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#solstizio 2020
raccontimalsani · 3 months
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I Racconti Malsani
Nel 2020 ho pubblicato il primo racconto ed ora, da qualche mese, su Amazon si può comprare il libro che racchiude tutte le storie brevi scritte in questi 3 anni. Anche se per ora ho venduto poche copie sono soddisfatto del mio primo prodotto finale.
Ora si guarda avanti verso nuove storie.
Se vuoi dare un'occhiata al mio libro di racconti ti basta cliccare al link qua sotto dove potrai scaricare qualche pagina della copia digitale.
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susieporta · 2 years
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UN ANNO DI ALBE
Città di Edmonton, Canada. Una fotocamera fissa rivolta verso Est (pertanto col Nord a sinistra e il sud a destra) per un intero anno, e la magia è compiuta. Questa sublime immagine è composta da 13 scatti, ognuno dei quali mostra la posizione del Sole all'alba di ogni mese, a partire da dicembre 2020 fino a dicembre del 2021 😍
La prima e l'ultima foto riprendono il giorno del solstizio d'inverno, quando il Sole sorge estremamente a Sud-Est, descrive in cielo l'arco più "basso" dell'anno, e tramonta a Sud-Ovest.
La foto numero 7, con il sole che sorge tutto a sinistra, ci mostra invece il solstizio d'estate, quando la nostra stella descrive il suo massimo arco sulla volta celeste, sorgendo a Nord-Est e tramontando a Nord-Ovest.
Le foto 4 e 10 riprendono il Sole agli equinozi (marzo e settembre), identificando pertanto la direzione Est, e le stagioni di primavera e autunno.
crediti foto: Luca Vanzella
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djs-party-edm-italia · 9 months
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Antonio Di Lorenzo, è la volta di "The Sweet Survivor"
Il solstizio d'estate celebra il nuovo progetto discografico di Antonio Di Lorenzo, noto batterista, percussionista, compositore e collezionista pugliese.  È appena uscito "The Sweet Survivor" per la Bumps Records- Nel suo sesto album da solista alcuni maestri del jazz mondiale come Marc Ribot, John Medeski e Bruno Tommaso. 
Il solstizio d'estate celebra il nuovo progetto discografico di Antonio Di Lorenzo, noto batterista, percussionista e compositore pugliese. Dopo lo straordinario successo della mostra 'Vintage Drum Show' al Medimex di Taranto, una selezione di una delle più grandi collezioni al mondo di batterie vintage di Antonio Di Lorenzo che ha visto più di un migliaio di visitatori in quattro giorni di esposizione (tra cui illustri professionisti come Tullio De Piscopo, Marc Urselli, vincitore di numerosi Grammy Awards, Ron, batteristi in erba e non, musicofili, collezionisti, rappresentanti delle istituzioni ma anche semplici curiosi e appassionati da tutto il mondo), è appena uscito "The Sweet Survivor" per Bumps Records, il sesto album da solista del musicista e collezionista dalla carriera più che trentennale.
Il nuovo lavoro segna uno dei momenti più splendenti di questo talentuoso protagonista della scena musicale. 
Con una carriera prestigiosa in studio di registrazione e 'on stage' sui palchi di tutto il mondo con chi rappresenta la "Storia del Jazz", avendo collaborato e suonato con Steve Lacy, Lee Konitz, Dave Liebmann, Marc Ribot, Bob Mintzer, John Medeski, Benny Golson, Enrico Rava, Massimo Urbani, Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso, Franco D'Andrea, solo per citarne alcuni, Antonio Di Lorenzo, vincitore nel 2020 dell'"Universal Audio Award" e per due anni consecutivi Leone D'Argento alla Biennale di Venezia, èapprezzato anche nel circuito pop. Collabora con Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Paolo Conte, ha all'attivo più di 100 dischi, molti come leader, compone musiche per documentari e vince numerosi premi, confermando l'elezione nel 1998, nell'annuale referendum "Top jazz" della rivista Musica Jazz, a uno dei nuovi talenti del jazz italiano. 
