Tumgik
#tutto nella norma
catsloverword · 4 months
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Come ti senti oggi?
DISSOCIATA
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condividiamolavita · 2 years
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E poi ci sono io che vado a presentazioni di libri con ragazzi conosciuti due ore prima.
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ok allora nel giro di due giorni ho sognato che
1. il mio ex storico che non sento da 6+ mesi veniva a visitarmi a LONDRA senza preavviso o nulla questo weekend
2. la mia ex migliore amica storica si SCUSAVA per avermi trattato come mi ha trattato e mi diceva che ero bellissima
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Eccoci in un altra giornata di isolamento per me e non per la malata.
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Io e il mio fidanzato alle due di notte: Putin, i complottisti, la seconda guerra mondiale e le denunce per divulgazione di falsa informazione
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omarfor-orchestra · 5 months
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Ma è una vera fiction rai se non si urla allo scempio almeno una volta?
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writtenmemxries · 1 year
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Ho un esame domani e non ho ancora ripetuto il programma e mi sto cagando addosso e ho troppa ansia per mettermi a ripetere e secondo me non lo passo e voglio scappare in un altro paese per non pensarci più
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chiusadentrose · 2 years
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si voglio sapere com’è londra ma voglio soprattutto sapere come sono state loro e come si sono sentite e si io se me lo chiedessero lo farei un power point
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raffaeleitlodeo · 4 months
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Visto che molti giornali stanno riprendendo la campagna contro l'istruzione pubblica e per una scuola "meritocratica", bombardandoci quotidianamente con improbabili storie di fantomatici geni laureatisi a 15 anni solo grazie alla forza di volontà, vorrei riportare un breve aneddoto personale. Alcuni mesi fa sono stato accettato per un dottorato (PhD) in Relazioni Internazionali dall'Università di Cambridge. Il processo di selezione, più che meritocratico, mostra come le università più conosciute ("d'eccellenza", direbbero quei giornali) siano sempre più luoghi inaccessibili per chi non ha un privilegio di classe. Per potersi candidare sono necessari una serie di pre-requisiti ufficiali, come le certificazione linguistiche, e ufficiosi, (per esempio, è quasi impossibile essere presi senza aver fatto esperienze di studio all'estero). Tutte cose estremamente dispendiose a cui solo una minoranza può avere accesso. Uno studente che va in Erasmus, per esempio, riceve circa 300€ mensili come borsa di studio, una cifra con la quale in una grande città europea si può a malapena coprire il vitto. Tutto il resto è a spese proprie. Per non parlare di esperienze lavorative utili al curriculum ma sottopagate o non pagate affatto (l'ONU, per nominarne uno, offre tirocinii di 6 mesi a New York senza prevedere alcuna remunerazione). Chi viene da una condizione abbastanza agiata e si può permettere alcune di queste cose, con un po' di fortuna e un po' di bravura, può riuscire a venire accettato in un'università conosciuta e rinomata. Le disuguaglianze più rilevanti e i maggiori privilegi, però, non si mostrano durante il processo di selezione dei candidati, ma dentro l'università stessa. Molte delle "università d'eccellenza", infatti, non forniscono stipendio ai loro dottorandi/ricercatori e anzi chiedono loro un'ingentissima retta. Di fatto, i dottorandi (che nella pratica sono lavoratori dell'università) devono pagare per poter lavorare gratis in cambio della nomea dell'università. È vero che esistono alcune borse di studio, ma queste sono generalmente poche, spesso esterne all'università, e non di rado portano a una commisitione moralmente discutibile coi più variegati gruppi privati. Il loro criterio di assegnazione è infine generalmente opaco e spesso finiscono paradossalmente per essere vinte dagli studenti più benestanti e altolocati che meno ne necessiterebbero. Per ritornare alla mia esperienza personale, io non ho vinto borse di studio. L'Università di Cambridge ha stimato che per affrontare il dottorato, tra retta e costi di vita, avrei dovuto pagare di tasca mia 52 000€ l'anno, ossia più di 200 000€ per i