Tumgik
#scorresanguedallevene
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Vorrei solo
respirare
a pieni
polmoni
osservando il
mare.
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Oggi sono andata fuori scuola sua.
Ieri avevo letto il suo "la porto ovunque" ed il suo "sento ancora il suo odore" e mi è sembrata la cosa giusta da fare.
Sono arrivata fuori scuola sua alle 10.00, lei è uscita alle 12.42.
Non mi ha vista inizialmente ed io ho potuto osservarla un po.
Jeans che le stanno larghi, converse rovinate, camicia di jeans e canotta bianca e blu, da marinaretta. Unghie rigorosamente lunghe e bianche. Trucco sciolto, occhi stanchi. Ha salutato un bidello e poi è corsa ad abbracciare una sua amica, Maria Teresa. Aveva un sorriso sulle labbra e poi rideva come solo lei sa fare. Era bellissima. Ad un tratto l'ho chiamata. Si è voltata e mi ha guardata, con il suo sguardo spaesato. Ha gridato "oddio" gettando lo zaino a terra e mi è saltata tra le braccia, pur essendo più alta di me. 
"Quanto sei dimagrita" le ho detto.
Ha sorriso e sapevo che quella frase le piaceva, che le suonava bella. 
"Sei bellissima" ho continuato.
Non parlava ma sorrideva. Siamo andate a recuperare lo zaino e poi mi ha raccontato di ciò che aveva fatto, del suo esame, di come aveva reagito al mio "In bocca al lupo" e mi ha detto che era bello sentire per davvero il mio odore, sapere che non era solo un ricordo. Ed io le ho ripetuto che era bellissima.
Abbiamo preso un caffè insieme, anche se dopo un po' avremmo pranzato entrambe, fumato una sigaretta ed intrecciato le nostre mani. Mi sembrava una bambina, una bambina tenera, viziata ed un po' capricciosa. Mi sorrideva tanto ed era felice di avere un dilatatore e lo skateboard.
"E sai cosa mi rende più felice di tutto? Che ora sei qui con me" mi ha detto ed ha sorriso di nuovo ed io sapevo di essere nel posto giusto al momento giusto.
Non c'è stato alcun bacio, non abbiamo fatto l'amore, non ci siamo dette che ci amiamo. 
Eravamo semplicemente due ex  che, dopo tanto tempo, ancora si cercano.
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minereallyobsession · 10 years
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Fecero l'amore. Prima con lo sguardo. Poi con le labbra. Infine con i corpi.
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Tu sei stata l’attimo che non torna più, quello che lascia il segno.
Ho amato dopo di te, sì, ma mai quanto ho amato te.
Perché la verità è che tu, solo tu, mi completi.
Tu.
Solo tu.
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Ma tu sai che dolore al petto
è
guardare il cielo
senza te?
Fare tutte quelle piccole cose
che un tempo facevamo assieme
in estrema solitudine?
Sai che dolore al cuore è
girarmi per cercare
il tuo sguardo
tra miliardi di persone,
sedere in un'auto
con la speranza che parti una stupida canzone
che sappia di te.
L'avresti cantata con me ancora una volta?
Avresti cercato il mio sguardo regalandomi
Di nuovo
un sorriso impacciato?
Sai che dolore allo stomaco è
Vedere i giorni passare
Uno ad uno
Talvolta lentamente
Altre velocemente
Ma sempre caratterizzati dalla tua assenza?
Sai quanto costano
le notti passate ad osservare un soffitto troppo bianco?
E gli incubi?
Io che ancora ti sogno,
io che ancora ti cerco,
ed il tuo volto che appare e scompare,
che mi fa svegliare in un fiume di lacrime,
che mi devasta;
Mi distrugge.
E le gambe?
Le gambe che cedono ad ogni mio passo,
che non sanno più dove andare,
dove trovarti;
La voce che trema
ogni volta che
Le labbra pronunciano il tuo nome
E gli occhi lucidi
Lo sguardo assente.
Sai quanto rumore fa il tuo silenzio?
Sai che peso ha la tua assenza?
Dovevi esserci.
