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#rullini
rullinibrutti · 2 months
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Milano e i suoi cubi piccoli.
I suoi cuori grandi.
Le fobie immense tra i polmoni marci
e mura di felicità autodidatta.
(grazie F.)
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discaricapop · 6 months
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Rullini 35mm Kodak e Konica.
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fotogrammi · 2 years
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volevo comprare una macchina fotografica usa e getta ma su internet costano tutte troppo per i miei gusti quindi probabilmente andrò a fare un giro al mercato per vedere se trovo qualcosa a pochissimo
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idettaglihere · 5 months
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Prima io e mamma ci siamo messe a guardare tutte le vecchie foto, dei rullini sviluppati anni fa, e tra le tante ho trovato questa. Essenza della mia infanzia, quando se ne è andata una parte di me è volata via con lei. Ciao angelo mio, mi manchi.
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httpjerk · 3 months
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king krule e mullet su scarsi rullini
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sottileincanto · 4 months
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Della mia infanzia ricordo le audio e le videocassette, che ogni tanto si attorcigliavano e se eri fortunato te la cavavi con una penna biro e sistemavi tutto, altrimenti "il mangianastri s'è mangiato tutta la cassetta!!!". Ricordo un piccolo mangiadischi portatile, rosso - che oggi sarebbe un oggetto vintage e di design - dove si mettevano le fiabe sonore che vendevano in edicola, insieme a dei giornaletti dalle pagine grandi con sopra le illustrazioni o il disco della Carrà che mi aveva comprato la mamma. Ricordo il grillo parlante e il Simon che sembravano delle meraviglie tecnologiche, le diapositive con il proiettore e il caricatore dove si mettevano tutte in fila e si usava anche a scuola. Ricordo le cartoline e le lettere scritte a mano, con la grafia ordinata e dalle lettere allungate della nonna. Ricordo le vecchie, bellissime bambole di panno Lenci della zia, ricordo il telefono a disco che ogni tanto ti mangiava le dita. Ricordo che potevi telefonare per sapere l'ora esatta e che tutti avevamo una rubrica in testa e una in tasca, con tutti i numeri degli amici e dei parenti segnati su. Ricordo l'enciclopedia e le fotocopie delle immagini delle varie voci, che poi ritagliavamo e incollavamo sul quaderno di scuola quando per compito ci davano la famosa "ricerca", copiando le didascalie accanto. Ricordo la carta velina per copiare le immagini e la carta carbone da mettere nella macchina da scrivere. Ricordo la macchina da scrivere, dove ogni tanto s'inceppavano i tasti e che arrivava il momento di cambiare la margherita quando le lettere erano diventate ormai solo spettri pallidi ed esangui. Ricordo le macchine fotografiche e i rullini, che dovevi stare attento a non fargli prendere la luce altrimenti bruciavi tutto e i rullini in bianco e nero quando volevi sperimentare. Ricordo le polaroid, che da un certo libro in poi ("Quattro dopo mezzanotte") mi facevano sempre pensare ad un racconto inquietante di Stephen King. Ricordo che in tutti i bagni trovavi praticamente sempre una radio e delle riviste, perché il cellulare non esisteva. Ricordo la cinquecento di mamma, che dovevi fare la famosa "doppia" per cambiare marcia e che dovevi aprire l'aria in inverno. Ricordo tutto questo mondo di cose che si riparavano, si rammendavano, si incollavano, dove esisteva ancora "l'aggiustatutto", quell' omino che non si sapeva esattamente che lavoro facesse, ma sapeva riparare qualunque cosa. Il soprannome del nostro omino era "Ops" e quando la mamma diceva "Chiamo Ops perché sicuramente lui lo sistema subito" io ero contentissima, perché mi mettevo lì a guardare mentre lui lavorava e cercavo di capire cosa stesse facendo. E lui mi sorrideva e mi spiegava a modo suo. Ricordo un mondo che è sparito, che i ragazzi di oggi non saprebbero nemmeno immaginare e credo che, come a volte noi "anziani" sembriamo degli analfabeti nel loro mondo digitale, loro lo sarebbero nel nostro mondo analogico. Ricordo un mondo di scoperte incredibili e soluzioni improvvisate, un mondo più piccolo e lento, ma pieno di meraviglie. Lo so, forse sono io che sono soltanto un'inguaribile romantica, ma ho spesso l'impressione che, per divorare tutto con l'ansia di progredire ogni istante di più, forse abbiamo perso tanti piccoli tesori.
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madonnaaaddolorata · 24 days
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Ho spulciato un po' il tuo blog ed oltre ad essere dannatamente simpatica, ho letto che hai anche un debole per il Giappone.
Sei forse la cosa che più si avvicina al mio concetto di "donna della mia vita", sappilo. Io ho in programma di andarci massimo massimo il prossimo anno, sto studiando la lingua per non andarci impreparato. Vieni con me? 👀
E complimenti anche per i reblog, hai ottimi gusti.
andiamo! ho già i rullini pronti
grazie mille per i complimenti, poi dal vivo sono un fallimento
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benzedrina · 10 months
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Solito giovedì, solito calcetto. Oggi due si stavano per menare e mi sarei goduto la scena dalla mia prospettiva perché sono persone che sopporto poco, poi li hanno divisi e la partita è finita. La cosa strana è che giocavano entrambi nella mia squadra.