Vincitore del bando Puglia Sounds Record 2023, il suo ultimo lavoro da solista "The Sweet Survivor", è disponibile su tutte le piattaforme digitali (Spotify, Apple Music, iTunes, Youtube, ecc…), su cd, ad agosto in vinile e a settembre (vera chicca) anche in musicassetta, con la pubblicazione a luglio di un single edit video della title track. 
Il disco è concepito come un 'concept album' nato tra la Puglia, Los Angeles, New York e Londra durante il lockdown, probabilmente la sua opera più 'personale' in cui la vicenda umana si fonde con le molteplici fonti di ispirazione e l'amore profondo per la sua Puglia. Insieme a lui, alcuni suoi collaboratori storici come il fisarmonicista Vince Abbracciante e il bassistaDado Penta (i celebri The Bumps), il sassofonista Sabino Fino, ma anche altri giovani leoni come i fiatisti Cozzella, Mastropasqua, Fallacara, Paolo Daniele e le voci di Carol Comes e Vincenzo Scarafile. Oltre che i featuring di alcuni maestri del jazz mondiale come Marc Ribot, John Medeski e il Maestro Bruno Tommaso.  
Nel disco confluiscono le tante influenze che vanno da Morricone al jazz, al tango, dall'avanguardia della musica alla tradizione, in un percorso sonoro che lascia incantati. 
"The Sweet Survivor" è un lavoro intenso, pieno di emozioni e suggestioni musicali, un viaggio sonoro che lascia il segno nell'ascoltatore. Nulla nel disco è lasciato al caso e, come sempre, Antonio Di Lorenzo ha una cura sartoriale dei suoi lavori, dalle registrazioni alla scelta dei collaboratori (ha pubblicato un disco in ensemble ogni 10 anni e due dischi di solo drums). Questa volta, rispetto ai pluripremiati dischi precedenti, c'è più esperienza personale e musicale, ma anche più capacità di astrazione, oltre ad una grande attenzione per il materiale compositivo. 
Il disco si apre con i suoni di una spiaggia e la fisarmonica di Abbracciante ("Para mi Madre") in una struggente melodia, ma poi le voci da madrigalisti di Carol Comes e Scarafile fanno da preludio a una straordinaria performance al piano elettrico di John Medeski nel brano Recitativo per Ennio, un vintage funk all'italiana dedicato al grande maestro Morricone con tanto di citazioni di Edda Dell'Orso e fischio di Alessandro Alessandroni. Segue la title track "The Sweet Survivor", una ballata con il tema esposto da Paolo Daniele all'armonica a bocca e un assolo intenso di Medeski ci porta verso lidi musicali cinematici di grande tensione emotiva. Tocca al solo di chitarra di Marc Ribot, originale e inimitabile come sempre, impreziosire "Last Tango for Diego" un brano nel cui titolo ci sono già tutti i punti di riferimento Bernardo Bertolucci, Gato Barbieri, la polvere e il genio calcistico di Maradona e l'amore di Di Lorenzo per le sonorità di Cinecittà e i primi anni '70 in Italia; di particolare rilievo l'arrangiamento straordinario di Bruno Tommaso per questo brano. 
"Lullaby Langilla" è una ballad astratta con echi a metà strada tra Sakamoto e Bill Evans, eseguita in trio con Penta e Abbracciante (The Bumps), e poi tre miniature sonore "L'Arte della Fuga Impossibile" in cui l'autore si cimenta con le spy stories e la scrittura per B Movies e percussioni orchestrali. Conclude il disco "Grand Final" in cui un tagliente e acido solo di Marc Ribot prelude alle melodie da banda pugliese e all'unico spazio solista che l'autore si ritaglia nel disco, con un solo di batteria in crescendo che chiude insieme ai fiati l'intero percorso musicale. Un Grande Finale appunto.
