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#retrospettiva
statoprecario · 28 days
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Locarno Film Festival | Retrospettiva 2024: The Lady with the Torch – Il centenario della Columbia Pictures
Il 28 marzo, presso l’Academy Museum di Los Angeles, il Locarno Film Festival presenterà il tema della Retrospettiva 2024, dedicata alla Columbia Pictures. L’omaggio, a cura di Ehsan Khoshbakht, proporrà una selezione dei classici più noti così come alcuni tesori nascosti prodotti dallo studio hollywoodiano tra l’avvento del sonoro e la fine degli anni Cinquanta. Durante l’età d’oro di…
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newsintheshell · 2 months
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🍿 THE LEVELING OF SOLO LEVELING: I DUE EPISODI DEL DOCUMENTARIO SONO ONLINE DA OGGI SU CRUNCHYROLL!
Come vi avevo già accennato, di recente è sbarcata sulla piattaforma anche un'altra interessante retrospettiva in quattro parti, con al centro il mitico studio BONES, che trovate cercando Bones 25: Dreaming Forward.
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marcogiovenale · 2 years
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città del messico: "la muerte no existe", retrospettiva di ben vautier
città del messico: “la muerte no existe”, retrospettiva di ben vautier
Sandro Ricaldone MOSTRA RETROSPETTIVA BEN  La morte non esiste MUAC, Città del Messico (Messico) Dal 1 ottobre 2022 al 2 aprile 2023 Sotto il commissario di Ferran Barenblit (ex direttore del MACBA, Barcellona) il MUAC (Museo Universitario Arte Contemporaneo), sostenuto dalla Galerie Eva Vautier, organizza una mostra retrospettiva di Ben, La muerte no existe dal 10 settembre prossimo MP. Si…
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⛱️ Ed eccomi anch'io sul ponte dell'Enterprise , io sono quello vicino a McCoy e dietro Scotty . Mi sono teletrasportato su questo social network per ringraziare chi imperterrito anche x questo caldo agosto, continua ad ascoltare Star Trek. @radiocantu89.6 Vi ricordo l'Andreone è in onda ogni giorno alle 18:15 minuti più, minuto meno.. su Radio Cantù . Buone Vacanze!! 📻 FM 89.6, 📳 App 🏡 radiocantu.com #startrek #summer2022 #Estate #estate2022 #vancanze #Mare #sea #radiolocali #latuacittàaportatadiradio #radiocantu #CinemaItaliano #italianmovie #italianstyle #adultcontemporary #Retro #retrospettiva #Passato #Ricordi (presso Broni Pavia) https://www.instagram.com/p/ChKxXp2IJym/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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fashionbooksmilano · 2 years
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Bruno Munari Arte e Design
Testi di Milena Milani, Roberto Rizzi
Edizioni Polaris, Sondrio 2004, 48 pagine,
euro 60,00
email if you want to buy [email protected]
Catalogo della retrospettiva allestita a Sondrio, Palazzo Pretorio (arte) e Palazzo Martinengo (design), nel 2003. Mostra a cura di Roberto Bricalli
04/06/22
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ybon-paramoux · 4 months
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Retrospettiva Sara Saudekova ( moglie e musa) dell'artista - Jan Saudek
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lucaf2019 · 4 months
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Cinémathèque Française, inaugurazione della retrospettiva dedicata a Tim Burton, Parigi 4 marzo 2012
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canesenzafissadimora · 2 months
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Sono stanco, è evidente,
perché a un certo momento bisogna essere stanchi.
Di cosa sono stanco, non lo so.
Saperlo non mi servirebbe a niente
visto che la stanchezza resta comunque,
la ferita duole come duole
e non in funzione della causa che l’ha prodotta.
Si, sono stanco,
e un poco sorridente
che la stanchezza sia solo questo –
una voglia di sonno nel corpo,
un desiderio di non pensare nell’anima,
e su tutto ciò una tranquillità lucida
della comprensione retrospettiva…
E la lussuria muta di non avere più speranze?
Sono intelligente: ecco tutto.
Ho visto molto e ho capito molto ciò che ho visto,
e c’è perfino un certo piacere nella stanchezza che questo provoca,
perché dopotutto la testa serve a qualcosa.
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Fernando Pessoa
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unbiviosicuro · 4 months
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ho sempre pensato che a questo punto dell'anno avrei fatto una retrospettiva di quello che è stato, avrei ripercorso le strade tortuose dal terrore alla sorpresa all'insicurezza al desiderio alla ricchezza profonda e immateriale; un bilancio necessario per una volta. eppure di questo disordine apparentemente così radicale e nuovo ho fatto la mia pelle, e che bisogno c'è di tornare indietro quando è un flusso naturale, quando sento che semplicemente non sono mai stata più libera di così, che cosa c'era prima, come si faceva? come si viveva senza ascoltarsi e senza desiderare e senza questa sete di conoscersi?
