Tumgik
#ricordi indelebili
a-silent-bear · 1 year
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Chiudo gli occhi e sei là, impresso.
Siamo là. Io e te sorridenti, spensierati, con la musica a tutto volume in macchina, mentre guardiamo un film a letto, mentre facciamo i kilometri per andare a prendere un caffè proprio in quel posto che mi piace tanto. Là dove non son mai riuscita a ritornare. I film che non ho mai avuto più la voglia di riguardare. Le canzoni che ho il magone a riascoltare. Là dove ero felice, a volte triste, spesso arrabbiata, ma dove mi sentivo viva. Quelle immagine rimangono impresse come inchiostro indelebile nella mia mente.
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 9 months
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Solo i legami più forti sanno lasciare ricordi indelebili nei cuori graffiati da mille dolori... Cuori feriti e induriti dagli eventi, hanno bisogno della paura e della sofferenza per riuscire a battere ancora... Hanno bisogno di emozioni speciali per tornare a sognare e ad amare...
~ Virginia ~
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canesenzafissadimora · 3 months
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All’inizio le dissi: – Tu sei la mia scommessa d’amore.
Si prova questo a sentire nuovamente
e finalmente qualcosa dopo tanto tempo.
Se l’abbiamo persa o vinta alla fine
io non lo saprò mai.
Eppure il tempo è un assassino.
A volte ci dispiace persino accorgerci
che è la vita stessa a permetterci di dimenticare, di sopravvivere ai dolori,
a metterci davanti l’estrema consapevolezza che prima o poi tutto passa, che tutto finisce esattamente come noi.
Tutto o quasi, direi.
Perché sa anche regalarci quei pochissimi attimi che non se ne vanno, restano ricordi indelebili.
Sono quelli così diversi dal resto, quelli che, anche se non ti volti indietro a guardarli, tornano a specchiarsi dentro di te, ogni tanto. Insomma quei pochi attimi che non riesci a strappare e buttare, piccole ombre che ti seguono, di cui non ti liberi.
Certi attimi valgono anni d’attesa.
Di lei mi ricorderò sempre un momento di desiderio infinito.
Un momento di quelli che a descriverli con le parole non ci riesci mai fino in fondo.
Eravamo sul mio divano e la mia mano era andata a cercarla nel suo posto più intimo. Da molto sognavo, desideravo quel momento, così tanto da sentire la passione smisurata di un uomo che vuole amare la sua donna senza potersi trattenere nemmeno un minuto di più.
Eppure d’improvviso, seguendo il contorno delle sue labbra, incrociando i suoi occhi, la mia mano si è fermata, rimanendo immobile fra le sue gambe.
Forse in quell’istante era lei ad aver penetrato con i suoi occhi la mia mente.
Mi sembrava quasi di profanare il suo corpo, avvolto da una luce eterea, da una purezza estrema, disarmante.
Lei era la perfezione in miniatura, così fragile, così bella, così indifesa, con le sue piccole mani che avevo cercato di stringere in ogni momento possibile per tutta la sera.
La guardavo: il suo volto era così sereno, abbandonato.
Lei dipendeva dai miei movimenti ed io dalla mia commozione mentale.
Mi sembrava di guardarla come lei non era riuscita a vedersi mai.
Mi sembrava potesse pensarsi ancora più bella di quel che sapeva di essere in quell’istante, attraverso il mio sguardo.
E se lei avesse potuto guardarsi coi miei occhi si sarebbe innamorata del mio desiderio, perché era dentro quel desiderio, fermo così, come d’incanto , che avevo capito di provare ancor più di ciò che credevo.
Ci siamo guardati a lungo e forse si fa l’amore anche così, con gli occhi negli occhi,
i pensieri nei pensieri.
Tutto ciò che ricordo era questo infinito, pazzesco, irrefrenabile desiderio di starle addosso e non per sesso.
Per annusarla, per sprofondare nel suo odore, per fissarmelo come una seconda pelle.
Poi l’enfasi era ripresa, facemmo fatica
ad uscire di casa.
Nel viaggio di ritorno per riaccompagnarla
io le tenevo la mano nella mia, avevamo in sottofondo solo la musica
e quella pace interiore di un silenzio che non spaventa, racconta.
Racconta quel punto in cui le parole si fermano a riposare.
Resterà eternamente quella notte di pace immensa.
Poi la vita spesso divide, sottrae, liquida precocemente eppure chissà, forse questa
è una piccola illusione a cui noi umani non smetteremo mai di credere.