«Sono assolutamente vintage. Ho voluto ricreare nell'ultimo lavoro quei suoni che sono la mia passione di collezionista, utilizzando per la registrazione dei brani in studio batterie vintage.  Per i brani "Recitativo for Ennio" e "Grand final" ho suonato il set 'Rogers Londoner pacific blue snare' e 'Ludwig Black Beauty' 6,5; per "The Sweet Survivor" la 'Ludwig Club Date 1964' e 'rullante Ludwig Auditorium 6,5' del 1967. In "Last tango for Diego" e "L'Arte della Fuga Impossibile: da se stessi, dal mondo, dal nulla" il set 'Slingerland Pop Outifit 1966' e rullante 'Ludwig Black Beauty 14x5', per "Lullaby Langilla" invece 'Rogers Londoner Butcher Block' e rullante 'Rogers Dynasonic metal 14x6,5' del 1971».
Di Lorenzo firma tutti i brani originali del disco e non vi sono riletture o cover. «Il mio rapporto con la batteria è viscerale, quasi erotico – sottolinea Di Lorenzo - diceva Duke Ellington: A drum is a woman. Non c'è altro da aggiungere». 
Sicuramente l'opera più matura di un artista considerato giustamente dall'Enciclopedia del Jazz uno dei massimi specialisti del suo strumento, con una storia musicale tra le più suggestive tra gli artisti pugliesi in attività. 
«Un disco che dedico a mia madre e a tutti i miei amici musicisti, come Gianni Lenoci, scomparsi nell'ultimo periodo, anche a causa del Covid, per questo mi sento un sopravvissuto (survivor ndr), ma un sopravvissuto felice, perché in fondo, io, "nipote d'arte", i miei zii materni erano batteristi, ho fatto il lavoro che mi appassionava di più e per il quale ho studiato, ho fatto ciò che volevo nella vita: il batterista». 
http://www.dilorenzodrum.it
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tarditardi · 9 months
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Antonio Di Lorenzo, è la volta di "The Sweet Survivor"
Il solstizio d'estate celebra il nuovo progetto discografico di Antonio Di Lorenzo, noto batterista, percussionista, compositore e collezionista pugliese.  È appena uscito "The Sweet Survivor" per la Bumps Records- Nel suo sesto album da solista alcuni maestri del jazz mondiale come Marc Ribot, John Medeski e Bruno Tommaso. 
Il solstizio d'estate celebra il nuovo progetto discografico di Antonio Di Lorenzo, noto batterista, percussionista e compositore pugliese. Dopo lo straordinario successo della mostra 'Vintage Drum Show' al Medimex di Taranto, una selezione di una delle più grandi collezioni al mondo di batterie vintage di Antonio Di Lorenzo che ha visto più di un migliaio di visitatori in quattro giorni di esposizione (tra cui illustri professionisti come Tullio De Piscopo, Marc Urselli, vincitore di numerosi Grammy Awards, Ron, batteristi in erba e non, musicofili, collezionisti, rappresentanti delle istituzioni ma anche semplici curiosi e appassionati da tutto il mondo), è appena uscito "The Sweet Survivor" per Bumps Records, il sesto album da solista del musicista e collezionista dalla carriera più che trentennale.
Il nuovo lavoro segna uno dei momenti più splendenti di questo talentuoso protagonista della scena musicale. 
Con una carriera prestigiosa in studio di registrazione e 'on stage' sui palchi di tutto il mondo con chi rappresenta la "Storia del Jazz", avendo collaborato e suonato con Steve Lacy, Lee Konitz, Dave Liebmann, Marc Ribot, Bob Mintzer, John Medeski, Benny Golson, Enrico Rava, Massimo Urbani, Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso, Franco D'Andrea, solo per citarne alcuni, Antonio Di Lorenzo, vincitore nel 2020 dell'"Universal Audio Award" e per due anni consecutivi Leone D'Argento alla Biennale di Venezia, èapprezzato anche nel circuito pop. Collabora con Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Paolo Conte, ha all'attivo più di 100 dischi, molti come leader, compone musiche per documentari e vince numerosi premi, confermando l'elezione nel 1998, nell'annuale referendum "Top jazz" della rivista Musica Jazz, a uno dei nuovi talenti del jazz italiano. 
