Tumgik
#vecchio mosca
ds30below · 22 days
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shade_nightwalker's old fic finds
Crossposted from Dreamwidth with permission
Reclist post at ds-ficminers.
"Happy 30 Below history week!
I've been digging through the archived Hexwood sites, and found some more stories not available on AO3."
Mod addition: bear in mind that this is a masterlist, not a reclist, and some of the stories on it are very of their time. Due to its length and different tagging conventions (or lack thereof) at the time, I haven't been able to tag this post comprehensively.
Amber: I Dream of Bennie
Cheryl Barnes: Peaches and Creme
Katrina Bowen: Someone to Watch Over Me
Compass aka mnemosyne23: Solitude My Guide
Corrinne aka Cassandra Hope: Healing Love Home Life 2: The Neighbors Nicholas' Story Pancakes for Breakfast Teaching Mom the Computer
Miriam Elizabeth Cooper: A Drop of Golden Sun
Catalina Dudka: The Bet - or Baking Cookies with the Kitchen Challenged
Diana Leigh Edwards: A Mountain Crag Left
Kari Eissinger aka Cheezhed aka Dueser: A Cop, Two Mounties and A Baby Confessions Iraqi Dream I Wear The Uniform Jack's Day Possessive Obsessions (Obsessions 1) Rescued From The Ashes Road Trip To Hell (Obsessions 3) Slipping Through My Fingers (Obsessions 4) The Room Without A View Time To Heal (Obsessions 2) To The Death You Can Never go Back
elaine: Things Change
Ffand aka Harriet Vane: Two To To Victoria Returns
Sharon Gillson: Coming Home You Will Always Have Friends
Leslie Goodwin: Chicago Heat
Barbara Griffith: The Dreaming
Janet Horsman aka Janet Lawrence: Upheaval
maria jackson: I wanna kiss ya in Paris, Ben
Chris Lark: Let's Stay Engaged
Gilda Lily aka BradyGirl_12: Under the Christmas Tree
Marie-Andrée: Any Excuse to Burst into Song Be Strong for Me Not Easy Sometimes
Maya: Due North
mohairbear: Nosebleed
Silvia Mosca: Train of thoughts
Cate North: Fallen For All That's Lost If The Shoe Fits... Neige
Pollytiks: A Self-Contained Woman The Adventures of Margaret and Frannie The Adventures of Meg & Ben....oh, and Ray too, of course! The Button Casting Out Demons The Evidence For The Love Of Margaret A Luv Pome Snowblind Toggle Heart The Train
Karin Ransdell: Blessed Are the Peacemakers Golden Feather (Sequel to Meadows of Heaven) Meadows of Heaven We Ourselves The Week's Second Sunday
The Raven aka estellarose: Lucky Chance (A New Perspective 1) Savior Xenophobia (A New Perspective 2)
Diana Read: Afterbath
Caroline von Trott: An Ordinary Stake-out Realizations
Laura Trout aka mrs_fish: Dreams Really Do Come True
Alberta Skies: Conceived In An Igloo, Born In A Barn (complete!) Reality Found (complete!)
Dee Smith aka Wolfwalker: Bitter Winds Bitter Nights Bitter Sweet Bitter Thaw Bitter Pause Bitter Ground Bitter Dreams Twenty Four Hours Two Poems
Lee Sterling: The Victims No One Knows
Elizabeth Vecchio: Fool in Love
Shinz Wong: Going Home
unknown: Chicago Passage Dream Catcher Flowers for Ceila No Love Lost Story You Know How it is With Mounties...
Welmach: Independence Day On the Edge
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gregor-samsung · 30 days
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" 1999. La Nato inizia a violare i patti invitando e inglobando Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, anche se la Russia in ginocchio non rappresenta alcuna minaccia. Mosca protesta, ma non ha la forza di reagire. È la prima applicazione delle teorie dell’ex consigliere per la Sicurezza nazionale di Jimmy Carter, Zbigniew Brzezinski, e dei “neocon” della destra americana sull’esigenza di circondare, assediare, provocare e dissanguare la Russia costringendola a un riarmo sempre più costoso, a una reazione armata e a una definitiva sconfitta militare. La seconda mossa della Nato è attaccare il principale alleato dei russi in Europa: la Serbia di Slobodan Miloševic, bombardata per 11 settimane senza alcun mandato dell’Onu. Incredibilmente l’Occidente si schiera con i separatisti albanesi del Kosovo, in gran parte musulmani, che con il loro “esercito di liberazione” – la famigerata Uck – compiono da anni stragi e attentati terroristici contro la minoranza serba e vogliono staccarsi da Belgrado. Ma si finge di non vederli, mentre parte la propaganda Usa sulla “pulizia etnica” e le “fosse comuni” serbe, in parte vere (come quelle kosovare) e in parte inscenate dai Servizi americani per far fallire i negoziati di Rambouillet (Parigi). Così il 24 marzo la Nato, Italia inclusa, inizia a bombardare Belgrado e altri centri della Serbia e del Kosovo, anche e soprattutto su obiettivi civili. Bilancio di quei 78 giorni di attacchi ininterrotti: tra i 1.200 e i 2.500 morti, quasi tutti civili, e un fiume di profughi. Ma la Nato non la chiama guerra, bensì “operazione di ingerenza umanitaria”.