(e senza questo noi più che plurale, sempre maggiore di due)
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solovedreidue · 10 months
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Retrospettiva rurale e avanguardia Uzbeka. O viceversa.
C'era una volta in Uzbekistan una strana coppia, arrivata in Lambretta in abiti anni '50, dritta dritta per limonare duro in una cabina telefonica, facente parte della sceneggiatura di una retrospettiva cinematografica che nemmeno nei cineforum impegnati degli anni '70 se ne erano viste.
Qualcuno, mentendo solo per prendere le distanze, dice che fosse Uzbekistan proprio, altri narrano che l'Uzbekistan fosse in realtà un'area rurale come ce ne sono tante, ancora, nascoste tra beate e pie vergini che amavano invano le minchie e navigli caldi, placidi, secchi ed odorosi.
Un'area ferma nel tempo, sudata che infoia, tettuta e color paglia.
È lì che giace immemore, Sborrate sul Ticino, dove nasce la storia di un avanguardismo di retrospezione rurale, che all'osteria-bar-tabacchi ancora oggi il pescatore dice d'essersela fottuta, la rossa. Ma tutti lo sanno che la chiazza sui suoi pantaloni era piscio e non succo di gnocca.
(Sovracoperta, prima edizione in divenire).
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statoprecario · 1 year
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La Retrospettiva di Locarno76: “Espectáculo a diario” sarà un viaggio nel cinema popolare messicano
Guillermo Del Toro, Alfonso Cuarón e Alejandro González Iñárritu sono solo alcuni dei nomi che oggi fanno del Messico uno dei Paesi più rilevanti del cinema contemporaneo. Lo sguardo visionario di questa generazione di cineasti è profondamente radicato in una ricca tradizione di cinema popolare, tanto amato in patria quanto sconosciuto o poco studiato all’estero, e a cui il Locarno Film Festival…
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carmenvicinanza · 5 months
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Georgia O’Keeffe
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I decided that I wasn’t going to spend my life doing what had already been done.
Georgia O’Keeffe è tra le due pittrici più quotate al mondo. Icona dell’arte moderna statunitense, è la più influente artista di paesaggi e scenari naturali del XX secolo. 
È stata la prima donna a cui è stata dedicata una retrospettiva al Museum of Modern Art di New York, nel 1946.
È passata alla storia per le sue grandiose rappresentazioni della natura. Fiori visti da molto vicino, riprodotti con una minuziosa attenzione ai dettagli e che le hanno consentito di sviluppare un linguaggio espressivo originale che oscilla tra astrazione e figurazione.
All’inizio della sua carriera, aveva fatto parte della corrente del precisionismo, movimento artistico statunitense nato dopo la prima guerra mondiale, conosciuto anche come realismo cubista, le cui tematiche toccavano i temi dell’industrializzazione e la modernizzazione, rappresentati con forme geometriche precise e finemente definite. Anche se le sue opere più importanti e conosciute se ne sono discostate notevolmente.
Nata in una fattoria vicino a Sun Prairie, nel Wisconsin, il 15 novembre 1887, era la seconda dei sette figli e figlie degli allevatori di bestiame  Francis Calyxtus O’Keeffe, di origine irlandese e Ida Totto, di origine ungherese.
Sin da ragazzina, aveva dimostrato una grande propensione all’arte che la spinse a iscriversi alla Scuola d’Arte di Chicago.
Dopo aver insegnato arte per qualche anno, si era trasferita a New York, dove si era formata alla Arts Students League, vincendo borse di studio e diversi premi.
Nella metropoli, si era ritrovata al centro dell’influente cerchia che ruotava intorno al fotografo, gallerista e mediatore artistico Alfred Stieglitz, tra i primi a esporre le opere delle avanguardie europee e il primo che le ha consentito di esporre le sue opere, riconoscendone l’enorme  potenziale artistico.
Le sue creazioni di quegli anni sono caratterizzate da un astrattismo lirico creato da armoniose linee, figure e colori. Le sue serie di illustrazioni a carboncino e acquerelli, sono considerate fra le più innovative di tutta l’arte statunitense del periodo.
Il sodalizio artistico tra l’artista e il gallerista, mutò in un legame sentimentale che ha portato al matrimonio, nel 1924.
Dagli anni venti, aveva abbandonato l’acquerello per realizzare pitture a olio di grande formato con forme naturali e architettoniche rappresentanti vedute della città di New York.