Voglio credere che ovunque saremo e in qualsiasi modo andranno le nostre vite, ogni tanto, in un piccolissimo angolino del cuore, quella sensazione tornerà a scaldarci dal freddo.
Lei sorriderà e io lo avvertirò, perché il suo sorriso toglieva il fiato agli alberi.
In quel piccolissimo angolino del cuore non entrerà mai nessun altro, lo abiteremo solo noi.
Io mi ci rifugerò, quando avrò bisogno di assaporare ancora la pace, l’aria di quella notte, un respiro ultraterreno.
Lei mi ripenserà, quando la vita l’avrà consumata, succhiata, vissuta fino
al midollo.
Ma non avrà mai nessun rimpianto
e nemmeno io.
Perché continueremo ad abitarci ogni tanto
e nel ricordo dei nostri passi sulle foglie
dei viali autunnali, quelle che calpestate
per amore trasformano in suono il rumore,
la ritroverò sempre un po’...
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Massimo Bisotti
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ma-pi-ma · 1 year
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L’immortalità esiste nei ricordi indelebili che riesci a lasciare.
justhewayouare
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roxan-world · 2 months
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La notte è fatta di ricordi indelebili, di canzoni travolgenti, di lacrime nascoste, di persone lontane, di abbracci mancati, di un tempo utile per colmare con i pensieri ciò che vorremmo avere....💞
Il buio e il silenzio delle ore notturne hanno la forma di tutto quello che ci manca....💞
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animatormentata · 11 months
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“Non tutte le storie finiscono a colori,la nostra finì per sbiadirsi per poi scomparire nelle cavità oscure del mio cuore,lasciando ricordi indelebili”
-unknown
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elperegrinodedios · 1 year
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📖 Lo que es, ya fue; lo que serà, ya sucediò.
Non inventiamo nulla, non scopriamo niente, è già stato detto e fatto prima, noi non possiamo far altro che rinnovare la memoria del tutto. Ed è importante rimembrare sentimenti, rinnovare pensieri e ridare vita a ricordi indelebili per tanti.
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Seppur assopito, riscopri e risveglia l'amore mia dolce compagna di viaggio perchè è per questo che sei stata creata e per questo sei nata e vivi.
lan ✍️🤍
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cassita-c · 1 month
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Ritorni ad essere uno sconosciuto per me
Solo uno dei tanti bei ricordi che resteranno indelebili nella mia vita. Un periodo positivo per entrambi. Gioia allo stato puro. Affetto sincero e reciproco.
Ma il coraggio di rischiare non è per tutti.
Molto più facile la vita confortevole in cui ci si è rifugiati quando improvvisamente perdiamo le nostre certezze, la tranquillità che non porta stress da ulteriori cambiamento.
Mi piaceva pensare che avessimo trovato l'incastro perfetto.
Che empatia e connessione fossero quel più che fa decollare una storia importante,
quel famoso plus che fa rischiare...
Ritorni ad essere uno sconosciuto per me,
quello con cui sono stata veramente felice.
cit.
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be-appy-71 · 3 months
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E poi...
tornava a letto...
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indossando la mia camicia...
i capelli arruffati...
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la pelle segnata...
l'autoreggente scivolata giù.
Al mio sguardo diventava rossa...
..sono brutta così...
diceva coprendosi con il cuscino.
Non le ho mai detto...
che in quell'attimo...
la bellezza aveva il suo nome...
e che disegnava ricordi indelebili...
perchè anche il tempo si era fermato a guardarla.♠️🔥
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(Alessandro Nero ©)
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the-black-rose-arianna · 11 months
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Sono gli attimi che ci innamorano sempre di più. Quelli capaci di dare un senso d’eterno ad un piccolo momento. Certi attimi durano attimi, altri restano ricordi, altri restano per sempre. Indelebili. Sublimazioni dell’anima.
_ Massimo Bisotti
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All’inizio le dissi: – Tu sei la mia scommessa d’amore.
Si prova questo a sentire nuovamente e finalmente qualcosa dopo tanto tempo.
Se l’abbiamo persa o vinta alla fine io non lo saprò mai.
Eppure il tempo è un assassino.
A volte ci dispiace persino accorgerci
che è la vita stessa a permetterci
di dimenticare, di sopravvivere ai dolori,
a metterci davanti l’estrema consapevolezza che prima o poi tutto passa, che tutto finisce esattamente come noi.
Tutto o quasi, direi.