Eltsin telefona a Clinton: “È inaccettabile: è il primo segnale di cosa potrebbe accadere se la Nato arrivasse ai confini della Russia. Le fiamme della guerra potrebbero bruciare per tutta l’Europa”. Ma neppure stavolta ha la forza per reagire: è vecchio e malato, e le sue folli liberalizzazioni suggerite dal Fmi hanno messo la Russia in ginocchio. Però Eltsin scatena la seconda guerra in Cecenia contro i ribelli separatisti e islamisti. Poi nomina premier il direttore del Servizio segreto Fsb (l’ex Kgb), Vladimir Putin, che a fine anno lo sostituirà anche come presidente. E in dieci anni riconquisterà la Cecenia con massacri, devastazioni indicibili e decine di migliaia di morti su entrambi i fronti. Intanto avvierà il riscatto economico e strategico della Russia, ma a prezzo di un regime sempre più autoritario e repressivo. "
Marco Travaglio, Scemi di Guerra. La tragedia dell’Ucraina, la farsa dell’Italia. Un Paese pacifista preso in ostaggio dai NoPax, PaperFIRST (Il Fatto Quotidiano), febbraio 2023¹ [Libro elettronico].
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Fine
Sono io, vecchio Padre dagli Occhidipesce che procreò l’oceano, il verme al mio orecchio, il serpente che si avvolge intorno a un albero,
siedo nella mente della quercia e mi nascondo nella rosa, so se qualcuno si sveglia, nessuno tranne la mia morte,
venite a me corpi, venite a me predizioni, venite tutti profetizzanti, venite spiriti e visioni,
io ricevo tutti, morirò di cancro, entro nella bara per sempre, chiudo gli occhi, scompaio,
cado su me stesso nella neve d’inverno, rotolo in una grande ruota nella pioggia, guardo le convulsioni di quelli che scopano
la macchina stride, le furie gemono la loro musica di basso, la memoria svanisce nel cervello, gli uomini imitano i cani,
io godo nella pancia di una donna, gioventù che tende i seni e le cosce al sesso, l’uccello ritto in avanti
a gettare il suo seme sulle labbra di Yin la danza di bestie nel Siam, cantano l’opera a Mosca,
i miei ragazzi vanno in calore al crepuscolo sui gradini, io entro a New York, suono il mio jazz su un Clavicembalo di Chicago,
L’amore che mi ha creato lo riconduco alla mia Origine senza perdita, galleggio sopra chi vomita
esaltato dalla mia immortalità, esaltato da questa eternità che gioco ai dadi e seppellisco,
vieni Poeta taci mangia la mia parola, e assaggia la mia bocca nel tuo orecchio.
Allen Ginsberg, Tr. Fernanda Pivano, New York, 1960
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pensierispettinati · 1 year
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Io, più divento vecchio, più mi sembra di capire Venička, il protagonista di Mosca Petuški, di Venedikt Erofeev, quando dice: «Io, se voglio capire, trovo posto per tutti. Io non ho una testa, ho una casa di tolleranza».
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bicheco · 3 months
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Siamo in buone mani
Ai fan dell’elezione diretta del premier, segnaliamo il caso di Biden, affetto da una galoppante demenza senile che nessuno osa chiamare col suo nome per non favorire Trump. Appena Joe dà i numeri, cioè sempre, tutti parlano di gaffe. Ma c’è una bella differenza tra un gaffeur e un rimbambito. Per anni, da senatore e da vicepresidente, Biden seminò gaffe per il mondo. Definì Obama “il primo afro-americano di tendenza, parla bene, sveglio, pulito e bello”. Chiese un minuto di silenzio per la madre del premier irlandese che aveva appena perso il padre. Intimò a un senatore in sedia a rotelle: “Alzati, così ti vedono”. E così via. Poi si candidò alla Casa Bianca e iniziò a vedere cose mai avvenute e viceversa. Strinse la mano a un fantasma. S’inventò di aver assistito al crollo delle torri a Ground Zero. Svelò che “la Thatcher è seriamente preoccupata per Trump” (era la May: la Thatcher è morta nel 2013). Annunciò “l’Armageddon da Mosca”: un lancio di atomiche mai neppure pensato da Putin. Invocò il “cambio di regime in Russia”: subito smentito dai portavoce, come quando rivelò di avere il cancro (era un tumore alla pelle rimosso prima che fosse eletto). In un discorso in tv lesse la nota del suo staff: “Fine della citazione, ripeti la riga”. Disse che “la guerra russo-ucraina non si risolve finché l’Ucraina non si ritira” e “Putin sta perdendo la guerra in Iraq”. Ricevendo Modi, si pose la mano sul cuore all’inno indiano. Evocò un “patto sacro” con Taiwan che imporrebbe agli Usa di intervenire in caso di invasione cinese (e per fortuna non esiste). Non riuscendo a dire Hamas, l’ha appena chiamata “l’opposizione”. E ha narrato un incontro nel 2021 “col presidente tedesco Mitterrand” (francese, morto nel ‘96).