Vincitore del bando Puglia Sounds Record 2023, il suo ultimo lavoro da solista "The Sweet Survivor", è disponibile su tutte le piattaforme digitali (Spotify, Apple Music, iTunes, Youtube, ecc…), su cd, ad agosto in vinile e a settembre (vera chicca) anche in musicassetta, con la pubblicazione a luglio di un single edit video della title track. 
Il disco è concepito come un 'concept album' nato tra la Puglia, Los Angeles, New York e Londra durante il lockdown, probabilmente la sua opera più 'personale' in cui la vicenda umana si fonde con le molteplici fonti di ispirazione e l'amore profondo per la sua Puglia. Insieme a lui, alcuni suoi collaboratori storici come il fisarmonicista Vince Abbracciante e il bassistaDado Penta (i celebri The Bumps), il sassofonista Sabino Fino, ma anche altri giovani leoni come i fiatisti Cozzella, Mastropasqua, Fallacara, Paolo Daniele e le voci di Carol Comes e Vincenzo Scarafile. Oltre che i featuring di alcuni maestri del jazz mondiale come Marc Ribot, John Medeski e il Maestro Bruno Tommaso.  
Nel disco confluiscono le tante influenze che vanno da Morricone al jazz, al tango, dall'avanguardia della musica alla tradizione, in un percorso sonoro che lascia incantati. 
"The Sweet Survivor" è un lavoro intenso, pieno di emozioni e suggestioni musicali, un viaggio sonoro che lascia il segno nell'ascoltatore. Nulla nel disco è lasciato al caso e, come sempre, Antonio Di Lorenzo ha una cura sartoriale dei suoi lavori, dalle registrazioni alla scelta dei collaboratori (ha pubblicato un disco in ensemble ogni 10 anni e due dischi di solo drums). Questa volta, rispetto ai pluripremiati dischi precedenti, c'è più esperienza personale e musicale, ma anche più capacità di astrazione, oltre ad una grande attenzione per il materiale compositivo. 
Il disco si apre con i suoni di una spiaggia e la fisarmonica di Abbracciante ("Para mi Madre") in una struggente melodia, ma poi le voci da madrigalisti di Carol Comes e Scarafile fanno da preludio a una straordinaria performance al piano elettrico di John Medeski nel brano Recitativo per Ennio, un vintage funk all'italiana dedicato al grande maestro Morricone con tanto di citazioni di Edda Dell'Orso e fischio di Alessandro Alessandroni. Segue la title track "The Sweet Survivor", una ballata con il tema esposto da Paolo Daniele all'armonica a bocca e un assolo intenso di Medeski ci porta verso lidi musicali cinematici di grande tensione emotiva. Tocca al solo di chitarra di Marc Ribot, originale e inimitabile come sempre, impreziosire "Last Tango for Diego" un brano nel cui titolo ci sono già tutti i punti di riferimento Bernardo Bertolucci, Gato Barbieri, la polvere e il genio calcistico di Maradona e l'amore di Di Lorenzo per le sonorità di Cinecittà e i primi anni '70 in Italia; di particolare rilievo l'arrangiamento straordinario di Bruno Tommaso per questo brano. 
"Lullaby Langilla" è una ballad astratta con echi a metà strada tra Sakamoto e Bill Evans, eseguita in trio con Penta e Abbracciante (The Bumps), e poi tre miniature sonore "L'Arte della Fuga Impossibile" in cui l'autore si cimenta con le spy stories e la scrittura per B Movies e percussioni orchestrali. Conclude il disco "Grand Final" in cui un tagliente e acido solo di Marc Ribot prelude alle melodie da banda pugliese e all'unico spazio solista che l'autore si ritaglia nel disco, con un solo di batteria in crescendo che chiude insieme ai fiati l'intero percorso musicale. Un Grande Finale appunto.