Ho fumato un botto di erba, ho i polmoni a fuoco, ho bevuto qualche birra e sono tornato in macchina con amica storica e amico tossico che palesemente volevano scopare di prepotenza. Io manco lo volevo il passaggio. Ho la testa leggera, il sonno perso e devo comprarmi un ventilatore in questa casa.
Tra poco dovrebbero tornare un po' tutti quelli che conosco, stanno poco e poi forse ci rivediamo ad Agosto mentre io resto qui. A breve dovrei ricominciare a lavorare in qualche modo o da qualche parte. Torna anche amica fotografa che vuole mettermi in questo suo progetto fotografico, però vuole che ne faccia uno anch'io. Si è prenotata uno dei tre rullini analogici che devo consumare, stavolta vuole un pomeriggio con kimono e shibari. L'ho già legata due volte e il feeling con lei è molto alto.
Luglio è un mese del cazzo, fa caldo, si scopa male e poco e si suda un sacco, le birre sono sempre calde e i manga escono a rilento. Solitamente ricomincio a leggere (ieri ho finito la voce delle onde di Mishima in manco 2 giorni), sento le giornate in qualche modo vuote, con poca roba da riempire e il tempo che passa veloce e sono di nuovo a Settembre dove tutto rallenta fino a Gennaio.
A Luglio compio anche gli anni e delle feste che facevo ancora si parla, gli ultimi anni ho un po' lasciato perdere. Pensandoci, se la facessi quest'anno ci sarebbero altre persone ancora. Lo scorso anno il compleanno capitava a una festa di laurea in piscina. Fecero anche gli auguri a me ma io ero a bordo piscina mezzo rincoglionito, alzai il bicchiere vuoto e ringraziai, poi la tizia con cui stavo mezzo flirtando mi chiese se fossi gay, dissi di no e finii per ignorarla.
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tremaghi · 3 months
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Fotografia mon amour
Sicuramente la fotografia è scritta da qualche parte nel mio DNA,Avevo sette anni quando i miei zii mi regalarono una 35 mm Voigtländer Vito C, che usavo con molta parsimonia quando ero in vacanza e nelle frequenti gite fuori porta per scattare la classiche “cartoline” dei luoghi visitati.I rullini della Kodak costavano parecchio, anche lo sviluppo e la stampa delle fotografie, che ai tempi…
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rullinibrutti · 2 months
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Tanta pioggia e pochi soldi.
Gennaio a Milano
[Analog]
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ilsalvagocce · 2 years
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Babbo è in viaggio sulle montagne, allora son andata a casa a innaffiargli le piante.
La casa era buia, pulita, profumava di mamma, com'è possibile ho pensato?
talco, mughetto, maglia fresca di bucato, tenda cipria velo, saponetta, crema oil of olaz, acqua di rose, vassoi che aspettano ciambelloni, cucchiaini di sogni di tè di pomeriggio, foglie e fiori di geranio, fiori e foglie di ciclamino, sassetti di mare dipinti
oppure, mi son detta, è il profumo di quella casa di sempre, da sempre?
chi è nata prima, mamma o casa?
Allora poi non ho resistito, il tempo eppure era poco, son salita in soffitta di corsa, come quando da piccola fuggivo su per fregare i vecchi Topolino di mia sorella e leggerli lì, e poi meno piccola, scoprire tra i libri accatastati "Porci con le ali", e poi anni dopo ancora, ancora meno piccola, rifugiarsi lì col mio amore palpitante a notte fonda
Però in realtà stavolta son andata fino in fondo la stanza, dove il tetto è più basso, sempre più basso, dove ci stanno i pacchetti di foto, quelli che non son finiti in album rilegati della sala, foto di n'importe quoi, le non scelte, ogni tanto le spulcio, prove di scatti, rullini pellicole
e sul ripiano al di sotto, io seduta a terra, ho trovato una borsa, rotta, bianca e marrone, di mamma, che aveva a quanto pare trasformato in porta documenti, porta ricordi, tessere non più in uso, taccuino 1993, appunti suoi scombinati, ma ben riposti nelle tasche
e dentro un vecchio portafoglio ho trovato una polaroid di me e mia sorella che ti guardiamo, anzi io guardo il coniglio dagli occhi che sembrano olive, e attorno tutta la brigata di amici peluche in posa
mamma la piglio io la foto felice, non dirlo a nessuno che son andata in soffitta a leggere i Topolino, piccola, ancora, ancora meno piccola
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fridagentileschi · 10 months
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"Io me la ricordo la felicità, era fatta di operai che andavano al mare nei giorni di agosto. Le macchine senza aria condizionata, con i portapacchi piene di valigie e le autostrade senza bollini neri. Erano gli anni dove i pensionati potevamo permettersi la giusta ricompensa dopo una vita di sacrifici, erano gli anni delle spiagge con i tavolini e le paste al forno, e quei contenitori frigo, più forniti dei supermercati. La felicità, con quelle sedie pieghevoli e quei caffè nei termos a fine pranzo, le foto con i rullini, i discorsi tutti insieme a fine pranzo, i bambini che facevano i bambini. Le città deserte, per il pane dovevi andare alla stazione centrale perché tutti sapevano che lì c’era un supermercato sempre aperto. Aveva un altro sapore la felicità! Le discoteche in spiaggia, fatte di legno con le lampadine colorate, le ragazze sedute che aspettavano l’invito per ballare quei lenti e conoscersi meglio, eravamo più estranei e molto più intimi senza sapere ancora il nome. Noi, con una chitarra e un fuoco in spiaggia, avevamo il paradiso, noi in cerchio e una bottiglia che girava trovavamo un bacio, e ti capitava sempre quelo che non ci piaceva.
