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#scienziati
gregor-samsung · 9 months
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Note di cultura italiana. La scienza e la cultura.
“ Le correnti filosofiche idealistiche (Croce e Gentile) hanno determinato un primo processo di isolamento degli scienziati (scienze naturali o esatte) dal mondo della cultura. La filosofia e la scienza si sono staccate e gli scienziati hanno perduto molto del loro prestigio. Un altro processo di isolamento si è avuto per il nuovo prestigio dato al cattolicesimo e per il formarsi del centro neoscolastico. Così gli scienziati «laici» hanno contro la religione e la filosofia più diffusa: non può non avvenire un loro imbozzolamento e una «denutrizione» dell’attività scientifica che non può svilupparsi isolata dal mondo della cultura generale. D’altronde: poiché l’attività scientifica è in Italia strettamente legata al bilancio dello Stato, che non è lauto, all’atrofizzarsi di uno sviluppo del «pensiero» scientifico, della teoria, non può per compenso neanche aversi uno sviluppo della «tecnica» strumentale e sperimentale, che domanda larghezza di mezzi e di dotazioni. Questo disgregarsi dell’unità scientifica, del pensiero generale, è sentito: si è cercato di rimediare elaborando, anche in questo campo, un «nazionalismo» scientifico, cioè sostenendo la tesi della «nazionalità» della scienza. Ma è evidente che si tratta di costruzioni esteriori estrinseche, buone per i Congressi e le celebrazioni oratorie, ma senza efficacia pratica. E tuttavia gli scienziati italiani sono valorosi e fanno, con pochi mezzi, sacrifici inauditi e ottengono risultati mirabili. Il pericolo più grande pare essere rappresentato dal gruppo neoscolastico, che minaccia di assorbire molta attività scientifica sterilizzandola, per reazione all’idealismo gentiliano. (È da vedere l’attività organizzatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’efficacia che ha avuto per sviluppare l’attività scientifica e tecnologica, e quella delle sezioni scientifiche dell’Accademia d’Italia). “
Antonio Gramsci, Quaderni del carcere [Quaderno 14 - 1932-35; par. 38], Einaudi, 2007, pp. 1694-95; edizione critica dell’Istituto Gramsci, a cura di Valentino Gerratana.
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poisonedbybeauty · 1 year
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Ci sono infiniti valori che non sono quelli del potere e del successo.
Io considero questi come i valori più bassi per i quali noi possiamo agire e disporre delle nostre capacità.
Si perde di vista quello che è importante nella vita: la curiosità, la creatività, la compassione e la simpatia per il prossimo. Per me sono molto più importanti che il successo.
- Rita Levi Montalcini
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scienza-magia · 5 months
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Alcune scienziate italiane sono fra le 100 migliori al Mondo
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Quattro italiane tra le 100 scienziate migliori al mondo. Impegnate in vari settori, dalla medicina all'astrofisica. Ci sono quattro italiane tra le prime 100 scienziate al mondo secondo la classifica 2023 stilata dalla piattaforma accademica Research.com sulla base del numero di pubblicazioni e citazioni ricevute. Al 20esimo posto c'è l'esperta di epidemiologia oncologica Silvia Franceschi, direttrice scientifica del Cro di Aviano; al 62esimo posto Speranza Falciano, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; al 70esimo posto l'epidemiologa Eva Negri, docente all'Università di Bologna; all'85esimo posto Silvia Priori, docente di cardiologia all'Università di Pavia. Allargando lo sguardo a tutta la classifica, che elenca le top 1.000 al mondo, si trovano altre 22 studiose che lavorano in Italia, impegnate in svariati settori, dalla medicina all'astrofisica.
