamente a due dispositivi. L’autonomia di Huawei FreeBuds Pro 3 Huawei dichiara un’autonomia di 6,5 ore di ascolto musicale a cui si aggiungono altre 24 ore circa grazie alla carica del case che le ospita con la funzione di cancellazione del rumore disattivata. Misura che scende rispettivamente a 4,5 ore o a 22 ore con l’ANC attivata. Come accaduto anche in passato dobbiamo dare atto a Huawei che la dichiarazione ufficiale di autonomia degli auricolari non si discosta di molto da quello che si ottiene nel reale uso quotidiano del prodotto. Le FreeBuds Pro 3 si ricaricano completamente in 40 minuti e dispongono anche della funzione di ricarica wireless con potenza di 2 Watt. I comandi Per imparire i comandi alle cuffie basta dare una classica “strizzatina” allo stelo. Si avvertirà un leggerissimo click, segno che il comando è stato recepito. Semplice, comodo e intuitivo. Come sempre l’utente ha a disposizione uno, due o tre cilck rapidi durante una chiamata, per rispondere, terminare o rifiutare una telefonata, mentre le medesime gesture quando non si sta telefonando servono per riprodurre un brano, metterlo in pausa o selezionare quello successivo. Tre “tocchi” lunghi, invece, permettono di inserire e disinserire la modalità di cancellazione del rumore attiva. Il volume, infine, si aggiusta strisciando pollice e l’indice sull’asticella, verso l’alto o verso il basso durante una conversazione o l’ascolto musicale. La sensibilità del comando è buona. Il nostro giudizio Abbiamo testato le Freebuds Pro 3, sia dal punto di vista musicale – con l’ascolto di diverse tipologie di brani, dal rock alla classica – sia da quello delle conversazioni. Nell’ascolto gli auricolari si sono rivelati fedeli e ci hanno restituito un suono caldo con una buona gestione dei bassi e una buona brillantezza degli alti. La personazzazione dell’equalizzazione è naturlamente consigliata per i puristi del suono. Sul fronte delle chiamate, gli auricolari si sono comportati ottimamente gestendo molto bene la cancellazione dei rumori di fondo e la cancellazione del vento (salita da 2 a 8 metri al secondo rispetto al modello FreeBuds Pro 2). Particolare voto di merito al volume che, anche in ambienti rumorosi, permette buone conversazioni. Merito anche della tecnologia Pure Voice 2.0 che migliora la qualità del parlato, rendendo maggiormente intellegibili le parole anche in presenza di disturbi e rumori di fondo. Anche i nostri interlocutori hanno sempre ricevuto una voce forte e cristallina, dando parere positivo alla qualità della convesazione. Sulla cancellazione del rumore le cuffie in-ear hanno un indubbio vantaggio sulle open-fit (tipo le FreeBuds 5) e riescono ad essere più efficaci. Come sempre il giudizio dipende anche dalla sensibilità del proprio orecchio ma dobbiamo ammettere che le modalità messe a disposizione da Huawei si sono rivelate sufficientemente efficaci. Tenete comunque presente che certi rumori, come il rollio di un aereo o il rimbombo del traffico, sono significativamente più facili da ridurre, rispetto ad altri rumori come un clacson o quelli caratterizzati da alte frequenze o da pattern irregolari. Nel complesso, le Huawei FreeBuds Pro 3 si meritano il nostro Award grazie a un mix fatto di eccellente usabilità, look elegante, buona vestibilità e hardware ricco di implementazioni con algoritmi utili a migliorare la resa acustica e l’apporto dell’intelligenza artificiale che ne rende il funzionamento più versatile e maggiormente pronto a incontrare le esigenze dell’utilizzatore in tempo reale. PRO Design elegante Volume alto e audio personalizzabile CONTRO Prezzo importante L’app AI LIfe non è più sul Play Store Disponibilità e prezzo di Huawei FreeBuds Pro 3 Huawei FreeBuds Pro 3 sono disponibili al prezzo di 199,90 euro. Fino al 13 novembre è possibile ottenere anche la Huawei Band 8 aggiungendo solo 19,90 euro. L'articolo Huawei FreeBuds Pro 3: eleganti, con un sound caldo e un’ottima vestibilità sembra essere il primo su Cellulare Magazine. Read the full article
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giancarlonicoli · 7 months
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9 ott 2023 08:36
“LA GIUDICE APOSTOLICO? IO NON SAREI ANDATA A QUELLA MANIFESTAZIONE PRO-MIGRANTI” - ALESSANDRA MADDALENA, VICEPRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI: “INTERPRETO IL DOVERE DEL MAGISTRATO NON SOLO DI ESSERE, MA ANCHE DI SEMBRARE IMPARZIALE. CREDO CHE IL TEMA DEI LIMITI AI COMPORTAMENTI DEL MAGISTRATO VADA AFFRONTATO, ANCHE AL NOSTRO INTERNO - NON È COSÌ SEMPLICE INDIVIDUARE IL LIMITE. NOI ABBIAMO IDEE POLITICHE, COME TUTTI. PENSO CHE SERVA RISERBO, SOPRATTUTTO QUANDO SI TOCCANO TEMATICHE POLITICHE” -
Estratto dell’articolo di Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”
«Io non sarei andata a quella manifestazione, ma mi preoccupa la schedatura postuma della giudice Apostolico, dando l'idea di una magistratura deviata», dice Alessandra Maddalena, giudice napoletana e vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati.