Un tempo lo stato di salute dei candidati Usa era un fatto pubblico e cruciale: il vecchio McCain, sfidando Obama, dovette esibire le cartelle cliniche. Ora, per paura di Trump, si finge di non sapere che Biden è fuori di testa e nessuno domanda chi comanda al posto suo. Ma è la questione più importante della politica mondiale. Nel marzo 2022 Putin e Zelensky si accordarono per il cessate il fuoco, poi arrivò il veto di Johnson e Biden che condannò a morte 500 mila fra ucraini e russi. Il 16 novembre 2022 il capo degli Stati maggiori Usa, generale Mark Milley, sentenziò: “Ci sono poche possibilità che i russi siano cacciati dall’Ucraina: l’inverno è una buona finestra per negoziare la pace”. Ma la Casa Bianca lo ignorò e spinse Zelensky alla controffensiva di primavera del 2023: altre 100 mila vittime ucraine e zero risultati. Chi prese quelle decisioni criminali al posto del rimbambito? Qualcuno che non è stato eletto e che, se Biden fosse rieletto, continuerebbe a far danni nel mondo e a restare impunito.
Marco Travaglio
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matapetre · 1 year
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Gli Stati Uniti schierano in Europa, in Islanda per la precisione, l'aereo dell'apocalisse...
(conosciuto anche come aereo del giorno del giudizio).
Il Mercury E-6B è infatti giunto ieri nell'isola a nord del vecchio continente nell'ambito di «un'operazione nell'area di responsabilità del comando delle Forze Armate statunitensi in Europa», secondo un tweet pubblicato dall'US European Command. L'equipaggio ha incontrato l'ambasciatore statunitense in Islanda Kerrin Patman e altri leader diplomatici e militari. Ma cos'è il Mercury E-6B e cosa rappresenta per la guerra in Ucraina?
Che messaggio invia a Mosca?
Lo sbarco in Europa di questo mostro dei cieli, con tutte le sue caratteristiche (è progettato per controllare le Forze Armate in caso di una guerra nucleare), potrebbe essere letto come una mossa preventiva degli Stati Uniti in caso di degenerazione della situazione, con una conseguente escalation nucleare provocata dalla Russia di Putin.
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Che ..succederà ❓
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der-papero · 1 year
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I want to let you know that your L2 unit will not be impacted as a result of this. As I am bringing you this message of relief, I ask you to be sensitive about this information out of respect for our colleagues in affected areas.
Quando ho letto questo paragrafo nell'email, mi è venuta in mente una scena dei tempi dell'Uni.
Viaggio verso Napoli con autobus che parte da Capua.
Prima dell'ingresso al casello di Caserta Nord, sale un tizio, si aggira tra i posti, quando nota un vecchio conoscente, con uno sguardo perso verso il finestrino, e gli zompa addosso, urlando e toccando dovunque, perché noi campani urliamo, tocchiamo e tocchiamo alla grande, cosa che adoro.
UEEEEE PASCAAAAA, COMM STAJEEEE???? AZZ, COMM STAJE BELL, GUARD CCA'!!! TE FATT 'E SORD, EH???? MANNAGGIE A TE, CHE T'ANNA 'MPENN'R!!! A QUANTA TIEMP NUN CE VERIMM!
E lui, con la stessa flemma di Robocop quando dice vivo o morto, tu verrai con me, ruota la testa verso il nostro eroe superfelice ed esclama
A'JER S'ANNA FUTTUT 'A MACHIN
Cala un silenzio che non vi dico, un imbarazzo che si tagliava col macete, non si è sentita più volare una mosca fino alla Stazione a Piazza Garibaldi, in 50 minuti di viaggio.
Ecco, non so perché, ma la mia mente ha ipotizzato un possibile incontro tra un tedesco licenziato e uno non alla stessa stregua.
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abr · 2 years
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La scorsa settimana, l’agenzia Ansa riportava che (...) Enel ha definitivamente abbandonato la Russia, vendendo i propri assets a Lukoil e Gazprom in seno a un’operazione da 137 milioni di euro. Apparentemente, una mossa coerente con il regime sanzionatorio e con il nuovo corso di affrancamento energetico (...) da Mosca. Ma con un particolare. La chiusura dell’accordo è stata resa possibile da una deroga al decreto che vieta la vendita di qualsiasi asset russo da parte di soggetti stranieri. Di più. La deroga in questione sarebbe stata decisa da Vladimir Putin in persona. (...)
(Q)uesto apre qualche interrogativo (...) su quali eventuali canali diplomatici e di moral suasion la abbiano resa possibile. Casualmente, nel giorno in cui emergeva la necessità di (...) Enel (...) Silvio Berlusconi pare colto da incontinenza verbale (e) conferma un suo riavvicinamento nei rapporti personali con Vladimir Putin (...).