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Tra queste spiccano: Patrizia Caraveo dell'Istituto nazionale di Astrofisica (alla posizione 116); Annamaria Colao dell'Università Federico II di Napoli e prima donna presidente della Società Italiana di Endocrinologia (alla posizione 225); Silvia Bordiga, ordinaria di Chimica Fisica all'Università di Torino (265); l'epidemiologa Carlotta Sacerdote dell'Università di Torino (345); Lucia Pozzetti dell'Osservatorio astronomico di Bologna Inaf (355); Marcella Brusa, astrofisica dell'Università di Bologna (376). In testa alla classifica mondiale si è piazzata la statunitense JoAnn E. Manson della Harvard Medical School, nota per le sue ricerche pionieristiche nei campi dell'epidemiologia e della salute delle donne. Nel complesso, gli Stati Uniti dominano la classifica con 623 studiose tra le top 1.000; seguono il Regno Unito, con 96 scienziate, e la Germania con 37 classificate. L'Università di Harvard è la prima istituzione con 40 scienziate incluse nella classifica, seguita dai National Institutes of Health (33) e l'Università di Stanford (27). Le migliori scienziate al mondo si occupano prevalentemente di medicina (46,8%), fisica (10,8%), immunologia, biologia e biochimica (4,4%), genetica medica (4,2%) e psicologia (4,1%). Il rapporto pubblicato da Research.com evidenzia anche le difficoltà che le donne incontrano in un mondo scientifico ancora dominato dagli uomini. Rispetto ai loro coetanei maschi, le donne hanno meno probabilità di essere nominate su un brevetto o un articolo, e i loro contributi sono spesso non riconosciuti: le ricercatrici hanno una probabilità di ottenere un'attribuzione pari al 15% rispetto al 21% degli uomini. Per quanto riguarda i finanziamenti, le donne ricevono in media circa 342.000 dollari rispetto ai 659.000 dollari degli uomini. Read the full article
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cuoredolce67 · 8 months
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pazzoincasamatta · 9 months
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lucida pazzia
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unapinetaamare718 · 11 months
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“Il chimico” appartiene all’album “Non al denaro non all’amore né al cielo”, pubblicato da De André nel 1971. La raccolta è un concept album, ispirato ad alcune poesie de “L’antologia di Spoon River” dello scrittore americano Edgar Lee Masters.
https://youtu.be/M6WdNC5kPTI
Musica, poesia e scienza. Tre discipline. Tre immagini cariche di emozioni e sentimenti. Tre concetti solo apparentemente slegati, in realtà incredibilmente uniti in un connubio eterno, un’unione primordiale, sovrannaturale e quindi indissolubile: una forma d’arte, che l’uomo ha il dono (e il dovere) di cogliere in tutta la sua bellezza e magia.
Fabrizio De André sembra sintetizzare queste idee in una struggente canzone intitolata “Un chimico”. Un capolavoro in grado di cogliere la vera essenza della vita di uno scienziato, ossessionato dalla ricerca e dominato dalla passione per la propria professione: il chimico è descritto come un vero e proprio fanatico, quasi del tutto estraneo alle dinamiche del mondo e dell’amore, come appartenente ad una realtà parallela, dalla quale trae costantemente sostentamento e forza. La sua vera vita è la scienza, la chimica e, in particolare modo, la legge che “ha potuto sposare idrogeno e ossigeno senza farli scoppiare”.
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megachirottera · 1 year
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La narrazione sull'allarme dell'influenza aviaria si intensifica
L’H5N1, o influenza aviaria, non solo sta decimando gli allevamenti di pollame e gli uccelli selvatici negli Stati Uniti, ma sta colpendo anche mammiferi, come orsi, puzzole e foche. Source: April 03, 2023; Analysis by Dr. Joseph Mercola [>Fact Checked<] (more…) “”
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cours-central · 1 year
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Ci sono realtà che escono dal campo della pura speculazione, sono quelle stupende cose che escono dal cuore, si accendono nel palpito dell'amore e genereno l'intuizione, la bellezza, l'arte,la poesia.[...]Questa è la via che il mondo in trasformazione va cercando.
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rinaldinicoletta · 1 year
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Racconti dal Futuro: VITA nel 5000
In una landa, abbandonata della Nuova Zelanda, in una terra dimenticata da tutti, nascostamente in gran segreto nel sottosuolo fremevano i preparativi per un lancio nello spazio. Infatti, proprio lì, era stata costruita una base militare volta a scoprire e ricercare forme aliene nello spazio ed al contempo sperimentare nuove teorie, farmaci per debellare malattie incurabili o quant’altro mirasse…
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maotse · 1 year
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Non sono gli scienziati a fare la guerra, ma la gente!
Non sapete che cosa state dicendo. Mi sono comportato spregevolmente, tradendo la mia patria e la sua fiducia in me, e privandola dei risultati delle ricerche che le appartenevano di diritto. Mi sono messo al di là della legge. Se si può dire che uno scienziato ha una parola, io ho certamento mancato la mia.
