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#uomo di latta
raccontiniper18 · 3 months
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Prima esperienza lesbo
Visto il poco successo dell'esperienza omosessuale,abbiamo deciso di non scrivere il continuo che consisteva in un piccolo amplesso ma di scrivere della prima esperienza lesbo di lei.
Se siete lettori ''veterani'' del blog sapete che mi sono approcciato al mondo lesbo prima ancora di scoprire cosa fosse un orgasmo, si perchè mia sorella mi ha placato le mie prime voglie.
Eravamo rimasti al patto di doverci calmare almeno una volta a settimana le nostre voglie assieme, e raccontarci magari di esperienze vissute.
Ci raccontammo tutto, davvero tutto nei minimi dettagli e per raccontare tutto dovrei scrivere un libro, ma racconto la scena che mi fece impazzire più di tutto e ancora oggi a ricordarla mi fa bagnare come un adolescente, un lago.
Era periodo di influenza ed entrambe restammo a casa ammalate per 3 giorni, i primi 2 li trascorremmo a letto mezze morte, guardando delle serie sul pc per ammazzare il tempo ma eravamo talmente ammattite che non pensavamo al sesso, cosa che al terzo giorno lei mi sveglio, mi chiese come stessi e gli dissi che stavo meglio, allora mi sorrise e mi disse di seguirla.
Andò in camera dei miei (ovviamente vuota dato che loro erano a lavoro e noi due eravamo a casetta sole sole) apri un cassetto e tolse due o tre vestiti ed estrasse un piccolo cimelio, una scatoletta di latta grandicella si girò e rise ma io da povera innocente e credo ancora un po' influenzata non capii. Lo apri' stile affari tuoi, scavicchi ma non apra e dopo 1 minuto interminabile lo apri' del tutto e SORPRESAAAAAAAA quattro bei dildi di varie dimensioni, tre plug uno piccolissimo uno medio e uno cicciosissimo, e una cinghia che lei chiamò strapon e disse che papà molto probabilmente lo prendeva dietro da mamma.
Io esterrefatta e un po' stralunata rimasi male ''Ma come? papà è gay?''
Lei '' Nooooooooh, gli uomini alla prostata e piace tanto anche a loro prenderlo nel culetto''.
Io affermai ''Ma cosa, che schifo nel culetto, sai che dolore?''
Lei a sua volta ''Macchè,poi vediamo qualche pornino e vedi che piace ad entrambi''.
Lascio la scatoletta di latta sul letto dei miei e ci dirigemmo in camera nostra, e al pc cercò 2 porno ovviamente uno anal femminile e uno strapon.
La mia patata era bella eccitata e bagnata, più per la situazione che per la voglia di culo o di essere inchiappettata dato che il mio sederino era fatto solo per ''cacciare'' e non per ''entrare'' cose.
Glielo dissi ''Sorellina il mio culetto non è cosi' grosso e largo come quello della donnina e del uomo''
Lei rispose con un freddo ''Poi si allarga''
Io sempre più confusa le sorrisi, ma in cuor mio sapevo che il mio culo,non era cosi' e non mi stimolava minimamente nulla.
Ovviamente come detto ero ed eravamo verginelle entrambe e quindi ci divertivamo quasi ogni giorno con i nostri clito, sia reciprocamente che in solitaria. Le voglie c'erano e anche un sacco, sognavamo piselli che ci si infilavano dappertutto ma mai nel sederino, almeno io. Lei a quanto disse, lo desiderava anche dietro. CHE PORCA MIA SORELLA, CHE VACCA pensai.
Ma lo dissi ad alta voce e lei invece di arrabbiarsi, sorrise e annui , e disse certo come tutti,maschi femmine tutti hanno il culo e tutti ne traggono piacere, e anche tu vedrai, vieni in bagno zoccoletta.
(Non ci eravamo mai chiamate cosi' saranno i residui di influenza ma eravamo diventate un po' scurrili nel linguaggio e non lo eravamo mai state, ma in quella situazione a me piaceva e anche a lei).
Mi diressi in bagno mi spogliai ed entrai in doccia, lei mi segui' andò prima a fare pipi' e poi mi segui' entrò in doccia, non era la prima volta che ci lavavamo assieme quindi era ''normale'' solo che questa volta lei dopo essersi insaponata per bene le mani mi insaponò prima le tette e senza farmi fiatare scesce giù, torturò per 2 minuti buoni il mio clito. E quando stavo per venire mi sorprese e scivolò nel mio ano con un dito e subito me lo ficco dentro. O per la paura o per la sorpresa venni', e mi abbracciai a lei per la poca forza nelle gambe.
