Tumgik
#scritto a mano
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depressionofthemoon · 2 years
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Una bottiglia d'acqua al supermercato vale circa 0,80 centesimi.
In un buon ristorante o hotel può valere fino a 3 o 4 Euro.
In un aeroporto o anche dentro un aereo, fino a 5.00.
La bottiglia è la stessa, la marca anche, l'unica cosa che cambia è il luogo.
Ogni luogo dà un valore diverso allo stesso prodotto.
Quando ti senti nullo, o pensi di non valere niente, quando tutto intorno a te ti sminuisce, cambia posto, non stare lì.
Abbi il coraggio di cambiare aria e vai in un posto dove ti diano il valore che meriti e ti considerino per quello che sei.
Circondati di persone che apprezzano davvero quello che vali.
Non accontentarti.🥀
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lasconosciuta · 2 years
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Siamo stati.
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marcogiovenale · 2 years
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jeu de massacre / giancarlo pavanello. 1977
jeu de massacre / giancarlo pavanello. 1977
  in “Abracadabra” n.2, 1977 * in https://www.ebay.it/itm/325005030042
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cassiedragonsbane · 2 years
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Un riflesso in un fiume
non credo di essermi mai davvero innamorata. Non credo di essermi mai affezionata a una persona, di aver provato empatia, felicita, calore o amore. Ho sempre visto le persone per quello che potevano essere, e mai per ció che davvero erano. Le ho incoraggiate a brillare come stelle, a essere inpenetrabili come muri, a essere forti come l'acciaio. Le ho dato tutto il necessario per essere la versione migliore di loro stessi: ho ascoltato i loro racconti, coltivato le loro idee, nutrito la loro speranza. Ho abbandonato i miei piaceri e i miei bisogni con la scusa di intrecciare le nostre anime. E loro, loro hanno visto una luce in me e l'hanno usata per illuminare il proprio cammino. Come se dare il mio tempo non fosse abbastanza. Hanno impregionato le mie emozioni in una stanza piena di bugie. Se lui soffre, tu soffri, se lui non ha tempo, lo trovi per lui, sei lui é arrabbiato, subisci per lui, se lui e insoddisfatto, lo appaghi, e se lui chiama, tu corri.  Cosi di una persona rimane solo un ombra, l'ombra di una persona che splende cosi tanto che nessuno crederebbe mai che ci sia oscurita in lui. Ma tu sei li, ti aggiri nella sua ombra, e non provi niente perche ormai non sai piu cosa vuol dire provare senza di lui. Se non per lui. E nel momento in cui credi che quello che sei, sarai sempre, ti abandona. Non sei piu niente, se non un misero rimasuglio di un suo riflesso. Ti guardi allo specchio e vedi il volto di un fantasma. Chi sono io? Per chi sono io?
Siamo davvero fatti per qualcuno? Amiamo davvero o crediamo di amare? E se cio che qualcuno ama di te non fossi davvero tu? E se io volessi essere amata per un motivo diverso da quello che viene scelto? Io non credo di essermi mai davverso innamorata. almeno non di qualcun altro, io amavo il modo in cui riuscivo ad amare, amavo la forza che avevo di cancellarmi per qualcuno che inevitabilmente non avrebbe mai fatto la stessa cosa per me, amavo sentire amare, anche se non ero mai io, quella a essere amata.
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w-i-wendy · 2 years
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A te capita?
Sto facendo qualcosa, lavorando, pulendo, camminando ed improvvisamente un flash nella mente; una scena, un dialogo, un volto che devo descrivere rendendolo reale, d’inchiostro.
E’ un impulso.
Quando non ho l’occasione di farlo ho la consapevolezza che perderò quel momento, non mi tornerà in mente una seconda volta.
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vanbasten · 10 months
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per un attimo mi ero chiesta perchè tuttə in dash stessero rebloggando il real madrid e poi mi sono accorta che eravamo noi, la nazionale
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penelopeparis · 9 months
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Lascia un po’ di silenzio
Non odi tutto questo?  Odio cosa? Il silenzio?  Si, i silenzi mettono a disagio.  No, affatto! Sono i momenti che preferisco. Quando tutto tace, puoi sentire molte piu cose che le parole di una sola persona.  Magari parla di cose inutili, a vanvera.  Ascolterei il rumore dei grilli per ore, piuttosto che le parole dette tanto per dare fiato alla bocca.  Avrei uno sforzo in più da fare, per…
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lonelysmile · 2 years
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volevo condividere la mia piccola grande passione per la fotografia con voi (chi mi segue su ig l'avrà già notata <3)
l'altro giorno mi sono arrivate delle foto che ho fatto stampare (per chi non lo sapesse, con l'app "FreePrints" potete stampare 45 foto gratis al mese in formato standard, che è quello che ho scelto io e pagate solo la spedizione, nel mio caso 4€)
queste sono le mie foto preferite tra le tante che ho scattato
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poi ho scelto alcune frasi motivazionali prese da Pinterest da appendere qua e là come reminder e devo dire che graficamente sono molto carine
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alla fine ci ho messo anche queste tre perché in camera mia ho sempre avuto foto/oggetti relativi alle cose che mi piacciono/persone che seguo, loro mancavano e quindi eccole qua
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asllanismo · 1 year
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ma Romano come cazzo le scrive le cose? "it’s up to Barça and Xavi", perché decidono loro che fine fa Brozovic? Considerando che letteralmente tutti hanno detto che all'Inter non è arrivato nulla e questa idea parte dai catalani e da degli intermediari direi che its up to barça un par di palle, poi magari l'inter accetta ma almeno non farci passare come quelli che non hanno voce in capitolo manco quando si parla di un nostro giocatore
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Ciao, mi piace come scrivi. Puoi scrivere questa frase :
Se perdi la strada, lascerò la luce accesa
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kon-igi · 3 months
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UNA VOLTA HO SCRITTO DUE COSE
Non importa quali e dove.