«Sono assolutamente vintage. Ho voluto ricreare nell'ultimo lavoro quei suoni che sono la mia passione di collezionista, utilizzando per la registrazione dei brani in studio batterie vintage.  Per i brani "Recitativo for Ennio" e "Grand final" ho suonato il set 'Rogers Londoner pacific blue snare' e 'Ludwig Black Beauty' 6,5; per "The Sweet Survivor" la 'Ludwig Club Date 1964' e 'rullante Ludwig Auditorium 6,5' del 1967. In "Last tango for Diego" e "L'Arte della Fuga Impossibile: da se stessi, dal mondo, dal nulla" il set 'Slingerland Pop Outifit 1966' e rullante 'Ludwig Black Beauty 14x5', per "Lullaby Langilla" invece 'Rogers Londoner Butcher Block' e rullante 'Rogers Dynasonic metal 14x6,5' del 1971».
Di Lorenzo firma tutti i brani originali del disco e non vi sono riletture o cover. «Il mio rapporto con la batteria è viscerale, quasi erotico – sottolinea Di Lorenzo - diceva Duke Ellington: A drum is a woman. Non c'è altro da aggiungere». 
Sicuramente l'opera più matura di un artista considerato giustamente dall'Enciclopedia del Jazz uno dei massimi specialisti del suo strumento, con una storia musicale tra le più suggestive tra gli artisti pugliesi in attività. 
«Un disco che dedico a mia madre e a tutti i miei amici musicisti, come Gianni Lenoci, scomparsi nell'ultimo periodo, anche a causa del Covid, per questo mi sento un sopravvissuto (survivor ndr), ma un sopravvissuto felice, perché in fondo, io, "nipote d'arte", i miei zii materni erano batteristi, ho fatto il lavoro che mi appassionava di più e per il quale ho studiato, ho fatto ciò che volevo nella vita: il batterista». 
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lamilanomagazine · 2 years
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Trieste, al via il XIX Rock Summer Festival
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Trieste, al via il XIX Rock Summer Festival. Domani, giovedì 4 agosto, alle 21.00, al Castello di San Giusto di San Giusto di Trieste i Delirium International Progressive Group apriranno la XIXeseima edizione del Trieste Rock Summer Festival. Il 4 agosto aprono i Delirium I Delirium tornano al festival dove si erano già esibiti nel 2016 e, in due ore e mezza di spettacolo, riassumeranno in musica la propria storia attraverso quarantacinque anni di percorso: dai festival pop a Sanremo ('70-'71-'72-'73) e moltissimi concerti in Italia e all’estero (Germania, Olanda, Francia e Lituania). L'ultimo album, “L’era della menzogna” è uscito anche in vinile nel 2015 per Black Widow Records. Il 5 agosto la volta degli Ozric Tentacles Electronic Sempre alle 21.00, al Castello di San Giusto, saranno di scena gli Ozric Tentacles Electronic (unica data in Italia). Considerati una delle band più influenti emerse dalla scena dei festival del Regno Unito, gli Ozric Tentacles si sono formati durante il solstizio allo Stonehenge Free Festival del 1983 e sono diventati punti di riferimento psichedelici a Glastonbury e in altri festival. La visione creativa del polistrumentista Ed Wynne, i paesaggi sonori unici e tristi degli Ozrics collegano i fan del rock progressivo, della psichedelia e della cultura della musica dance. La formazione degli Ozric Tentacles Electronic comprende Ed Wynne e Silas Neptune che eseguiranno brani dell'ampio catalogo di Ozric Tentacles e del più recente album Space For The Earth (K-Scope, 2020). Biglietti Il concerto del 4 agosto ha un costo di 15 euro più diritti di prevendita, mentre i biglietti per quello del 5 è disponibile al costo di 20 euro più diritti di prevendita. Per i concerti è necessario prenotare tramite Ticket Point o nella sede di Corso Italia, 6 o ancora telefonando allo 040 349 8276. Per i tagliandi rimanenti la biglietteria del castello sarà aperta dalle 20; l’inizio dei concerti è fissato alle ore 21.00. Per informazioni: Associazione Musica LiberaCell.:+39 340.0813203, E-mail: [email protected]   Read the full article
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hotellucciola · 3 years
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Solstizio di inverno 2020, all'Hotel Lucciola di Santo Stefano al Mare,c...