Dovevamo crescere insieme,
dovevi tenermi ancora per mano.
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In giorni come questi, un po' tristi, un po' vuoti, avrei solo bisogno di vederti arrivare; percorrere, nel tuo modo goffo, passi verso di me, ricevere un tuo messaggio, restare in silenzio a guardare il cielo con te affianco, piangere sulla tua spalla, fra le tue braccia, cuore contro cuore, inumidirti la felpa con le mie lacrime, sentirle raccogliere dalle tue dita. C'era una cosa che facevi sempre tu: restare in silenzio. Accoglievi il mio dolore in modo silenzioso, comunicando solo attraverso il tuo corpo, solo attraverso il tuo sguardo. Erano le tue mani, i tuoi occhi e le tue orecchie a diventare parole. La tua bocca restava lì, silenziosa, ferma. Oggi, con gli occhi sporchi di lacrime, stanca, sono uscita afferrando la borsa. Sono rimasta da sola su una lurida panchina gelida, in una stazione. Ho fissato i binari, i treni che sfrecciavano, poi il cielo. L'ho fatto in silenzio, con il telefono poggiato di fianco. Poi il cielo si è tinto di rosa, ed accanto a me si è seduto un ragazzo, capelli arruffati, felpa grigia, cuffie nelle orecchie. Guardandomi mi ha regalato un sorriso poi ha alzato lo sguardo al cielo. Ho condiviso il tramonto con occhi non tuoi ma che un po' mi hanno ricordato te e per un attimo non ero più sola.
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Ti osservo dall'altro lato del tavolino, con il volto coperto da un bicchiere di Coca Cola.
Ti intravedo tra i riflessi di quel misero pezzo di vetro che ti porti alle labbra.
Allungo la mano verso di te, come la prima volta.
Mi guardi con lo stesso sguardo che hai custodito in questi anni, con la stessa immancabile dolcezza, quella dolcezza che ho intravisto tra i binari di un treno.
Sussulto.
Sussulta anche il cuore.
Ti sistemi sulla sedia, portando il tuo busto un po' più su mentre con una mano ti sistemi i capelli.
"È da stamattina che non mi guardo allo specchio" borbotti "Sto bene?"
Annuisco.
Annuisco mentre vorrei sussurrarti in un orecchio che stai sempre bene tu.
Stai bene con i capelli scomposti e composti, con addosso abiti eleganti o una vecchia tuta, con una felpa più grande di te o con quel pigiamone che ti tiene tanto caldo.
Stai bene truccata e struccata.
Stai bene mentre danzi a ritmo di una musica che non c'è o mentre fai le tue facce buffe.
Stai bene - addirittura- con il naso screpolato e tutto arrossato, che quasi sembri un mini pagliaccio.
Stai sempre bene tu.
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Abbracciati più forte
per tutte le volte in cui
ti sei odiata,
hai sputato su te stessa
ed hai calpestato i tuoi sentimenti.
Abbracciati più forte
per tutte volte in cui
hai fatto prendere polvere ai tuoi diritti
ed hai soffocato le tue lacrime.
Abbracciati più forte
per tutte le volte in cui
hai creduto di non meritare amore.
Abbracciati più forte
per tutte le volte in cui
ti sei resa pedina
per rendere qualcun altro dama
della tua vita.
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il silenzio della città
ed il rumore dei tuoni in lontananza.
niente di più bello in questa notte d'inizio luglio.
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sono anche su Instagram 🌻
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Abbagliante come un pavone
nelle notti gelide d'inverno
Tu
ti fai spazio nei miei pensieri
più tetri
facendone tua dimora
e con la tua maestosità
illumini loro.
Ti muovi
leggiadra e pura
con tale raffinatezza
allontanando
mestizia e sconforto
affinché io
possa tornare a gioire.
E se questo è amore
amore sia.
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Un'Italia fascista
Un'Italia razzista
Un'Italia sessista
Un'Italia omofoba
Un'Italia priva di libertà
Un'Italia ignorante
La nostra Italia
L'Italia di oggi, l'Italia di domani.
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spicchi di una bellezza che
tu
(e solo tu)
possiedi.
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