quattro anni di studio/lavoro. Poiché non dispongo di tale cifra (e anche avendola, non la regalerei a un'università con un patrimonio di 20 miliardi di € che semplicemente non vuole pagare i suoi dottorandi) ho rifiutato l'offerta di dottorato. In futuro forse farò altre domande di dottorato, anche se in università con una maggiore attenzione alle condizioni dei suoi studenti/lavoratori. Tuttavia, questa esperienza pratica mi ha confermato alcune cose: che l'unico modello universitario veramente di eccellenza è quello pubblico, gratuito e accessibile a tutti, anche e soprattutto ai più svantaggiati. Che nel modello della fantomatica "università del merito", sempre più privatizzata e a pagamento, la norma non sarebbero gli scintillanti adolescenti geniali rallentati dalla burocrazia dell'istruzione pubblica (una minoranza statisticamente inesistente), bensì i ricchi ereditieri ed emiri che si possono permettere un diploma dal costo di una Maserati per fare bella figura in alta società. E che, in quel modello, cultura e istruzione non sarebbero degli straordinari fattori di emancipazione sociale e collettiva, quali dovrebbero essere, bensì puri e semplici strumenti di disuguaglianza, esclusione e oppressione. Alessandro Maffei, Facebook
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diceriadelluntore · 10 months
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Toccata e Fuga
La “repentinità dell’azione, senza alcuna insistenza nel toccamento”, da considerarsi “quasi uno sfioramento” non consente di “configurare l’intento libidinoso o di concupiscenza generalmente richiesto dalla norma penale”. Con il solito bolso uso aulico della lingua (che è per il potere il rifugio alla propria stupidità) un bidello è stato assolto dalla quinta sezione penale del Tribunale di Roma, secondo cui il palpeggiamento compiuto da quest'ultimo ad una studentessa nell’aprile del 2022 “non costituisce reato” dato che, per il tribunale, il palpeggiamento, è durato “tra i 5 e i 10 secondi”. Mi ha molto colpito questa sentenza, perchè quantifica la quantità necessaria di un’azione per essere considerata una molestia: come per esempio una suite d’albergo deve avere almeno due stanze altrimenti non può definirsi tale, qui la durata in secondi del gesto non può chiamarsi molestia. 
L’altro giorno un post di @oceanblueeurope (che taggo con il suo permesso) si lamentava del come la libertà personale di mostrarsi su Tumblr, soprattutto rispetto al proprio corpo, sia vista spesso come un esplicito invito a chiunque per soddisfare una sua concupiscenza, per dirla come gli esimi giudici. La totalità di questi chiunque sono maschi, di età variabile. Non è la sola che come post fissato in alto sulla bacheca ha questa sorta di avvertimento: non scambiate quello che mi piace fare per il fatto che mi piaccia farlo con uno qualsiasi di voi.
Sembra un concetto limpidissimo e facilissimo da capire. Ma noto che è prontamente disatteso. Tra l’altro, se una delle ragazze se ne lamenta, con tutti i buoni possibili motivi del caso, passa per stronza, nel migliore dei casi.
C’è una sostanziale differenza tra il criticare un’idea e la persona che la trasmette. In un posto come Tumblr, il non accettare una azione che non si condivide è semplicissimo, basta non seguire più il blog da cui questa idea scaturisce. D’altronde, @oceanblueeurope non chiede a nessun altro né di emularla né di fare il contrario, ha tutta la possibilità, nel limite che lei o le regole di questo posto impongono, di poterlo fare. La sua libertà di fatto non va a collidere con nessuna delle libertà altrui. 
Una delle subdole convergenze che il Web ha portato nei nostri tempi è una malcelata sessuofobia di genere: pure qui abbiamo tutti molto discusso del fatto che un capezzolo nudo, femminile ovviamente, sia censurato, un’argomentazione farabutta, storicamente errata e infamante di altri no, per il principio della libertà di espressione. Che, per un’idea totalmente anglosassone (e francamente stupidissima), può passare per parole dette o scritte ma non per rappresentazioni visive. Per cui, un paio di tette è molto più “pericoloso” che una citazione del Mein Kampf. Questo non fa altro che fissare la visione della nudità come univoca della sessualità, legata cioè alla condivisione del proprio piacere, e non come qualsiasi altro motivo (liberazione da vincoli, piena espressione di sé, momento di auto considerazione, perfino vanità, non è questo in discussione in questo mio post), che se ci pensiamo bene, è la stessa idea insita nella pornografia industriale, dove basta un sorriso per finire nudi in qualsiasi momento. 