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biosemiotica · 3 years
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Lunedì 21 dicembre
Solstizio d'inverno 2020 (Emisfero boreale)
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koufax73 · 3 years
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Blindur: "Solstizio - Live Session" è il cortometraggio nell'Oasi WWF
Blindur: “Solstizio – Live Session” è il cortometraggio nell’Oasi WWF
Solstizio – Live Session è il cortometraggio di Blindur, interamente realizzato all’interno del bosco dell’Oasi WWF “Acqua delle vene”, per la regia di Valerio Casanova. La formazione guidata dal cantautore e produttore Massimo De Vita rilascia una nuova gemma in cui l’incontro di natura, musica e poesia, completano un anno instancabile, difficile, ma sicuramente speciale per la band. Il 2020,…
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corallorosso · 3 years
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Gesù non è nato il 25 dicembre. Non c’è traccia di alcuna data di nascita, negli scritti degli evangelisti, non si conosce neppure il mese esatto. E anche l’anno fu deciso diversi secoli dopo. Il 25 dicembre era la festa pagana del “Sol Invictus”, ovvero il solstizio d’inverno, festeggiato come simbolo della luce che torna a vincere sull’oscurità. Il 25 dicembre, secondo la tradizione, sono nati anche il dio egiziano Horus, quello indiano Virishna, Attis e pure Mitra. Evidentemente questa storia del solstizio piaceva un po’ a tutti. Lo stesso Papa Wojtyla dichiarò che, chiaramente, la data del 25 dicembre era puramente “convenzionale”. E noi, nel 2020, in un paese che vorrebbe dirsi civilizzato, stiamo assistendo a una polemica politica perché “Gesù non può nascere a mezzanotte”, visto che c’è una pandemia in corso e le chiese chiuderanno alle 22. Lo capite che abbiamo un problema, sì? Emiliano Rubbi
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vefa321 · 3 years
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13 dicembre 2020
Ogni giorno si fa luce all'alba del suo mattino.
Ma solo oggi cresce di quel tantino...
Di leggende e fantasia, questo dì si fa senza ombra di dubbio, il più chiaro messaggero di un illuminante pensiero.
Alla Santa Luce, ogni dì cresce di un salto di pulce.
Si fa fiamma ogni candela, si fa Sole ogni fievole raggio.
Buongiorno al giorno che si riaccende.
Prima del solstizio che verrà, quando il sole prima tramonterà, ed a sorgere tarderà.
Per questo giorno di Dicembre, freddo e velato al primo sguardo, carico di brina rugiada.
Che sulle spalle porterà il peso della luce di ogni festa.
Un omaggio dagli occhi all'infinito che dal mare porta al cielo.
Sul naufragare di ogni giorno e sull'ammarrare di ogni notte.
Santa Lucia, come una stella cometa, su ogni giorno lascia la scia.
Piccola Zattera in un mare in tempesta.
Tale una piccola fiammiferaia riaccende ogni speranza, nelle tarde ore si fa calda presenza.
Santa Lucia, al lume di una piccola bugia.
@vefa321
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scarlett-the-witch · 4 years
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Alle 13:31 del 22 settembre di oggi (ora italiana) finisce ufficialmente l'estate astronomica 2020 e inizia la stagione autunnale.
Solitamente l'autunno inizia il 23 settembre ma negli anni bisestili (come questo) si anticipa di un giorno.
L'equinozio rappresenta una condizione di simmetria, il momento intermedio tra il solstizio d'estate e quello d'inverno. Per i popoli antichi rappresentava il momento del raccolto. Autunno infatti, dal punto di vista etimologico vuol dire "abbondare, arricchire, aumentare".
Per salutare l'inizio del raccolto e della vendemmia era di buon auspicio oggi preparare un dolce (o una torta e/o crostata) fatta con le mele e la cannella oppure con le carote e la zucca.