Lei sarebbe andata alla manifestazione contro il governo, come la giudice Apostolico a Catania nel 2018?
«Io non sarei andata, perché così interpreto il dovere del magistrato non solo di essere, ma anche di sembrare imparziale».
Che cosa comporta?
«Anche limitazioni, in ossequio a un certo modo di intendere la nostra funzione».
Partecipare a una manifestazione tradisce un'impostazione ideologica?
«Io faccio parte di un gruppo centrista, Unicost, che per abito mentale considera essenziale il riserbo più assoluto sulle proprie opinioni politiche».
Apostolico è venuta meno al dovere di imparzialità?
«Non esprimo giudizi sulla collega. Eventuali valutazioni saranno fatte nelle sedi competenti. Però bisogna riconoscere che nella magistratura esistono diverse sensibilità culturali, che io rispetto».
Servono nuove regole?
«La regola migliore è il buonsenso».
Quindi ognuno decide come comportarsi?
«No. Credo che il tema dei limiti ai comportamenti del magistrato vada certamente affrontato, anche al nostro interno».
Sarebbe meglio che i giudici rinunciassero a social, manifestazioni, convegni?
«Non è che così semplice individuare il limite. Noi abbiamo idee politiche, come tutti. Né penso si possa impedire qualsiasi forma di manifestazione del pensiero, sarebbe antistorico. Ma io penso, e come me tanti colleghi, che serva riserbo, soprattutto quando si toccano tematiche politiche».
[…] Perché l'Anm magistrati difende la giudice Apostolico "senza se e senza ma"?
«Perché, pur senza eludere il problema dei comportamenti individuali dei magistrati, notiamo che si è allontanata la discussione dal vero tema: il contenuto del provvedimento giudiziario contestato e la conformità della normativa interna a quella europea».
La premier Meloni ha detto di essere rimasta «basita da motivazioni incredibili», ha parlato di giudice «che si scaglia contro un governo democraticamente eletto» e ha concluso che «un pezzo di Italia aiuta gli arrivi illegali».
«La critica al provvedimento è legittima. Ci saranno altri gradi di giudizio. Il resto mi preoccupa. Se si sostiene che una decisione giudiziaria rappresenta un attacco alla sicurezza pubblica, il tema si sposta. Si trasforma agli occhi dei cittadini la magistratura in un nemico della legalità e della sicurezza».
[…] Ma se la giudice non appare imparziale, come fa a esserlo il suo provvedimento?
«Giudicare un provvedimento giudiziario da chi l'ha scritto è rischioso. Si può tradurre in un'operazione di indebolimento della credibilità della giurisdizione nella sua interezza».
[…] «Leggo che ora si è andati a ripescare un'altra, vecchia sentenza penale della stessa giudice di Catania, peraltro confermata nei successivi gradi di giudizio. Scavare nel passato di un giudice è un'operazione preoccupante. Temo diventi un metodo […] […] La schedatura anche postuma, da utilizzare in caso di provvedimenti scomodi».
Con quali conseguenze?