Al netto delle smentite di rito, (...) dobbiamo davvero archiviare la strana coincidenza fra (l'operazione benedetta da Mosca) e l’outing del Cavaliere alla categoria della casualità fortuita? Oppure l’orgoglio ferito del vecchio leone lo ha spinto ad andare oltre, svelando quello che è ormai un segreto di Pulcinella. Cioè che i principali Governi europei – Germania e Francia in testa – hanno riallacciato un segreto, silenzioso e informale filo diretto con le controparti russe da settimane? E che nel caso dell’Italia, questa diplomazia parallela graviti magari attorno al Cavaliere?
A Berlino nessuno lo ammette, ma dietro alla decisione di riattivare fino alla prossima primavera le centrali nucleari, ottenendo il via libera convinto dei Verdi, non c’è stata la benedizione dell’atomo di ultima generazione di Greta Thunberg, ma il ritorno in campo, chiaramente dietro le quinte, di Angela Merkel. La quale starebbe dando vita a una sorta di moral suasion silenziosa e discreta con Mosca, potendo godere di una sponda bipartisan di primissimo livello come Gerard Schroeder, suo predecessore e poi nel Consiglio di amministrazione di Rosneft. E non pensiate che la cosa piaccia a tutti nel Governo, così come nel sottogoverno tedesco. (...)
E vogliamo parlare della Francia? Non contenta dell’accusa frontale senza precedenti di Brune Le Maire contro l’atteggiamento speculativo di Washington nei confronti degli alleati, a cui vende il gas LNG a un prezzo quadruplo rispetto a quello pagato dalle aziende statunitensi, l’altro giorno Emmanuel Macron ha stupito tutti affermando che, se anche la Russia utilizzasse ordigni atomici nel conflitto con l’Ucraina, Parigi non reagirebbe in base alla dottrina della deterrenza. (...)
Insomma, la realpolitik sta tornando in grande stile. Ancorché in modalità sotterranea. Sicuramente saranno tutte coincidenza, ma attenzione a derubricare troppo in fretta le parole di Silvio Berlusconi su Vladimir Putin a pura mitomania senile. Il Cavaliere ha infatti un unico modo per rubare la scena ai due ex delfini divenuti squali del nascente Governo: una nuova Pratica di Mare, sotterranea e informale, che porti alla pace fra Russia e Ucraina. O, quantomeno, alla tregua e a un negoziato. Di fatto, un lasciapassare per i libri di Storia. E il suo ego sta fremendo.
via https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-se-francia-e-germania-sono-gia-oltre-berlusconi-sulla-russia/2425219/
Il tutto con buona pace dei criceti cretini che abberlushconi uh uh uh ih ih ih , coincidenti con gli euroinomani senza se e ma mentre l'europa vera alle loro spalle non fa (price cap) e disfa, poveri succhiacxx Libberal Dems. che "se non sei con Biden ooops con la sua lavanderia Ucragna allora stai con Putin", "le sanzioni funzionano", "la guerra è già vinta".
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pettirosso1959 · 11 months
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BAKHMUT È CADUTA!
Il buff-1 di Kiew (lo digito alla tedesca, così evitiamo polemiche) doveva scatenare l'offensiva finale, quella tosta della serie "glielafacciovedere IO ad Apputin!" a maggio.
Maggio è passato.
E il suonatore di piano con il pizello ha perso anche Bakhmut/Artyomvsk. Non ci sarà nemmeno una offensiva a Giugno, se è per questo. Perché non c'è più un esercito ucraino degno di questo nome, viene mantenuta in vita l'apparenza grazie a "iniezioni" di volontari.
Questa guerra non è nell'interesse dell'Europa (e come Europa intendo il Vecchio Continente, non quel consesso di puttane e criminali che siede a Strasburgo e Bruxelles).
Questa guerra non è nell'interesse degli Stati Uniti.
Questa guerra non è nemmeno nell'interesse della Russia o dell'Ucraina.
E dell'Italia, che doveva tirarsene fuori ed essere pedina mediatrice.
Sopratutto: questa, come quasi tutte le guerre, era evitabile, non sarebbe MAI dovuta iniziare, se l'Europa e la NATO avessero firmato gli accordi di Minsk non per prendere tempo (come ha ammesso alla BBC la Merkel) ed armare l'Ucraina, ma per finalmente dare la meritata dignità ai russofoni d'Ucraina.
Ma i cittadini d'Europa non contano nulla: le elites hanno le loro ragioni, sorde ai popoli che governano. I Britannici ricercano la vendetta contro i Russi, colpevoli di aver assassinato Nicola II, imparentato con la monarchia Windsor (o dovrei dire Sachsen-Gotha-Coburg?), e la UE vede un'ottima occasione per perseguire l'Agenda 2030 (basta leggere i giornali tedeschi e le deliranti dichiarazioni dei due Verdi che sono ai dicasteri chiave, Esteri ed Economia, del governo Federale.
I cittadini americani non contano nulla: La guerra è un tentativo di coprire le malefatte della presidenza Obama prima e quella di Biden poi. Specialmente quest'ultimo ha lucrato, tramite il figlio, pescando a mani basse da aziende statali ucraine, riempiendo le sue tasche e quelle del DNC, il "partito democratico" americano. Quale miglior tappeto dove nascondere la sporcizia degli affari di Biden che una guerra, nel patetico tentativo di far dimenticare, in nome del patriottismo, le porcate commesse da Vicepresidente prima e da Presidente poi? Solo che gli Americani, dopo tre anni di bugie e di diritti erosi, non sono convinto che si stringeranno attorno a PedoJoe. Hanno altre preoccupazioni.