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mediaviasetait · 3 years
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Cina, la battaglia per fermare la strage di cani al solstizio di Yulin
22/06/2021
Gli animalisti intercettano camion diretti al macello per il Festival inventato nel 2010. La risposta del governo di Pechino: «Una preferenza alimentare degli individui»
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Con il solstizio d’estate è tornato il Festival di Yulin. È assurdo usare un’espressione festosa per una strage: quella dei cani che vengono catturati, chiusi in gabbia e squartati per finire in pentola nella città cinese. Dopo anni di critiche sembrava che la sagra che a noi fa orrore dovesse essere proibita. Ma non è così. Nell’aprile del 2020 il ministero dell’Agricoltura di Pechino aveva annunciato un «riordino delle risorse alimentari». Il testo elencava il bestiame, dai maiali al pollame, che può essere allevato per finire nella catena alimentare; i cani (e i gatti) non erano inclusi. In realtà non erano mai stati inseriti nel «catalogo ministeriale degli animali da carne».
188 milioni di animali domesticiMa per la prima volta le autorità della Repubblica popolare cinese si erano interessate ai cani, osservando che «con il progresso della civiltà e le preoccupazioni della gente per la protezione della natura, i cani non sono più considerati soltanto animali domestici, ma compagni dell’uomo, come nel resto del mondo». Compagni dell’uomo (le statistiche dicono che nelle case dei cinesi ci sono circa 188 milioni di cani e gatti e che i padroni spendono 26 miliardi di euro all’anno per loro). Esclusi dall’allevamento a fini alimentari. Ma ancora soggetti a razzie per rifornire il mercato di Yulin e quelli di altre città.
Disidratati e terrorizzatiIeri gli attivisti di Humane Society International hanno fermato sull’autostrada che porta a Yulin, nella regione meridionale del Guangxi, un camion carico di cani. Ce n’erano 68, in condizioni sanitarie pietose, pigiati in gabbie, sfiniti dal viaggio, disidratati e terrorizzati. «Il loro comportamento ci ha fatto capire che si tratta di animali abituati al contatto con l’uomo, ci hanno messo la zampa tra le mani, dovevano essere stati rubati in giro per la Cina dai fornitori del Festival», ha riferito Liang Jia, di Humane Society International.
La risposta del governoPerché non è stato dato l’ordine di porre fine al Festival? La domanda è stata fatta a Pechino alla signora Hua Chunying, una dei portavoce del ministero degli Esteri cinese. Risposta: «Anzitutto non è una questione diplomatica. Comunque, il governo centrale ha appreso dalle autorità di Yulin che la gente del posto ha l’abitudine di mangiare i frutti del litchi e la carne di cane nei giorni del solstizio d’estate. Una preferenza alimentare degli individui. Non c’è alcuna celebrazione ufficiale, il governo locale non ha mai sostenuto né organizzato un cosiddetto Festival della carne di cane».
La strage del solstizio d’estate non è una antica tradizione cinese. I commercianti di Yulin hanno inventato la «festa» nel 2010, per richiamare turisti. Il consumo di carne di cane è ancora considerato «salutare» in gran parte dell’Asia: 30 milioni di animali vengono uccisi e mangiati ogni anno, dalla Corea alla Cambogia; i due terzi in Cina.