«Ogni provvedimento che non corrisponde ai desideri della politica potrebbe essere indebolito da campagne di questo tipo […] E un pezzo di Stato sarà indebolito, la stessa democrazia sarà indebolita. Bisogna stare molto attenti». […]
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happywebdesign · 1 year
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tecnowiz · 8 months
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Fotografare la Luna con il cellulare come un professionista
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Il fascino della luna ha ispirato l'umanità per millenni. L'abbagliante vista della luna piena o l'indimenticabile spettacolo di una falce di luna sottilissima sono momenti che molti di noi desiderano catturare. Oggi, con l'evoluzione della tecnologia dei telefoni è più che possibile fotografare la luna con il cellulare come un professionista, direttamente dal tuo smartphone.
Scopri i segreti per fotografare la Luna come un vero professionista utilizzando semplicemente il tuo cellulare.
La Luna è uno dei soggetti più affascinanti e sfidanti da fotografare, soprattutto con il cellulare. Se vuoi catturare la sua bellezza e i suoi dettagli, devi seguire alcuni consigli e accorgimenti che ti permetteranno di ottenere risultati sorprendenti. In questo articolo ti spiegherò come fotografare la Luna con il cellulare come un professionista. Quindi mettiti comodo e leggi i prossimi paragrafi.
Scegliere il momento giusto per fotografare la Luna col cellulare
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Il primo passo per fotografare la Luna col cellulare è scegliere il momento giusto, in base alla fase lunare, all’orario e alla posizione della Luna nel cielo. In generale, le fasi migliori sono quelle in cui la Luna non è completamente piena, ma ha una forma gibbosa o crescente, in modo da creare contrasto e ombre sulla sua superficie. Inoltre, è preferibile fotografare la Luna quando è bassa sull’orizzonte, perché appare più grande e luminosa, e quando c’è ancora un po’ di luce solare, per evitare che il cielo sia troppo scuro1. Per sapere quando e dove sorge e tramonta la Luna, puoi usare delle applicazioni dedicate come Mappa Stellare (Android/iOS) o Night Sky (iOS), oppure consultare dei siti web specializzati come timeanddate.
Usare la modalità specifica dello smartphone
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Il secondo passo per fotografare la Luna col cellulare è usare la modalità specifica dello smartphone che ti permette di regolare i parametri di scatto in modo manuale o automatico. Alcuni smartphone hanno infatti una modalità notturna che imposta in automatico i parametri per fare le foto di sera, aumentando il tempo di esposizione e la sensibilità ISO. Altri smartphone hanno invece una modalità pro che ti consente di modificare manualmente i parametri come il tempo di esposizione, l’ISO, il bilanciamento del bianco e la messa a fuoco. Per scegliere la modalità migliore per il tuo smartphone, devi fare delle prove e confrontare i risultati. In generale, ti consiglio di usare un tempo di esposizione non troppo lungo (da 1 a 8 secondi), un ISO non troppo alto (da 100 a 800) e una messa a fuoco manuale sulla Luna.
Acquistare un treppiede per cellulare
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Il terzo passo per fotografare la Luna col cellulare è acquistare un treppiede per cellulare che ti permetta di tenere il telefono fermo durante lo scatto. Questo è fondamentale per evitare che la foto risulti mossa o sfocata, soprattutto se usi tempi di esposizione lunghi o zoom. Inoltre, il treppiede ti aiuta a comporre meglio la foto, scegliendo l’inquadratura e l’angolazione più adatte. Puoi trovare dei treppiedi per cellulare di diverse dimensioni, forme e prezzi su siti web come Amazon oppure in negozi specializzati. Ti consiglio di scegliere un treppiede leggero, compatto e facile da montare, con una testa orientabile e una clip regolabile per fissare il telefono.
Comporre la foto
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Il quarto passo per fotografare la Luna col cellulare è comporre la foto, cioè decidere cosa includere nell’inquadratura oltre alla Luna. Puoi infatti scegliere di fotografare solo la Luna su uno sfondo nero, oppure includere altri elementi del paesaggio che creino contrasto o armonia con essa. Ad esempio, puoi fotografare la Luna con il riflesso sull’acqua se sei al mare, oppure con le silhouette degli alberi se sei in campagna, oppure con i profili dei palazzi se sei in città. Per comporre la foto, puoi seguire la regola dei terzi, che consiste nel dividere l’inquadratura in nove parti uguali con due linee orizzontali e due verticali, e posizionare la Luna su uno dei quattro punti di intersezione tra le linee. Questo ti aiuta a creare una foto più equilibrata e dinamica.