La prima la scrissi tanti anni fa - tredici - e a mia discolpa posso dire che ero un individuo profondamente diverso, più rabbioso e ipergiudicante, ma di fatto questa cosa scatenò tutta una serie di reazioni nei confronti di una persona che fu costretta a sparire per il pubblico lubidrio.
Io ero già 'famoso' - le virgolette vi dicono quanta compassione mi faccio solo a usarlo, questo aggettivo - e questa persona una perfetta sconosciuta che, non si era forse comportata in modo simpatico ma lo squilibrio tra la mia capacità di insultarla - e soprattutto farla insultare - e la sua capacità di difendersi era ENORME.
Tre anni fa, quasi quattro, invece, in pieno Covid decisi di affrontare l'argomento pandemia e vaccino su una pagina FB creata all'uopo e lì potei toccare con mano lo squilibrio tra me e loro... nel senso che di sicuro io ero più competente ma loro erano di più e quindi mi ritrovai, fisicamente, a non riuscire più nemmeno a rispondere o interagire perché gli insulti, le accuse e gli auguri di morte erano così variegati e numerosi che cominciai a provare sconforto e, a tratti, amarezza.
Sia 13 anni fa come 3 anni fa l'errore fu tutto mio, nel senso che mi illusi di avere una verità più vera di quella di altri e che alla fine questa verità avrebbe prevalso.
Verità...
La stessa parola che hanno usato Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli, per amor di ricerca della quale hanno massacrato mediaticamente una poveraccia che voleva fare pubblicità al suo locale con una recensione gay friendly farlocca e che poi s'è ammazzata per la disperazione.
Una cosa la voglio dire, a voi tutti, me 'famoso' compreso...
Non siamo così importanti.
Io sono un cinquantenne sovrappeso che guadagna 1300 euro al mese e si sveglia urlando nel mezzo della notte. Nei prossimi vent'anni probabilmente mi verrà un tumore o un accidente cerebrovascolare e prego già da ora Crom di farmi schiattare alla svelta per non diventare un doloroso peso per le persone che amo. Magari un giorno vi chiederete perché non posto più e qualcuno vi dirà che sono morto dilaniato tra le lamiere della mia macchina dopo esser volato giù da un monte.
Dove sarà tutta la mia 'importanza' e a che cosa sarà servita?
Quindi, per cortesia, non parlatemi di 'ricerca della verità' quando non siete altro che dei miserevoli strisciaschermo con due o tremila follower che usano il pollice opponibile giusto per afferrarsi le caccole in fondo al naso.
Giornalismo di inchiesta e ricerca della verità... Mauro de Mauro e Heidegger si stanno rigirando così tanto nella tomba da aver perforato la crosta terrestre e io a quegli ignobili individui vorrei dire una cosa, consapevole che lo squilibrio di potere tra me e loro è così grande da non temere che abbiano a soffrirne.
Il giornalismo di inchiesta e la ricerca della verità si fanno per denunciare grandi ingiustizie e schierarsi dalla parte delle vittime, mentre voi siete solo frignanti individui meschini che neghereste di aver rubato la marmellata pure se vi colasse dalle orecchie.
Se per le masse siete quel tipo di eroi, allora ricordate di tenere sempre il passo e di non cedere mai perché la vostra gente ha coltelli, forchette e tanta fame... ed è un attimo che il prossimo pasto diventiate voi.