Ogni volta che succede un femminicidio, che ricordo è un omicidio perpetrato ad una donna in quanto donna (per cui un delitto tra mafiose ha valore in quanto delitto di mafia e non di genere) si dice che è una questione di educazione. In questi giorni dove un abuso sessuale è al centro della cronaca, nel caso specifico comprendente anche altre questioni niente male (il potere politico, la delazione di genere, il passaggio tra il caso specifico e abitudini di chi, presumibilmente, ha subito un’aggressione) si parla spesso di educare i figli maschi al rispetto delle femmine. È del tutto comprensibile e necessario. Ma prima di questo, sarebbe necessario imparare ad ascoltare, o leggere nel caso che ho citato, e capire cosa chiede un’altra persona, e avere la dignità di perdere un secondo per chiedersi se è meglio essere sinceri, essere limitati e non esagerare, essere pertinenti e chiari. 
In sintesi, impariamo a rispettare gli altri, a non sentirci chiamati da spirito divino a commentare cosa fanno e come e a non pensare di vivere in un film porno.
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falcemartello · 10 months
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I Gambiamendi Glimaticiii...
P.S. Oggi 8 Luglio a Milano ci sono 30°, tutto nella norma per la stagione.
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Mi ritrovo a pensare a certa gente e chiedermi come stia quando a loro probabilmente non interessa neanche se io sia viva o morta
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chez-mimich · 5 months
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NON MI PIACE SINNER
Ogni tanto ci tocca scrivere dei post scomodi. Lo si fa per sfida, lo so fa perché ci sembra utile farlo, lo si fa per togliersi un sassolino da una scarpa. Magari lo si fa perché ci sta antipatico qualcuno. Io voglio scriverlo perché detesto il conformismo. Ieri la squadra italiana di tennis ha vinto l’ambita Coppa Davis. Mi risulta che il tennista Jannik Sinner abbia chiesto e ottenuto la residenza fiscale a Montecarlo. Ora è fin troppo facile pensare che lo abbia fatto per non pagare le tasse allo Stato italiano a causa di un regime fiscale meno vantaggioso. Liberissimo di farlo, lo hanno fatto in tanti (sportivi, attori, anche artisti). Nel frattempo le televisioni, i media e l’universo mondo celebra i fasti del tennis italiano. Tutto nella norma: i soliti fantocci televisivi ci invitano a gioire e ammoniscono, più o meno subdolamente, che chi non lo fa è un disfattista, un provocatore, o peggio, uno sfigato. Sono lieto di appartenere a una di queste categorie, come potrete facilmente immaginare. È persino inutile sottolineare che trovo questa scelta assolutamente diseducativa e non degna di chi voglia rappresentare la sua nazione in una manifestazione sportiva di alto livello. Il divismo e il nazionalismo sportivo, non possono prevalere sull’etica, soprattutto quando si tratta di campioni sportivi che, come si diceva un tempo, dovrebbero dare il “buon esempio”.