Non usare lo zoom digitale
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Il quinto passo per fotografare la Luna col cellulare è non usare lo zoom digitale, cioè quello che si attiva quando si allarga o si restringe la visuale sullo schermo del telefono. Questo tipo di zoom infatti non fa altro che ingrandire i pixel dell’immagine, facendola perdere di qualità e di dettaglio. Se vuoi avvicinarti alla Luna, devi usare lo zoom ottico, cioè quello che dipende dalla lunghezza focale dell’obiettivo della fotocamera del telefono. Tuttavia, la maggior parte degli smartphone ha una lunghezza focale molto corta, che offre un campo visivo ampio ma piccolo. Per ovviare a questo problema, puoi acquistare degli obiettivi aggiuntivi per il cellulare, che si fissano sulla fotocamera con delle clip o delle ventose, e che ti permettono di aumentare lo zoom ottico. Puoi trovare degli obiettivi di diversi tipi e prezzi su siti web come Amazon oppure in negozi specializzati. Ti consiglio di scegliere un obiettivo di qualità, con una lunghezza focale da 8x a 12x, e con una lente pulita e senza graffi.
Scattare con la modalità HDR
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Il sesto e ultimo passo per fotografare la Luna col cellulare è scattare con la modalità HDR, cioè quella che combina più foto scattate con diverse esposizioni, creando un’immagine finale più ricca di toni e contrasti. Questa modalità è utile per fotografare la Luna perché ti permette di bilanciare la luminosità della Luna con quella dello sfondo, evitando che la Luna sia troppo chiara o lo sfondo troppo scuro. Per attivare la modalità HDR, devi andare nelle impostazioni della fotocamera del tuo smartphone e selezionare l’opzione HDR o High Dynamic Range. Alcuni smartphone hanno anche una modalità HDR automatica, che si attiva quando rileva una scena con una forte differenza di luminosità. In ogni caso, ti consiglio di fare delle prove e confrontare i risultati.
Conclusione
Fotografare la luna con il tuo smartphone richiede un po' di pianificazione e pratica, ma con le giuste tecniche e strumenti, puoi catturare immagini che ti faranno sentire come un vero professionista. Buona fotografia!
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida: Fotografare la Luna con il cellulare come un professionista. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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tecnoandroidit · 9 months
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Tineco Floor One S5 Pro 2: addio pulizie di casa con questo aspirapolvere e lavapavimenti smart
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Fare le pulizie può risultare davvero noioso e proprio per questo avere degli strumenti idonei come un aspirapolvere e una lavapavimenti possono aiutare in questa impresa. Abbiamo avuto modo di testare la Tineco Floor One S5 Pro 2 scoprendo tutte le sue funzionalità e testandola anche su un pavimento molto sporco. Andiamo a vedere com'è andata... Design e Materiali Tineco Floor One S5 Pro 2 presenta un design esteticamente identico al suo predecessore, il Tineco Floor One S5, con dimensioni di 110 x 27 x 25 cm e un peso di 4,5 kg quando i serbatoi dell'acqua sono vuoti. La base di ricarica misura invece 31 x 30 cm e include supporti per alloggiare gli accessori. Nel pacchetto di dotazione si trova un assortimento ricco come consuetudine: - Tineco Floor One S5 Pro 2 - Base di ricarica - Rullo di ricambio - Filtro di ricambio - Detergente - Alimentatore - Manuale multilingue inclusa l'italiano Una caratteristica distintiva dei serbatoi, a differenza della maggior parte dei prodotti concorrenti, è la loro posizione verticale: il serbatoio per l'acqua sporca è frontale e ha una capacità di 0,7 litri, mentre quello per l'acqua pulita è posizionato nella parte posteriore con una capacità di 0,8 litri. Questa disposizione offre un design più snello pur mantenendo una capacità liquida considerevole. Quando il serbatoio dell'acqua sporca è pieno, l'apparecchio si spegne e l'assistente vocale indica di svuotarlo. Allo stesso modo, quando il serbatoio dell'acqua pulita ha bisogno di essere riempito, l'assistente vocale fornisce un avviso, ma l'apparecchio non si spegne automaticamente. Sulla