Dopo essermi ripresa, alzai lo sguardo e mi ''rialzai'' con il viso. Lei mi sorrise e disse ''Hai capito la porcellina, non entra niente nel mio culetto e invece sono entrate 2 dita.''
''Scemaaaaaaa, non entra niente ed era un dito'' le urlai a 2 cm dal viso.
Lei si morse il labbro e disse ''Guarda che sono due ce le ho ancora dentro di te, vedi?'' E fece su e giù nel mio sfintere ''Diooo non era ancora uscita e io al suo su e giù godevo'' Cazzo che mi piaceva altro che, altro che utilizzare quel buco per lo scopo principale. Serve, e dico SERVE anche a godere.
Senza pensare le dissi '' In genere quando godo mi da fastidio toccarmi nuovamente il clito,ma adesso sto impazzendo dal piacere vuoi che ti entri anche io nel tuo culetto? voglio sentire cosa si prova ad inculare''
Usciamo dalla doccia, mettiti lo strapon e inculami come se avessi il cazzo, ma non devi pensare che io sia io, ma che sia papà mettiamo una foto al pc e mi inculi ok?
Come potevo dire di no?????????
Al pc però non c'era un porno ma...
Continua.
Se vi è piaciuto fatecelo sapere in chat, ovviamente questo racconto non è come gli altri è più esplicito è molto più ''volgare'' non so se può piacere o meno. Aggiornateci vi aspettiamo in chat per discutere e magari raccontateci anche voi la vostra prima esperienza omo o lesbo.
Buona giornata e grazie per la lettura se siete arrivati qui'
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susieporta · 11 months
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"Abbiamo vissuto in una roulotte in cinque, fino a 14 anni. Avevamo un letto singolo per tre fratelli: a turno due di noi dormivano due notti sul pavimento, poi finalmente uno poteva dormire una notte nel letto. E così via per 14 anni".
Quella di Caleb Martin, del fratello gemello Cody (giocatore di Charlotte), e dell'altro fratello Raheem, è stata un'infanzia terribile. Cresciuti senza padre, devono tutto alla giovanissima madre che li ha cresciuti da sola lavorando ogni giorno dalle 2 di notte alle 4 del pomeriggio.
"Nostra madre molto spesso non cenava dicendo che non aveva fame. Abbiamo capito in seguito che era una scusa per dare più cibo a noi. Della mia infanzia ricordo le formiche nei barattoli di zucchero, gli scarafaggi in bagno, e le croci bianche date alle fiamme davanti alla nostra roulotte dal Ku Klux Klan che ci aveva presi di mira in quanto figli neri con una madre bianca. Ma grazie a nostra madre non davamo molto peso a queste cose e trascorrevamo i pomeriggi a giocare a basket: il nostro canestro era una lastra di latta recuperata da un vecchio secchio, a 13 anni abbiamo iniziato a giocare a basket così".
Questa è la storia del giocatore che stanotte ha dominato una gara 7 di finale di conference, e ha trascinato Miami alle Finals. Un canestro ricavato da un secchio, e una madre che li ha protetti da una vita infame, sono stati gli appigli a cui aggrapparsi per costruirsi un riscatto nella vita che nel suo caso ha significato costruirsi una carriera da giocatore di basket. Passando da un ottimo liceo, poi dal college ed infine approdando in NBA seppur dalla porta secondaria in quanto non scelto da nessuna squadra al draft.
Un percorso cestistico per nulla facile. Anzi. Due anni fa, dopo esser stato tagliato da Charlotte, è tornato a casa dalla madre. Una casa nuova, bella e accogliente che le ha regalato spendendo tutti i soldi del suo primo anno di guadagni in NBA. Si è rifugiato dalla persona più importante della sua vita perchè psicologicamente quel momento è stato per lui devastante: vedeva ormai terminata la sua carriera in NBA.
E in quel momento è arrivata un'altra persona a dargli un prezioso aiuto.
Caleb è un grande amico del rapper americano "J. Cole" il quale nel 2010 scrisse una canzone dedicando una strofa a Caron Butler: dal 2002 al 2016 per 14 stagioni ottimo giocatore NBA. Il caso vuole che dal 2020 Caron Butler sia l'assistente di Spoelstra sulla panchina degli Heat.