Il vostro punto di vista è unilaterale, irriflessivo, ancora più prevenuto del mio. Io, almeno, ammetto la mia colpa. Invece voi, con la massima disinvoltura, incolpate tutti gli scienziati di tutti i delitti del mondo! Parlate di bombe atomiche; ma… tacete sulle centrali per l'energia atomica e sulle medicine radioattive! Rinfacciate agli scienziati di aver inventato gli esplosivi, ma non accennate alle materie plastiche, che derivano dagli stessi principi chimici fondamentali… Tirate in ballo la guerra biologica, ma non pensate alle medicine che uccidono i virus e che sono state scoperte grazie alle medesime ricerche.. Tentate pure di accusare la scienza e gli scienziati di tutti i mali del mondo: non ci riuscirete. Noi fisici abbiamo forse inventato la bomba atomica, ma è stato il governo a finanziarne la costruzione e ad eleggere gli uomini politici che hanno deciso di lanciarla. E la gente, in genere, sembrava approvare quella decisione. Non sono gli scienziati a fare la guerra, ma la gente! Quando incolpate i fisici della situazione mondiale, voi cercate semplicemente di usarli come capri espiatori. È molto più facile accusare un altro, che ammettere la propria colpa. Devono esserci un buon numero di africani soddisfatti di poter possedere legalmente schiavi, altrimenti il loro governo cadrebbe: Machiavelli ha detto che un principe non può governare a dispetto dell'opposizione attiva del popolo. Non sono stati i nazisti a sterminare gli ebrei, ma il popolo tedesco. La gente ha la responsabilità delle proprie azioni, ma non le piace il peso di questa responsabilità. Allora preferisce dare la colpa agli altri. Dicono che gli scienziati, che inventarono bombe, aerei e cannoni, sono i responsabili dello stato di cose attuale. Dunque, gli elettori che scelgono gli uomini politico che fanno la guerra sono senza macchia. La pensate così anche voi?
Non ammirate un uomo che ha tradito la fiducia che il suo paese riponeva in lui! Anche se la mia decisione si dimostrerà giusta, avrò sempre commesso un delitto imperdonabile.
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spritzapeiron · 2 years
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La Sacra Scienza
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Perché sacralizzare la Scienza è un peccato
“Dio è morto e noi lo abbiamo ucciso” così sentenziava Nietzsche nella Gaia Scienza riferendosi alla metaforica caduta del Dio Giudaico-cristiano e di tutti i valori da esso impersonato nella società moderna occidentale. Il sopraggiungere della scienza e della tecnologia ne causarono il declino inesorabile che sconvolse irrevocabilmente e culturalmente il mondo moderno.
Oggi quel Dio è morto più che mai, laddove le nuove generazioni, private di ogni riferimento religioso, crescono inesorabilmente coinvolte dal vortice nichilista rappresentato dall’assenza di valori o dai valori fittizi e snaturati che la società moderna-capitalista impone loro. Ma ecco che morto un Dio se ne fa subito un altro. La scienza oggigiorno rischia sempre di più di apparire agli occhi della gente come quella figura divina che essa stessa ha contribuito ad allontanare dalla nostra cultura.
Proprio in questo particolare momento storico stiamo assistendo chiaramente a questo fenomeno in cui la scienza diventa un’istituzione così forte e influente nel mondo da essere diventata partecipe in tutto e per tutto del processo decisionale politico di ogni singola nazione. La crisi pandemica ha chiaramente giocato un ruolo fondamentale, volutamente o meno, sulla sua ascesa istituzionale, grazie anche all’aiuto dei potenti riflettori dei mass media mondiali. Oggi ci troviamo dunque di fronte ad un quadro in cui gli scienziati o chi ne fa le veci brillano sotto le luci della ribalta e godono di un culto quasi sacro. Ma è proprio da questo culto che vorrei partire, com’è stato possibile infatti che la scienza moderna subisse questo processo di divinizzazione così marcato, laddove i principi stessi della scienza sono così distanti da quella che potremo etichettare come una religione tradizionale? 