parte superiore del corpo principale dell'aspirapolvere è presente un display di grandi dimensioni, che rappresenta un aggiornamento rispetto al modello Tineco Floor One S5. Si tratta di un LCD molto luminoso e di alta qualità che mostra tramite animazioni tutte le informazioni necessarie: la batteria rimanente, la modalità in uso e gli avvisi che si illuminano in caso di problemi, come quando è necessario svuotare il serbatoio dell'acqua sporca o eseguire il programma di autolavaggio. Un anello di luce intorno al bordo dello schermo cambia colore in base al livello di sporco rilevato. È rosso quando il robot individua un alto livello di sporco e diventa blu quando il pavimento è nuovamente pulito. L'interruttore on/off è posizionato sull'impugnatura ergonomica, accanto al quale si trova un pulsante per passare dalla modalità automatica alla modalità massima, con il pulsante per l'autolavaggio in cima all'impugnatura. Il Tineco Floor One S5 Pro 2 è dotato di un singolo rullo di 23 cm, molto facile da estrarre e lavare, che sul lato destro è quasi completamente a filo con la parete, consentendo una pulizia approfondita anche negli angoli. Inoltre, può inclinarsi fino a 142°, permettendo di raggiungere sotto la maggior parte dei mobili. Funzioni Il Tineco Floor One S5 Pro 2 presenta quattro modalità di funzionamento: - AUTO - MAX - Incredibly - Liquid suction Nella modalità AUTO, il sensore iLoop riconosce automaticamente la quantità di sporcizia presente e regola la potenza e il flusso d'acqua in base alle esigenze. Il sensore lavora in modo eccellente e reagisce rapidamente alle variazioni di sporcizia rilevate. Inoltre, il display mostra un anello che cambia progressivamente dal blu al rosso per segnalare l'intensità crescente della pulizia. L'acqua pulita, mescolata con il detergente, viene inviata a un rullo che esegue una frizione sul pavimento in grado di rimuovere la maggior parte delle macchie già dal primo passaggio. Allo stesso tempo, lo sporco risultante viene aspirato e depositato nel serbatoio anteriore. La modalità AUTO è davvero efficiente e garantisce una maggiore autonomia sia per la batteria (circa 35 minuti) che per l'acqua. In generale, è la modalità che utilizzo più frequentemente. La modalità MAX è adatta a situazioni più complesse, come quando vi sono macchie più vecchie che si sono asciugate sul pavimento. La velocità del rullo, la potenza di aspirazione e il flusso d'acqua vengono spinti al massimo per aumentare la capacità di pulizia, ovviamente a scapito dell'autonomia. La modalità ULTRA è esclusiva di questo modello e rappresenta una delle caratteristiche che lo distinguono dal Tineco Floor One S5. In questa modalità, l'acqua viene elettrolizzata in 30 secondi, generando piccole quantità di cloro che hanno una funzione disinfettante senza la necessità di utilizzare detergenti aggiuntivi. Questo processo è molto conveniente e riduce l'impatto ambientale, consentendo di evitare l'uso di detergenti supplementari. Per quanto riguarda lo sporco quotidiano presente sulle piastrelle, il Tineco Floor One S5 Pro 2 si comporta molto bene e riesce a rimuovere qualsiasi residuo con un solo passaggio. Anche nel caso di grandi quantità di liquidi (come vino o caffè), ma anche di sostanze dense come il condimento per barbecue, il dispositivo ha ottenuto prestazioni eccellenti, rimuovendo tutto fin dal primo colpo. Solo nel caso di sporco più datato è stato necessario passare più volte o utilizzare la modalità MAX. Pulizia Una delle caratteristiche salienti del Tineco Floor One S5 Pro 2 è la sua capacità di effettuare la pulizia automatica del rullo. Una volta tornato sulla base di ricarica, il dispositivo esegue una scansione del livello di sporco presente sul rullo della spazzola e, se necessario, Tineco richiederà di avviare la pulizia automatica. Questa operazione richiede circa due minuti, durante i quali l'acqua viene elettrolizzata come nella modalità ULTRA per scomporre eventuali carichi batterici. Si tratta di un processo completamente automatico e l'utente deve solamente attendere il completamento e poi svuotare il serbatoio dell'acqua sporca. La base si occupa anche della ricarica, che richiede circa 4 ore per raggiungere il 100%. Questo