Nell'estate del 2021 J. Cole telefona a Caron per pregarlo di fare un provino al suo amico Caleb. Caleb era nella lista dei giocatori senza contratto che Miami avrebbe voluto visionare, ma Caron Butler ha raccontato che la telefonata di J. Cole l'ha talmente colpito che 3 giorni dopo Caleb Martin è stato convocato in Florida per un provino.
In quel provino Caleb ha convinto tutti: coach Spoelstra e Pat Riley compresi.
C'è qualcosa che va oltre i 26 punti e 10 rimbalzi col 70% al tiro di questa notte, o i 19.5 punti di media nell'intera serie contro Boston, o gli straordinari playoff che sta disputando Caleb Martin. Quel qualcosa è rappresentato dal suo vissuto e da ciò che l'ha formato come persona prima ancora che come giocatore.
Dietro al fenomeno Jimmy Butler, c'è un combattente nato come uomo copertina dell'impresa dei Miami Heat.
C'è un atleta che eleva le sue prestazioni dalla regular season ai playoff, quando oltre al talento servono carattere e attributi per fare la differenza.
C'è un ragazzo che questa notte, dopo aver trionfato sul parquet di Boston, è uscito dal campo, ha preso il cellulare, ha chiamato la madre e le ha detto semplicemente "grazie".
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io-pentesilea · 1 year
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(In te vivono due uomini.
Un po' come il dottor Jekyll e mr. Hyde.
In quel lontano pomeriggio di luglio del 2016 ho conosciuto Jekyll, un uomo che si professava anaffettivo, un uomo di latta senza un cuore, ma che in realtà un cuore ce l'aveva e come. Lo dimostrava in quel suo 'Amami', nelle parole e nei gesti gentili, nell'emozione che provava ascoltando una bella voce cantare una canzone, tale da strappargli persino una lacrima, nei racconti tanto intimi della sua vita privata. Lo dimostrava quando i suoi occhi brillavano vedendomi arrivare, nei suoi 'Manchi', 'Dovresti essere tu la mia priorità'.
E poi c'è Hyde, che lentamente e inesorabilmente ha preso il sopravvento.
Hyde che tradisce ripetutamente la moglie, e persino me, l'amante, che avrebbe potuto lasciare in qualsiasi istante senza conseguenze, scopando con altre due (due? Chissà, forse anche più) donne e tenendosi 'in caldo' una ragazzina innamorata perché 'Voglio rimanerci amico'. Chissà che amicizia ci può essere tra un ultracinquantenne che si avvia ai 60 e una ragazza che ha l'età del figlio...
Hyde delle mezze verità, delle diversamente verità. Hyde, arido, che 'Io non voto' ma strizza l'occhio a Meloni e Salvini; quasi disumano, che retwitta un pezzo di merda che scrive 'Il porto sicuro è a casa tua, no parti no muori', perché un problema così serio si risolve facendo morire la gente in mare.
Hyde che si lascia ammaliare da complottisti, novax, odiatori seriali, come un qualsiasi decerebrato e non come l'uomo razionale che era, che è. Hyde che non gode della mia stima e per il quale provo orrore.
Ma poi c'è Jekyll. È di lui che mi sono innamorata. E so che lui è lì, nascosto sotto questo cumulo di cattiveria, schiacciato, sepolto, ma vivo. Ricacciato indietro dal suo gelido alter ego, dalla sua perfidia e disumanità.
E so che potrei uccidere mr. Hyde, ma non posso uccidere il dottor Jekyll.
Barbara).
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superfuji · 2 years
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Figli di un nome migliore
di Melania Mazzucco
Il cognome è un privilegio. Un’anomalia che non tutte le culture riconoscono, e pure relativamente recente. Per secoli il cognome (peraltro sostantivo dall’etimologia dubbia: viene da “cum nomen”, con il nome, o da “cognoscere nomen”, nel senso di dare un segno di riconoscimento?) ce l’avevano solo gli aristocratici, i borghesi, gli illustri: le famiglie di oscura stirpe senza storia si accontentavano del patronimico, o del mestiere del capostipite. La maggior parte di noi porta, senza saperlo, quel blasone di latta — che ci rivela discendenti di artigiani e lavoratori. Siamo fabbri, molinari, sartori, ferrari. Siamo figli di un borgo, un villaggio, una città. E anche figli di nessuno — esposti, proietti, benedetti. È una peculiarità nostra (anche se non unicamente italiana): pare che abbiamo più cognomi di ogni altra nazione. Nei paesi scandinavi non esistevano cognomi, ma solo i nomi (in Islanda vige tuttora l’onomastica del genitore, maschile e femminile e da poco anche neutra). Nella nostra lingua la parola “matronimico” suonava allogena: quel concetto non era neanche pensabile. Per secoli, in questo universo dove regnava unica la genealogia maschile, solo alle principesse o alle nobili di casate sull’orlo dell’estinzione per mancanza di altri eredi capitava di poter tramandare (previa concessione che riconosceva l’eccezionalità del caso, con ciò evitando che diventasse norma) il cognome della propria madre. Per ragioni economiche, ereditarie, dinastiche — certo non sentimentali (come ci insegna Teresa Uzeda ne I Viceré  di De Roberto). Dare la vita e annullarsi in essa: la madre non aveva altro compito.