Il metodo scientifico si sviluppò infatti come ben sappiamo a partire da Galileo proprio come reazione opposta alle indubitabili verità delle scritture alle quali contrappose la conoscenza scientifica, fondata sul principio della riproducibilità sperimentale. Queste leggi scientifiche sorgono dalla medesima vocazione alla verità assoluta che ha caratterizzato la filosofia per molti secoli addietro, ma allo stesso tempo ne è così diversa perché mutabile e migliorabile man mano che la conoscenza progrediva. La scienza moderna del 900’ ha definitivamente abbandonato questa vocazione originaria alla ricerca di certezze, di fronte alle scoperte fatte nell’ambito della fisica quantistica nel 900’, dal principio di indeterminazione di Heisemberg fino alla caduta del mito dell’osservazione “oggettiva”.
“La scienza è l’asintoto della verità, si avvicina incessantemente senza mai toccarla”
Victor Hugo
Quello che oggi la scienza può darci, dunque, sono solo ed esclusivamente delle risposte probabilistiche basate su delle osservazioni che gli scienziati, tramite metodiche più o meno randomizzate, cercano di tradurre in dei risultati statisticamente accettabili. Tutto quello che possiamo ottenere è un tentativo di descrivere la realtà, imperfetto per sua natura, ma potenzialmente utile. Dov’è sta dunque l’inghippo? Il problema risiede principalmente nella natura umana. Se Dio infatti è morto, non è morta in noi la necessità di riconoscere un Dio, di individuare dei valori, delle certezze con le quali tranquillizzare noi stessi. In questo momento di profonda crisi economica, sociale e culturale la gente sente il bisogno di sentirsi al sicuro, di capire in che direzioni andrà il mondo, cosa succederà etc. tutte domande legittime ma che difficilmente possono trovare una risposta che soddisfi la nostra sete di sicurezza. Oggi la Scienza, purtroppo, si è ritrovata a ricoprire un ruolo che non le compete e nel tentativo di sedare questa ansia collettiva, ha accettato di porsi davanti alla politica, davanti all’economia per rassicurare e farsi carico delle preoccupazioni della gente. Ma questo è stato un grave errore, la Scienza infatti non è un’istituzione, non è una chiesa, non è politica, è solo uno strumento, uno strumento sicuramente utile, ma anche potenzialmente manipolabile. Questo strumento non produce verità, non ci darà mai le certezze di cui abbiamo bisogno; le contraddizioni che emergono dai dibattiti tra esperti, le pluralità di punti di vista che tanto critichiamo oggi perché ci confondono, perché non ci fanno sentire stabili, in realtà sono la forza pulsante che agisce al di sotto del motore scientifico. Per questi motivi la scienza non ci può dare di più di una possibile chiave di lettura della realtà che ci circonda, ma diffidate da quei sedicenti scienziati che ammazzano il dibattito scientifico con le loro certezze, perché la scienza di certezza non ne ha e il loro atteggiamento è forse la cosa più antiscientifica che ci sia. Sarebbe un errore, dunque, se lo scienziato cercasse di sostituirsi al politico, all’economista o al prete, perché quello non è il ruolo che gli compete, perché questo snatura quelli che sono i fondamenti teorici della scienza per sfociare in quella che è invece una mera strumentalizzazione per dissetare l’umana sete di potere. 
“La scienza per se stessa è una forma di potere”
Sir Francis Bacon
Leonardo Mosole
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designmiss · 11 years
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Creative Typographic Science Posters https://www.design-miss.com/creative-typographic-science-posters/ Il #designer Kapil Bhagat, per celebrare la Giornata della Scienza in India, ha disegnato Creative Typographic Science Posters, dei simpatici poster minimalisti dedicati agli scienziati e alle loro scoperte o teorie. Via boredpanda.com
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goopyratdaughter · 3 months
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invece di offendervi e fare elitismo sulla canzone napoletana a Sanremo perché non mandate voi cantanti delle vostre parti con la lingua di casa vostra sul palco?
le lingue regionali hanno legittimità culturale e se provate vergogna magari il problema non è degli altri che vogliono celebrare la cosa ma il vostro
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kseenefrega · 2 years
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La "piena conoscenza" non é la "conoscenza integrale!"
-kseenefrega-
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lospeakerscorner · 4 months
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Scienziati ’a street ’a street
Scienziati per un giorno: osservare al microscopio cellule e cromosomi, gli insetti e gli impollinatori, sperimentare l’interazione di molecole di Stanislao Scognamiglio PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Significativo il successo  di pubblico riscosso dalla kermesse Ecosostenibilità a tavola: il CNR lo spiega ’a street ’a street, proposta dal CREO- CNR | Campania REte Outreach del…
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