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occhirossi · 3 months
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aggiornamento vita:
va sempre tutto male (nella norma)
#me
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unbiviosicuro · 4 months
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uno dei miei due coinquilini ha la camera confinante con la mia e persino una porta che condividiamo dalla quale possiamo passare da una stanza all'altra. per questo motivo tutto ciò che accade nella sua stanza io lo percepisco, e viceversa, e c'è questa cosa singolare per cui mi sento come se stessi letteralmente accedendo anche a quella parte della sua vita dalla quale di norma si è esclusi. so esattamente a che ora va a dormire, se si addormenta guardando un film o quando si sveglia, in base al suo respiro. sento gli strappi del suo rotolo di carta igienica personale dopo un presumibile momento di intimità con sé stesso, le canzoni su cui il suo cervello si fissa, la velocità cui mangia, il modo in cui studia leggendo il tedesco ad alta voce parlando solo a tratti tra sé e sé in italiano, se pulisce la scrivania dalle briciole usando le mani, se fa su una canna, se apre o chiude la finestra, se sospira o sogghigna o si stiracchia e sono solo, unicamente, suoni. vedo sentendo
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sciatu · 6 months
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Ristorante nella Valle d'Agrò
Abbiamo deciso di fare un pranzo tra noi cugini e ci siamo ritrovati in un ristorante nella valle d’Agrò. Abbiamo ordinato un metro e mezzo di frittura e una lunghezza equivalente di focaccia nei quattro gusti canonici: tradizionale (scarola, pomodoro e formaggio), Norma (Melanzane e ricotta salata), con patate e con mortadella e crema di pistacchio. Ordinavamo le birre dello stretto due alla volta per averle sempre fredde. Mio cugino Ciccio, responsabile di una riserva naturale ci raccontava degli abitanti delle fattorie sparse sui monti della riserva. Ci diceva di una furbissima vecchietta che accumulava milioni di euro litigando con tutti i fornitori e dipendenti che non pagava mai. La vecchietta, una volta morta, lasciò tutto alla chiesa del paese ed ora i suoi fornitori e dipendenti vogliono pignorare la chiesa per avere indietro i soldi. Oppure ci raccontava di pastori dall’appetito immenso che facevano colazione con le costine di maiale, pane fresco e un vasetto di peperoni in salamoia. Usavano come bicchiere le bottiglie di plastica della coca cola a cui tagliavano la parte alta e che riempivano di vino. “ma bevevano un litro e mezzo di vino?” “ a pranzo e un altro litro e mezzo a cena… in famiglia, da novembre a marzo, consumavano più di mille e quattrocento litri di vino” “e una volta che finiva?” “passavano alla birra” Oppure ci raccontava di quel conoscente comune che ubbriaco cadde di notte sui binari del treno addormentandosi, così che il treno passando gli tagliò un braccio. “di netto?” “ di netto! E lui svegliandosi vide che dove c’era il braccio gli usciva sangue” “oh matritta bedda, … e che ha fatto?” “era vicino alla spiaggia e vedendo dei pescatori, è corso da loro portandosi dietro il braccio” “e loro?” “figurati se nella notte, nel buio della spiaggia ti vedi arrivare uno dall’aspetto spiritato che urlando, con il sangue che gli zampilla da un lato, stringeva nella mano sana il braccio tagliato … il pescatore appena lo ha visto uscire dal buio, è svenuto … e gli è toccato a lui prendersi cura del pescatore” Purtroppo Tumbrl ha limitato lo spazio per i testi, se no vi avrei raccontato altre storie di quelle che Ciccio, tra frittata di pesce e focaccia, ci ha detto.
We decided to have lunch with us cousins and we found ourselves in a restaurant in the Agrò valley. We ordered one and a half meters of fried food and an equivalent length of focaccia in the four canonical flavours: traditional (escarole, tomato and cheese), Norma (aubergine and salted ricotta), with potatoes and with mortadella and pistachio cream. We ordered the Strait beers two at a time so they would always be cold. My cousin Ciccio, manager of a nature reserve, told us about the inhabitants of the farms scattered across the mountains of the reserve. He told us about a very clever old lady who accumulated millions of euros by arguing with all the suppliers and employees who she never paid. Once the old lady died, she left everything to the town church and now her suppliers and employees want to foreclose on the church to get their money back. Or he would tell us about shepherds with immense appetites who had breakfast with pork ribs, fresh bread and a jar of pickled peppers. They used plastic Coca Cola bottles as glasses, cutting off the top and filling them with wine. “but did they drink a liter and a half of wine?” "yes, at lunch and another liter and a half at dinner… in the family, from November to March, they consumed more than one thousand four hundred liters of wine" “and once it was over?” “they switched to beer” Or he would tell us about that mutual acquaintance who fell asleep drunk on the train tracks at night, so that the passing train cut off his arm. “clearly?” “ definitely! And when he woke up he saw that where his arm was there was blood coming out." “oh matritta bedda, … and what did he do?” “He was near the beach and seeing some fishermen, he ran to them carrying his arm with him” “And them?” “Imagine if in the night, in the darkness of the beach, you see someone arriving with a haunted appearance who, screaming, with blood gushing from one side, was clutching his cut arm in his good hand… as soon as the fisherman saw him come out of the darkness, he fainted… and it was up to him to take care of the fisherman" Unfortunately Tumbrl has limited the space for texts, otherwise I would have told you other stories than those that Ciccio told us, between fish omelette and focaccia.
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