In italiano, il cognome è invariabile. L’immutabilità di questo attributo identitario (in alcune lingue, vive o morte, il latino, il russo, il cèco, si declina, ha il genere, in altre ancora il plurale) ha forse contribuito al ritardo con cui la Corte Costituzionale ha riconosciuto la rivoluzione sociale e culturale relativa alla donna che si è compiuta negli ultimi decenni del XX secolo. Non risarcisce un’ingiustizia — né potrebbe farlo — ma la termina. E soprattutto questa sentenza — giustamente festeggiata come storica — traghetta davvero le coppie e le famiglie italiane nel nuovo millennio. Questa legge — perché sarà legge, infine — ha un eccezionale significato pedagogico. In un paese come l’Italia nel quale quasi ogni giorno un uomo — marito, compagno, fidanzato, spesso padre — uccide la donna che dice di amare perché lei vuole lasciarlo, lo ha lasciato, o semplicemente non si considera sua proprietà, sancisce l’uguaglianza e la parità (morale, giuridica) nella coppia. Se un figlio ha due genitori — non è sempre così, ma è ancora il caso più comune — non sarà più un solo soggetto a veicolare il suo sangue e la sua storia — e in fondo il suo destino. Crescere col doppio cognome, sentirsi chiamare, a scuola e in palestra, anche col nome di lei, insegnerà al bambino o alla bambina che l’esistenza della madre non è subordinata, accessoria, ininfluente. Che ha lo stesso potere, gli stessi diritti, ma soprattutto lo stesso valore. Restituirà a lei — e a tutti i posteri — la centralità e la dignità fin qui negata. La mentalità cambia la legge, ma anche la legge cambia la mentalità. Mi piace pensare che fra vent’anni le ragazze e i ragazzi italiani cresciuti anche nel nome della madre saranno figli, e poi compagni, coniugi e cittadini, migliori.
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bored-dandy · 2 years
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“Io chiederò un cervello invece del cuore» disse lo Spaventapasseri «perché uno stupido non saprebbe che farsene di un cuore, anche se ne avesse uno”.
“Io prenderò il cuore» replicò l’ Uomo di Latta «perché l’intelligenza non rende una persona felice, e la felicità è la cosa più bella del mondo”.
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fard-rock-blog · 21 days
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Tin Woodman | Crystal Clear
Etichetta: RetroVox Records Tracce: 6 – Durata: 20:36 Genere: Indie Rock Sito: Facebook, Instagram, Bandcamp Voto: 7/10 Tin Woodman, nome mutuato da un personaggio del Mago di Oz (è quello che noi chiamiamo Uomo di latta) sono un duo che si spaccia per trio (includendo l’uomo di latta) formato da Simone Ferrari e Davide Chiari. La loro attività, iniziata discograficamente nel 2017 con l’EP Metal…
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scontomio · 5 months
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💣 Fossil Bracciale Da Uomo, Lunghezza Totale: 242 mm, Larghezza Id: 29 mm Bracciale In Acciaio Inossidabile Nero 🤑 a soli 32,00€ ➡️ https://www.scontomio.com/coupon/fossil-bracciale-da-uomo-lunghezza-totale-242-mm-larghezza-id-29-mm-bracciale-in-acciaio-inossidabile-nero/?feed_id=189839&_unique_id=656ca52160ea0&utm_source=Tumblr&utm_medium=social&utm_campaign=Poster&utm_term=Fossil%20Bracciale%20Da%20Uomo%2C%20Lunghezza%20Totale%3A%20242%20mm%2C%20Larghezza%20Id%3A%2029%20mm%20Bracciale%20In%20Acciaio%20Inossidabile%20Nero Questo bracciale da uomo Fossil in vera pelle nera è un accessorio di lusso che si adatta a qualsiasi situazione. La sua lunghezza è di 25 cm e presenta ornamenti in acciaio inossidabile, mentre la fibbia conferisce un tocco di stile classico. Il design semplice ed elegante lo rende adatto sia per l'abbigliamento casual che formale. Ideato per durare nel tempo, questo bracciale viene spedito con libretto di istruzioni e scatola di latta illustrata Fossil, il tutto progettato per mantenere intatte le sue qualità anche dopo anni d'uso. Si tratta dunque di un prodotto resistente, realizzato con materiali pregiati e curati nella fattura; perfetto come regalo o come segno distintivo del proprio stile personale. #coupon #fossil #bracciali #offerteamazon #scontomio
