Tumgik
#stanca di combattere
fioreatestaingiu · 5 days
Text
Sono una buona amica. Ascolto sempre , sono leale, mantengo segreti e promesse, dò consigli, asciugo lacrime, faccio ridere, difendo e combatto.
Ho anche dei difetti ovviamente, ma ci sono sempre, per tutto e tutti. Sono sempre fottutamente qui, non importa cosa possa accadere, io ci sarò, fino alla fine. E guardatemi, sono a pezzi. Dò tanto, troppo e finisco in pezzi. Finisco sempre a dire “no, non ti preoccupare, passerà”.
Parlo con le persone e mi sembra di non sentire niente. Gli unici momenti in cui avrei davvero bisogno di una maledettissima persona accanto, di qualcuno che si prenda seriamente cura di me, non sento nessuno. Nessuno mi difende, nessuno mi dice anche solo uno stracazzo di “mi dispiace” che non sia per pena. Ci sono solo io e i miei cazzo di pensieri perché, giustamente, ognuno ha la propria vita. Funziona così. Ma io sono a pezzi e questo non riesco a perdonarmelo e a perdonarvelo. A parti inverse sarei pronta con la colla per rimettere ogni vostro pezzo al suo posto e io, invece, non ricevo nemmeno risposte ai messaggi. Sono mesi che vi dico “non ce la faccio più” eppure non è cambiato niente, non avete mosso un dito in più.
Sarà ora che vi salviate da soli, io getto la spugna.
14 notes · View notes
a-silent-bear · 3 months
Text
Oggi la vita mi sta stretta.
6 notes · View notes
badnotbad · 1 year
Text
Mi hai ferita
34 notes · View notes
nottipienediricordi · 2 years
Text
Pochi capiranno
il significato di queste parole,
quei pochi che ci sono passati
almeno una volta,
solitamente anime sensibili
profondamente empatiche,
escluse per essere diverse
da tutto ciò che è uguale,
pochi capiranno
il peso di sentirsi esclusi,
le parole che rimbombano,
le paure, le inadeguatezze,
che ti porti dietro a vita.
Pochi capiranno
il non vedersi mai abbastanza,
il sentirsi sempre di troppo,
l’aver paura del gruppo
invece di fare squadra.
Pochi capiranno
la paura dei posti affollati,
di stare sotto gli occhi di tutti,
di avere qualcosa fuori posto,
di essere tu fuori posto.
E sono quei pochi
che combattono tutt’ora
con le parole di ieri.
("cara te…amati")
145 notes · View notes
jadewestwood · 2 years
Text
Sono di nuovo triste e stanca.
1 note · View note
chaos-in-my-head · 5 months
Text
Stanca di combattere
0 notes
allecram-me · 4 days
Text
Andare a Berlino
Voi non capite, lo dico agli amici, mia madre, anche alla psicologa, adesso che ci sono tornata - ed è servito a convincerla a concedermi almeno un mese di appuntamenti. A volte la frase è tanto banale da riuscire ad arrivare al punto, un punto d’interruzione stanca, che ci dovrebbe vedere ricominciare. Voi continuamente mi sopravvalutate, pensate che quello che mi riesce è ciò che posso fare, ma vi sbagliate! Tutto quello che io faccio, anche esistere, è una deroga, sudore e lacrime, il prezzo di questa presunta naturalezza nel successo è la desolazione del mio paesaggio interiore, la depressione che non volete vedere. Però loro non lo vedono davvero, mentre la mia depressione e la violenza della mia direttrice morale mi portano a dimenticarlo, e allora anche io non capisco, non capisco che loro non mi proteggono perché proprio non lo sanno, mi pensano normale e mi fanno discorsi normali, in cui potrei essere chiunque, potrei fare quasi tutto. Non ci capiamo perché parliamo di due persone diverse.
L’altro ieri ho incontrato la professoressa tedesca, finalmente. Volevo discutere con lei del se fosse una buona idea andare lì in visiting, e lei mi ha risposto solo sul come e quando, e ondeggiava per esprimere la contentezza di avermi lì. Questa donna mi ha spezzato il cuore soltanto chiedendomi tu, tu cosa vuoi fare?, e mi è sembrato che nessuno me lo avesse chiesto mai questo. Non ce l’ho avuta una risposta per lei, ma mi è anche sembrato che mi potesse aiutare. Non vediamo cosa puoi fare per noi affinché ti conceda questa preziosa opportunità, ma come posso aiutarti ad avvicinarti ai tuoi obiettivi? Questo di sicuro non me lo avevano chiesto mai.
Quindi adesso cambio casa qui, spendo un quarto di tutto quello che possiedo per l’ennesima sistemazione, il trasloco e quello che ne consegue, ma nel frattempo vado a Berlino, da sola, a lavorare su quello che voglio, come se fossi una persona normale. Come se fossi semplicemente quella che gli altri vedono senza pagarne il prezzo. Come se avessi dei desideri di carriera, o di vita, o quel che è. Sarebbe proprio bello se avessero ragione. Nella confusione generale, poi, le catene che mi è stato comodo mettermi addosso già tirano un sacco ed il mio cane da guardia si lamenta e morde - non le conviene per niente, e sono troppo indipendente, sono sempre stata troppo ferma sulle suole delle scarpe, e allora attacca, ma gioca da sola. Anche questa, immagino, è una conseguenza di apparire quell’altra me. Sembro una capace di combattere, il ché è assolutamente indesiderabile, ma per essere stata messa in questa arena deve anche assolutamente esserci qualcosa di desiderabile in quella me.
Non ho ancora capito se a una di noi due piaccia davvero la libertà, ma so per certo che ne abbiamo bisogno.