Fonte: corriere della sera
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tartagliaarte · 2 years
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Rinasce FMR, la mitica rivista d’arte fondata da Franco Maria Ricci. Ecco come sarà
Rinasce FMR, la mitica rivista d’arte fondata da Franco Maria Ricci. Ecco come sarà
LA MITOLOGICA RIVISTA, FONDATA NEL 1982 DALL’EDITORE E COLLEZIONISTA SCOMPARSO NEL 2020, DOPO ALTERNE VICENDE È STATA RIACQUISITA DALLA MOGLIE DI RICCI LAURA CASALIS, ALLA DIREZIONE EDITORIALE DEL NUOVO PROGETTO. IL NUMERO ZERO DELLA USCIRÀ A DICEMBRE, PER IL SOLSTIZIO D’INVERNO Franco Maria Ricci negli uffici della casa editrice a Milano. Credits: Mirco Braccini (dettaglio) È un ritorno atteso,…
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elettritv · 2 years
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🎥 #elettritv 💻📲 Danza Ionia e’ un brano per Chitarra Battente composto da Francesco Loccisano e pubblicato nel suo primo disco da solista “Battente Italiana” nel 2010, è stato riarrangiato per due chitarre battenti dallo stesso Loccisano insieme a Marcello De Carolis: “entrambi gli strumenti suonano da solisti in un dialogo intenso e variegato che prende ispirazione dai suoni mediorientali (mediterranei) e dal Mar Ionio, una danza tenuta dal terzinato incalzante dei delle due chitarre, passando da momenti di armonizzazione per poi virare verso risposte fitte e incalzanti.” Il brano (etichetta discografica Italy Sona di Giuseppe Marasco) ha anticipato l’uscita di “Venti”, il lavoro discografico del duo di chitarra battente formato da Francesco Loccisano e Marcello De Carolis. Si tratta di un disco unico nel suo genere che esprime tutte le potenzialità sonore ed evocative di uno strumento tradizionale del meridione, raccoglie il meglio di tre ultimi album, “Battente Italiana” (2010), “Mastrìa” (2013) e “Solstizio” (2017), un repertorio scelto accuratamente. Il titolo “Venti” fa riferimento ad un numero ricorrente, come spiega il duo: “una chitarra battente è dotata di 10 corde, quindi due chitarre battenti ne hanno 20. Riferendosi al 2020. L’importanza dei venti nella nostra penisola fa sì che il nostro territorio venga attraversato da una innumerevole quantità di ‘venti’ differenti.” Il brano “Danza Ionia”, così come tutto il disco, e’ stato prodotto da Stefano Simonetta “Mujura” (produttore bassista e collaboratore di Eugenio Bennato) a Focà in Calabria. Registrato presso “Arango Sonic Studio” di Mujura. Il mix e mastering sono a cura degli stessi Francesco Loccisano e Marcello De Carolis. #webtvmusicale #canalemusicale #underground #webtv #playlist #musicaoriginale #musica #sottosuolo #music #italia #valledeltevere #italy ]; ) ::\⚡/>> http://www.elettrisonanti.net/2021/10/23/danza-ionia-chitarra-battente-di-francesco-loccisano-e-marcello-de-carolis/ https://www.instagram.com/p/CVX1GnNq5tX/?utm_medium=tumblr
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markv8-blog · 3 years
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Ed eccoci al dodecamesiversario... anniversario che è meglio, di Racconti Malsani 🤯 Esattamente il 30 Luglio 2020 veniva pubblicato il primo improbabile racconto: "Il Solstizio di Pancrazio", chi mi segue sa di cosa parlo e probabilmente leggendo il titolo nell'immagine avrà già capito qualcosa 🧐 In "L'Equinozio di Pancrazio" ritroviamo il nostro prode astronauta Pancrazio Brunetti che l'ultima volta,nel primo racconto, si era fermato davanti al Sole ed era finito cosí, con il suo corpo che orbitava attorno alla stella ☀️ Questo racconto parte proprio da dove era finito "Il Solstizio di Pancrazio" 😱 In questa nuova avventura troverete altri personaggi dei primi 4/5 racconti, personaggi strani che io vedo un pó come le mascotte dei Racconti Malsani 💥 Vi suggerisco di leggere i primi racconti (luglio - agosto 2020) prima di leggere questo. 🎉Dopo tutta questa pappardella vi ringrazio per avermi seguito per tutto questo tempo e ovviamente ci si vede presto...Agosto sará da brrrividi 🥶 #raccontimalsani #raccontibrevi #anniversario #blog #writing #scrittoriemergenti #instaread #instawrite #bookstagram https://www.instagram.com/p/CR9VsBCqJcA/?utm_medium=tumblr
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livornopress · 3 years
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21 giugno 2021, solstizio d'estate tra scienza, astrologia, miti, tradizioni e leggende
Livorno 20 giugno 2021 Domani, 21 giugno sarà il solstizio d’estate 2021 Il significato astronomico del solstizio Così alle 5:31, ora italiana, si dà il via ufficialmente all’estate astronomia nell’emisfero boreale. Quest’anno l’estate inizia con un giorno di ritardo rispetto al 2020, invece del 20 giugno il momento del il solstizio d’estate si verificherà il 21 Si tratta del momento esatto in…
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