I Russi e gli Ucraini ne avrebbero fatto volentieri a meno: sono due paesi dove le storie reciproche si incrociano e sovrappongono, come i vecchi torti (russi) ai nuovi (ucraini). La Russia, se riuscirà a spuntarla, potrebbe inaugurare un ordine mondiale diverso. L'Ucraina, invece, non ha nessuna speranza, tra povertà (era già uno dei paesi più poveri d'Europa), corruzione, le mire territoriali russe (Ucraina dell'est) e quelle polacche (Ucraina dell'ovest).
L'italia? È una mosca cocchiera. Perché esistono interessi privatissimi e nessuno pubblico. Gli italiani non vogliono avere niente a che fare con l'Ucraina e la guerra (tranne i soliti idioti, faziosi e ciechi, che non capiscono che non c'è nulla da difendere né nel sistema NATO né nel sistema UE e che sarebbe ora di allontanarsene prima che crolli tutto rimanendo sotto le macerie). I governi, invece, anche se frutto di elezioni (in italia NON si possono eleggere governi, si nominano, leggetevela la Costipazione ogni tanto...) rappresentano solo se stessi e interessi altri. Perché il sistema è talmente corrotto e manca così tanto una identità ed un popolo (Clemens von Metternich aveva ragione, purtroppo...) che chi è al potere non sa quanto durerà la cuccagna. Per cui fa scorta di favori a terzi per il giorno in cui la politica lo scalzerà dalle poltrone (v. Di Maio, che ha raccolto il premio per aver fatto eleggere dai suoi la von der Leyen).
L'italia, se proprio la si vuole unita, è per sua natura federale. Cattaneo l'aveva capito. I Savoia prima e i Comunisti poi, invece, no.
E non lo capiscono nemmeno gli italiani, un popolo che festeggia il 25 aprile una falsità storica e militare e che la parola LIBERTÀ non sa nemmeno compitarla.
Intanto Bakhmut/Artyomoovsk è caduta, perno sul fianco della ben più importante Kramatorsk. I Russi avanzano, piano ma inesorabilmente.
E noi (alluvione Emilia-Romagna docet, ma anche gli abbracci sgangherati al suonatore di piano con il pizello da parte della nostra presidenta del Consiglio) continuiamo ad essere governati da chi si fa i cazzi suoi, con effetti disastrosi.
Paolo Ortenzi.
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crazy-so-na-sega · 11 months
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"Zitto tu. Te lo ricordi com'è che sei arrivato qui dal treno? L'Ucraina era messa come te, nel 1930. L'ortica mangiavamo, la terra....Ci portavano via il grano, tutto quanto fino all'ultimo chicco. Ci ho perso mio marito, io, sono stata male come un cane. Gonfia gonfia, senza voce, non camminavo manco." Semënov si stupì che la vecchia Christja avesse patito la fame quanto lui. Fame ed epidemie gli sembravano inermi di fronte alla padrona di quell'izba accogliente. "Ma eravate kulaki?" le chiese. "Ma che kulaki! Sono morti tutti, qui, peggio che in guerra". "Sei nato in campagna tu?" gli chiese il vecchio. "No" rispose Semënov. "Sono di Mosca. E anche mio padre è nato a Mosca". "Ah, ecco" si vantò allora l'altro. "Tu che sei di città, se capitavi qui durante la collettivizzazione ci lasciavi la pelle, morivi subito. Sai perché sono ancora vivo, io? Perché capisco la natura. Ghiande, foglie di tiglio, ortica, bietolone, hai presente? Spariti in un attimo. Io, invece, conosco cinquantasei piante commestibili. E sono ancora qui. Era appena arrivata la primavera, non c'era neanche una fogliolina, ma io cavavo le radici. Conosco tutto, io, mio caro: radici, cortecce, fiori, ogni filo d'erba. Mucche, pecore, cavalli, chi pare a te, morivano tutti di fame, ma io no: sono un erbivoro migliore di loro". "Sei di Mosca?" chiese lentamente Christja. "Non lo sapevo". Il vicino uscì, Semënov andò a dormire e Christja restò seduta a fissare la finestra nera della notte. Quell'anno il raccolto era stato buono. Il grano era un muro compatto, alto, al suo Vasilij gli arrivava alle spalle e anche più su della testa. Sul villaggio incombeva un lungo gemito sommesso; scheletri ambulanti, i bambini strisciavano per terra, piagnucolando appena; gli uomini, con le gambe gonfie d'acqua, vagavano per le aie, sfiniti e senza fiato per la fame. Le donne andavano in cerca di qualcosa da bollire per il pranzo. Ortiche, ghiande, foglie di tiglio, zoccoli, ossa, corna, pezzi di vello non lavorato: avevano già cotto e mangiato tutto...E intanto i ragazzi venuti dalla città passavano per le aie, accanto a morti e morenti, aprivano le cantine, scavavano nelle stalle e infilzavano sbarre di ferro nella terra per scovare e portare via il grano dei kulaki. Vasilij Čunjak si spense, smise di respirare nell'afa di un giorno d'estate. In quello stesso momento in casa sua entrarono i ragazzi venuti dalla città, e uno con gli occhi azzurri che parlava proprio come Semënov si avvicinò al defunto e disse: "Ostinati, i kulaki! Piuttosto crepano!". Christja sospirò, si fece il segno della croce e andò a dormire.