tempo è inferiore alle 4/5 ore suggerite dal produttore. Una volta completamente carico, l'apparecchio offre un'autonomia di circa 35 minuti in modalità automatica, un valore che può variare in base alla quantità di sporco incontrata. In modalità MAX non ho superato i 27 minuti, comunque un valore considerevole. Considerando anche i serbatoi di grandi dimensioni, è possibile affrontare anche sessioni di lavaggio prolungate senza preoccuparsi di interruzioni. Uso e Manutenzione L'uso e la manutenzione del Tineco Floor One S5 Pro 2 risultano estremamente agevoli e convenienti. Il serbatoio dell'acqua è facile da riempire e poiché è sufficiente una sola capsula di detergente per la pulizia, la confezione da 500 ml fornita nell'insieme durerà per diverse pulizie. L'aspirapolvere inizia sempre in modalità automatica, anche se è stata utilizzata la modalità MAX l'ultima volta. Il basso peso lo rende facilmente maneggevole anche nelle curve strette, inoltre il rullo ha un effetto di traino che alleggerisce la spinta necessaria. La manutenzione è molto semplice: è sufficiente sollevare il coperchio superiore e sganciare l'attacco laterale del rullo, che è magnetico. Nella confezione è inclusa una spazzola per pulire la breve tratta di tubo tra il rullo e il serbatoio dell'acqua sporca, ma è utile anche per la pulizia dei serbatoi stessi. La confezione include inoltre un rullo di ricambio, consentendo di alternarli quando si desidera lavare quello in uso. È inoltre incluso un filtro di ricambio e una confezione di soluzione detergente. I nuovi serbatoi più capienti si fanno sentire, soprattutto in modalità automatica che gestisce i flussi in modo ottimale: sono stato in grado di lavare per 15 minuti senza interruzioni. La modalità MAX è sicuramente più energivora e ho riscontrato una performance dimezzata rispetto alla modalità automatica. Applicazione Tineco mette a disposizione anche per questo prodotto la sua app. Le funzioni per le quali l'app è strettamente necessaria includono l'aggiornamento del firmware e la scelta della lingua/volume del feedback vocale. Tuttavia, vi sono segnalazioni relative alle pulizie effettuate e soprattutto tutorial video per la manutenzione, molto utili per coloro che non sono particolarmente pratici con la tecnologia. Conclusioni Il Tineco Floor One S5 Pro 2 è senza dubbio un prodotto di fascia alta, frutto dell'ampia esperienza dell'azienda. In questa versione, l'aggiunta della modalità di asciugatura/aspirazione e l'innovativa modalità ULTRA sono aggiunte che giustificano la differenza di prezzo. In generale, si tratta di un prodotto che semplifica notevolmente la pulizia quotidiana e non fa rimpiangere l'uso di mocio o stracci. Il prezzo è tutto sommato adeguato, soprattutto quando è in offerta. Il prezzo di listino è di €629 ma attualmente su Amazon si può avere uno sconto di 100 €.   Read the full article
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kritere · 11 months
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La donna che abortisce deve guardare il feto e sentire il suo cuore: la proposta di legge di Pro vita
DIRETTA TV 20 Maggio 2023 L’associazione Pro vita & famiglia ha depositato una proposta di legge di iniziativa popolare per modificare la legge 194, che regola l’interruzione volontaria di gravidanza: obbligherebbe i medici a far vedere il feto e far sentire il battito cardiaco alle donne che vogliono effettuare un’Ivg. 32 CONDIVISIONI La Corte di Cassazione ha ricevuto la proposta di legge…
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personal-reporter · 1 year
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Sagra del pesce 2022 a Camogli