Ma la città non l’affascinava, attratta dagli spazi aperti in cui era nata, dal 1929, aveva iniziato a passare molto tempo nel New Mexico, dove ha dipinto alcune delle sue creazioni più famose in cui sintetizzava fiori e paesaggi tipici, per lo più colline desertiche disseminate di rocce, conchiglie e ossa. I contorni sono increspati, con sottili transizioni tonali di colori che variano fino a trasformare il soggetto in immagini astratte che, talvolta richiamano alla mente l’organo sessuale femminile.
Tra le sue opere più famose ci sono Papaveri orientali del 1927, Colline rosse con fiore del 1937 e, soprattutto, White Flower No 1 del 1932. La tela, dopo esser stata nella sala da pranzo dell’ex presidente George W. Bush alla Casa Bianca, è stata venduta da Sotheby’s nel 2014, per 44,4 milioni di dollari, l’opera d’arte realizzata da una donna più costosa, fino a quel momento.
Nel 1943 l’Art Institute di Chicago ha ospitato la sua prima retrospettiva in un museo.
Quando, nel 1946 perse il marito, decise di trasferirsi definitivamente nel New Mexico, dove ha prodotto una serie di pitture con forme architettoniche e una vasta serie di dipinti di nuvole come viste dai finestrini di un aeroplano.
Agli inizi degli anni settanta è stata colpita da una malattia alla vista, che l’ha costretta a ridurre il lavoro. Ha comunque continuato a lavorare a matita e acquerello, per poi passare alla creta, fino all’ultimo istante della sua vita.
Il 10 gennaio 1977 venne insignita della maggiore onorificenza statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà, dal Presidente Gerald Ford.
È morta a Santa Fe il 6 marzo 1986, aveva 98 anni.
Vent’anni dopo, sono state pubblicate le oltre 25000 lettere che si era scambiata col marito nel periodo del suo auto-esilio in New Mexico. Lui le scriveva anche tre lettere al giorno, alcune lunghe più di quaranta pagine, sperando di convincerla a tornare definitivamente da lui.
La maggior parte delle sue opere sono conservate in oltre 100 collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti.
In Europa, la prima mostra importante si è svolta dopo la sia morte, nel 1993, alla Hayward Gallery di Londra.
Georgia O’Keeffe è considerata tra le più importanti artiste del ventesimo secolo.
È stata una donna libera e visionaria, che amava superare i limiti e esplorare territori differenti, prediligeva abiti maschili e ha vissuto relazioni omosessuali con diverse donne, tra cui Frida Kahlo e Rebecca Strand. Considerata ultra liberale e segnalata dall’FBI per le sue idee e comportamenti, ha più volte sottolineato che l’arte non ha genere, rifiutando di veder relegata la sua opera in una categoria a parte, come pittura femminile.
Mentre critici d’arte, psicologi e intellettuali si sforzavano di spiegare cosa si celasse dietro quei fiori che l’hanno resa tanto famosa, spiazzò tutti spiegando che aveva scelto di ritrarli solo perché “sono meno costosi dei modelli e stanno fermi”.
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susieporta · 5 months
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Spesso ritrovo nell'arte spunti e connessioni per riflettere su ciò che accade nella stanza della terapia. Da tempo seguo il lavoro di Marina #Abramovic, di cui ho avuto la fortuna di visitare la retrospettiva qualche giorno fa, che sulla relazione terapeutica offre delle suggestioni potenti. Eccone un paio.
#PRESENZA. Nella performance "The artist Is present", la Abramovic resta semplicemente seduta davanti a uno sconosciuto o una sconosciuta, senza parlare e senza fare niente, per tutto il tempo che questi desiderano. Sono commoventi le testimonianze di chi ha avuto la possibilità di vivere questa esperienza e il livello di connessione che la presenza reciproca - una presenza incarnata, totale - veicolava.
Ogni incontro è unico: lo si può vedere dai volti dell'artista proiettati alla mostra, ogni volta diversi. Nell'incontro con gli Altri-da-sè, incontra di volta in volta anche diverse parti di sé.
La presenza è un elemento essenziale dell'incontro terapeutico. Quando il terapeuta è allenato e attento a crearne le condizioni di possibilità, e quando il cliente si rende disponibile, la connessione e la condivisione che si crea permette di aprire, di perturbare, mondi interi. La presenza del terapeuta richiama la presenza anche del cliente che, come nelle performance della Abramovic, non è mai uno spettatore ma un co-costruttore dell'opera d'arte.
#ATTRAVERSARE I #MURI. Marina Abramovic è una performer artist che ha fatto della trasgressione dell'atteso, del confine inteso come limite, uno dei suoi capisaldi. Tras-gredire, nel suo senso etimologico, significa andare oltre, al di là. Attraversare ciò che si credeva non potesse essere attraversato. Spesso per lei è stato il dolore questo muro. La sua camminata sulla muraglia cinese, così lunga, sconnessa e inospitale, ma anche piena di bellezza e di storia, ne è una metafora perfetta.