Perché sa anche regalarci quei pochissimi attimi che non se ne vanno, restano ricordi indelebili.
Sono quelli così diversi dal resto, quelli che, anche se non ti volti indietro a guardarli, tornano a specchiarsi dentro di te, ogni tanto. Insomma quei pochi attimi che non riesci a strappare e buttare, piccole ombre che ti seguono, di cui non ti liberi.
Certi attimi valgono anni d’attesa.
Di lei mi ricorderò sempre un momento di desiderio infinito.
Un momento di quelli che a descriverli con le parole non ci riesci mai fino in fondo.
Eravamo sul mio divano e la mia mano era andata a cercarla nel suo posto più intimo. Da molto sognavo, desideravo quel momento, così tanto da sentire la passione smisurata di un uomo che vuole amare la sua donna senza potersi trattenere nemmeno un minuto di più.
Eppure d’improvviso, seguendo il contorno delle sue labbra, incrociando i suoi occhi,
la mia mano si è fermata, rimanendo immobile fra le sue gambe.
Forse in quell’istante era lei ad aver penetrato con i suoi occhi la mia mente.
Mi sembrava quasi di profanare il suo corpo, avvolto da una luce eterea, da una purezza estrema, disarmante.
Lei era la perfezione in miniatura, così fragile, così bella, così indifesa, con le sue piccole mani che avevo cercato di stringere in ogni momento possibile per tutta la sera.
La guardavo: il suo volto era così sereno, abbandonato.
Lei dipendeva dai miei movimenti ed io dalla mia commozione mentale.
Mi sembrava di guardarla come lei non era riuscita a vedersi mai.
Mi sembrava potesse pensarsi ancora più bella di quel che sapeva di essere in quell’istante, attraverso il mio sguardo.
E se lei avesse potuto guardarsi coi miei occhi si sarebbe innamorata del mio desiderio, perché era dentro quel desiderio, fermo così, come d’incanto , che avevo capito di provare ancor più di ciò che credevo.
Ci siamo guardati a lungo e forse si fa l’amore anche così, con gli occhi negli occhi, i pensieri nei pensieri.
Tutto ciò che ricordo era questo infinito, pazzesco, irrefrenabile desiderio di starle addosso e non per sesso.
Per annusarla, per sprofondare nel suo odore, per fissarmelo come una seconda pelle.
Poi l’enfasi era ripresa, facemmo fatica ad uscire di casa.
Nel viaggio di ritorno per riaccompagnarla io le tenevo la mano nella mia, avevamo in sottofondo solo la musica e quella pace interiore di un silenzio che non spaventa, racconta.
Racconta quel punto in cui le parole si fermano a riposare.
Resterà eternamente quella notte di pace immensa.
Poi la vita spesso divide, sottrae, liquida precocemente eppure chissà, forse questa è una piccola illusione a cui noi umani non smetteremo mai di credere.
Voglio credere che ovunque saremo e in qualsiasi modo andranno le nostre vite, ogni tanto, in un piccolissimo angolino del cuore, quella sensazione tornerà a scaldarci dal freddo.
Lei sorriderà e io lo avvertirò, perché il suo sorriso toglieva il fiato agli alberi.
In quel piccolissimo angolino del cuore non entrerà mai nessun altro, lo abiteremo solo noi.
Io mi ci rifugerò, quando avrò bisogno di assaporare ancora la pace, l’aria di quella notte, un respiro ultraterreno.
Lei mi ripenserà, quando la vita l’avrà consumata, succhiata, vissuta fino al midollo.
Ma non avrà mai nessun rimpianto e nemmeno io.
Perché continueremo ad abitarci ogni tanto e nel ricordo dei nostri passi sulle foglie dei viali autunnali, quelle che calpestate per amore trasformano in suono il rumore, la ritroverò sempre un po’.
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Massimo Bisotti
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smokingago · 2 years
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Tanti anni fa, la notte che portava a Ferragosto, si usava molto trascorrerla in spiaggia, con l'imbrunire la gente cominciava ad andar via e lasciare spazio, i ragazzi già cambiati e lavati tornavano in spiaggia per prendere posto per la notte, chi con la tenda, chi col sacco a pelo, comunque era doveroso il falò. Canti intorno al fuoco con l'immancabile chitarra, amori che nascevano, balli risate e voglia di stare tutti in compagnia bevendo birra e fumando, qualcuno giocava a pallone, i più audaci nuotavano al chiaro di luna. Le spiagge viste dall'alto erano tutte disseminate di falò, si aspettava l'alba rannicchiati o abbracciati per il freddo mattutino. Poi si tornava a casa in Vespa, non prima del cornetto e cappuccino nel bar che apriva presto, i genitori che ci aspettavano con ansia, chi felice e chi arrabbiato, comunque sollevati nel rivederci sani e salvi.