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Sarà fritto in 3mila litri di Friol il pesce ligure in occasione della 70esima Sagra del Pesce di Camogli, che si terrà nel caratteristico paesino della Riviera domenica 8 maggio, con iniziative già da venerdì 6. Per il ventunesimo anno sarà ancora Friol, specialista del fritto, a rendere perfetta la frittura, oggi la più famosa d’Italia per l’impressionante maxi padella usata dai cuochi. Si tratta di un appuntamento attesissimo, che porterà nel borgo ligura  circa 100mila persone attratte dalla bontà di un fritto cucinato a regola d’arte e dalla voglia di ritrovarsi dopo due anni di stop forzato. Anche quest’anno la sagra si svolgerà all’insegna della totale eco sostenibilità infatti, oltre a utilizzare materiali compostabili, il Comune e la Proloco di Camogli hanno deciso di trasformare i 3mila litri di olio Friol usati per la cottura in biodiesel grazie a Liso Srl, azienda ligure che ha lo scopo di incrementare la raccolta dell’olio alimentare domestico esausto, recuperando un prodotto perfettamente riciclabile. Dopo l’utilizzo così si provvederà alla raccolta contribuendo a riutilizzare Friol sotto un’altra veste. Visitare Camogli durante l’evento sarà un piacere per tutti i sensi infatti da venerdì, ad attendere i visitatori, ci saranno stand gastronomici con specialità liguri, il sabato c’è la Festa di San Fortunato con mercatino e processione con l’Arca di San Fortunato e i Cristi delle Confraternite genovesi, più uno spettacolo pirotecnico e l’accensione dei caratteristici falò dei quartieri Porto e Pineto. La Sagra del pesce partirà domenica 8 maggio, con la benedizione della padella e del pesce alle 10, a cui seguirà fino alle 13 e dalle 15 alle 17.30 la distribuzione del fritto fornito dalla Cooperativa Pescatori Camogli e da Martini & C. Tutti potranno assaggiare una specialità croccante e asciutta, come Friol sa fare, infatti  questo particolare olio resiste alle alte temperature sino a 230°, senza rilasciare cattivi odori e conservando tutto il sapore originale dei cibi, che sono dorati fuori e morbidi dentro. Sempre domenica, in piazza Colombo alle 9.30, sarà consegnato a Roberto Sassoni, direttore generale di Carapelli Firenze Spa, di cui Friol fa parte, il Premio Camogli istituito dalla Pro Loco nel 2002 per conferire un riconoscimento ai camogliesi di nascita o di adozione che hanno contribuito a dare prestigio, diffondere e valorizzare l’immagine della città in Italia e all’estero. Il ricavato del costo della vaschetta e del piattino-ricordo in ceramica che riproduce la locandina della sagra, opera dell’artista camogliese Alberto Perini,  sarà devoluto per sostenere l’istruzione e i bisogni dei bambini ucraini arrivati a Camogli negli ultimi mesi. Durante la visita vi suggeriamo di andare anche a vedere Ganci Farm, una villa situata sulle colline di Celle Ligure a soli 2 km dal mare in un posto incantevole che gode di una vista senza paragoni. Un’atmosfera romantica e intima, ricca di fascino e relax che rende questa struttura la perfetta location per eventi e non solo. L’atmosfera dei Ganci, si respira già dalla strada per raggiungere la casa: filari di ulivi e vigne, si alternano per far spazio a un giardino di rose, lavanda e glicine. Read the full article
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monicadeola · 1 year
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Invece di imparare dalla drammatica vicenda di Andrea Papi ucciso dall’orsa Jj4, si sta scatenando una lotta tra fazioni opposte, come in una campagna elettorale pro o contro gli orsi e, più in generale, gli animali selvatici, che ci piacciono in ragione inversamente proporzionale alla loro vicinanza a casa nostra. Una lotta che sarebbe davvero molto triste si concludesse con l’uccisione di Jj4 e magari di altri due individui tenuti in custodia nel centro di Casteller, che certamente non si è fatto notare per sicurezza e condizioni ai tempi della seconda fuga di M49 (nel luglio 2019, l’orso è scappato attraverso un recinto alto più di quattro metri e per di più elettrificato, come se avesse volato). Nonostante le prescrizioni ISPRA e le inclinazioni bellicose del presidente della Regione, infatti, non si riesce a trovare una motivazione valida dal punto di vista ecologico e naturalistico per quella che sta acquisendo i caratteri di un’esecuzione in piena regola, una specie di rappresaglia o vendetta contro un animale che ha fatto semplicemente l’animale. La presenza dei cuccioli vicini alla madre durante le fasi della sua cattura, fa presumere che Andrea si possa essere sfortunatamente trovato in una situazione analoga, scagionando ulteriormente, se ce ne fosse ancora bisogno, Jj4 che, nel caso, si è comportata come qualsiasi essere vivente si sarebbe comportato. 