La persona che inizia una terapia si trova davanti a un muro (un problema, un sintomo) e, insieme al terapeuta, dovrà imparare come attraversarlo. In questo senso un cambiamento è sempre una trasgressione, un andare al di là di ciò che era possibile a partire da certe premesse.
Dott.ssa Chiara Centomo
#psicoterapia #incontro #relazioneterapeutica #cambiamento #arte #performanceart #trasgressione #connessione #dolore
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mewscarrafone · 3 months
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TOKYO MEW MEW REWATCH - EP 40
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Adoro il dettaglio che sia stato Pai ad avere l'idea del cesto di frutta. Negli ultimi episodi la sua caratterizzazione è stata brillante, con piccoli gesti e implicazioni che sottolineano l'affetto che prova per i compagni di missione. Questo è il genere di cose che danno profondità a un personaggio, non un completo 180° dal nulla a fine serie, vero New?
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Iniziano qui gli strani sogni di Masaya, e i primi indizi che non sia il ragazzo completamente normale che è sembrato fino ad ora. Carina la scena in cui si confida con Ichigo e lei cerca di tirarlo su di morale, di tanto in tanto fanno un tentativo di ichisaya anche in questa serie.
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Altro dettaglio che mi piace della vecchia serie: i soldi sono un problema e un pensiero costante per Purin, ricordando la sua brutta situazione come parte integrante del suo personaggio.
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La famosa scena dell'altezza!!!
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Sì sì Taruto, sei cattivissimo, ti crediamo tutti, vedi come la tiri fuori dalle macerie senza nessun motivo in particolare.
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Altra scena iconica della Tarupurin. Se chiedete a me, la parte migliore è la reazione di Taruto: in quel 'secondo me ti manca qualche rotella' traspare tutta la sua fascinazione per il caso umano.
Comunque Retasu che dice casualmente di poter sollevare 'solo' fino a 100 chili. D'ora in avanti, ogni volta che vedo fanart shippeggianti con Pai che la solleva tra le braccia, non potrò fare a meno di pensare che dovrebbe essere il contrario.
E naturalmente il grande momento, la prima volta che un alieno salva intenzionalmente una delle Mew Mew. 'Volevo solo vederti terrorizzata', credibilissimo e per nulla adorabile. In retrospettiva, non è affetto sorprendente che Taruto si sia opposto radicalmente alla fine, è stata una buona innovazione del vecchio anime.
Per tirare le somme una puntata molto dolce, che ha mostrato bene i cambiamenti nei rapporti di vari personaggi.
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fashionbooksmilano · 3 months
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Lori Sammartino Italia
a cura di Angela Madesani con un testo di Ennio Flaiano
Nomos, Busto Arsizio 2023, 208 pagine,18,5x21cm, Cartonato in tela con sovracoperta, Italiano/Inglese, ISBN 979-12-5958-149-5
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
La prima grande monografia dedicata a Lori Sammartino raccoglie i suoi scatti “italiani”. 130 fotografie in bianco e nero raccontano l’Italia dal 1955 al 1970.
Lori Sammartino inizia a scattare negli anni Cinquanta, durante un viaggio negli Stati Uniti e in Messico, realizzando fotografie di notevole qualità. Rientrata a Roma, inizia a lavorare come fotoreporter in particolare per la rivista “Il Mondo”; nel 1963 viene chiamata dall’ACI a documentare la zona del Gargano e con le sue immagini viene pubblicato un volume; nel 1969 realizza un reportage nell’ospedale psichiatrico di Guidonia. Nonostante la prematura scomparsa, questo volume custodisce numerosi scatti della fotografa romana, i suoi molteplici ritratti dell’Italia e dei suoi paesaggi, i suoi volti, le sue spiagge e i suoi vicoli.
Realizzato in collaborazione con Alberto Damian Gallery e l’archivio dell’artista, accompagna la retrospettiva inedita presentata a Paris Photo 2023. Con un testo di Ennio Flaiano, tratto da La domenica degli italiani (1961).
13/01/24
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michelangelob · 10 months
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Signorelli 500, maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia: ecco il libro
Il libro che vi propongo è il catalogo della mostra in corso che Cortona ha voluto dedicato al suo pittore: il Signorelli. A cinquecento anni dalla sua morte avvenuta il 16 ottobre del 1523, la città lo celebra con tutti gli onori del caso mediante la retrospettiva aperta fino all’8 ottobre 2023 dal titolo: Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia. Edito da Skira, il catalogo appena…
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