Vasilij Grossman -Vita e destino
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a volte l'odio si capisce.
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ivanvolkovroleplay · 1 year
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Ivan Volkov soprannominato Ivan VII (18 maggio 1976) è l'imperatore (zar) della Russia e in precedenza era oppositore del presidente russo Vladimir Putin, un politico,ex agente di sicurezza del FSB.
È attualmente sposato Aleksandra Ivanova
Breve biografia
Ivan Volkov nasce il 18 maggio 1976 a San Pietroburgo in precedenza città chiamata Leningrado nell'impero sovietico da parte di una famiglia russa.
Nel 1996, all'età di 20 anni si recluta come agente di sicurezza presso l'agenzia russa del FSB che aveva sostituito il KGB dopo la caduta dell'impero sovietico e si sposa con Aleksandra Ivanova.
Nel 2011, Ivan diserta dal FSB e partecipa alla protesta governativa contro il presidente russo Vladimir Putin.
Nel 2023, Ivan critica Putin per aver invaso l'Ucraina e fece promesse alle opposizioni di Putin che cercherà un modo di fare pace con l'Ucraina e con gli Stati Uniti.
Il 3 aprile, Ivan tramite la ribellione russa rovesciò il presidente russo Vladimir Putin e mette fine il communismo russo causato dagli ebrei sovietici e divenne imperatore (zar) della Russia con il soprannome Ivan VII, egli permisse le basi militari del nuovo Sacro Romano Impero attraverso il nuovo imperatore tedesco Heinrich Ludwig e inviò l'esercito Imperiale in Siria per aiutare i ribelli sunniti di Free Syrian Army.
Nello stesso giorno rese San Pietroburgo e Mosca come le due uniche due capitali della Russia.
Il 4 aprile, Ivan VII fece scatenare i progroms contro gli ebrei russi che avevano minacciato di distruggere l'Europa e il cristianesimo attraverso le armi nucleari e i terroristi, fece risparmiare soltanto gli ebrei neutrali e che non credono in nessun messia ebreo.
Il 7 aprile, Ivan riuscì ad uccidere in tutto 510,000 terroristi ebrei di nazionalità tedesca,russa e italiana che supportavano l'anticristo e il suo esercito, risparmiò soltanto 200 ebrei: 100 si convertono al cristianesimo ortodosso e 100 iniziarono a seguire il vecchio testamento biblico e parlare in russo e in aramaico.
Significato del nome:
Ivan è nome di origini celtiche,anglosassone ed ebraiche che significa "Dio ha avuto misericordia"
Personalità:
Il Toro ascendente con ascendente Capricorno è artistico, è ambizioso, testardo e di bella presenza. La vita interiore è vivace, ma la vita sentimentale instabile e fiacca a causa anche di una certa vulnerabilità di fondo che subentra nel momento in cui esce dalla sicurezza della propria praticità e razionalità
Informazioni:
Data di nascita: 18 maggio 1976
Luogo di nascita: San Pietroburgo,Russia
Luogo di residenza: San Pietroburgo,Russia
Nazionalità: Russo
Professione: Imperatore (zar)
Segno zodiacale: Toro
Religione: Cristiano ortodosso
Ideologia: Nazionalismo e monarchia
Alleati:
-James Sawyer, presidente degli Stati Uniti
-Heinrich Ludwig, imperatore del Sacro Romano Impero e quarto reich
-Adolf Hitler, leader della Germania nazista e del terzo reich
-Josef Mengele, collaboratore di Adolf Hitler,medico e scienziato
-Reinhard Heydrich, collaboratore di Adolf Hitler e ufficiale delle SS
-Joseph Ratzinger, ex papa tedesco
-Hassan al-Douri, emiro dell'Arabia Saudita e Mahdi sunnita
-Malik al-Badri, leader dell'Iraq sunnita baathista
Nemici:
-Abu Qasim Muhammad, re d'Israele,anticristo e Mahdi sciita
-Ephraim Werner, collaboratore di Abu Qasim Muhammad e falso profeta
-Saif al-Adel, leader di al-Qaeda
-Bashar al-Assad, leader sciita della Siria
Curiosità:
-È un uomo introverso,indeciso e testardo
-Parla inglese,russo,francese,danese e tedesco
-Ama viaggiare e i viaggi
-È un uomo profondamente religioso
-È stato un ex agente di sicurezza del FSB prima di diventare un oppositore di Putin
-È molto atletico, fa esercizi mattutini fa passeggiate quotidiane, ama il kayak e può camminare per decine di chilometri alla volta.
Ama guardare e partecipare alle corse di cavalli.
È un eccellente nuotatore e un appassionato amante del biliardo.
Gli piace anche il tennis.