7 notes · View notes
gregor-samsung · 3 months
Text
“ Il sabato, il mercato apre al pubblico alle nove. Questo vuol dire che i veri appassionati alle otto in punto sono già lì, in attesa. Ci si incontra in un bar proprio di fronte al mercato, tutti dotati di enormi zaini vuoti che si spera di riempire. Qualche saluto imbarazzato fra persone che si conoscono di vista da anni, di cui spesso si sanno nome e professione, ma con cui non si è mai davvero scambiato quattro chiacchiere. Si beve un caffè e ci si guarda sospettosi, soprattutto fra rivali con gli stessi gusti. È una specie di maledizione, qualunque sia l’argomento della tua ricerca ci sarà sempre qualcuno contro cui combattere. Anch’io, naturalmente, ho il mio antagonista. È un signore anziano, alto e sottile come un giunco. Avvizzito e scuro di carnagione come se fosse stato a seccare per anni al sole del deserto, vestito sempre con quello che a me sembra essere lo stesso lungo impermeabile chiaro, estate o inverno che sia. Insensibile al clima come i migliori cercatori di libri: che piova, nevichi o tiri vento, che si ghiacci o ci sia un’afa irrespirabile, lui è sempre lì. Ogni sabato alle otto. Si aggira fra i banchi con una leggera zoppia che usa come un’arma per dissimulare la sua ferocia. Pensi possa essere lento nel muoversi e, invece, appena qualcosa attrae la sua attenzione è capace di scalare degli enormi mucchi di libri con la stessa agilità di un ragazzino. Io ormai lo so, ma tra i neofiti la sua apparente fragilità fa molte vittime. Fragilità? Non sa cosa sia. È duro come il legno stagionato di cui sembra essere fatto. È resistente anche, il maledetto! Non si stanca mai, controlla con pignoleria ogni mucchio e non c’è sabato che a fine giornata non vada via con il suo zaino stracolmo di pesanti tomi. Ho sentito un libraio una volta chiamarlo professeur e un altro Henri. Professor Henri era, quindi, tutto quello che conoscevo del mio avversario, oltre al fatto che era temibile, un vero osso duro, che adora la botanica e la Rivoluzione francese. E che mi sta antipatico. Sembra avere un sesto senso per i libri di botanica. Si tuffa nei mucchi come una donnola dentro la tana di un coniglio e ne emerge sempre con qualcosa fra le mani. Quando ci si incrocia fra i cumuli, sembra sempre che mi osservi con uno sguardo dove si mescolano in parti uguali sufficienza e divertimento. Ci teniamo d’occhio da lontano e normalmente a inizio giornata ci dirigiamo ai poli opposti del mercato alla ricerca di mucchi appena scaricati guardandoci in cagnesco, con la speranza di trovare per primi qualcosa che possa suscitare l’interesse dell’altro. Una vitaccia, ve lo garantisco. “
Stefano Mancuso, La pianta del mondo, Laterza (collana i Robinson / Letture), 2022⁷, pp. 19-20.
9 notes · View notes
pioggiadifarfalle · 1 year
Text
Sono così stanca di dover combattere contro me stessa ogni giorno
41 notes · View notes
ninfaribelle · 9 months
Text
Tumblr media
E poi ci sono risvegli come questi…in cui piangi senza riuscire a fermarti, in cui fai cose sconclusionate, in cui tutto quello di cui hai paura si materializza con violenza. Piangi perché hai bisogno di amore, di carezze, di qualcuno che ti guardi negli occhi scostandoti i cappelli pensando che quelle rughe ti rendano più bella. Piangi perché senti che il tempo impietoso ti sta togliendo tanto…continua a farlo ogni giorno…e tu difendi con le unghie quella dolcezza che vorrebbe portarti via per renderti arida, sterile, ma la lotta si fa sempre più ardua e tu ti senti sempre più stanca di dover combattere una guerra che tanto non darà alcuna ricompensa. Piangi perché senti il silenzio farsi macigno e vorresti che qualcuno colmasse quel vuoto che senti dentro con le sue parole, ma non con le solite frasi di circostanza..no di quelle ne hai già sentite troppe, parole che ti facciano sorridere il cuore, parole che ti facciano sentire desiderata per quella che sei, parole che abbiano un significato.
E poi ci sono risvegli come questi…in cui ti senti maledettamente sola…
(Gilda)
24 notes · View notes
nonhovogliadiniente · 7 months
Text
sono così stanca
mi arrendo
non ho più voglia di niente e nessuno
non voglio più combattere contro il mondo e contro me stessa
9 notes · View notes
a-silent-bear · 9 months
Text
Solo voglia di piangere.
Solo voglia di sparire.
Solo voglia di non esistere più.
7 notes · View notes
badnotbad · 7 months
Text
Sei il mio “sometimes all I think about is you”
3 notes · View notes
petalididonna · 10 months
Text
Sono stanca di combattere contro me stessa!Notte a chi mi segue!
16 notes · View notes
aurozmp · 21 days
Text
sono stanca di colmare il vuoto e fare quella che non si arrende mai. sono stanca di combattere contro tutti e tutto. io conosco la mia paura, ho paura di me stessa, non mi guardo dentro perché non voglio vedere ciò che è rimasto. io sto scappando, ma l’unica cosa che dovrei fare è fermarmi perché non posso fuggire. almeno oggi non devo avere paura di piangere, di essere debole. almeno oggi mi devo fermare e abbracciarmi
6 notes · View notes
echeiononhosenso · 1 month
Text
Sono così stanca di combattere... E di combattermi...
5 notes · View notes