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lamilanomagazine · 8 months
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Milano, hashish e marijuana nascosti nel mobile di casa: nei guai un 41enne
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Milano, hashish e marijuana nascosti nel mobile di casa: nei guai un 41enne. Ieri, a Milano, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 41 anni, con precedenti, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Comasina, nell’ambito di un’attività volta al contrasto dello spaccio di sostante stupefacenti, hanno individuato un’abitazione quale probabile luogo in cui si spacciava droga. I poliziotti, individuato l’appartamento in via Fontanelli, hanno svolto un servizio di osservazione e controllo del territorio quando, poco dopo le 14.30 sono entrati nella casa dell’uomo, già arrestato per spaccio nel passato, per la perquisizione domiciliare: all’interno di un mobile hanno rinvenuto un panetto di hashish e una busta con grammi 18 di marijuana, oltre che un barattolo di latta contenente 1.600 euro e una busta con 6.400 euro. In un mobile nel corridoio, invece, in una busta per la spesa, vi erano altri 11 panetti di hashish e una busta chiusa ermeticamente con oltre mezzo chilo di marijuana. La droga è stata posta sotto sequestro e il 41enne è stato arrestato.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"C'era una volta un uomo di latta che disse: "Io voglio un cuore, perché il cervello non basta a farmi felice, e la felicità è la cosa più bella del mondo"."
Nella vita dei burattini - T.J. Klune
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seoul-italybts · 2 years
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[✎ TESTO ♫ ITA] Jack in the Box - J-Hope⠸ ❛ Safety Zone ❜⠸ 15.07.22
[✎ TESTO ♫ ITA]
J-HOPE ☻❒ Jack in the Box
08 ❛ Safety Zone ❜ / Zona di Sicurezza
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Prodotta da: Pdogg
Scritta da: j-hope, Pdogg
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Dov'è la mia zona di sicurezza?
Se qualcuno lo sa, me lo dica
Dov'è la mia zona di sicurezza?
Dannazione
Ho sacrificato i miei 20 anni
E sto vivendo quest'esistenza incommensurabile
Figura pubblica, quindi rispondo alle reazioni di chi guarda, ma
Dovrei piuttosto guardarmi dentro, e le grida si fanno sempre più
forti al mio orecchio
Il mondo cambia in fretta
E, a dispetto di quegli istanti (di fama), mi sento solo
Ne soffro, mi sembra di non avere amici
La mia vita è il mio nemico, mi sento vuoto*
Oh cielo!
* 적 significa "nemico" e 적적하다 vuol dire "sentirsi soli/svuotati"
Hobi fa uso di entrambe le accezioni, continuando con il tema della mancanza di amici/alleati e della solitudine, dal verso precedente, n.d.t.
Cerco di viverla per gradi, ma sono teso
Provo persino ad incoraggiarmi, gridando
"In bocca al lupo"
Nella bolla, sto al passo con i ritmi della città,
Incontro gente, ma
Come un'auto bloccata in un ingorgo stradale
Accuso colpi e vengo sballottato qui e là
Perché io non ce l'ho? Dove devo andare per trovarla?
Persino nei videogiochi, se ti guardi bene intorno, troverai
delle zone di sicurezza
Pesto i piedi dalla frustrazione
Sono come una Porsche di latta*
* 깡통/latta, scatola di latta: espressione gergale utilizzata
per indicare qualcosa di scadente. In abbinamento al brand
automobilistico, sta ad indicare che, sì, la sua vita sarà pure
come un'auto di lusso, ma fatta di componenti di bassa lega,
tutto fumo e niente arrosto, n.d.t.