Durante l'inverno è un appassionato pattinatore e giocatore di hockey sul ghiaccio.
Parenti:
Aleksandra Ivanova (moglie)
Olga Volkov (figlia,1997)
Tatjana Volkov (figlia,1999)
Marjia Volkov (figlia, 2001)
Anastasjia Volkov (figlia, 2003)
Aleksej Volkov (figlio, 2005)
Prestavolto:
Nicola II Romanov
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gregor-samsung · 1 year
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“ Con il 24 febbraio 2022 entriamo nel territorio della guerra rimosso dalla retorica e dalla prassi comunitaria. Cacciata dalla porta della legge, la guerra rientra dalla finestra della storia. Nessun decreto può cancellare la guerra dal percorso dell’umanità, figuriamoci se privo d’autorità sovrana deputata ad applicarlo. Non c’è legge né istituzione che possa sterilizzare la storia. Rovesciando Leonard Cohen: “C’è una crepa in ogni cosa / è così che penetra la guerra” [L. Cohen, Anthem, album The Future, 1992 (anno topico); NdA]. Abbiamo voluto vietarci questo pensiero. Abbiamo chiamato guerra l’epidemia di Covid-19, ma non ci consideriamo in guerra con la Russia anche se la sanzioniamo mentre armiamo l’Ucraina. Tabù semantico, figlio della dissonanza cognitiva che impone di non concepire reale ciò che non dev’esser tale. Con notevoli conseguenze operative. Esemplificate nel proliferare su impulso americano di sanzioni europee contro la Russia, inventiva tecnica parabellica di cui paghiamo prezzi almeno altrettanto alti di quelli che imponiamo ai russi – assai modesto il costo per gli Stati Uniti, che anzi fissano nella fine dell’interconnessione energetica russo-tedesca (europea) l’obiettivo di questa fase. La differenza è che noi non disponiamo di alternative in questo scontro. Stabilito che divisioni al fronte non intendiamo inviarne ma che non possiamo restare con le mani in mano, cos’altro resta se non sanzionare, cioè autosanzionarsi all’infinito? Mentre Mosca, varcato sconsideratamente il Rubicone, barcollando dispone di una tastiera tattica che va dall’intimidazione alla Bomba. Limiti strategici e vincoli tattici derivano da deficit di cultura geopolitica. Nelle opinioni pubbliche europee, segnatamente la tedesca e l’italiana, ci si è spinti a credere che la guerra – Guerra Grande, non conflitto locale, regionale o autocontenuto come quello jugoslavo – non esistesse più perché così Europa aveva statuito. Risultato: mancano a noi gli strumenti culturali oltre che tecnici per affrontare le “inutili stragi”, come ogni guerra appare ai moralisti che l’escludono per principio dall’orizzonte. Sembrerebbe esserci del vero nel postulato vecchio d’un secolo del protogeopolitico britannico Halford Mackinder, almeno se riferito ai regimi euroccidentali: “La democrazia rifiuta di pensare strategicamente finché non è costretta a farlo per difendersi” [H. Mackinder, Democratic ideals and reality, London 1919, Constable Publishers, p. 17; NdA]. Peccato l’Unione Europea non sia una democrazia perché non è uno Stato né è supposta diventarlo. Le esauste convenzioni democratiche che persistono in molti dei suoi Stati non sono attrezzate ad affrontare l’emergenza. Le istituzioni europee, che tendono a negare il principio della sovranità popolare e poggiano su uno strutturale deficit democratico – in espansione –, lo sono ancora meno. Anzi, contribuiscono a delegittimare le democrazie nazionali. In formula: più “Europa” uguale meno “democrazia” (le virgolette a marcare la distanza fra la parola e la cosa). “
Lucio Caracciolo, La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa, Feltrinelli (collana Varia), novembre 2022. [Libro elettronico]
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roma-sera-giornale · 2 months
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ECCO COME SAREBBE MORTO NAVALNY!
Redazione L’ordine di far fuori Navalny è arrivato direttamente da Mosca, altrimenti nessuno avrebbe potuto mettere fuori servizio le telecamere di sorveglianza”, le rivelazioni al “Times” di un attivista russo fuggito in Francia: “Navalny e’ stato ucciso con un pugno dritto al cuore”  È un vecchio metodo degli agenti speciali del KGB. Prima di morire lo hanno tenuto per più di 2 ore e mezzo a…
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reginadeinisseni · 6 months
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Il Cane e il Suo Generale - Trailer Cartone Animato by Film&Clips
TONINO GUERRA
Il cane e il suo generale (Le Chien, le Général et les Oiseaux) è un film d'animazione franco-italiano del 2003 diretto da Francis Nielsen.