Tante emozioni e momenti di vita, ricordi indelebili che riaffiorano ogni estate con tanta nostalgia di quei giorni spensierati.
#anni80
#14agosto
#fotomie
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parmenida · 5 months
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Amori non vissuti che restano lì, immobili nella memoria, perfetti e lucenti, come cristalli Swarovski nelle credenze dei ricordi.
Si può amare ciò che non è stato?
Ozpetek esplora, col suo ultimo film, l'universo dei "come sarebbe stato se..?". E lo fa con la delicatezza e la poesia che da sempre lo contraddistinguono.
Ci si può perdere pur avendo una mappa, è il gioco della vita. Ma ci sono incontri che, nella lucente brevità del loro essere, regalano segni indelebili all'esistenza. Perchè, come dice uno dei personaggi "Chi si è voluto bene non si lascia mai. C’è sempre, anche se non lo vedi. Non è il quanto, è il come. È il riconoscersi, è l’intensità di un incontro che fa una storia”.
E nel frattempo, lo scorrere dei giorni, fatti di ore imperfette.
Come nel Kintsugi, l'arte giapponese di riparare i vasi rotti con l'oro, a mostrare la lucente bellezza delle tante fratture dell'esistere: il nobile incastro dei disincastri.
Quanta bellezza
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pastrufazio · 11 months
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Nelle notti insonni, e questa è una di quelle, guardo uno scaffale della mia libreria, ne osservo un altro, trascuro ostentatamente gli ultimi della fila in alto. So cosa vi ho deportato, di conseguenza non si attenua il senso di colpa che mi viene dalla trascuratezza con la quale tratto quei volumi. Ma questo l’ho riportato vicino e, insieme con molti altri, costituisce lo scaffale in cui da più di un anno frugo tra le pagine che sorregge alla ricerca delle parole che mi hanno reso quello che sono. Sono convinto di aver preso in certi momenti della mia vita da adolescente rischi immensi. Questo di Fëdor Sologub è stato forse uno dei maggiori (ci metto anche Nietzsche e Kierkegaard).
Ho appena finito di leggere L’invidia e la società di Helmut Schoeck (liberilibri) e il tema della nota deformazione umana che va sotto il nome di invidia mi gira ancora in testa. Il demone meschino è un piccolo trattato sull’invidia e il Diavolo – con qualche cattiveria in più del Bulgakov del Maestro e Margherita e, infatti, anche Peredònov è un maestro. E allora il rischio si è rivelato essere un pharmakon. Ma come spesso mi succede, al libro, a quella carta, a quella copertina sono legati ricordi e circostanze indelebili, come tutto ciò che mi accadde in quegli anni, trascorsi – oggi, guardando indietro, è quasi una consolazione dirlo – come fossi Alice nel paese delle meraviglie trasformato in incubo da cappellai malvagi e stupidi. Il libro mi fu consigliato da un mio compagno di classe e mi permise, per non so quale strana alchimia premonitrice di abbandonare in fretta e furia lo sguardo incline e sbieco di una ragazza, terrorizzato dalla dimensione Inafferrabile del potere che esercitava sui miei poveri sensi di ometto poco avvezzo al femminile.
Al ricordo di allora si aggiunge il rimpianto e l’angoscia della certezza che oggi – spero qualcuno mi smentisca – ben pochi ragazzi seguono quel lento, inesorabile, incalzante, struggente richiamo delle parole che dai libri chiamano alla vita e alla sua comprensione nel cuore di quella sospensione della realtà che è la lettura.
P.S. Era pubblicato in una collana popolare! URLO: il popolo leggeva questo!!! Lo capiva o non lo capiva fino in fondo… ma lo leggeva!!! E poi cosa significa capire fino in fondo? Charles Péguy ha criticato ferocemente la pretesa dei letterati di “esaurire” il senso di un libro, di un romanzo, di una poesia, con una pletora soffocante di informazioni su dettagli biografici, compositivi, cronologie ecc. Ma su Péguy sarà il caso, nei prossimi giorni, che ci torni su… sì… credo proprio che ci tornerò sopra… e non per esaurirlo…
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