Vorrei andare, ma dove trovo quella disposizione mentale?
Esisterà davvero un luogo simile, almeno nella mia mente?
Sicuramente anche io avrò avuto qualcuno come l'"albero generoso",*
pronto a donare
Ma allora dov'è il ceppo su cui sedersi un istante a riflettere, sostare?
* rif. al racconto illustrato "L'albero / The Giving Tree" (아낌없이 주는 나무/ L'albero che dona senza riserve), scritto da Shel Silverstein nel 1964. Controverso libro per bambini e ragazzi, parla del profondo legame tra un bambino ed un albero che, via via, diventa sempre più unilaterale, man mano che il bimbo cresce, diventa un uomo e si allontana dall'infanzia ed innocenza nel contesto naturale. Ciononostante, l'albero continua a donargli tutto se stesso: prima i frutti, poi i rami ed infine il tronco.
Quando il bambino, ormai anziano, torna dal suo amico arboreo, questi, spogliato di tutto, continua ad offrirsi senza riserve, mettendo a disposizione dell'amico il proprio ceppo su cui sedere, n.d.t.
Dov'è il raggio di luce che diventerà conforto nella mia oscurità?
È una casa serena o quel blu così distante, in lontananza?
Dov'è la mia zona di sicurezza?
A sinistra, a destra, sempre dritto?
Qual è la mia zona di sicurezza?
Questo posto? Quest'altro? O X?
* o X = non esiste, n.d.t.
Dov'è il raggio di luce che diventerà conforto nella mia oscurità?
È una casa serena o quel blu così distante, in lontananza?
Dov'è la mia zona di sicurezza?
A sinistra, a destra, sempre dritto?
Qual è la mia zona di sicurezza?
Questo posto? Quest'altro? O X?
Le grida di supporto di chi ha fiducia in me?
(Ma mi sentirò solo quando anche loro mi
volteranno le spalle)
Le persone che mi hanno guidato?
(Ma, a ben pensarci, sono spaventato)
Persino con i miei legami di sangue
Non posso sfogarmi liberamente, perché c'è sempre
questo senso di responsabilità
Ultimamente, preferisco gli animali alle persone
E per questo mi detesto
Mi sento come il tramonto sul punto di spegnersi
(Brilla e poi il buio)
Ho bisogno di una luce che sappia portar conforto alle
mie notti e alle mie albe
(Tutta per me)
Dov'è quel luogo?
Dov'è la mia zona verde, dove evitare ogni calamità?
Ma anche dovessi scegliere questo percorso,
Esisterà davvero? La mia zona di sicurezza?
Dov'è il raggio di luce che diventerà conforto nella mia oscurità?
È una casa serena o quel blu così distante, in lontananza?
Dov'è la mia zona di sicurezza?
A sinistra, a destra, sempre dritto? (x2)
Qual è la mia zona di sicurezza?
Questo posto? Quest'altro? O X?
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng: © BTS_Trans ; © doolsetbangtan ; © ColinSH3⠸
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Uomo di latta : Ora sono sicuro di avere un cuore... perché mi si sta spezzando.
Il mago di Oz
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io-pentesilea · 3 years
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I cuori sono fatti per essere infranti.
-Oscar Wilde
Perciò, caro uomo di latta, lascia stare il viaggio a Oz. Avere un cuore non conviene...
Buona serata.
Barbara
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graphicemotions · 5 years
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Alice: È impossibile... Il Cappellaio Matto: Solo se pensi che lo sia. Scappiamo Alice qui sono tutti normali .....Ti svelo un segreto: tutti i migliori sono matti.
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maledettadaunangelo · 7 years
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Ora sono sicuro di avere un cuore, perché mi si sta spezzando.
Il mago di Oz
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queerographies · 3 years
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[L'uomo di latta][Sarah Winman]
Più che un romanzo, L'uomo di latta è una fiaba incantata e struggente, fatta di ricordi. Una sorta di lunga emozionante lettera d'amore che ci parla dell'amicizia, della bellezza e del dolore: che ci parla, insomma, della vita.
Comincia tutto con un dipinto vinto a una riffa: quindici girasoli, appesi a una parete da una donna che crede nel fatto che gli uomini e i ragazzi siano capaci di cose bellissime. E poi ci sono due dodicenni, Ellis e Michael, che diventano amici inseparabili. Per un bel pezzo sono solo loro due. Gironzolano in bicicletta per le strade di Oxford, imparano a nuotare, scoprono poesie e schivano i…
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