Un anziano generale russo in pensione fa tutte le notti lo stesso sogno: quando, molti anni prima, appiccò il fuoco a Mosca, occupata da Napoleone, mettendo delle schegge di legno incendiarie nelle code dei piccioni. A distanza di molti anni, è ancora tormentato dal ricordo degli uccelli in fiamme ed è attaccato ogni giorno da tutti i volatili di Pietroburgo, che vogliono vendicare i loro simili. Un giorno, gli uccelli sono messi in fuga da un cane, rimasto senza padrone, che segue il generale fino a casa: non riuscendo a scacciarlo, egli cerca qualcuno a cui affidarlo e lo cede a un venditore ambulante pagandolo perché lo prenda con sé, ma poi decide di riprenderlo con sé. L'uomo però dice che il cane è scappato; il generale e il suo servitore lo cercano e lo ritrovano davanti alla porta di casa. Il generale lo chiama Bonaparte, in ricordo del suo vecchio nemico, e mentre osserva il ritratto della moglie morta ha l'ispirazione per ottenere finalmente il perdono per la sua azione di tanti anni prima: liberare tutti gli uccelli dalle gabbie. Il primo giorno è il generale a liberare gli uccellini in vendita al mercato, ma dopo aver constatato il piccolo numero di esemplari rilasciati e aver dovuto rifondere i venditori di tasca propria, egli si rende conto che è necessario cambiare strategia. Bonaparte raduna sulla Neva ghiacciata un gran numero di cani, e il suo padrone si mette a scrivere sui muri "I cani reclamano la libertà degli uccelli". I padroni dei cani cercano di riprenderli con sé, ma solo il cane guida di un cieco ubbidisce al richiamo; gli altri rimangono sul fiume ghiacciato, benché il disgelo s'avvicini. Al ritorno dello zar Alessandro II in città, il generale si fa ricevere in udienza e gli strappa il decreto con cui ordina di liberare tutti gli uccelli della città. Gli uccelli prima in gabbia possono così spiccare il volo e fanno piovere fiori (anziché i soliti escrementi) sul generale e la città.
La sceneggiatura è ispirata alla vita del padre della Contessa di Ségur (autrice del romanzo Les Malheurs de Sophie), il conte Fëdor Rostopčin (1763-1826). Questi, nel 1812, era il governatore di Mosca al momento dell'ingresso in città della Grande Armée. Malgrado l'opposizione dei proprietari delle dimore più belle, organizzò il grande incendio che costrinse Napoleone ad una ritirata disastrosa. Sebbene il piano fosse riuscito, si trovò ad essere malvisto a tal punto da andare in esilio in più paesi, tra i quali la Francia nel 1817. Tornò a vivere in Russia solo poco prima della sua morte.
Francia, Italia Anno 2003 Durata 75 min Genere animazione Regia Francis Nielsen Sceneggiatura Tonino Guerra Produttore Stéphane Tchalgadjieff e Raphaël Berdugo Produttore esecutivo Danièle Gégauff Casa di produzione Solaris Roissy Films Téva Prima Film Gam Films Rai Fiction Canal+ Distribuzione in italiano Mikado Film Montaggio Alice Boitard Musiche Andrea Guerra Art director Andreï Khrjanovski Character design Sergej Barkhin Animatori Bruno Wouters Sfondi Patrick Clerc Doppiatori originali Philippe Noiret: il narratore Michel Elias: il cane François Jérosme: il generale Marie Vincent Doppiatori italiani Tonino Guerra: il narratore / il generale
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Borsa: l'Europa resta negativa dopo Wall street, Milano -0,8%
I mercati azionari del Vecchio continente si confermano in calo dopo l’avvio di Wall street: tutte le Borse ondeggiano piuttosto volatili su perdite attorno al punto percentuale (Milano -0,8%), con l’attesa in Italia concentrata sulla possibile revisione del rating da parte di S&P a listini azionari Usa chiusi.     Bene Mosca (+1%) con l’indice Moex in dollari che sale dell’1% in scia al gas in…
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Io comprendo che molti di voi, la patente, l'ha presa vincendo il premio del mongolino d'oro, ma porco dio se siete imbecilli quando piove.
Mentre vi supero ci stanno sempre:
- la troia che ha da truccarsi e a guardare la strada manco se ne parla, perché la vacca di merda c'ha da mettersi il mascara con la boccetta in bocca che minimo la sera prima ce l'aveva su per il culo
- il coglione che pensa di avere la guida autonoma sulla panda e quindi sta sotto al sedile passeggero a cercare il pezzo di cervello che ha perso per strada quando sua madre l'ha cagato fuori
- la vecchia che recita il rosario ad occhi chiusi con radio Maria al massimo e confida nella grazia divina che non inchiodo e la ci mando con le mie stesse mani a succhiare la minchia a quel cazzo di Dio che prega
- il vecchio che manco vede la strada davanti con gli occhi tutti strizzati schiacciato contro al volante che a momenti ci si ingloba dentro e sta palesemente giocando alla mosca cieca in autostrada
- il camionista che con i cazzo di piedi sul cruscotto (che Madonna puttana se qualcuno mettesse i piedi sul cruscotto della mia auto lo scaravento fuori mentre vado a 230) che invece di guardare prima di cambiare corsia si preoccupa di fare le dirette su tik tok
- la rincoglionita che mentre ti vede arrivare si infila a forza con la manina in aria (che Dio porco te la spezzo in due quella mano di merda) e ti taglia la strada facendoti rischiare di rimanerci secco contro il guard rail
Sto dubitando seriamente del vostro intelletto. Siete solo una delusione generale.
Passo e chiudo.
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