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ilpianistasultetto · 7 months
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NOI SIAMO VITTIME E NON CARNEFICI
Lisa, Marco e il cane Lino. Dalla primavera vivono in questo angolo di Cinecitta', fermata Lucio Sestio della metro. Il muretto e' il loro letto, la panchina di marmo il loro salotto. Quell'angolo a cielo aperto e' la loro casa in tutto e per tutto. Una valigia con qualche straccio di ricambio, le colonnine telecom a fare da mensola per saponi, deodoranti, zucchero, sale, qualche barattolo di vetro pieno di detersivo e un marciapiede- pavimemento sempre lindo e pinto da poterci mangiare sopra. E poi c'e' la loro storia. Buttati fuori dalla loro casa popolare da delinquenti mafiosi che poi quelle case le rivendono. Nessun aiuto, nessuna giustizia. Lisa si e' tagliata i capelli a zero per avere una testa piu' pulita. Cardiopatica, diabetica e altre mille complicanze. Marco, il giorno se ne sta spesso vicino al mercato con il suo bastardino nella speranza di rimediare qualche elemosina o qualcosa da mangiare, regalata da persone di cuore che tirano fuori cose dai loro carrelli della spesa per sostenere tutta quella pena comunicativa. Quando ci parli racconta poco di se' stesso. Tutto il suo fiume di parole lo regala per quella sua compagna cosi sfortunata e malconcia. Pero' non ne parla mai con rassegnazione. No! Sempre con spirito fiero, come avesse accanto una combattente nata. Lei dorme, ricoperta da un sacco a pelo, lui racconta e le carezza continuamente la testa, come a volerle dire: "dai, vedrai che insieme ce la faremo anche questa volta. Ce la caveremo come abbiamo fatto sempre". Quel "ce la caveremo" non pretende molto, anzi, quasi niente. Questa e' gente disperata dalla nascita, gente abituata a lottare ogni giorno con le unghie e con i denti. Gente che se riesce a mangiare e' come vincere una lotteria. Gente comunque fiera, dignitosa. Ci parli e sembra sempre vogliano scusarsi per il fastidio che potrebbero dare a chi ce l'ha fatta, scusarsi per quelle loro mani tese che chiedono aiuto: qualche spicciolo o una semplice mela. Quando passo davanti quella loro casa sotto le stelle mi fermo sempre. Chiedo come se la stanno passando. A volte do a lui qualche 20 o 50 euro. Li do sempre con un po' di vergogna, forse perche' non e' solo quello che a loro serve. Stamattina Marco m'ha commosso. M'ha chiesto se conoscevo qualche B&B in zona che potesse accettarli per un paio di giorni. Ha detto che Lisa doveva riposare, farsi una doccia perche' non puoi lavarti sempre alla fontanella. Questa estate e' stata durissima sotto quel sole cocente, quel caldo asfissiante. Lisa doveva riposare, ne aveva bisogno estremo e lui voleva accontentarla. Voleva solo vedere la sua Lisa almeno una notte dormire sopra un letto vero. Voleva farle almeno questo regalo. Un regalo enorme, come chi regala un brillante enorme alla sua donna.
Noi siamo abituati a vedere storie come queste in tv o a leggerle sui giornali. Abbiamo uno schermo che racconta, che fa vedere ma non tocchiamo mai con mano e invece le cose, per capirle, per capirle veramente le devi toccare, ci devi stare dentro. Per capire, come e' scritto in quel cartello che Marco ha messo in un angolo di quella sua casa, che loro sono vittime e non carnefici. @ilpianistasultetto
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vanbasten · 1 year
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stasera guarderò una partita con cui non c’entro niente invece che harry potter su italia uno. mi vedesse la me delle medie le verrebbe un colpo
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penelopeparis · 9 months
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Ti capisco perché l’ho provato
Concordo, non sai come ti capisco. Io voglio avere la patente di lamentarmi, non l’ho mai fatto. Ora è arrivata questa esigenza, non ho più la soglia attiva, si è rotto il galleggiante della tolleranza. Il mio corpo non regge più le stupidaggini, le frasi fatte, le cose comuni, dette a caso, le polemiche sterili, i miei 15 interventi. Ognuno di noi ha bisogno di essere onesto con se stesso.  Il…
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gregor-samsung · 1 month
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“ La maestra puntò la bacchetta sull’immagine di una chitarra acustica. «Chi vuole sillabare questa parola?». Alzai la mano, col sorriso della certezza stampato in faccia. «g-h-i-t-a-r-e . Ghitare». La classe scoppiò a ridere. «Marilena, in italiano questa è una chitarra. So che in africano è diverso. Cerca solo di non confondere più le due lingue, va bene?». L’ africano raggruppava, a dire della maestra Pennacchia, le migliaia di lingue e dialetti che costellavano l’Africa intera. Ghitare fu la prima di tante parole che dovetti re-imparare a scuola. Cortero fu corretto in coltello, aise in aids. Mamma mi parlava in un italiano immigrato. Un misto di parole francesi, bergamasche e rwandesi. Era un italiano approssimato il suo, appreso da cartoni animati e vicini di casa che parlavano solo dialetto. Quel pomeriggio, di rientro dal lavoro, mamma accostò una sedia alla mia per leggere con attenzione ciò che stavo scrivendo. «Vai via, smettila di farmi sbagliare». La scansai, ma lei non accennò a muoversi. «Oggi la maestra ci ha spiegato che ghitare non è una parola. Si dice chitarra, e si scrive in questo modo…». Fu così che mia madre – lei che in Rwanda era stata direttrice e insegnante di filosofia, chimica, algebra, letteratura e lingua francese, corse a prendere carta e penna. Da brava studentessa, copiò la parola che avevo appena scritto cinque volte. Fu la prima di tante lezioni d’italiano a venire. “
Marilena Umuhoza Delli, Negretta. Baci razzisti, Red Star Press (collana Tutte le strade), 2020. [ Libro elettronico ]
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