Noi, figli dei francobolli e delle cartoline “tanti saluti dal mare” che li spedivamo sempre l’ultimo giorno, forse per questo avevano il sapore amaro quei francobolli quando li leccavi, perché le vacanze finivano, ma si tornava a casa felici, senza bollette arretrate nei cassetti, con le cartoline che arrivavano in autunno, con la serenità nella testa e la speranza sempre a portata di mano.
Invece oggi il 15 agosto i centri commerciali sono sempre aperti, le città sempre più popolate, i pensionati li vedi lì, sotto qualche albero per un po’ di fresco. Ci facciamo sempre più foto senza il bisogno di andarle a sviluppare, e qui, ci hanno fregato l’attesa, Andiamo in spiagge organizzate e devi rispettare i limiti, e qui, ci hanno fregato gli spazi. Abbiamo voluto di più ma abbiamo ottenuto di meno. Abbiamo ottenuto un smartphone per parlare con il mondo, e qui, ci hanno fregato la voglia di stare insieme. Io me la ricordo la felicità, rimaneva a te, sulla pelle, e non aveva nessuna password
..web
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whereistheorangejuice · 8 months
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rullini, rullini, rullini.
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grayzonephoto · 9 months
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LA LUCIDA FOLLIA DEGLI SCATTI ANALOGICI
Quando i rullini non bastano mai! Nel mondo frenetico e irreale della fotografia digitale, esiste un sottocultura di appassionati che si aggrappano all’analogico come a un tesoro prezioso. Sì, stiamo parlando della fotografia analogica, dove i rullini sono i protagonisti e lo sviluppo e la stampa dei negativi sono un’arte a sé stante. Ma attenzione, perché dietro la bellezza di queste tecniche…
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pomposita6292 · 10 months
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“Io me la ricordo la felicità”
"Io me la ricordo la felicità, era fatta di operai che andavano al mare nei giorni di agosto. Le macchine senza aria condizionata, con i portapacchi piene di valigie e le autostrade senza bollini neri. Erano gli anni dove i pensionati potevamo permettersi la giusta ricompensa dopo una vita di sacrifici, erano gli anni delle spiagge con i tavolini e le paste al forno, e quei contenitori frigo, più forniti dei supermercati. La felicità, con quelle sedie pieghevoli e quei caffè nei termos a fine pranzo, le foto con i rullini, i discorsi tutti insieme a fine pranzo, i bambini che facevano i bambini. Le città deserte, per il pane dovevi andare alla stazione centrale perché tutti sapevano che lì c’era un supermercato sempre aperto. Aveva un altro sapore la felicità! Le discoteche in spiaggia, fatte di legno con le lampadine colorate, le ragazze sedute che aspettavano l’invito per ballare quei lenti e conoscersi meglio, eravamo più estranei e molto più intimi senza sapere ancora il nome. Noi, con una chitarra e un fuoco in spiaggia, avevamo il paradiso, noi in cerchio e una bottiglia che girava trovavamo un bacio, e ti capitava sempre quelo che non ci piaceva.
Noi, figli dei francobolli e delle cartoline “tanti saluti dal mare” che li spedivamo sempre l’ultimo giorno, forse per questo avevano il sapore amaro quei francobolli quando li leccavi, perché le vacanze finivano, ma si tornava a casa felici, senza bollette arretrate nei cassetti, con le cartoline che arrivavano in autunno, con la serenità nella testa e la speranza sempre a portata di mano.
Invece oggi il 15 agosto i centri commerciali sono sempre aperti, le città sempre più popolate, i pensionati li vedi lì, sotto qualche albero per un po’ di fresco. Ci facciamo sempre più foto senza il bisogno di andarle a sviluppare, e qui, ci hanno fregato l’attesa, Andiamo in spiagge organizzate e devi rispettare i limiti, e qui, ci hanno fregato gli spazi. Abbiamo voluto di più ma abbiamo ottenuto di meno. Abbiamo ottenuto un smartphone per parlare con il mondo, e qui, ci hanno fregato la voglia di stare insieme. Io me la ricordo la felicità, rimaneva a te, sulla pelle, e non aveva nessuna password. Davide Bianco
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madonnaaaddolorata · 5 months
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mi hanno girato foto da Roma di un pacco da 5 rullini Kodak a 150 euro FOLLIA
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