Molto si è detto sulla presunta aggressività particolare di questa orsa, ma già il solo fatto di avere i cuccioli con sé dimostra che non si sono misurate le parole. Aver distrutto le fototrappole e altri segnali estranei al bosco non fa che confermare il suo status di madre che difende il territorio dei cuccioli. Difficile poi comprendere se questi ultimi siano stati completamente svezzati, ma lasciarli andare liberi senza la madre potrebbe non essere stata un’ottima idea. Al di là di questo, sembra comunque del tutto improprio utilizzare le nostre categorie morali nel giudicare gli altri viventi, eppure abbiamo letto di «orsa assassina» e sentiremo ancora di «lupi cattivi» e magari «sciacalli infingardi»: sarebbe curioso sapere allora come ci classificano gli animali, viste le stragi che abbiamo perpetrato ai loro danni. Nel corso del tempo l’uomo si è mostrato il più micidiale cacciatore in natura, tramutandosi, da preda che era, in un predatore che può arrivare al 100 per cento di successi, quando nel mondo naturale il 30 per cento è il massimo risultato ottenibile. È facile constatare che nessun ecosistema può reggere integro a un attacco così potente, supportato da un’apparecchiatura tecnologica extracorporea senza precedenti. 
C’è però un minimo comune denominatore alla volontà di vendetta, alla limitazione territoriale, all’imporre regole umane a chi umano non è, al fastidio verso il mondo naturale visto come un impedimento alle nostre attività: e risiede nell’idea, che traspare continuamente anche nei commenti a questa vicenda, che i sapiens siano gli animali migliori, in qualche modo superiori a tutti gli altri. Traendone la convinzione che i nostri atteggiamenti siano comunque giustificati, in una specie di destino ineluttabile che ci assegna il potere di dominio e di decisione su chi debba essere allevato, chi addomesticato e chi, invece, si debba estinguere perché d’intralcio. Non sembra si capisca una elementare verità che è ben nota, invece, in tutto il mondo animale, cioè che nessuno si salva da solo e che noi abbiamo bisogno di tutte le altre specie di viventi, di quella ricchezza della vita che va dalle zanzare all’orso. E che l’estinzione di una specie provoca, a cascata, quella delle altre. Non per questo non dobbiamo difenderci, ma intervenire oltre misura provoca nuovi scompensi che si vanno a sommare ai vecchi, costringendoci a imporne ancora dei nuovi in un circolo vizioso senza scampo. Secoli di cacce indiscriminate avevano quasi estinto l’orso nelle Alpi e il lupo in Appennino, avendo capito che non erano buone notizie abbiamo cercato di rimediare. Ora andiamo fino in fondo, facendo un definitivo passo indietro e lasciando «cuori selvaggi» intatti all’interno del nostro territorio per poterne tutti trarne giovamento. Fatto questo, andando in giro, segnaliamo la nostra presenza per tempo, dotiamoci di armi di dissuasione e studiamo le abitudini di questi nuovi, ma vecchi compagni di strada: la convivenza è un vantaggio per tutti. Ma, al di là delle fazioni, «giustiziare» Jj4 manderebbe un messaggio completamente sbagliato e diseducativo: sarebbe come dimostrare, ancora una volta, che i sapiens si sentono padroni del mondo, certificando, in base ai comportamenti non uniformi ai propri, chi ha diritto di vivere e chi no. Ci fa piacere che gli orsi ritornino in quelle montagne che erano le loro da molto prima della nostra presenza, però poi dovrebbero improvvisamente trasformare la loro natura nomade e fermarsi ogni volta che superano un limite amministrativo. E decidiamo che il numero perfetto da quelle parti sia cinquanta, dimenticando che tutte le specie dei viventi equilibrano la loro pressione demografica in rapporto alle risorse del territorio, non in rapporto ai progetti dei sapiens: basterebbe, per cominciare, non immettere risorse aggiuntive, ma non si può certo sancire un’ecatombe solo perché noi non molliamo un centimetro quadrato di territorio. Vale la pena di sottolineare che nessun animale prolifera al di là dei limiti ambientali. Tranne uno, e non è l’orso.
– Mario Tozzi
19 Aprile 2023 
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